1. Gennaio - Febbraio 2013
COMMERCIO
ELETTRICO
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
ANNO 1, N. 4 - FEBBRAIO 2013 e 7,00
ANNO 4, N. 1 - GENNAIO -NOVEMBRE 2010
1
IMPRESE
Federazione
Le richieste della distribuzione
DISTRIBUZIONE
Un momento di energia positiva
ECONOMIA
Ancora tensione
nei pagamenti delle aziende
COMMERCIO
COMMERCIO ELETTRICO
ELETTRICO
DISTRIBUZIONE
Condividere conoscenze e
competenze specialistiche
IMPRESE
La sicurezza che non c’è
NORMATIVA
Quadri elettrici in media
tensione
ECONOMIA
L’efficienza energetica
nell’impresa
IMPRESE
Brand reputation
e brand protection
www.commercioelettrico.com
DISTRIBUZIONE
Evoluzione continua
IMPRESE
La casa di Italo
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano
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Organo Ufficiale FME
2. DA PERSONA
CON RELAZIONI
NEL VIRTUALE
A DIFFUSIONE
VIRALE
VISIBILITÀ VIRTUALE
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Realizzazione di redazionali live
Creazione di Team di PR specializzati nei settori ricerca
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ESSERE PRESENTI NEL WEB PUÒ ESSERE SEMPLICE.
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4. COMMERCIO
ELETTRICO
16
Lotta ai ritardi nelle transazioni commerciali, revisione della legge
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI
E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
fallimentare, regolamentazione delle assunzioni delle categorie dei
è una pubblicazione
Edizione Speciale S.r.l.
Via Ariberto 8, 20123 Milano
Tel 02 581404 – Fax 02 58140444
E-mail: mail@edizionespeciale.it
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REA 1686261 – P.I. 03580420960
Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v.
Anno 4 N° 1 – Gennaio - Febbraio 2013 € 7
Direttore Responsabile
Antonio Bernardi
FEDERAZIONE
Le richieste della distribuzione
lavoratori protetti: la posizione di FME
EVENTI
18
Un momento di energia e positività
Appuntamento per tutti gli operatori della filiera elettrica alla
Direttore Editoriale
Maurizio Gambini
maurizio.gambini@commercioelettrico.com
Stazione Leopolda di Firenze dal 4 al 6 aprile
Redazione
redazione@commercioelettrico.com
DISTRIBUZIONE
Comitato Editoriale
Antonio Bernardi, Giancarlo Profeti
Hanno collaborato
Susanna Bernardi, Davide Cini, Gabriele Contini,
Roberto Corti, Ilaria Di Napoli, Elisa Pastorino,
Massimo Poletti, Guido Romano, Antonio Russo
20
Condividere conoscenze
e competenze specialistiche
Grafica e DTP
Andrea Piomboni
Favorire l’evoluzione verso nuove specializzazioni, per distinguersi nel
Coordinamento Editoriale
Elisa Pastorino
mondo della distribuzione
Segreteria Amministrativa
Paola Pasqualini
Ufficio Vendite e Pubblicità
tel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444
mail: ufficiovendite@commercioelettrico.com
COMMERCIALE:
Coordinatore vendite Italia
Gabriele Brocca Romanin
mail: gabriele.brocca@commercioelettrico.com
tel: +39 02 58 14 04 450
Lombardia, Emilia Romagna
Alessandro Martinenghi
mail: amartinenghi@commercioelettrico.com
cell: +39 335 5258146
Triveneto
Paolo Simeoni
mail: paolo.simeoni@commercioelettrico.com
cell: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967
fax: +39 0422 460066
Ufficio abbonamenti
Edizione Speciale Srl Tel: 02 581404
abbonamenti@commercioelettrico.com
Condizioni di abbonamento
Italia annuale: euro 70
Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140
Estero zona 3 annuale: euro 200
22
Evoluzione continua
Affrontare l’attuale momento di crisi con una strategia di dinamicità
e coinvolgimento
ECONOMIA
24
Ancora tensione nei pagamenti
delle imprese italiane
Prosegue il deterioramento delle condizioni finanziarie delle aziende
28
L’efficienza energetica nell’impresa
Soluzioni tecnologiche, fattibilità economica e potenziale di mercato
Stampa
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Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni,
fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna
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senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori
non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o
conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio
delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi
dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive
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può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione
come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro
utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione
Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il
Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli
Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479
34
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5. IMPRESE
ANNO 1, N. 4 - FEBBRAIO 2013 e 7,00
ANNO 4, N. 1 - GENNAIO -NOVEMBRE 2010
Brand reputation e brand protection
1
COMMERCIO
ELETTRICO
Gennaio - Febbraio 2013
26
LA COPERTINA
L’importanza di monitorare e salvaguardare
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
IMPRESE
la reputazione del marchio in rete
Federazione
Le richieste della distribuzione
diSTriBUzione
Un momento di energia positiva
La sicurezza elettrica che non c’è
diSTriBUzione
Condividere conoscenze e
competenze specialistiche
COMMERCIO
COMMERCIO ELETTRICO
ELETTRICO
32
eConoMia
Ancora tensione
nei pagamenti delle aziende
Gli interruttori differenziali proteggono le persone, togliendo corrente
iMPreSe
La sicurezza che non c’è
norMaTiVa
Quadri elettrici in media
tensione
in caso di guasto dell’impianto. Pur essendo molto affidabili, questi
eConoMia
L’efficienza energetica
nell’impresa
dispositivi non possono garantire una protezione assoluta nel tempo
iMPreSe
Brand reputation
e brand protection
diSTriBUzione
Evoluzione continua
La casa di Italo
Un moderno impianto elettrico assicura le funzionalità
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale
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Organo Ufficiale FME
05/02/2013 16:54:31
Un gioiello nel cuore di Firenze
SOMMARIO
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Via Casinghino, 11
27024 Cilavegna (PV)
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del Centro manutenzione dei treni NTV
36
iMPreSe
La casa di Italo
www.commercioelettrico.com
34
Un luogo per un soggiorno all’insegna della conoscenza e,
insieme, dei piaceri
31
18
NORMATIVA
Quadri elettrici in media tensione
Vantaggi per la sicurezza delle persone, la continuità del servizio
elettrico degli impianti e la salvaguardia dell’ambiente
36
31
16
RUBRICHE
4
38
PROPOSTE
46
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NEWS
stampa tecnica
Anno 4, N.1
03
6. Konnex Italia:
semplicemente
connesso
Organizzato da Konnex Italia, si è svolto a Milano lo scorso mese di dicembre il tradizionale
evento “KNX DAY 2012: Semplicemente Connesso”, rivolto ad installatori, architetti e studenti che sono stati coinvolti in workshop tematici e avvincenti competizioni.
La giornata è stata scandita dal susseguirsi di sessioni parallele, che hanno permesso a
tutti i presenti di scegliere il proprio percorso di partecipazione ideale:
- formazione KNX: una reale opportunità per approfondire le potenzialità di ETS, il software
di configurazione più completo per le installazioni KNX, e delle nuove APPs KNX disponibili;
- competition KNX: una gara che ha permesso ai partecipanti di sfidarsi per scoprire chi è
il programmatore più veloce;
- soluzioni e professionalità KNX, un binomio vincente: un incontro per imparare ad orientarsi tra le innumerevoli soluzioni KNX, come proporle ai clienti, come formulare adeguatamente un’offerta e come affrontare la gestione di un progetto;
- il design nel mondo KNX: un workshop dedicato al design nel mondo KNX e all’integrazione della tecnologia nelle soluzioni abitative.
Al termine della giornata sono stati assegnati i “KNX awards 2012” per le migliori realizzazioni, premiate in base al numero e tipologia di funzioni KNX implementate, al livello d’integrazione realizzato, al contenimento dei consumi energetici e all’utilizzo di fonti rinnovabili,
oltre a sostenibilità, fattibilità e visibilità dell’intervento:
1) miglior progetto per l’efficienza energetica: progetto “Sicilian home automation”, della
Randazzo Energy Team;
2) miglior progetto per il sociale: progetto “Una casa per Luca Barisonzi”, della Curti Vitale
Impianti Elettrici;
3) miglior progetto per le strutture recettive: progetto “Devero hotel”; della Avant Service;
4) miglior progetto per la Pubblica Amministrazione: progetto “Centro polifunzionale Dambel”, dello Studio Elettra;
5) miglior progetto nazionale KNX: progetto “Cascina Rubattera”, della Bogetti Impianti di
Bogetti Giacomo & C.
Inoltre, la giuria ha attribuito tre menzioni speciali ad altrettanti progetti che rappresentano
casi davvero particolari nel panorama KNX nazionale:
- progetto Auditorium “Il castello” de L’Aquila, di Future Domotic Service;
- progetto “3E Lab il polo positivo”, della Comoli Ferrari;
- progetto “Montain Lodge Tamersc”, della Elektro Ewald.
Prosiel:
precisazione
sui Patti in deroga
04 Anno 4, N.1
Mantenendo la sua posizione, Prosiel ribadisce l’impossibilità di derogare alla
vigente legislazione in materia di impianti elettrici per ambienti domestici e
alle relative norme tecniche; l’applicazione solo parziale della Norma, da parte
dell’installatore, e su richiesta specifica del cliente, compromette la sicurezza
dell’impianto. L’interpretazione della nuova 64-8 è conforme a quanto dettato dal
legislatore in ragione del quadro giuridico operante in materia. Infatti, la legge
(Legge 186/1968 e DM 37/2008) richiede inderogabilmente che gli impianti elettrici debbano essere realizzati e costruiti a regola d’arte.
L’installatore ha a disposizione due alternative: applicare la vigente norma tecnica e, in tal caso, beneficiare della presunzione di conformità alla regola dell’arte;
oppure, effettuare lui stesso un’analisi dei rischi dell’impianto, documentando
puntualmente nella dichiarazione di conformità le soluzioni tecniche individuate
e applicate per azzerare tali rischi.
La mera opinione relativa alla possibile applicazione parziale delle norme tecniche, distinguendo gli aspetti prestazionali da quelli di sicurezza, sulla base peraltro di una valutazione del tutto soggettiva dell’installatore, non trova riscontro
nelle norme tecniche, per le quali sicurezza e prestazioni appaiono strettamente
correlate e parte di unico corpo normativo.
Ricordiamo che l’impianto deve essere realizzato a regola d’arte e che gli installatori per legge sono i soggetti responsabili della corretta esecuzione degli
impianti, senza che sia possibile scaricare le loro responsabilità sui clienti, sulla
base di accordi o patti con i clienti medesimi, trattandosi di responsabilità poste
a tutela dell’utente finale.
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8. Vimar:
controllo
totale di Elvox
CEI:
disponibili le Norme
internazionali IEEE
06 Anno 4, N.1
È stato siglato a fine dicembre l’accordo
con il quale Vimar ha acquisito il restante
25 per cento del pacchetto azionario di
Elvox, diventando così l’unico azionista
dell’azienda padovana.
A un anno dalla precedente operazione
societaria, con la quale nel dicembre
2011 Vimar aveva portato al 75 per cento
la sua partecipazione al pacchetto azionario di Elvox, questa ulteriore acquisizione s’inserisce in un piano di sviluppo
strategico che nell’ultimo anno ha visto
una sempre maggior integrazione delle
due aziende italiane fino ad arrivare alla
nascita di Vimar Group.
Caratterizzate da una lunga tradizione
e da una forte presenza sui mercati di
riferimento, basata su un’elevata qualità
tecnica dei propri prodotti, un’intensa attività di Ricerca e Sviluppo e una vocazione al Made in Italy, le due realtà possono
ora contare su una rete vendita unificata,
in grado di proporre al mercato un pacchetto completo e integrato di soluzioni,
sia per l’interno, sia per l’esterno dell’edificio, dedicato al settore residenziale e
terziario.
Il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) e l’Institute of Electrical
and Electronics Engineers (IEEE) hanno siglato recentemente
un accordo che garantisce all’Associazione italiana il diritto di
vendere, pubblicizzare e promuovere le Norme internazionali
IEEE.
L’IEEE ha sede negli Stati Uniti ed è la più grande Associazione
di professionisti che esista al mondo dedicata al progresso e
all’innovazione tecnologica a sostegno di una migliore qualità
della vita delle persone.
Pubblica numerose norme tecniche riguardanti i settori delle
comunicazioni, dell’elettronica di potenza, dell’elettronica consumer, del software engineering, del DSP e di tutti i settori più
direttamente collegati con l’elettronica e l’elettrotecnica.
Le sue pubblicazioni costituiscono una delle più qualificate fonti
bibliografiche di riferimento per i relativi settori e hanno definito
oltre 900 standard industriali, tra questi gli standard IEEE 802.3,
Ethernet, e IEEE 802.11, Wi-Fi, conosciuti in tutto il mondo.
In virtù della comunione di intenti tra le due Associazioni, è stato
siglato questo Accordo che consente al CEI di vendere in Italia le
Norme IEEE nei seguenti formati:
- individual PDF format, vendita di singole Norme in formato
PDF;
- individual print format, vendita di copie cartacee di singole
Norme;
- hardcopy materials, pubblicazioni originali IEEE.
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10. Gruppo Came:
partner
tecnologico
di Expo 2015
Paolo Menuzzo,
Presidente del Gruppo Came
Solaris:
nuovo
distributore
per l’Italia
di Grässlin
08 Anno 4, N.1
Una nuova azienda entra a far parte della squadra di Expo 2015: il Gruppo
Came, che sarà partner tecnologico dell’evento e si occuperà dei servizi
di automazione, gestione e controllo degli accessi alla Digital Smart City
dell’Esposizione Universale di Milano.
Grazie a questa collaborazione, del valore complessivo di 4,7 milioni di
euro, per la prima volta in Italia, il Gruppo svilupperà un innovativo modello di controllo accessi modulare per la sorveglianza, il comando, la
regolazione e il controllo dei dispositivi di automazione degli ingressi pedonali e veicolari, dei parcheggi del sito espositivo, dei padiglioni e delle
altre infrastrutture.
Il sistema, curato insieme al suo partner Best Union,
si avvarrà delle soluzioni tecnologiche più innovative
disponibili nel 2015 per gestire l’ingresso di 24 milioni di persone, con una media di 140.000 visitatori
al giorno e picchi di 250.000, collegandosi al servizio
di biglietteria e al sistema controllo centralizzato di
Expo Milano 2015. Gli accessi perimetrali saranno
dotati di 200 tornelli automatici e la fornitura si completerà con l’integrazione di automazioni per cancelli
scorrevoli per barriere stradali e dissuasori per la
protezione e la selezione delle entrate perimetrali di
passaggi carrai.
I sistemi hardware e software consentiranno di regolare l’ingresso nei singoli padiglioni e nelle diverse
aree sfruttando differenti tecnologie, dalla RFID ai QR
code.
«Siamo orgogliosi di essere partner tecnologici di
Expo 2015», ha dichiarato Paolo Menuzzo, Presidente del Gruppo Came.
«Il modello di controllo accessi che realizzeremo per l’evento è una dimostrazione di come Came interpreti la propria evoluzione nel futuro, con
prodotti innovativi, frutto di un’intensa attività di ricerca e sviluppo, nati
anche dall’interazione e dalla partnership con realtà di eccellenza come
Expo 2015 e Best Union. Sono, inoltre, orgoglioso come italiano di lavorare
al fianco di eccellenze italiane per sviluppare un progetto di questo calibro, capace di lanciare un segnale positivo in un momento come quello
che stiamo vivendo».
Marchio conosciuto in Italia da oltre 40 anni, Grässlin progetta, produce e commercializza sul mercato oltre 1.500
prodotti per il controllo della luce e della temperatura.
La società tedesca ha recentemente comunicato che dalla
fine del mese di gennaio 2013 ha interrotto la collaborazione con Orieme Italia ed ha affidato, con effetto immediato,
la distribuzione dei propri prodotti nel nostro Paese a Solaris, società di Milano già operativa nel settore del fotovoltaico, che amplia così le sue attività sul territorio nazionale.
Ivan Mervic, Amministratore Unico di Solaris e il suo team
commerciale vantano oltre 20 anni di esperienza nel settore elettrico e industriale, in particolar modo nei controlli
del tempo e della temperatura e potranno così assistere in
modo ottimale la clientela, offrendo il miglior servizio per
tutta la gamma dei prodotti Grässlin.
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11. ANIE:
nuovo Presidente
del Gruppo UPS
Alberto Sciamè, nuovo Presidente
del Gruppo UPS di AssoAutomazione
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Dal 20 dicembre 2012, Cerved Group ha ottenuto da Consob la registrazione come Agenzia di Rating Europea, un’ulteriore attestazione della
qualità del processo di valutazione del rischio aziendale offerto dalla
società, in particolare nel segmento che riguarda l’elaborazione e il
rilascio dei rating pubblici sulle imprese non finanziarie italiane.
Il riconoscimento conferma, inoltre, la piena osservanza da parte di
Cerved Group degli elevati standard organizzativi e di governance societaria, che garantiscono l’integrità, l’oggettività e la trasparenza del
processo di rating.
La possibilità di emettere rating validi in tutta l’Unione Europea apre
diverse opportunità di crescita, attraverso processi di cooperazione e
d’integrazione con le agenzie di rating già registrate in vari Paesi europei, che consentiranno al
Gruppo di supportare ancora meglio le banche e le imprese italiane nel mercato
unico continentale.
NEWS
Cerved Group:
registrazione
come Agenzia
di Rating Europea
Responsabile Vendite AC Power per il mercato italiano di
Emerson Network Power, Alberto Sciamè è il nuovo Presidente del Gruppo UPS, che, all’interno della realtà di AssoAutomazione, Associazione aderente a Federazione ANIE,
rappresenta i costruttori di sistemi di continuità attivi in Italia.
Dopo le prime esperienze lavorative presso la Compagnia
Elettrotecnica Italiana di Milano con mansioni di tecnico di
progettazione di apparecchiature in corrente continua e successivamente presso alcune aziende del settore, nel 1985
Sciamè entra in MGE, azienda del gruppo Schneider Electric,
dove ricopre incarichi di Product Manager UPS di grossa potenza, Responsabile Marketing UPS e Responsabile Vendite
Italia UPS. Dal 2000 ricopre l’attuale incarico.
Nel 2011 il mercato domestico degli UPS ha registrato vendite per circa 166 milioni di euro. La ripresa successiva alla
crisi del 2009 ha subìto nel corso del 2012 un rallentamento
e, anche per un mercato ormai abbastanza consolidato come
quello dei gruppi di continuità, si prevede una tendenza in
linea con quello degli altri settori industriali. Importante è
il ruolo dell’export, che vale circa il 60% del mercato totale
delle imprese operanti in Italia.
«Sono entusiasta di presiedere il Gruppo UPS di AssoAutomazione, gruppo storico dell’Associazione che rappresenta
oltre il 90% del mercato nazionale e che continua a crescere
malgrado diverse operazioni di acquisizione e accorpamento
tra aziende», ha dichiarato Alberto Sciamè. «Il futuro si prospetta certamente complesso, come per tutti i settori industriali in Italia, ma vi sono alcuni sviluppi legati principalmente ai moderni concetti di Smart Community che vedono la
tecnologia dell’UPS centrale rispetto alla crescente esigenza
di continuità elettrica legata alla necessità di trasferire, accumulare e rendere sicura una mole sempre maggiore di dati».
Anno 4, N.1
09
12. Schneider Electric:
accordo con Ford
per la ricarica
dei veicoli elettrici
Vortice:
per una
politica
ecologica
innovativa
10 Anno 4, N.1
Unite le forze di Ford Motor Company e Schneider Electric per offrire
una soluzione di ricarica per veicoli elettrici a privati ed aziende in tutta
Europa.
La collaborazione tra le due società metterà a disposizione degli acquirenti di veicoli elettrici a batteria (BEV) e di veicoli elettrici ibridi
plug in (PHEV), compresi i proprietari della nuova Focus Electric, una
soluzione di ricarica veloce, affidabile, sicura e conveniente.
La stazione di ricarica elettrica EVlink di Schneider Electric è una soluzione conveniente per i clienti di tutti i mercati europei in cui sono
in vendita le auto elettriche a batteria e ibride plug in di Ford. È stata
sottoposta a test rigorosi, per assicurare il rispetto degli standard di
sicurezza europei e di Ford; sarà offerta con installazione standard opzionale con una garanzia di cinque anni con caratteristiche al top del
settore e con supporto tecnico in lingua locale, specifico per i diversi
Paesi.
Ford e Schneider Electric hanno lavorato insieme per ottimizzare le
stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. I clienti che acquisteranno una
Focus Electric, nei Paesi che hanno specifiche di fornitura elettrica
compatibili, potranno caricare completamente le batterie in poco più
di tre ore. Una ricarica completa della batteria permetterà una autonomia di 162 km, con un’efficienza energetica di 15,9 kWh/100 km,
secondo dati recentemente confermati da Ford.
Inoltre, le due società offriranno ai proprietari di Focus Electric la possibilità di acquistare la loro energia da partner specializzati in energia
green, offrendo energia rinnovabile certificata sulle nuove installazioni. Questo permetterà ai clienti di rendere la loro esperienza di guida a
emissioni zero di CO2, massimizzando il vantaggio per l’ambiente della
guida in modalità elettrica.
Immancabile l’appuntamento di Vortice Elettrosociali al Klimahouse di Bolzano, Fiera
dell’efficienza e sostenibilità in edilizia che si è tenuta dal 24 al 27 gennaio scorsi.
Presente con uno stand elegante, dove il verde risaltava su slanciate strutture in
metallo di colore bianco e su arredi high tech, l’azienda ha colto questo importante
appuntamento per esporre la gamma di prodotti della Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), che maggiormente rappresentano l’impegno in una politica ecologica
innovativa.
Ormai da anni, Vortice investe notevoli risorse nella ricerca e sviluppo di tecnologie
applicabili a prodotti per abitazioni con un basso impatto ambientale ed energetico
e al recupero del calore attraverso impianti di ricambio dell’aria,
sia fredda, sia calda.
Per garantire un corretto ricambio di aria negli ambienti residenziali senza dispersioni termiche e con un controllo sulla qualità
dell’aria, propone i Sistemi di VMC, che possono essere a semplice o a doppio flusso. Fiore all’occhiello della gamma, e posizione
di rilievo dedicatagli nello Stand di Klimahouse, sono i recuperatori di calore ad alta efficienza HRI e HRI-E per applicazioni residenziali, progettati appositamente per installazioni orizzontali in
contro soffitto, essendo molto sottili, leggeri e silenziosi.
A ciò si aggiungono, inoltre, i bassi consumi energetici dell’HRIE, grazie ai motori brushless a controllo elettronico, classificabili
come Energy Saving, in grado di adeguare la prestazione erogata
alla conformazione dell’impianto e, tramite appositi sensori, alle
condizioni ambientali del momento.
Nell’ambito del Klimahouse, Vortice ha anche sponsorizzato il
Convegno Biocasa Felice.
www.commercioelettrico.com
13. Alstom:
nuovi
investimenti
nel Centro
di eccellenza
veneto
www.commercioelettrico.com
Dallo scorso mese di novembre, Brady Italia ha trasferito le proprie attività nella nuova sede di Gorgonzola (MI).
«La nostra nuova sede, oltre a darci la possibilità di ottimizzare i processi produttivi, è anche un live showcase dove Brady ha introdotto tutte le ultime innovazioni in termini di sicurezza e identificazione sul posto di lavoro: una show
room operativa al 100% dove i clienti possono verificare direttamente
i vantaggi dei sistemi di sicurezza e identificazione offerti da Brady nel
mondo» ha dichiarato Fabrizio Stango, General Manager di Brady Italia
e Sales Director Central/South Europe & Africa.
La nuova sede ha aiutato a migliorare l’efficienza di processi produttivi, permettendo una migliore disposizione dei layout produttivi e del
flusso materiali, garantendo, inoltre, possibilità di espansione in vista
di sviluppi futuri.
Brady ha iniziato la sua attività in Italia agli inizi degli anni ’90 con un
ufficio commerciale, espandendo poi l’attività di Direct Marketing con il
marchio Seton e nel 2006 con l’acquisizione di Modernotecnica.
NEWS
Brady Italia:
nuova sede
Inaugurata nello scorso mese di novembre, nel centro di eccellenza di Alstom Grid Italia
a Noventa di Piave (VE), la nuova linea di produzione e di collaudo degli interruttori per il
mercato italiano e la nuova area espositiva dedicata ai principali prodotti in alta tensione
per le sottostazioni isolate in aria.
Realizzate con un investimento di circa mezzo milione di euro, le nuove aree renderanno
il sito di Noventa di Piave il riferimento in Italia per la produzione delle principali apparecchiature per le sottostazioni isolate in aria, e ne rafforzeranno il ruolo di Centro di eccellenza del Gruppo per i sezionatori in alta tensione, indispensabili per il miglioramento e il
potenziamento delle linee di trasmissione elettrica ad alta tensione.
Nella nuova area espositiva sarà, infatti, possibile vedere alcune innovazioni che sono oggi
alla base dello sviluppo delle Smart Grid. In particolare come, grazie ai nuovi comandi digitali e al collegamento alla stazione di controllo tramite fibra ottica, sia possibile in tempo
reale ed in remoto avere tutte le informazioni di funzionamento e di diagnostica predittiva
per gli interventi in sottostazione.
«La scelta di continuare a investire in Italia non solo nella produzione, ma anche nella
ricerca e sviluppo della trasmissione di energia», ha dichiarato Alberto Galantini, Amministratore Delegato di Alstom Grid Italia, «è un chiaro riconoscimento dell’eccellenza italiana
in questo settore. Le sedi italiane di Alstom Grid, progettano e producono tecnologie innovative che dall’Italia vengono esportate in tutto il mondo in progetti di primo piano come le
Tre Gole, in Cina, o Rio Madeira, in Brasile, la linea elettrica più lunga al mondo».
L’investimento conferma la vocazione all’innovazione della sede di Noventa che, da 40 anni, è dotata di una sala prove qualificata dove vengono
effettuati test di tipo dielettrico, di riscaldamento e meccanico, sia per
sezionatori e morsetteria, sia per interruttori ad alta tensione. Ogni
anno Alstom investe a Noventa, in Ricerca e Sviluppo per i sezionatori, il 3% del fatturato della linea di prodotto; le ricerche riguardano: le
applicazioni del concetto digitale alle apparecchiature per un controllo
remoto ed una diagnosi completa; i trattamenti particolari per migliorare la conduzione di corrente nei contatti dei sezionatori; i nuovi materiali
compositi per incrementare le prestazioni meccaniche e di resistenza
negli ambienti estremi.
Dalla fabbrica di Noventa di Piave, che deve il 90% del fatturato all’export, sono usciti più di 160.000 sezionatori in alta tensione, installati in
oltre 130 Paesi e utilizzati in alcuni dei progetti più importanti nel mondo.
Il sito di Noventa, inoltre, supporta lo sviluppo e la crescita degli altri 10
stabilimenti Alstom Grid dedicati a questa attività nel mondo.
Anno 4, N.1
11
14. GE Lighting:
restyling
con illuminazione
a LED
Neri:
cambio
di proprietà
Isacco Neri, Amministratore
Delegato della società Neri
12 Anno 4, N.1
Nuovo look per Skylogic Italia, azienda che si occupa di servizi di
comunicazione satellitare a banda larga dedicati alle imprese, alla
pubblica amministrazione e ai privati: ha scelto, infatti, la tecnologia
LED di GE Lighting per il restyling dell’illuminazione della propria
sede operativa di Torino, in cui aveva la necessità di creare un ambiente più accogliente ed esteticamente piacevole, di ridurre i consumi
energetici, migliorando nel contempo il comfort visivo, e di diminuire i
costi di manutenzione. Il sistema di illuminazione Lumination LED di GE Lighting ha risposto perfettamente
alle nuove esigenze e alle specifiche richieste avanzate
dall’ingegner Giacomo Castellano, Facility Manager di
Skylogic Italia.
Il progetto ha previsto la sostituzione di 100 plafoniere
tradizionali equipaggiate con tubi fluorescenti lineari
da 18 W con 100 soluzioni Lumination LED 60 x 60,
distribuite in tutte le aree della sede Skylogic, dalla
hall, ai corridoi, agli uffici, alla sala riunioni. Grazie alle
caratteristiche di questa nuova ed innovativa tecnologia, è stato possibile ridurre notevolmente i consumi
energetici. La potenza utilizzata con l’impianto di illuminazione di vecchia generazione era, infatti, di 9 kW
(32.400 kWh in un anno), pari ad una spesa energetica
annua di 6.400,00 euro, mentre oggi, grazie all’utilizzo
dei nuovi prodotti, la potenza si è ridotta a 5 W (18.000
kWh in un anno), pari ad una spesa di 3.500,00 euro
l’anno, con una riduzione dei costi del 40 per cento.
Considerando la lunga durata di vita di questo nuovo
prodotto (50.000 ore), si stima, inoltre, un risparmio di
circa 80.000,00 euro in 13 anni.
Presente in oltre 4.000 comuni italiani come a Piazza San Marco, a Venezia, e Piazza
dei Miracoli a Pisa, così come in numerosi siti internazionali, Neri è un’azienda italiana che produce sistemi d’illuminazione e soluzioni per l’arredo urbano esterno, con
sede a Longiano (FC) e presente con proprie sedi in India (Bangalore), Russia e Paesi
CIS (Kiev), Singapore, Nord America (Miami) e Paesi Arabi (Dubai).
Precedentemente ceduta al Gruppo Targetti con un’operazione che prevedeva un
concambio azionario, Neri torna ora nelle mani della famiglia che l’ha fondata 50
anni fa e che l’ha gestita facendola diventare una realtà di riferimento nel proprio settore. L’accordo concluso prevede nel dettaglio il passaggio immediato del 100% della
proprietà delle azioni Neri alla famiglia Neri, che contestualmente rimane azionista
del Gruppo Targetti, mantenendone il 22%.
La nuova era Neri passa attraverso la realizzazione del Piano Industriale 2013-2015,
sviluppato e redatto dal management aziendale, in particolare da Isacco Neri, Amministratore Delegato, e da Erasmo D’Onofrio, Direttore Generale.
Pensato per rendere l’azienda sempre più internazionale, il Piano Industriale prevede
una crescita del fatturato, oggi pari a circa 30 milioni di euro, attraverso l’espansione
nei principali mercati esteri, dagli Stati Uniti, ai Paesi Arabi e orientali. L’estero, infatti,
sarà destinato a contribuire per oltre la metà del fatturato complessivo, anche grazie
allo sviluppo di nuove linee di prodotto e alla collaborazione con progettisti e lighting
designer di tutto il mondo.
Come già avvenuto in passato, il successo dei modelli Neri sarà sostenuto, tra l’altro,
da un’attenta attività di R&D, per creare prodotti innovativi Made in Italy e di alta
gamma, da prestigiose collaborazioni con partner di livello e da progetti di designer
di fama internazionale, fra cui Makio Hasuike.
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15. Claudio Andrea Gemme,
Presidente di Confindustria ANIE
Confindustria ANIE ha apprezzato l’iniziativa del Governo di avviare un ampio dibattito pubblico sulla
Strategia energetica nazionale, non solo attraverso lo strumento innovativo della consultazione pubblica, ma anche attraverso audizioni tematiche con le associazioni e le parti.
«Attesa la complessità di un piano nazionale unitario in tema di energia», ha dichiarato Claudio
Andrea Gemme, Presidente di Confindustria ANIE, «peraltro atteso da anni, ANIE ha chiesto di intervenire nei diversi confronti tematici in corso presso il Ministero dello Sviluppo Economico per
portare il contributo di centinaia di aziende che a vario titolo operano nel mercato dell’energia e
dell’efficienza energetica, sia nel residenziale, sia nelle infrastrutture. La Federazione è già intervenuta recentemente in audizione per la parte del settore fotovoltaico».
«Durante l’audizione», ha spiegato Valerio Natalizia, Presidente di GIFI, la voce fotovoltaica di Confindustria, «abbiamo portato all’attenzione del MiSE le proposte, già ampiamente diffuse e condivise
con la base associativa, per il rilancio del fotovoltaico oltre gli incentivi e verso la grid parity: mantenimento della priorità di dispacciamento; detrazioni fiscali stabili nel tempo, sgravi fiscali sulle
assunzioni; facilitazione dell’accesso al credito per le imprese; definizione dei Sistemi Efficienti di
Utenza e delle Reti Interne di Utenza; ampliamento dello Scambio sul Posto; semplificazione delle
procedure autorizzative. Al di là delle linee strategiche occorrono, però, interventi decisi e urgenti
perché la certezza e la stabilità delle regole servono all’industria per abbassare i costi ed al mercato
per riguadagnare la fiducia degli investitori nazionali ed esteri».
«Nel dettaglio», ha proseguito Gemme, «auspichiamo innanzi tutto maggiore attenzione sul tema
delle reti infrastrutturali che evolvono in un’ottica smart. L’industria italiana, che da tempo lavora
al tema delle reti intelligenti ed efficienti, è pronta a fornire tutta la tecnologia necessaria per dare
maggiore efficienza al sistema. Le Smart Grid, infatti, sono strutture e procedure fortemente innovative, che oltre a mantenere un elevato livello di sicurezza e affidabilità del sistema, sono in grado di
far fronte ai numerosi problemi legati alla generazione diffusa del sistema elettrico e al controllo dei
carichi e permettono un maggiore coinvolgimento del cittadino/utente finale nel consumo. Smart
Grid significa, infine, infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici e, dunque, e mobility e conseguente
diminuzione delle emissioni inquinanti. Aggiungo che l’industria italiana è molto impegnata anche
nella ricerca delle migliori soluzioni tecnologiche per i sistemi di accumulo che permetterebbero di
integrare nella rete tradizionale l’energia proveniente da fonti rinnovabili».
«Su tutte queste tematiche, su cui si gioca la prossima rivoluzione industriale,» ha concluso Gemme,
«ANIE è pronta a contribuire con il grande patrimonio delle sue migliori aziende affinché i principi
condivisibili enunciati nella Sen si traducano presto in proposte concrete».
Comelit Group:
inaugurata
la rinnovata
sede
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NEWS
ANIE:
contributo
ai temi della
Strategia
energetica
nazionale
Azienda di riferimento nei settori della videocitofonia, della domotica, dell’antintrusione e della videosorveglianza, Comelit Group
ha inaugurato lo scorso 13 dicembre, alla presenza delle Autorità
locali e di un nutrito gruppo di distributori, l’elegante, moderna e
funzionale nuova sede di San Lorenzo di Rovetta (BG).
Comelit nasce nel 1956, quando l’elettronica è agli albori del suo
sviluppo e nel corso di mezzo secolo si rende protagonista di una
straordinaria evoluzione tecnologica, grazie al costante impegno
in ricerca e innovazione e al vincente modello di business sviluppato dai soci fondatori. Da piccola azienda artigianale, si trasforma
in un gruppo internazionale, capace di vincere le sfide del mercato
globale e, al tempo stesso, di mantenere un legame col territorio
tipico di un’azienda locale.
Comelit ha mantenuto negli ultimi anni un trend di netta crescita
per quanto riguarda sia il fatturato, sia il numero dei dipendenti,
sintomo di un rafforzamento continuo della propria posizione nel
settore di riferimento e della grande importanza data dall’azienda
al proprio capitale umano.
Anno 4, N.1
13
16. Konica
Minolta:
acquisizione
in Germania
Helvar:
formazione
degli studenti
sulla gestione
della luce
14 Anno 4, N.1
Lo scorso 3 dicembre, Konica Minolta Optics, società che realizza e vende prodotti ottici e strumenti di misura per applicazioni industriali e medicali, ha ufficialmente annunciato di aver
acquisito la Instrument Systems (IS), un importante produttore tedesco di strumenti e sistemi
per la misura della luce.
Nell’aprile 2012, Konica Minolta Group ha riorganizzato i propri comparti di ottica allo scopo di
convertirsi da fornitore di parti e componenti a settori industriali limitati come l’elettronica di
consumo digitale e i personal computer, in un gruppo di unità di business concentrate sui mercati con potenziali di crescita futuri. Attraverso questa conversione, il Gruppo punta a dotarsi di
una struttura produttiva e commerciale più solida, con una redditività maggiore e più stabile.
Nel corso degli anni la divisione Industrial Sensing si è affermata come produttore leader nella
misura di display e di sorgenti luminose a colori, fornendo prodotti di alta qualità.
La società IS ha conquistato un’ottima reputazione in tutto il mondo come fornitore di strumenti di misura della luce quali spettrometri, imaging fotometri e colorimetri ponendosi ai vertici
di settore soprattutto nel settore luce, ma anche nei LED, grazie alla propria lungimiranza
competitiva nella tecnologia e nelle vendite.
Questa acquisizione fornisce a Konica una linea di prodotti ancora più ampia nel campo della
misura dei display e contribuisce, inoltre, a farle conservare la sua posizione nel campo della
misura complessiva della luce, comprendente non solo la sorgente luminosa LED in rapida
crescita, ma anche gli OLED, dotati di un grande potenziale futuro.
Inoltre, il gruppo Konica Minolta si aspetta di creare maggiori sinergie tra il comparto commerciale delle sorgenti luminose e quello delle attrezzature e dei componenti per la prossima
generazione di luci, compresi appunto gli OLED.
Si è svolto a fine ottobre 2012, presso l’Istituto I.I.S. “Fiocchi” di Lecco, il primo corso introduttivo alla programmazione dei Sistemi di controllo per l’illuminazione Dali di Helvar.
Il corso, rivolto al corpo docente dell’Istituto Fiocchi, è stato tenuto da personale qualificato dell’azienda.
«Durante la giornata di formazione», ha spiegato l’ing. Mario Menicocci, ex studente del
Fiocchi e oggi Sales manager di Helvar, «abbiamo illustrato ai docenti e al personale di
laboratorio le caratteristiche e il funzionamento dei sistemi prodotti dall’azienda. Questi
stessi prodotti verranno in seguito utilizzati dagli studenti per le attività didattiche, sia
teoriche, sia pratiche».
L’Istituto ha, infatti, introdotto una nuova figura all’interno del Corso quinquennale di Manutenzione ed assistenza tecnica e prevede la formazione di tecnici qualificati in grado di
operare nel tessuto produttivo lecchese con competenze inerenti anche alle nuove tecnologie impiantistiche, quali la gestione dei dispositivi illuminanti attraverso il controllo degli
stessi con sistemi intelligenti.
«Helvar è da sempre sensibile alla diffusione della cultura del risparmio energetico», ha
sottolineato il dott. Roberto Rota, Amministratore Delegato di Helvar Italia, «e parlarne direttamente con le giovani generazioni è un’ottima occasione. Per questo abbiamo deciso
di donare all’Istituto Fiocchi alcuni componenti elettronici all’avanguardia utilizzati per la
realizzazione di sistemi di controllo illuminazione».
Grazie ai materiali messi loro a disposizione, studenti e docenti potranno constatare
le potenzialità di tali sistemi, effettuare la programmazione di funzioni evolute come la
rivelazione presenza, la lettura della luminosità e le programmazioni orarie e avere documentazione tecnica appropriata a supportare la parte teorica del loro apprendimento.
Non solo, ma potranno verificarne dal vivo gli effetti, poiché una porzione dell’Istituto è
stata aggiornata con nuovi corpi illuminanti, donati da Disano Illuminazione, equipaggiati
con componentistica Helvar e gestiti dai sistemi dell’azienda.
In questo modo l’illuminazione delle aule/laboratorio si attiverà solo in presenza di persone, l’intensità sarà regolabile in funzione dell’illuminazione esterna e, di conseguenza, il
consumo elettrico sarà sensibilmente ridotto rispetto alla situazione attuale, in cui la luce
è sempre al massimo e spesso viene dimenticata accesa.
Gli studenti della classe 3C realizzeranno praticamente l’impianto con il montaggio dei
corpi illuminanti, la posa dei cavi di energia e di controllo (Bus dati) e la programmazione
del sistema via software.
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17. Rittal:
Collaborazione
con il mondo
accademico
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Si sono concluse con successo le prime due giornate gratuite di formazione dal titolo “Ricarica auto elettrica: dispositivi di ricarica e modalità
d’installazione per ambienti pubblici e residenziali”, che si sono svolte il
7 novembre 2012 nella sede di Scame Parre (BG) e il 12 dicembre 2012,
presso la sede di Rener a Sansepolcro (AR).
Questi corsi sono rivolti alle aziende di installazione ed ai professionisti del
settore elettrico con lo scopo di formare un team di installatori specializzati e certificati Scame per il corretto utilizzo dei prodotti Serie Libera per
la ricarica dei veicoli elettrici.
«Si tratta di un primo passo importante», ha affermato Omar Imberti,
Responsabile Marketing Operativo Scame, «verso la creazione di un team
di installatori tecnici e professionisti che possano dare valore aggiunto
alle soluzioni di ricarica per le auto elettriche, sia in ambito domestico,
che probabilmente sarà sempre più rilevante nel prossimo futuro, sia
in ambito pubblico e stradale. Considerata la grande richiesta, sono già
stati calendarizzati nei prossimi mesi altri appuntamenti nelle principali
regioni italiane, proprio per soddisfare le numerose richieste pervenute».
Al termine del corso è stato rilasciato un attestato di qualifica ai nuovi
installatori certificati New Mobility Team, autorizzati da Scame all’installazione di prodotti della Serie Libera dedicata ai veicoli elettrici. Entrando
nel New Mobility Team, l’azienda garantirà ad ogni membro un’assistenza
tecnica costante, corsi di aggiornamento e formazione, segnalazione di
eventi ed una serie di vantaggi commerciali a 360° su tutto quello che
riguarda il mondo Scame.
NEWS
Scame:
New Mobility
Team
Continua la collaborazione tra Rittal ed il mondo accademico, per promuovere l’aggiornamento e l’informazione dei professionisti attuali e futuri.
In quest’ambito s’inserisce la partecipazione dell’azienda al convegno:
“Equipaggiamenti elettrici delle macchine: il componente quadro elettrico e
le sue prestazioni”, tenutosi lo scorso 8 novembre 2012 presso l’Aula Magna
del Politecnico di Torino.
Durante la giornata, organizzata dal Politecnico di Torino, sede di Alessandria, e con il patrocinio di Confindustria, si sono alternati sul podio
rappresentanti del mondo accademico, come il professor Vito Carrescia, e
industriale, grazie ai contributi di Rittal e Firpo. È stata così offerta un’ampia panoramica, che ha analizzato il tema a partire dalla attuale situazione
normativa, per continuare con la valutazione dei principali aspetti rilevanti
in termini progettuali e concludere con un focus sull’efficienza energetica.
Grazie alla sua esperienza, Rittal ha contribuito a questa giornata fornendo
contenuti tecnici di rilievo. Edgardo Porta, Direttore Marketing dell’azienda,
ha accompagnato i presenti in un’approfondita analisi dei criteri di qualità
legati ai quadri a bordo macchina, sottolineando come i sistemi d’automazione debbano necessariamente essere alloggiati in contenitori in grado di
garantirne il sicuro e duraturo funzionamento e come su questa condizione
basilare siano da determinare i parametri di scelta del tipo di contenitore più
adeguato.
Luca de Pari, Product Specialist Climate Control e System & Customer
Support, ha, invece, approfondito il tema dell’efficienza dei componenti di
condizionamento per i quadri bordo macchina, un concetto da non ridurre
al semplice ottenimento di un risparmio energetico, ma da considerare nel
complesso dell’intero processo che richiede tale componente attivo. In tal
senso, una corretta progettazione e valutazione dei parametri di campo è
fondamentale per identificare i prodotti più adatti a garantire affidabilità,
risparmio energetico e riduzioni di fermo impianto, rendendo possibile
un’efficienza che si concretizza, quindi, anche in un maggiore ritorno dell’investimento legato all’apparecchiatura.
Anno 4, N.1
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18. Le richieste
della
distribuzione
Lo scorso mese di dicembre è stato
caratterizzato dall’attenzione posta
da Federazione ad alcune tematiche
che toccano da vicino la filiera, che
si è concretizzata in 3 lettere inviate,
a nome di FME e dei suoi Associati,
dal Presidente Giampaolo Ferrari alle
Autorità competenti, con la richiesta di
interventi specifici.
Richiesta interventi
a fronte D.L. n. 192/2 012
Un primo intervento, rivolto al Ministero dello Sviluppo Economico e al
Ministero dell’Economia, si riferisce
alla Direttiva 2001/7/UE, relativa alla
Giampaolo Ferrari, Presidente di FME
16 Anno 4, N.1
Lotta ai ritardi nelle
transazioni commerciali,
revisione della
legge fallimentare,
regolamentazione
delle assunzioni delle
categorie dei lavoratori
protetti: la posizione
di FME
lotta ai ritardi nelle transazioni commerciali, recepita nella sua integrità
attraverso il Decreto Legge n. 192 del
09 novembre 2012, in merito alla quale, pur nella totale condivisione delle
sue finalità, si evidenzia la difficoltà
dell’applicazione per il settore della
distribuzione, legato alla costruzione o
al mantenimento delle infrastrutture,
dei Termini Legali di pagamento nelle
transazioni commerciali tra imprese
indicati nel Decreto Legge in un massimo di 60 giorni (salvo approvazione
tra le parti) rispetto all’attuale prassi
di incassi del settore, che risulta essere per il 2011 superiore a 150 giorni
medi.
FME evidenzia come per l’anno in
corso i giorni di incasso medi stanno
aumentando a seguito dell’insolvenza
derivata dalla latitanza del sistema
bancario nei confronti delle piccole
medie imprese, che costringe la categoria ad assumere un ruolo finanziario
oggi non più sostenibile.
Per questo motivo richiede:
1) un regolamento applicativo su questo Decreto Legge che non si limiti al
recepimento della sola Direttiva, ma
che operi affinché l’obiettivo della lotta
contro i ritardi diventi realtà anche per
il nostro Paese;
2) l’introduzione di un regime sanzionatorio, oggi non previsto, che non
rimandi ad aspetti civilistici tra le parti
da dirimersi nei tribunali e che tenga
conto delle condizioni inique.
In termini pratici, il drastico abbassa-
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19. mento previsto dei giorni di incasso da
150 a 30 rischia di mettere ancora più
in crisi gli operatori delle PMI; FME
suggerisce, quindi, una gradualità
nell’applicazione del provvedimento,
con una riduzione di 30 giorni ogni
anno.
La costituzione di un osservatorio di
settore, per il quale si dichiara fin da
ora la disponibilità a partecipare, potrebbe rappresentare un valido strumento per monitorare l’applicazione
delle soluzioni proposte.
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Si apre, anzi, una vera “breccia” nel
sistema del Codice dei Contratti pubblici, rappresentata dalla possibilità,
per l’impresa ammessa al concordato,
di partecipare a procedure di affidamento in deroga ad uno dei baluardi
contenuti all’articolo 38, comma 1, del
Codice.
Alla luce, quindi, di queste considerazioni FME richiede una revisione del
Decreto in oggetto a tutela e garanzia
del creditore.
FEDERAZIONE
Richiesta interventi
a fronte del D.L. n. 83/2 012
Stessi mittenti per il secondo intervento che riguarda le modifiche introdotte
dal Decreto 83/2012, GU 147, in particolare quelle con riferimento all’articolo 33 riguardante: “la revisione
della legge fallimentare per favorire la
continuità dell’impresa”.
FME comprende che il legislatore abbia inteso favorire un’emersione anticipata dello stato di crisi, incentivando
“l’impresa a denunciare per tempo la
propria situazione di crisi, piuttosto
che quella di assoggettarla a misure
esterne che la rilevino”.
Altrettanto evidente è l’intento di preservare il valore dell’impresa in crisi,
nell’interesse non solo dell’imprenditore, ma anche e principalmente di
tutti i creditori.
Se ciò appare condivisibile in linea
teorica, in linea di fatto ciò consente
all’impresa in crisi di sottrarsi legittimamente e senza conseguenze,
dall’adempimento delle proprie obbligazioni: nell’attività di recupero crediti, l’estrema “ratio” era data dalla presentazione dell’istanza fallimentare a
seguito della quale il debitore, se non
era proprio in crisi, trovava i denari per
saldare anche solo parzialmente il dovuto e ricapitalizzare l’impresa.
A supporto di quanto affermato, FME
osserva che, partendo ancora una
volta dalla situazione finanziaria sopra indicata, nella quale la categoria
e le imprese si sostituiscono al sistema bancario (pur non avendone
riconoscimenti di privilegio), si sta
portando – attraverso le nuove forme di concordato sancite, ad esempio, dall’introduzione dell’articolo
186 bis (concordato con continuità
aziendale) – le imprese “sane” a pagare un prezzo eccessivo, senza che
il mercato possa essere “ripulito”.
Richiesta misure urgenti
a fronte crisi del settore
e sospensiva della Legge 68/99
L’ultimo intervento, infine, porta all’attenzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali come l’andamento
del mercato nel 2012 abbia registrato
un calo del 15 per cento, dovuto, tra gli
altri fattori, al blocco del fotovoltaico
e del mercato delle costruzioni; condizioni queste che non riescono a garantire la continuità e la salvaguardia
degli attuali posti di lavoro.
A peggiorare il contesto si registrano dinamiche finanziarie derivate dal
mancato rispetto dei termini di pagamento, che contribuiscono al clima di
incertezza totale.
In relazione a ciò FME ha chiesto ai
propri Associati ulteriori sacrifici per
cercare di salvare i posti di lavoro in
essere, ma è indubbio che la normativa 68/99, relativa alla regolamentazione delle assunzioni delle categorie dei
lavoratori protetti, crea in momenti di
crisi come l’attuale, ulteriori disagi e
difficoltà al settore.
Per tali motivi FME richiede interventi
sospensivi della legge stessa al fine di
tutelare le aziende rappresentate.
a cura della Redazione
Anno 4, N.1
17
20. Un momento
di energia
e positività
Da sempre sensibile alle richieste e alle opportunità offerte dal mercato, MEF promuove
per il mese di aprile una nuova manifestazione, Mostra Elettrotecnica Firenze, che si
candida a diventare punto d’incontro tra le
aziende produttrici, nazionali e internazionali, e gli operatori del settore elettrotecnico,
all’insegna della formazione, dell’innovazione
e del design.
Un grande evento concentrato in tre giorni,
cui sono previsti oltre 10.000 visitatori che
potranno conoscere e informarsi sulle offerte
di più di 85 aziende espositrici, ospitate in una
prestigiosa sede dal grande valore storico ed
architettonico, già conosciuta per aver ospitato importanti eventi legati al mondo dell’alta
moda.
Le fiere locali hanno ormai, in parte, sostituito
quelle istituzionali, grazie probabilmente al
potere delle relazioni che il distributore ha
sul territorio, frutto della copertura capillare
attraverso i punti vendita e del presidio della
forza vendita. Tutto ciò si traduce nella capacità di attirare l’attenzione di chi a queste fiere
deve partecipare. Diventa per i clienti la fiera
organizzata dal suo fornitore.
Nel centro Italia, inoltre, non esistono iniziative fieristiche di settore; l’ultima risale a Elettro Toscana 2002. MEF ha perciò
ritenuto che fosse arrivato il momento di
prendersi la responsabilità di organizzare questo importante momento, credendo
nella fiera come strumento propositivo di
sviluppo e di consolidamento del mercato,
un esempio di positività per un’azienda che
guarda avanti e che crede nel futuro, con
dinamismo e concretezza. La Mostra, il cui
ingresso sarà riservato esclusivamente agli
operatori del settore previa registrazione sul
sito www.mostraelettrotecnicafirenze.it, sarà
un’occasione fantastica a livello di visibilità
regionale e multiregionale in un momento
storico in cui MEF sta investendo fuori Toscana, un ottimo biglietto da visita per il mercato,
ma anche un’opportunità per i partner, fornitori e agenzie, che avranno la possibilità di
18 Anno 4, N.1
partecipare ad un evento che richiamerà, nei
tre giorni, operatori del settore, installatori,
progettisti ed architetti dalla Toscana, dalla
Liguria, dall’Umbria e dal Lazio.
«L’obiettivo», hanno spiegato gli organizzatori, «è quello di realizzare un’occasione unica
sul territorio per creare un polo di attrazione
e stimolo per tutto il mercato e un impulso a
reagire positivamente alle difficoltà del momento».
Con il logo della fiera, infine, MEF ha voluto
mettere in risalto il nome della città, con l’augurio che possa diventare la sede di una fiera
di settore, punto di riferimento per il centro
Italia, capitale dell’elettrotecnica per 3 giorni.
Appuntamento per tutti
gli operatori della filiera
elettrica alla Stazione
Leopolda di Firenze
dal 4 al 6 aprile
La Stazione Leopolda mette
a disposizione uno spazio suddiviso
in due campate larghe 15 metri
Non solo prodotti
Mostra Elettrotecnica Firenze vuole essere
non solo un’esposizione di prodotti, ma anche
un momento di formazione e aggiornamento
professionale per tutta la filiera, grazie ad un
ricco calendario di workshop in cui, durante
tutti i tre giorni, si affronteranno i temi di più
stretta attualità per il settore, analizzati da
Mostra Elettrotecnica Firenze, punto d’incontro tra le aziende produttrici e gli operatori
del settore elettrotecnico, all’insegna della formazione, dell’innovazione e del design
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21. Luca, Daniele, Christian,
Emilio e Leonardo Giaffreda con,
al centro, Vanda Picone Giaffreda
Attenzione alle nuove tecnologie
Per offrire nuove motivazioni agli operatori
che, per sfruttare ulteriori opportunità di business, si sono impegnati ad introdurre nella
loro offerta le innovative tecnologie emergenti, Mostra Elettrotecnica Firenze propone
due spazi tematici dedicati rispettivamente al
La Stazione Leopolda
mondo dell’home automation e dell’illuminotecnica.
Un intero padiglione sarà, infatti, riservato
alla “Fabbrica delle idee”, un ambiente dove
gli specialisti di settore di MEF avranno occasione di presentare le soluzioni realizzative
legate alla domotica, all’automazione industriale e all’efficienza energetica, settori in cui
l’azienda toscana si è specializzata da anni.
Un’altra area vedrà la presenza delle aziende
illuminotecniche, capeggiate da “INLuce”,
la divisione che si occupa delle tecnologie
dell’illuminazione in MEF, con l’esposizione di
soluzioni di design e di risparmio energetico
legate alle ultime innovazioni tecnologiche
del settore.
EVENTI
diverse prospettive con l’obiettivo di fornire le
competenze tecniche e culturali utili per l’attività quotidiana di progettisti ed installatori.
Momenti d’incontro necessari per far capire
come sta cambiando il mercato, aprendo così
un confronto sulle nuove tecnologie e le nuove tendenze, con particolare attenzione alle
tematiche di efficienza energetica, sicurezza,
domotica, illuminotecnica, senza tralasciare
tutti gli aspetti che riguardano le normative.
Maurizio Gambini
Lo spazio polivalente della Stazione Leopolda
è sede di mostre, di incontri culturali e di manifestazioni
Mostra Elettrotecnica Firenze si svolgerà nella prestigiosa
sede della stazione Leopolda, inaugurata nel 1848, come
terminale della prima ferrovia pubblica costruita in Toscana per unire la città di Firenze con quella di Livorno.
Progettata in stile neoclassico dall’architetto Enrico Presenti, la stazione, ormai chiusa al traffico ferroviario, ospitò
nel 1861 la prima Esposizione Nazionale Italiana, manifestazione espositiva sulle arti, le scienze, il lavoro e le industrie italiane, che durò circa tre mesi ed a cui parteciparono
più di 8.500 espositori provenienti da ogni parte d’Italia e
d’Europa. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, l’edificio è stato, negli anni, notevolmente modificato ed, infine,
trasformato nell’attuale spazio polivalente della Stazione Leopolda, sede di mostre, di incontri culturali e
di manifestazioni connesse alla promozione della moda a Firenze. L’immobile si estende su una superficie
coperta lorda di circa 6.000 metri quadrati, suddivisa in due aree principali: la Stazione Leopolda e il nuovo
spazio denominato Alcatraz per la sua originale architettura che richiama quella del famoso carcere.
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22. Condividere
conoscenze
e competenze
specialistiche
Per Gewa Italia, il Consorzio composto da
72 aziende presenti in 17 regioni e che ha
realizzato un fatturato di circa 300 milioni
di euro, il 2012 è stato un anno importante, che ha visto un profondo processo di
rinnovamento, messo in atto con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento
per i medio-piccoli distributori di materiale elettrico.
In occasione del tradizionale incontro
di fine anno, organizzato al Museo della
Scienza e della Tecnica di Milano lo scorso 5 dicembre, Fabiana Petrosino, dal
mese di maggio 2012 nuovo Presidente
del Consiglio di amministrazione di Gewa
Italia, ha spiegato come, durante lo scorso anno, il Gruppo si sia rinnovato, scegliendo con chiarezza dove andare e in
Favorire l’evoluzione
verso nuove
specializzazioni, per
distinguersi nel mondo
della distribuzione
che direzione svilupparsi. «Oggi Gewa è
fortemente omogeneo e affine, per questo amiamo definirci prima un consorzio
di persone che un consorzio di aziende.
Gewa rappresenta il sistema delle nostre aziende: attraverso l’aggregazione
vogliamo realizzare la condivisione delle
conoscenze e delle competenze specialistiche, favorire la crescita e lo sviluppo,
valorizzare le esperienze create sui vari
territori, la lunga storia che caratterizza
ognuna delle nostre aziende e l’imprenditore che è al centro del sistema».
La riorganizzazione del Consorzio nasce
proprio da questa concezione del proprio
ruolo: prevede, infatti, una struttura federale, con una funzione intermedia di
coordinamento commerciale che, condi-
Il Consiglio di amministrazione di Gewa Italia:
da sinistra, Gian Paolo Scartabelli, Vincenzo
Rotunno, Fabiana Petrosino, Cristina Nadile,
Armando Porrovecchio, Filippo Puliafico
20 Anno 4, N.1
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23. videndo obiettivi e strategie, permetterà
di valorizzare il ruolo dell’imprenditore
sul territorio, con la serenità dell’appartenenza a un gruppo.
«Vista la direzione in cui si sta evolvendo
il mercato», ha spiegato il Direttore Generale Vincenzo Rotunno, illustrando più
nel dettaglio il nuovo modello organizzativo, «Gewa vuole proporre un modello alternativo che, tramite uno schema federale, permetta di capitalizzare la gestione
degli accordi, le condizioni commerciali,
le attività di vendita e le promozioni, beneficiando di una struttura nazionale.
Gewa si è, quindi, strutturata per operare
su aree tematiche, occupandosi dello sviluppo della massa critica di fatturato e di
definire i rapporti con fornitori, operando
secondo piani di marketing strategico
per definire marchi e prodotti da trattare,
Fabiana Petrosino, Presidente di Gewa Italia
www.commercioelettrico.com
DISTRIBUZIONE
Vincenzo Rotunno, Direttore Generale
di Gewa Italia, ha presentato il
modello organizzativo di Gewa Italia
sempre tenendo in considerazione l’area
geografica di riferimento. I nostri associati, tramite il coordinamento commerciale, diventeranno una rete commerciale aggiuntiva. Inoltre, attraverso ulteriori
progetti gestiti da Gewa, andremo a favorire l’evoluzione dei nostri associati verso
nuove specializzazioni, per distinguersi
da grandi distributori e generalisti».
Il riferimento è a Gewa Lighting, ma anche a nuove divisioni come la domotica e
il fotovoltaico. «Vogliamo anche lavorare
su aspetti di logistica, sperimentando
progetti di magazzini virtuali per migliorare il servizio al cliente», ha concluso il
Direttore Generale. «Iniziative che saranno sempre portate avanti con un approccio flessibile e dinamico».
Maurizio Gambini
L’incontro di fine anno di Gewa Italia si è svolto nel prestigioso scenario
della Sala delle Colonne del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano
Anno 4, N.1
21
24. Evoluzione
continua
Lo scorso 20 dicembre, il Gruppo
Megawatt ha tenuto un incontro che
ha visto la partecipazione di oltre 500
persone, tra agenti e funzionari di vendita delle primarie industrie di settore,
dirigenti dei principali istituti bancari e
collaboratori del Gruppo.
Dopo la prima edizione, svoltasi nel
2010 presso la sede centrale della
società Megawatt a Casoria (NA),
questo evento, che ormai si candida
a divenire un appuntamento periodico, si è svolto a Napoli nella favolosa
cornice dell’Hotel Continental con il
titolo “Time” 2012, acronimo di “Tutti Insieme Muoviamo Entusiasmo”,
mette in evidenza la volontà della so-
Affrontare l’attuale
momento di crisi con una
strategia di dinamicità
e coinvolgimento
cietà di affrontare l’attuale momento
di crisi con una strategia incentrata
sulla dinamicità e sul coinvolgimento
dei collaboratori e di tutti gli attori del
mercato di riferimento.
Il Gruppo Megawatt oggi, con un fatturato 2012 di 190 milioni di euro, circa
500 collaboratori e 16 punti vendita,
ha voluto trasmettere con chiarezza
la propria volontà di proseguire nel
suo cammino di crescita, in linea con
l’head line del Gruppo: “L’evoluzione
continua …”.
Inoltre, la crescita di fatturato del 7,5
per cento registrata nel 2012 va vista
come un risultato davvero straordinario, tenendo conto che è stato un anno
Giovanni Marigliano, Presidente di Megawatt
22 Anno 4, N.1
www.commercioelettrico.com
25. in cui le aziende di distribuzione del
settore che hanno incrementato il proprio giro di affari si contano sulle dita
di una mano. Questi risultati si sono
concretizzati grazie alla forte attenzione al rapporto personale instaurato
negli anni tra la famiglia Marigliano e
tutti gli attori del settore, la collaborazione di un management giovane e
motivato e tanto impegno e passione,
che da sempre caratterizzano lo spirito di questa società.
Pur con la presenza di qualificati relatori che hanno affrontato una serie
di argomenti di attualità, il momento
chiave dell’evento si è registrato con
l’intervento del Presidente Giovanni
Marigliano il quale, con grande umiltà e simpatia, ha ripercorso le tappe
della sua crescita come imprenditore,
ricordando anche significativi aneddoti
della propria infanzia. Molto gradito
è stato l’intervento spontaneo in sala
del dott. Barbato, top manager della
Banca della Campania, che si è a sua
volta complimentato con il Presidente
per i risultati raggiunti, sottolineando proprio quei valori che da sempre
reggono il rapporto instaurato con la
clientela e con i propri fornitori partner
e che hanno reso il Gruppo Megawatt
un’azienda ai vertici nella distribuzio-
www.commercioelettrico.com
DISTRIBUZIONE
La famiglia Marigliano
ne di materiale elettrico in Campania
e nel Lazio. La determinazione a proseguire sulla strada intrapresa dal padre è emersa nelle battute finali della
giornata di lavoro, quando, assieme
alla moglie di Giovanni Marigliano, sul
palco sono saliti i figli Antonio, Domenico e Luca.
Elisa Pastorino
Anno 4, N.1
23
26. Ancora tensione
nei pagamenti
delle imprese
italiane
Prosegue
il deterioramento
delle condizioni
finanziarie
delle aziende
Prosegue anche nel terzo trimestre
del 2012 la corsa dei protesti levati alle
società italiane, che ormai hanno abbondantemente superato i livelli raggiunti durante la recessione del 2009.
Il deterioramento delle condizioni finanziarie delle aziende è confermato
anche dai dati sui ritardi nei pagamenti
tratti da Payline, il database di Cerved
Group che analizza le transazioni commerciali di oltre 2 milioni di imprese.
Tra luglio e settembre dello scorso anno sono state protestate quasi
22.000 società: si tratta di un valore
record in tutto il periodo osservato,
cui corrisponde un incremento del 13
per cento rispetto allo stesso periodo
del 2011 e del 4,3 per cento rispetto ai
massimi del 2009.
Nello stesso periodo dell’anno è scesa quasi ai minimi la percentuale di
aziende puntuali nei pagamenti (41,7
per cento) ed è aumentata quella di
aziende che hanno accumulato ritardi
di oltre due mesi rispetto agli impegni
presi con i fornitori, casi che spesso
sfociano in mancati pagamenti.
Dal punto di vista settoriale, la maggiore diffusione dei gravi ritardi nei
pagamenti e l’incremento dei protesti
non ha risparmiato alcun macrosettore, ma, mentre nell’edilizia e nei
servizi il numero di società protestate
nel 2009 è stato abbondantemente
superato (rispettivamente del +10 per
cento e del +8 per cento), nell’industria
rimane ancora al di sotto dei picchi di
tre anni fa (-8 per cento).
Un’analisi di maggiore dettaglio, condotta sulle tendenze dell’ultimo anno
osservate nei singoli settori, consente
di individuare quelli in cui è mag-
24 Anno 4, N.1
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27. www.commercioelettrico.com
ECONOMIA
giormente aumentata la presenza di
imprese in grave ritardo e il numero
di società con un solo protesto: costruzioni, sistema casa, logistica e
trasporti, prodotti si caratterizzano per
tendenze particolarmente negative su
questi due fronti e per una diffusione
dei protesti particolarmente elevata
(rappresentata nelle figure dalla dimensione del cerchio). La chimica e
la produzione di altri beni di consumo
sono, invece, gli unici settori che evidenziano un miglioramento, sia sul
fronte dei protesti, sia su quello dei
ritardi nei pagamenti.
Dal punto di vista geografico, è proseguita la corsa a due velocità dei protesti, con aumenti del 16÷18 per cento
nel Centro Sud, in cui i livelli del 2009
sono stati già superati, e incrementi
più moderati nel Nord (3÷4 per cento),
area in cui la situazione appare meno
grave rispetto alla precedente recessione.
Ad eccezione di Piemonte, Liguria ed
Emilia Romagna, in cui i protesti sono
in calo su base annua, in tutte le altre
regioni italiane si osservano aumenti
sia del numero di società cui è stato
protestato almeno un titolo, sia dei
gravi ritardi nei pagamenti. Le situazioni più preoccupanti sono proprio
tra le regioni del Centro Sud: Sicilia,
Campania, Sardegna, Lazio, Puglia e
Basilicata fanno registrare aumenti
maggiori della media nazionale nelle
due dimensioni e una diffusione dei
protesti che ha già superato i livelli
di guardia. A queste va aggiunta la
Calabria, regione in cui i protesti sono
aumentati nel corso dell’ultimo anno
meno rispetto alla media nazionale,
ma in cui la diffusione del fenomeno è
la più alta tra quelle osservate in tutte
le regioni italiane.
Guido Romano
Responsabile Ufficio Studi
Cerved Group
Anno 4, N.1
25
28. Brand reputation
e brand
protection
Prima che Internet entrasse così prepotentemente nella nostra vita, quando
un cliente era soddisfatto o scontento
di un prodotto o di un servizio offerto,
il massimo che ci si poteva aspettare
erano delle congratulazioni o, in caso
negativo, lamentele esposte direttamente al rivenditore di fiducia.
Ora il cliente/consumatore è sempre
più un utente Web che partecipa attivamente con le sue esperienze personali
nelle attività che la rete gli permette di
intraprendere.
Gestire la reputazione di un brand on
line è per questo motivo di fondamentale importanza.
Ecco alcuni dati che ci permettono di
capire l’attività degli italiani nel Web
(dati aggiornati a giugno 2012):
- navigatori italiani: 28,3 milioni (+7,8
per cento rispetto al 2011);
- 14 milioni di utenti nel giorno medio;
- tempo medio per persona: 1 ora e 20
minuti/giorno;
- pagine per persona: 134/giorno.
Altri dati interessanti:
- 44 milioni sui siti di video sharing;
- 27 milioni su community e social network.
L’importanza
di monitorare
e salvaguardare
la reputazione
del marchio in rete
chiarato che uno dei motivi che li spinge ad acquistare o meno un prodotto è
proprio l’opinione che trovano sul Web.
Blog, community, forum, social network sono ambienti di aggregazione
dove ogni utente/consumatore può
condividere la propria opinione con
altri utenti, sviluppando vere e proprie
discussioni e conversazioni. Il passaparola è ancora oggi lo strumento più
diffuso, con la differenza che prima era
limitato ad una stretta cerchia di conoscenze, mentre on line ha una diffusione su milioni di persone.
Ecco i consigli per un’azienda per salvaguardare e migliorare la “brand reputation”:
- brand monitoring: il monitoraggio
Una delle principali attività che un consumatore italiano svolge su Internet è
quella di cercare prodotti e servizi che
gli interessano, dando particolare importanza a commenti e valutazioni che
gli altri utenti forniscono di quanto si
sta cercando. Un’altra azione, successiva all’acquisto di un prodotto, è quella di condividere su Internet le proprie
opinioni, sia positive, sia negative, sullo
stesso. Molti utenti hanno, infatti, di-
26 Anno 4, N.1
www.commercioelettrico.com
29. www.commercioelettrico.com
per questo è solitamente affidata ad
agenzie esterne;
- engagement: fondamentale per un
marchio è condividere con l’utente
contenuti di qualità, sul brand stesso,
sui prodotti, sui servizi offerti. Riuscire
a coinvolgerlo con domande, richieste
di miglioramento e ascoltare la sua
opinione, spinge maggiormente il consumatore ad interagire con il marchio;
l’utente finale si sentirà, quindi, maggiormente coinvolto e sarà più motivato
a dare il suo contributo per accrescere
le prestazioni di un brand o migliorare
ciò che non funziona di un prodotto o
servizio.
Potremmo riassumere questi tre punti
con attività semplici, ma efficaci: ascoltare, intervenire, interagire, azioni fondamentali per un approccio positivo del
brand sul consumatore, azioni che oggi
si sviluppano quasi esclusivamente in
rete. Molte di queste attività non permettono l’improvvisazione, come molti
brand oggi fanno.
Molte aziende si lanciano sui social
network del momento solo perché è di
moda o perché il loro principale competitor lo sta già facendo. Ovviamente
un simile approccio non porta molto
lontano. Un consiglio che posso dare
è quello di analizzare tutti i fattori e
le variabili prima di intraprendere determinate azioni nel mondo Web, o
ancor meglio di rivolgersi a una “digital
agency” in grado di fornire le soluzioni
migliori per perseguire gli obiettivi di
crescita aziendali.
IMPRESE
delle attività di branding sul Web, ovvero sapere cosa si dice sul marchio in
rete, è una delle prime cose da fare. È
necessario, innanzi tutto, capire dove si
parla dell’azienda e vedere dove avviene la maggior parte delle interazioni tra
gli utenti, i blog ed i portali di settore.
Conoscere le opinioni degli utenti, leggere i commenti dei cosiddetti “opinion
leader” e “influencer”, ci permette di
adottare la strategia migliore per promuovere un prodotto piuttosto che un
altro, nonché il tipo di comunicazione
con cui farlo. Esistono vari applicativi
realizzati per monitorare la reputazione del marchio e quello della concorrenza, utili poi per rispondere a reclami
dei clienti e intervenire nelle questioni
critiche che appaiono sul Web, per
raccogliere i suggerimenti dei clienti al
fine di aiutare lo sviluppo del prodotto
e per le ricerche di marketing. Si tratta
di tool gratuiti o a pagamento, alcuni
personalizzabili, in grado di fornire una
reportistica completa di grafici e statistiche;
- buzz marketing: “detto anche marketing delle conversazioni o marketing
conversazionale, è quell’insieme di operazioni di marketing non convenzionale
volto ad aumentare il numero e il volume
delle conversazioni riguardanti un prodotto o un servizio e, conseguentemente,
ad accrescere la notorietà e la buona reputazione di un brand. Consiste, cioè, nel
dare alle persone motivo di parlare circa
un prodotto o servizio e nel facilitare
quelle conversazioni” (fonte: Wikipedia).
Quest’attività viene svolta sui blog e sui
forum di settore e richiede una strategia specifica per non risultare inutile,
Davide Cini
CEO di Linkness
Anno 4, N.1
27
30. L’efficienza
energetica
nell’impresa
Le imprese italiane patiscono un importante deficit di competitività sui mercati
internazionali a causa del prezzo dell’energia, che è mediamente di oltre il 25
per cento superiore rispetto alla media
europea.
Ciò è dovuto in primo luogo al mix energetico del nostro Paese, che si caratterizza
per una dipendenza dall’estero superiore all’80 per cento, cui corrisponde una
bolletta energetica di oltre 60 miliardi di
euro l’anno.
Pur essendo sino ad oggi posta in secondo piano nel dibattito pubblico e politico,
a vantaggio delle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili,
l’efficienza energetica rappresenta un
fondamentale strumento per affrontare e
risolvere questo problema, tanto che anche la recente bozza della Strategia Energetica Nazionale (SEN) la indica come
primo obiettivo strategico per il Paese,
accreditandole circa 60 (33 per cento) dei
180 miliardi di investimenti complessivi e
8 (57 per cento) dei 14 miliardi di risparmio da conseguire sulla “bolletta energetica” dell’Italia da qui al 2020.
Oltre ad essere un tema “caldo” nel dibattito politico, gli operatori energetici
stanno dedicando crescente attenzione
all’efficienza energetica come opportunità di business, mettendo a punto prodotti,
servizi e proposte commerciali sempre
più all’avanguardia.
In questo contesto, la seconda edizione
dell’Energy Efficiency Report, realizzato
dall’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, che, sulla base di oltre
150 interviste ad operatori ed esperti del
settore, intende fornire gli elementi necessari a supportare il dibattito pubblico
e ad orientare le scelte degli operatori di
mercato sul tema dell’efficienza energetica in ambito industriale.
In particolare, lo studio:
- analizza l’impatto dei sistemi di rego-
28 Anno 4, N.1
Soluzioni tecnologiche,
fattibilità economica e
potenziale di mercato
lazione ed incentivazione attualmente in
essere ed in fase di definizione sul mercato e la filiera dell’efficienza in ambito
industriale;
- fornisce una stima della fattibilità economica e del potenziale di mercato delle
principali soluzioni per l’efficienza energetica nei processi produttivi;
- identifica le più importanti leve su cui
agire per favorire una più capillare diffusione delle soluzioni per l’efficienza
energetica nell’impresa, con particolare
riferimento al ruolo delle ESCo, dell’energy manager e degli istituti di credito.
L’indagine dimostra come, sommando i
risparmi elettrici “teorici” conseguibili
a seguito dell’adozione delle tecnologie
efficienti (comprensivi anche della produzione da fonti rinnovabili), da qui al
2020 sia possibile risparmiare circa 64
TWh, ossia quasi la metà del fabbisogno
attuale del settore industriale. Rispetto
al potenziale teorico, tuttavia, l’obiettivo
che lo studio ritiene, invece, sia plausibile raggiungere in Italia da qui al 2020 è
nell’ordine di 16 TWh, ossia soltanto un
quarto di quanto teoricamente a dispo-
Dipendenza energetica dei Paesi UE 27 registrata nel 2010 (Fonte: Eurostat)
www.commercioelettrico.com
31. www.commercioelettrico.com
Prezzo dell’energia elettrica per clienti industriali in Europa,
con consumi pari a 2 GWh/anno - Maggio 2012 (Fonte: www.energy.eu)
versione “depotenziata” della Direttiva
32/2006/CE, senza meccanismi di qualificazione prescrittivi e con il fondo rotativo
di finanziamento degli interventi (Fondo
Rotativo “Kyoto”, previsto dalla Finanziaria 2007) che è divenuto effettivamente
operativo solamente nel 2012. Esclusivamente un “manipolo” di operatori industriali si è certificato ISO 50001, seguiti
da 27 ESCo (l’1,4 per cento del totale di
quelle iscritte all’AEEG) certificate UNI
CEI 11352:2010 e 30 professionisti in “gestione dell’energia”. Anche sul fronte dei
Titoli di Efficienza Energetica (TEE) – dove
pure non sono mancati segnali positivi
legati alla riduzione della soglia minima
per la presentazione dei progetti e l’introduzione, più volte chiesta a gran voce dal
mercato, del coefficiente di durabilità “ ”,
che tiene conto della vita tecnica attesa
degli interventi – rimane come una “spada di Damocle” sui progetti d’investimento in corso di valutazione l’incertezza sul
futuro del meccanismo a partire dal 1°
gennaio 2013. Qualche speranza giunge,
in questo senso, dalla Strategia Energetica Nazionale, che ribadisce il ruolo e
l’importanza dei TEE, ma che è purtroppo ancora lontana dall’essere tradotta in
misure operative.
ECONOMIA
sizione. Tre sono le ragioni di una simile
“differenza”.
Innanzi tutto poiché, nonostante le tecnologie per l’efficienza energetica nell’industria siano già oggi (anche in assenza
di incentivi) economicamente sostenibili,
il tempo di rientro degli investimenti è
ancora in media piuttosto elevato, tra
3 e 7 anni, se comparato con le soglie
massime di “accettabilità” tipicamente
fissate dalle imprese per questo tipo di
investimenti, forse un po’ troppo prudentemente definite intorno a 1 o 2 anni.
In secondo luogo, il fatto che il quadro
normativo nel nostro Paese sconta un “ritardo” significativo rispetto, ad esempio,
ai riferimenti europei. L’11 settembre del
2012 si è chiuso l’iter legislativo relativo
all’approvazione in prima lettura da parte
del Parlamento Europeo della “nuova”
Direttiva europea in materia di efficienza
energetica, destinata a sostituire l’ormai
famosa, e relativamente recente, Direttiva 2006/32/CE. La “nuova” Direttiva
– riconoscendo esplicitamente il ruolo
“strategico” dell’efficientamento nei settori industriali per il raggiungimento degli obiettivi europei ed, allo stesso tempo,
prendendo atto delle maggiori difficoltà
(entità dell’investimento, ottica di lungo
termine dei ritorni ad esso associati,
errata percezione da parte degli operatori industriali dell’efficienza energetica
come obiettivo “marginale” nel proprio
business) che questo incontra – prevede
misure specifiche per l’efficientamento
energetico nell’industria, imponendo alle
grandi imprese di sottoporsi ad audit
energetici almeno ogni quattro anni e “incoraggiando” a fare lo stesso anche per le
PMI. Si prevede poi un “sistema informativo” che possa coinvolgere tutti gli attori
del processo: elenchi pubblici (o sistemi
analoghi d’informazione e trasparenza)
di fornitori di servizi energetici “qualificati”, secondo regimi di certificazione e/o
accreditamento e/o regimi equivalenti di
qualificazione, che dovrebbero entrare in
vigore, auspicabilmente, entro il 1° gennaio 2015; diffusione di informazioni alle
banche e alle altre istituzioni finanziarie
sugli strumenti di finanziamento delle
misure di miglioramento dell’efficienza
energetica; creazione di un meccanismo
indipendente per garantire il trattamento efficiente dei reclami e la risoluzione
stragiudiziale delle controversie nate
in relazione a contratti relativi ai servizi
energetici.
Nel frattempo, però, in Italia si è ancora alle prese con il recepimento di una
Cultura dell’efficienza energetica
Ultima ragione della “differenza” la scarsa diffusione nel nostro Paese di una
vera “cultura” dell’efficienza energetica,
negli operatori industriali, ma anche nelle banche e negli istituti di credito. Poco
meno del 17 per cento delle imprese del
campione di indagine analizzato, se si
escludono ovviamente quelle obbligate
dalla Legge 10/91 perché aventi consumi
annui superiori ai 10.000 TEP, dispone di
un energy manager.
Solo il 22 per cento delle imprese adotta
Anno 4, N.1
29
32. Prezzo del gas naturale per clienti industriali in Europa, con consumi pari a 0,25 GWh/anno - Maggio 2012
(Fonte: www.energy.eu)
un approccio strutturato alla “gestione
dell’energia”, contro un 69 per cento di
operatori che adotta, invece, ancora oggi
approcci piuttosto “rudimentali” di misura e controllo dei consumi energetici, e
quasi il 15 per cento che addirittura non
ha attivato nemmeno questi.
Nel 90 per cento dei casi, il motore decisionale primario che ha guidato gli investimenti di efficientamento energetico è
legato all’obsolescenza o al recupero di
produttività, ossia non ha quasi nulla a
che vedere con la ricerca specifica di un
risparmio nei consumi e/o nei costi energetici. È evidente, infatti, che se si sostituisce un impianto ormai completamente
“ammortizzato”, magari acquistato oltre
dieci anni fa, con un nuovo impianto, si
ottiene anche un risparmio energetico,
perché nel frattempo il progresso tecnologico associato a questo tipo di impianti
ne ha comunque incrementato l’efficienza e quindi (a parità di output) ne ha ridotto i consumi. Di contro, solo nel 10 per
cento dei casi la riduzione dei consumi
energetici, ossia l’essenza stessa dell’efficientamento, è stata il motore primario
di scelta.
Nel 71 per cento dei casi i progetti di
investimento si sono scontrati con “barriere” di natura economica e gli operatori
“puntano il dito” in particolare contro le
banche italiane, che al momento si rivelano essere piuttosto riluttanti rispetto
al finanziamento degli interventi di efficienza energetica, sia quando essi sono
direttamente realizzati dalle imprese,
sia quando lo sono in “cordata” con le
ESCo. Tuttavia il problema non è di facile
soluzione in quanto, se ci si mette nella
prospettiva del finanziatore, il rischio relativo, ad esempio, al perdurare dei meccanismi d’incentivazione si abbatte sulla
30 Anno 4, N.1
capacità di costruire piani di rientro sufficientemente “garantiti”. Solo due fattori paiono addolcire un poco il quadro: il
64 per cento delle imprese del campione
conosce le ESCo ed ha valutato o sta
valutando l’opportunità di usufruire dei
loro servizi, anche se ancora il 40 per
cento di queste imprese indica come
unica funzione delle ESCo l’espletamento dell’iter burocratico di ottenimento dei
TEE (e la eventuale successiva gestione),
mentre solo il restante 24 per cento le
reputa un interlocutore potenzialmente
interessante per competenze tecniche
e capacità finanziarie, al fine di realizzare interventi di efficienza energetica; lo
“sblocco” del Fondo Centrale di Garanzia
per le PMI agli interventi di efficienza
energetica può permettere di incrementare, per lo meno sulla carta, il merito di
credito delle ESCo italiane nei confronti
delle banche.
Gabriele Contini
Peso delle principali barriere che ostacolano la realizzazione di investimenti in efficienza
energetica da parte delle imprese
www.commercioelettrico.com
33. Presentata da ANIE Energia la pubblicazione: “La Norma CEI EN 62271-200 sui quadri
elettrici in media tensione”. L’informativa è
rivolta agli operatori del settore: progettisti,
costruttori e assemblatori per fornire un contributo al miglioramento dei livelli di sicurezza, qualità e affidabilità dei quadri elettrici in
media tensione.
La pubblicazione nasce dall’esigenza, riscontrata da ANIE, di fare chiarezza sulla normativa di riferimento che, seguendo la rapida
evoluzione tecnica dei prodotti, è in continuo
aggiornamento. Rappresenta pertanto un utile strumento a supporto dell’aggiornamento
dei professionisti con l’obiettivo di facilitare
l’introduzione del nuovo standard per i quadri
elettrici di media tensione introdotto dalla
revisione della Norma CEI EN 62271-200.
Con la pubblicazione della II edizione della
Norma, ANIE Energia ha ritenuto necessario
riassumere all’interno di una pubblicazione
associativa le nuove caratteristiche dei quadri di media tensione e il quadro legislativo
legato alla sicurezza che regola l’impiego dei
prodotti negli impianti, siano essi destinati a
utenti privati che progettati per appalti pubblici.
Perché i quadri elettrici di media tensione (da
1 a 52 kV), elementi fondamentali del sistema
di distribuzione, siano considerati “a regola
d’arte” devono necessariamente rispettare i
seguenti requisiti:
- costruzione secondo la Norma di prodotto,
CEI/EN 62271-200;
- aderenza alla legge sulla sicurezza delle
persone, Decreto Legislativo 81/2008: “Testo
Unico sulla Sicurezza e successivi aggiornamenti”;
- soddisfare l’esigenza di contribuire agli
sforzi, comuni a tutte le nazioni, nel ridurre
l’impatto ambientale delle attività umane,
diminuendo altresì il depauperamento delle
materie prime.
Il documento si propone, pertanto, di indicare
quali siano le caratteristiche che i quadri di
media tensione debbano avere per essere
considerati a norma e per ottemperare alle
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Vantaggi per la sicurezza
delle persone, la
continuità del servizio
elettrico degli impianti
e la salvaguardia
dell’ambiente
esigenze di sicurezza delle persone,
continuità del servizio elettrico degli
impianti e salvaguardia dell’ambiente.
La pubblicazione è frutto della collaborazione di una serie di aziende di rilievo nel panorama industriale italiano
che hanno fornito uno strumento utile
alle numerosissime richieste di chiarimenti rivolte all’associazione. Creare
“cultura”, sotto il profilo tecnico e normativo, è ancora e sempre una delle
mission storiche di Federazione ANIE.
Il Gruppo, che ha realizzato il volume,
è composto da esperti del mondo industriale italiano, rappresentati in seno
alla Federazione da ANIE Energia/SottoGruppo Quadri Media Tensione. Le
aziende aderenti al SottoGruppo sono
26 e il loro fatturato totale del segmento merceologico della quadristica MT è
stato stimato in 325,2 milioni di euro
nel 2011, per una rappresentatività di
circa il 90 per cento del mercato.
NORMATIVA
Quadri elettrici
in media tensione
Ilaria Di Napoli
Suddivisione del fatturato dei quadri elettrici di Media Tensione per tipologia di prodotto
Anno 4, N.1
31
34. La sicurezza
elettrica
che non c’è
Secondo l’ISTAT, in Italia ci sono circa 28,8
milioni di abitazioni e circa 2,5 milioni di industrie. Se calcoliamo un interruttore differenziale per abitazione e almeno tre per industria,
ne consegue che in Italia sono in uso almeno
35 milioni di dispositivi differenziali che proteggono l’edificio e le persone interrompendo
il flusso di corrente di un impianto elettrico in
caso di guasto verso terra.
Pur essendo molto affidabili, i differenziali non
possono garantire una protezione assoluta
nel tempo. Le condizioni ambientali, la qualità
dell’alimentazione, i lunghi periodi di inattività
e l’uso scorretto possono influenzare in modo
significativo l’efficacia della protezione, andando ad incidere sul corretto funzionamento.
Il test del differenziale:
cosa è e a cosa serve
Una verifica periodica dell’impianto elettrico è
opportuna per tenerne alto il livello di sicurezza. Anche un regolare test periodico del differenziale dovrebbe, quindi, essere effettuato da
parte dell’utilizzatore. Per accertarsi del buon
funzionamento è sufficiente premere il tasto
“T” di prova di cui ogni dispositivo è dotato:
in caso di mancato scatto dell’interruttore è
bene, infatti, provvedere alla sua sostituzione
o ad apposita verifica da parte dell’installatore
elettrico. L’uso regolare di tale tasto è caldamente consigliato dagli stessi costruttori.
L’esecuzione periodica del test non solo garantisce che il differenziale funzioni anche in
caso di pericolo, ma permette anche di rendersi conto delle reali condizioni delle parti
meccaniche che compongono l’interruttore.
Tuttavia, spesso l’utente è totalmente inconsapevole di questa esigenza e l’interruttore
viene testato in modo sbagliato o non viene
verificato del tutto.
La sicurezza delle abitazioni
italiane: realtà o illusione?
Una recente indagine condotta da Demosko-
32 Anno 4, N.1
pea per Prosiel dipinge un’immagine poco
rassicurante della situazione degli impianti
elettrici in Italia. Il 98,3 per cento di coloro che
dispongono di un interruttore differenziale
confida in un suo adeguato funzionamento;
solo il 42,9 per cento conosce l’esistenza
dell’apposito tasto “T” e appena il 24,1 per
cento ha effettuato almeno una volta il test.
Gli intervistati si dimostrano, quindi, fiduciosi
nel buon funzionamento del proprio impianto,
senza comprendere che lo stesso potrebbe
non essere sicuro.
Inoltre, è importante aggiungere che le recenti novità legislative introdotte con la nuova
Norma CEI 64-8, obbligatoria da settembre
2011, prevedono che l’impianto elettrico di
ogni abitazione sia dotato di almeno due interruttori differenziali. Nei prossimi anni ci
sarà, quindi, un aumento importante del numero di differenziali installati, che si accompagnerà ad un aumento anche del numero di
differenziali non funzionanti, visto che a tale
crescita non seguirà una maggiore consapevolezza degli utenti.
Gli interruttori
differenziali proteggono
le persone, togliendo
corrente in caso di
guasto dell’impianto.
Pur essendo molto
affidabili, questi
dispositivi non possono
garantire una protezione
assoluta nel tempo
Per accertarsi del buon funzionamento
è sufficiente premere il tasto “T” di prova
di cui ogni interruttore differenziale è dotato
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35. Come si può risolvere il problema?
Una soluzione a tutto questo esiste già: si
chiama ReStart Autotest di Gewiss, dispositivo di protezione che esegue in automatico il
test del differenziale ogni trenta giorni, mantenendo così in efficienza la protezione. Non
solo. Grazie al circuito di bypass, è effettuata
la verifica periodica senza togliere la corrente
all’impianto.
Inoltre, i sistemi di controllo LED segnalano
lo stato del differenziale e, in caso di mancato intervento, tempi di scatto troppo lunghi o
contatti saldati, viene segnalato il problema
con un messaggio di errore.
Il dispositivo garantisce anche il riarmo
dell’impianto: quando la corrente salta a causa di uno sbalzo di tensione o di un temporale,
ReStart Autotest la ripristina automaticamen-
Affidabilità del differenziale
te in meno di dieci secondi, dopo aver verificato che non ci siano pericoli per le persone;
se l’intervento è provocato da un guasto di
tipo permanente, il dispositivo entra in blocco, segnalando l’anomalia mediante una spia
luminosa.
Il prodotto è disponibile nella versione a due
poli, per applicazioni in ambito residenziale,
e nella versione a quattro poli, idonea per
applicazioni in ambito industriale e terziario. La funzione Autotest è particolarmente
adatta negli ambienti industriali esposti a
polveri, agenti atmosferici e sostanze inquinanti che possono ridurre il ciclo di vita di un
differenziale non adeguatamente testato; è
una soluzione sicura anche in contesti come
negozi, uffici, scuole, ospedali e luoghi pubblici affollati, dove è fondamentale garantire la
sicurezza delle persone.
IMPRESE
Cosa fare per garantire
la protezione?
Per accrescere il livello di sicurezza degli
impianti elettrici e garantire la protezione dei
differenziali sarebbe opportuno:
- liberare l’uomo dall’obbligo di testare l’interruttore. La sbadataggine, la non conoscenza
del problema o la mancanza di consapevolezza sulle possibili conseguenze fanno sì che
l’efficienza del differenziale non sia verificata
a dovere, nella stragrande maggioranza dei
casi;
- fare in modo che un interruttore non più
funzionante invii all’utente un messaggio di
errore che lo informi dell’anomalia.
L’utilizzo di dispositivi in grado di eseguire un
auto test rappresenta una soluzione reale al
problema dell’affidabilità della protezione.
È pertanto auspicabile l’introduzione di una
normativa che ne prescriva l’utilizzo in ogni
impianto elettrico.
Conclusioni
L’applicazione di dispositivi con Autotest garantisce la totale sicurezza effettiva dell’impianto.
Infatti, la sua innovativa logica di controllo:
- assicura la piena funzionalità del differenziale;
- permette di avere una continuità di servizio
senza eguali;
- elimina il numero di interruttori differenziali
non funzionanti, offrendo la totale sicurezza di
persone e cose.
Una normativa che preveda l’obbligo di installare dispositivi dotati della funzione di
autodiagnosi porterebbe ad un incremento
della sicurezza degli impianti elettrici e ad una
maggiore durata di utilizzo degli interruttori
differenziali stessi.
ReStar Autotest di Gewiss
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Massimo Poletti
Anno 4, N.1
33
36. La casa di Italo
Primo operatore privato italiano sulla
rete ferroviaria ad alta velocità e primo al
mondo ad utilizzare il nuovo treno Alstom
AGV Italo, detentore del primato di velocità
ferroviaria, Nuovo Trasporti Viaggiatori ha
iniziato il servizio a fine 2011 e, nel corso
del 2012, ha progressivamente ampliato i
collegamenti giornalieri ad alta velocità tra
le principali città della penisola.
Presso Nola è stato realizzato un importante centro adibito alla manutenzione
ordinaria e straordinaria della flotta Italo:
le Officine NTV occupano una superficie di
140.000 m2, di cui circa 30.000 m2 di superficie coperta, con annessi circa 55.000 m2
di area attrezzata con binari. L’area, che
sorge all’interno dell’Interporto Campano,
cui sarà collegata attraverso un fascio di
binari, è dotata di edifici di servizio e di due
grandi capannoni deposito attraversati da
binari realizzati in fossa, per le attività di
manutenzione a breve e lunga percorrenza. Inoltre, una superficie di 3.500 m2, con
annessa coppia di binari con piattaforma
attrezzata, è adibita all’attività di lavaggio,
sanificazione bagni e controllo dei treni.
BTicino ha contribuito alla realizzazione
dell’impianto elettrico delle Officine NTV,
strategico in una struttura così importante,
che lavora, in funzione dei tipi di treni sottoposti a manutenzione, con diversi livelli
di tensione elettrica (3 kVcc e 25 kVca). L’alimentazione elettrica è fornita dalla rete
ENEL tramite due arrivi in media tensione
da 20 kV trifase alternata di potenza, con
potenze pari rispettivamente a 2,5 MW,
per i servizi ausiliari necessari allo svolgimento delle varie attività in tutta l’area,
dagli uffici alle attrezzature necessarie alla
manutenzione dei treni, e a 3,5 MW, per la
trazione elettrica.
Per quanto riguarda la movimentazione
dei treni, la parte trazione elettrica è gesti-
34 Anno 4, N.1
ta dal quadro di media tensione QMTSSE:
la tensione a 3 kVcc è generata da un sistema composto da trasformatori BTicino
di potenza pari a 3.880 kVA, da 2 ponti raddrizzatori in serie da 1.800 kVA e da una
bobina di reattanza da 6 mH. Completano
il quadro blindato a più scomparti le celle
di misura, i sezionatori bipolari, i filtri e
gli interruttori extrarapidi. La soluzione
permette una significativa ottimizzazione
degli spazi in sottostazione, la cui parte
esterna è stata anch’essa realizzata in
modo compatto, ossia, tramite l’inserimento dei sezionatori di prima e seconda fila in un box metallico prefabbricato
esterno al fabbricato, con indubbi vantaggi
dal punto di vista manutentivo rispetto alla
soluzione dei classici sezionatori posti su
pali TE. Gli alimentatori, infine, sono stati
realizzati ciascuno con una terna di cavi di
sezione pari a 500 mm2.
La tensione a 25 kVca utilizzata per i treni
AV viene fornita da trasformatori BTicino
in configurazione Scott (potenza 2.000
kVA) e gestita tramite apposito quadro
blindato con interruttori in SF6 a 2 bar di
pressione.
È prevista l’alimentazione di 4 tratte
di linea di contatto
(binari 4 e 5 interni
ai capannoni, binari 4 e 5 esterni
ai capannoni) in
doppia
modalità
3 kVcc e 25 kVca,
per consentire sia
la trazione elettrica dei convogli,
sia l’esecuzione di
prove sugli impianti interni al treno.
La commutazione
Un moderno impianto
elettrico assicura
le funzionalità del
Centro manutenzione
dei treni NTV
Le Officine NTV occupano una superficie
di 140.000 m2, di cui circa 30.000 m2
di superficie coperta, con annessi circa
55.000 m2 di area attrezzata con binari
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37. BTicino ha contribuito alla
realizzazione dell’impianto
elettrico delle Officine NTV,
seguendo i lavori sin dalla fase
della progettazione e fornendo
un valido supporto sia tecnico,
sia commerciale
IMPRESE
fra i due tipi di tensione avviene in un apposito box metallico prefabbricato posto
all’esterno della cabina di sottostazione,
tramite un coltello motorizzato che viene
posizionato in funzione della tensione di
esercizio prescelta.
Tutto il sistema appena descritto può
essere gestito sia in modalità “locale”,
sia da “remoto”, comandato da posto
centrale (zona uffici dell’impianto) per la
quasi totalità delle manovre, eccezion fatta
naturalmente per quelle relative alla sicurezza (sezionamento e messa a terra degli
scomparti dei quadri).
La parte servizi ausiliari si basa su due
cabine MT/BT: la prima, quella di minore
potenza, è situata nella cabina di sottostazione ed essenzialmente alimenta il
fabbricato ”aria compressa”, i quadri della
struttura di sottostazione e della guardiola
d’accesso per il controllo degli accessi al
sito. La cabina dispone di 2 trasformatori
di potenza pari a 1.000 kVA.
L’altra cabina dispone di 2 trasformatori
da 2.500 kVA e fornisce l’alimentazione a
tutti i quadri di piazzale dell’impianto, alla
zona lavaggio treno, al capannone QF2,
alle prese e all’illuminazione esterna, alle
officine e agli uffici. Il quadro generale di
bassa tensione è alimentato tramite un
sistema di condotti sbarre di portata pari
a 4.000 A.
Anche questa cabina può essere gestita da
remoto tramite un sistema a fibra ottica,
grazie al quale è possibile avere sotto controllo la totalità degli impianti, sia elettrici,
Trasformatore BTicino collegato
al condotto sbarre Zucchini
sia meccanici. Infine, per garantire la continuità di servizio degli impianti principali,
è stato installato un gruppo elettrogeno
insonorizzato da 300 kVA, che entra in funzione nel caso in cui dovesse mancare la
tensione dalla rete ENEL, garantendo così
la continuità dei servizi imprescindibili per
il corretto funzionamento dell’impianto
(essenzialmente sicurezza, segnalamento
ed illuminazione d’emergenza). Gli impianti SCADA di sicurezza e segnalamento
ferroviario, nonché tutti gli ausiliari delle
cabine, dispongono, inoltre, di due UPS,
rispettivamente da 80 kVA e 10 kVA con
un’ora di autonomia.
Quadro BTicino e condotto sbarre Zucchini
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Roberto Corti
Anno 4, N.1
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