L'enureso notturna (EN) non è una malattia ma un problema funzionale che si risolve con il tempo nel 97% dei casi.
L'accompagnamento terapeutico, le regole igienico-dietetiche e i trattamenti attuali (allarmi,
farmaci) permettono di ridurre più rapidamente i sintomi. Tuttavia, alcuni pazienti che non
rispondono o rispondono poco ai trattamenti convenzionali cercano altre soluzioni terapeutiche.
L'osteopatia, in quanto rivolta ai problemi funzionali, potrebbe essere un trattamento possibile
anche se non vi sono ancora prove per validarne l'efficacia. Un'assenza di prove non significa
assenza di effetto e può essere pertanto interessante cercare di capire su quali aspetti l'EN può
migliorare con il trattamento osteopatico.
Osteopatia cranica neonatale e plasticità neurofasciale - Pierre Renaudeau
PRESA IN CARICO FARMACOLOGICA E OSTEOPATICA NELL'ENURESI NOTTURNA PRIMARIA ISOLATA
1. PRESA IN CARICO FARMACOLOGICA E OSTEOPATICA NELL'ENURESI
NOTTURNA PRIMARIA ISOLATA
Emmanuel Burguete, Thibault Dubois
HAL Id: hal-02074615 https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-02074615
Submitted on 22 Mar 2019
L'enuresi notturna primaria isolata (ENPI) è un problema funzionale.
Il suo trattamento convenzionale è igienico-dietetico, rieducativo tramite un sistema d'allarme e
farmacologico.
I risultati terapeutici, a volte insoddisfacenti, portano i pazienti a cercare soluzioni complementari o
alternative. L'osteopatia può trattare l'ENPI anche se, al momento, non vi sono studi che ne
confermino l'efficacia.
L'enuresi è detta primaria quando un bambino di più di 5 anni non ha mai avuto un periodo di
continenza per almeno sei mesi consecutivi: un bambino che torna ad essere incontinente alla notte
dopo almeno sei mesi di continenza è considerato affetto da incontinenza notturna secondaria.
L'enuresi notturna primaria viene definita isolata o monosintomatica se non vi sono altri sintomi
relativi all'apparato urinario al di fuori della nicturia. In genere un bambino non si bagna più
durante il giorno all'età di 3anni +/- 1, secondo la scala di Gesell.
Il controllo e la maturità sfinterica vescicale si verificano all'età di 5 anni.
2. FISIOPATOLOGIA E PROBLEMI CONCOMITANTI
La fisiologia vescico-sfinterica dipende dal controllo neurologico volontario legato all'educazione e
all'apprendimento e a un controllo automatico riflesso.
Tutti gli autori concordano ormai sul fatto che l'ENPI è legata a 7 fattori e sintomi che sono presenti
più o meno in tutti i bambini: la poliuria notturna, la capacità vescicale ridotta, la stipsi,
l'ereditarietà, la ridotta capacità di risveglio, l'iperattività con associati problemi di attenzione e
fattori psicologici, che sarebbero però più una conseguenza che non la causa dell'enuresi.
Le ripercussioni sono importanti sia a livello familiare che sociale e sono sempre più mal tollerate
quando il problema persiste nel tempo.
TRATTAMENTI CONVENZIONALI
Poichè la maggior parte dei problemi migliora con il tempo, il trattamento convenzionale dell'EN
non è sistematico. Potrà essere igienico-dietetico, associato ad un sistema di allarme, farmacologico
o una combinazione dei tre approcci. Non esiste ancora un trattamento miracoloso dell'EN.
Si deve iniziare sempre con regole igienico-dietetiche semplici per rendere autonomo il più
possibile il bambino. Queste misure permettono al 20% dei bambini di controllare totalmente i
sintomi. Si dovrà quindi suddividere l'apporto idrico durante il giorno dal momento del risveglio a
due ore prima di andare a letto. Si deve proporre e ricordare al bambino di andare in bagno più volte
durante il giorno e, se porta una protezione durante la notte, sarà meglio che possa gestire da solo il
vestirsi e lo svestirsi. Vi sono sistemi di allarme sonori che permettono ai bambini di essere
svegliati quando iniziano ad avere una minzione notturna involontaria.
Il trattamento farmacologico non deve essere di prima scelta ma, nel caso di una poliuria notturna
con un ritmo di risveglio elevato, potrà essere proposto dopo i sei anni, un trattamento con
desmopressina, analogo strutturale dell'ADH. Il meccanismo d'azione è quello di una ritenzione
temporanea di acqua nell'organismo che limita così la formazione di urina.
Nel caso di una vescica iperattiva del bambino e quando gli altri trattamenti non hanno avuto
successo, potrà essere proposta ossibutinina che è un antispastico anticolinergico che favorisce un
rilassamento delle fibre muscolari lisce della vescica. Altri trattamenti potrebbero essere proposti
ma ancora non vi sono prove della loro efficacia: si parla di ipnosi, psicoterapia, agopuntura,
fitoterapia e chiropratica. Anche l'osteopatia non è ancora stata valutata con studi clinici validati.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO DELL'EN E DEI SINTOMI ASSOCIATI
Il trattamento osteopatico non consiste in un protocollo sull'enuresi, ma è legato alle disfunzioni
somatiche che si rilevano nei vari test eseguiti sull'insieme dei tessuti del corpo (articolare,
muscolare, viscerale, fasciale, etc). Non è possibile standardizzare una presa in carico del bambino
con tecniche predefinite: è l'efficacia della seduta che dovrà essere considerata e non le tecniche che
3. sono state utilizzate. In osteopatia si considera che un deficit di mobilità di un tessuto possa avere
ripercussioni locali ma anche sulla mobilità e la buona funzionalità di altri tessuti a distanza.
Per le caratteristiche e i sintomi dell'EN, al di fuori dell'ereditarietà e dei problemi psicologici,
elencheremo le possibili disfunzioni che si possono trovare durante una valutazione osteopatica.
• La poliuria notturna legata alla secrezione dell'ADH potrebbe, sul piano osteopatico, avere
due livelli di disfunzione. Il primo è legato a disfunzioni di mobilità d'organo come nel caso
del rene che potrebbe, sul piano circolatorio, alterare la funzione ormonale. Il secondo è più
di ordine craniale con riscontro di tensioni sull'asse ipotalamo-ipofisario.
• In caso di ridotta capacità vescicale, vi sono alcune disfunzioni che potrebbero peggiorare
l'urgenza e impedire al bambino di sviluppare i suoi riflessi minzionali inibitori. La
innervazione vescico-sfinterica è mista: il nervo pudendo ( S2-S4) che sostiene la
contrazione volontaria può essere interessato da disfunzioni del sacro, del muscolo piriforme
e più in generale del bacino ( contenente e contenuto) con conseguenze sul detrusore e sul
rilassamento dell'uretra. Sul piano involontario, il sistema ortosimpatico (da T10 a L2) può
essere perturbato da tensioni vertebrali e dei pilastri del diaframma con conseguenze sulla
fase di riempimento vescicale.
• La stipsi, la ridotta capacità di risveglio o l'iperattività potrebbero essere conseguenza di
disfunzioni che portano ad una disregolazione tra orto e parasimpatico. Il sintomo si
evidenzia con un effetto soglia; a seconda del tipo di disfunzioni e della loro intensità, il
bambino può evolvere in un terreno più orto o più parasimpatico. Ad esempio disfunzioni
vertebrali possono stimolare l'ortosimpatico attraverso i nervi splancnici da T5 a L12.
CONCLUSIONI
L'EN non è una malattia ma un problema funzionale che si risolve con il tempo nel 97% dei casi.
L'accompagnamento terapeutico, le regole igienico-dietetiche e i trattamenti attuali (allarmi,
farmaci) permettono di ridurre più rapidamente i sintomi. Tuttavia, alcuni pazienti che non
rispondono o rispondono poco ai trattamenti convenzionali cercano altre soluzioni terapeutiche.
L'osteopatia, in quanto rivolta ai problemi funzionali, potrebbe essere un trattamento possibile
anche se non vi sono ancora prove per validarne l'efficacia. Un'assenza di prove non significa
assenza di effetto e può essere pertanto interessante cercare di capire su quali aspetti l'EN può
migliorare con il trattamento osteopatico.