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Nuove prospettive per la riduzione della
         disparità di genere:
    Norme sociali e cambiamento



             Maria Gabriella De Vita
              Milano – Marzo 2012




                                           1
Pensando a strategie per la riduzione delle
disparità, sarà necessario focalizzarsi su “percorsi
integrati”– dovremo intervenire nelle comunità non
soltanto con un impegno rinnovato per le tematiche
dell’assistenza medica, l’alimentazione, l’acqua, il
SIDA; ma anche per le tematiche dell’istruzione, la
protezione e con interventi “integrati” capaci di
affrontare le cause strutturali della deprivazione e
dell’esclusione.
                             Anthony Lake
                           in letter to colleagues
                           sent to Heads of Offices
                           9 July 2010
Traduzione libera




                                                       2
Approccio basato sui diritti umani
                                   I fondamenti dello
   Analisi delle cause            sviluppo
    immediate, sottostanti e
                                        Sviluppo come autonomia/
    strutturali dello sviluppo     Diritti umani nel vissuto quotidiano
    umano
                                                Cause immediate
                                        “Stato di nutrizione, salute, stato
   Le norme sociali si                      cognitivo e emozionale”
    pongono tra le cause
                                                 Cause sottostanti
    strutturali del rispetto e         “Servizi di base e accesso ai servizi”
    godimento dei diritti umani                  Cause strutturali,
    o, al contrario, tra le               “Società, Status della persona,
                                                Politiche, Risorse”
    cause delle loro violazioni.


                                                                                3
Sfatare stereotipi o conoscenze e comportamenti dati per
scontati, cioè le cause strutturali di pratiche nocive, è
difficile, ma conduce a cambiamenti sociali durevoli.




                                                            4
Pratiche nocive che comportano violenza
contro le donne sono spesso convenzioni
o norme sociali, per cui il loro abbandono
non è una decisione puramente
individuale e razionale ma una scelta su
cui pesano fattori sociali complessi.
   Quali possono essere degli esempi
            di queste pratiche?




                                             5
Sostenute da potenti sistemi di persuasione che
comprendono punizioni e riconoscimenti, sono
spesso praticate senza intenzione di violenza, e
sono spesso ritenute accettabili da chi le pratica e
da chi le subisce.
      Esempi includono:
        Disciplina violenta (a casa e a scuola)
        Escissione/ Mutilazioni genitali femminili
        Matrimonio precoce (spesso arrangiato, a volte
           forzato)
          Certe forme di sfruttamento sessuale delle bambine
           e delle adolescenti
          Screening prenatale e aborto selettivo di feti di
           sesso femminili
          Lavoro minorile nocivo
          Violenza giovanile in gang
                                                                6
Molte di queste pratiche sono
direttamente associate a
disuguaglianza e disparità di genere.




                    UNICEF              7
Quali sono le implicazioni
per la programmazione?
                             8
L’obbiettivo è:
Considerare queste pratiche come
“norme sociali”, concepirle come
“giochi di coordinamento” o
“dilemmi sociali”; accelerare i
“cambiamenti” fino a raggiungere
dei “punti di svolta” per un
abbandono collettivo spontaneo e
durevole.
Principio –
 Il cambiamento è
stimolato da “nuove
conoscenze”, dalla
presa di coscienza del
“costo” della pratica e
della possibilità di
“un’alternativa”


Azione –
   Educazione: un processo di discussione e di riflessione
    dove i “costi” della pratica tendono a diventare più evidenti
    grazie alla condivisione da parte delle donne, e degli
    uomini, delle proprie esperienze e di quelle delle loro figlie

   Informazione che altre comunità hanno già effettuato il
    cambiamento.
Principio –per
assimilare nuove
conoscenze, le
persone hanno
bisogno di
discutere, d’influenz
arsi a vicenda e di
“condividere” in
“classe” e al di fuori
della “classe”
  Azione –
    In un processo di discussione e di riflessione pubblica
    libero e non valutativo
              dei membri del gruppo di organizzarsi e di
    adottare un’iniziativa collettiva “condizionata”: “io
    abbandonerò “a condizione” che voi abbandonerete”.
Cosa significa “essere uomo”?




Definizione di “vero uomo”: sposare una “donna” e non una
bambina, non lasciarsi mai andare alla violenza, incoraggiare
le proprie figlie all’istruzione.
Creare il consenso “nel villaggio” e “dei
                villaggi”
Capi religiosi               Capi tradizionali




                                 Donne influenti
   Praticanti tradizionali
decisione di cambiare la
 norma sociale deve
 essere una decisione
 collettiva / una scelta
 coordinata di un gruppo
 di popolazione che
 condivide legami
 culturali e sociali e di
 matrimonio ( gruppo di
 referenza)

Azione –
Facilitare la comunicazione, la discussione e la collaborazione
a livello comunitario, in maniera che communità diverse
possano mettersi d’accordo per il cambiamento della norma
sociale (una nuova comprensione del fatto che la condizione di
tutti migliorerebbe se tutti rinunciassero alla norma)
Principio – E
necessaria
un’affermazione
esplicita e pubblica da
parte delle comunità del
loro impegno collettivo
di abbandono della
pratica.


                           Azione –
                           Ciò può assumere forme
                           diverse, come quella di una
                           dichiarazione comune pubblica in
                           un’assemblea a larga partecipazione
                           o un’autorevole dichiarazione scritta
                           (ciò crea ”fiducia” nel fatto che gli
                           “altri” terranno fede a un impegno
                           pubblicamente preso).
Principio –è
necessario un
processo organizzato di
diffusione per
assicurare che la
decisione di
abbandonare la pratica
si diffonda rapidamente
da una comunità
all’altra e sia
mantenuta.



Azione – Utilizzare ogni forma di comunicazione possibile
tradizionale o moderna per propagare l’informazione che il
“cambiamento” è in corso; utilizzare reti di relazioni sociali
competenti ( diffusione organizzata dell’informazione)
Diffusione organizzata
Le comunità devono coinvolgere i
villaggi vicini e le comunità
socialmente connesse alla
loro, anche geograficamente
distanti, e stimolare il dialogo tra le
famiglie, i vicini e i membri
appartenenti allo stesso gruppo
etnico (caso E/MGF).
                                                  F


                                              F


                     F


                F



                                          F


                                      F
Punto di Svolta (Tipping Point)
(esempio, E/MGF)
   Dove prima esisteva una pressione
    sociale in favore della E/MGF, si afferma
    una pressione sociale in favore
    dell’abbandono della pratica. Quando il
    processo raggiunge questo punto, la
    convenzione sociale di non praticare
    l’escissione inizia ad auto-alimentarsi e
    l’abbandono della pratica procede
    rapidamente e spontaneamente.

                        UNICEF                  18
Principio – Le
azioni a livello di
comunità dipendono
anche da un
ambiente che
favorisca e sostenga
il cambiamento e, in
particolare, dall’imp
egno dello Stato, a
tutti i livelli.
 Azione –
    Adottare misure sociali e leggi adeguate, affiancate da
     efficaci iniziative di mobilizzazione e di informazione ( i
     mezzi di comunicazione di massa hanno un ruolo
     fondamentale nell’agevolare il processo di diffusione)
    Diffondere l’informazione sul cambiamento in atto.
Il processo del “cambiamento” si basa
sui valori culturali preesistenti coerenti
con i diritti umani

   Si inizia con la discussione e il dibattito sui valori propri
    alla comunità (personali/ locali/ tradizionali), sulle
    aspirazioni della comunità (“visione” di una comunità) e
    su tutto ciò che di positivo è già stato fatto e che è
    coerente con questi valori

   Si ricorda che principi di non discriminazione e non–
    violenza sono propri a tutte le grandi religioni.
Cambiare i comportamenti: realizzare i
diritti umani salvaguardando la cultura

   Si mette l’accento sui valori fondamentali di una cultura e
    su come questi valori influenzino la vita quotidiana
    dell’individuo e se siano coerenti con i principi
    fondamentali dei diritti umani

   La discussione di gruppo deve condurre a un consenso
    sulla maniera in cui “io e gli altri” dovremmo “essere e
    comportarci”, a una visione della comunità e all’impegno
    a realizzare questa visione come individui e come
    gruppo.

   (in questa maniera il discorso sui diritti umani non è percepito come
    imposto )
Generare un movimento per I diritti umani

   Generare un movimento sociale che riconosca e aderisca
    ai principi fondamentali dei diritti umani e alla loro
    realizzazione piuttosto che all'associazione dei diritti
    umani con la punizione di coloro che li violano
Generare un movimento per I diritti
umani - Etiopia: celebrazione pubblica
per un “corpo integro”, 2004, 80,000
persone




ONG Kembatta Mentti-Gezzima-Tope (Donne di Kembatta che mettono
insieme i loro sforzi).      UNICEF                               23
Una volta accettati, i diritti umani
diventano uno strumento potente di
“cambiamento”

   Attraverso la discussione partecipativa dei principi umani
    fondamentali e l’informazione corretta, diventa possibile
    analizzare le pratiche sociali esistenti ( e gli scritti e gli
    schemi mentali di cui fanno parte) e formulare strategie di
    azione

   Azione, “vedere il cambiamento” è per se stesso un
    processo positivo in quanto influenza “altri” a cambiare.
Rivedere e correggere          Discussione e
  le leggi, le politiche     dibattitto su norme
 sociali e i servizi per      sociali/ pratiche/
   allinearli ai principi    schemi mentali e
fondamentali dei diritti    Coerenza con I diritti
          umani                     umani




 Consenso su principi fondamnetali dei diritti
umani e sui diritti umani (basato su valori morali
      “locali” coerenti con i diritti umani)
 Definizione di una visione comune basata sui
    principi fondamentali dei diritti umani
                                                     25
Ulteriori
considerazioni strategiche




                             26
È necessario andare al di là delle analisi
   locali e portarsi a livello di regione

                          Mauritania




0% - 10%
10.1% - 45%
45.1% - 90%
               Senegal
90.1% - 100%




                                                  Mali
                         Guinea




                                       Source: DHS 2000, 2000-01 and 2005
Per esempio la diffusione dell’escissione
      in Africa non tiene conto delle frontiere
      degli stati e si distribuisce secondo linee
      etniche
Escissione: aree ad
 altissima prevalenza
e grandi variazioni
all’interno di uno
stesso stato




Grigio, al di sotto del 10%
Verde chiaro: tra 10-40%
Verde più scuro: tra 41 e 70%
Verde scuro: al di sopra del 70%




                                                    28
                                                    28
Valutazione indipendente a “lungo
      termine” del programma Tostan di
       emancipazione delle communità
                   (Senegal)
 Effettuata nel 2006/2007
 Include una componente quantitativa e una qualitativa
 Collaborazione tra UNICEF, Population Council e Macro
  International
 Si riferisce al periodo 1996-2006
 Paragona tre tipi di villaggi
     Partecipanti al programma e alla deliberazione pubblica
     Non partecipanti al programma, interpellati da villaggi partecipanti al
      programma, partecipano alla “deliberazione pubblica”
     Non partecipanti al programma, non interpellati da villaggi
      partecipanti, non partecipano alla “deliberazione pubblica”
Risultati principali della valutazione di
                     Tostan
 Nei villaggi partecipanti al programma, la percentuale
  dell’escissione è ridotta del 70 per cento circa
 Nei villaggi partecipanti alla deliberazione pubblica ma
  non al programma, la percentuale dell’escissione si
  riduce di circa il 70 per cento
 Nei villaggi non partecipanti al programma e alla
  deliberazione, la riduzione dell’escissione è del 15 per
  cento.
Tostan ha avuto un effetto cruciale sulla
  prevalenza dell'escissione attraverso la sua
  presenza diretta, ma anche attraverso il
  processo di diffusione organizzata delle
  dinamiche del “cambiamento” e dell’abbandono
  dell’escissione.
Referenze
   Tostan programme published by UNICEF in 2008 www.childinfo.org
   UNICEF Innocenti Insight the Dynamics of Social Change: Towards the
    Abandonment of FGM/C in five Africa Countries, 2010
   Gerry Mackie, Ending Footbinding and Infibulation: A Convention Account,
    American Sociological Review, Vol. 61, No. 6. (Dec., 1996), pp. 999-1017
   Bettina Shell-Duncan, Katherine Wander, Ylva Herlund, Amadou Moreau,
    Dynamics of Change in the practice of female genital cutting in
    Senegambia: testing predictions of social convention theory, Social
    Science and Medicine xxx (2011)1-9, 2011
   UNICEF Innocenti Digest: Change a Harmful Social Convention”
    www.unicef-irc.org, 2005
   UNICEF Technical Note “Coordinated Strategy to Abandon Female Genital
    Mutilation/cutting In One Generation www.childinfo.org, 2007
   Cristina Bicchieri, The Grammar of Society, The Nature and Dynamics of
    Social Norms, Chapter 1, The Rules We Live By, Cambridge University
    Press, 2006


                                    UNICEF                                     31

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Presentazione dott.ssa De Vita

  • 1. Nuove prospettive per la riduzione della disparità di genere: Norme sociali e cambiamento Maria Gabriella De Vita Milano – Marzo 2012 1
  • 2. Pensando a strategie per la riduzione delle disparità, sarà necessario focalizzarsi su “percorsi integrati”– dovremo intervenire nelle comunità non soltanto con un impegno rinnovato per le tematiche dell’assistenza medica, l’alimentazione, l’acqua, il SIDA; ma anche per le tematiche dell’istruzione, la protezione e con interventi “integrati” capaci di affrontare le cause strutturali della deprivazione e dell’esclusione. Anthony Lake in letter to colleagues sent to Heads of Offices 9 July 2010 Traduzione libera 2
  • 3. Approccio basato sui diritti umani I fondamenti dello  Analisi delle cause sviluppo immediate, sottostanti e Sviluppo come autonomia/ strutturali dello sviluppo Diritti umani nel vissuto quotidiano umano Cause immediate “Stato di nutrizione, salute, stato  Le norme sociali si cognitivo e emozionale” pongono tra le cause Cause sottostanti strutturali del rispetto e “Servizi di base e accesso ai servizi” godimento dei diritti umani Cause strutturali, o, al contrario, tra le “Società, Status della persona, Politiche, Risorse” cause delle loro violazioni. 3
  • 4. Sfatare stereotipi o conoscenze e comportamenti dati per scontati, cioè le cause strutturali di pratiche nocive, è difficile, ma conduce a cambiamenti sociali durevoli. 4
  • 5. Pratiche nocive che comportano violenza contro le donne sono spesso convenzioni o norme sociali, per cui il loro abbandono non è una decisione puramente individuale e razionale ma una scelta su cui pesano fattori sociali complessi. Quali possono essere degli esempi di queste pratiche? 5
  • 6. Sostenute da potenti sistemi di persuasione che comprendono punizioni e riconoscimenti, sono spesso praticate senza intenzione di violenza, e sono spesso ritenute accettabili da chi le pratica e da chi le subisce.  Esempi includono:  Disciplina violenta (a casa e a scuola)  Escissione/ Mutilazioni genitali femminili  Matrimonio precoce (spesso arrangiato, a volte forzato)  Certe forme di sfruttamento sessuale delle bambine e delle adolescenti  Screening prenatale e aborto selettivo di feti di sesso femminili  Lavoro minorile nocivo  Violenza giovanile in gang 6
  • 7. Molte di queste pratiche sono direttamente associate a disuguaglianza e disparità di genere. UNICEF 7
  • 8. Quali sono le implicazioni per la programmazione? 8
  • 9. L’obbiettivo è: Considerare queste pratiche come “norme sociali”, concepirle come “giochi di coordinamento” o “dilemmi sociali”; accelerare i “cambiamenti” fino a raggiungere dei “punti di svolta” per un abbandono collettivo spontaneo e durevole.
  • 10. Principio – Il cambiamento è stimolato da “nuove conoscenze”, dalla presa di coscienza del “costo” della pratica e della possibilità di “un’alternativa” Azione –  Educazione: un processo di discussione e di riflessione dove i “costi” della pratica tendono a diventare più evidenti grazie alla condivisione da parte delle donne, e degli uomini, delle proprie esperienze e di quelle delle loro figlie  Informazione che altre comunità hanno già effettuato il cambiamento.
  • 11. Principio –per assimilare nuove conoscenze, le persone hanno bisogno di discutere, d’influenz arsi a vicenda e di “condividere” in “classe” e al di fuori della “classe” Azione – In un processo di discussione e di riflessione pubblica libero e non valutativo dei membri del gruppo di organizzarsi e di adottare un’iniziativa collettiva “condizionata”: “io abbandonerò “a condizione” che voi abbandonerete”.
  • 12. Cosa significa “essere uomo”? Definizione di “vero uomo”: sposare una “donna” e non una bambina, non lasciarsi mai andare alla violenza, incoraggiare le proprie figlie all’istruzione.
  • 13. Creare il consenso “nel villaggio” e “dei villaggi” Capi religiosi Capi tradizionali Donne influenti Praticanti tradizionali
  • 14. decisione di cambiare la norma sociale deve essere una decisione collettiva / una scelta coordinata di un gruppo di popolazione che condivide legami culturali e sociali e di matrimonio ( gruppo di referenza) Azione – Facilitare la comunicazione, la discussione e la collaborazione a livello comunitario, in maniera che communità diverse possano mettersi d’accordo per il cambiamento della norma sociale (una nuova comprensione del fatto che la condizione di tutti migliorerebbe se tutti rinunciassero alla norma)
  • 15. Principio – E necessaria un’affermazione esplicita e pubblica da parte delle comunità del loro impegno collettivo di abbandono della pratica. Azione – Ciò può assumere forme diverse, come quella di una dichiarazione comune pubblica in un’assemblea a larga partecipazione o un’autorevole dichiarazione scritta (ciò crea ”fiducia” nel fatto che gli “altri” terranno fede a un impegno pubblicamente preso).
  • 16. Principio –è necessario un processo organizzato di diffusione per assicurare che la decisione di abbandonare la pratica si diffonda rapidamente da una comunità all’altra e sia mantenuta. Azione – Utilizzare ogni forma di comunicazione possibile tradizionale o moderna per propagare l’informazione che il “cambiamento” è in corso; utilizzare reti di relazioni sociali competenti ( diffusione organizzata dell’informazione)
  • 17. Diffusione organizzata Le comunità devono coinvolgere i villaggi vicini e le comunità socialmente connesse alla loro, anche geograficamente distanti, e stimolare il dialogo tra le famiglie, i vicini e i membri appartenenti allo stesso gruppo etnico (caso E/MGF). F F F F F F
  • 18. Punto di Svolta (Tipping Point) (esempio, E/MGF)  Dove prima esisteva una pressione sociale in favore della E/MGF, si afferma una pressione sociale in favore dell’abbandono della pratica. Quando il processo raggiunge questo punto, la convenzione sociale di non praticare l’escissione inizia ad auto-alimentarsi e l’abbandono della pratica procede rapidamente e spontaneamente. UNICEF 18
  • 19. Principio – Le azioni a livello di comunità dipendono anche da un ambiente che favorisca e sostenga il cambiamento e, in particolare, dall’imp egno dello Stato, a tutti i livelli. Azione –  Adottare misure sociali e leggi adeguate, affiancate da efficaci iniziative di mobilizzazione e di informazione ( i mezzi di comunicazione di massa hanno un ruolo fondamentale nell’agevolare il processo di diffusione)  Diffondere l’informazione sul cambiamento in atto.
  • 20. Il processo del “cambiamento” si basa sui valori culturali preesistenti coerenti con i diritti umani  Si inizia con la discussione e il dibattito sui valori propri alla comunità (personali/ locali/ tradizionali), sulle aspirazioni della comunità (“visione” di una comunità) e su tutto ciò che di positivo è già stato fatto e che è coerente con questi valori  Si ricorda che principi di non discriminazione e non– violenza sono propri a tutte le grandi religioni.
  • 21. Cambiare i comportamenti: realizzare i diritti umani salvaguardando la cultura  Si mette l’accento sui valori fondamentali di una cultura e su come questi valori influenzino la vita quotidiana dell’individuo e se siano coerenti con i principi fondamentali dei diritti umani  La discussione di gruppo deve condurre a un consenso sulla maniera in cui “io e gli altri” dovremmo “essere e comportarci”, a una visione della comunità e all’impegno a realizzare questa visione come individui e come gruppo.  (in questa maniera il discorso sui diritti umani non è percepito come imposto )
  • 22. Generare un movimento per I diritti umani  Generare un movimento sociale che riconosca e aderisca ai principi fondamentali dei diritti umani e alla loro realizzazione piuttosto che all'associazione dei diritti umani con la punizione di coloro che li violano
  • 23. Generare un movimento per I diritti umani - Etiopia: celebrazione pubblica per un “corpo integro”, 2004, 80,000 persone ONG Kembatta Mentti-Gezzima-Tope (Donne di Kembatta che mettono insieme i loro sforzi). UNICEF 23
  • 24. Una volta accettati, i diritti umani diventano uno strumento potente di “cambiamento”  Attraverso la discussione partecipativa dei principi umani fondamentali e l’informazione corretta, diventa possibile analizzare le pratiche sociali esistenti ( e gli scritti e gli schemi mentali di cui fanno parte) e formulare strategie di azione  Azione, “vedere il cambiamento” è per se stesso un processo positivo in quanto influenza “altri” a cambiare.
  • 25. Rivedere e correggere Discussione e le leggi, le politiche dibattitto su norme sociali e i servizi per sociali/ pratiche/ allinearli ai principi schemi mentali e fondamentali dei diritti Coerenza con I diritti umani umani  Consenso su principi fondamnetali dei diritti umani e sui diritti umani (basato su valori morali “locali” coerenti con i diritti umani)  Definizione di una visione comune basata sui principi fondamentali dei diritti umani 25
  • 27. È necessario andare al di là delle analisi locali e portarsi a livello di regione Mauritania 0% - 10% 10.1% - 45% 45.1% - 90% Senegal 90.1% - 100% Mali Guinea Source: DHS 2000, 2000-01 and 2005
  • 28. Per esempio la diffusione dell’escissione in Africa non tiene conto delle frontiere degli stati e si distribuisce secondo linee etniche Escissione: aree ad altissima prevalenza e grandi variazioni all’interno di uno stesso stato Grigio, al di sotto del 10% Verde chiaro: tra 10-40% Verde più scuro: tra 41 e 70% Verde scuro: al di sopra del 70% 28 28
  • 29. Valutazione indipendente a “lungo termine” del programma Tostan di emancipazione delle communità (Senegal)  Effettuata nel 2006/2007  Include una componente quantitativa e una qualitativa  Collaborazione tra UNICEF, Population Council e Macro International  Si riferisce al periodo 1996-2006  Paragona tre tipi di villaggi  Partecipanti al programma e alla deliberazione pubblica  Non partecipanti al programma, interpellati da villaggi partecipanti al programma, partecipano alla “deliberazione pubblica”  Non partecipanti al programma, non interpellati da villaggi partecipanti, non partecipano alla “deliberazione pubblica”
  • 30. Risultati principali della valutazione di Tostan  Nei villaggi partecipanti al programma, la percentuale dell’escissione è ridotta del 70 per cento circa  Nei villaggi partecipanti alla deliberazione pubblica ma non al programma, la percentuale dell’escissione si riduce di circa il 70 per cento  Nei villaggi non partecipanti al programma e alla deliberazione, la riduzione dell’escissione è del 15 per cento. Tostan ha avuto un effetto cruciale sulla prevalenza dell'escissione attraverso la sua presenza diretta, ma anche attraverso il processo di diffusione organizzata delle dinamiche del “cambiamento” e dell’abbandono dell’escissione.
  • 31. Referenze  Tostan programme published by UNICEF in 2008 www.childinfo.org  UNICEF Innocenti Insight the Dynamics of Social Change: Towards the Abandonment of FGM/C in five Africa Countries, 2010  Gerry Mackie, Ending Footbinding and Infibulation: A Convention Account, American Sociological Review, Vol. 61, No. 6. (Dec., 1996), pp. 999-1017  Bettina Shell-Duncan, Katherine Wander, Ylva Herlund, Amadou Moreau, Dynamics of Change in the practice of female genital cutting in Senegambia: testing predictions of social convention theory, Social Science and Medicine xxx (2011)1-9, 2011  UNICEF Innocenti Digest: Change a Harmful Social Convention” www.unicef-irc.org, 2005  UNICEF Technical Note “Coordinated Strategy to Abandon Female Genital Mutilation/cutting In One Generation www.childinfo.org, 2007  Cristina Bicchieri, The Grammar of Society, The Nature and Dynamics of Social Norms, Chapter 1, The Rules We Live By, Cambridge University Press, 2006 UNICEF 31

Notes de l'éditeur

  1. Immediate causes determine the current status of the problem.Immediate causes refer to the status and direct influences For example, poor school enrolment rates for girls may be caused by school fees, distance to school, domestic chores, early marriage, etc.).Underlying causes are often the consequence of policies, laws and availability of resources. They may reveal related complex issues and require interventions that take significant time in obtaining results (at least 5 years). Underlying causes refer to services, access, practices, e.g. education policies favor the better off, discriminatory attitudes towards girls and the poor, little attention to child stimulation in early years, education not seen as valuable.Root/structural causes reveal conditions that require long-term interventions in order to change societal attitudes and behavior at different levels, including those at the family, community and higher decision-making level. Root causes may include gender values, ethnically based discrimination, poor organization of the civil service, inadequate budget allocations, etc.