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Gruppo SanVitok-Analisi del territorio Lavoro di raccolta materiale informativo  sul problema della Valle del Sacco Classe IIB Progetto   Ambienti  moci www.lafabbricadellascuola.ning.com Progetto operativo del gruppo Tecnologie di carta www.lascuolachefunziona.it
 
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[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Fusti industriali ritrovati all’interno del fiume Sacco
Colleferro: polemica sul servizio Rai relativo alla Valle del Sacco   IL SINDACO: LE NOTIZIE DEL TG1 NON SONO VERITIERE, CHIEDERÒ I DANNI ALLA RAI “ Ho subito contattato il Servizio Veterinario, il Ministero all’Ambiente e alla Tutela del territorio, persino il Nas dei Carabinieri, per avere riscontro delle notizie apprese dal servizio dato in tv, ma non risulta niente di quello che è stato detto sabato al Tg1”. Il sindaco Mario Cacciotti interviene in merito alle notizie date dal telegiornale nazionale attraverso un’intervista fatta ad un allevatore locale, che ha raccontato di avere avuto una estesa moria dei suoi animali che pascolano nella Valle del Sacco, lasciando capire che fosse a causa dell’inquinamento del fiume. http://www.paconline.it/wordpress/blog/archives/46644 VIDEO:  http://www.youtube.com/watch?v=smI0yfnfsT4&feature=related GIULIA RONCI
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Valle del Sacco: per la bonifica servono 100 milioni Stefano Gelsomini  COLLEFERRO. La richiesta ufficiale verr à  inoltrata dal governatore della Regione, Piero Marrazzo, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L'annuncio  è  stato dato nella Conferenza di servizio svoltasi ieri in Regione alla presenza del sub-commissario per la bonifica della Valle del Sacco, Pierluigi Di Palma, e dei sindaci dei Comuni coinvolti (Colleferro, Segni e Gavignano per la provincia di Roma). « Un passo importante, che avevo sollecitato - ha commentato il sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti - e che permetter à  di far giungere i fondi per i risarcimenti alle persone » . Per la Valle del Sacco Marrazzo chieder à  al Governo oltre 100 milioni di euro per bonificare i sedimenti del letto del fiume, gli interventi urbanistici necessari e l'inclusione nell'opera dell'Ufficio Commissariale i Comuni fino al Liri. Infine,  è  stato comunicato ai sindaci che il piano di sorveglianza sanitaria sar à  pronto per la fine di febbraio, mentre sono stati appaltati i lavori per i primi 15 nuovi pozzi.  Ieri intanto, alla Camera dei deputati, il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio ha risposto in Commissione Affari Sociali sulle conseguenze sulla salute dei cittadini derivanti dall'inquinamento:  « Il Governo ha assicurato che garantir à  le risorse necessarie per aiutare ad uscire dall'emergenza » , ha detto il deputato Renzo Carella.  « Il governo Berlusconi  è  vicino alle problematiche della Valle del Sacco. L'importante ora  è  lavorare nell'interesse della gente » , ha commentato Silvano Moffa (Pdl). http://www.iltempo.it/roma/2009/01/29/982756-valle_sacco_bonifica_servono_milioni.shtml TOMASZ KOCIUBA
Nella Valle del Sacco aumentano i tumori Pi ù  bambini con l' asma Regione, indagine medica dopo l' emergenza ambientale Valle del Sacco. Eccesso di tumori, specie tra gli uomini. Eccesso anche ricoveri, asma, patologie degli organi sessuali maschili e femminili. Le cause? Sui tumori polmonari l' esposizione all' amianto può spiegare gli indici in eccesso. La Regione Lazio ha messo a fuoco una condizione drammatica vissuta dai residenti dei comuni che sorgono nell' area del fiume Sacco, che con la sua crisi ambientale ha segnato una delle emergenze pi ù  drammatiche del Lazio. Da novembre la task force sanitaria coordinata dal dottor Carlo Perucci, ha lavorato sui dati sanitari dei comuni  « cuore »  del disastro ambientale, Colleferro, Segni e Gavignano. Trentunomila i residenti scandagliati, a cui si aggiungeranno presto (a fine marzo) i risultati sugli altri  70 mila abitanti nei restanti sei comuni interessati nell' area altamente inquinata: Sgurgola, Morolo, Supino, Ferentino, Anagni e Paliano. L' area indagata  è  quella in cui un anno fa fu scoperta nel latte delle mucche un' alta concentrazione di beta-esacloroesano, una sostanza cancerogena derivante dalla produzione di pesticidi. Nell' indagine epidemiologica la mortalit à , dunque, tra il ' 97 e il 2003 registra indici superiori in ogni voce all' atteso regionale. L' analisi per i tumori evidenzia eccessi in particolare per lo stomaco e la pleura, tra gli uomini. Ma c'  è  anche un eccesso di malattie cardio-vascolari e genitali. Si registra infine un pi ù  che preoccupante aumento di asma pediatrica. Che fare? A Colleferro la centralina per il rilevamento delle polveri sottili ha gi à  evidenziato nei primi due mesi del 2006 il record di 37 superamenti.  « Nella zona di Colleferro c'  è  una forte presenza di siti industriali. Sar à  necessario un piano di risanamento dell' aria che passa attraverso l' individuazione delle sorgenti pi ù  inquinanti » .  http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/28/Nella_Valle_del_Sacco_aumentano_co_10_060228031.shtml TOMASZ kOCIUBA
CODICI  denuncia sulla valle del Sacco Sulla vicenda della Valle del Sacco il Codici era gi à  intervenuto in seguito agli atti inerenti gli esiti analitici. Gli esiti di tali indagine evidenziavano l ’ inquinamento chimico e microbiologico dovuto alla presenza di salmonella nel fiume  e che tale inquinamento  è  provocato da materiali inquinanti. Dato che tali acque sono usate dalla cittadinanza a scopo irriguo e potrebbero determinare un grave pericolo per la salute pubblica, il CODICI ha formulato, una richiesta di accesso agli atti al Comune di Sezze, chiedendo di accedere alla documentazione relativa ai:  1) provvedimenti presi dal Comune di Sezze per informare la cittadinanza sul pericolo  2) provvedimenti relativi alla risoluzione delle problematiche legate alla falda acquifera inquinata. Non avendo ricevuto dal Comune alcun riscontro abbiamo emesso una nuova richiesta di accesso agli atti.  “ Diossine e metalli pesanti non vengono smaltiti dall'organismo ma vi si accumulano provocando tumori ed infertilit à” Il CODICI annuncia che non rester à  fermo a guardare questo disastro ambientale e umano. Intanto, penalmente, denunciamo le societ à  che scaricano nel fiume sacco senza le opportune depurazioni per disastro ambientale. Inoltre, chiederemo il conto anche alla Regione Lazio incaricata dalla procura di bonificare la zona.  http://www.diariodelweb.it/Articolo/Italia/?d=20090113&id=65831 TOMASZ KOCIUBA
Fiume Sacco, si salvi chi può! Pesticidi, scarichi irregolari, insomma tutti i veleni di questo mondo scorrono tra quelle due rive. E quando la piena invade le campagne, il temibile cocktail si riversa sui campi. E’ il drammatico quadro emerso dal convegno sulla prevenzione dei tumori. Medici, si sono confrontai con gli amminstratori locali. Certo il sindaco e i responsabili della sanità hanno assicurato il loro impegno ma niente è certo. Dopo la morìa delle vacche a Colleferro, è in corso il monitoraggio continuo delle persone che abitano nella fascia di un chilometro dalle sponde del Sacco. Nel territorio di Ceccano, ci sono concessioni ministeriali per irrigare con l’acqua del Sacco! Amministratori e tecnici, dunque, annaspano in una totale assenza di dati, che li spinge a rifugiarsi sul sentito dire. Si vedono continuamente aumentare i casi di carcinomi tra i pazienti. E, risposte certe non ce ne sono state. Il sindaco Ciotoli, ha promesso un ulteriore impegno per arrivare ad avere dati certi. Il loro intervento è stato il richiamo alla necessaria armonia per affrontare un tema così importante e difficile come quello dell’inquinamento ambientale e della diffusione dei tumori. http://pietroalviti.wordpress.com/2008/12/21/fiume-sacco-si-salvi-chi-puo/ ALESSIA GENTILEZZA
Fiume Sacco inquinato, veleno nel sangue di uomini e donne.  Beta-esaclorocicloesano nel sangue degli umani nei pressi della Valle del Sacco. « L ’ analisi statistica dei dati ha messo in evidenza valori di beta-hch pi ù  elevati per coloro che risiedono in prossimit à  del fiume Sacco » . La situazione  è  grave: mai era stata riscontrata dopo un disastro ambientale comparabile con quello del fiume Sacco una simile concentrazione ematica di sostanze tossiche. Uno degli obiettivi dello studio  « era valutare la concentrazione ematica di diverse sostanze tossiche nella popolazione della Valle del Sacco » . Sono state definite pi ù  aree in rapporto alla possibile contaminazione: fino a un km dal fiume nei Comuni di Colleferro, Segni, Gavignano, Sgurgola e Morolo;Bpd, Colleferro e aree rurali di Gavignano e Segni; centri abitati di Gavignano e Segni. I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a un questionario e circa 700 di loro sono stati sottoposti alle analisi del sangue. Tra le varie sostanze tossiche ricercate  è  emersa la presenza di valori elevati di beta-esaclorocicloesano nei soggetti che risiedono entro un chilometro dal corso d ’ acqua.  « Le persone che hanno risieduto lungo il fiume hanno assorbito e accumulato nel tempo pesticidi organo clorurati soprattutto tramite via alimentare » .  « L ’ estesa indagine di biomonitoraggio ha dimostrato una contaminazione umana di carattere cronico da beta-esaclorocicloesano, sostanza organica persistente derivante da rifiuti tossici industriali, tra i residenti in prossimit à  del fiume » . I fondi stanziati per l ’ indagine epidemiologica sono finiti e non  è  chiaro se lo studio avr à  un seguito. I sindaci si chiedono se, come dovrebbe, verranno sottoposti ad analisi tutti i residenti lungo il fiume; e soprattutto: come verranno curate le persone contaminate? http://www.leafr.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2989&Itemid=1 ALESSIA GENTILEZZA
UN PARADISO PERDUTO Dopo Porto Marghera, Gela, Priolo e alcune zone della Campania, nella lista nera dei territori più inquinati d’ Italia c’è la VALLE DEL SACCO. Si tratta di un fertile territorio attraversato dal fiume SACCO situato tra le provincie di Roma e  quella di Frosinone. In questi ultimi tempi, questa zona è divenuta tristemente famosa per via dell’ inquinamento ambientale causato da discariche di rifiuti tossici e dal 2005 è stata rilevata la presenza di una sostanza altamente inquinante: il BETA-ESACLOROCICLOESANO, componente del LINDANO, un insetticida vietato dal 2001. Si tratta di una sostanza che può avere effetti dannosi sul sangue, fegato e reni e,  molto probabilmente, è anche cancerogena. Le tracce di questa sostanza sono state trovate nell’ ambiente e nell’ organismo di numerose persone che abitano la zona e, da allora, le produzioni agricole e gli allevamenti hanno subito un duro colpo, tanto che il governo ha dichiarato lo stato di calamità naturale. Di conseguenza, oltre al disastro ambientale ed economico ( agricoltura e allevamento), si aggiunge anche la paura delle persone che vivono lungo il Sacco, nelle zone esposte alla contaminazione.
Tuttavia si sta pensando al recupero del territorio trasformando la Valle del Sacco nel “primo distretto agro energetico” d’Italia, con un’agricoltura non destinata però ad un uso alimentare, bensì alla produzione di energia pulita sfruttando le BIOMASSE, ossia residui agricoli, rifiuti e letame. Sarà realizzato un impianto da cinque megawatt in grado di produrre energia per settantamila cittadini nella zona. Per sfruttare queste risorse saranno attivate tre filiere energetiche: -FILIERA BIOGAS, che utilizzerà scarti di origine animale; -FILIERA BIODIESEL, che utilizzerà piantagioni di girasoli per produrre carburante ecologico; -FILIERA  LEGNO-ENERGIA, che utilizzerà piantagioni di pioppo, dell’ulivo e della vite. Tuttavia l’ associazione “CASAPOUND”, nel criticare le misure tardive adottate dalla regione, chiede una efficace campagna di informazione a favore dei cittadini e un monitoraggio “serio” sullo stato di salute degli stessi. Inoltre chiede che si diano spiegazioni sulle cause che hanno portato a questo disastro.    http://www.ecologiae.com/valle-del-sacco-disastro-ambientale-distretto-agroenergetico/4936/ http://www.ultimissime.net/Salute-e-Ambiente/VALLE-DEL-SACCO-Inquinamento-per-Casapound-tardive-le-misure-della-Regione.html RIELABORAZIONE A CURA DI MIRELLA CENCI
VELENO! Veleno, ormai da qualche anno si parla solo di veleno: si respira veleno, si tocca il veleno,  è  evidente il veleno … .Il veleno  è  dappertutto: nell ’  ambiente e negli organismi umani e animali e la zona di Colleferro, da qualche anno, deve fare i conti con questa scomoda realt à . Terreni e pascoli contaminati e, di conseguenza, animali malati o morti a causa di deformazioni e strani tumori che, spesso, sono riscontrati anche nei bambini. Raimondo Fadda  è  un allevatore che dal 2005 ha seppellito oltre ottocento animali nati deformi. Quella deformit à  che vede anche in suo figlio disabile. Egli parla di scarichi abusivi nelle colline intorno a Colleferro :  “ Grossi camion, durante la notte, scaricavano di continuo materiale di dubbia provenienza su terreni destinati alla pastorizia e sparivano. Tutto ciò con gli anni ha avuto effetti devastanti sullo stato di salute del bestiame ” . L ’  allevatore afferma inoltre che gli scarichi industriali degli stabilimenti della zona, venivano interrati nell ’  area chiamata  “ campo spazzatura ” . Queste sostanze, una volta disciolte, penetravano nelle falde acquifere inquinandole.
Tuttavia, sindaco e autorit à  sanitarie, smentiscono tutto; addirittura i responsabili ASL assicurano che non sono mai stati rilevati casi di malattie sospette, n é  la presenza di sostanze nocive. Gli  altri  “ protagonisti ”  dell ’  inquinamento sono:  l ’  inceneritore della Valle dei Latini, sospettato di bruciare di tutto, diffondendo quindi fumi tossici in tutta la zona e, la presenza sul territorio di uno dei poli chimici e industriali pi ù  grandi d ’  Italia. C ’è  la AVIO che produce razzi e missili per uso spaziale; la SIMMEL che produce armi e munizioni; in pi ù  varie industrie e stabilimenti  chimici che, dagli anni sessanta ad oggi, hanno scaricato scorie nel terreno e nell ’  acqua del Sacco. Il responsabile principale di questo disastro  è  l ’  ormai famoso  “ BETA-ESACLOROCICLOESANO ” , largamente usato negli anni settanta e ottanta e vietato dal 2001 a causa della sua tossicit à . Nel 2006  è  stato dichiarato lo stato di emergenza socio-economico-ambientale per la Valle del Sacco, ma la bonifica finora non ha dato i risultati sperati. Purtroppo il dramma dell ’  inquinamento nella Valle del Sacco e a Colleferro sembra non avere fine e temo che anche noi, che abitiamo poco distante, non saremo pi ù  dei semplici spettatori, ma subiremo gli effetti di questo disastro ambientale .   http://www.paconline.it/wordpress/blog/archives/46569 http://www.dirittodicritica.com/2011/02/02/colleferro-poligono-tumori-malformazioni/ RIELABORAZIONE A CURA DI MIRELLA CENCI
SETTANTADUE MILIONI DI EURO PER IL RISANAMENTO DELLA VALLE I numeri sul disastro ambientale della Valle del Sacco presentati ieri durante l'audizione alla commissione regionale sanità da parte del dr. Di Palma fanno rabbrividire. E dimostrano, al di là delle polemiche politiche e strumentali, tutta la drammaticità dell'emergenza.  Ieri durante la riunione del problema della Valle del Sacco che comprende geograficamente la provincia di Roma e di Frosinone, Filiberto Zaratti ha annunciato che sono stati raccolti 72 milioni di euro dai comuni vicini. Sono stati finanziati i comuni di Anagni,Fiuggi e Ferentino di 10,2 milioni di euro;dai comuni di Frosinone e quello di Cave complessivamente di 700.000 euro infine finanziate dodici opere per un importo complessivo di 4,95 milioni di euro. Questi soldi servono per reti fognarie, sistemi di collegamento, impianti di depurazione urbani e industriali, impianti di riutilizzo delle acque reflue per un importo totale di 55,7 milioni di euro. Alla fine Filiberto Zaratti vuole sottolineare che questi soldi servono per gli abitanti della Valle del Sacco provati pesantemente dalla nota vicenda dell'inquinamento. L'insieme degli interventi messi in campo costituirà quindi un punto di partenza per la rinascita del territorio.  http://www.iltempo.it/frosinone/2009/02/04/985125-settantadue_milioni_euro_risanamento_della_valle.shtml DONIKA DIMITROVA
Gli allevatori della valle del Sacco ricorderanno il 2005 come un incubo.  Più di cinquanta aziende in nove paesi, tra Roma e Frosinone, sono state costrette a vedere distrutti anni di sacrifici.  Colleferro; Gavignano; Segni; Paliano; Anagni; Sgurgola; Morolo; Supino, Ferentino: in questi paesi dal mese di maggio del 2005 è stata dichiarata l’emergenza. In Italia dal 2001 è stata vietata una sostanza tossica che è stata trovata nel latte del Valle del Sacco. Questa sostanza si chiama beta-esaclorocicloesano. Da Colleferro,nella zona industriale,questa sostanza raggiunge il fiume Sacco da cui l'agricoltura come il mais,il latte i campi da coltivazione e alla fine sulle nostre tavole. Negli anni '90 è stata ritrovata questa sostanza e fu riconosciuta colpevole per lo smaltimento di rifiuti pericolosi. I fusti sono rimasti nella collina maledetta di Colleferro, altre industrie continuano a scaricare sostanze letali nel fiume.  http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori2006/minutola/fiume.htm DONIKA DIMITROVA
Contagiate in maniera irreversibile dal beta esaclorocicloesano 135 persone che abitano a ridosso del fiume  Sacco , tra le province di Roma e Frosinone. La sostanza inquinante deriva dalla produzione in fabbriche della zona di un potente insetticida, il lindano, bandito dal 2001. Questa sostanza non viene né eliminata, né metabolizzata dall’organismo e può provocare nel tempo gravi  patologie . Per chi abita lungo il fiume si segnala la presenza di alcune patologie (tumore del fegato e diabete) in possibile rapporto con la contaminazione chimica. A riferirlo alla commissione Sanità è stato il responsabile del dipartimento di Epidemiologia dell’Asl RM/E, Carlo Perucci, a margine di una prima analisi a campione sulla popolazione nella Valle del Sacco a partire dagli anni ‘50. I comuni con un quadro di mortalità e morbosità peggiore del resto del  Lazio  sono Colleferro, Segni e Gavignano. Sulla questione dell’inquinamento della Valle del Sacco interviene Filiberto Zaratti, Assessore all’ambiente della Regione Lazio che dichiara: “sulla vicenda dell’inquinamento della Valle del Sacco, la Regione Lazio è stata presente ed è stato possibile verificare la gravità delle conseguenze dell’inquinamento.” http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/contaminate-135-persone-che-abitano-vicino-fiume-sacco.html DONIKA DIMITROVA
Nella Valle del Sacco aumentano i tumori Più bambini con l' asma Regione, indagine medica dopo l' emergenza ambientale Valle del Sacco, la piccola Seveso laziale dove si muore di più. Eccesso di tumori, specie tra gli uomini: colpiti polmoni, pleura, vescica. Eccesso anche di ricoveri per disturbi del sistema nervoso periferico, asma, patologie degli organi sessuali maschili e femminili. Le cause? I medici chiedono «ulteriori approfondimenti». Ora dunque lo stabiliscono anche i dati ufficiali della prima indagine epidemiologica che sotto impulso della Regione Lazio ha messo a fuoco una condizione drammatica vissuta dai residenti dei comuni che sorgono nell' area del fiume Sacco. Da novembre la task force sanitaria coordinata dal dottor Carlo Perucci, col coinvolgimento delle Asl Rme, RmG e Frosinone, ha lavorato sul disastro ambientale, Colleferro, Segni e Gavignano. Trentunomila i residenti scandagliati, a cui si aggiungeranno presto (a fine marzo) i risultati sugli altri 70 mila abitanti nei restanti sei comuni interessati nell' area altamente inquinata: Sgurgola, Morolo, Supino, Ferentino, Anagni e Paliano. L' area indagata è quella in cui un anno fa fu scoperta nel latte delle mucche un' alta concentrazione di beta-esacloroesano. Ed è purtroppo la stessa area in cui dal 1991 sono stati via via individuate nelle acque notevoli presenze di sostanze inquinanti mentre all' interno dell' area industriale ex Bpd di Colleferro sono state scoperte tre discariche incontrollate di rifiuti industriali. Nell' indagine epidemiologica la mortalità, dunque, tra il ' 97 e il 2003 registra indici superiori in ogni voce all' atteso regionale. Si registra infine un più che preoccupante aumento di asma pediatrica. Che fare? A Colleferro la centralina per il rilevamento delle polveri sottili fatta installare da qualche mese dall' assessorato regionale all' ambiente ha già evidenziato nei primi due mesi del 2006 . «Nella zona di Colleferro c' è una forte presenza di siti industriali - spiega l' assessore Angelo Bonelli -. Questa indagine, che abbiamo voluto con forte determinazione a differenza di chi in passato ha scelto di non sapere, dimostra che non c' è più tempo da perdere. Sarà necessario un piano di risanamento dell' aria che passa attraverso l' individuazione delle sorgenti più inquinanti». Nella Valle del Sacco, dove si muore di più, il tempo stringe. http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/28/Nella_Valle_del_Sacco_aumentano_co_10_060228031.shtml DONIKA DIMITROVA
Colleferro, la collina avvelenata: riesplode l’incubo nella Valle del Sacco La denuncia del pastore che ha visto morire 800 pecore ripropone il dramma di un’area abbandonata dalle istituzioni. Relegata per troppo tempo tra le pagine di cronaca locale, la questione Valle del Sacco sembra ora riemergere svelando una drammaticità inaspettata per molti, ma che  pure qualcuno andava denunciando da tempo . La denuncia che c’è qualcosa che non va è arrivata da un pastore che negli ultimi anni  ha visto morire,  colpite improvvisamente da convulsioni e immobilità alle zampe, dovute, pare, ad avvelenamento. La collina in questione è quella di Casaripi, a  Colleferro ,  fra le province di Roma e Frosinone .«Cosa do da mangiare alle persone» si chiede  Raimondo Fadda , l’allevatore intervistato di recente dal Tg1. Nel 2005 la Valle del fiume Sacco, che ha ospitato in passato  due discariche  proprio a ridosso del fiume si avviò un programma di bonifica, che prevedeva lo  smaltimento della terra inquinata : con trasferimenti in altri siti, come alcune discariche tedesche. Ma proprio  la gestione de parte delle istituzioni preposte viene  duramente criticata, oggi, dagli ambientalisti : «Da parte delle istituzioni – dice il leader dei Verdi Angelo Bonelli – arrivano messaggi rassicuranti e fuorvianti come le dichiarazioni del Commissario per il fiume Sacco,  Pierluigi Di Palma , che nell’ottobre scorso ha affermato che ‘La Valle del Sacco e’ bonificata’. L’episodio dell’allevatore Raimondo Fadda ci dice che ciò è palesemente falso».Bonelli fa riferimento alle parole pronunciate nell’ottobre 2010 dal commissario per il fiume Sacco, Pierluigi Di Palma: «Oggi la Valle del Sacco è bonificata. Abbiamo chiuso da tempo i “rubinetti” per cui non arrivano più inquinanti da quella vera e propria bomba ecologica che è stato Colleferro». «I veleni della Valle del Sacco sono ancora lì e l’inquinamento continua – prosegue Bonelli -. Noi Verdi abbiamo presentato il 24 dicembre scorso un Ordine del giorno in Consiglio regionale, che sarà discusso oggi, per dichiarare la Valle del Sacco “Area ad alta criticità ambientale”». Intanto, anche Legambiente annuncia battaglia e un esposto: «Siamo sconcertati, il dramma dell’inquinamento  a Colleferro e nella valle del Sacco  sembra non avere fine», commenta il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati, annunciando l’esposto. E la preoccupazione monta anche sul web, dove su facebook, youtube e forum, numerosi cittadini si chiedono che fine faccia ciò che si alleva e si coltiva in quella “Valle dei veleni”.  http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2011/02/03/colleferro-la-collina-avvelenata-riesplode-lincubo-nella-valle-del-sacco/      DONIKA DIMITROVA 
Questo video ci dice che se restiamo fermi e continuiamo a guardare questa spazzatura non succeder à  niente: http://www.youtube.com/watch?v=HWX-mqfA410 Quest ’  articolo parla della protesta che non vuole finire pi ù . Molti cittadini sono li per dire di NO al comportamento della Termica Colleferro. Intanto sono aumentate le adesioni dalle associazioni ambientaliste ad esponenti politici. http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/colleferro-turbogas-sabato-va-in-scena-la-protesta MANIFESTAZIONE..  L ’ impianto dovrebbe sorgere in localit à  Valle Secola. Mentre il tracciato dell ’ elettrodotto attraverserebbe Artena. Anche se il comune di Artena era d ’ accordo, il progetto  è  stato cominciato senza tenere conto del parere del comune. Cos ì  il sindaco ha deciso di convocare un corteo per il 6 novembre, per dire no alla turbogas. http://www.terranews.it/news/2010/11/una-protesta-comune Valle del Sacco e... veleni. Non solo nel fiume e nei campi , questo  è  un grave problema, oltre al fiume anche tutto quello che c ’   è  intorno e pieno di veleno: http://www.dimmidipiu.com/cronaca-frosinone/valle-del-sacco-e--dei-veleni-non-solo-nel-fiume-e-nei-campi Valle del Sacco. "Riversavo rifiuti tossici e ho sporto denuncia". Intervista a Luigi Mattei, ex trasportatore,aveva un peso sulla coscienza e decide di confessare e di denunciare quello che fin ora era un lavoro che gli permetteva di vivere. http://www.dazebaonews.it/primo-piano/item/208-valle-del-sacco-riversavo-rifiuti-tossici-e-ho-sporto-denuncia-intervista-a-luigi-mattei-ex-trasportatore In questo sito c ’è  la lettera di denuncia  pubblicata su un giornale locale .  Parla Massimo Colaceci volontariato "Rete per la tutela della Valle del Sacco" che ha contribuito a organizzare la manifestazione contro gli inceneritori della Valle del Sacco, sabato 11 luglio ad Anagni. Ecco il link: http://www.ciociariaoggionline.it/anagni150709.htm
 
 
 
 
 

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Informi@moci, inquinamento a Colleferro sul web

  • 1. Gruppo SanVitok-Analisi del territorio Lavoro di raccolta materiale informativo sul problema della Valle del Sacco Classe IIB Progetto Ambienti moci www.lafabbricadellascuola.ning.com Progetto operativo del gruppo Tecnologie di carta www.lascuolachefunziona.it
  • 2.  
  • 3.
  • 4.
  • 5. Colleferro: polemica sul servizio Rai relativo alla Valle del Sacco IL SINDACO: LE NOTIZIE DEL TG1 NON SONO VERITIERE, CHIEDERÒ I DANNI ALLA RAI “ Ho subito contattato il Servizio Veterinario, il Ministero all’Ambiente e alla Tutela del territorio, persino il Nas dei Carabinieri, per avere riscontro delle notizie apprese dal servizio dato in tv, ma non risulta niente di quello che è stato detto sabato al Tg1”. Il sindaco Mario Cacciotti interviene in merito alle notizie date dal telegiornale nazionale attraverso un’intervista fatta ad un allevatore locale, che ha raccontato di avere avuto una estesa moria dei suoi animali che pascolano nella Valle del Sacco, lasciando capire che fosse a causa dell’inquinamento del fiume. http://www.paconline.it/wordpress/blog/archives/46644 VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=smI0yfnfsT4&feature=related GIULIA RONCI
  • 6.
  • 7.
  • 8. Valle del Sacco: per la bonifica servono 100 milioni Stefano Gelsomini COLLEFERRO. La richiesta ufficiale verr à inoltrata dal governatore della Regione, Piero Marrazzo, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L'annuncio è stato dato nella Conferenza di servizio svoltasi ieri in Regione alla presenza del sub-commissario per la bonifica della Valle del Sacco, Pierluigi Di Palma, e dei sindaci dei Comuni coinvolti (Colleferro, Segni e Gavignano per la provincia di Roma). « Un passo importante, che avevo sollecitato - ha commentato il sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti - e che permetter à di far giungere i fondi per i risarcimenti alle persone » . Per la Valle del Sacco Marrazzo chieder à al Governo oltre 100 milioni di euro per bonificare i sedimenti del letto del fiume, gli interventi urbanistici necessari e l'inclusione nell'opera dell'Ufficio Commissariale i Comuni fino al Liri. Infine, è stato comunicato ai sindaci che il piano di sorveglianza sanitaria sar à pronto per la fine di febbraio, mentre sono stati appaltati i lavori per i primi 15 nuovi pozzi. Ieri intanto, alla Camera dei deputati, il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio ha risposto in Commissione Affari Sociali sulle conseguenze sulla salute dei cittadini derivanti dall'inquinamento: « Il Governo ha assicurato che garantir à le risorse necessarie per aiutare ad uscire dall'emergenza » , ha detto il deputato Renzo Carella. « Il governo Berlusconi è vicino alle problematiche della Valle del Sacco. L'importante ora è lavorare nell'interesse della gente » , ha commentato Silvano Moffa (Pdl). http://www.iltempo.it/roma/2009/01/29/982756-valle_sacco_bonifica_servono_milioni.shtml TOMASZ KOCIUBA
  • 9. Nella Valle del Sacco aumentano i tumori Pi ù bambini con l' asma Regione, indagine medica dopo l' emergenza ambientale Valle del Sacco. Eccesso di tumori, specie tra gli uomini. Eccesso anche ricoveri, asma, patologie degli organi sessuali maschili e femminili. Le cause? Sui tumori polmonari l' esposizione all' amianto può spiegare gli indici in eccesso. La Regione Lazio ha messo a fuoco una condizione drammatica vissuta dai residenti dei comuni che sorgono nell' area del fiume Sacco, che con la sua crisi ambientale ha segnato una delle emergenze pi ù drammatiche del Lazio. Da novembre la task force sanitaria coordinata dal dottor Carlo Perucci, ha lavorato sui dati sanitari dei comuni « cuore » del disastro ambientale, Colleferro, Segni e Gavignano. Trentunomila i residenti scandagliati, a cui si aggiungeranno presto (a fine marzo) i risultati sugli altri 70 mila abitanti nei restanti sei comuni interessati nell' area altamente inquinata: Sgurgola, Morolo, Supino, Ferentino, Anagni e Paliano. L' area indagata è quella in cui un anno fa fu scoperta nel latte delle mucche un' alta concentrazione di beta-esacloroesano, una sostanza cancerogena derivante dalla produzione di pesticidi. Nell' indagine epidemiologica la mortalit à , dunque, tra il ' 97 e il 2003 registra indici superiori in ogni voce all' atteso regionale. L' analisi per i tumori evidenzia eccessi in particolare per lo stomaco e la pleura, tra gli uomini. Ma c' è anche un eccesso di malattie cardio-vascolari e genitali. Si registra infine un pi ù che preoccupante aumento di asma pediatrica. Che fare? A Colleferro la centralina per il rilevamento delle polveri sottili ha gi à evidenziato nei primi due mesi del 2006 il record di 37 superamenti. « Nella zona di Colleferro c' è una forte presenza di siti industriali. Sar à necessario un piano di risanamento dell' aria che passa attraverso l' individuazione delle sorgenti pi ù inquinanti » . http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/28/Nella_Valle_del_Sacco_aumentano_co_10_060228031.shtml TOMASZ kOCIUBA
  • 10. CODICI denuncia sulla valle del Sacco Sulla vicenda della Valle del Sacco il Codici era gi à intervenuto in seguito agli atti inerenti gli esiti analitici. Gli esiti di tali indagine evidenziavano l ’ inquinamento chimico e microbiologico dovuto alla presenza di salmonella nel fiume e che tale inquinamento è provocato da materiali inquinanti. Dato che tali acque sono usate dalla cittadinanza a scopo irriguo e potrebbero determinare un grave pericolo per la salute pubblica, il CODICI ha formulato, una richiesta di accesso agli atti al Comune di Sezze, chiedendo di accedere alla documentazione relativa ai: 1) provvedimenti presi dal Comune di Sezze per informare la cittadinanza sul pericolo 2) provvedimenti relativi alla risoluzione delle problematiche legate alla falda acquifera inquinata. Non avendo ricevuto dal Comune alcun riscontro abbiamo emesso una nuova richiesta di accesso agli atti. “ Diossine e metalli pesanti non vengono smaltiti dall'organismo ma vi si accumulano provocando tumori ed infertilit à” Il CODICI annuncia che non rester à fermo a guardare questo disastro ambientale e umano. Intanto, penalmente, denunciamo le societ à che scaricano nel fiume sacco senza le opportune depurazioni per disastro ambientale. Inoltre, chiederemo il conto anche alla Regione Lazio incaricata dalla procura di bonificare la zona. http://www.diariodelweb.it/Articolo/Italia/?d=20090113&id=65831 TOMASZ KOCIUBA
  • 11. Fiume Sacco, si salvi chi può! Pesticidi, scarichi irregolari, insomma tutti i veleni di questo mondo scorrono tra quelle due rive. E quando la piena invade le campagne, il temibile cocktail si riversa sui campi. E’ il drammatico quadro emerso dal convegno sulla prevenzione dei tumori. Medici, si sono confrontai con gli amminstratori locali. Certo il sindaco e i responsabili della sanità hanno assicurato il loro impegno ma niente è certo. Dopo la morìa delle vacche a Colleferro, è in corso il monitoraggio continuo delle persone che abitano nella fascia di un chilometro dalle sponde del Sacco. Nel territorio di Ceccano, ci sono concessioni ministeriali per irrigare con l’acqua del Sacco! Amministratori e tecnici, dunque, annaspano in una totale assenza di dati, che li spinge a rifugiarsi sul sentito dire. Si vedono continuamente aumentare i casi di carcinomi tra i pazienti. E, risposte certe non ce ne sono state. Il sindaco Ciotoli, ha promesso un ulteriore impegno per arrivare ad avere dati certi. Il loro intervento è stato il richiamo alla necessaria armonia per affrontare un tema così importante e difficile come quello dell’inquinamento ambientale e della diffusione dei tumori. http://pietroalviti.wordpress.com/2008/12/21/fiume-sacco-si-salvi-chi-puo/ ALESSIA GENTILEZZA
  • 12. Fiume Sacco inquinato, veleno nel sangue di uomini e donne. Beta-esaclorocicloesano nel sangue degli umani nei pressi della Valle del Sacco. « L ’ analisi statistica dei dati ha messo in evidenza valori di beta-hch pi ù elevati per coloro che risiedono in prossimit à del fiume Sacco » . La situazione è grave: mai era stata riscontrata dopo un disastro ambientale comparabile con quello del fiume Sacco una simile concentrazione ematica di sostanze tossiche. Uno degli obiettivi dello studio « era valutare la concentrazione ematica di diverse sostanze tossiche nella popolazione della Valle del Sacco » . Sono state definite pi ù aree in rapporto alla possibile contaminazione: fino a un km dal fiume nei Comuni di Colleferro, Segni, Gavignano, Sgurgola e Morolo;Bpd, Colleferro e aree rurali di Gavignano e Segni; centri abitati di Gavignano e Segni. I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a un questionario e circa 700 di loro sono stati sottoposti alle analisi del sangue. Tra le varie sostanze tossiche ricercate è emersa la presenza di valori elevati di beta-esaclorocicloesano nei soggetti che risiedono entro un chilometro dal corso d ’ acqua. « Le persone che hanno risieduto lungo il fiume hanno assorbito e accumulato nel tempo pesticidi organo clorurati soprattutto tramite via alimentare » . « L ’ estesa indagine di biomonitoraggio ha dimostrato una contaminazione umana di carattere cronico da beta-esaclorocicloesano, sostanza organica persistente derivante da rifiuti tossici industriali, tra i residenti in prossimit à del fiume » . I fondi stanziati per l ’ indagine epidemiologica sono finiti e non è chiaro se lo studio avr à un seguito. I sindaci si chiedono se, come dovrebbe, verranno sottoposti ad analisi tutti i residenti lungo il fiume; e soprattutto: come verranno curate le persone contaminate? http://www.leafr.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2989&Itemid=1 ALESSIA GENTILEZZA
  • 13. UN PARADISO PERDUTO Dopo Porto Marghera, Gela, Priolo e alcune zone della Campania, nella lista nera dei territori più inquinati d’ Italia c’è la VALLE DEL SACCO. Si tratta di un fertile territorio attraversato dal fiume SACCO situato tra le provincie di Roma e quella di Frosinone. In questi ultimi tempi, questa zona è divenuta tristemente famosa per via dell’ inquinamento ambientale causato da discariche di rifiuti tossici e dal 2005 è stata rilevata la presenza di una sostanza altamente inquinante: il BETA-ESACLOROCICLOESANO, componente del LINDANO, un insetticida vietato dal 2001. Si tratta di una sostanza che può avere effetti dannosi sul sangue, fegato e reni e, molto probabilmente, è anche cancerogena. Le tracce di questa sostanza sono state trovate nell’ ambiente e nell’ organismo di numerose persone che abitano la zona e, da allora, le produzioni agricole e gli allevamenti hanno subito un duro colpo, tanto che il governo ha dichiarato lo stato di calamità naturale. Di conseguenza, oltre al disastro ambientale ed economico ( agricoltura e allevamento), si aggiunge anche la paura delle persone che vivono lungo il Sacco, nelle zone esposte alla contaminazione.
  • 14. Tuttavia si sta pensando al recupero del territorio trasformando la Valle del Sacco nel “primo distretto agro energetico” d’Italia, con un’agricoltura non destinata però ad un uso alimentare, bensì alla produzione di energia pulita sfruttando le BIOMASSE, ossia residui agricoli, rifiuti e letame. Sarà realizzato un impianto da cinque megawatt in grado di produrre energia per settantamila cittadini nella zona. Per sfruttare queste risorse saranno attivate tre filiere energetiche: -FILIERA BIOGAS, che utilizzerà scarti di origine animale; -FILIERA BIODIESEL, che utilizzerà piantagioni di girasoli per produrre carburante ecologico; -FILIERA LEGNO-ENERGIA, che utilizzerà piantagioni di pioppo, dell’ulivo e della vite. Tuttavia l’ associazione “CASAPOUND”, nel criticare le misure tardive adottate dalla regione, chiede una efficace campagna di informazione a favore dei cittadini e un monitoraggio “serio” sullo stato di salute degli stessi. Inoltre chiede che si diano spiegazioni sulle cause che hanno portato a questo disastro. http://www.ecologiae.com/valle-del-sacco-disastro-ambientale-distretto-agroenergetico/4936/ http://www.ultimissime.net/Salute-e-Ambiente/VALLE-DEL-SACCO-Inquinamento-per-Casapound-tardive-le-misure-della-Regione.html RIELABORAZIONE A CURA DI MIRELLA CENCI
  • 15. VELENO! Veleno, ormai da qualche anno si parla solo di veleno: si respira veleno, si tocca il veleno, è evidente il veleno … .Il veleno è dappertutto: nell ’ ambiente e negli organismi umani e animali e la zona di Colleferro, da qualche anno, deve fare i conti con questa scomoda realt à . Terreni e pascoli contaminati e, di conseguenza, animali malati o morti a causa di deformazioni e strani tumori che, spesso, sono riscontrati anche nei bambini. Raimondo Fadda è un allevatore che dal 2005 ha seppellito oltre ottocento animali nati deformi. Quella deformit à che vede anche in suo figlio disabile. Egli parla di scarichi abusivi nelle colline intorno a Colleferro : “ Grossi camion, durante la notte, scaricavano di continuo materiale di dubbia provenienza su terreni destinati alla pastorizia e sparivano. Tutto ciò con gli anni ha avuto effetti devastanti sullo stato di salute del bestiame ” . L ’ allevatore afferma inoltre che gli scarichi industriali degli stabilimenti della zona, venivano interrati nell ’ area chiamata “ campo spazzatura ” . Queste sostanze, una volta disciolte, penetravano nelle falde acquifere inquinandole.
  • 16. Tuttavia, sindaco e autorit à sanitarie, smentiscono tutto; addirittura i responsabili ASL assicurano che non sono mai stati rilevati casi di malattie sospette, n é la presenza di sostanze nocive. Gli altri “ protagonisti ” dell ’ inquinamento sono: l ’ inceneritore della Valle dei Latini, sospettato di bruciare di tutto, diffondendo quindi fumi tossici in tutta la zona e, la presenza sul territorio di uno dei poli chimici e industriali pi ù grandi d ’ Italia. C ’è la AVIO che produce razzi e missili per uso spaziale; la SIMMEL che produce armi e munizioni; in pi ù varie industrie e stabilimenti chimici che, dagli anni sessanta ad oggi, hanno scaricato scorie nel terreno e nell ’ acqua del Sacco. Il responsabile principale di questo disastro è l ’ ormai famoso “ BETA-ESACLOROCICLOESANO ” , largamente usato negli anni settanta e ottanta e vietato dal 2001 a causa della sua tossicit à . Nel 2006 è stato dichiarato lo stato di emergenza socio-economico-ambientale per la Valle del Sacco, ma la bonifica finora non ha dato i risultati sperati. Purtroppo il dramma dell ’ inquinamento nella Valle del Sacco e a Colleferro sembra non avere fine e temo che anche noi, che abitiamo poco distante, non saremo pi ù dei semplici spettatori, ma subiremo gli effetti di questo disastro ambientale . http://www.paconline.it/wordpress/blog/archives/46569 http://www.dirittodicritica.com/2011/02/02/colleferro-poligono-tumori-malformazioni/ RIELABORAZIONE A CURA DI MIRELLA CENCI
  • 17. SETTANTADUE MILIONI DI EURO PER IL RISANAMENTO DELLA VALLE I numeri sul disastro ambientale della Valle del Sacco presentati ieri durante l'audizione alla commissione regionale sanità da parte del dr. Di Palma fanno rabbrividire. E dimostrano, al di là delle polemiche politiche e strumentali, tutta la drammaticità dell'emergenza. Ieri durante la riunione del problema della Valle del Sacco che comprende geograficamente la provincia di Roma e di Frosinone, Filiberto Zaratti ha annunciato che sono stati raccolti 72 milioni di euro dai comuni vicini. Sono stati finanziati i comuni di Anagni,Fiuggi e Ferentino di 10,2 milioni di euro;dai comuni di Frosinone e quello di Cave complessivamente di 700.000 euro infine finanziate dodici opere per un importo complessivo di 4,95 milioni di euro. Questi soldi servono per reti fognarie, sistemi di collegamento, impianti di depurazione urbani e industriali, impianti di riutilizzo delle acque reflue per un importo totale di 55,7 milioni di euro. Alla fine Filiberto Zaratti vuole sottolineare che questi soldi servono per gli abitanti della Valle del Sacco provati pesantemente dalla nota vicenda dell'inquinamento. L'insieme degli interventi messi in campo costituirà quindi un punto di partenza per la rinascita del territorio. http://www.iltempo.it/frosinone/2009/02/04/985125-settantadue_milioni_euro_risanamento_della_valle.shtml DONIKA DIMITROVA
  • 18. Gli allevatori della valle del Sacco ricorderanno il 2005 come un incubo.  Più di cinquanta aziende in nove paesi, tra Roma e Frosinone, sono state costrette a vedere distrutti anni di sacrifici.  Colleferro; Gavignano; Segni; Paliano; Anagni; Sgurgola; Morolo; Supino, Ferentino: in questi paesi dal mese di maggio del 2005 è stata dichiarata l’emergenza. In Italia dal 2001 è stata vietata una sostanza tossica che è stata trovata nel latte del Valle del Sacco. Questa sostanza si chiama beta-esaclorocicloesano. Da Colleferro,nella zona industriale,questa sostanza raggiunge il fiume Sacco da cui l'agricoltura come il mais,il latte i campi da coltivazione e alla fine sulle nostre tavole. Negli anni '90 è stata ritrovata questa sostanza e fu riconosciuta colpevole per lo smaltimento di rifiuti pericolosi. I fusti sono rimasti nella collina maledetta di Colleferro, altre industrie continuano a scaricare sostanze letali nel fiume. http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori2006/minutola/fiume.htm DONIKA DIMITROVA
  • 19. Contagiate in maniera irreversibile dal beta esaclorocicloesano 135 persone che abitano a ridosso del fiume  Sacco , tra le province di Roma e Frosinone. La sostanza inquinante deriva dalla produzione in fabbriche della zona di un potente insetticida, il lindano, bandito dal 2001. Questa sostanza non viene né eliminata, né metabolizzata dall’organismo e può provocare nel tempo gravi  patologie . Per chi abita lungo il fiume si segnala la presenza di alcune patologie (tumore del fegato e diabete) in possibile rapporto con la contaminazione chimica. A riferirlo alla commissione Sanità è stato il responsabile del dipartimento di Epidemiologia dell’Asl RM/E, Carlo Perucci, a margine di una prima analisi a campione sulla popolazione nella Valle del Sacco a partire dagli anni ‘50. I comuni con un quadro di mortalità e morbosità peggiore del resto del  Lazio sono Colleferro, Segni e Gavignano. Sulla questione dell’inquinamento della Valle del Sacco interviene Filiberto Zaratti, Assessore all’ambiente della Regione Lazio che dichiara: “sulla vicenda dell’inquinamento della Valle del Sacco, la Regione Lazio è stata presente ed è stato possibile verificare la gravità delle conseguenze dell’inquinamento.” http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/contaminate-135-persone-che-abitano-vicino-fiume-sacco.html DONIKA DIMITROVA
  • 20. Nella Valle del Sacco aumentano i tumori Più bambini con l' asma Regione, indagine medica dopo l' emergenza ambientale Valle del Sacco, la piccola Seveso laziale dove si muore di più. Eccesso di tumori, specie tra gli uomini: colpiti polmoni, pleura, vescica. Eccesso anche di ricoveri per disturbi del sistema nervoso periferico, asma, patologie degli organi sessuali maschili e femminili. Le cause? I medici chiedono «ulteriori approfondimenti». Ora dunque lo stabiliscono anche i dati ufficiali della prima indagine epidemiologica che sotto impulso della Regione Lazio ha messo a fuoco una condizione drammatica vissuta dai residenti dei comuni che sorgono nell' area del fiume Sacco. Da novembre la task force sanitaria coordinata dal dottor Carlo Perucci, col coinvolgimento delle Asl Rme, RmG e Frosinone, ha lavorato sul disastro ambientale, Colleferro, Segni e Gavignano. Trentunomila i residenti scandagliati, a cui si aggiungeranno presto (a fine marzo) i risultati sugli altri 70 mila abitanti nei restanti sei comuni interessati nell' area altamente inquinata: Sgurgola, Morolo, Supino, Ferentino, Anagni e Paliano. L' area indagata è quella in cui un anno fa fu scoperta nel latte delle mucche un' alta concentrazione di beta-esacloroesano. Ed è purtroppo la stessa area in cui dal 1991 sono stati via via individuate nelle acque notevoli presenze di sostanze inquinanti mentre all' interno dell' area industriale ex Bpd di Colleferro sono state scoperte tre discariche incontrollate di rifiuti industriali. Nell' indagine epidemiologica la mortalità, dunque, tra il ' 97 e il 2003 registra indici superiori in ogni voce all' atteso regionale. Si registra infine un più che preoccupante aumento di asma pediatrica. Che fare? A Colleferro la centralina per il rilevamento delle polveri sottili fatta installare da qualche mese dall' assessorato regionale all' ambiente ha già evidenziato nei primi due mesi del 2006 . «Nella zona di Colleferro c' è una forte presenza di siti industriali - spiega l' assessore Angelo Bonelli -. Questa indagine, che abbiamo voluto con forte determinazione a differenza di chi in passato ha scelto di non sapere, dimostra che non c' è più tempo da perdere. Sarà necessario un piano di risanamento dell' aria che passa attraverso l' individuazione delle sorgenti più inquinanti». Nella Valle del Sacco, dove si muore di più, il tempo stringe. http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/28/Nella_Valle_del_Sacco_aumentano_co_10_060228031.shtml DONIKA DIMITROVA
  • 21. Colleferro, la collina avvelenata: riesplode l’incubo nella Valle del Sacco La denuncia del pastore che ha visto morire 800 pecore ripropone il dramma di un’area abbandonata dalle istituzioni. Relegata per troppo tempo tra le pagine di cronaca locale, la questione Valle del Sacco sembra ora riemergere svelando una drammaticità inaspettata per molti, ma che  pure qualcuno andava denunciando da tempo . La denuncia che c’è qualcosa che non va è arrivata da un pastore che negli ultimi anni  ha visto morire,  colpite improvvisamente da convulsioni e immobilità alle zampe, dovute, pare, ad avvelenamento. La collina in questione è quella di Casaripi, a  Colleferro ,  fra le province di Roma e Frosinone .«Cosa do da mangiare alle persone» si chiede  Raimondo Fadda , l’allevatore intervistato di recente dal Tg1. Nel 2005 la Valle del fiume Sacco, che ha ospitato in passato  due discariche  proprio a ridosso del fiume si avviò un programma di bonifica, che prevedeva lo  smaltimento della terra inquinata : con trasferimenti in altri siti, come alcune discariche tedesche. Ma proprio  la gestione de parte delle istituzioni preposte viene  duramente criticata, oggi, dagli ambientalisti : «Da parte delle istituzioni – dice il leader dei Verdi Angelo Bonelli – arrivano messaggi rassicuranti e fuorvianti come le dichiarazioni del Commissario per il fiume Sacco,  Pierluigi Di Palma , che nell’ottobre scorso ha affermato che ‘La Valle del Sacco e’ bonificata’. L’episodio dell’allevatore Raimondo Fadda ci dice che ciò è palesemente falso».Bonelli fa riferimento alle parole pronunciate nell’ottobre 2010 dal commissario per il fiume Sacco, Pierluigi Di Palma: «Oggi la Valle del Sacco è bonificata. Abbiamo chiuso da tempo i “rubinetti” per cui non arrivano più inquinanti da quella vera e propria bomba ecologica che è stato Colleferro». «I veleni della Valle del Sacco sono ancora lì e l’inquinamento continua – prosegue Bonelli -. Noi Verdi abbiamo presentato il 24 dicembre scorso un Ordine del giorno in Consiglio regionale, che sarà discusso oggi, per dichiarare la Valle del Sacco “Area ad alta criticità ambientale”». Intanto, anche Legambiente annuncia battaglia e un esposto: «Siamo sconcertati, il dramma dell’inquinamento  a Colleferro e nella valle del Sacco  sembra non avere fine», commenta il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati, annunciando l’esposto. E la preoccupazione monta anche sul web, dove su facebook, youtube e forum, numerosi cittadini si chiedono che fine faccia ciò che si alleva e si coltiva in quella “Valle dei veleni”. http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2011/02/03/colleferro-la-collina-avvelenata-riesplode-lincubo-nella-valle-del-sacco/     DONIKA DIMITROVA 
  • 22. Questo video ci dice che se restiamo fermi e continuiamo a guardare questa spazzatura non succeder à niente: http://www.youtube.com/watch?v=HWX-mqfA410 Quest ’ articolo parla della protesta che non vuole finire pi ù . Molti cittadini sono li per dire di NO al comportamento della Termica Colleferro. Intanto sono aumentate le adesioni dalle associazioni ambientaliste ad esponenti politici. http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/colleferro-turbogas-sabato-va-in-scena-la-protesta MANIFESTAZIONE.. L ’ impianto dovrebbe sorgere in localit à Valle Secola. Mentre il tracciato dell ’ elettrodotto attraverserebbe Artena. Anche se il comune di Artena era d ’ accordo, il progetto è stato cominciato senza tenere conto del parere del comune. Cos ì il sindaco ha deciso di convocare un corteo per il 6 novembre, per dire no alla turbogas. http://www.terranews.it/news/2010/11/una-protesta-comune Valle del Sacco e... veleni. Non solo nel fiume e nei campi , questo è un grave problema, oltre al fiume anche tutto quello che c ’ è intorno e pieno di veleno: http://www.dimmidipiu.com/cronaca-frosinone/valle-del-sacco-e--dei-veleni-non-solo-nel-fiume-e-nei-campi Valle del Sacco. "Riversavo rifiuti tossici e ho sporto denuncia". Intervista a Luigi Mattei, ex trasportatore,aveva un peso sulla coscienza e decide di confessare e di denunciare quello che fin ora era un lavoro che gli permetteva di vivere. http://www.dazebaonews.it/primo-piano/item/208-valle-del-sacco-riversavo-rifiuti-tossici-e-ho-sporto-denuncia-intervista-a-luigi-mattei-ex-trasportatore In questo sito c ’è la lettera di denuncia pubblicata su un giornale locale . Parla Massimo Colaceci volontariato "Rete per la tutela della Valle del Sacco" che ha contribuito a organizzare la manifestazione contro gli inceneritori della Valle del Sacco, sabato 11 luglio ad Anagni. Ecco il link: http://www.ciociariaoggionline.it/anagni150709.htm
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