IV° Convegno CKBG - Pavia 29-31 gennaio 2014
Valentina Grion Università di Padova
Stefania Manca ITD-CNR Genova
Facebook a scuola in ottica Student Voice: riflessioni dallo studio di un caso
Simposio - Il movimento Student Voice: ascoltare gli studenti per migliorare la scuola. Quale il ruolo delle tecnologie?
Discussant: Filippo Dettori (Università di Sassari)
ConvegnoCKBG2014 - Grion & Manca - Facebook a scuola in ottica Student Voice: riflessioni dallo studio di un caso
1. Facebook a scuola in ottica Student
Voice: riflessioni dallo studio di un
caso
Valentina Grion Università di Padova
Stefania Manca ITD-CNR Genova
2. ….Silenzio…
• “Usando il termine «Voice» […] si corre il rischio
di negare il potenziale potere del silenzio e della
resistenza…
• Il silenzio può essere la negazione dell’assenso, un
atto politico. Il silenzio può significare che una
voce non si manifesti perché non ne valga la pena
o sia incerta se esprimersi. Può anche essere una
scelta consapevole, da parte di chi, dopo aver
tentato di parlare non è stato ascoltato” (CookSather, 2013, p.129).
3. Giovani e SN
• Nel contesto dell’evidente e ampiamente
condivisa realtà riguardante la diffusione di
ambienti tecnologici di interazione sociale sia
a livello personale che professionale, i giovani
sembrano giocare un ruolo da protagonisti.
Essi sono particolarmente attratti da tali
ambienti e attivi utilizzatori degli stessi.
(Ranieri, Manca, 2013).
4. Alcune sfide per la scuola…
• Capire il fenomeno e i linguaggi che al suo
interno si vanno sviluppando (per essere in grado di
impiegare tali strumenti e ambienti come forme di comunicazione con le
.
• Servirsi degli stessi per migliorare i processi
formativi.
nuove generazioni)
5. Alla base del progetto
sta l’idea…
…di considerare gli studenti fra coloro che hanno il
diritto di partecipare sia alla riflessione critica sulla loro
formazione che alla gestione e al rinnovamento della
stessa
6. dove la democrazia
sia quotidianamente
“praticata” e non
solo proposta in
forma teorica
dove ciascuno sia nel
diritto e senta il
dovere di impegnarsi
per migliorare il
percorso scolastico e
di vita comune
7. Coinvolgimento di
tutti nelle decisioni
e nei processi in
atto
corresponsabilità
nei risultati
Focus su valori quali «comunità», «dialogo»,
«giustizia sociale», «pensiero critico»
8. Obiettivi specifici del progetto
A livello di ricerca
Esplorare il ruolo delle tecnologie
(ambienti di Social network) nel
favorire e supportare processi
scolastici in ottica Student Voice
Rendere gli studenti soggetti
A livello educativopartecipanti attivi nei processi di
didattico
leadership scolastica coinvolgendoli
in un processo di costruzione
condivisa di indicatori di valutazione
della qualità della scuola
9. Contesto
• Istituto secondario superiore dell’Emilia
Romagna;
• Liceo con indirizzo classico, linguistico,
scientifico, tecnico per ragionieri e geometri;
• 2 plessi, 49 classi, 1030 studenti.
Presentazione del progetto a tutti i rappresentanti
di classe (circa 100) durante incontro in presenza
10. Fasi
Attività
Strumenti
tempi
1. RICOGNIZIONE
Ascolto degli
studenti attraverso
questionari e
spazi/ambienti di
espressione online e
in presenza
• Incontro in videoconferenza
• Gruppo su Facebook,
• Questionari
4 mesi (I
quadrimestre)
2. REALIZZAZIONE
Messa in atto di
Videoregistrazioni dei
percorsi nei quali gli meetings degli incontri di
studenti assumono il lavoro studenti-staff
ruolo di co-partecipi
nelle decisioni e nelle
azioni
4 mesi (II
quadrimestre)
11.
12. Confronto e riflessione guidati dalle seguenti domande:
1.In che modo ritieni che gli studenti possano concretamente
partecipare e dare il loro contributo al miglioramento dei
processi scolastici e alla gestione della vita della scuola?
2.Quali sono, secondo te, le caratteristiche di una “buona
scuola”?
3.Quale potrebbe essere il tuo personale contributo alla
gestione e al miglioramento dei processi scolastici (ossia cosa
pensi di poter fare tu)?
13. Risultati
Risposte/interazioni Facebook:
•41 visualizzazioni di membri del gruppo (su 98
potenziali partecipanti)
•(solo) 21 studenti sono intervenuti
•22 interventi
concreto contributo/impegno personale
cara teris che buona scuola
contributo studen miglioramento e
ges one
0
2
4
6
8
10 12 14 16 18 20
14. 1. In che modo ritieni che gli studenti possano concretamente
partecipare e dare il loro contributo al miglioramento dei
processi scolastici e alla gestione della vita della scuola?
• Gli studenti non partecipano perché…:
– Evitare di fare “figuracce”
– Disinteresse verso il miglioramento della scuola
– Scarsa fiducia che il loro intervento venga considerato
“soprattutto dopo anni di promesse non mantenute da
parte dei docenti”
15. 2. Quali sono, secondo te, le caratteristiche
di una “buona scuola”?
• Insegnanti
• Cura(/orientamento
• struttura
•
•
“Personalmente credo che una buona scuola debba essere prima di tutto una guida
per gli studenti, sia nelle materie da apprendere, sia nella vita fuori dalla scuola. Mia
sorella quest'anno è arrivata all'università totalmente spiazzata, perché in 5 anni di
superiori ha solo studiato, e per quanto utile e istruttivo possa essere, questo non
basta. Un adolescente ha bisogno di una guida che lo accompagni nella preparazione
al mondo esterno alle superiori, che sia l'università o il lavoro. […]
Per quello che posso notare essendo solo in 2a è proprio questo che manca alla
scuola, un qualche progetto o iniziativa che possa aiutare ogni singolo studente ad
orientarsi "nel mondo dei grandi", che spesso per un adolescente può essere difficile
da affrontare, senza nessuna precedente preparazione. È esattamente questo che la
scuola dovrebbe cercare di evitare, che i ragazzi si trovino catapultati un una realtà a
cui non sono preparati. [Lo studente] nella scuola ci vive. È per questo motivo che la
scuola deve essere una guida, perché è fondamentalmente la scuola esiste per
questo, per preparare i giovani, no?”.
16. Quale potrebbe essere il tuo personale contributo alla
gestione e al miglioramento dei processi scolastici
(ossia cosa pensi di poter fare tu)?
17. …
“Mentre bisogna temere il silenzio derivante da
paura, resistenza o rassegnazione, esso può
anche essere copioso e sonoro.
Indipendentemente da come il silenzio venga
interpretato e affrontato, esso è sicuramente un
fattore essenziale di cui tenere conto nelle
discussioni sulla «Voce»” (Cook-Sather, 2013,
p.128)
18. Quali le spiegazioni di questo “silenzio”?:
punti di vista degli studenti
•
1- Timore di esporsi: gli studenti, soprattutto i frequentanti delle prime
classi, propongono che tutto il lavoro sia anonimo in quanto temono di
essere giudicati dai ragazzi più grandi.
•
2- Funzione di Facebook: molti studenti ritengono che Facebook sia uno
strumento utilizzato per lo svago e per divertirsi e non per riflettere su
questioni inerenti alla scuola.
•
3- Tempo d’impegno per le attività scolastiche: alcuni alunni non vogliono
svolgere questo lavoro in orario extrascolastico perché il pomeriggio
hanno già i compiti e non vogliono pensare ancora alla scuola e non
intendono perdere altro tempo a rispondere alle domande.
•
4-Interesse: alcuni alunni ritengono che questo progetto possa interessare
maggiormente gli studenti delle classi I, II,III, IV, ma non per le classi V che
si apprestano a concludere il percorso scolastico all’interno dell’istituto.
19. Perché questo silenzio?:
le nostre riflessioni
• Studenti “amorfi, disinteressati e svogliati”?
• La scuola e gli studenti:
«Quando gli studenti sentono che le loro storie, culture e aspirazioni
vengono ignorate, disconosciute o denigrate dalla scuola e dal curricolo,
essi sviluppano ostilità verso la scuola come istituzione» (Smith, 2006, p.
279).
• Le tecnologie utilizzate
20. Lezioni apprese
• I lezione: l’implementazione dell’approccio
Student Voice (nella scuola superiore): quali
requisiti/condizioni?
• II lezione: lo strumento Facebook