1. IL RICICLO DEGLI IMBALLAGGI
IN PLASTICA: UNA RISORSA O
UNA SFIDA CONTINUA?
2. Presentazione del lavoro
Nelle successive slides vi presentiamo
schematicamente come si struttura la gestione dei rifiuti
da imballaggio di plastica in Italia. Per facilitare la
comprensione del sistema vi alleghiamo una breve
guida per la lettura
3. IL RICICLO DELLA
PLASTICA IN ITALIA
CHI FA CHE COSA?
CONAI – COREPLA CARPI E IL RICICLO
INDIPENDENTE
RICICLO DEI “PRIMARI” E RICICLO DEI “TERZIARI”
“SECONDARI”
355.891 tonnellate nel 355.000 tonnellate nel
2010* 2010*
*Corepla, Relazione sulla Gestione 2010
4. I RIFIUTI NON SONO TUTTI UGUAL
RIFIUTI DA
IMBALLAGGIO
DOMESTICI SPECIALI
• PRIMARI • TERZIARI
• SECONDARI
5. LA GESTIONE DEI
RIFIUTI DI PLASTICA
Riciclo
Recupero energetico
Immesso al consumo non recuperato
30% 34%
36%
6. LA NOSTRA FILIERA DELLA
PLASTICA
Più di 1.200
occupati e RACCOLTA
200mila
tonnellate di
CO2 risparmiate
150.000 ton. di
rifiuti gestiti e
riciclati
PRODUZIONE RICICLO
7. GUIDA ALLA LETTURA
I rifiuti da imballaggio si suddividono in due macro categorie: sono rifiuti domestici tutti quelli gestiti dal
servizio pubblico; vengono intesi come rifiuti speciali i rifiuti da imballaggio derivanti da superficie privata e
gestite da operatori indipendenti sul libero mercato. Le due categorie di rifiuti si suddividono ulteriormente se si
pensa al loro utilizzo: sono primari tutti gli imballaggi che contengono direttamente la merce. Un tipico
esempio è la bottiglia d’acqua. Gli imballaggi secondari sono invece tutti quei manufatti che raggruppano un
certo numero di singoli prodotti pronti al consumo. Per esempio il film che contiene le sei bottiglie d’acqua
minerale. Gli imballaggi terziari, invece, sono destinati alla protezione ed al trasporto delle merci.
I primari, arrivando direttamente dentro casa del cittadino, diventeranno rifiuti urbani, mentre i
terziari, diventando rifiuti presso le aziende, diventeranno rifiuti speciali. I secondari invece possono diventare
rifiuti in entrambi i circuiti.
La gestione dei rifiuti urbani spetta al Conai e, nel caso della plastica, al Co.Re.Pla. I rifiuti che si movimentano
tramite questo sistema rappresentano circa il 60% del totale, mentre il rimanente 40% è rappresentato dai
rifiuti “speciali” del settore Commercio e Industria, gestiti dagli operatori indipendenti sul libero mercato.
Tutti i tipi di imballaggi sono accomunati dal Contributo Ambientale Conai, un contributo oneroso che il
produttore dell’imballaggio paga di conseguenza alla vendita del manufatto all’utilizzatore. L’importo del
contributo è di 120/t per tutti gli imballaggi di plastica, nonostante Conai si occupi direttamente solo dei primari
e secondari.
La quantità di imballaggi immessi al consumo è stata di 2.071.000 tonnellate nel 2010. Di questa quantità il
34,3% è stato riciclato, il 35,9% è destinato a recupero energetico mentre il restante circa 30% è materiale non
recuperato.
E’ interessante sapere che esattamente la metà (355.000 tonnellate) degli imballaggi di plastica che vengono
riciclati in Italia è gestita dai cosiddetti riciclatori autonomi, di cui il Consorzio CARPI rappresenta una parte
considerevole.