3. Socializzare è … Gruppo Famiglia Condivisione Regole Lavorare Tagliare pneumatici Strigliare persone Scontro generazionale Padri e figli Rifiuto Obiettivi Ruolo parentale
Quando gli uomini si scambiano messaggi, tanto che le relazioni diventano permanenti, allora si può parlare di società. È vero che la socialità è un istinto innato, ma è indubbio che le società non sono tutte uguali, così come non sono uguali le forme in cui ogni società si struttura e si perpetua. Oggi vorrei porre l'attenzione su due tipi di forme sociali: la comunità o community e la tribù. Anche su come sia talvolta difficile far convivere l'una con l'altra. Perché al di là di quello che si crede in questo ultimo periodo in cui parole d'ordine come Social Media, social network, ecc sono sulla bocca di tutti, esistono differenze tali da rendere le due forme sociali quasi antagoniste. Vorrei inoltre pensare a come le aziende, i Brand, potrebbero o dovrebbero misurarsi con comunità e tribù oggi che si parla di web 2.0, marketing partecipativo, tribale, relazionale, ecc. Prima pero pensiamo un attimo a cosa sono community e tribù, soprattutto a quale sia la loro differenza specifica, visto che hanno sicuramente molti elementi in comune.
È vero che la socialità è un istinto innato, ma è indubbio che le società non sono tutte uguali, così come non sono uguali le forme in cui ogni società si struttura e si perpetua. Oggi vorrei porre l'attenzione su due tipi di forme sociali: la comunità o community e la tribù. Anche su come sia talvolta difficile far convivere l'una con l'altra. Perché al di là di quello che si crede in questo ultimo periodo in cui parole d'ordine come Social Media, social network, ecc sono sulla bocca di tutti, esistono differenze tali da rendere le due forme sociali quasi antagoniste. Vorrei inoltre pensare a come le aziende, i Brand, potrebbero o dovrebbero misurarsi con comunità e tribù oggi che si parla di web 2.0, marketing partecipativo, tribale, relazionale, ecc. Prima pero pensiamo un attimo a cosa sono community e tribù, soprattutto a quale sia la loro differenza specifica, visto che hanno sicuramente molti elementi in comune.
Wikipedia, primo riferimento ormai del nostro sapere quotidiano, è una comunità. Noi, quando consultiamo Wikipedia, in qualche modo ne facciamo parte e ci riconosciamo in essa e nelle sue proposte di valore. Sarebbe sufficiente pensare a questa "consuetudine" al modo in cui attingiamo alle cosiddette fonti per capire quanta strada nel cambiamento abbiamo fatto in questi anni, quanto è cambiata la nostra comunità dai tempi della consultazione degli indici a scaffale nelle biblioteche pubbliche.
In questo breve video abbiamo sintetizzati elementi in comune e differenze: Il legame che lega gli individui, le regole e il linguaggio, la negazione/affermazione di valori, il capo. Roma e l'impero sono la società, le legioni romane sono la comunità, i barbari sono la tribù Uno stato non è una tribù Una comunità non è una tribù Una assemblea non è una tribù In questa stanza siamo una tribù?
In questo breve video abbiamo sintetizzati elementi in comune e differenze: Il legame che lega gli individui, le regole e il linguaggio, la negazione/affermazione di valori, il capo. Roma e l'impero sono la società, le legioni romane sono la comunità, i barbari sono la tribù Uno stato non è una tribù Una comunità non è una tribù Una assemblea non è una tribù In questa stanza siamo una tribù?
Vicinanza, frequenza dei contatti, obiettivi e valori condivisi, identità, senso di appartenenza. L'intensità fa la differenza tra comunità e tribù. Ma anche il livello di strutturazione delle regole e dei comportamenti e il numero dei facenti parte. Si dice che le persone con cui rimaniamo in contatto stanno tra 20 e 150. Anche le statistiche di Facebook lo confermano. La tribù in senso classico necessita il contatto, lo scambio, la condivisione, in forma molto stretta. Si muore insieme sul campo di battaglia. Ci si sposta da territorio a territorio e si depreda, con l'obiettivo della sopravvivenza e della nostra identità, soggettiva e di gruppo insieme.
L'innovazione strategica appartiene ai giovani, al di là di ogni determinante anagrafica, alla loro capacità di guardare oltre lo status quo. D'altra parte è solo nella stabilità che si dà concretezza ai risultati.
Vogliamo fare della nostra azienda una tribù? Vogliamo essere a capo di una tribù? Abbiamo le caratteristiche perché possiamo esserlo? (tribù o capo) oppure Vogliamo fare della nostra azienda una comunità Vogliamo essere parte di una comunità? Altra domanda che mi vorrei porre è questa: Potremo mai tollerare delle tribù all'interno di una comunità? Dalla risposta a questa domanda e dalle modalità con cui possiamo costruire il nostro ecosistema sociale, ne può derivare il successo o l'insuccesso del nostro essere azienda, del nostro essere comunità o tribù.
In questo flusso, nel passaggio e nella contaminazione di due approcci antitetici, ma allo stesso tempo vicini, quello delle comunità e quello delle tribù, sta a mio parere la ricerca del nuovo posizionamento attuale delle aziende. Lasciare che gli altri vengano a sé: costruire il terreno all'interno del quale si attivano le relazioni e la comunicazione tra individui, nascono le aggregazioni e si sviluppano (talvolta) le tribù. Essere cioè sempre comunità soprattutto nel modo di essere verso l'esterno, tollerante verso le diversità. Facilitare la nascita di tribù all'interno, sfruttarne il capitale di innovazione: anche piccoli gruppi, coesi, realizzano grandi progetti.