1. Nuove prospettive per la riduzione della
disparità di genere:
Norme sociali e cambiamento
Maria Gabriella De Vita
Milano – Marzo 2012
1
2. Pensando a strategie per la riduzione delle
disparità, sarà necessario focalizzarsi su “percorsi
integrati”– dovremo intervenire nelle comunità non
soltanto con un impegno rinnovato per le tematiche
dell’assistenza medica, l’alimentazione, l’acqua, il
SIDA; ma anche per le tematiche dell’istruzione, la
protezione e con interventi “integrati” capaci di
affrontare le cause strutturali della deprivazione e
dell’esclusione.
Anthony Lake
in letter to colleagues
sent to Heads of Offices
9 July 2010
Traduzione libera
2
3. Approccio basato sui diritti umani
I fondamenti dello
Analisi delle cause sviluppo
immediate, sottostanti e
Sviluppo come autonomia/
strutturali dello sviluppo Diritti umani nel vissuto quotidiano
umano
Cause immediate
“Stato di nutrizione, salute, stato
Le norme sociali si cognitivo e emozionale”
pongono tra le cause
Cause sottostanti
strutturali del rispetto e “Servizi di base e accesso ai servizi”
godimento dei diritti umani Cause strutturali,
o, al contrario, tra le “Società, Status della persona,
Politiche, Risorse”
cause delle loro violazioni.
3
4. Sfatare stereotipi o conoscenze e comportamenti dati per
scontati, cioè le cause strutturali di pratiche nocive, è
difficile, ma conduce a cambiamenti sociali durevoli.
4
5. Pratiche nocive che comportano violenza
contro le donne sono spesso convenzioni
o norme sociali, per cui il loro abbandono
non è una decisione puramente
individuale e razionale ma una scelta su
cui pesano fattori sociali complessi.
Quali possono essere degli esempi
di queste pratiche?
5
6. Sostenute da potenti sistemi di persuasione che
comprendono punizioni e riconoscimenti, sono
spesso praticate senza intenzione di violenza, e
sono spesso ritenute accettabili da chi le pratica e
da chi le subisce.
Esempi includono:
Disciplina violenta (a casa e a scuola)
Escissione/ Mutilazioni genitali femminili
Matrimonio precoce (spesso arrangiato, a volte
forzato)
Certe forme di sfruttamento sessuale delle bambine
e delle adolescenti
Screening prenatale e aborto selettivo di feti di
sesso femminili
Lavoro minorile nocivo
Violenza giovanile in gang
6
7. Molte di queste pratiche sono
direttamente associate a
disuguaglianza e disparità di genere.
UNICEF 7
9. L’obbiettivo è:
Considerare queste pratiche come
“norme sociali”, concepirle come
“giochi di coordinamento” o
“dilemmi sociali”; accelerare i
“cambiamenti” fino a raggiungere
dei “punti di svolta” per un
abbandono collettivo spontaneo e
durevole.
10. Principio –
Il cambiamento è
stimolato da “nuove
conoscenze”, dalla
presa di coscienza del
“costo” della pratica e
della possibilità di
“un’alternativa”
Azione –
Educazione: un processo di discussione e di riflessione
dove i “costi” della pratica tendono a diventare più evidenti
grazie alla condivisione da parte delle donne, e degli
uomini, delle proprie esperienze e di quelle delle loro figlie
Informazione che altre comunità hanno già effettuato il
cambiamento.
11. Principio –per
assimilare nuove
conoscenze, le
persone hanno
bisogno di
discutere, d’influenz
arsi a vicenda e di
“condividere” in
“classe” e al di fuori
della “classe”
Azione –
In un processo di discussione e di riflessione pubblica
libero e non valutativo
dei membri del gruppo di organizzarsi e di
adottare un’iniziativa collettiva “condizionata”: “io
abbandonerò “a condizione” che voi abbandonerete”.
12. Cosa significa “essere uomo”?
Definizione di “vero uomo”: sposare una “donna” e non una
bambina, non lasciarsi mai andare alla violenza, incoraggiare
le proprie figlie all’istruzione.
13. Creare il consenso “nel villaggio” e “dei
villaggi”
Capi religiosi Capi tradizionali
Donne influenti
Praticanti tradizionali
14. decisione di cambiare la
norma sociale deve
essere una decisione
collettiva / una scelta
coordinata di un gruppo
di popolazione che
condivide legami
culturali e sociali e di
matrimonio ( gruppo di
referenza)
Azione –
Facilitare la comunicazione, la discussione e la collaborazione
a livello comunitario, in maniera che communità diverse
possano mettersi d’accordo per il cambiamento della norma
sociale (una nuova comprensione del fatto che la condizione di
tutti migliorerebbe se tutti rinunciassero alla norma)
15. Principio – E
necessaria
un’affermazione
esplicita e pubblica da
parte delle comunità del
loro impegno collettivo
di abbandono della
pratica.
Azione –
Ciò può assumere forme
diverse, come quella di una
dichiarazione comune pubblica in
un’assemblea a larga partecipazione
o un’autorevole dichiarazione scritta
(ciò crea ”fiducia” nel fatto che gli
“altri” terranno fede a un impegno
pubblicamente preso).
16. Principio –è
necessario un
processo organizzato di
diffusione per
assicurare che la
decisione di
abbandonare la pratica
si diffonda rapidamente
da una comunità
all’altra e sia
mantenuta.
Azione – Utilizzare ogni forma di comunicazione possibile
tradizionale o moderna per propagare l’informazione che il
“cambiamento” è in corso; utilizzare reti di relazioni sociali
competenti ( diffusione organizzata dell’informazione)
17. Diffusione organizzata
Le comunità devono coinvolgere i
villaggi vicini e le comunità
socialmente connesse alla
loro, anche geograficamente
distanti, e stimolare il dialogo tra le
famiglie, i vicini e i membri
appartenenti allo stesso gruppo
etnico (caso E/MGF).
F
F
F
F
F
F
18. Punto di Svolta (Tipping Point)
(esempio, E/MGF)
Dove prima esisteva una pressione
sociale in favore della E/MGF, si afferma
una pressione sociale in favore
dell’abbandono della pratica. Quando il
processo raggiunge questo punto, la
convenzione sociale di non praticare
l’escissione inizia ad auto-alimentarsi e
l’abbandono della pratica procede
rapidamente e spontaneamente.
UNICEF 18
19. Principio – Le
azioni a livello di
comunità dipendono
anche da un
ambiente che
favorisca e sostenga
il cambiamento e, in
particolare, dall’imp
egno dello Stato, a
tutti i livelli.
Azione –
Adottare misure sociali e leggi adeguate, affiancate da
efficaci iniziative di mobilizzazione e di informazione ( i
mezzi di comunicazione di massa hanno un ruolo
fondamentale nell’agevolare il processo di diffusione)
Diffondere l’informazione sul cambiamento in atto.
20. Il processo del “cambiamento” si basa
sui valori culturali preesistenti coerenti
con i diritti umani
Si inizia con la discussione e il dibattito sui valori propri
alla comunità (personali/ locali/ tradizionali), sulle
aspirazioni della comunità (“visione” di una comunità) e
su tutto ciò che di positivo è già stato fatto e che è
coerente con questi valori
Si ricorda che principi di non discriminazione e non–
violenza sono propri a tutte le grandi religioni.
21. Cambiare i comportamenti: realizzare i
diritti umani salvaguardando la cultura
Si mette l’accento sui valori fondamentali di una cultura e
su come questi valori influenzino la vita quotidiana
dell’individuo e se siano coerenti con i principi
fondamentali dei diritti umani
La discussione di gruppo deve condurre a un consenso
sulla maniera in cui “io e gli altri” dovremmo “essere e
comportarci”, a una visione della comunità e all’impegno
a realizzare questa visione come individui e come
gruppo.
(in questa maniera il discorso sui diritti umani non è percepito come
imposto )
22. Generare un movimento per I diritti umani
Generare un movimento sociale che riconosca e aderisca
ai principi fondamentali dei diritti umani e alla loro
realizzazione piuttosto che all'associazione dei diritti
umani con la punizione di coloro che li violano
23. Generare un movimento per I diritti
umani - Etiopia: celebrazione pubblica
per un “corpo integro”, 2004, 80,000
persone
ONG Kembatta Mentti-Gezzima-Tope (Donne di Kembatta che mettono
insieme i loro sforzi). UNICEF 23
24. Una volta accettati, i diritti umani
diventano uno strumento potente di
“cambiamento”
Attraverso la discussione partecipativa dei principi umani
fondamentali e l’informazione corretta, diventa possibile
analizzare le pratiche sociali esistenti ( e gli scritti e gli
schemi mentali di cui fanno parte) e formulare strategie di
azione
Azione, “vedere il cambiamento” è per se stesso un
processo positivo in quanto influenza “altri” a cambiare.
25. Rivedere e correggere Discussione e
le leggi, le politiche dibattitto su norme
sociali e i servizi per sociali/ pratiche/
allinearli ai principi schemi mentali e
fondamentali dei diritti Coerenza con I diritti
umani umani
Consenso su principi fondamnetali dei diritti
umani e sui diritti umani (basato su valori morali
“locali” coerenti con i diritti umani)
Definizione di una visione comune basata sui
principi fondamentali dei diritti umani
25
27. È necessario andare al di là delle analisi
locali e portarsi a livello di regione
Mauritania
0% - 10%
10.1% - 45%
45.1% - 90%
Senegal
90.1% - 100%
Mali
Guinea
Source: DHS 2000, 2000-01 and 2005
28. Per esempio la diffusione dell’escissione
in Africa non tiene conto delle frontiere
degli stati e si distribuisce secondo linee
etniche
Escissione: aree ad
altissima prevalenza
e grandi variazioni
all’interno di uno
stesso stato
Grigio, al di sotto del 10%
Verde chiaro: tra 10-40%
Verde più scuro: tra 41 e 70%
Verde scuro: al di sopra del 70%
28
28
29. Valutazione indipendente a “lungo
termine” del programma Tostan di
emancipazione delle communità
(Senegal)
Effettuata nel 2006/2007
Include una componente quantitativa e una qualitativa
Collaborazione tra UNICEF, Population Council e Macro
International
Si riferisce al periodo 1996-2006
Paragona tre tipi di villaggi
Partecipanti al programma e alla deliberazione pubblica
Non partecipanti al programma, interpellati da villaggi partecipanti al
programma, partecipano alla “deliberazione pubblica”
Non partecipanti al programma, non interpellati da villaggi
partecipanti, non partecipano alla “deliberazione pubblica”
30. Risultati principali della valutazione di
Tostan
Nei villaggi partecipanti al programma, la percentuale
dell’escissione è ridotta del 70 per cento circa
Nei villaggi partecipanti alla deliberazione pubblica ma
non al programma, la percentuale dell’escissione si
riduce di circa il 70 per cento
Nei villaggi non partecipanti al programma e alla
deliberazione, la riduzione dell’escissione è del 15 per
cento.
Tostan ha avuto un effetto cruciale sulla
prevalenza dell'escissione attraverso la sua
presenza diretta, ma anche attraverso il
processo di diffusione organizzata delle
dinamiche del “cambiamento” e dell’abbandono
dell’escissione.
31. Referenze
Tostan programme published by UNICEF in 2008 www.childinfo.org
UNICEF Innocenti Insight the Dynamics of Social Change: Towards the
Abandonment of FGM/C in five Africa Countries, 2010
Gerry Mackie, Ending Footbinding and Infibulation: A Convention Account,
American Sociological Review, Vol. 61, No. 6. (Dec., 1996), pp. 999-1017
Bettina Shell-Duncan, Katherine Wander, Ylva Herlund, Amadou Moreau,
Dynamics of Change in the practice of female genital cutting in
Senegambia: testing predictions of social convention theory, Social
Science and Medicine xxx (2011)1-9, 2011
UNICEF Innocenti Digest: Change a Harmful Social Convention”
www.unicef-irc.org, 2005
UNICEF Technical Note “Coordinated Strategy to Abandon Female Genital
Mutilation/cutting In One Generation www.childinfo.org, 2007
Cristina Bicchieri, The Grammar of Society, The Nature and Dynamics of
Social Norms, Chapter 1, The Rules We Live By, Cambridge University
Press, 2006
UNICEF 31
Notes de l'éditeur
Immediate causes determine the current status of the problem.Immediate causes refer to the status and direct influences For example, poor school enrolment rates for girls may be caused by school fees, distance to school, domestic chores, early marriage, etc.).Underlying causes are often the consequence of policies, laws and availability of resources. They may reveal related complex issues and require interventions that take significant time in obtaining results (at least 5 years). Underlying causes refer to services, access, practices, e.g. education policies favor the better off, discriminatory attitudes towards girls and the poor, little attention to child stimulation in early years, education not seen as valuable.Root/structural causes reveal conditions that require long-term interventions in order to change societal attitudes and behavior at different levels, including those at the family, community and higher decision-making level. Root causes may include gender values, ethnically based discrimination, poor organization of the civil service, inadequate budget allocations, etc.