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Nouvelle Nouveau
BY ESTELLE ARIELLE BOUCHET
Nouvelle Nouveau
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È FACILE COMPRENDERE COME L’ART NOUVEAU, MOVIMENTO
precursore e antesignano dell’Europa unita, nato dal romanticismo
intorno al 1900, possa tornare ad interessare i giorni nostri in
un’Europa, ormai costituita economicamente, ma ancora alla ricerca
di radici più profonde, sotto il profilo spirituale, culturale e artistico.
Di nuovo l’Art Nouveau appare come l’affermazione ciclica di un
evidente ritorno a quello stile così fortemente femminile, che si è
sviluppato molto spontaneamente in molte capitali economiche, nate
dall’era industriale del XIX secolo, nelle stazioni del metro di Victor
Horta negli edifici Liberty, il cui stile ha donato il nome ai tessuti fioriti.
DaViennaaMilano,passandoperParigi,Nancy,BarcellonaoBruxelles,
l’Art Nouveau si è diffusa in agglomerati culturalmente attivi, assetati
di novità e di fantasie lussureggianti. Così l’orientalismo del 1800, con
le lettere persiane di Montesquieu, le storie delle Mille e Una Notte
o le Lettere di Lady Montagu, tessono, con un piacere manierista ed
una fantasia colorata, uno stile folle e minuzioso ad immagine di un
quadro di Gustav Klimt. L’Art Nouveau si nutre dei cliches orientali di
vestali lascive dal fascino, oggi, un po’ mieloso e dolciastro. Odalische
che avrebbero per madre una Madame Bovary.
L’opera di Gustav Flaubert, pubblicata nel 1856, rappresentativa di
quella attitudine romantica e malinconica, annuncia le predilezioni
artistiche che saranno così bene interpretate da Viollet-le-Duc, grande
ispiratore di Gaudi. Così Charles Baudelaire scrive a proposito di
Emma Bovary: “la giovane ragazza s’inebriava con piacere dei colori
delle vetrate, delle tinte orientali che filtravano le lunghe finestre
ART NOUVEAU WAS A DEVELOPMENT OF ROMANTICISM, AND
around 1900, it was a pioneering movement that artistically united
Europe. Seeing how deeply it influenced both the applied and
decorativearts,it’seasytounderstandhowithasbeguntogaininterest
recently, now that Europe is a unified economic reality. However, the
“New” Art Nouveau, is looking for an even deeper spiritual, cultural,
and artistic sense of form and meaning.
Once again, Art Nouveau re-appears with a return to a strongly
feminine style, which had originally and spontaneously erupted
from the many economic capitals during the Industrial Age of the
NineteenthCentury.(SomegoodexampleswouldbetheMetrostations
by Victor Horta, and the Liberty-style buildings, which subsequently
gave its name to floral fabrics) From Vienna to Milan, through Paris,
Barcelona, and Brussels, Art Nouveau spread to every culturally-active
centre that was hungry for novelty and lush fantasies. In part, the
Orientalism movement of the 1800’s, with its “Persian Letters”, “Tales
From the Arabian Nights”, and “Turkish Embassy Letters”, with all its
mannerisms and colourful imagination, linked a crazy meticulous
style to the images in a Gustav Klimt painting. Art Nouveau fed off
the Oriental clichés of lascivious Vestal Virgins, whose charm seems a
bit sugary today, and odalisques that might have had Madame Bovary
for a mother.
Flaubert’s book, published in 1856, represented the Romantic
melancholy attitude, and announced the artistic predilections that
would be so well interpreted by Viollet-le-Duc, a great inspiration for
MARABÙTABLE IN HEARTWOOD
OF MAHOGANY OR ROSEWOOD
BY MAÒLI, DESIGN ALESSANDRO
LOSCHIAVO
TAVOLO MARABÙ REALIZZATO
IN MASSELLO DI MOGANO O
PALISSANDRO, MAÒLI. DESIGN
ALESSANDRO LOSCHIAVO
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lavorate”. Ci troviamo in un vero e proprio trattato d’architettura
di Art Nouveau: le vetrate di cui René Lalique ha fatto la sua figura
portante, l’Orientalismo, lo stile sinuoso e arabeggiante degli elementi
architettonici, le trasparenze di un Daum o di un Emile Gallé.
Poco interessante il ritorno dell’Art Nouveau all’inizio del terzo
millennio, se non si comprende l’anima stessa di questo straordinario
movimento artistico europeo, nato dal romanticismo e preludio
dell’Art Déco. Si può pensare che le crescenti preoccupazioni per
la sopravvivenza del nostro pianeta, per il rispetto delle foreste
e della fauna giochino un ruolo determinante nelle ispirazioni
artistiche moderne così come per l’Art Nouveau, la natura aveva un
posto fondamentale. Pensiamo in Spagna all’architettura di Gaudi,
direttamente ispirata ai fiori e alla botanica o ai lavori in Francia, nella
regioneavignonesedelnotoentomologoJeanHenriFabre.L’attenzione
e l’ascolto della natura e le tematiche dell’uomo in relazione ad essa
costituiscono un leit motiv comune all’Art Nouveau e della nostra
epoca. L’ultimo salone “Nature et objets”, a Parigi, ha un orientamento
nettamente ecologico. Oggi, Lalique, Tiffany o Boucheron attingono
dall’Art Nouveau per le loro ricerche creative, servendo la musa che
ha portato loro fortuna nel secolo scorso. La Maison Hermès decora
foulard, camicie di seta con allegre fantasie d’insetti e farfalle. Prada
addolcisce i suoi tagli rigorosi e strutturati con pizzi e merletti
femminili di fiori arabescati.
Sarebbe opportuno ricordare che l’Art Nouveau è originaria del nord,
più precisamente proviene dalla Gran Bretagna. L’amore degli inglesi
per la natura fu riversata nell’espressione artistica. La matrice del
movimento si ricerca nell’Art & Crafts, o “Aesthetic Style”, nati nella
seconda metà del XIX secolo, che hanno dato vita al Design. Il designer
e architetto William Morris ha creato carte da parati che mettono in
scena fiori e animali.
In contrapposizione al realismo sociale dell’industrializzazione del
tempo, questo movimento di cui Morris e John Ruskin sono i maggiori
esponenti, esalta la figura della donna e quella di una natura rifugio,
intima e accogliente. Una sorta di Eden o di paradiso perduto dove
la figura femminile diventa il topos centrale del movimento Art
Nouveau e la musa ispiratrice dell’artista in un inno d’amore all’eterno
femminino e alla natura. Ne è un esempio la vetrata di Eugène Grasset
al Museo delle Arti Decorative di Parigi. In queste illustrazioni si
leggono sovente delle ispirazioni mitologiche e ellenistiche: corone
di fiori, drappeggi vaporosi che possiamo ritrovare nelle affissioni
d’epoca o nelle prime pubblicità.
Levetrateall’iniziodelNovecentocostituisconoelementiarchitettonici
rilevanti. In Europa, nascono nuovi laboratori artigiani per far fronte
allacrescentedomanda:unacasadimodacomeMaumejeanimpiegava
più di 150 persone, oltre che a Parigi vi erano filiali a Hendaye, San
Sebastian e Madrid.
François de la Vaissière, esperto internazionale di vetrate, ci da
delucidazioni in merito a questo know how fortemente legato a
questo periodo artistico: “Daum, Gallé e Gruber si rifanno alla scuola
di Nancy che ha segnato molto questo momento. In effetti, dopo la
guerra del 15-18, sono state create delle vetrate per sostituire quelle
distrutte durante la guerra. A Bruxelles, nel 1893 viene creato da
Horta, il primo manifesto di Art Nouveau in un insieme di mosaici,
Gaudi.EvenCharlesBaudelairewroteaboutEmmaBovary,“theyoung
girlgetsdrunkonthepleasureofthecoloursofthestainedglass,ofthe
Oriental colours that filtered through the long decorated windows”.
This epitomized Art Nouveau architecture: the stained-glass windows
which were so important for René Lalique, Orientalism, the sinuous
arabesque style of the architectural elements, the transparencies of a
Daum or an Emile Gallé.
This return of Art Nouveau at the beginning of the third millennium
would be relatively uninteresting, if you did not understand the
very soul of this extraordinary European artistic movement, which
derived itself from Romanticism and was a prelude to Art Deco.
You might imagine that the growing concern for the survival of our
planet and respect for forests and fauna play a key role in modern
artistic inspiration; just as Nature had a fundamental place in Art
Nouveau. We see this in Spain, in the architecture of Gaudi, who
was directly inspired by flowers and vegetation, and in France, in the
Avignon region, in the work of the famous entomologist Jean Henri
Fabre. Attention to detail and an understanding of Nature and Man’s
relation to it, are a leitmotif common to both Art Nouveau and our
age. The latest exhibition, “Nature et objets”, in Paris, has a distinctly
ecological orientation. Today, Lalique, Tiffany, and Boucheron draw
on Art Nouveau for their creative research, using the same muse
that brought them luck in the last century. The House of Hermès
decorates scarves and silk shirts with cheerful fantasies of insects and
butterflies. Prada sweetens its severe structured cuts with feminine
lace and arabesque flowers.
It is important to remember that Art Nouveau originated in the
North, in Great Britain. The love that the English have for Nature was
poured into an artistic expression. The epicentre of the movement
can be found in “Arts & Crafts, or “Aesthetic Style”, which started in
the second half of the Nineteenth Century and triggered “Design”.
Designer and architect William Morris created a wallpaper that put
the spotlight on flowers and animals. In contrast to the social realism
of the industrialization of the time, this movement, of which Morris
and John Ruskin are the main exponents, exalts the figure of a woman
and that of Mother Nature as a refuge that is intimate and welcoming.
A sort of Eden, or lost paradise, where the female figure becomes the
central theme of the Art Nouveau movement and an inspiring muse
for the artist in a hymn of love to the eternal female and to Mother
Nature. An example of this is the glass wall by Eugène Grasset, at the
Museum of Decorative Arts in Paris. In these figures, you can often see
the Classical Greek and mythological inspirations: crowns of flowers
and misty drapes that we find in vintage posters or in early publicity.
At the beginning of the Twentieth Century, windows were also
important architectural elements. New workshops started up in
Europe to meet the growing demand: a fashionable workshop like
Maumejean employed more than 150 people; as well as in Paris,
Hendaye, San Sebastian, and Madrid.
François de la Vaissière, international stained-glass expert, explains
the skill that is strongly linked to this artistic period- “Daum, Galle,
and Gruber are connected to the Nancy school, which strongly
influencedtheperiod.AftertheFirstWorldWar,alotofwindowswere
made to replace those destroyed during the war. The first manifesto
41
42 43
prediligerà le tematiche delle libellule e delle farfalle, simboli dello
stile “Art Nouveau”; amalgama tanti stili e tante contraddizioni, che
diventa difficile da definire. L’essenza e la primaria ispirazione sono la
sinuosità femminile e delle piante”.
Il fascino dell’Art Nouveau deriva dalla sua capacità di essere un
fenomeno europeo nel contempo anche eterogeneo e anacronistico
nelle sue creazioni, così diverse da un paese all’altro. A differenza
dell’Art Déco, che seguirà, è un modo d’espressione puramente
femminile, fatto di curve sottili, di rotondi arabeschi e di un’ apologia
bucolica alla vita. +
animalmotifs,Laliquehadapreferencefordragonfliesandbutterflies,
symbols of the Art Nouveau style; he amalgamates so many styles
and so many contradictions that he becomes difficult to define: the
essence, and primary inspiration, is the sinuousness of women and
plants.”
The fascination of Art Nouveau is a European phenomenon. While
being varied and anachronistic in its creations, it is so different from
one country to another. Unlike Art Deco, which came after, it is a
purelyfemalemeansofexpression,madeupofsubtlecurvesandround
arabesques, and represents our lives amongst Mother Nature. +
artigianato in ferro, affreschi e vetrate che si sposano perfettamente
all’architettura: cupole, grandi finestre, pannelli di chiese come quella
di Gaudì a Barcellona.
Le tecniche neo-gotiche evolvono verso l’Art Nouveau che si va
diffondendo parallelamente in tutto l’impero austro-ungarico.
In America, nel 1880 Tiffany è invitato a decorare la Casa Bianca;
realizzerà delle vetrate e creerà il “vetro favril”, un vetro blu di 10
centimetri con una gamma di 20 o 30 sfumature di blu.
La creazione di Tiffany in materia di vetro è veramente sublime.
Curve, gamma colori, fiori, motivi vegetali e animali, Lalique
of Art Nouveau was created by Horta, in Brussels, in 1893. It was a
series of mosaics, ironwork, frescoes, and stained-glass windows that
combined perfectly with the architecture: domes, large windows, and
panels for churches like that of Gaudi in Barcelona.
Neo-Gothic techniques evolved toward Art Nouveau which was
spreading in a similar fashion throughout the Austro-Hungarian
Empire. In America, in 1880, Tiffany was asked to decorate the White
House and he was to do all the windows and create ‘Favril glass’, a
kind of glass with a range of 20 to 30 shades of blue. Tiffany’s glass
creations are truly sublime. Curves, colour range, flowers, plant and
artigianato in ferro, affreschi e vetrate che si sposano perfettamente
all’architettura: cupole, grandi finestre, pannelli di chiese come quella
di Gaudì a Barcellona.
Le tecniche neo-gotiche evolvono verso l’Art Nouveau che si va
diffondendo parallelamente in tutto l’impero austro-ungarico.
In America, nel 1880 Tiffany è invitato a decorare la Casa Bianca;
realizzerà delle vetrate e creerà il “vetro favril”, un vetro blu di 10
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of Art Nouveau was created by Horta, in Brussels, in 1893. It was a
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Empire. In America, in 1880, Tiffany was asked to decorate the White
House and he was to do all the windows and create ‘Favril glass’, a
artigianato in ferro, affreschi e vetrate che si sposano perfettamente
all’architettura: cupole, grandi finestre, pannelli di chiese come quella
MARABÙTABLE IN
HEARTWOOD OF
MAHOGANY OR ROSEWOOD
BY MAÒLI, DESIGN
ALESSANDRO LOSCHIAVO
TAVOLO MARABÙ
REALIZZATO IN MASSELLO DI
MOGANO O PALISSANDRO,
MAÒLI. DESIGN ALESSANDRO
LOSCHIAVO
MARABÙTABLE IN HEARTWOOD
OF MAHOGANY OR ROSEWOOD
BY MAÒLI, DESIGN ALESSANDRO
LOSCHIAVO
TAVOLO MARABÙ REALIZZATO
IN MASSELLO DI MOGANO O
PALISSANDRO, MAÒLI. DESIGN
ALESSANDRO LOSCHIAVO
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GEORGE BARBIERTHE ILLUSTRATOR OFAN ERA
There is an exhibition at the Fortuny Museum in Venice until January 5,
which tells of the wonderful tale of the style evolution from Art Nouveau
to Art Deco, and it is dedicated to George Barbier (Nantes 1882 - Paris
1932), who was an artist, illustrator, and fashion designer. The exhibition
exploresthemanyaspectsofcreativityfromBarbier,whilereconstructing
the various aspects of his work and putting them into the context of the
artistic and experimental trends of the time.
This is the first-ever exhibition devoted to this refined artist who, right
from the start, showed great versatility: book illustrations, costumes,
jewellery,textiles,drinkingglassesand,aboveall,thefashionillustrations
which were perhaps the most successful and refined things he did.
Barbier also created enormously successful wallpapers for the studio of
André Groult and did illustrations of the fashion creations by designers
like Poiret, Paquin, Lanvin, Worth and Vionnet. He made drawings
and illustrations for his friend Louis Cartier, which led to a fruitful
collaborationwiththeHouseofCartier,makingdesignsforjewelleryand
creating the famous black-panther logo.
Barbier worked with Erté on a number of sets and costumes for films in
Europe and America. His costumes for Rudolph Valentino in the film
“Monsieur Beaucaire” (1924) were particularly remarkable, and the
quality of them was noted by the New York Times, so that the review ran
as saying, “magnificent... never before have such costumes and sets been
seen”. (P.V.)
GEORGE BARBIER ILLUSTRATORE DI UN’EPOCA
Proprio in questi mesi, una mostra rappresenta un magnifico racconto
dell’evoluzionedellostiletral’ArtNouveauel’ArtDéco,quellacheVenezia
dedica a George Barbier (Nantes 1882- Parigi 1932) artista, illustratore di
modaescenografo,alMuseoFortunyfinoal5gennaio.Lamostra indagai
molteplici aspettidellacreativitàdell’artista, ricostruendoidiversiaspetti
della sua produzione e mettendoli in relazione con i fermenti artistici e le
avanguardie dell’epoca.
La prima mostra in assoluto dedicata a questo raffinato creativo che fin
dalle sue prime esposizioni manifesta una grande versatilità: illustrazioni
dilibri,creazionidicostumi,gioielli,tessuti,bicchieriinvetroesoprattutto
illustrazioni di moda. Queste ultime l’espressione più riuscita e raffinata
della sua creazione.
Per l’atelier di André Groult realizza carte da parati di enorme successo,
collabora con stilisti del calibro di Poiret, Paquin, Lanvin, Worth,
Vionnet, illustrando le loro creazioni. Per l’amico Louis Cartier realizza
disegni e illustrazioni. Da questo rapporto scaturisce anche una felice
collaborazione con la Maison Cartier, per la quale realizza disegni per
gioielli e il celebre logo con la pantera nera.
Barbier collabora con Erté a varie scenografie e costumi cinematografici
anche per produzioni americane. Noto è il suo lavoro per i costumi di
Rodolfo Valentino nel film Monsieur Beaucaire (1924) dove la qualità dei
costumi è notata anche dal New York Times, che recensisce così il lavoro
di Barbier: “magnifici…mai prima ad ora si erano visti costumi e scenari
tanto spettacolari.”. (P.V.)

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  • 1. 36 37 Nouvelle Nouveau BY ESTELLE ARIELLE BOUCHET Nouvelle Nouveau
  • 2. 38 39 È FACILE COMPRENDERE COME L’ART NOUVEAU, MOVIMENTO precursore e antesignano dell’Europa unita, nato dal romanticismo intorno al 1900, possa tornare ad interessare i giorni nostri in un’Europa, ormai costituita economicamente, ma ancora alla ricerca di radici più profonde, sotto il profilo spirituale, culturale e artistico. Di nuovo l’Art Nouveau appare come l’affermazione ciclica di un evidente ritorno a quello stile così fortemente femminile, che si è sviluppato molto spontaneamente in molte capitali economiche, nate dall’era industriale del XIX secolo, nelle stazioni del metro di Victor Horta negli edifici Liberty, il cui stile ha donato il nome ai tessuti fioriti. DaViennaaMilano,passandoperParigi,Nancy,BarcellonaoBruxelles, l’Art Nouveau si è diffusa in agglomerati culturalmente attivi, assetati di novità e di fantasie lussureggianti. Così l’orientalismo del 1800, con le lettere persiane di Montesquieu, le storie delle Mille e Una Notte o le Lettere di Lady Montagu, tessono, con un piacere manierista ed una fantasia colorata, uno stile folle e minuzioso ad immagine di un quadro di Gustav Klimt. L’Art Nouveau si nutre dei cliches orientali di vestali lascive dal fascino, oggi, un po’ mieloso e dolciastro. Odalische che avrebbero per madre una Madame Bovary. L’opera di Gustav Flaubert, pubblicata nel 1856, rappresentativa di quella attitudine romantica e malinconica, annuncia le predilezioni artistiche che saranno così bene interpretate da Viollet-le-Duc, grande ispiratore di Gaudi. Così Charles Baudelaire scrive a proposito di Emma Bovary: “la giovane ragazza s’inebriava con piacere dei colori delle vetrate, delle tinte orientali che filtravano le lunghe finestre ART NOUVEAU WAS A DEVELOPMENT OF ROMANTICISM, AND around 1900, it was a pioneering movement that artistically united Europe. Seeing how deeply it influenced both the applied and decorativearts,it’seasytounderstandhowithasbeguntogaininterest recently, now that Europe is a unified economic reality. However, the “New” Art Nouveau, is looking for an even deeper spiritual, cultural, and artistic sense of form and meaning. Once again, Art Nouveau re-appears with a return to a strongly feminine style, which had originally and spontaneously erupted from the many economic capitals during the Industrial Age of the NineteenthCentury.(SomegoodexampleswouldbetheMetrostations by Victor Horta, and the Liberty-style buildings, which subsequently gave its name to floral fabrics) From Vienna to Milan, through Paris, Barcelona, and Brussels, Art Nouveau spread to every culturally-active centre that was hungry for novelty and lush fantasies. In part, the Orientalism movement of the 1800’s, with its “Persian Letters”, “Tales From the Arabian Nights”, and “Turkish Embassy Letters”, with all its mannerisms and colourful imagination, linked a crazy meticulous style to the images in a Gustav Klimt painting. Art Nouveau fed off the Oriental clichés of lascivious Vestal Virgins, whose charm seems a bit sugary today, and odalisques that might have had Madame Bovary for a mother. Flaubert’s book, published in 1856, represented the Romantic melancholy attitude, and announced the artistic predilections that would be so well interpreted by Viollet-le-Duc, a great inspiration for MARABÙTABLE IN HEARTWOOD OF MAHOGANY OR ROSEWOOD BY MAÒLI, DESIGN ALESSANDRO LOSCHIAVO TAVOLO MARABÙ REALIZZATO IN MASSELLO DI MOGANO O PALISSANDRO, MAÒLI. DESIGN ALESSANDRO LOSCHIAVO
  • 3. 40 41 lavorate”. Ci troviamo in un vero e proprio trattato d’architettura di Art Nouveau: le vetrate di cui René Lalique ha fatto la sua figura portante, l’Orientalismo, lo stile sinuoso e arabeggiante degli elementi architettonici, le trasparenze di un Daum o di un Emile Gallé. Poco interessante il ritorno dell’Art Nouveau all’inizio del terzo millennio, se non si comprende l’anima stessa di questo straordinario movimento artistico europeo, nato dal romanticismo e preludio dell’Art Déco. Si può pensare che le crescenti preoccupazioni per la sopravvivenza del nostro pianeta, per il rispetto delle foreste e della fauna giochino un ruolo determinante nelle ispirazioni artistiche moderne così come per l’Art Nouveau, la natura aveva un posto fondamentale. Pensiamo in Spagna all’architettura di Gaudi, direttamente ispirata ai fiori e alla botanica o ai lavori in Francia, nella regioneavignonesedelnotoentomologoJeanHenriFabre.L’attenzione e l’ascolto della natura e le tematiche dell’uomo in relazione ad essa costituiscono un leit motiv comune all’Art Nouveau e della nostra epoca. L’ultimo salone “Nature et objets”, a Parigi, ha un orientamento nettamente ecologico. Oggi, Lalique, Tiffany o Boucheron attingono dall’Art Nouveau per le loro ricerche creative, servendo la musa che ha portato loro fortuna nel secolo scorso. La Maison Hermès decora foulard, camicie di seta con allegre fantasie d’insetti e farfalle. Prada addolcisce i suoi tagli rigorosi e strutturati con pizzi e merletti femminili di fiori arabescati. Sarebbe opportuno ricordare che l’Art Nouveau è originaria del nord, più precisamente proviene dalla Gran Bretagna. L’amore degli inglesi per la natura fu riversata nell’espressione artistica. La matrice del movimento si ricerca nell’Art & Crafts, o “Aesthetic Style”, nati nella seconda metà del XIX secolo, che hanno dato vita al Design. Il designer e architetto William Morris ha creato carte da parati che mettono in scena fiori e animali. In contrapposizione al realismo sociale dell’industrializzazione del tempo, questo movimento di cui Morris e John Ruskin sono i maggiori esponenti, esalta la figura della donna e quella di una natura rifugio, intima e accogliente. Una sorta di Eden o di paradiso perduto dove la figura femminile diventa il topos centrale del movimento Art Nouveau e la musa ispiratrice dell’artista in un inno d’amore all’eterno femminino e alla natura. Ne è un esempio la vetrata di Eugène Grasset al Museo delle Arti Decorative di Parigi. In queste illustrazioni si leggono sovente delle ispirazioni mitologiche e ellenistiche: corone di fiori, drappeggi vaporosi che possiamo ritrovare nelle affissioni d’epoca o nelle prime pubblicità. Levetrateall’iniziodelNovecentocostituisconoelementiarchitettonici rilevanti. In Europa, nascono nuovi laboratori artigiani per far fronte allacrescentedomanda:unacasadimodacomeMaumejeanimpiegava più di 150 persone, oltre che a Parigi vi erano filiali a Hendaye, San Sebastian e Madrid. François de la Vaissière, esperto internazionale di vetrate, ci da delucidazioni in merito a questo know how fortemente legato a questo periodo artistico: “Daum, Gallé e Gruber si rifanno alla scuola di Nancy che ha segnato molto questo momento. In effetti, dopo la guerra del 15-18, sono state create delle vetrate per sostituire quelle distrutte durante la guerra. A Bruxelles, nel 1893 viene creato da Horta, il primo manifesto di Art Nouveau in un insieme di mosaici, Gaudi.EvenCharlesBaudelairewroteaboutEmmaBovary,“theyoung girlgetsdrunkonthepleasureofthecoloursofthestainedglass,ofthe Oriental colours that filtered through the long decorated windows”. This epitomized Art Nouveau architecture: the stained-glass windows which were so important for René Lalique, Orientalism, the sinuous arabesque style of the architectural elements, the transparencies of a Daum or an Emile Gallé. This return of Art Nouveau at the beginning of the third millennium would be relatively uninteresting, if you did not understand the very soul of this extraordinary European artistic movement, which derived itself from Romanticism and was a prelude to Art Deco. You might imagine that the growing concern for the survival of our planet and respect for forests and fauna play a key role in modern artistic inspiration; just as Nature had a fundamental place in Art Nouveau. We see this in Spain, in the architecture of Gaudi, who was directly inspired by flowers and vegetation, and in France, in the Avignon region, in the work of the famous entomologist Jean Henri Fabre. Attention to detail and an understanding of Nature and Man’s relation to it, are a leitmotif common to both Art Nouveau and our age. The latest exhibition, “Nature et objets”, in Paris, has a distinctly ecological orientation. Today, Lalique, Tiffany, and Boucheron draw on Art Nouveau for their creative research, using the same muse that brought them luck in the last century. The House of Hermès decorates scarves and silk shirts with cheerful fantasies of insects and butterflies. Prada sweetens its severe structured cuts with feminine lace and arabesque flowers. It is important to remember that Art Nouveau originated in the North, in Great Britain. The love that the English have for Nature was poured into an artistic expression. The epicentre of the movement can be found in “Arts & Crafts, or “Aesthetic Style”, which started in the second half of the Nineteenth Century and triggered “Design”. Designer and architect William Morris created a wallpaper that put the spotlight on flowers and animals. In contrast to the social realism of the industrialization of the time, this movement, of which Morris and John Ruskin are the main exponents, exalts the figure of a woman and that of Mother Nature as a refuge that is intimate and welcoming. A sort of Eden, or lost paradise, where the female figure becomes the central theme of the Art Nouveau movement and an inspiring muse for the artist in a hymn of love to the eternal female and to Mother Nature. An example of this is the glass wall by Eugène Grasset, at the Museum of Decorative Arts in Paris. In these figures, you can often see the Classical Greek and mythological inspirations: crowns of flowers and misty drapes that we find in vintage posters or in early publicity. At the beginning of the Twentieth Century, windows were also important architectural elements. New workshops started up in Europe to meet the growing demand: a fashionable workshop like Maumejean employed more than 150 people; as well as in Paris, Hendaye, San Sebastian, and Madrid. François de la Vaissière, international stained-glass expert, explains the skill that is strongly linked to this artistic period- “Daum, Galle, and Gruber are connected to the Nancy school, which strongly influencedtheperiod.AftertheFirstWorldWar,alotofwindowswere made to replace those destroyed during the war. The first manifesto 41
  • 4. 42 43 prediligerà le tematiche delle libellule e delle farfalle, simboli dello stile “Art Nouveau”; amalgama tanti stili e tante contraddizioni, che diventa difficile da definire. L’essenza e la primaria ispirazione sono la sinuosità femminile e delle piante”. Il fascino dell’Art Nouveau deriva dalla sua capacità di essere un fenomeno europeo nel contempo anche eterogeneo e anacronistico nelle sue creazioni, così diverse da un paese all’altro. A differenza dell’Art Déco, che seguirà, è un modo d’espressione puramente femminile, fatto di curve sottili, di rotondi arabeschi e di un’ apologia bucolica alla vita. + animalmotifs,Laliquehadapreferencefordragonfliesandbutterflies, symbols of the Art Nouveau style; he amalgamates so many styles and so many contradictions that he becomes difficult to define: the essence, and primary inspiration, is the sinuousness of women and plants.” The fascination of Art Nouveau is a European phenomenon. While being varied and anachronistic in its creations, it is so different from one country to another. Unlike Art Deco, which came after, it is a purelyfemalemeansofexpression,madeupofsubtlecurvesandround arabesques, and represents our lives amongst Mother Nature. + artigianato in ferro, affreschi e vetrate che si sposano perfettamente all’architettura: cupole, grandi finestre, pannelli di chiese come quella di Gaudì a Barcellona. Le tecniche neo-gotiche evolvono verso l’Art Nouveau che si va diffondendo parallelamente in tutto l’impero austro-ungarico. In America, nel 1880 Tiffany è invitato a decorare la Casa Bianca; realizzerà delle vetrate e creerà il “vetro favril”, un vetro blu di 10 centimetri con una gamma di 20 o 30 sfumature di blu. La creazione di Tiffany in materia di vetro è veramente sublime. Curve, gamma colori, fiori, motivi vegetali e animali, Lalique of Art Nouveau was created by Horta, in Brussels, in 1893. It was a series of mosaics, ironwork, frescoes, and stained-glass windows that combined perfectly with the architecture: domes, large windows, and panels for churches like that of Gaudi in Barcelona. Neo-Gothic techniques evolved toward Art Nouveau which was spreading in a similar fashion throughout the Austro-Hungarian Empire. In America, in 1880, Tiffany was asked to decorate the White House and he was to do all the windows and create ‘Favril glass’, a kind of glass with a range of 20 to 30 shades of blue. Tiffany’s glass creations are truly sublime. Curves, colour range, flowers, plant and artigianato in ferro, affreschi e vetrate che si sposano perfettamente all’architettura: cupole, grandi finestre, pannelli di chiese come quella di Gaudì a Barcellona. Le tecniche neo-gotiche evolvono verso l’Art Nouveau che si va diffondendo parallelamente in tutto l’impero austro-ungarico. In America, nel 1880 Tiffany è invitato a decorare la Casa Bianca; realizzerà delle vetrate e creerà il “vetro favril”, un vetro blu di 10 centimetri con una gamma di 20 o 30 sfumature di blu. of Art Nouveau was created by Horta, in Brussels, in 1893. It was a series of mosaics, ironwork, frescoes, and stained-glass windows that combined perfectly with the architecture: domes, large windows, and panels for churches like that of Gaudi in Barcelona. Neo-Gothic techniques evolved toward Art Nouveau which was spreading in a similar fashion throughout the Austro-Hungarian Empire. In America, in 1880, Tiffany was asked to decorate the White House and he was to do all the windows and create ‘Favril glass’, a artigianato in ferro, affreschi e vetrate che si sposano perfettamente all’architettura: cupole, grandi finestre, pannelli di chiese come quella MARABÙTABLE IN HEARTWOOD OF MAHOGANY OR ROSEWOOD BY MAÒLI, DESIGN ALESSANDRO LOSCHIAVO TAVOLO MARABÙ REALIZZATO IN MASSELLO DI MOGANO O PALISSANDRO, MAÒLI. DESIGN ALESSANDRO LOSCHIAVO MARABÙTABLE IN HEARTWOOD OF MAHOGANY OR ROSEWOOD BY MAÒLI, DESIGN ALESSANDRO LOSCHIAVO TAVOLO MARABÙ REALIZZATO IN MASSELLO DI MOGANO O PALISSANDRO, MAÒLI. DESIGN ALESSANDRO LOSCHIAVO
  • 5. 44 45 GEORGE BARBIERTHE ILLUSTRATOR OFAN ERA There is an exhibition at the Fortuny Museum in Venice until January 5, which tells of the wonderful tale of the style evolution from Art Nouveau to Art Deco, and it is dedicated to George Barbier (Nantes 1882 - Paris 1932), who was an artist, illustrator, and fashion designer. The exhibition exploresthemanyaspectsofcreativityfromBarbier,whilereconstructing the various aspects of his work and putting them into the context of the artistic and experimental trends of the time. This is the first-ever exhibition devoted to this refined artist who, right from the start, showed great versatility: book illustrations, costumes, jewellery,textiles,drinkingglassesand,aboveall,thefashionillustrations which were perhaps the most successful and refined things he did. Barbier also created enormously successful wallpapers for the studio of André Groult and did illustrations of the fashion creations by designers like Poiret, Paquin, Lanvin, Worth and Vionnet. He made drawings and illustrations for his friend Louis Cartier, which led to a fruitful collaborationwiththeHouseofCartier,makingdesignsforjewelleryand creating the famous black-panther logo. Barbier worked with Erté on a number of sets and costumes for films in Europe and America. His costumes for Rudolph Valentino in the film “Monsieur Beaucaire” (1924) were particularly remarkable, and the quality of them was noted by the New York Times, so that the review ran as saying, “magnificent... never before have such costumes and sets been seen”. (P.V.) GEORGE BARBIER ILLUSTRATORE DI UN’EPOCA Proprio in questi mesi, una mostra rappresenta un magnifico racconto dell’evoluzionedellostiletral’ArtNouveauel’ArtDéco,quellacheVenezia dedica a George Barbier (Nantes 1882- Parigi 1932) artista, illustratore di modaescenografo,alMuseoFortunyfinoal5gennaio.Lamostra indagai molteplici aspettidellacreativitàdell’artista, ricostruendoidiversiaspetti della sua produzione e mettendoli in relazione con i fermenti artistici e le avanguardie dell’epoca. La prima mostra in assoluto dedicata a questo raffinato creativo che fin dalle sue prime esposizioni manifesta una grande versatilità: illustrazioni dilibri,creazionidicostumi,gioielli,tessuti,bicchieriinvetroesoprattutto illustrazioni di moda. Queste ultime l’espressione più riuscita e raffinata della sua creazione. Per l’atelier di André Groult realizza carte da parati di enorme successo, collabora con stilisti del calibro di Poiret, Paquin, Lanvin, Worth, Vionnet, illustrando le loro creazioni. Per l’amico Louis Cartier realizza disegni e illustrazioni. Da questo rapporto scaturisce anche una felice collaborazione con la Maison Cartier, per la quale realizza disegni per gioielli e il celebre logo con la pantera nera. Barbier collabora con Erté a varie scenografie e costumi cinematografici anche per produzioni americane. Noto è il suo lavoro per i costumi di Rodolfo Valentino nel film Monsieur Beaucaire (1924) dove la qualità dei costumi è notata anche dal New York Times, che recensisce così il lavoro di Barbier: “magnifici…mai prima ad ora si erano visti costumi e scenari tanto spettacolari.”. (P.V.)