2. La monarchia romana è un
periodo della storia di Roma che
inizia nel VIII secolo a.C. e si
conclude nel 509 a.C. con la
cacciata dell'ultimo re di Roma.
3. Re.
Il sovrano romano è il comandante
dell'esercito (potere giudiziario), il
sommo sacerdote (potere religioso) e il
giudice supremo del popolo (potere
giudiziario). La carica di re non è
ereditaria. Alla morte del sovrano il suo
successore viene nominato dal senato e
dai comizi curiati.
La monarchia romana si regge sulla ripartizione dei poteri in tre distinte
istituzioni:
4. Comizi curiati.
I comizi curiati sono i rappresentanti delle 30 ripartizioni della popolazione
( curie ). Ogni curia è formata da dieci gruppi gentilizi
( gentes ), ognuno dei quali può eleggere un senatore. Le curie si riuniscono
nel Foro Romano per eleggere il nuovo re, approvare le proposte di
legge e dichiarare guerra.
Senato.
Il senato è l'assemblea collegiale composta dai
membri dell'aristocrazia romana.
Il senato ha il compito di approvare le
decisioni del re e dei comizi curiati.
Il senato è composto da 300 membri
secondo la riforma di Servio Tullio.
La sede dell'assemblea è nel Foro Romano.
5. Secondo la leggenda di Roma sulla città regnano sette re a partire da Romolo, fondatore
della città e primo re di Roma.
A Romolo seguono tre re di origine sabina ( Numa Pompilio, Anco Marzio, Tullo
Ostilio ) che regnano prevalentemente nel VII secolo a.C. In questo momento
storico la città conosce un periodo di rapida crescita demografica, l'espansione
etrusca nel Lazio spinge molte popolazioni sabine a trovare rifugio a Roma.
Gli ultimi tre re di Roma hanno, invece, una origine etrusca ( Tarquinio Prisco, Servio
Tullio, Tarquinio il Superbo ).. I re etruschi regnano nel VI secolo a.C. (578-510
a.C.) e sono il riflesso di un momento storico della massima espansione e influenza
etrusca nel Lazio.
L'ultimo re di Roma è il re etrusco Tarquinio il Superbo. Il regime despotico di
Tarquinio il Superbo causa un malcontento popolare tale da causare la sua cacciata
(509 a.C.) e la caduta della stessa monarchia romana. Con la cacciata di Tarquinio il
Superbo, ultimo re di Roma, si conclude la monarchia romana. Il potere viene
distribuito tra le famiglie aristocratiche. Per evitare la possibilità di un ritorno alla
monarchia gli aristocratici riformano le istituzioni romane tramite un ordinamento
repubblicano. Ha così inizio la Repubblica romana.
6. Romolo (753 a.C). Il primo leggendario re
della fondazione di Roma. Secondo la
leggenda Romolo traccia il solco della
città e uccide il fratello Remo per averne
violato i confini. Romolo scompare
misteriosamente durante un temporale per
ascendere al cielo. Nella religione romana
sarà adorato come il dio Quirino. Con la
figura di Romolo la leggenda identifica il
periodo arcaico della città. È quindi
probabile che Romolo non sia un singolo
personaggio bensì rappresenti i tratti e le
caratteristiche dei primi capi della
comunità di pastori romani.
Secondo la leggenda i sette re di Roma sono i seguenti:
7. Numa Pompilio (673-642 a.C.). È secondo re di
Roma e il primo re sabino. Numa Pompilio
organizza e riforma la religione romana con la
nascita delle prime istituzioni. Unisce religione e
potere nelle mani del re. Sotto il suo regno i
romani occupano la fortezza etrusca situata sul
colle Gianicolo sulla sponda opposta del Tevere.
Tullo Ostilio (641-617 a.C.). È il terzo re di
Roma e il secondo re sabino. Possiede grandi abilità
di condottiero. Sotto il suo regno i romani
conoscono un periodo di espansionismo militare.
Tullo Ostilio vince la guerra contro gli albani (
Orazi contro Curiazi ) e conquista Albalonga ( Alba
Longa ).
8. Tarquinio Prisco (578-535 a.C.). È il quinto re
di Roma e il primo re di origine etrusca. Nel
suo regno Roma si trasforma in un luogo di
incontro tra la cultura etrusca e quella latina.
La presenza di un re etrusco a capo di Roma è
il riflesso della fase storica della massima
influenza etrusca nella valle del Tevere e nel
basso Lazio. Tarquinio Prisco introduce diverse
riforme politico-amministrative e realizza
molte opere pubbliche, tra le quali la Cloaca
Massima, il Circo Massimo e il Tempio di
Giove Capitolino. Apre le porte del Senato
anche ai cittadini non appartenenti alla classe
nobile e amplia il numero dei senatori da 100 a
200.
9. Anco Marzio (616-579 a.C.). È il quarto
re di Roma e il terzo e ultimo re sabino.
Durante il regno di Anco Marzio ( Anco
Marcio ) i romani conquistano uno sbocco
commerciale sul mare con la conquista di
Ostia.
Servio Tullio (578-535 a.C.). È il sesto re di
Roma e il secondo re di origine etrusca. È ricordato
per le riforme sociali e le conquiste militari. Sotto il
suo regno la città espande i confini meridionali sulle
regioni latine. Servio Tullio introduce i comizi
centuriati e amplia il numero dei senatori romani
fino a 300.
10. Tarquinio il Superbo (534-510 a.C.).
È l'ultimo re di Roma e il terzo re di
origine etrusca. Il suo regno segna la
fine della monarchia romana e,
probabilmente, anche la cacciata degli
etruschi dal governo della città. Viene
ricordato come un despota e un tiranno
crudele. Secondo la tradizione viene
cacciato dagli stessi romani. Secondo
una ipotesi storica è, invece, il re
etrusco di Chiusi, Porsenna, a cacciarlo
dal trono romano.
11.
12. La repubblica romana nasce nel 509 a.C. con la cacciata del re Tarquinio il
Superbo. Secondo la leggenda di Roma il re viene cacciato dalla rivolta dei
romani, ormai stanchi del suo potere dispotico. Secondo una ricostruzione
storica è, invece, il re a fuggire dopo la sconfitta dei romani contro Porsenna,
re etrusco di Chiusi, che occupa la città di Roma e impone dure condizioni
economiche alle famiglie aristocratiche romane. Qualunque sia il motivo
d'origine, nel 509 a.C. le famiglie patrizie romane colgono l'occasione della
cacciata/fuga del re per riprendersi il potere politico a loro negato da
Tarquinio il Superbo. Nell'ordinamento repubblicano viene abolita del tutto
la figura del re. Le principali cariche della repubblica romana diventano
elettive, collegiali e a tempo. Per ogni carica pubblica vi sono almeno due
magistrati con pari poteri.
13. Le principali istituzioni della repubblica romana sono le seguenti:
Consoli. Ogni anno sono eletti due consoli a cui è affidato congiuntamente il
comando dell'esercito e il potere di giudizio sui reati più gravi. I consoli
possono anche convocare il senato e i comizi.
Dittatore. Il dittatore è una figura straordinaria prevista in casi eccezionali di
grave pericolo per la città. Il dittatore sostituisce i consoli alla guida
dell'esercito per rendere più reattive e immediate le decisioni di governo. Pur
avendo un grande potere anche la figura del dittatore è a tempo, la carica di
dittatore dura 6 mesi.
14. Questori. I questori sono magistrati che
si occupano prevalentemente della
gestione del potere amministrativo e
finanziario.
Pretori. I pretori sono i magistrati a cui
è affidato l'esercizio del potere
giudiziario.
In origine i pretori sono comandanti delle
truppe di alcune tribù romane.
Censori. I censori sono magistrati a cui
spetta l'incarico di stilare le liste del
censo. La carica di censori viene
introdotta nel 446 a.C. e dura in carica
18 mesi.
15. Senato. Il senato è un organo collegiale,
espressione del potere politico dei patrizi,
che esercita il potere di approvazione delle leggi.
L'organo ha anche il potere di controllo
sulla gestione economico-amministrativa,
decidere la guerra o le alleanze con altri popoli.
Comizi curiati.
I comizi curiati sono le assemblee popolari già presenti durante
la monarchia romana.
Comizi centuriati. I comizi centuriati sono un altro organo di
rappresentanza popolare mediante il quale i plebei partecipano
all'elezione dei magistrati e all'esercizio degli altri poteri di
approvazione delle leggi o delle decisioni pubbliche riconosciuti
al popolo. La popolazione è suddivisa in 193 centurie, ognuna
delle quali è rappresentata con un voto nelle decisioni collegiali.