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Come si rappresentano alcune nazioni
protagoniste della storia del ‘900 nei loro inni
Nazioni ed Inni
Sport, parate militari, guerre, incontri... l’inno
di una nazione risuona come riconoscimento.
Vi è un legame tra un
popolo ed il suo inno?
Un inno ci dice
qualcosa della
situazione nelle quale
è stato composto o
adottato?
Chi sceglie l’Inno e perchè?
La scelta cambia a seconda dei regimi politici e
dell’immagine che colui che sceglie vuol dare di sé.
Il re
Il dittatore
Il ministro
Il parlamento
Quindi inni diversi per:
Partito
* Il partito è un’associazione per il
raggiungimento di un obiettivo;
* Il fine del partito è influenzare le decisioni
pubbliche;
* Gli scopi del partito sono ottenuti
principalmente attraverso la partecipazione alle
elezioni;
* La strategia principale è l’occupazione di
cariche elettive.
* I partiti sono mediatori tra lo Stato e i cittadini.
*Le istituzioni sono
organizzazioni o strutture
sociali, che governano il
comportamento di due o più
persone.
*Sono la base delle leggi
fondamentali dello stato.
*Sono anche gli organismi
politico costituzionali che ne
sono l'espressione.
*Le istituzioni si identificano
con uno scopo e una durata
che superano la vita e le
intenzioni umane.
ISTITUZIONE
La dittatura è una
forma autoritaria di
governo in cui il potere
è accentrato in un solo
organo, se non
addirittura nelle mani
del solo dittatore, non
limitato da leggi,
costituzioni, o altri
fattori politici e sociali
interni allo stato.
Dittatura
Dio salvi il Re (Inno Inglese)
L’inno Inglese risale alla prima metà del settecento, la parola Queen si
sostituisce a King quando regna una regina, ecco il testo:
God save our gracious Queen,
Long live our noble Queen,
God save the Queen:
Send her victorious,
Happy and glorious,
Long to reign over us:
God save the Queen.
O Lord our God arise,
Scatter her enemies,
And make them fall:
Confound their politics,
Frustrate their knavish tricks,
On Thee our hopes we fix:
God save us all.
Thy choicest gifts in store
On her be pleased to pour;
Long may she reign:
May she defend our laws,
And ever give us cause
To sing with heart and voice
God save the Queen.
Dio salvi la nostra graziosa Regina,
lunga vita alla nostra nobile Regina,
Dio salvi la Regina!
Donale la vittoria,
la felicità e la gloria,
possa regnare a lungo su di noi;
Dio salvi la Regina!
O Signore, nostro Dio, sorgi,
disperdi i suoi nemici
e falli cadere;
confondi i loro intrighi,
frustra le loro manovre disoneste,
su di te sono riposte le nostre
speranze,
oh, salvaci tutti!
I regali più preziosi che conservi,
sii disposto a riversarli su di lei;
possa regnare a lungo;
possa difendere le nostre leggi
e sempre darci l’occasione
di cantare col cuore e con la voce,
“ Dio salvi la Regina!”
Il carattere di questo inno è maestoso, sacrale e solenne.
Il sovrano del XVIII secolo si considerava re per grazia di Dio.
Per questo si circondava di simboli solenni e sacrali. Anche la
musica doveva essere adeguata. Per questo gli inni dei regimi
monarchici somigliavano tanto agli inni da chiesa.
La Marsigliese (inno francese)
la Marsigliese è
l’inno
repubblicano più
tipico. Essa è nata
attorno alla
ghigliottina che
decapitò Luigi
XVI.
Per i rivoluzionari
francesi divenne il
simbolo della
lotta contro la
monarchia
nemica degli
interessi del
popolo.
Parole e musica
furono scritte dal
patriota francese
Rouget de Lisle , nel
1792, durante
l’infuriare della
rivoluzione francese.
Abbandonata con la
caduta di Napoleone
nel 1815, la
Marsigliese venne
assunta
definitivamente come
inno francese dopo il
1871.
Allons enfants de la Patrie
Le jour de gloire est arrivé.
Contre nous, de la tyrannie,
L'étandard sanglant est levé,
l'étandard sanglant est levé,
Entendez-vous, dans la compagnes.
Mugir ces farouches soldats
Ils viennent jusque dans nos bras
Egorger vos fils,
vos compagnes.
Ritornello
Aux armes citoyens!
Formez vos bataillons,
Marchons, marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons.
Amour sacré de la Patrie,
Conduis, soutiens nos bras vengeurs,
Liberté, liberté cherie,
Combats avec tes defénseurs;
Combats avec tes défenseurs.
Sous drapeaux, que la victoire
Acoure à tes mâles accents;
Que tes ennemis expirants
Voient ton triomphe et notre gloire!
Ritornello
Andiamo, figli della patria
È giunto il giorno della gloria!
Contro di noi della tirannide
lo stendardo sanguinoso si è spiegato!
lo stendardo sanguinoso si è spiegato!
Sentite nelle campagne
Urlare questi feroci soldati?
Vengono, fino tra le vostre braccia
A sgozzare i vostri figli, e le vostre compagne.
Ritornello:
Alle armi, cittadini!
Formate i battaglioni!
Marciamo! Marciamo!
Che un sangue impuro
abbeveri i nostri solchi!
Amore Sacro della Patria
Conduci, sostieni noi vendicatori valorosi.
Libertà, cara Libertà
Combatti con i tuoi difensori
Combatti con i tuoi difensori
Sotto le nostre bandiere, che la vittoria
Accorra ai tuoi maschi accenti
Che i tuoi nemici spirando
Vedano il tuo trionfo e noi,
la nostra Gloria
Ritornello
Se l’inno Inglese ci appare tipicamente
monarchico, quello Francese ci parla in spirito
Repubblicano, con l’animo battagliero dei
governanti che l’adoperarono.
Confrontiamo i due Inni
Marsigliese
Velocità Mossa
Ritmo Scattante
Melodia A salti
Misura Quaternaria
God save the queen
Velocità Lenta
Ritmo Uniforme
Melodia A suoni ravvicinati
Misura Ternaria
L’inno italiano : Fratellid’Italia
fu composto nel 1847, in uno dei momenti più
infuocati del nostro Risorgimento.
La musica è di Michele Novaro.
Le parole di Goffredo Mameli.
Fratelli d'Italia, / L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio / S'è cinta la testa (1),
Dov'è la vittoria? / Le porga la chioma (2),
Ché schiava di Roma / Iddio la creò.
R.: Stringiamoci a coorte (3)
Siam pronti alla morte (4) / Italia chiamò
Noi siamo da secoli / Calpesti e derisi,
Perchè non siam popolo, / Perchè siam divisi.
Raccolgaci un' unica / bandiera, Una speme,
Di fonderci insieme / Già l'ora suonò.
R.: Stringiamoci a coorte...
Uniamoci, uniamoci / L'unione e l'amore
Rivelano ai popoli / Le vie del Signore;
Giuriamo far libero / Il suolo natio;
Uniti, per Dio, / Chi vincer ci può?
R.: Stringiamoci a coorte...
Dall'Alpe a Sicilia / Dovunque è Legnano (5),
Ogn'uomo di Ferruccio (6) / Ha il cuore e la mano,
I bimbi d'Italia / Si chiaman Balilla (7),
Il suon d'ogni squilla / I vespri suonò (8).
R.: Stringiamoci a coorte...
Son giunchi che piegano / Le spade vendute (9).
Già l'aquila d'Austria (10) / Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia / Bevé col cosacco,
E il sangue polacco, / Ma il cor lo bruciò.
R.:Stringiamoci a coorte...
(1) Cioè ha riesumato l'antico valore dei
Romani. Va detto che si tratta dell'Africano,
non dell'Emiliano. L'Africano era il nonno
dei due più famosi "sindacalisti"
dell'antichità, Tiberio e Caio Gracco, morti
nel tentativo di far passare le leggi agrarie.
(2) Qui il poeta si riferisce all'uso antico di
tagliare le chiome alle schiave per
distinguerle dalle donne libere che
portavano invece i capelli lunghi. Dunque la
Vittoria deve porgere la chioma perché le
venga tagliata quale schiava di Roma
sempre vittoriosa.
(3) La coorte, cohors, era un'unità da
combattimento dell'esercito romano, decima
parte di una legione; nulla a che vedere con
la corte.
(4) Frase impressionante, ma vale la pena
ricordare che l'autore fu coerente con le sue
parole.
(5) Ossia la battaglia (1176) in cui i comuni
italiani uniti in lega e guidati da Alberto da
Giussano batterono il Barbarossa.
(6) Francesco Ferrucci (1489-1530) che
guidò i Fiorentini contro Francesco I di
Francia.
(7) Qui i fascisti non c'entrano. "Balilla" è il
soprannome di Gianbattista Perasso, il
ragazzo genovese che con il lancio di una
pietra diede inizio alla rivolta di Genova
contro gli austriaci nel 1746.
(8) Si tratta dei Vespri siciliani, rivolta (1282)
degli isolani contro i francesi.
(9) Le truppe mercenarie di occupazione.
(10) L'aquila bicipite, simbolo degli Asburgo.
Il suo ritmo è scattante, la melodia a salti.
Il suo testo è cantato due volte, ma la seconda
volta da l’idea dell’affrettarsi dell’azione grazie
alla ripetizione del ritmo puntato.
-Fratelli d’Italia fu scelto
ufficialmente come inno solo nel
1946, anche se la sua adozione fu
provvisoria, ancora oggi non vi è
una legge che la dichiari
definitivamente.
-Durante il fascismo si scelse come
inno la canzone Giovinezza per
rappresentare il governo fascista e
l’inno reale per il re.
-Dopo la seconda guerra mondiale
il ritorno di Fratelli d’Italia
significò riallacciarsi al
Risorgimento dopo la penosa e
drammatica parentesi fascista
Ma perchè l’inno d’Italia che assomiglia tanto alla
Marsigliese fu sempre prediletto dalla nostra
monarchia? Perchè la lotta del Risorgimento italiano
non fu contro il re come nella rivoluzione francese
ma per il re, che rappresentava colui che poteva
aiutare l’Italia a trovare indipendenza ed unità.
VIVA
V.E.R.D.I
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L
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A
Non solo le nazioni hanno inni, spesso anche le associazioni ne
hanno uno.
Per esempio:
★club sportivi
★gruppi giovanili
★corpi militari
★partiti
★religioni.
Anche per loro l’inno è come un biglietto da visita.
Giuseppe Verdi ne scrisse uno che
mescolava le melodie dei tre che
abbiamo appena visto in occasione
dell’Esposizione di Londra del 1862.
Purtroppo gli organizzatori lo
rifiutarono perchè l’inno nazionale
italiano e francese sembravano troppo
rivoluzionari rispetto al pacifico inno
inglese.
Salve, Inghilterra, Regina dei mari
Di libertà vessillo antico! … Oh,
Francia,
Tu, che spargesti il generoso
sangue
Per una terra incatenata, salve, oh
Francia, salve!
Oh Italia, oh Italia, oh Patria mia
tradita,
Che il cielo benigno ti sia propizio
ancora,
Fino a quel dí che libera tu ancor
risorga al sole!
Oh Italia, oh Italia, oh Patria mia!
Ecco il testo di questo Inno,
la musica e di Giuseppe Verdi il testo di Arrigo Boito
L’inno di un partito è
diventato nei regimi
dittatoriali l’inno della
nazione. Infatti un solo
partito in questi regimi
diviene l’organismo più
importante della stessa
nazione, sempre con
conseguenze terribili.
E’ successo in Italia con il
Fascismo e il suo inno
“Giovinezza”, è successo in
Russia con l’inno del
Partito Comunista
“L’Internazionale”.
Solo dopo il 1871 i Comunisti
assunsero come Inno
“L’Internazionale”. Prima tutti i
movimenti rivoluzionari usavano “La
Marsigliese”.
Perchè si cambiò?
Nel 1870 scoppia in Francia una
seconda rivoluzione che viene
schiacciata nel sangue, perciò il nuovo
governo, contrario a questi nuovi
rivoluzionari si appropria della
Marsigliese, accreditandosi così come
l’erede della rivoluzione del 1789.
Ai nuovi rivoluzionari non resta che
inventarsi uno nuovo inno:
“L’Internazionale”.
Questo Inno verrà poi adottato anche
in Russia durante la dittatura
Comunista.
Compagni, avanti! Il gran
Partito
noi siamo dei lavorator.
Rosso un fiore in noi è fiorito
e una fede ci è nata in cuor.
Noi non siamo più nell'officina,
entro terra, nei campi, al mar,
la plebe sempre all'opra china
senza ideale in cui sperar.
Su lottiam!
L'Ideale nostro alfine sarà,
l'Internazionale, futura umanità!
Su lottiam!
L'Ideale nostro alfine sarà,
l'Internazionale, futura
umanità
Un gran stendardo al sol
fiammante
innanzi a noi glorioso va,
noi vogliamo per esso giù
infrante
le catene alla libertà!
Che giustizia venga, noi
vogliamo
non più servi, non più signor!
Fratelli tutti esser vogliamo
nella famiglia del lavor.
Su lottiam.
Lottiam, lottiam, la terra sia
di tutti eguale proprietà,
più nessuno nei campi dia
l'opra ad altri che in ozio sta.
E la macchina sia alleata
non nemica ai lavorator;
così la vita rinnovata
all'uom darà pace ed amor!
Su lottiam...
Avanti, avanti, la vittoria
è nostra e nostro è l'avvenir;
più civile e giusta, la storia
un'altra era sta per aprir.
Largo a noi, all'alta battaglia
noi corriamo per l'Ideal:
via, largo, noi siam la canaglia
che lotta pel suo Germinal!
Su lottiam...
La Nona Sinfonia in re minore, Opus 125 composta
da Beethoven dal 1822 al 1824, fu dedicata a
Federico Guglielmo III, re di Prussia, ed eseguita la
prima volta a Vienna il 7 maggio 1824. Ignaz
Schuppanzigh diresse l'orchestra, in presenza del
compositore. Questa sinfonia ebbe subito grande
successo, ed è noto l' aneddoto per cui il pubblico
fece cinque ovazioni, mentre all' Imperatore stesso
ne erano riservate solo tre.
Beethoven aveva costruito la sua sinfonia
aggiungendo alla fine del quarto movimento l' Ode
alla Gioia. Aggiungere un finale con coro ad una
sinfonia era un'idea alla quale pensava già dal 1807.
Per il movimento finale della sinfonia, Beethoven
musicò l'"Inno alla gioia" composto nel 1785 da
Friedrich von Schiller. Il poema esprime la visione
idealistica di Schiller sullo sviluppo di un legame di
fratellanza fra gli uomini, visione condivisa da
Beethoven.
Questa Ode corrisponde agli ideali illuministici di
Beethoven, dove la sua volontà incessante di
comporre si riverberare nelle parole di Schiller:
«L'uomo è per ogni uomo un fratello! Che tutti gli
esseri si abbraccino! - Un bacio al mondo intero! ».
O Freunde, nicht diese
Töne !
Sondern laßt uns
angenehmere anstimmen
und freudenvollere !
Freude, schöner
Götterfunken,
Tochter aus Elysium,
Wir betreten feuertrunken,
Himmlischer, Dein Heiligtum !
Deine Zauber binden wieder,
Was die Mode streng geteilt ;
Alle Menschen werden
Brüder,
Wo Dein sanfter Flügel weilt.
Wem der große Wurf
gelungen,
Eines Freundes Freund zu
sein,
Wer ein holdes Weib
errungen,
Mische seinen Jubel ein !
Ja, wer auch nur eine Seele
Sein nennt auf dem
Erdenrund !
Und wer's nie gekonnt, der
stehle
Weinend sich aus diesem
Bund.
Freude trinken alle Wesen
An den Brüsten der Natur ;
Alle Guten, alle Bösen
Folgen ihrer Rosenspur.
Küsse gab sie uns und
Reben,
Einen Freund, geprüft im
Tod ;
Wollust ward dem Wurm
gegeben,
Und der Cherub steht vor
Gott !
Froh, wie seine Sonnen
fliegen
Durch des Himmels
prächt'gen Plan,
Laufet, Brüder, eure Bahn,
Freudig, wie ein Held zum
Siegen.
Seid umschlungen, Millionen.
Diesen Kuß der ganzen
Welt !
Brüder ! Über'm Sternenzelt
Muß ein lieber Vater wohnen.
Ihr stürzt nieder, Millionen ?
Ahnest Du den Schöpfer,
Welt ?
Such'ihn über'm Sternenzelt !
Über Sternen muß er
wohnen.
O amici, non questi suoni!
ma intoniamone altri
più piacevoli, e più gioiosi.
Gioia, bella scintilla divina,
figlia degli Elisei,
noi entriamo ebbri e
frementi,
celeste, nel tuo tempio.
La tua magia ricongiunge
ciò che la moda ha
rigidamente diviso,
tutti gli uomini diventano
fratelli,
dove la tua ala soave
freme.
L'uomo a cui la sorte
benevola,
concesse di essere amico di
un amico,
chi ha ottenuto una donna
leggiadra,
unisca il suo giubilo al
nostro!
Sì, - chi anche una sola
anima
possa dir sua nel mondo!
Chi invece non c'è riuscito,
lasci piangente e furtivo
questa compagnia!
Gioia bevono tutti i viventi
dai seni della natura;
tutti i buoni, tutti i malvagi
seguono la sua traccia di
rose!
Baci ci ha dato e uva, un
amico,
provato fino alla morte!
La voluttà fu concessa al
verme,
e il cherubino sta davanti a
Dio!
Lieti, come i suoi astri
volano
attraverso la volta splendida
del cielo,
percorrete, fratelli, la vostra
strada,
gioiosi, come un eroe verso
la vittoria.
Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al
mondo intero Fratelli,
sopra il cielo stellato
deve abitare un padre
affettuoso.
Vi inginocchiate,
moltitudini?
Intuisci il tuo creatore,
mondo?
Cercalo sopra il cielo
stellato!
Sopra le stelle deve abitare!
Il Consiglio dei Ministri d' Europa ha ufficializzato l'inno europeo il 19 gennaio 1972 a Strasburgo: il
preludio dell' "l'Ode alla Gioia", 4 movimento della IX sinfonia di Ludwig van Beethoven.
L'inno fu adottato nel 1972 dal Consiglio d'Europa (lo stesso organismo che concepì la bandiera
europea), in quanto "senza parole, con il linguaggio universale della musica, questo inno esprime
gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall'Europa".
Nel 1985 venne adottato dai capi di Stato e di governo dell'UE come inno ufficiale dell'Unione
europea. Non vuole sostituire gli inni nazionali degli Stati membri ma celebrare i valori che essi
condividono e la loro "unità nella diversità", come recita il motto europeo.

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Gioconda
 

Gli inni e il loro significato

  • 1. Come si rappresentano alcune nazioni protagoniste della storia del ‘900 nei loro inni Nazioni ed Inni
  • 2. Sport, parate militari, guerre, incontri... l’inno di una nazione risuona come riconoscimento. Vi è un legame tra un popolo ed il suo inno? Un inno ci dice qualcosa della situazione nelle quale è stato composto o adottato?
  • 3. Chi sceglie l’Inno e perchè? La scelta cambia a seconda dei regimi politici e dell’immagine che colui che sceglie vuol dare di sé. Il re Il dittatore Il ministro Il parlamento Quindi inni diversi per:
  • 4. Partito * Il partito è un’associazione per il raggiungimento di un obiettivo; * Il fine del partito è influenzare le decisioni pubbliche; * Gli scopi del partito sono ottenuti principalmente attraverso la partecipazione alle elezioni; * La strategia principale è l’occupazione di cariche elettive. * I partiti sono mediatori tra lo Stato e i cittadini.
  • 5. *Le istituzioni sono organizzazioni o strutture sociali, che governano il comportamento di due o più persone. *Sono la base delle leggi fondamentali dello stato. *Sono anche gli organismi politico costituzionali che ne sono l'espressione. *Le istituzioni si identificano con uno scopo e una durata che superano la vita e le intenzioni umane. ISTITUZIONE
  • 6. La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato. Dittatura
  • 7. Dio salvi il Re (Inno Inglese) L’inno Inglese risale alla prima metà del settecento, la parola Queen si sostituisce a King quando regna una regina, ecco il testo: God save our gracious Queen, Long live our noble Queen, God save the Queen: Send her victorious, Happy and glorious, Long to reign over us: God save the Queen. O Lord our God arise, Scatter her enemies, And make them fall: Confound their politics, Frustrate their knavish tricks, On Thee our hopes we fix: God save us all. Thy choicest gifts in store On her be pleased to pour; Long may she reign: May she defend our laws, And ever give us cause To sing with heart and voice God save the Queen. Dio salvi la nostra graziosa Regina, lunga vita alla nostra nobile Regina, Dio salvi la Regina! Donale la vittoria, la felicità e la gloria, possa regnare a lungo su di noi; Dio salvi la Regina! O Signore, nostro Dio, sorgi, disperdi i suoi nemici e falli cadere; confondi i loro intrighi, frustra le loro manovre disoneste, su di te sono riposte le nostre speranze, oh, salvaci tutti! I regali più preziosi che conservi, sii disposto a riversarli su di lei; possa regnare a lungo; possa difendere le nostre leggi e sempre darci l’occasione di cantare col cuore e con la voce, “ Dio salvi la Regina!”
  • 8. Il carattere di questo inno è maestoso, sacrale e solenne. Il sovrano del XVIII secolo si considerava re per grazia di Dio. Per questo si circondava di simboli solenni e sacrali. Anche la musica doveva essere adeguata. Per questo gli inni dei regimi monarchici somigliavano tanto agli inni da chiesa.
  • 9. La Marsigliese (inno francese) la Marsigliese è l’inno repubblicano più tipico. Essa è nata attorno alla ghigliottina che decapitò Luigi XVI. Per i rivoluzionari francesi divenne il simbolo della lotta contro la monarchia nemica degli interessi del popolo.
  • 10. Parole e musica furono scritte dal patriota francese Rouget de Lisle , nel 1792, durante l’infuriare della rivoluzione francese. Abbandonata con la caduta di Napoleone nel 1815, la Marsigliese venne assunta definitivamente come inno francese dopo il 1871.
  • 11. Allons enfants de la Patrie Le jour de gloire est arrivé. Contre nous, de la tyrannie, L'étandard sanglant est levé, l'étandard sanglant est levé, Entendez-vous, dans la compagnes. Mugir ces farouches soldats Ils viennent jusque dans nos bras Egorger vos fils, vos compagnes. Ritornello Aux armes citoyens! Formez vos bataillons, Marchons, marchons! Qu'un sang impur Abreuve nos sillons. Amour sacré de la Patrie, Conduis, soutiens nos bras vengeurs, Liberté, liberté cherie, Combats avec tes defénseurs; Combats avec tes défenseurs. Sous drapeaux, que la victoire Acoure à tes mâles accents; Que tes ennemis expirants Voient ton triomphe et notre gloire! Ritornello Andiamo, figli della patria È giunto il giorno della gloria! Contro di noi della tirannide lo stendardo sanguinoso si è spiegato! lo stendardo sanguinoso si è spiegato! Sentite nelle campagne Urlare questi feroci soldati? Vengono, fino tra le vostre braccia A sgozzare i vostri figli, e le vostre compagne. Ritornello: Alle armi, cittadini! Formate i battaglioni! Marciamo! Marciamo! Che un sangue impuro abbeveri i nostri solchi! Amore Sacro della Patria Conduci, sostieni noi vendicatori valorosi. Libertà, cara Libertà Combatti con i tuoi difensori Combatti con i tuoi difensori Sotto le nostre bandiere, che la vittoria Accorra ai tuoi maschi accenti Che i tuoi nemici spirando Vedano il tuo trionfo e noi, la nostra Gloria Ritornello
  • 12. Se l’inno Inglese ci appare tipicamente monarchico, quello Francese ci parla in spirito Repubblicano, con l’animo battagliero dei governanti che l’adoperarono.
  • 13. Confrontiamo i due Inni Marsigliese Velocità Mossa Ritmo Scattante Melodia A salti Misura Quaternaria God save the queen Velocità Lenta Ritmo Uniforme Melodia A suoni ravvicinati Misura Ternaria
  • 14. L’inno italiano : Fratellid’Italia fu composto nel 1847, in uno dei momenti più infuocati del nostro Risorgimento. La musica è di Michele Novaro. Le parole di Goffredo Mameli.
  • 15. Fratelli d'Italia, / L'Italia s'è desta, Dell'elmo di Scipio / S'è cinta la testa (1), Dov'è la vittoria? / Le porga la chioma (2), Ché schiava di Roma / Iddio la creò. R.: Stringiamoci a coorte (3) Siam pronti alla morte (4) / Italia chiamò Noi siamo da secoli / Calpesti e derisi, Perchè non siam popolo, / Perchè siam divisi. Raccolgaci un' unica / bandiera, Una speme, Di fonderci insieme / Già l'ora suonò. R.: Stringiamoci a coorte... Uniamoci, uniamoci / L'unione e l'amore Rivelano ai popoli / Le vie del Signore; Giuriamo far libero / Il suolo natio; Uniti, per Dio, / Chi vincer ci può? R.: Stringiamoci a coorte... Dall'Alpe a Sicilia / Dovunque è Legnano (5), Ogn'uomo di Ferruccio (6) / Ha il cuore e la mano, I bimbi d'Italia / Si chiaman Balilla (7), Il suon d'ogni squilla / I vespri suonò (8). R.: Stringiamoci a coorte... Son giunchi che piegano / Le spade vendute (9). Già l'aquila d'Austria (10) / Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia / Bevé col cosacco, E il sangue polacco, / Ma il cor lo bruciò. R.:Stringiamoci a coorte... (1) Cioè ha riesumato l'antico valore dei Romani. Va detto che si tratta dell'Africano, non dell'Emiliano. L'Africano era il nonno dei due più famosi "sindacalisti" dell'antichità, Tiberio e Caio Gracco, morti nel tentativo di far passare le leggi agrarie. (2) Qui il poeta si riferisce all'uso antico di tagliare le chiome alle schiave per distinguerle dalle donne libere che portavano invece i capelli lunghi. Dunque la Vittoria deve porgere la chioma perché le venga tagliata quale schiava di Roma sempre vittoriosa. (3) La coorte, cohors, era un'unità da combattimento dell'esercito romano, decima parte di una legione; nulla a che vedere con la corte. (4) Frase impressionante, ma vale la pena ricordare che l'autore fu coerente con le sue parole. (5) Ossia la battaglia (1176) in cui i comuni italiani uniti in lega e guidati da Alberto da Giussano batterono il Barbarossa. (6) Francesco Ferrucci (1489-1530) che guidò i Fiorentini contro Francesco I di Francia. (7) Qui i fascisti non c'entrano. "Balilla" è il soprannome di Gianbattista Perasso, il ragazzo genovese che con il lancio di una pietra diede inizio alla rivolta di Genova contro gli austriaci nel 1746. (8) Si tratta dei Vespri siciliani, rivolta (1282) degli isolani contro i francesi. (9) Le truppe mercenarie di occupazione. (10) L'aquila bicipite, simbolo degli Asburgo.
  • 16. Il suo ritmo è scattante, la melodia a salti. Il suo testo è cantato due volte, ma la seconda volta da l’idea dell’affrettarsi dell’azione grazie alla ripetizione del ritmo puntato.
  • 17. -Fratelli d’Italia fu scelto ufficialmente come inno solo nel 1946, anche se la sua adozione fu provvisoria, ancora oggi non vi è una legge che la dichiari definitivamente. -Durante il fascismo si scelse come inno la canzone Giovinezza per rappresentare il governo fascista e l’inno reale per il re. -Dopo la seconda guerra mondiale il ritorno di Fratelli d’Italia significò riallacciarsi al Risorgimento dopo la penosa e drammatica parentesi fascista
  • 18. Ma perchè l’inno d’Italia che assomiglia tanto alla Marsigliese fu sempre prediletto dalla nostra monarchia? Perchè la lotta del Risorgimento italiano non fu contro il re come nella rivoluzione francese ma per il re, che rappresentava colui che poteva aiutare l’Italia a trovare indipendenza ed unità. VIVA V.E.R.D.I I T T O R I O M A N U E L E E I T A L I A
  • 19. Non solo le nazioni hanno inni, spesso anche le associazioni ne hanno uno. Per esempio: ★club sportivi ★gruppi giovanili ★corpi militari ★partiti ★religioni. Anche per loro l’inno è come un biglietto da visita.
  • 20. Giuseppe Verdi ne scrisse uno che mescolava le melodie dei tre che abbiamo appena visto in occasione dell’Esposizione di Londra del 1862. Purtroppo gli organizzatori lo rifiutarono perchè l’inno nazionale italiano e francese sembravano troppo rivoluzionari rispetto al pacifico inno inglese.
  • 21. Salve, Inghilterra, Regina dei mari Di libertà vessillo antico! … Oh, Francia, Tu, che spargesti il generoso sangue Per una terra incatenata, salve, oh Francia, salve! Oh Italia, oh Italia, oh Patria mia tradita, Che il cielo benigno ti sia propizio ancora, Fino a quel dí che libera tu ancor risorga al sole! Oh Italia, oh Italia, oh Patria mia! Ecco il testo di questo Inno, la musica e di Giuseppe Verdi il testo di Arrigo Boito
  • 22. L’inno di un partito è diventato nei regimi dittatoriali l’inno della nazione. Infatti un solo partito in questi regimi diviene l’organismo più importante della stessa nazione, sempre con conseguenze terribili. E’ successo in Italia con il Fascismo e il suo inno “Giovinezza”, è successo in Russia con l’inno del Partito Comunista “L’Internazionale”.
  • 23. Solo dopo il 1871 i Comunisti assunsero come Inno “L’Internazionale”. Prima tutti i movimenti rivoluzionari usavano “La Marsigliese”. Perchè si cambiò? Nel 1870 scoppia in Francia una seconda rivoluzione che viene schiacciata nel sangue, perciò il nuovo governo, contrario a questi nuovi rivoluzionari si appropria della Marsigliese, accreditandosi così come l’erede della rivoluzione del 1789. Ai nuovi rivoluzionari non resta che inventarsi uno nuovo inno: “L’Internazionale”. Questo Inno verrà poi adottato anche in Russia durante la dittatura Comunista.
  • 24. Compagni, avanti! Il gran Partito noi siamo dei lavorator. Rosso un fiore in noi è fiorito e una fede ci è nata in cuor. Noi non siamo più nell'officina, entro terra, nei campi, al mar, la plebe sempre all'opra china senza ideale in cui sperar. Su lottiam! L'Ideale nostro alfine sarà, l'Internazionale, futura umanità! Su lottiam! L'Ideale nostro alfine sarà, l'Internazionale, futura umanità Un gran stendardo al sol fiammante innanzi a noi glorioso va, noi vogliamo per esso giù infrante le catene alla libertà! Che giustizia venga, noi vogliamo non più servi, non più signor! Fratelli tutti esser vogliamo nella famiglia del lavor. Su lottiam. Lottiam, lottiam, la terra sia di tutti eguale proprietà, più nessuno nei campi dia l'opra ad altri che in ozio sta. E la macchina sia alleata non nemica ai lavorator; così la vita rinnovata all'uom darà pace ed amor! Su lottiam... Avanti, avanti, la vittoria è nostra e nostro è l'avvenir; più civile e giusta, la storia un'altra era sta per aprir. Largo a noi, all'alta battaglia noi corriamo per l'Ideal: via, largo, noi siam la canaglia che lotta pel suo Germinal! Su lottiam...
  • 25. La Nona Sinfonia in re minore, Opus 125 composta da Beethoven dal 1822 al 1824, fu dedicata a Federico Guglielmo III, re di Prussia, ed eseguita la prima volta a Vienna il 7 maggio 1824. Ignaz Schuppanzigh diresse l'orchestra, in presenza del compositore. Questa sinfonia ebbe subito grande successo, ed è noto l' aneddoto per cui il pubblico fece cinque ovazioni, mentre all' Imperatore stesso ne erano riservate solo tre. Beethoven aveva costruito la sua sinfonia aggiungendo alla fine del quarto movimento l' Ode alla Gioia. Aggiungere un finale con coro ad una sinfonia era un'idea alla quale pensava già dal 1807. Per il movimento finale della sinfonia, Beethoven musicò l'"Inno alla gioia" composto nel 1785 da Friedrich von Schiller. Il poema esprime la visione idealistica di Schiller sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra gli uomini, visione condivisa da Beethoven. Questa Ode corrisponde agli ideali illuministici di Beethoven, dove la sua volontà incessante di comporre si riverberare nelle parole di Schiller: «L'uomo è per ogni uomo un fratello! Che tutti gli esseri si abbraccino! - Un bacio al mondo intero! ».
  • 26. O Freunde, nicht diese Töne ! Sondern laßt uns angenehmere anstimmen und freudenvollere ! Freude, schöner Götterfunken, Tochter aus Elysium, Wir betreten feuertrunken, Himmlischer, Dein Heiligtum ! Deine Zauber binden wieder, Was die Mode streng geteilt ; Alle Menschen werden Brüder, Wo Dein sanfter Flügel weilt. Wem der große Wurf gelungen, Eines Freundes Freund zu sein, Wer ein holdes Weib errungen, Mische seinen Jubel ein ! Ja, wer auch nur eine Seele Sein nennt auf dem Erdenrund ! Und wer's nie gekonnt, der stehle Weinend sich aus diesem Bund. Freude trinken alle Wesen An den Brüsten der Natur ; Alle Guten, alle Bösen Folgen ihrer Rosenspur. Küsse gab sie uns und Reben, Einen Freund, geprüft im Tod ; Wollust ward dem Wurm gegeben, Und der Cherub steht vor Gott ! Froh, wie seine Sonnen fliegen Durch des Himmels prächt'gen Plan, Laufet, Brüder, eure Bahn, Freudig, wie ein Held zum Siegen. Seid umschlungen, Millionen. Diesen Kuß der ganzen Welt ! Brüder ! Über'm Sternenzelt Muß ein lieber Vater wohnen. Ihr stürzt nieder, Millionen ? Ahnest Du den Schöpfer, Welt ? Such'ihn über'm Sternenzelt ! Über Sternen muß er wohnen. O amici, non questi suoni! ma intoniamone altri più piacevoli, e più gioiosi. Gioia, bella scintilla divina, figlia degli Elisei, noi entriamo ebbri e frementi, celeste, nel tuo tempio. La tua magia ricongiunge ciò che la moda ha rigidamente diviso, tutti gli uomini diventano fratelli, dove la tua ala soave freme. L'uomo a cui la sorte benevola, concesse di essere amico di un amico, chi ha ottenuto una donna leggiadra, unisca il suo giubilo al nostro! Sì, - chi anche una sola anima possa dir sua nel mondo! Chi invece non c'è riuscito, lasci piangente e furtivo questa compagnia! Gioia bevono tutti i viventi dai seni della natura; tutti i buoni, tutti i malvagi seguono la sua traccia di rose! Baci ci ha dato e uva, un amico, provato fino alla morte! La voluttà fu concessa al verme, e il cherubino sta davanti a Dio! Lieti, come i suoi astri volano attraverso la volta splendida del cielo, percorrete, fratelli, la vostra strada, gioiosi, come un eroe verso la vittoria. Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio vada al mondo intero Fratelli, sopra il cielo stellato deve abitare un padre affettuoso. Vi inginocchiate, moltitudini? Intuisci il tuo creatore, mondo? Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare!
  • 27. Il Consiglio dei Ministri d' Europa ha ufficializzato l'inno europeo il 19 gennaio 1972 a Strasburgo: il preludio dell' "l'Ode alla Gioia", 4 movimento della IX sinfonia di Ludwig van Beethoven. L'inno fu adottato nel 1972 dal Consiglio d'Europa (lo stesso organismo che concepì la bandiera europea), in quanto "senza parole, con il linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall'Europa". Nel 1985 venne adottato dai capi di Stato e di governo dell'UE come inno ufficiale dell'Unione europea. Non vuole sostituire gli inni nazionali degli Stati membri ma celebrare i valori che essi condividono e la loro "unità nella diversità", come recita il motto europeo.