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Premio Marketing




                                Carmine D’Arconte

                             cdarconte@uniroma3.it



                          Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
Il piano di marketing




                          Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
Il piano di marketing

Che cos’è e a cosa serve?

Cosa deve illustrare con chiarezza e in che modo?

Come si predispone




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     Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
Il piano di marketing
Vediamo alcune definizioni

Il piano di marketing è un documento che include tutti i metodi e le
procedure necessarie alla determinazione delle azioni di marketing
da intraprendere. Si articola in sezioni secondo un determinato
schema (Walter G. Scott – R. Sebastiani. Dizionario di marketing. Il
Sole 24ore 2001).

Il piano di marketing è la mappa delle attività di marketing che una
organizzazione deve seguire durante un determinato periodo di
tempo. (R. A. Kerin – D.w. Hartely –E.N. Berkowitz – W. Rudelius -
Marketing - Mc Graw Hill 2007)



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Il piano di marketing
•Il piano di marketing è il documento che formalizza la strategia da
seguire, ne spiega i presupposti, la traduce in programmi operativi.
( G. Cozzi. G. Ferrero Marketing,principi, metodi, tendenze evolu-
tive. Giappichelli Editore – Torino 1996)

Tali definizioni ed in particolare le prime due considerano il piano di
marketing nel suo risultato finale, cioè il documento ma trascurano del
tutto il processo che rende possibile la predisposizione dle documento
stesso




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Il piano di marketing: “processo” e “prodotto”




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    Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
Il piano di marketing

Il piano di marketing è prima di ogni altra cosa
un vero e proprio processo di analisi, di alto
livello e di grande complessità, dove si analizza
la fattibilità di possibili idee di business sulla
base di dati e ricerche mirate ma, soprattutto,
grazie a spiccate capacità in termini di visione
d’impresa.
Per predisporre un piano di marketing occorre
essere in grado di avanzare ipotesi ragionevo-
li, fare       previsioni    logiche e formulare
rappresentazioni attendibili di scenari futuri.

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     Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
Il piano di marketing


Tutto questo al fine di cercare di comprendere se, sulla base di tali
idee, sia possibile realizzare progetti imprenditoriali di successo,
se cioè si tratti di idee di business “vere” e quindi “vincenti” o
se invece siano solo intuizioni anche creative ed innovative ma
tuttavia non realizzabili.

Un’idea di business per le imprese profit, in         sintesi, è
realizzabile e quindi è una vera idea di business, solo quando
soddisfa effettivamente e adeguatamente un bisogno, espresso o
indotto, e nel medio lungo periodo consente di remunerare
adeguatamente il capitale necessario per la sua realizzazione nel
rispetto delle leggi e dell’ambiente.


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Il piano di marketing. I due fondamenti
                              Fattibilità
Idea di business
                         economico-finanziaria




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Il piano di marketing
I punti “critici” nel processo di formulazione del piano di marketing
•L’idea di business nata dall’analisi del contesto di riferimento a fronte
delle competenze distintive e delle risorse dell’impresa.

•La realizzazione dell’idea tramite opportune strategie e l’utilizzo delle
componenti del marketing mix

•Le previsioni di risposta da parte del mercato nel tempo (volumi di
vendita)

•L’entità degli investimenti previsti, i tempi di recupero, i benefici
economico-finanziari previsti


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Il piano di marketing

Tipologie

• Azienda già in essere che lancia un nuovo prodotto

• Azienda che nasce con un prodotto/servizio




•   *




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Il piano di marketing
Difficoltà
Sono enormi!
Gli elementi aleatori sono preponderanti e spesso imponderabili.

Occorre inoltre essere capaci di aver più anime e cioè quella
1. del creativo
2. dello psicologo
3. del sociologo/ricercatore
4. del ragioniere smart per vedere se un progetto può essere realizzato o meno
5. dell’ esperto di aspetti finanziari che sa scegliere tra alternative percorribili
6. del “venditore” che sa “vendere” le proprie idee
7. del pragmatico orientato a realizzare i piani previsti
8. dell’indovino intuitivo che riesce ad anticipare scenari futuri e fare previsioni
   attendibili




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Il piano di marketing

Importanza/utilità di conoscere, saper impostare e
gestire un piano di marketing

•per l’imprenditore

•per lo studente

•per ogni persona che vuole realizzare un progetto




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Il piano di marketing
Da dove
cominciare?




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L’impresa profit




                                                             Direzione

    Servizi
                                                                                           Rel Industriali
                                                                                                             Ambiente
                                                                                                             esterno/stakeholders




   Prodotti               Produzione                                                       marketing




                                                               Azienda
                                                                                                                  Clienti
                       Finanza e controllo
   Capitali



Data Base Marketitng                                                                 Flussi di cassa


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La business idea ?
Business idea rivoluzionarie ( breakthrough) e altamente profittevoli
I Pokemon
Harry Potter
James Bond
La Coca Cola

Business idea di routine ma gestite in modo innovativo e anch’esse
profittevoli
Un bar, un ristorante, un albergo un’impresa di qualsiasi tipo gestita in
modo particolare

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La Business idea: 3 elementi chiave

•Consumer insight: esprime in modo sintetico la comprensione-
intuizione di un bisogno del mercato non soddisfatto (o di un bisogno
che si può indurre)

•Benefit : è la promessa del prodotto/servizio sviluppata sulla base del
consumer insight

•Reason why: è la ragione per cui l’impresa ritiene di essere in grado
di mantenere adeguatamente la promessa e per cui è altamente
probabile che il cliente acquisti effettivamente il prodotto/servizio.

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Esempio: Identificare tra le voci seguenti Consumer insight ,
    Benefit, Reason why

•   L’università Xy ha docenti esperti nella gestione di lezioni a
    distanza, ha una piattaforma altamente funzionante e in
    generale ha un buon nome sul mercato

•   L’università Telematica consente di ascoltare le lezioni negli
    orari più appropriati alle esigenze dei singoli

•   Il mercato evidenzia segmenti di mercato rilevanti composti
    da individui che lavorano e sarebbero interessati a consegui-
    re una laurea ma non hanno tempo di seguire le lezioni tradi-
    zionali

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La Business Idea
Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina)


           ANALISI INTERNA
        CAPACITA’ COMPETENZE                                                          ANALISI E ESPERIENZA
              RISORSE                                                                 AMBIENTE ESTERNO




                                              Business Idea (Insight)
                                        POSSO VENDERE IL PRODOTTO/SERVIZIO
                                        X AL MERCATO Y




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Capacità/competenze
Competenze mirate distintive
•Abilità tecniche
•Tecnologie che consentono di realizzare prodotti                                       con       prestazioni
tecniche/qualità superiore
•Tecnologie che consentono di produrre con costi minori
•Brevetti
•Risorse finanziarie e accesso al credito
•Accesso a informazioni e data base
•Accordi/contratti con fornitori, clienti, personale
•Esser parte di un gruppo noto ed affermato
•Poter contare su un brand affermato
•Abilità relazionali volte a presidiare e sviluppare le relazioni

Concetto di vantaggio competitivo difendibile

Ricavi e Rendite


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Come effettuare la fase di analisi
Le fonti

Le ricerche mirate qualitative e quantitative




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Dove trovare i dati

Le Fonti
Primarie (clienti, venditori, distributori, fornitori, banche)
Secondarie      (stampa,       bilanci,     pubblicità,    materiale
   promozionale, associazioni di categoria, studi di settore,
   consulenti)
Complementari o altre (fiere di settore, altre fonti)




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Gli istituti di ricerca specializzati monitorano costantemente gli acquisti relativi a
numerose categorie di beni. In particolare utilizzano i panel (campione continua-
tivo) di dettaglianti che rilevano:

- vendite in valore assoluto e in pezzi
- quote di mercato a volume e a valore
- distribuzione numerica
- distribuzione ponderata
- prodotti lanciati
- spesa in pubblicità
- tipo di massaggio veicolato
- prezzo per unità di prodotto
- indice del prezzo per unità di prodotto rispetto al leader
- formato del prodotto
- confronto tra livello di prezzo e quota di mercato dei
  concorrenti



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Le ricerche

Tipo
• qualitativa con finalità prevalentemente esplorative per
   avere indicazioni utili per la soluzione di un problema, non
   hanno di norma rappresentatività statistica
• quantitativa con la finalità di descrivere i fenomeni
   fornendone una dimensione di natura quantitativa tramite
   procedure più sistematiche, attraverso il reperimento e
   l’analisi di dati numerici; si utilizzano campioni rappresenta-
   tivi dell’universo di riferimento



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Le ricerche

Esempi di qualitative: Focus group e ricerche in profondità




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Le ricerche

Le principali ricerche quantitative:

• L’osservazione (es nei supermercati per osservare il comportamento del
consumatore)
• La Survey raccolta di dati tramite un questionario
• La ricerca sperimentale quando si agisce su una sola                 variabile
esaminandone l’impatto sulle altre variabili
• La ricerca a modello matematico. Si impernia su dati secondari per es i
dati raccolti dal lettore di codici a barra alla cassa di un supermercato con
sviluppo di equazioni che individuino le relazioni tra le diverse variabili e
l’uso di tecniche econometriche per analizzare l’effetto di tattiche e strategie
su vendite

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Individuazione del target

Dalla ricerca e analisi dei dati e dalle ricerche di mercato ad hoc
all’individuazione dei segmenti target idonei per il
prodotto/servizio dell’impresa




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Segmentazione

•E’ l’insieme delle attività tese a determinare la suddivisione del
mercato in gruppi di consumatori simili per il comportamento
d'acquisto.

• Un singolo prodotto non può soddisfare tutti i consumatori (si pensi
solo a quante varietà di chewing gum esistono sul mercato).



•Vi sono tuttavia gruppi di consumatori che condividono gusti e
preferenze simili e che di conseguenza possono essere serviti con un
prodotto    o gruppi di consumatori che possono essere serviti
adattando e personalizzando il prodotto o con prodotti diversi.



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Il Targeting

Avendo già portato a termine il processo di segmentazione si
selezionano i segmenti ai quali l’Azienda intende rivolgersi con
la propria offerta.
I criteri principali:
•misurabilità
•accessibilità
•significatività
•differenzialità
•stabilità
•redditività
Questa operazione viene definita Targeting.
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SEGMENTAZIONE                                             TARGETING




Identificazione mercato                            Stabilire l’importanza dei
target                                             segmenti individuati
Definizione dei profili
dei segmenti                                       Selezionare i segmenti
                                                   obiettivo (targeting)



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Definizione della strategia

Strategia

Il termine strategia* nasce in ambito militare ed è “La branca dell’arte militare
che tratta della condotta della guerra” E’ “l’arte del generale”

Nel Marketing, un insieme di decisioni atte a consentire all’impresa di
evolvere da una situazione data ad una diversa situazione di equilibrio
rispetto all’ambiente futuro.

La strategia riguarda non già cosa fare ma come realizzare l’idea di business


*




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La Struttura del piano di marketing
1. Strategie di base
   a. Fondate sul vantaggio competitivo
   - costo
   - differenziazione
   Da utilizzare sia sul mercato globale che su una nicchia

   b. Fondate sulla creazione di valore per il cliente (CRM)

2. Strategie di sviluppo
   a. Come da matrice prodotto-mercati di I. Ansoff
   b. Fondate sulla creazione di valore per il cliente (CRM)



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Strategie di sviluppo (secondo Ansoff)


                                                  Prodotto
  Mercato                                    Attuale     Nuovo


    Attuale                            Penetrazione                     Sviluppo
                                        di mercato                     del prodotto

                                         Sviluppo
    Nuovo                                                          Diversificazione
                                         di mercato



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L’analisi SWOT

SWOT         Strenghts Weaknesses Opportunities Threats

Le Fasi
1. Definizione di forze e debolezze che caratterizzano l’Azienda
2. Esplorazione dell’ambiente per individuare minacce e opportunità
3. Graduazione dell’importanza di minacce/opportunità e
   forze/debolezze
4. Combinazione dei fattori interni con quelli esterni per verificare la
   presenza di elementi di criticità
5. Individuazione di possibili alternative d’intervento




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Il posizionamento

Definito targeting, strategie e completata l’analisi Swot il passo successivo è
il posizionamento e cioè “posizionare il prodotto nella mente dei
consumatori in maniera distinta e in contrapposizione ai prodotti della
concorrenza”
Per posizionamento si intende quindi il modo in cui i consumatori
percepiscono un certo prodotto, in rapporto a tutti gli altri prodotti
concorrenti.
Vediamo ora un esempio di posizionamento di diverse marche di un
prodotto tipico alimentare del nostro paese.




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Esempio (ipotetico) di mappa di posizionamento e relativo target
                                       Tenuta di cottura


                                            commesse
                raffinate                                                                massaie




Esclusività della                                                                                      Prezzo
marca                                                                                              conveniente


                 delfini



                                  Naturalità degli ingredienti


                                  Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
        Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
SEGMENTAZIONE                           TARGETING                      STRATEGIA                 POSIZIONAMENTO



                                                                                                                            BVLGARI
                                                                                                             Discreti
                                                                                                                                Classici




                                                                                                          Emulatori


                                                                                                                  Vistosi




                                                                                                         Posizionare il
                                                                                                         prodotto    in
                              Stabilire                               Strategie di                       ogni segmento
Identificare le
                              l’importanza dei                        base                               target
variabili di se-
                              segmenti                                Strategie di
gmentazione
                              individuati                             sviluppo                           Definire      il
del mercato
                                                                      Analisi Swot                       marketing mix
Definire i profili            Selezionare i                                                              del rodotto per
dei segmenti                  segmenti obiettivo                                                         il/i segmento/i
                              (targeting)                                                                target

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Il marketing mix
Dopo la fase analitica e strategica passiamo ora alla fase operativa con la
definizione del Marketing mix (le 4 variabili o 4 P)
Prodotto/servizio: si fornisce una descrizione dettagliata del prodotto
ponendo nella giusta luce il vantaggio differenziale offerto dal prodotto

Comunicazione/Promozione: si evidenziano i componenti del mix di attività
promozionali e delle ragioni che giustificano tale opzione con una stima dei
costi e della ripartizione del budget pubblicitario tra i diversi media

Prezzo: si riportano le modalità di determinazione del prezzo o dei prezzi
previsti ai vari livelli (prezzo di fabbrica, all’ingrosso, al dettaglio
evidenziando i margini relativi).

Distribuzione: si descrive e si fornisce la motivazione dell’utilizzo previsto di
uno o più canali di distribuzione indicando il livello di copertura desiderato.




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Package
                                     del prodotto

Tre tipi di package:
1. primario che contiene il prodotto
2. secondario, è un involucro che avvolge il prodotto
3. terziario, sono i cartoni di imballaggio

Da sottolineare la rilevanza degli aspetti estetici nella progettazione e
la necessità di considerare attentamente le associazioni sensoriali
(materiale, forma, dimensioni, caratteri ecc.) nonché di coerenza con
la categoria di appartenenza e con il brand in genere.
Il responsabile marketing deve considerare attentamente le esigenze
d’uso dei consumatori nonché quelle dei distributori e ovviamente i
costi.


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La Comunicazione di Marketing


Gli Obiettivi principali della comunicazione di Marketing
• Creare awareness
• Costruire un’immagine positiva
• Identificare i potenziali clienti
• Sviluppare la relazione all’interno del canale di distribuzione
• Acquisire e mantenere i clienti




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La Comunicazione di Marketing


Le diverse attività di Comunicazione (Communication mix)
• La pubblicità (advertising)
• La promozione
• Relazioni pubbliche
• Direct Marketing
• Vendita personale
• Web e social network




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Il processo di analisi e scelta:
Focalizzarsi anzitutto nell’individuazione del canale di
comunicazione più adatto
Veicolare un messaggio appropriato

I criteri guida
• Accessibilità al target
• Adeguatezza
• Efficacia (redemption)

E’ possibile investire denaro ed avere in cambio solo danni sia per
l’impresa che per i clienti target?


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Junk communication & promotion




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La Comunicazione di Marketing
                                   Un esempio

      LA POTENZA E' NULLA SENZA CONTROLLO.




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Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
Esempio di segmentazione nel settore turistico

                                                      Totale mercato turistico



  Provenienza                       Nazionale                                                Estero



Motivo viaggio                                                      Affari                                              Privato



Età                                                                                      Giovani                  Media età             Anziani



Reddito                                                            Alto                  Medio                  Basso



Interesse prevalente                               Mare               Monti                    Arte                      Divertimenti



                                                      Tutto                  Viaggio +                  Solo               Completamente libero
Grado di programmazione                             compreso                  albergo                 albergo




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Targeting e comunicazione

Esercitazione
Scegliamo il target più idoneo sulla base di criteri logico
reddituali.
Quali informazioni sono necessarie?




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Esercitazione
Targeting e comunic.                       A                         B                        C                      D

Numerosità                              15000                     23000                   27000                    41000
Spesa media annua                        5000                      4500                    3000                    2600


Redemption attesa
attività comunicazione                   0,03                      0,02                    0,015                    0,01



                                                                                                                 €
Costo comunicazione               € 1.500.000,00           € 1.200.000,00            € 950.000,00            700.000,00

                                                                                                                 €
Costi diretti                      € 700.000,00              € 600.000,00            € 500.000,00            350.000,00

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Targeting, comunicazione e risultati

                                       A                     B                       C                      D

Numerosità                           15000                  23000                  27000                  41000

Spesa media annua                    5000                   4500                   3000                   2600

Valore globale
segmento                      € 75.000.000          € 103.500.000           € 81.000.000          € 106.600.000

Redemption attesa attività
comunicazione                         0,03                   0,02                  0,015                   0,01

Ricavo atteso
lordo                           € 2.250.000            € 2.070.000            € 1.215.000           € 1.066.000
Costo comunicazione              € 1.500.000,00         € 1.200.000,00          € 950.000,00           € 700.000,00

Costi diretti                     € 700.000,00           € 600.000,00           € 500.000,00           € 350.000,00

                                                                                  €
Totale costi                    € 2.200.000          € 1.800.000,00          1.450.000,00         € 1.050.000,00
Ro atteso lordo                   € 50.000              € 270.000             -€ 235.000               € 16.000
Roi                                2,27%                 15,00%                 -16,21%                 1,52%
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Prezzo e pricing
Prezzo e pricing:
• Come stabilire il prezzo di un prodotto o servizio
• Le manovre di prezzo (aumento o diminuzione)
• Le modifiche/diversificazioni di prezzo (price discrimination)




                                 Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Il prezzo di un nuovo prodotto o servizio - I vettori di prezzo in una
                   situazione competitiva (le 3 C)
           Domanda
           Fattori demografici, fattori psicologici, prezzo = valore
           assegnato ai benefici del prodotto/servizio = funzione di
           domanda (parametro: valore percepito)




                                                     P
      Ambiente                                             Offerta
      Concorrenza,
      Contesto socio-economico                             Caratteristiche prodotto/servizio
      Leggi Stato, ecc. (parametro:
      prezzi correnti)                                     Costi (parametro costi)

                                         OBIETTIVI
                                    Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Discrezionalità nella formulazione del prezzo rispetto concorrenza

       Alta
       Alta


                           Bassa                               Media
s
Sensibilità
   al
 prezzo
                              Media                              Alta
     Bassa
      Bassa

                  Bassa
                   Bassa                                                                Alta
                                                                                      Alta
                                Differenziazione prodotto
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La distribuzione

Produttore
 Produttore                                                                                      Consumatore

                                              Canale Diretto

Produttore                                                                Dettagliante           Consumatore
                                        Canale indiretto breve


Produttore                                       Grossista               Dettagliante            Consumatore

                                               Indiretto lungo

Produttore                                         Agente                Dettagliante            Consumatore

                                               Indiretto lungo

Produttore                Agente                Grossista                Dettagliante            Consumatore


                                               Indiretto lungo


                                        Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
              Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
La Business Idea
Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina)


           ANALISI INTERNA
       CAPACITA’ COMPETENZE                                                           ANALISI E ESPERIENZA
             RISORSE                                                                  AMBIENTE ESTERNO




                                              Business Idea (Insight)
                                        Posso vendere il prodotto/servizio x a
                                        segmenti ben identificati in un mercato ben
                                        definito, con una determinata strategia, con un
                                        certo tipo di posizionamento e con un determinato
                                        marketing mix. E’ SUFFICIENTE?


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La previsione delle vendite (obiettivi di vendita) e
              aspetti economico-reddituali
Le previsioni (spesso formulate con un mix di metodi diversi)
che devono tradursi in precisi obiettivi e programmi espressi in:
•volumi di vendita e relativi ricavi
•costi di produzione, commerciali, approvvigionamento risorse
varie ecc.

Sia i ricavi che i costi dovranno essere per così dire “esplosi” per
ogni anno oggetto di previsione per singolo mese o addirittura
per settimana a seconda del tipo di business.

Tale previsione dettagliata renderà possibile la disponibilità
tempestiva delle risorse necessarie ed inoltre consentirà di
individuare e se possibile correggere eventuali scostamenti

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La previsione delle vendite e aspetti economico-
                        reddituali

Sulla base di tali previsioni, che devono tener conto del possibile
ciclo di vita del prodotto, possiamo formulare un’ipotesi di conto
economico per una stima dei risultati economico-reddituali ed in
particolare per il raggiungimento del punto di pareggio, di un
determinato risultato operativo e per il ritorno degli investimenti.
Come procedere?
Se abbiamo effettuato ricerche adeguate su un campione
rappresentativo del segmento selezionato a seguito dell’azione di
targeting possiamo già avere una stima adeguata del volume dei
possibili acquirenti. Dovremo poi valutare sempre grazie a
ricerche ma anche in base ad ipotesi ragionevoli le occasioni
d’uso per arrivare al volume di vendite


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La previsione delle vendite e aspetti economico-
                       reddituali

Dovremo poi valutare il reddito e la redditività potenziale del
progetto grazie a modelli di riferimento e metodologie ad hoc




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Il conto economico
Conto Economico del Bilancio d’esercizio semplificato e riclassificato a ricavi,
costi e margine di contribuzione:

•Ricavi di vendita
• - Costi variabili
•Margine di Contribuzione
•- Costi fissi
•Risultato operativo
•± Proventi e oneri finanziari
•± Proventi e oneri atipici
•± Proventi e oneri straordinari
•Risultato prima delle imposte
•- Imposte sul reddito
•Risultato netto (utile o perdita d’esercizio)
•
[1] F. Bartoli, 2006, Tecniche e strumenti per l’analisi economico-finanziaria, Franco Angeli.




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Ricerca su target per
propensione acquisto                                       Stima ricavi, costi e
e stima occasioni d’uso                                   reddito e redditività


                                                       Se      =      100
                                                       Se Cv =         70
                                                       Se Cf   = 1.000.000
                                                       Segue che potremmo
                                                       avere
Un campione rappresentativo
dell’ Universo di riferimento                          Ricavi             8.000.000
(1000.000 persone) a seguito
di una ricerca evidenzia una
                                                       Costi              6.600.000
propensione all’acquisto del                           Ro                 1.400.000
2% per un prezzo P. Si può                             Roi                   21,21%
quindi stimare un numero di
acquirenti pari a 20.000. Se le
occasioni d’uso annue sono 4
avremmo una stima di 80.000
pezzi

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Il modello del breakeven point
        Ricavi totali = Costi Totali


            Q x P = Q x CV + CF


                   Q x (P - CV) = CF


                   Q = CF / (P - CV)


                         Q = CF / MC                                                Qbep = 2.000 / (100-60)
* Sistemi di Controllo Analisi economiche per le decisioni Aziendali –                     Qbep = 50
                    Antony Merchant McGraw-Hill            Febbraio
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Il grafico del punto di pareggio



Costi                                                Ricavi totali

Ricavi                                                                      area di profitto
                         Fatturato
                        di pareggio
                                                                                     Costi totali




                                                                                       Totale costi
                     area di perdita                                                   variabili
CF          area di perdita
Costi
fissi                                   Volume
                   α
                              β        di pareggio

                                                                               Volumi di vendita

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La struttura del piano di marketing

Break even point: formule

Quantità di pareggio                       Qbep = CF/ (P–CV)
Fatturato di pareggio                      Fbep = CF/ (1 – (CV/P))
                                                           Costi fissi diviso MC %




Calcolo del volume di vendite necessario per conseguire un
determinato risultato operativo positivo lordo (Utile lordo)


QRo =(CF+ Ro)/ (P–CV)

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Il modello del break even point

Un esempio :
Costi fissi 2.000
P = 100
Cv = 60

La quantità di pareggio?
Sarà 2.000/40 = 50

La quantità per avere 1.200 euro di utile lordo?
Sarà (2000+1200)/40 = 80

Quale risultato operativo in caso di vendita di soli 40 pezzi
40 = (2000+ Ro)/40 da cui avremo Ro – 400

                                   Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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La rappresentazione grafica del Ro
Ro o risultato operativo (lordo) = Ricavi di vendita –
Costi totali cioè Ro = PxQ – (CF+ CvxQ)
Da cui Ro = PxQ – CvxQ – CF
Da cui Ro = (P-Cv)xQ – CF

Ma P-Cv = Margine di contribuzione = Mc
Da cui discende l’espressione del Ro come segue


                             Ro = mcxQ - CF

                                Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Il grafico del risultato operativo

          Risultato Operativo



                                   Ro = Mc x Q - CF


€ 1.200
                                                         area di profitto
                             40       50
 €-       area di perdita                                80                 Volume di vendita
 400
                                                    Volume per Ro + 1.200
  - CF
                    Volume Volume di pareggio
                    per Ro -400



                             Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Relazione tra il grafico del break even point e
               quello del risultato operativo

                                                                                           area di profitto



                            Fatturato di             Ricavi totalii
                             pareggio
Costi
Ricavi
                                                                                                                    Costi totali


                     area perdita

                                                                                                                     Risultato operativo
CF


                          β


                           α                                                                     area di profitto
 0rigine

                   area perdita
                                                                      Volume di pareggio
                                           γ


                                                                                                                    Volume di vendita

   -     CF




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Leva operativa


•Abbiamo visto nell’esempio che con 80 pezzi venduti
abbiamo un utile lordo di 1200; immaginiamo ora di
raddoppiare le vendite passando da 80 a 160 come
varierà il nostro risultato operativo?

•In modo meno che proporzionale, proporzionale o più
che proporzionale?




                                Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Leva operativa


•Per calcolare il nuovo Ro1 potremo ricorrere alla formula ( CF+ Ro1)
/Mc = Q1
•sarà (2000+Ro1)/40 = 160
•da cui Ro1 = 4.400     4.400- 1.200 = 3200

•Abbiamo quindi un incremento o grado di leva operativa del 2,66
% (3200 rispetto a 1200) mentre il complessivo sarà 3,66 volte
maggiore

•Cosa succede se potessimo raddoppiare ancora le vendite sempre
a parità di costi fissi portandole a 320? Facendo i calcoli avremmo
che il ro sarebbe pari a 10.800 e cioè avremmo un incremento o
grado di leva operativa dell’1,45, mentre il complessivo sarebbe
2,45 volte superiore (10.800 su 4400)

                                  Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Andamento leva operativa


Cf              P                CV               Mc                 Q                Ro                 Lop

 2000               100                60               40                50                 0          #DIV/0!

 2000               100                60               40                60              400                     6

 2000               100                60               40                80            1200            2,666667

 2000               100                60               40               160            4400            1,454545

 2000               100                60               40               320          10800             1,185185

 2000               100                60               40               640          23600             1,084746

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Andamento leva operativa


  700

  600
  500

  400
                                                                                                 Serie1
  300

  200
  100

      0
            1     3      5       7   9 11 13 15 17 19 21 23

*Dati come da slide precedente
                                    Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Quale conclusione ne possiamo trarre?

•L’effetto leva è elevatissimo subito dopo il punto di pareggio ma decade
subito in modo molto rapido per tendere poi molto lentamente a 1.
•L’effetto leva garantisce praticamente in ogni caso un incremento del
Ro superiore rispetto all’incremento % delle vendite

•Ad ogni incremento di vendite corrisponde tuttavia da un lato un
maggior      capitale da impiegare e dall’altro una remunerazione
decrescente dello stesso e ovviamente aumenta il rischio.
•L’impresa quindi deve puntare cum grano salis ad incrementare le vendi-
te interrogandosi su quale sia il volume di vendite ottimali

•In assenza di alternative di investimento la raccomandazione è restare di
poco sotto la massima quantità producibile in costanza di costi fissi

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Il conto economico
Conto Economico del Bilancio d’Esercizio semplificato e riclassificato a ricavi e
costi e margine di contribuzione:

•Ricavi di vendita
• - Costi variabili
•Margine di Contribuzione
•- Costi fissi
•Risultato operativo
•± Proventi e oneri finanziari
•± Proventi e oneri atipici
•± Proventi e oneri straordinari
•Risultato prima delle imposte
•- Imposte sul reddito
•Risultato netto (utile o perdita d’esercizio)
•
[1] F. Bartoli, 2006, Tecniche e strumenti per l’analisi economico-finanziaria, Franco Angeli.




                                       Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Dal risultato lordo a quello netto


Una nuova formula
Come calcolare il volume di vendite da realizzare per
avere un risultato netto pari a x?

Ron1 = [(McxQ) – CF – (Capde x i %)] x (1-t)

QRon1    =  1 x [Ron1 + CF + (Capde x i %)]
           Mc     (1-t)
Le formule tengono conto sia degli interessi sul capitale
di debito che della tassazione t

                                  Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
        Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
La Business Idea
Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina)

          ANALISI INTERNA
       CAPACITA’ COMPETENZE                                                           ANALISI E ESPERIENZA
             RISORSE                                                                  AMBIENTE ESTERNO




                                            Business Idea (Insight)
                                        Posso vendere il prodotto/servizio x a
                                        segmenti ben identificati in un mercato ben
                                        definito, con una determinata strategia, con un
                                        certo tipo di posizionamento, con un determina-
                                        to marketing mix, con Y ricavi, K costi, Z
                                        margine lordo e netto e un capitale C .


                                        Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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I limiti del modello del Break even point

•Ipotesi di imprese mono prodotto

•Costi fissi che non cambiano fino ad un determinato volume massimo

•Ipotesi di “prezzo dato” e vendite illimitate ( le vendite dipendono dal
prezzo)

Ipotesi di ricavi e costi lineari

Non si considerano gli aspetti temporali



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Il grafico del punto di pareggio



Costi                                                Ricavi totali

Ricavi                                                                      area di profitto
                         Fatturato
                        di pareggio
                                                                                     Costi totali




                                                                                       Totale costi
                     area di perdita                                                   variabili
CF          area di perdita
Costi
fissi                                   Volume
                   α
                              β        di pareggio

                                                                               Volumi di vendita

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Ricavi e costi non lineari. Vendite ottimali e possibile
         criticità di una politica di vendite indiscriminata




Ricavi
Costi




                                          Quantità

                                      Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
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Possibili cicli di vita del prodotto




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Il grafico del risultato operativo e gli aspetti temporali
       Risultato Operativo
                                                                                                Andamento cumulato del ro

        Ro = Mc x Q - CF
                                                                                                          3         2
                                                                                              y = -3243,4x + 108909x - 820506x -
                                                                                                            82846
                                                                                     2000000




                                                           Valori cumulati del Ro
                                                                                     1500000
                                                                                     1000000
                                                                                                                                   Serie1
                                                                                      500000
                                      profitto                                             0                                       Poli. (Serie1)
                                                                                     -500000 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23
                           Volume di vendita                                        -1000000
       perdita
                                                                                    -1500000
                                                                                    -2000000
                                                                                    -2500000
- CF
                                                                                                         Mesi anno

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Ciclo di vita del prodotto – Andamento vendite e risultato operativo




                                                                                                      Vendite




                                                                                           Profitti




                                                                              Crescita
                                                                                                      Declino
                                                                  Introduzione     Maturità
                                                                  eee
                                                           Perdite/
                                                           investimenti        Tempo
Tipi cicli di vita prodotto                                   Andamento vendite e profitti ciclo
                                                              vita classico
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Ciclo di vita prodotti e momenti critici

L’andamento del risultato operativo che rispecchia il
classico ciclo di vita del prodotto ci aiuta ad individuare
4 momenti critici di grande importanza:
•Momento di inizio generazione reddito ( max capitale da
investire)
•Momento di pareggio
•Momento di massima redditività
•Momento di inizio distruzione di reddito



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Oltre il modello di base

Come affrontare e superare i limiti del modello di base?
E’ possibile ovviare alla maggior parte dei problemi per via
analitica ricorrendo a formule che tengano conto dei
problemi evidenziati (vedi metodi quantitativi per la
gestione d’impresa sul sito www.carminedarconte.it)
E’ bene tuttavia ricorrere ad un modello excel predisposto
in modo adeguato o addirittura a software ad hoc che oltre
a tener conto degli aspetti già indicati consentirà di tener
conto in modo adeguato degli aspetti temporali



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La Business Idea
Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina)

          ANALISI INTERNA
       CAPACITA’ COMPETENZE                                                           ANALISI E ESPERIENZA
             RISORSE                                                                  AMBIENTE ESTERNO




                                            Business Idea (Insight)
                                        Posso vendere il prodotto/servizio x a
                                        segmenti ben identificati in un mercato ben
                                        definito, con una determinata strategia, con un
                                        certo tipo di posizionamento, con un determina-
                                        to marketing mix, con Y ricavi, K costi, Z
                                        margine lordo e netto e un capitale C .




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Aspetti finanziari


Supponiamo di dover scegliere tra 3 progetti
che daranno questi risultati in termini di Ro in valore
assoluto
                 A          B          C
Capitale       29.000 12.000         28.000
Ro             8.500      5.000      10.000
Roi             29,31%     41,67 %   35,71 %

Dal reddito dell’attività alla redditività dell’investimento

Nb il Ro in % si calcola sul totale dei ricavi. Nel caso di A
sarebbe 8500 su 37500 e quindi ill 22,66 %

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Aspetti finanziari

Roe, o return on equity, che corrisponde al rapporto tra
l’utile netto d’esercizio e il capitale netto, cioè il capitale
proprio investito.
                       Roe = Ron /Cappr




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Aspetti finanziari

Esempio :
•capitale totale investito (totale attività o totale impieghi)
15.292
•capitale proprio 4.660
•risultato operativo pari 1.182 euro
•risultato netto 172
Roi      1.182/15.292 = 0,077
Roe      172/4.660 = 0,037


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Aspetti finanziari

Capital budgeting. Un criterio da utilizzare nelle scelte tra
progetti alternativi è il Van che misura l’incremento di valore
dell’impresa causato dal progetto;


                      VAN = - I + [F/(1+r)n]
dove I è il costo dell’investimento; se il Van è maggiore di 0
il progetto può essere realizzato, altrimenti va abbandonato.




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La Business Idea
Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina)

          ANALISI INTERNA
       CAPACITA’ COMPETENZE                                                           ANALISI E ESPERIENZA
             RISORSE                                                                  AMBIENTE ESTERNO




                                            Business Idea (Insight)
                                        Posso      vendere il prodotto/servizio x a
                                        segmenti ben identificati in un mercato ben
                                        definito, con una determinata strategia, con un
                                        certo tipo di posizionamento, con un determina-
                                        to marketing mix, con Y ricavi, K costi, Z
                                        margine lordo e netto, un capitale C, determinati
                                        momenti critici, un determinato Roi e Roe e
                                        flussi di cassa attualizzati in base ad un tasso di
                                        sconto R.

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Il piano di marketing
Lo Schema di sintesi del piano una volta prodotto
• non esiste un modo unico e universalmente accettato per predisporre il piano
  di marketing anche perché è indispensabile tener conto di ogni singola
  situazione

• la predisposizione di un piano di marketing piuttosto che in base a logiche
  sequenziali prende spesso forma nell’ambito di processi iterativi che si
  condizionano reciprocamente e in modo continuativo (processi di
  autoregolazione basati su feed back )


• esiste tuttavia uno schema di riferimento riferendosi in particolare al “prodotto”
  finito cioè al documento finale più che al processo, che evidenzia un flusso
  logico/sequenziale degli elementi critici indispensabili e i task da compiere per
  definire gli elementi stessi

•   *




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Lo schema del piano di marketing
                                                                                       Executive
                                                                                       summary


                                                                                     Introduzione


                                                                                   Missione e valori
Sistema informativo di marketing




                                                         Capacità                  Idea di business
                                                                                                                Risorse


                                                                                     Analisi contesto


                                                                                        Strategia
                                                      Segmentazione                     Analisi swot            Posizionamento
                                                        Targeting                      Obiettivi


                                                                                    Marketing mix

                                                                                   Analisi economica
                                                                                     e finanziaria

                                                       Piano attività            Implementazione,
                                                                                 controllo e correttivi.           Feedback

                                                                                    Piani alternativi
                                                                                     Sintesi finale

                                                             Febbraio 2013. Il piano di Marketing -
                                   Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre

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Piano di marketing

  • 1. Premio Marketing Carmine D’Arconte cdarconte@uniroma3.it Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 2. Il piano di marketing Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 3. Il piano di marketing Che cos’è e a cosa serve? Cosa deve illustrare con chiarezza e in che modo? Come si predispone Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 4. Il piano di marketing Vediamo alcune definizioni Il piano di marketing è un documento che include tutti i metodi e le procedure necessarie alla determinazione delle azioni di marketing da intraprendere. Si articola in sezioni secondo un determinato schema (Walter G. Scott – R. Sebastiani. Dizionario di marketing. Il Sole 24ore 2001). Il piano di marketing è la mappa delle attività di marketing che una organizzazione deve seguire durante un determinato periodo di tempo. (R. A. Kerin – D.w. Hartely –E.N. Berkowitz – W. Rudelius - Marketing - Mc Graw Hill 2007) Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 5. Il piano di marketing •Il piano di marketing è il documento che formalizza la strategia da seguire, ne spiega i presupposti, la traduce in programmi operativi. ( G. Cozzi. G. Ferrero Marketing,principi, metodi, tendenze evolu- tive. Giappichelli Editore – Torino 1996) Tali definizioni ed in particolare le prime due considerano il piano di marketing nel suo risultato finale, cioè il documento ma trascurano del tutto il processo che rende possibile la predisposizione dle documento stesso Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 6. Il piano di marketing: “processo” e “prodotto” Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 7. Il piano di marketing Il piano di marketing è prima di ogni altra cosa un vero e proprio processo di analisi, di alto livello e di grande complessità, dove si analizza la fattibilità di possibili idee di business sulla base di dati e ricerche mirate ma, soprattutto, grazie a spiccate capacità in termini di visione d’impresa. Per predisporre un piano di marketing occorre essere in grado di avanzare ipotesi ragionevo- li, fare previsioni logiche e formulare rappresentazioni attendibili di scenari futuri. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 8. Il piano di marketing Tutto questo al fine di cercare di comprendere se, sulla base di tali idee, sia possibile realizzare progetti imprenditoriali di successo, se cioè si tratti di idee di business “vere” e quindi “vincenti” o se invece siano solo intuizioni anche creative ed innovative ma tuttavia non realizzabili. Un’idea di business per le imprese profit, in sintesi, è realizzabile e quindi è una vera idea di business, solo quando soddisfa effettivamente e adeguatamente un bisogno, espresso o indotto, e nel medio lungo periodo consente di remunerare adeguatamente il capitale necessario per la sua realizzazione nel rispetto delle leggi e dell’ambiente. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 9. Il piano di marketing. I due fondamenti Fattibilità Idea di business economico-finanziaria Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 10. Il piano di marketing I punti “critici” nel processo di formulazione del piano di marketing •L’idea di business nata dall’analisi del contesto di riferimento a fronte delle competenze distintive e delle risorse dell’impresa. •La realizzazione dell’idea tramite opportune strategie e l’utilizzo delle componenti del marketing mix •Le previsioni di risposta da parte del mercato nel tempo (volumi di vendita) •L’entità degli investimenti previsti, i tempi di recupero, i benefici economico-finanziari previsti Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 11. Il piano di marketing Tipologie • Azienda già in essere che lancia un nuovo prodotto • Azienda che nasce con un prodotto/servizio • * Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 12. Il piano di marketing Difficoltà Sono enormi! Gli elementi aleatori sono preponderanti e spesso imponderabili. Occorre inoltre essere capaci di aver più anime e cioè quella 1. del creativo 2. dello psicologo 3. del sociologo/ricercatore 4. del ragioniere smart per vedere se un progetto può essere realizzato o meno 5. dell’ esperto di aspetti finanziari che sa scegliere tra alternative percorribili 6. del “venditore” che sa “vendere” le proprie idee 7. del pragmatico orientato a realizzare i piani previsti 8. dell’indovino intuitivo che riesce ad anticipare scenari futuri e fare previsioni attendibili Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 13. Il piano di marketing Importanza/utilità di conoscere, saper impostare e gestire un piano di marketing •per l’imprenditore •per lo studente •per ogni persona che vuole realizzare un progetto Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 14. Il piano di marketing Da dove cominciare? Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 15. L’impresa profit Direzione Servizi Rel Industriali Ambiente esterno/stakeholders Prodotti Produzione marketing Azienda Clienti Finanza e controllo Capitali Data Base Marketitng Flussi di cassa Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 16. La business idea ? Business idea rivoluzionarie ( breakthrough) e altamente profittevoli I Pokemon Harry Potter James Bond La Coca Cola Business idea di routine ma gestite in modo innovativo e anch’esse profittevoli Un bar, un ristorante, un albergo un’impresa di qualsiasi tipo gestita in modo particolare Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 17. La Business idea: 3 elementi chiave •Consumer insight: esprime in modo sintetico la comprensione- intuizione di un bisogno del mercato non soddisfatto (o di un bisogno che si può indurre) •Benefit : è la promessa del prodotto/servizio sviluppata sulla base del consumer insight •Reason why: è la ragione per cui l’impresa ritiene di essere in grado di mantenere adeguatamente la promessa e per cui è altamente probabile che il cliente acquisti effettivamente il prodotto/servizio. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 18. Esempio: Identificare tra le voci seguenti Consumer insight , Benefit, Reason why • L’università Xy ha docenti esperti nella gestione di lezioni a distanza, ha una piattaforma altamente funzionante e in generale ha un buon nome sul mercato • L’università Telematica consente di ascoltare le lezioni negli orari più appropriati alle esigenze dei singoli • Il mercato evidenzia segmenti di mercato rilevanti composti da individui che lavorano e sarebbero interessati a consegui- re una laurea ma non hanno tempo di seguire le lezioni tradi- zionali Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 19. La Business Idea Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina) ANALISI INTERNA CAPACITA’ COMPETENZE ANALISI E ESPERIENZA RISORSE AMBIENTE ESTERNO Business Idea (Insight) POSSO VENDERE IL PRODOTTO/SERVIZIO X AL MERCATO Y Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 20. Capacità/competenze Competenze mirate distintive •Abilità tecniche •Tecnologie che consentono di realizzare prodotti con prestazioni tecniche/qualità superiore •Tecnologie che consentono di produrre con costi minori •Brevetti •Risorse finanziarie e accesso al credito •Accesso a informazioni e data base •Accordi/contratti con fornitori, clienti, personale •Esser parte di un gruppo noto ed affermato •Poter contare su un brand affermato •Abilità relazionali volte a presidiare e sviluppare le relazioni Concetto di vantaggio competitivo difendibile Ricavi e Rendite Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 21. Come effettuare la fase di analisi Le fonti Le ricerche mirate qualitative e quantitative Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 22. Dove trovare i dati Le Fonti Primarie (clienti, venditori, distributori, fornitori, banche) Secondarie (stampa, bilanci, pubblicità, materiale promozionale, associazioni di categoria, studi di settore, consulenti) Complementari o altre (fiere di settore, altre fonti) Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 23. Gli istituti di ricerca specializzati monitorano costantemente gli acquisti relativi a numerose categorie di beni. In particolare utilizzano i panel (campione continua- tivo) di dettaglianti che rilevano: - vendite in valore assoluto e in pezzi - quote di mercato a volume e a valore - distribuzione numerica - distribuzione ponderata - prodotti lanciati - spesa in pubblicità - tipo di massaggio veicolato - prezzo per unità di prodotto - indice del prezzo per unità di prodotto rispetto al leader - formato del prodotto - confronto tra livello di prezzo e quota di mercato dei concorrenti Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 24. Le ricerche Tipo • qualitativa con finalità prevalentemente esplorative per avere indicazioni utili per la soluzione di un problema, non hanno di norma rappresentatività statistica • quantitativa con la finalità di descrivere i fenomeni fornendone una dimensione di natura quantitativa tramite procedure più sistematiche, attraverso il reperimento e l’analisi di dati numerici; si utilizzano campioni rappresenta- tivi dell’universo di riferimento Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 25. Le ricerche Esempi di qualitative: Focus group e ricerche in profondità Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 26. Le ricerche Le principali ricerche quantitative: • L’osservazione (es nei supermercati per osservare il comportamento del consumatore) • La Survey raccolta di dati tramite un questionario • La ricerca sperimentale quando si agisce su una sola variabile esaminandone l’impatto sulle altre variabili • La ricerca a modello matematico. Si impernia su dati secondari per es i dati raccolti dal lettore di codici a barra alla cassa di un supermercato con sviluppo di equazioni che individuino le relazioni tra le diverse variabili e l’uso di tecniche econometriche per analizzare l’effetto di tattiche e strategie su vendite Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 27. Individuazione del target Dalla ricerca e analisi dei dati e dalle ricerche di mercato ad hoc all’individuazione dei segmenti target idonei per il prodotto/servizio dell’impresa Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 28. Segmentazione •E’ l’insieme delle attività tese a determinare la suddivisione del mercato in gruppi di consumatori simili per il comportamento d'acquisto. • Un singolo prodotto non può soddisfare tutti i consumatori (si pensi solo a quante varietà di chewing gum esistono sul mercato). •Vi sono tuttavia gruppi di consumatori che condividono gusti e preferenze simili e che di conseguenza possono essere serviti con un prodotto o gruppi di consumatori che possono essere serviti adattando e personalizzando il prodotto o con prodotti diversi. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 29. Il Targeting Avendo già portato a termine il processo di segmentazione si selezionano i segmenti ai quali l’Azienda intende rivolgersi con la propria offerta. I criteri principali: •misurabilità •accessibilità •significatività •differenzialità •stabilità •redditività Questa operazione viene definita Targeting. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 30. SEGMENTAZIONE TARGETING Identificazione mercato Stabilire l’importanza dei target segmenti individuati Definizione dei profili dei segmenti Selezionare i segmenti obiettivo (targeting) Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 31. Definizione della strategia Strategia Il termine strategia* nasce in ambito militare ed è “La branca dell’arte militare che tratta della condotta della guerra” E’ “l’arte del generale” Nel Marketing, un insieme di decisioni atte a consentire all’impresa di evolvere da una situazione data ad una diversa situazione di equilibrio rispetto all’ambiente futuro. La strategia riguarda non già cosa fare ma come realizzare l’idea di business * Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 32. La Struttura del piano di marketing 1. Strategie di base a. Fondate sul vantaggio competitivo - costo - differenziazione Da utilizzare sia sul mercato globale che su una nicchia b. Fondate sulla creazione di valore per il cliente (CRM) 2. Strategie di sviluppo a. Come da matrice prodotto-mercati di I. Ansoff b. Fondate sulla creazione di valore per il cliente (CRM) Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 33. Strategie di sviluppo (secondo Ansoff) Prodotto Mercato Attuale Nuovo Attuale Penetrazione Sviluppo di mercato del prodotto Sviluppo Nuovo Diversificazione di mercato Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 34. L’analisi SWOT SWOT Strenghts Weaknesses Opportunities Threats Le Fasi 1. Definizione di forze e debolezze che caratterizzano l’Azienda 2. Esplorazione dell’ambiente per individuare minacce e opportunità 3. Graduazione dell’importanza di minacce/opportunità e forze/debolezze 4. Combinazione dei fattori interni con quelli esterni per verificare la presenza di elementi di criticità 5. Individuazione di possibili alternative d’intervento Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 35. Il posizionamento Definito targeting, strategie e completata l’analisi Swot il passo successivo è il posizionamento e cioè “posizionare il prodotto nella mente dei consumatori in maniera distinta e in contrapposizione ai prodotti della concorrenza” Per posizionamento si intende quindi il modo in cui i consumatori percepiscono un certo prodotto, in rapporto a tutti gli altri prodotti concorrenti. Vediamo ora un esempio di posizionamento di diverse marche di un prodotto tipico alimentare del nostro paese. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 36. Esempio (ipotetico) di mappa di posizionamento e relativo target Tenuta di cottura commesse raffinate massaie Esclusività della Prezzo marca conveniente delfini Naturalità degli ingredienti Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 37. SEGMENTAZIONE TARGETING STRATEGIA POSIZIONAMENTO BVLGARI Discreti Classici Emulatori Vistosi Posizionare il prodotto in Stabilire Strategie di ogni segmento Identificare le l’importanza dei base target variabili di se- segmenti Strategie di gmentazione individuati sviluppo Definire il del mercato Analisi Swot marketing mix Definire i profili Selezionare i del rodotto per dei segmenti segmenti obiettivo il/i segmento/i (targeting) target Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 38. Il marketing mix Dopo la fase analitica e strategica passiamo ora alla fase operativa con la definizione del Marketing mix (le 4 variabili o 4 P) Prodotto/servizio: si fornisce una descrizione dettagliata del prodotto ponendo nella giusta luce il vantaggio differenziale offerto dal prodotto Comunicazione/Promozione: si evidenziano i componenti del mix di attività promozionali e delle ragioni che giustificano tale opzione con una stima dei costi e della ripartizione del budget pubblicitario tra i diversi media Prezzo: si riportano le modalità di determinazione del prezzo o dei prezzi previsti ai vari livelli (prezzo di fabbrica, all’ingrosso, al dettaglio evidenziando i margini relativi). Distribuzione: si descrive e si fornisce la motivazione dell’utilizzo previsto di uno o più canali di distribuzione indicando il livello di copertura desiderato. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 39. Package del prodotto Tre tipi di package: 1. primario che contiene il prodotto 2. secondario, è un involucro che avvolge il prodotto 3. terziario, sono i cartoni di imballaggio Da sottolineare la rilevanza degli aspetti estetici nella progettazione e la necessità di considerare attentamente le associazioni sensoriali (materiale, forma, dimensioni, caratteri ecc.) nonché di coerenza con la categoria di appartenenza e con il brand in genere. Il responsabile marketing deve considerare attentamente le esigenze d’uso dei consumatori nonché quelle dei distributori e ovviamente i costi. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 40. La Comunicazione di Marketing Gli Obiettivi principali della comunicazione di Marketing • Creare awareness • Costruire un’immagine positiva • Identificare i potenziali clienti • Sviluppare la relazione all’interno del canale di distribuzione • Acquisire e mantenere i clienti Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 41. La Comunicazione di Marketing Le diverse attività di Comunicazione (Communication mix) • La pubblicità (advertising) • La promozione • Relazioni pubbliche • Direct Marketing • Vendita personale • Web e social network Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 42. Il processo di analisi e scelta: Focalizzarsi anzitutto nell’individuazione del canale di comunicazione più adatto Veicolare un messaggio appropriato I criteri guida • Accessibilità al target • Adeguatezza • Efficacia (redemption) E’ possibile investire denaro ed avere in cambio solo danni sia per l’impresa che per i clienti target? Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 43. Junk communication & promotion Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 44. La Comunicazione di Marketing Un esempio LA POTENZA E' NULLA SENZA CONTROLLO. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - ?? Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 45. Esempio di segmentazione nel settore turistico Totale mercato turistico Provenienza Nazionale Estero Motivo viaggio Affari Privato Età Giovani Media età Anziani Reddito Alto Medio Basso Interesse prevalente Mare Monti Arte Divertimenti Tutto Viaggio + Solo Completamente libero Grado di programmazione compreso albergo albergo Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 46. Targeting e comunicazione Esercitazione Scegliamo il target più idoneo sulla base di criteri logico reddituali. Quali informazioni sono necessarie? Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 47. Esercitazione Targeting e comunic. A B C D Numerosità 15000 23000 27000 41000 Spesa media annua 5000 4500 3000 2600 Redemption attesa attività comunicazione 0,03 0,02 0,015 0,01 € Costo comunicazione € 1.500.000,00 € 1.200.000,00 € 950.000,00 700.000,00 € Costi diretti € 700.000,00 € 600.000,00 € 500.000,00 350.000,00 Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 48. Targeting, comunicazione e risultati A B C D Numerosità 15000 23000 27000 41000 Spesa media annua 5000 4500 3000 2600 Valore globale segmento € 75.000.000 € 103.500.000 € 81.000.000 € 106.600.000 Redemption attesa attività comunicazione 0,03 0,02 0,015 0,01 Ricavo atteso lordo € 2.250.000 € 2.070.000 € 1.215.000 € 1.066.000 Costo comunicazione € 1.500.000,00 € 1.200.000,00 € 950.000,00 € 700.000,00 Costi diretti € 700.000,00 € 600.000,00 € 500.000,00 € 350.000,00 € Totale costi € 2.200.000 € 1.800.000,00 1.450.000,00 € 1.050.000,00 Ro atteso lordo € 50.000 € 270.000 -€ 235.000 € 16.000 Roi 2,27% 15,00% -16,21% 1,52% Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 49. Prezzo e pricing Prezzo e pricing: • Come stabilire il prezzo di un prodotto o servizio • Le manovre di prezzo (aumento o diminuzione) • Le modifiche/diversificazioni di prezzo (price discrimination) Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 50. Il prezzo di un nuovo prodotto o servizio - I vettori di prezzo in una situazione competitiva (le 3 C) Domanda Fattori demografici, fattori psicologici, prezzo = valore assegnato ai benefici del prodotto/servizio = funzione di domanda (parametro: valore percepito) P Ambiente Offerta Concorrenza, Contesto socio-economico Caratteristiche prodotto/servizio Leggi Stato, ecc. (parametro: prezzi correnti) Costi (parametro costi) OBIETTIVI Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 51. Discrezionalità nella formulazione del prezzo rispetto concorrenza Alta Alta Bassa Media s Sensibilità al prezzo Media Alta Bassa Bassa Bassa Bassa Alta Alta Differenziazione prodotto Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 52. La distribuzione Produttore Produttore Consumatore Canale Diretto Produttore Dettagliante Consumatore Canale indiretto breve Produttore Grossista Dettagliante Consumatore Indiretto lungo Produttore Agente Dettagliante Consumatore Indiretto lungo Produttore Agente Grossista Dettagliante Consumatore Indiretto lungo Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 53. La Business Idea Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina) ANALISI INTERNA CAPACITA’ COMPETENZE ANALISI E ESPERIENZA RISORSE AMBIENTE ESTERNO Business Idea (Insight) Posso vendere il prodotto/servizio x a segmenti ben identificati in un mercato ben definito, con una determinata strategia, con un certo tipo di posizionamento e con un determinato marketing mix. E’ SUFFICIENTE? Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 54. La previsione delle vendite (obiettivi di vendita) e aspetti economico-reddituali Le previsioni (spesso formulate con un mix di metodi diversi) che devono tradursi in precisi obiettivi e programmi espressi in: •volumi di vendita e relativi ricavi •costi di produzione, commerciali, approvvigionamento risorse varie ecc. Sia i ricavi che i costi dovranno essere per così dire “esplosi” per ogni anno oggetto di previsione per singolo mese o addirittura per settimana a seconda del tipo di business. Tale previsione dettagliata renderà possibile la disponibilità tempestiva delle risorse necessarie ed inoltre consentirà di individuare e se possibile correggere eventuali scostamenti Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 55. La previsione delle vendite e aspetti economico- reddituali Sulla base di tali previsioni, che devono tener conto del possibile ciclo di vita del prodotto, possiamo formulare un’ipotesi di conto economico per una stima dei risultati economico-reddituali ed in particolare per il raggiungimento del punto di pareggio, di un determinato risultato operativo e per il ritorno degli investimenti. Come procedere? Se abbiamo effettuato ricerche adeguate su un campione rappresentativo del segmento selezionato a seguito dell’azione di targeting possiamo già avere una stima adeguata del volume dei possibili acquirenti. Dovremo poi valutare sempre grazie a ricerche ma anche in base ad ipotesi ragionevoli le occasioni d’uso per arrivare al volume di vendite Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 56. La previsione delle vendite e aspetti economico- reddituali Dovremo poi valutare il reddito e la redditività potenziale del progetto grazie a modelli di riferimento e metodologie ad hoc Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 57. Il conto economico Conto Economico del Bilancio d’esercizio semplificato e riclassificato a ricavi, costi e margine di contribuzione: •Ricavi di vendita • - Costi variabili •Margine di Contribuzione •- Costi fissi •Risultato operativo •± Proventi e oneri finanziari •± Proventi e oneri atipici •± Proventi e oneri straordinari •Risultato prima delle imposte •- Imposte sul reddito •Risultato netto (utile o perdita d’esercizio) • [1] F. Bartoli, 2006, Tecniche e strumenti per l’analisi economico-finanziaria, Franco Angeli. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 58. Ricerca su target per propensione acquisto Stima ricavi, costi e e stima occasioni d’uso reddito e redditività Se = 100 Se Cv = 70 Se Cf = 1.000.000 Segue che potremmo avere Un campione rappresentativo dell’ Universo di riferimento Ricavi 8.000.000 (1000.000 persone) a seguito di una ricerca evidenzia una Costi 6.600.000 propensione all’acquisto del Ro 1.400.000 2% per un prezzo P. Si può Roi 21,21% quindi stimare un numero di acquirenti pari a 20.000. Se le occasioni d’uso annue sono 4 avremmo una stima di 80.000 pezzi Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 59. Il modello del breakeven point Ricavi totali = Costi Totali Q x P = Q x CV + CF Q x (P - CV) = CF Q = CF / (P - CV) Q = CF / MC Qbep = 2.000 / (100-60) * Sistemi di Controllo Analisi economiche per le decisioni Aziendali – Qbep = 50 Antony Merchant McGraw-Hill Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 60. Il grafico del punto di pareggio Costi Ricavi totali Ricavi area di profitto Fatturato di pareggio Costi totali Totale costi area di perdita variabili CF area di perdita Costi fissi Volume α β di pareggio Volumi di vendita Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 61. La struttura del piano di marketing Break even point: formule Quantità di pareggio Qbep = CF/ (P–CV) Fatturato di pareggio Fbep = CF/ (1 – (CV/P)) Costi fissi diviso MC % Calcolo del volume di vendite necessario per conseguire un determinato risultato operativo positivo lordo (Utile lordo) QRo =(CF+ Ro)/ (P–CV) Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 62. Il modello del break even point Un esempio : Costi fissi 2.000 P = 100 Cv = 60 La quantità di pareggio? Sarà 2.000/40 = 50 La quantità per avere 1.200 euro di utile lordo? Sarà (2000+1200)/40 = 80 Quale risultato operativo in caso di vendita di soli 40 pezzi 40 = (2000+ Ro)/40 da cui avremo Ro – 400 Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 63. La rappresentazione grafica del Ro Ro o risultato operativo (lordo) = Ricavi di vendita – Costi totali cioè Ro = PxQ – (CF+ CvxQ) Da cui Ro = PxQ – CvxQ – CF Da cui Ro = (P-Cv)xQ – CF Ma P-Cv = Margine di contribuzione = Mc Da cui discende l’espressione del Ro come segue Ro = mcxQ - CF Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 64. Il grafico del risultato operativo Risultato Operativo Ro = Mc x Q - CF € 1.200 area di profitto 40 50 €- area di perdita 80 Volume di vendita 400 Volume per Ro + 1.200 - CF Volume Volume di pareggio per Ro -400 Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 65. Relazione tra il grafico del break even point e quello del risultato operativo area di profitto Fatturato di Ricavi totalii pareggio Costi Ricavi Costi totali area perdita Risultato operativo CF β α area di profitto 0rigine area perdita Volume di pareggio γ Volume di vendita - CF Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 66. Leva operativa •Abbiamo visto nell’esempio che con 80 pezzi venduti abbiamo un utile lordo di 1200; immaginiamo ora di raddoppiare le vendite passando da 80 a 160 come varierà il nostro risultato operativo? •In modo meno che proporzionale, proporzionale o più che proporzionale? Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 67. Leva operativa •Per calcolare il nuovo Ro1 potremo ricorrere alla formula ( CF+ Ro1) /Mc = Q1 •sarà (2000+Ro1)/40 = 160 •da cui Ro1 = 4.400 4.400- 1.200 = 3200 •Abbiamo quindi un incremento o grado di leva operativa del 2,66 % (3200 rispetto a 1200) mentre il complessivo sarà 3,66 volte maggiore •Cosa succede se potessimo raddoppiare ancora le vendite sempre a parità di costi fissi portandole a 320? Facendo i calcoli avremmo che il ro sarebbe pari a 10.800 e cioè avremmo un incremento o grado di leva operativa dell’1,45, mentre il complessivo sarebbe 2,45 volte superiore (10.800 su 4400) Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 68. Andamento leva operativa Cf P CV Mc Q Ro Lop 2000 100 60 40 50 0 #DIV/0! 2000 100 60 40 60 400 6 2000 100 60 40 80 1200 2,666667 2000 100 60 40 160 4400 1,454545 2000 100 60 40 320 10800 1,185185 2000 100 60 40 640 23600 1,084746 Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 69. Andamento leva operativa 700 600 500 400 Serie1 300 200 100 0 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 *Dati come da slide precedente Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 70. Quale conclusione ne possiamo trarre? •L’effetto leva è elevatissimo subito dopo il punto di pareggio ma decade subito in modo molto rapido per tendere poi molto lentamente a 1. •L’effetto leva garantisce praticamente in ogni caso un incremento del Ro superiore rispetto all’incremento % delle vendite •Ad ogni incremento di vendite corrisponde tuttavia da un lato un maggior capitale da impiegare e dall’altro una remunerazione decrescente dello stesso e ovviamente aumenta il rischio. •L’impresa quindi deve puntare cum grano salis ad incrementare le vendi- te interrogandosi su quale sia il volume di vendite ottimali •In assenza di alternative di investimento la raccomandazione è restare di poco sotto la massima quantità producibile in costanza di costi fissi Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 71. Il conto economico Conto Economico del Bilancio d’Esercizio semplificato e riclassificato a ricavi e costi e margine di contribuzione: •Ricavi di vendita • - Costi variabili •Margine di Contribuzione •- Costi fissi •Risultato operativo •± Proventi e oneri finanziari •± Proventi e oneri atipici •± Proventi e oneri straordinari •Risultato prima delle imposte •- Imposte sul reddito •Risultato netto (utile o perdita d’esercizio) • [1] F. Bartoli, 2006, Tecniche e strumenti per l’analisi economico-finanziaria, Franco Angeli. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 72. Dal risultato lordo a quello netto Una nuova formula Come calcolare il volume di vendite da realizzare per avere un risultato netto pari a x? Ron1 = [(McxQ) – CF – (Capde x i %)] x (1-t) QRon1 = 1 x [Ron1 + CF + (Capde x i %)] Mc (1-t) Le formule tengono conto sia degli interessi sul capitale di debito che della tassazione t Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 73. La Business Idea Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina) ANALISI INTERNA CAPACITA’ COMPETENZE ANALISI E ESPERIENZA RISORSE AMBIENTE ESTERNO Business Idea (Insight) Posso vendere il prodotto/servizio x a segmenti ben identificati in un mercato ben definito, con una determinata strategia, con un certo tipo di posizionamento, con un determina- to marketing mix, con Y ricavi, K costi, Z margine lordo e netto e un capitale C . Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 74. I limiti del modello del Break even point •Ipotesi di imprese mono prodotto •Costi fissi che non cambiano fino ad un determinato volume massimo •Ipotesi di “prezzo dato” e vendite illimitate ( le vendite dipendono dal prezzo) Ipotesi di ricavi e costi lineari Non si considerano gli aspetti temporali Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 75. Il grafico del punto di pareggio Costi Ricavi totali Ricavi area di profitto Fatturato di pareggio Costi totali Totale costi area di perdita variabili CF area di perdita Costi fissi Volume α β di pareggio Volumi di vendita Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 76. Ricavi e costi non lineari. Vendite ottimali e possibile criticità di una politica di vendite indiscriminata Ricavi Costi Quantità Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 77. Possibili cicli di vita del prodotto Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 78. Il grafico del risultato operativo e gli aspetti temporali Risultato Operativo Andamento cumulato del ro Ro = Mc x Q - CF 3 2 y = -3243,4x + 108909x - 820506x - 82846 2000000 Valori cumulati del Ro 1500000 1000000 Serie1 500000 profitto 0 Poli. (Serie1) -500000 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 Volume di vendita -1000000 perdita -1500000 -2000000 -2500000 - CF Mesi anno Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 79. Ciclo di vita del prodotto – Andamento vendite e risultato operativo Vendite Profitti Crescita Declino Introduzione Maturità eee Perdite/ investimenti Tempo Tipi cicli di vita prodotto Andamento vendite e profitti ciclo vita classico Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 80. Ciclo di vita prodotti e momenti critici L’andamento del risultato operativo che rispecchia il classico ciclo di vita del prodotto ci aiuta ad individuare 4 momenti critici di grande importanza: •Momento di inizio generazione reddito ( max capitale da investire) •Momento di pareggio •Momento di massima redditività •Momento di inizio distruzione di reddito Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 81. Oltre il modello di base Come affrontare e superare i limiti del modello di base? E’ possibile ovviare alla maggior parte dei problemi per via analitica ricorrendo a formule che tengano conto dei problemi evidenziati (vedi metodi quantitativi per la gestione d’impresa sul sito www.carminedarconte.it) E’ bene tuttavia ricorrere ad un modello excel predisposto in modo adeguato o addirittura a software ad hoc che oltre a tener conto degli aspetti già indicati consentirà di tener conto in modo adeguato degli aspetti temporali Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 82. La Business Idea Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina) ANALISI INTERNA CAPACITA’ COMPETENZE ANALISI E ESPERIENZA RISORSE AMBIENTE ESTERNO Business Idea (Insight) Posso vendere il prodotto/servizio x a segmenti ben identificati in un mercato ben definito, con una determinata strategia, con un certo tipo di posizionamento, con un determina- to marketing mix, con Y ricavi, K costi, Z margine lordo e netto e un capitale C . Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 83. Aspetti finanziari Supponiamo di dover scegliere tra 3 progetti che daranno questi risultati in termini di Ro in valore assoluto A B C Capitale 29.000 12.000 28.000 Ro 8.500 5.000 10.000 Roi 29,31% 41,67 % 35,71 % Dal reddito dell’attività alla redditività dell’investimento Nb il Ro in % si calcola sul totale dei ricavi. Nel caso di A sarebbe 8500 su 37500 e quindi ill 22,66 % Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 84. Aspetti finanziari Roe, o return on equity, che corrisponde al rapporto tra l’utile netto d’esercizio e il capitale netto, cioè il capitale proprio investito. Roe = Ron /Cappr Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 85. Aspetti finanziari Esempio : •capitale totale investito (totale attività o totale impieghi) 15.292 •capitale proprio 4.660 •risultato operativo pari 1.182 euro •risultato netto 172 Roi 1.182/15.292 = 0,077 Roe 172/4.660 = 0,037 Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 86. Aspetti finanziari Capital budgeting. Un criterio da utilizzare nelle scelte tra progetti alternativi è il Van che misura l’incremento di valore dell’impresa causato dal progetto; VAN = - I + [F/(1+r)n] dove I è il costo dell’investimento; se il Van è maggiore di 0 il progetto può essere realizzato, altrimenti va abbandonato. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 87. La Business Idea Processo di genesi e realizzazione (processo iterativo che si autoaffina) ANALISI INTERNA CAPACITA’ COMPETENZE ANALISI E ESPERIENZA RISORSE AMBIENTE ESTERNO Business Idea (Insight) Posso vendere il prodotto/servizio x a segmenti ben identificati in un mercato ben definito, con una determinata strategia, con un certo tipo di posizionamento, con un determina- to marketing mix, con Y ricavi, K costi, Z margine lordo e netto, un capitale C, determinati momenti critici, un determinato Roi e Roe e flussi di cassa attualizzati in base ad un tasso di sconto R. Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 88. Il piano di marketing Lo Schema di sintesi del piano una volta prodotto • non esiste un modo unico e universalmente accettato per predisporre il piano di marketing anche perché è indispensabile tener conto di ogni singola situazione • la predisposizione di un piano di marketing piuttosto che in base a logiche sequenziali prende spesso forma nell’ambito di processi iterativi che si condizionano reciprocamente e in modo continuativo (processi di autoregolazione basati su feed back ) • esiste tuttavia uno schema di riferimento riferendosi in particolare al “prodotto” finito cioè al documento finale più che al processo, che evidenzia un flusso logico/sequenziale degli elementi critici indispensabili e i task da compiere per definire gli elementi stessi • * Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre
  • 89. Lo schema del piano di marketing Executive summary Introduzione Missione e valori Sistema informativo di marketing Capacità Idea di business Risorse Analisi contesto Strategia Segmentazione Analisi swot Posizionamento Targeting Obiettivi Marketing mix Analisi economica e finanziaria Piano attività Implementazione, controllo e correttivi. Feedback Piani alternativi Sintesi finale Febbraio 2013. Il piano di Marketing - Carmine D’Arconte Docente di Marketing e Comunicazione d’impresa Università degli Studi Roma Tre