2. Antropologia _visuale L’antropologia della comunicazione visuale vide il suo sviluppo all’inizio degli anni ’70 nel gruppo di ricerca del PIEF (Program In Ethnographic Film), dove si vennero a delineare le linee guida sia interpretative che metodologiche dei modelli e dei codici visuali.
3. Antropologia _visuale Il gruppo nasce come un’associazione antropologica, che grazie al sostanziale contributo di Sol Worth, aveva come finalità quella di sottolineare le aree d’indagine e le forme visuali che dovessero essere prese in considerazione dall’antropologia visuale. Fu proprio la nascita della rivista Studies in the Antropology of Visual Communication , diretta dallo stesso Worth, a chiarire le aree d’interesse dell’antropologia visuale.
4. Antropologia _visuale Nella newsletter 5,2 del 1974 vengono specificate le seguenti tematiche: - lo studio, l’analisi, e la produzione di film etnografici e di fotografie etnografiche in funzione della ricerca e dell’insegnamento: - l’analisi delle forme simboliche visuali di una conformazione storico culturale, - teorie, tecnologie e metodologie visuali per la registrazione e l’analisi del comportamento umano e le relazioni fra i diversi modi della comunicazione, - l’analisi della strutturazione della realtà quale viene evidenziata dai prodotti visuali e dai manufatti,
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7. Il mondo come “testo” è stato sostituito da un mondo come “immagine”, ed è quindi sempre più difficile definire la cultura soltanto in termini linguistici. (Mirzoeff, 2002) La crescente importanza della cultura visuale può offrire all’antropologia della comunicazione nuove prospettive, partendo dal concetto che per capire la visual culture è importante riconoscere che l’immagine visiva non è stabile, ma cambia continuamente il proprio rapporto con la realtà. E’ in questa “differenza” interpretativa che “il visuale” della comunicazione diventa parte integrante del “fare” antropologia.
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9. L’immagine che abbiamo del mondo è una costruzione simbolica di significati In breve gli scritti antropologici sono essi stessi interpretazioni, e per di più di secondo o di terzo ordine. Sono quindi invenzioni, invenzioni nel senso che sono “qualcosa di fabbricato” , “qualcosa di confezionato”- il significato originario di fictio - non che sono false, irreali o semplicemente ipotesi pensate “come se” Cliffors Geertz, Interpretazione di Culture, 1988 Comunicazione _Visuale
11. Frammento Polifonia Montaggio Performance Paesaggio_corporeo Frame Body_Art Interpretazione Morphing-bodyscape ANTROPOLOGIA_ PERFORMANCE Ho sognato per anni un’antropologia liberata. Per “liberata” intendo affrancata da certi pregiudizi che sono diventati le caratteristiche distintive di quel genere letterario conosciuto sotto il nome di “lavori antropologici”. Victor Turner, Antropologia della Performance , 1993
12. ANTROPOLOGIA_ PERFORMANCE Performance come ri_significazione di codici culturali Attraverso il corpo e la mente è possibile vivere un’ esperienza performativa e riflettere, quindi, sull’esperienza stessa Performance come meta_ commento Liminale come contesto di ibridazione culturale_zona fertile di potenziali nuovi modelli culturali Liminoide si differenzia dal liminale per la sua componente di scelta individuale
13. MIQUEL_BARCELO’ 1957 en Felanitx - Mallorca Paso_ Doble In collaborazione con il coreografo Josef Nadj L’Argilla è l’elemento materico performativo Trasformazione del corpo_argilla Ibridismo e fusione
16. ORLAN Saint Etienne - France 1947 Multiply_ Identities Transitare_Ibridazione_Self_ Hybridation Fluidify_Body Wiener Aktionismus (Otto Muehl, Gunter Brus) Gina Pane e Ana Mendieta