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Cooperativa
                                                                                                                                      Editoriale Etica
                                                                                                                                      Anno 12 numero 100.
                                                                                                                                      Giugno 2012.




                                                                                   100
                                                                                                                                      € 4,00

                                                                                                                                      Poste Italiane S.p.A.
                                                                                                                                      Spedizione in abbonamento postale
                                                                                                                                      D.L. 353/2003
                                                                                                                                      (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
                                                                                   N   U    M   E   R   O                             art. 1, comma 1, DCB Trento
                                                                                                                                      Contiene I.R.


                               Mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilità
GIUSEPPE GERBASI / CONTRASTO




                               Finanza mafiosa
                                     Strumenti creativi per ripulire i tesori della criminalità organizzata

                                     Finanza > Nuove bolle immobiliari pronte a scoppiare: la crisi del mattone non è finita
                                     Economia solidale > La guerra non è un buon investimento, l’istruzione conviene di più
                                                                                                        | ANNO 12 N. 96 FEBBRAIO 2012 valori | 1 |
                                     Internazionale > Grecia fuori dall’euro. Una bomba che l’Europa avrebbe|potuto |evitare
FOTO ARCHIVIO ALCE NERO & MIELIZIA
                                                                                                               | economiasolidale | made in italy a rischio/puntata 15 |




                                     Il miele italiano in lotta
                                     contro pesticidi
                                     e sindrome cinese
                                     di Emanuele Isonio


                                     Decine di migliaia di apicoltori, prodotti di qualità eccellente, canali di vendita                  che cristallini, soprattutto al Sud (non a
                                                                                                                                          caso gli ultimi conteggi attendibili fanno
                                     diretta utilizzati da un terzo degli italiani, prezzi che assicurano guadagni                        riferimento al 2006), e dal consistente fe-
                                     adeguati. La filiera è in salute. Ma pericoli esterni la minacciano                                  nomeno delle produzioni amatoriali, che
                                                                                                                                          sfuggono ai calcoli ufficiali («nel caso del


                                     N
                                                eonicotinoidi e dumping cinese.         te è nei numeri: di precisi e inconfutabili       miele tali produzioni raggiungono quan-
                                                Riassumere in appena due fatto-         non ne esistono. Gli stessi tecnici forni-        tità significative: il 15-20% dei consumi to-
                                                ri i potenziali rischi di crisi di un   scono dati diversi. Secondo Raffaele Ci-          tali», osserva Naldi). A rendere complesso
                                     settore economico puzza di eccessiva               rone, presidente della Federazione api-           i conteggi, anche la drammatica moria di
                                     semplificazione. Ma questi due fattori             coltori italiani (Fai) «nel nostro Paese          api del 2007-2008.
                                     (vedi ARTICOLI alle pagg. 51 e 52) sono gli        raccogliamo ogni anno diecimila tonnel-                Al di là dei numeri, non cambia la va-
                                     unici a preoccupare (e molto) gli esperti          late di miele, attraverso una rete di 75          lutazione degli esperti: sono quantità rile-
                                     ai quali abbiamo chiesto notizie sulla sa-         mila apicoltori, 1,1 milioni di alveari e 60      vanti, che fanno dell’Italia uno dei primi
                                     lute del miele italiano e di chi lo produce.       miliardi di api, per un controvalore di 35        produttori della Ue, ma che non riescono
                                     Senza quelle due spade di Damocle, sta-            milioni di euro». Cifre sottostimate per          a coprire interamente i consumi naziona-
                                     remmo al cospetto di una filiera senza             Giancarlo Naldi, presidente dell’Osserva-         li (che si attestano sui 450 grammi pro ca-
                                     ombre: moltissimi piccoli produttori,              torio nazionale miele, che indica in 25 mi-       pite). «Il tasso di autoapprovvigionamen-
                                     prodotti (artigianali e industriali) di alta       la le tonnellate prodotte. Differenze cau-        to è attorno al 60%», secondo Francesco
                                     qualità e invidiabili percentuali di vendi-        sate da censimenti degli alveari tutt’altro       Panella, presidente di Unaapi (Unione
                                     ta diretta, all’avanguardia nella traspa-
                                     renza dell’etichettatura, in grado di assi-
                                     curare profitti adeguati agli apicoltori.
                                                                                          IL BIOLOGICO CRESCE. MA CONVIENE POCO
                                          Nonostante non sia considerato un              Al quadro sostanzialmente positivo del miele tricolore non fanno eccezione le produzioni
                                     bene di prima necessità, il miele mostra di         biologiche, che rappresentano ormai il 10% del totale e fanno segnare incrementi
                                     reggere l’impatto della crisi economica e,          a doppia cifra. Gli alveari certificati hanno raggiunto quota 125 mila. Un prodotto molto
                                     anzi, «il settore cresce – rivela Diego Paga-       apprezzato soprattutto dagli amatori del miele (secondo un’indagine Nielsen il cliente
                                     ni, apicoltore e presidente di Conapi (Con-         tipo ha 30-50 anni con alti livelli di reddito e d’istruzione). Il processo biologico, infatti,
                                     sorzio Nazionale Apicoltori) – ed è visto           vieta l’uso di rimedi artificiali per contrastare le patologie di piante e insetti. Un bel fiore
                                     come prospettiva di lavoro da parte di              all’occhiello per l’Italia, con ricadute positive sul resto del mercato. Il fattore
                                     molti giovani in cerca di occupazione».             preoccupante sta nel fatto che produrre miele secondo i criteri bio costa di più,
                                          Al netto delle due (minacciose) nubi           ma il prezzo di vendita non permette di recuperare i maggiori costi: «A fronte
                                     all’orizzonte, il miele italiano evidenzia          di un aumento di costi del 30%, la maggiorazione di prezzo si ferma al 10%», spiega
                                     quindi elementi di vivacità impensabili in          Diego Pagani, presidente di Conapi.
                                     molti altri settori agricoli. La nota dolen-

                                                                                                                                                      | ANNO 12 N. 100 | GIUGNO 2012 | valori | 49 |
| economiasolidale |


                                                     una filiera sui generis nel nostro panora-         con i costi di produzione» continua Panel-
  LINKOGRAFIA                                        ma agricolo. Accanto ai grandi marchi              la. Ovviamente prezzi e analisi cambiano
  Osservatorio nazionale miele www.informamiele.it   industriali, da Nord a Sud si contano al-          con il variare dei tipi di miele. «Ma in ge-
  Conapi www.conapi.it
                                                     meno 8-10 mila agricoltori che usano le            nerale ci stiamo dentro con i costi di pro-
  Fai www.federapi.biz
  Unaapi www.mieliditalia.it                         produzioni per arrotondare i propri red-           duzione». I momenti critici arrivano in
                                                     diti («solo nel 15% dei casi, gli apicoltori       coincidenza con annate in cui la produ-
Nazionale Associazioni Apicoltori Italia-            guardano ai mercati come veri e propri             zione mondiale è molto alta: «a quel pun-
ni). «Ecco perché – aggiunge Cirone – sia-           imprenditori economici» commenta Ciro-             to, i prezzi scendono e anche gli apicoltori
mo costretti a ricorrere alle importazio-            ne). Per altre 30 mila persone invece, il          hanno problemi a far quadrare i conti»,
ni: nel 2011 abbiamo comprato oltre 15               miele è un hobby o poco altro. «Nel nostro         spiega Naldi.
mila tonnellate di miele, spendendo 41,6             settore – osserva Panella – il sistema del-             C’è però una scialuppa di salvataggio
milioni di euro». Va poi considerato che il          la cooperazione funziona molto bene,               che, almeno in Italia, sembra essere sem-
miele italiano è molto richiesto in altri            grazie a un percorso iniziato trent’anni fa.       pre pronta per i piccoli produttori: la
Stati Ue. «Primo fra tutti la Germania               In Italia esistono una decina di cooperati-        vendita diretta. Che assicura maggiori
– spiega Pagani di Conapi – che usa il no-           ve che permettono anche ai piccoli pro-            margini a chi produce e spesso soddisfa
stro miele per “tagliare” quello prodotto            duttori di rimanere sul mercato». Almeno           la richiesta di qualità dei consumatori.
in patria».                                          due i vantaggi: i costi di produzione scen-        «Noi stessi siamo rimasti esterrefatti –
                                                     dono e chi cede il proprio miele al circuito       ammette Panella di Unapi – quando, da
Tra professionismo e hobby                           industriale riesce a ottenere prezzi decen-        un’indagine Nielsen, è emerso che il 37%
L’aspetto interessante è che i dati positivi         ti. «Il prezzo all’ingrosso varia tra 3,5 e 5,5    degli italiani acquista miele direttamen-
sul miele italiano sono raggiunti grazie a           euro al chilo e in generale ci stiamo dentro       te dal produttore». !


  ETICHETTE TRASPARENTI. LA NUOVA FRONTIERA È IL CODICE “QR”
  Sulla sacrosanta strada della trasparenza, il miele rappresenta             proprio telefonino molte notizie in più sul miele che si sta per
  un’avanguardia rispetto ad altri settori alimentari. È infatti stato        acquistare: le foto e la localizzazione Gps dell’apiario
  tra i primi a imporre sull’etichetta l’indicazione obbligatoria             di provenienza, il telefono e l’indirizzo dell’azienda,
  dell’origine del miele, del lotto d’appartenenza e della data               le informazioni sulle certificazioni possedute, l’analisi
  di scadenza. Per consentire ai consumatori di avere tutte                   qualitativa e organolettica. Volendo, si possono aggiungere
  le informazioni possibili e adatte a un utilizzo più consapevole,           anche informazioni sui cibi con cui meglio si accompagna.
  l’Osservatorio nazionale miele ha lanciato un’idea, attualmente             Spiega Giancarlo Naldi, presidente dell’Osservatorio:
  in fase di sperimentazione: l’inserimento nelle etichette                   «Vogliamo aiutare il consumatore a conoscere e capire
  del codice “QR” Una sorta di “codice a barre” leggibile
                   .                                                          le peculiarità che ogni miele ha in sé. Solo così si valorizzano
  attraverso qualunque smartphone, che permette di ricevere sul               davvero le eccellenze del nostro made in Italy».




Il miele? “Apprezzarlo” conviene
di Emanuele Isonio                                                            quando si fa la spesa), di qualche centinaio di barattoli di miele
                                                                              e di un piccolo apicoltore per il quale questa è una tra le varie fonti
Dalla collaborazione tra il Gas Biorekk di Padova                             di reddito. Una piccola idea, che non sposta praticamente nessuna
e un apicoltore locale, una nuova strada nei rapporti                         percentuale rilevante fra i fatturati del settore. Ma, forse, apre
tra consumatori e produttori. Con soddisfazione per tutti.                    una strada. Lancia una proposta. Mostra una via diversa, che renda
E una lezione per l’intera filiera                                            i consumatori più consapevoli e i produttori più trasparenti.

Se siete convinti che i grandi cambiamenti non possono partire                Prezzo competitivo anche se condiviso
dalle piccole novità, se ritenete che le svolte epocali richiedano            Non per essere venali, ma partiamo con il dato che più
interventi dall’alto, risparmiate il vostro tempo: saltate quest’articolo     ci ha stupito: 6,8 euro per un vasetto da un chilo di miele
e passate oltre. Perché qui si parla di una manciata di famiglie              di acacia, certificato biologico. Un prezzo più che competitivo,
unite da una stessa visione del mondo e dei rapporti umani (anche             vista la qualità del prodotto e il modo in cui è stato formato.


| 50 | valori | ANNO 12 N. 100 | GIUGNO 2012 |
| economiasolidale |




Il dumping di Pechino
allarma gli apicoltori
di Emanuele Isonio




Miele “tagliato” con gli zuccheri del riso, utilizzo di pollini Ogm: nella Ue si moltiplicano le denunce per i metodi
spregiudicati usati dai cinesi per abbattere i costi di produzione. Ma, intanto, le importazioni volano. A prezzi stracciati


S
        trano il destino dei nostri apicolto-     dei mieli di tutto il mondo. Se non si consi-                                  ro al chilo) e quella italiana (500-600 euro
        ri. Capaci di resistere alla moria        dera quello cinese, la media è di 2,26 euro al                                 al chilo). «Differenze tali non possono che
        delle api che ha allarmato addetti        chilo. Pechino importa il proprio prodotto                                     squassare il mercato» denuncia il presi-
ai lavori, biologi, zoologi, addirittura cli-     a 1,26 euro. Una differenza dell’80%. Ancor                                    dente di Unaapi, Francesco Panella. Una
matologi. In grado di passare – più o meno        più impressionante la differenza di costo                                      concorrenza sleale possibile grazie ad
– indenni attraverso una crisi economica          tra la pappa reale cinese (venduta a 40 eu-                                    adulterazioni che sfuggono ai controlli.
che sta mordendo le gambe di molti altri
settori che pure hanno fatto la storia del-              I NUMERI DEL MIELE CON GLI OCCHI A MANDORLA
la gastronomia tricolore. Eppure messi in
                                                                  60.000                                                                                                                 1,50
pericolo – potenziale, ma tutt’altro che ir-
                                                                  50.000                                                                                                                 1,25
reale – quando si considerano i dati del-
l’import. O meglio. Di un import che ha un                        40.000                                                                                                                 1,00
                                                   [tonnellate]




                                                                                                                                                                                                [euro/kg]
indirizzo ben preciso e contiene un virus                         30.000                                                                                                                 0,75
molto pericoloso: il dumping.                                     20.000                                                                                                                 0,50
    La Cina è uno dei massimi produttori
                                                                  10.000                                                                                                                 0,25
mondiali e ha già superato la Ue. Ma il da-
                                                                      0                                                                                                                  0,00
to dal quale partire è contenuto in un rap-                                2000     2001      2002     2003     2004     2005      2006   2007       2008    2009      2010     2011
porto della Commissione europea. Bruxel-
                                                                    Produzione [tonnellate]          Importazione in UE 27 [tonnellate]          Prezzo medio d’importazione [euro/kg]
les ha pubblicato i prezzi di importazione


L’idea è partita tra le trecento famiglie del Gas padovano Biorekk                                                                  scelto crea da solo i fogli di cera per
ed è stata trasformata nel progetto “Apprezziamolo” grazie alla                                                                     gli alveari ed effettua la rimonta
collaborazione con Aiab, la Cooperativa El Tamiso e a un bando                                Materie prime              0,92 € 14%
                                                                                                                                    degli sciami). Inoltre, la vendita
della Fondazione Culturale Responsabilità Etica. Obiettivo:                                   Costo lavoro di produzione 2,34 € 34% diretta e concordata con i gasisti
                                                                                              Attività di formazione     0,28 €  4%
trovare un produttore interessato a un tipo diverso di commercio                              Ammortamenti               1,27 € 19% ha permesso di ridurre costi inutili,
                                                                                              Certificazione bio         0,32 €  5%
e disposto a mettere sul tavolo le varie voci di costo (vedi TABELLA ).                       Spese generali
                                                                                              Iva al 10%
                                                                                                                         1,00 € 15%
                                                                                                                         0,61 €  9%
                                                                                                                                    ottimizzando il numero di barattoli
«Le abbiamo analizzate una a una – racconta Angelo Sanità, del                                Totale apprezzamento
                                                                                              Fondo di co-produzione 1%
                                                                                                                         6,73 €
                                                                                                                         0,07 €  1%
                                                                                                                                    da acquistare o eliminando
Biorekk – e per ognuna, tutti insieme abbiamo deciso quale                                                                          le etichette («a noi non servono
                                                                                                PREZZO “GIUSTO” al kg
fosse il prezzo giusto. Abbiamo aggiunto una percentuale                                                        6,80 €              perché sappiamo perfettamente
di guadagno che il produttore ritenesse equa e un fondo                                                           100%              che miele stiamo acquistando»).
di coproduzione da destinare a incontri con i consumatori                                                                           Ovviamente pensare che una simile
 e a lezioni nelle scuole». Ed ecco spiegati i 6,80 euro finali.                                iniziativa sia replicabile facilmente e ovunque sarebbe un errore:
Un risultato che vale triplo. Non solo per il prezzo assai                                      «Da noi è stato possibile – spiega Sanità – perché abbiamo molti
competitivo ma anche perché le famiglie del Biorekk hanno                                       agricoltori preparati e pronti a fare ragionamenti diversi
potuto porre dei punti fermi che ritenevano imprescindibili: miele                              da quelli della classica filiera produttore-consumatore. Senza
locale, certificato biologico, frutto di autoproduzione (l’apicoltore                           questi presupposti, il progetto sarebbe destinato al fallimento».


                                                                                                                                                 | ANNO 12 N. 100 | GIUGNO 2012 | valori | 51 |
| economiasolidale |


Costi bassi e adulterazione                        degli apicoltori italiani appaiono più che        te civile e la nostra richiesta è stata ac-
«Attraverso un processo industriale –              giustificate, tanto più che l’importazione        colta. D’ora in poi lo faremo sempre. A
spiega Panella – vengono tolti i pollini, il       dalla Cina è triplicata nel 2011. «Mesi fa i      tutela del nostro lavoro e dei diritti dei
miele viene pastorizzato e poi si “allunga”        Nas hanno sequestrato al porto di Napo-           consumatori». La stessa Commissione
con zuccheri del riso, non rilevabili con le       li grosse quantità di miele cinese già con-       europea ha infatti lanciato l’allarme che
analisi di laboratorio. Il miele finale è una      fezionato ed etichettato come miele bio-          nel miele importato dalla Cina potrebbe
schifezza ma il costo è infinitamente più          logico italiano da immettere nei circuiti         esserci polline Ogm. Una coltivazione
basso». Se a questo si aggiunge la scarsità        discount» racconta Diego Pagani, presi-           che, in Italia, dovrebbe essere vietata e
di controlli alle frontiere italiane, le ansie     dente di Conapi. «Ci siamo costituiti par-        comunque non commerciabile. !




Moria delle api, è scontro
sull’insetticida killer
di Emanuele Isonio



Secondo molti ricercatori i neonicotinoidi sarebbero i responsabili diretti del dimezzamento degli alveari avvenuto
nel 2007. Ma il divieto di usarli scade a fine giugno. E le pressioni per non prorogarlo sono enormi


P
         er capire l’impatto dei nuovi inset-      ma. Ma bastò vietarli per far tornare il nu-
         ticidi sulle api basta fare un salto      mero di alveari a livelli “pre-crisi”. Il bando     SULLE API, IL MEDIATORE
                                                                                                       INDAGA LA COMMISSIONE UE
         su Youtube, cercando “morìa delle         però scadrà il prossimo 30 giugno. E sarà
                                                                                                       In attesa di capire quali decisioni prenderà
api”. Nessun video di dubbia provenienza.          compito dell’Autorità europea di sicurez-
                                                                                                       l’Unione europea sulla questione
La fonte è autorevole (Vincenzo Girolami,          za alimentare (Efsa) decidere un’eventua-           neonicotinoidi, la Commissione europea
docente di Entomologia agraria all’univer-         le proroga. La Commissione Ue ha intanto            è però già nel mirino di un’altra istituzione
sità di Padova): nel filmato due api entra-        inviato all’Efsa due ricerche francesi e ita-       comunitaria: il Mediatore, che ha il compito
no a contatto con una sola goccia di neo-          liane che evidenziano lo stretto legame tra         di verificare i casi di cattiva amministrazione
nicotinoide, una categoria di potentissimi         i neonicotinoidi e l’impressionante deci-           delle istituzioni europee, ha aperto
                                                                                                       un’inchiesta per appurare se Bruxelles
insetticidi (un grammo produce gli effetti         mazione di insetti impollinatori. Dovreb-
                                                                                                       ha effettivamente preso tutte le adeguate
di oltre 7 chili di Ddt). L’attenzione su que-     be essercene abbastanza per stare al si-            contromisure contro il drammatico aumento
sti insetticidi ha raggiunto il livello d’allar-   curo da eventuali sorprese. Ma c’è chi              di mortalità delle api.
me dopo che nel 2007 le popolazioni di api         denuncia pericolosi legami tra i ricercato-         L’iniziativa del Mediatore – il greco Nikiforos
in Europa si sono dimezzate in pochi mesi          ri dell’Efsa e le multinazionali della chimi-       Diamandouros – ha preso spunto da una
(solo in Italia, secondo l’Istituto Superiore      ca. Più o meno le stesse su cui ha indagato         denuncia presentata dal Collegio che riunisce
                                                   la Procura di Torino. Il pm Raffaele Guari-         i Mediatori austriaci (meglio noti come
per la ricerca ambientale, si persero 200
                                                                                                       “Ombudsman”). A questo punto,
mila alveari in pochi mesi). Un disastro           niello ha accusato la Syngenta Italia e la          la Commissione europea sarà obbligata
economico per i produttori, ma anche (e            Bayer CropScience di Milano di «diffusio-           a fornire una risposta presentando un proprio
forse soprattutto) ambientale. Una ridu-           ne di malattie di animali pericolose per il         atto di difesa entro il 30 giugno prossimo.
zione dal 30 al 50% del patrimonio apisti-         patrimonio zootecnico e per l’economia              Se l’esecutivo europeo non dovesse fornire
co ha effetti su tutta la produzione agrico-       nazionale». Pena prevista: da uno a cinque          spiegazioni ritenute adeguate o le indagini del
la: questi insetti impollinano infatti oltre       anni. «Quegli insetticidi – commenta Giro-          Mediatore dovessero rilevare inadempienze,
                                                                                                       Diamandouros potrà presentare un progetto
un terzo delle coltivazioni.                       lami – non aiutano le produzioni. Nella
                                                                                                       di raccomandazione e interessare
     «Secondo due importanti studi la mo-          concia del mais sono stati vietati ma la            ufficialmente della questione il Parlamento
ria di api non dipende dai farmaci usati in        produzione è cresciuta. Gli unici vantaggi          europeo.
agricoltura», provò a giustificarsi Agrofar-       sono per chi li commercializza». !

| 52 | valori | ANNO 12 N. 100 | GIUGNO 2012 |

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Il valore del miele

  • 1. Cooperativa Editoriale Etica Anno 12 numero 100. Giugno 2012. 100 € 4,00 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) N U M E R O art. 1, comma 1, DCB Trento Contiene I.R. Mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilità GIUSEPPE GERBASI / CONTRASTO Finanza mafiosa Strumenti creativi per ripulire i tesori della criminalità organizzata Finanza > Nuove bolle immobiliari pronte a scoppiare: la crisi del mattone non è finita Economia solidale > La guerra non è un buon investimento, l’istruzione conviene di più | ANNO 12 N. 96 FEBBRAIO 2012 valori | 1 | Internazionale > Grecia fuori dall’euro. Una bomba che l’Europa avrebbe|potuto |evitare
  • 2. FOTO ARCHIVIO ALCE NERO & MIELIZIA | economiasolidale | made in italy a rischio/puntata 15 | Il miele italiano in lotta contro pesticidi e sindrome cinese di Emanuele Isonio Decine di migliaia di apicoltori, prodotti di qualità eccellente, canali di vendita che cristallini, soprattutto al Sud (non a caso gli ultimi conteggi attendibili fanno diretta utilizzati da un terzo degli italiani, prezzi che assicurano guadagni riferimento al 2006), e dal consistente fe- adeguati. La filiera è in salute. Ma pericoli esterni la minacciano nomeno delle produzioni amatoriali, che sfuggono ai calcoli ufficiali («nel caso del N eonicotinoidi e dumping cinese. te è nei numeri: di precisi e inconfutabili miele tali produzioni raggiungono quan- Riassumere in appena due fatto- non ne esistono. Gli stessi tecnici forni- tità significative: il 15-20% dei consumi to- ri i potenziali rischi di crisi di un scono dati diversi. Secondo Raffaele Ci- tali», osserva Naldi). A rendere complesso settore economico puzza di eccessiva rone, presidente della Federazione api- i conteggi, anche la drammatica moria di semplificazione. Ma questi due fattori coltori italiani (Fai) «nel nostro Paese api del 2007-2008. (vedi ARTICOLI alle pagg. 51 e 52) sono gli raccogliamo ogni anno diecimila tonnel- Al di là dei numeri, non cambia la va- unici a preoccupare (e molto) gli esperti late di miele, attraverso una rete di 75 lutazione degli esperti: sono quantità rile- ai quali abbiamo chiesto notizie sulla sa- mila apicoltori, 1,1 milioni di alveari e 60 vanti, che fanno dell’Italia uno dei primi lute del miele italiano e di chi lo produce. miliardi di api, per un controvalore di 35 produttori della Ue, ma che non riescono Senza quelle due spade di Damocle, sta- milioni di euro». Cifre sottostimate per a coprire interamente i consumi naziona- remmo al cospetto di una filiera senza Giancarlo Naldi, presidente dell’Osserva- li (che si attestano sui 450 grammi pro ca- ombre: moltissimi piccoli produttori, torio nazionale miele, che indica in 25 mi- pite). «Il tasso di autoapprovvigionamen- prodotti (artigianali e industriali) di alta la le tonnellate prodotte. Differenze cau- to è attorno al 60%», secondo Francesco qualità e invidiabili percentuali di vendi- sate da censimenti degli alveari tutt’altro Panella, presidente di Unaapi (Unione ta diretta, all’avanguardia nella traspa- renza dell’etichettatura, in grado di assi- curare profitti adeguati agli apicoltori. IL BIOLOGICO CRESCE. MA CONVIENE POCO Nonostante non sia considerato un Al quadro sostanzialmente positivo del miele tricolore non fanno eccezione le produzioni bene di prima necessità, il miele mostra di biologiche, che rappresentano ormai il 10% del totale e fanno segnare incrementi reggere l’impatto della crisi economica e, a doppia cifra. Gli alveari certificati hanno raggiunto quota 125 mila. Un prodotto molto anzi, «il settore cresce – rivela Diego Paga- apprezzato soprattutto dagli amatori del miele (secondo un’indagine Nielsen il cliente ni, apicoltore e presidente di Conapi (Con- tipo ha 30-50 anni con alti livelli di reddito e d’istruzione). Il processo biologico, infatti, sorzio Nazionale Apicoltori) – ed è visto vieta l’uso di rimedi artificiali per contrastare le patologie di piante e insetti. Un bel fiore come prospettiva di lavoro da parte di all’occhiello per l’Italia, con ricadute positive sul resto del mercato. Il fattore molti giovani in cerca di occupazione». preoccupante sta nel fatto che produrre miele secondo i criteri bio costa di più, Al netto delle due (minacciose) nubi ma il prezzo di vendita non permette di recuperare i maggiori costi: «A fronte all’orizzonte, il miele italiano evidenzia di un aumento di costi del 30%, la maggiorazione di prezzo si ferma al 10%», spiega quindi elementi di vivacità impensabili in Diego Pagani, presidente di Conapi. molti altri settori agricoli. La nota dolen- | ANNO 12 N. 100 | GIUGNO 2012 | valori | 49 |
  • 3. | economiasolidale | una filiera sui generis nel nostro panora- con i costi di produzione» continua Panel- LINKOGRAFIA ma agricolo. Accanto ai grandi marchi la. Ovviamente prezzi e analisi cambiano Osservatorio nazionale miele www.informamiele.it industriali, da Nord a Sud si contano al- con il variare dei tipi di miele. «Ma in ge- Conapi www.conapi.it meno 8-10 mila agricoltori che usano le nerale ci stiamo dentro con i costi di pro- Fai www.federapi.biz Unaapi www.mieliditalia.it produzioni per arrotondare i propri red- duzione». I momenti critici arrivano in diti («solo nel 15% dei casi, gli apicoltori coincidenza con annate in cui la produ- Nazionale Associazioni Apicoltori Italia- guardano ai mercati come veri e propri zione mondiale è molto alta: «a quel pun- ni). «Ecco perché – aggiunge Cirone – sia- imprenditori economici» commenta Ciro- to, i prezzi scendono e anche gli apicoltori mo costretti a ricorrere alle importazio- ne). Per altre 30 mila persone invece, il hanno problemi a far quadrare i conti», ni: nel 2011 abbiamo comprato oltre 15 miele è un hobby o poco altro. «Nel nostro spiega Naldi. mila tonnellate di miele, spendendo 41,6 settore – osserva Panella – il sistema del- C’è però una scialuppa di salvataggio milioni di euro». Va poi considerato che il la cooperazione funziona molto bene, che, almeno in Italia, sembra essere sem- miele italiano è molto richiesto in altri grazie a un percorso iniziato trent’anni fa. pre pronta per i piccoli produttori: la Stati Ue. «Primo fra tutti la Germania In Italia esistono una decina di cooperati- vendita diretta. Che assicura maggiori – spiega Pagani di Conapi – che usa il no- ve che permettono anche ai piccoli pro- margini a chi produce e spesso soddisfa stro miele per “tagliare” quello prodotto duttori di rimanere sul mercato». Almeno la richiesta di qualità dei consumatori. in patria». due i vantaggi: i costi di produzione scen- «Noi stessi siamo rimasti esterrefatti – dono e chi cede il proprio miele al circuito ammette Panella di Unapi – quando, da Tra professionismo e hobby industriale riesce a ottenere prezzi decen- un’indagine Nielsen, è emerso che il 37% L’aspetto interessante è che i dati positivi ti. «Il prezzo all’ingrosso varia tra 3,5 e 5,5 degli italiani acquista miele direttamen- sul miele italiano sono raggiunti grazie a euro al chilo e in generale ci stiamo dentro te dal produttore». ! ETICHETTE TRASPARENTI. LA NUOVA FRONTIERA È IL CODICE “QR” Sulla sacrosanta strada della trasparenza, il miele rappresenta proprio telefonino molte notizie in più sul miele che si sta per un’avanguardia rispetto ad altri settori alimentari. È infatti stato acquistare: le foto e la localizzazione Gps dell’apiario tra i primi a imporre sull’etichetta l’indicazione obbligatoria di provenienza, il telefono e l’indirizzo dell’azienda, dell’origine del miele, del lotto d’appartenenza e della data le informazioni sulle certificazioni possedute, l’analisi di scadenza. Per consentire ai consumatori di avere tutte qualitativa e organolettica. Volendo, si possono aggiungere le informazioni possibili e adatte a un utilizzo più consapevole, anche informazioni sui cibi con cui meglio si accompagna. l’Osservatorio nazionale miele ha lanciato un’idea, attualmente Spiega Giancarlo Naldi, presidente dell’Osservatorio: in fase di sperimentazione: l’inserimento nelle etichette «Vogliamo aiutare il consumatore a conoscere e capire del codice “QR” Una sorta di “codice a barre” leggibile . le peculiarità che ogni miele ha in sé. Solo così si valorizzano attraverso qualunque smartphone, che permette di ricevere sul davvero le eccellenze del nostro made in Italy». Il miele? “Apprezzarlo” conviene di Emanuele Isonio quando si fa la spesa), di qualche centinaio di barattoli di miele e di un piccolo apicoltore per il quale questa è una tra le varie fonti Dalla collaborazione tra il Gas Biorekk di Padova di reddito. Una piccola idea, che non sposta praticamente nessuna e un apicoltore locale, una nuova strada nei rapporti percentuale rilevante fra i fatturati del settore. Ma, forse, apre tra consumatori e produttori. Con soddisfazione per tutti. una strada. Lancia una proposta. Mostra una via diversa, che renda E una lezione per l’intera filiera i consumatori più consapevoli e i produttori più trasparenti. Se siete convinti che i grandi cambiamenti non possono partire Prezzo competitivo anche se condiviso dalle piccole novità, se ritenete che le svolte epocali richiedano Non per essere venali, ma partiamo con il dato che più interventi dall’alto, risparmiate il vostro tempo: saltate quest’articolo ci ha stupito: 6,8 euro per un vasetto da un chilo di miele e passate oltre. Perché qui si parla di una manciata di famiglie di acacia, certificato biologico. Un prezzo più che competitivo, unite da una stessa visione del mondo e dei rapporti umani (anche vista la qualità del prodotto e il modo in cui è stato formato. | 50 | valori | ANNO 12 N. 100 | GIUGNO 2012 |
  • 4. | economiasolidale | Il dumping di Pechino allarma gli apicoltori di Emanuele Isonio Miele “tagliato” con gli zuccheri del riso, utilizzo di pollini Ogm: nella Ue si moltiplicano le denunce per i metodi spregiudicati usati dai cinesi per abbattere i costi di produzione. Ma, intanto, le importazioni volano. A prezzi stracciati S trano il destino dei nostri apicolto- dei mieli di tutto il mondo. Se non si consi- ro al chilo) e quella italiana (500-600 euro ri. Capaci di resistere alla moria dera quello cinese, la media è di 2,26 euro al al chilo). «Differenze tali non possono che delle api che ha allarmato addetti chilo. Pechino importa il proprio prodotto squassare il mercato» denuncia il presi- ai lavori, biologi, zoologi, addirittura cli- a 1,26 euro. Una differenza dell’80%. Ancor dente di Unaapi, Francesco Panella. Una matologi. In grado di passare – più o meno più impressionante la differenza di costo concorrenza sleale possibile grazie ad – indenni attraverso una crisi economica tra la pappa reale cinese (venduta a 40 eu- adulterazioni che sfuggono ai controlli. che sta mordendo le gambe di molti altri settori che pure hanno fatto la storia del- I NUMERI DEL MIELE CON GLI OCCHI A MANDORLA la gastronomia tricolore. Eppure messi in 60.000 1,50 pericolo – potenziale, ma tutt’altro che ir- 50.000 1,25 reale – quando si considerano i dati del- l’import. O meglio. Di un import che ha un 40.000 1,00 [tonnellate] [euro/kg] indirizzo ben preciso e contiene un virus 30.000 0,75 molto pericoloso: il dumping. 20.000 0,50 La Cina è uno dei massimi produttori 10.000 0,25 mondiali e ha già superato la Ue. Ma il da- 0 0,00 to dal quale partire è contenuto in un rap- 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 porto della Commissione europea. Bruxel- Produzione [tonnellate] Importazione in UE 27 [tonnellate] Prezzo medio d’importazione [euro/kg] les ha pubblicato i prezzi di importazione L’idea è partita tra le trecento famiglie del Gas padovano Biorekk scelto crea da solo i fogli di cera per ed è stata trasformata nel progetto “Apprezziamolo” grazie alla gli alveari ed effettua la rimonta collaborazione con Aiab, la Cooperativa El Tamiso e a un bando Materie prime 0,92 € 14% degli sciami). Inoltre, la vendita della Fondazione Culturale Responsabilità Etica. Obiettivo: Costo lavoro di produzione 2,34 € 34% diretta e concordata con i gasisti Attività di formazione 0,28 € 4% trovare un produttore interessato a un tipo diverso di commercio Ammortamenti 1,27 € 19% ha permesso di ridurre costi inutili, Certificazione bio 0,32 € 5% e disposto a mettere sul tavolo le varie voci di costo (vedi TABELLA ). Spese generali Iva al 10% 1,00 € 15% 0,61 € 9% ottimizzando il numero di barattoli «Le abbiamo analizzate una a una – racconta Angelo Sanità, del Totale apprezzamento Fondo di co-produzione 1% 6,73 € 0,07 € 1% da acquistare o eliminando Biorekk – e per ognuna, tutti insieme abbiamo deciso quale le etichette («a noi non servono PREZZO “GIUSTO” al kg fosse il prezzo giusto. Abbiamo aggiunto una percentuale 6,80 € perché sappiamo perfettamente di guadagno che il produttore ritenesse equa e un fondo 100% che miele stiamo acquistando»). di coproduzione da destinare a incontri con i consumatori Ovviamente pensare che una simile e a lezioni nelle scuole». Ed ecco spiegati i 6,80 euro finali. iniziativa sia replicabile facilmente e ovunque sarebbe un errore: Un risultato che vale triplo. Non solo per il prezzo assai «Da noi è stato possibile – spiega Sanità – perché abbiamo molti competitivo ma anche perché le famiglie del Biorekk hanno agricoltori preparati e pronti a fare ragionamenti diversi potuto porre dei punti fermi che ritenevano imprescindibili: miele da quelli della classica filiera produttore-consumatore. Senza locale, certificato biologico, frutto di autoproduzione (l’apicoltore questi presupposti, il progetto sarebbe destinato al fallimento». | ANNO 12 N. 100 | GIUGNO 2012 | valori | 51 |
  • 5. | economiasolidale | Costi bassi e adulterazione degli apicoltori italiani appaiono più che te civile e la nostra richiesta è stata ac- «Attraverso un processo industriale – giustificate, tanto più che l’importazione colta. D’ora in poi lo faremo sempre. A spiega Panella – vengono tolti i pollini, il dalla Cina è triplicata nel 2011. «Mesi fa i tutela del nostro lavoro e dei diritti dei miele viene pastorizzato e poi si “allunga” Nas hanno sequestrato al porto di Napo- consumatori». La stessa Commissione con zuccheri del riso, non rilevabili con le li grosse quantità di miele cinese già con- europea ha infatti lanciato l’allarme che analisi di laboratorio. Il miele finale è una fezionato ed etichettato come miele bio- nel miele importato dalla Cina potrebbe schifezza ma il costo è infinitamente più logico italiano da immettere nei circuiti esserci polline Ogm. Una coltivazione basso». Se a questo si aggiunge la scarsità discount» racconta Diego Pagani, presi- che, in Italia, dovrebbe essere vietata e di controlli alle frontiere italiane, le ansie dente di Conapi. «Ci siamo costituiti par- comunque non commerciabile. ! Moria delle api, è scontro sull’insetticida killer di Emanuele Isonio Secondo molti ricercatori i neonicotinoidi sarebbero i responsabili diretti del dimezzamento degli alveari avvenuto nel 2007. Ma il divieto di usarli scade a fine giugno. E le pressioni per non prorogarlo sono enormi P er capire l’impatto dei nuovi inset- ma. Ma bastò vietarli per far tornare il nu- ticidi sulle api basta fare un salto mero di alveari a livelli “pre-crisi”. Il bando SULLE API, IL MEDIATORE INDAGA LA COMMISSIONE UE su Youtube, cercando “morìa delle però scadrà il prossimo 30 giugno. E sarà In attesa di capire quali decisioni prenderà api”. Nessun video di dubbia provenienza. compito dell’Autorità europea di sicurez- l’Unione europea sulla questione La fonte è autorevole (Vincenzo Girolami, za alimentare (Efsa) decidere un’eventua- neonicotinoidi, la Commissione europea docente di Entomologia agraria all’univer- le proroga. La Commissione Ue ha intanto è però già nel mirino di un’altra istituzione sità di Padova): nel filmato due api entra- inviato all’Efsa due ricerche francesi e ita- comunitaria: il Mediatore, che ha il compito no a contatto con una sola goccia di neo- liane che evidenziano lo stretto legame tra di verificare i casi di cattiva amministrazione nicotinoide, una categoria di potentissimi i neonicotinoidi e l’impressionante deci- delle istituzioni europee, ha aperto un’inchiesta per appurare se Bruxelles insetticidi (un grammo produce gli effetti mazione di insetti impollinatori. Dovreb- ha effettivamente preso tutte le adeguate di oltre 7 chili di Ddt). L’attenzione su que- be essercene abbastanza per stare al si- contromisure contro il drammatico aumento sti insetticidi ha raggiunto il livello d’allar- curo da eventuali sorprese. Ma c’è chi di mortalità delle api. me dopo che nel 2007 le popolazioni di api denuncia pericolosi legami tra i ricercato- L’iniziativa del Mediatore – il greco Nikiforos in Europa si sono dimezzate in pochi mesi ri dell’Efsa e le multinazionali della chimi- Diamandouros – ha preso spunto da una (solo in Italia, secondo l’Istituto Superiore ca. Più o meno le stesse su cui ha indagato denuncia presentata dal Collegio che riunisce la Procura di Torino. Il pm Raffaele Guari- i Mediatori austriaci (meglio noti come per la ricerca ambientale, si persero 200 “Ombudsman”). A questo punto, mila alveari in pochi mesi). Un disastro niello ha accusato la Syngenta Italia e la la Commissione europea sarà obbligata economico per i produttori, ma anche (e Bayer CropScience di Milano di «diffusio- a fornire una risposta presentando un proprio forse soprattutto) ambientale. Una ridu- ne di malattie di animali pericolose per il atto di difesa entro il 30 giugno prossimo. zione dal 30 al 50% del patrimonio apisti- patrimonio zootecnico e per l’economia Se l’esecutivo europeo non dovesse fornire co ha effetti su tutta la produzione agrico- nazionale». Pena prevista: da uno a cinque spiegazioni ritenute adeguate o le indagini del la: questi insetti impollinano infatti oltre anni. «Quegli insetticidi – commenta Giro- Mediatore dovessero rilevare inadempienze, Diamandouros potrà presentare un progetto un terzo delle coltivazioni. lami – non aiutano le produzioni. Nella di raccomandazione e interessare «Secondo due importanti studi la mo- concia del mais sono stati vietati ma la ufficialmente della questione il Parlamento ria di api non dipende dai farmaci usati in produzione è cresciuta. Gli unici vantaggi europeo. agricoltura», provò a giustificarsi Agrofar- sono per chi li commercializza». ! | 52 | valori | ANNO 12 N. 100 | GIUGNO 2012 |