1. Cooperativa
Editoriale Etica
Anno 12 numero 100.
Giugno 2012.
100
€ 4,00
Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
N U M E R O art. 1, comma 1, DCB Trento
Contiene I.R.
Mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilità
GIUSEPPE GERBASI / CONTRASTO
Finanza mafiosa
Strumenti creativi per ripulire i tesori della criminalità organizzata
Finanza > Nuove bolle immobiliari pronte a scoppiare: la crisi del mattone non è finita
Economia solidale > La guerra non è un buon investimento, l’istruzione conviene di più
| ANNO 12 N. 96 FEBBRAIO 2012 valori | 1 |
Internazionale > Grecia fuori dall’euro. Una bomba che l’Europa avrebbe|potuto |evitare
2. FOTO ARCHIVIO ALCE NERO & MIELIZIA
| economiasolidale | made in italy a rischio/puntata 15 |
Il miele italiano in lotta
contro pesticidi
e sindrome cinese
di Emanuele Isonio
Decine di migliaia di apicoltori, prodotti di qualità eccellente, canali di vendita che cristallini, soprattutto al Sud (non a
caso gli ultimi conteggi attendibili fanno
diretta utilizzati da un terzo degli italiani, prezzi che assicurano guadagni riferimento al 2006), e dal consistente fe-
adeguati. La filiera è in salute. Ma pericoli esterni la minacciano nomeno delle produzioni amatoriali, che
sfuggono ai calcoli ufficiali («nel caso del
N
eonicotinoidi e dumping cinese. te è nei numeri: di precisi e inconfutabili miele tali produzioni raggiungono quan-
Riassumere in appena due fatto- non ne esistono. Gli stessi tecnici forni- tità significative: il 15-20% dei consumi to-
ri i potenziali rischi di crisi di un scono dati diversi. Secondo Raffaele Ci- tali», osserva Naldi). A rendere complesso
settore economico puzza di eccessiva rone, presidente della Federazione api- i conteggi, anche la drammatica moria di
semplificazione. Ma questi due fattori coltori italiani (Fai) «nel nostro Paese api del 2007-2008.
(vedi ARTICOLI alle pagg. 51 e 52) sono gli raccogliamo ogni anno diecimila tonnel- Al di là dei numeri, non cambia la va-
unici a preoccupare (e molto) gli esperti late di miele, attraverso una rete di 75 lutazione degli esperti: sono quantità rile-
ai quali abbiamo chiesto notizie sulla sa- mila apicoltori, 1,1 milioni di alveari e 60 vanti, che fanno dell’Italia uno dei primi
lute del miele italiano e di chi lo produce. miliardi di api, per un controvalore di 35 produttori della Ue, ma che non riescono
Senza quelle due spade di Damocle, sta- milioni di euro». Cifre sottostimate per a coprire interamente i consumi naziona-
remmo al cospetto di una filiera senza Giancarlo Naldi, presidente dell’Osserva- li (che si attestano sui 450 grammi pro ca-
ombre: moltissimi piccoli produttori, torio nazionale miele, che indica in 25 mi- pite). «Il tasso di autoapprovvigionamen-
prodotti (artigianali e industriali) di alta la le tonnellate prodotte. Differenze cau- to è attorno al 60%», secondo Francesco
qualità e invidiabili percentuali di vendi- sate da censimenti degli alveari tutt’altro Panella, presidente di Unaapi (Unione
ta diretta, all’avanguardia nella traspa-
renza dell’etichettatura, in grado di assi-
curare profitti adeguati agli apicoltori.
IL BIOLOGICO CRESCE. MA CONVIENE POCO
Nonostante non sia considerato un Al quadro sostanzialmente positivo del miele tricolore non fanno eccezione le produzioni
bene di prima necessità, il miele mostra di biologiche, che rappresentano ormai il 10% del totale e fanno segnare incrementi
reggere l’impatto della crisi economica e, a doppia cifra. Gli alveari certificati hanno raggiunto quota 125 mila. Un prodotto molto
anzi, «il settore cresce – rivela Diego Paga- apprezzato soprattutto dagli amatori del miele (secondo un’indagine Nielsen il cliente
ni, apicoltore e presidente di Conapi (Con- tipo ha 30-50 anni con alti livelli di reddito e d’istruzione). Il processo biologico, infatti,
sorzio Nazionale Apicoltori) – ed è visto vieta l’uso di rimedi artificiali per contrastare le patologie di piante e insetti. Un bel fiore
come prospettiva di lavoro da parte di all’occhiello per l’Italia, con ricadute positive sul resto del mercato. Il fattore
molti giovani in cerca di occupazione». preoccupante sta nel fatto che produrre miele secondo i criteri bio costa di più,
Al netto delle due (minacciose) nubi ma il prezzo di vendita non permette di recuperare i maggiori costi: «A fronte
all’orizzonte, il miele italiano evidenzia di un aumento di costi del 30%, la maggiorazione di prezzo si ferma al 10%», spiega
quindi elementi di vivacità impensabili in Diego Pagani, presidente di Conapi.
molti altri settori agricoli. La nota dolen-
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una filiera sui generis nel nostro panora- con i costi di produzione» continua Panel-
LINKOGRAFIA ma agricolo. Accanto ai grandi marchi la. Ovviamente prezzi e analisi cambiano
Osservatorio nazionale miele www.informamiele.it industriali, da Nord a Sud si contano al- con il variare dei tipi di miele. «Ma in ge-
Conapi www.conapi.it
meno 8-10 mila agricoltori che usano le nerale ci stiamo dentro con i costi di pro-
Fai www.federapi.biz
Unaapi www.mieliditalia.it produzioni per arrotondare i propri red- duzione». I momenti critici arrivano in
diti («solo nel 15% dei casi, gli apicoltori coincidenza con annate in cui la produ-
Nazionale Associazioni Apicoltori Italia- guardano ai mercati come veri e propri zione mondiale è molto alta: «a quel pun-
ni). «Ecco perché – aggiunge Cirone – sia- imprenditori economici» commenta Ciro- to, i prezzi scendono e anche gli apicoltori
mo costretti a ricorrere alle importazio- ne). Per altre 30 mila persone invece, il hanno problemi a far quadrare i conti»,
ni: nel 2011 abbiamo comprato oltre 15 miele è un hobby o poco altro. «Nel nostro spiega Naldi.
mila tonnellate di miele, spendendo 41,6 settore – osserva Panella – il sistema del- C’è però una scialuppa di salvataggio
milioni di euro». Va poi considerato che il la cooperazione funziona molto bene, che, almeno in Italia, sembra essere sem-
miele italiano è molto richiesto in altri grazie a un percorso iniziato trent’anni fa. pre pronta per i piccoli produttori: la
Stati Ue. «Primo fra tutti la Germania In Italia esistono una decina di cooperati- vendita diretta. Che assicura maggiori
– spiega Pagani di Conapi – che usa il no- ve che permettono anche ai piccoli pro- margini a chi produce e spesso soddisfa
stro miele per “tagliare” quello prodotto duttori di rimanere sul mercato». Almeno la richiesta di qualità dei consumatori.
in patria». due i vantaggi: i costi di produzione scen- «Noi stessi siamo rimasti esterrefatti –
dono e chi cede il proprio miele al circuito ammette Panella di Unapi – quando, da
Tra professionismo e hobby industriale riesce a ottenere prezzi decen- un’indagine Nielsen, è emerso che il 37%
L’aspetto interessante è che i dati positivi ti. «Il prezzo all’ingrosso varia tra 3,5 e 5,5 degli italiani acquista miele direttamen-
sul miele italiano sono raggiunti grazie a euro al chilo e in generale ci stiamo dentro te dal produttore». !
ETICHETTE TRASPARENTI. LA NUOVA FRONTIERA È IL CODICE “QR”
Sulla sacrosanta strada della trasparenza, il miele rappresenta proprio telefonino molte notizie in più sul miele che si sta per
un’avanguardia rispetto ad altri settori alimentari. È infatti stato acquistare: le foto e la localizzazione Gps dell’apiario
tra i primi a imporre sull’etichetta l’indicazione obbligatoria di provenienza, il telefono e l’indirizzo dell’azienda,
dell’origine del miele, del lotto d’appartenenza e della data le informazioni sulle certificazioni possedute, l’analisi
di scadenza. Per consentire ai consumatori di avere tutte qualitativa e organolettica. Volendo, si possono aggiungere
le informazioni possibili e adatte a un utilizzo più consapevole, anche informazioni sui cibi con cui meglio si accompagna.
l’Osservatorio nazionale miele ha lanciato un’idea, attualmente Spiega Giancarlo Naldi, presidente dell’Osservatorio:
in fase di sperimentazione: l’inserimento nelle etichette «Vogliamo aiutare il consumatore a conoscere e capire
del codice “QR” Una sorta di “codice a barre” leggibile
. le peculiarità che ogni miele ha in sé. Solo così si valorizzano
attraverso qualunque smartphone, che permette di ricevere sul davvero le eccellenze del nostro made in Italy».
Il miele? “Apprezzarlo” conviene
di Emanuele Isonio quando si fa la spesa), di qualche centinaio di barattoli di miele
e di un piccolo apicoltore per il quale questa è una tra le varie fonti
Dalla collaborazione tra il Gas Biorekk di Padova di reddito. Una piccola idea, che non sposta praticamente nessuna
e un apicoltore locale, una nuova strada nei rapporti percentuale rilevante fra i fatturati del settore. Ma, forse, apre
tra consumatori e produttori. Con soddisfazione per tutti. una strada. Lancia una proposta. Mostra una via diversa, che renda
E una lezione per l’intera filiera i consumatori più consapevoli e i produttori più trasparenti.
Se siete convinti che i grandi cambiamenti non possono partire Prezzo competitivo anche se condiviso
dalle piccole novità, se ritenete che le svolte epocali richiedano Non per essere venali, ma partiamo con il dato che più
interventi dall’alto, risparmiate il vostro tempo: saltate quest’articolo ci ha stupito: 6,8 euro per un vasetto da un chilo di miele
e passate oltre. Perché qui si parla di una manciata di famiglie di acacia, certificato biologico. Un prezzo più che competitivo,
unite da una stessa visione del mondo e dei rapporti umani (anche vista la qualità del prodotto e il modo in cui è stato formato.
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Il dumping di Pechino
allarma gli apicoltori
di Emanuele Isonio
Miele “tagliato” con gli zuccheri del riso, utilizzo di pollini Ogm: nella Ue si moltiplicano le denunce per i metodi
spregiudicati usati dai cinesi per abbattere i costi di produzione. Ma, intanto, le importazioni volano. A prezzi stracciati
S
trano il destino dei nostri apicolto- dei mieli di tutto il mondo. Se non si consi- ro al chilo) e quella italiana (500-600 euro
ri. Capaci di resistere alla moria dera quello cinese, la media è di 2,26 euro al al chilo). «Differenze tali non possono che
delle api che ha allarmato addetti chilo. Pechino importa il proprio prodotto squassare il mercato» denuncia il presi-
ai lavori, biologi, zoologi, addirittura cli- a 1,26 euro. Una differenza dell’80%. Ancor dente di Unaapi, Francesco Panella. Una
matologi. In grado di passare – più o meno più impressionante la differenza di costo concorrenza sleale possibile grazie ad
– indenni attraverso una crisi economica tra la pappa reale cinese (venduta a 40 eu- adulterazioni che sfuggono ai controlli.
che sta mordendo le gambe di molti altri
settori che pure hanno fatto la storia del- I NUMERI DEL MIELE CON GLI OCCHI A MANDORLA
la gastronomia tricolore. Eppure messi in
60.000 1,50
pericolo – potenziale, ma tutt’altro che ir-
50.000 1,25
reale – quando si considerano i dati del-
l’import. O meglio. Di un import che ha un 40.000 1,00
[tonnellate]
[euro/kg]
indirizzo ben preciso e contiene un virus 30.000 0,75
molto pericoloso: il dumping. 20.000 0,50
La Cina è uno dei massimi produttori
10.000 0,25
mondiali e ha già superato la Ue. Ma il da-
0 0,00
to dal quale partire è contenuto in un rap- 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
porto della Commissione europea. Bruxel-
Produzione [tonnellate] Importazione in UE 27 [tonnellate] Prezzo medio d’importazione [euro/kg]
les ha pubblicato i prezzi di importazione
L’idea è partita tra le trecento famiglie del Gas padovano Biorekk scelto crea da solo i fogli di cera per
ed è stata trasformata nel progetto “Apprezziamolo” grazie alla gli alveari ed effettua la rimonta
collaborazione con Aiab, la Cooperativa El Tamiso e a un bando Materie prime 0,92 € 14%
degli sciami). Inoltre, la vendita
della Fondazione Culturale Responsabilità Etica. Obiettivo: Costo lavoro di produzione 2,34 € 34% diretta e concordata con i gasisti
Attività di formazione 0,28 € 4%
trovare un produttore interessato a un tipo diverso di commercio Ammortamenti 1,27 € 19% ha permesso di ridurre costi inutili,
Certificazione bio 0,32 € 5%
e disposto a mettere sul tavolo le varie voci di costo (vedi TABELLA ). Spese generali
Iva al 10%
1,00 € 15%
0,61 € 9%
ottimizzando il numero di barattoli
«Le abbiamo analizzate una a una – racconta Angelo Sanità, del Totale apprezzamento
Fondo di co-produzione 1%
6,73 €
0,07 € 1%
da acquistare o eliminando
Biorekk – e per ognuna, tutti insieme abbiamo deciso quale le etichette («a noi non servono
PREZZO “GIUSTO” al kg
fosse il prezzo giusto. Abbiamo aggiunto una percentuale 6,80 € perché sappiamo perfettamente
di guadagno che il produttore ritenesse equa e un fondo 100% che miele stiamo acquistando»).
di coproduzione da destinare a incontri con i consumatori Ovviamente pensare che una simile
e a lezioni nelle scuole». Ed ecco spiegati i 6,80 euro finali. iniziativa sia replicabile facilmente e ovunque sarebbe un errore:
Un risultato che vale triplo. Non solo per il prezzo assai «Da noi è stato possibile – spiega Sanità – perché abbiamo molti
competitivo ma anche perché le famiglie del Biorekk hanno agricoltori preparati e pronti a fare ragionamenti diversi
potuto porre dei punti fermi che ritenevano imprescindibili: miele da quelli della classica filiera produttore-consumatore. Senza
locale, certificato biologico, frutto di autoproduzione (l’apicoltore questi presupposti, il progetto sarebbe destinato al fallimento».
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Costi bassi e adulterazione degli apicoltori italiani appaiono più che te civile e la nostra richiesta è stata ac-
«Attraverso un processo industriale – giustificate, tanto più che l’importazione colta. D’ora in poi lo faremo sempre. A
spiega Panella – vengono tolti i pollini, il dalla Cina è triplicata nel 2011. «Mesi fa i tutela del nostro lavoro e dei diritti dei
miele viene pastorizzato e poi si “allunga” Nas hanno sequestrato al porto di Napo- consumatori». La stessa Commissione
con zuccheri del riso, non rilevabili con le li grosse quantità di miele cinese già con- europea ha infatti lanciato l’allarme che
analisi di laboratorio. Il miele finale è una fezionato ed etichettato come miele bio- nel miele importato dalla Cina potrebbe
schifezza ma il costo è infinitamente più logico italiano da immettere nei circuiti esserci polline Ogm. Una coltivazione
basso». Se a questo si aggiunge la scarsità discount» racconta Diego Pagani, presi- che, in Italia, dovrebbe essere vietata e
di controlli alle frontiere italiane, le ansie dente di Conapi. «Ci siamo costituiti par- comunque non commerciabile. !
Moria delle api, è scontro
sull’insetticida killer
di Emanuele Isonio
Secondo molti ricercatori i neonicotinoidi sarebbero i responsabili diretti del dimezzamento degli alveari avvenuto
nel 2007. Ma il divieto di usarli scade a fine giugno. E le pressioni per non prorogarlo sono enormi
P
er capire l’impatto dei nuovi inset- ma. Ma bastò vietarli per far tornare il nu-
ticidi sulle api basta fare un salto mero di alveari a livelli “pre-crisi”. Il bando SULLE API, IL MEDIATORE
INDAGA LA COMMISSIONE UE
su Youtube, cercando “morìa delle però scadrà il prossimo 30 giugno. E sarà
In attesa di capire quali decisioni prenderà
api”. Nessun video di dubbia provenienza. compito dell’Autorità europea di sicurez-
l’Unione europea sulla questione
La fonte è autorevole (Vincenzo Girolami, za alimentare (Efsa) decidere un’eventua- neonicotinoidi, la Commissione europea
docente di Entomologia agraria all’univer- le proroga. La Commissione Ue ha intanto è però già nel mirino di un’altra istituzione
sità di Padova): nel filmato due api entra- inviato all’Efsa due ricerche francesi e ita- comunitaria: il Mediatore, che ha il compito
no a contatto con una sola goccia di neo- liane che evidenziano lo stretto legame tra di verificare i casi di cattiva amministrazione
nicotinoide, una categoria di potentissimi i neonicotinoidi e l’impressionante deci- delle istituzioni europee, ha aperto
un’inchiesta per appurare se Bruxelles
insetticidi (un grammo produce gli effetti mazione di insetti impollinatori. Dovreb-
ha effettivamente preso tutte le adeguate
di oltre 7 chili di Ddt). L’attenzione su que- be essercene abbastanza per stare al si- contromisure contro il drammatico aumento
sti insetticidi ha raggiunto il livello d’allar- curo da eventuali sorprese. Ma c’è chi di mortalità delle api.
me dopo che nel 2007 le popolazioni di api denuncia pericolosi legami tra i ricercato- L’iniziativa del Mediatore – il greco Nikiforos
in Europa si sono dimezzate in pochi mesi ri dell’Efsa e le multinazionali della chimi- Diamandouros – ha preso spunto da una
(solo in Italia, secondo l’Istituto Superiore ca. Più o meno le stesse su cui ha indagato denuncia presentata dal Collegio che riunisce
la Procura di Torino. Il pm Raffaele Guari- i Mediatori austriaci (meglio noti come
per la ricerca ambientale, si persero 200
“Ombudsman”). A questo punto,
mila alveari in pochi mesi). Un disastro niello ha accusato la Syngenta Italia e la la Commissione europea sarà obbligata
economico per i produttori, ma anche (e Bayer CropScience di Milano di «diffusio- a fornire una risposta presentando un proprio
forse soprattutto) ambientale. Una ridu- ne di malattie di animali pericolose per il atto di difesa entro il 30 giugno prossimo.
zione dal 30 al 50% del patrimonio apisti- patrimonio zootecnico e per l’economia Se l’esecutivo europeo non dovesse fornire
co ha effetti su tutta la produzione agrico- nazionale». Pena prevista: da uno a cinque spiegazioni ritenute adeguate o le indagini del
la: questi insetti impollinano infatti oltre anni. «Quegli insetticidi – commenta Giro- Mediatore dovessero rilevare inadempienze,
Diamandouros potrà presentare un progetto
un terzo delle coltivazioni. lami – non aiutano le produzioni. Nella
di raccomandazione e interessare
«Secondo due importanti studi la mo- concia del mais sono stati vietati ma la ufficialmente della questione il Parlamento
ria di api non dipende dai farmaci usati in produzione è cresciuta. Gli unici vantaggi europeo.
agricoltura», provò a giustificarsi Agrofar- sono per chi li commercializza». !
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