#OpenCamera: report dell'On. Lodolini sul primo anno da parlamentare
Direzione cambiamento. Ceriscioli il Sindaco delle Marche
1. Direzione
LUCA
CERISCIOLI
Sono nato a Pesaro il 15 marzo 1966 dove sono cresciuto. Sono un professore di matematica e attual-
mente insegno all’Istituto Tecnico Industriale di Urbino.
Sono sposato e padre di due figli.
Mi sono laureato in matematica nel 1990 e dal 1991 al 2000 ho insegnato in diversi istituti superiori.
La politica è sempre stata per me una grande passione. Ho iniziato ad interessarmi sin da ragazzo mi-
litando nel partito Democratici di Sinistra e diventando segretario comunale Pesaro. La mia esperienza
amministrativa inizia una ventina di anni fa come presidente della mia circoscrizione per poi essere
nominato assessore ai lavori pubblici del municipio di Pesaro.
Dal 2004 al 2014 sono stato sindaco di Pesaro. Alla fine del mandato la classifica del Sole 24Ore, sul
consenso ai sindaci, mi vedeva ai primi posti nel gradimento tra tutti gli amministratori del territorio
nazionale.
Nei dieci anni di sindaco sono stato presidente di diversi enti culturali come il Rossini Opera Festival,
la mostra del nuovo cinema e PesaroStudi che è l’associazione per la promozione e lo sviluppo degli
studi superiori e universitari.
La politica per me è quella a contatto con i cittadini, per ascoltarne interpretarne le esigenze con scelte
di buon governo. Il mio obiettivo è stato quello di rendere Pesaro una città a ‘misura d’uomo’ e di bam-
bino, un comune ‘sostenibile’ con 80 km di piste ciclabili e che punta a fornire servizi per le famiglie e ai
più deboli. Infine, al termine dei miei dieci anni l’amministrazione è per due aspetti virtuosa: è stata una
delle poche in Italia a spendere tutti i fondi europei a disposizione e, in un periodo in cui le casse dei
comuni sono spesso vuote, ho lasciato in eredità al mio successore un tesoretto di 16 milioni di euro.
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Puoi approfondire il programma sul sito twitter.com/ceriscioliluca
www.lucaceriscioli.it facebook.com/lucacerisciolipresidente
Direzione
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C’È
CERISCIOLI
IL SINDACO
DELLE MARCHE
Candidato alle primarie del centrosinistra
per la Presidenza della Regione Marche
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2. CAMBIAMENTO
Le prossime elezioni regionali rappresentano per i marchigiani un’opportunità importante per mettere in campo
nuovi progetti e idee per affrontare una fase di mutamenti istituzionali economici e sociali molto profondi. Per
affrontare questa fase deve esserci una nuova classe dirigente che prenda le redini del futuro e lo costruisca.
Con coraggio. Per cambiare un sistema nel profondo occorre avere le mani libere per imporre un nuovo modo
di governare. Ma per arrivare a questo serve la libertà del cambiamento, non avere interessi e incrostazioni che
sono naturali quando un esponente politico ricopre un ruolo nello stesso ente per più anni.
TRASPARENZA
La parola d’ordine per migliorare l’accessibilità di
cittadini e imprese alle opportunità che offre la
Regione, con il solo scopo di semplificare la vita e
rendere facilmente interpretabili le leggi. Determi-
nante sarà il contributo di sindaci e amministratori
che poi sono quelli che ogni giorno si trovano a
dover applicare le norme per il bene delle proprie
comunità.
PARTECIPAZIONE
Sarà una rivoluzione copernicana nel modo di governare.
Coinvolgimento nelle decisioni partendo dai sindaci, dalle as-
sociazioni di categoria e dai cittadini stessi. Con la partecipazio-
ne si affinano le scelte e si fa prevalere l’interesse generale e il
bene comune. Occorre definirne e regolamentarne le moda-
lità con l’utilizzo delle nuove tecnologie che abbiamo a dispo-
sizione. Partecipazione non significa allungamento dei tempi,
ma riqualificazione del processo normativo.
SOBRIETÀ
L’ente regionale deve recuperare
questo valore. La compostezza e
l’essenzialità sono dimensioni na-
turali per un sindaco e sono doti
che porterò come sindaco delle
Marche.
CULTURA E BELLEZZA
Abbiamo un patrimonio storico artistico straordinario. Occorre pianificazione e strategia perché la cultura
e la bellezza del territorio saranno centrali per lo sviluppo della regione. Fino ad ora non è stato realizzato
nessun progetto serio che restituisca a questo tesoro la capacità di produrre e crescere.
DIRITTO ALLO STUDIO
Una comunità non può crescere senza la scuola, la formazione e l’educazione. L’Università, la ricerca e il
sapere sono il motore per le Marche che vogliamo essere. Più fondi alle università e no ai tagli ai sussidi: a
tutti la possibilità completare la formazione.
LAVORO
Le Marche sono una delle regioni più colpite
dalla crisi economica. La disoccupazione ha
toccato livelli allarmanti, soprattutto quella gio-
vanile. La pianificazione, gli investimenti, le nor-
mative per promuovere le nuove tecnologie, la
messa a sistema di tutte le peculiarità e le uni-
cità dei nostri territori saranno punti a cui dare
massima priorità per rimettere in piedi il sistema
produttivo marchigiano.
SANITÀ
Concertazione con i sindaci per i pre-
sidi sanitari e per l’utilizzo delle risor-
se. Obiettivo principale ridurre i tempi
d’attesa per esami e ai pronto soccorso,
riduzione mobilità passiva, con conse-
guente creazione posti di lavoro, qua-
lificazione dei servizi, al posto di un
risparmio di spesa di carattere pura-
mente ragionieristico.
LA REGIONE AL SERVIZIO DEL CITTADINO
Occorre una ristrutturazione della macchina organizzativa dell’ente. Una
struttura che deve essere al servizio di un progetto e che deve essere
orientata a degli obiettivi. Leggi semplici ed efficaci perché l’ente non
deve gestire risorse, ma fare buoni provvedimenti rivolti alle priorità che
insieme sceglieremo. Norme che dovranno trovare strumenti utili a chi
vuole fare impresa, a chi vuole sviluppare un progetto di innovazione o
semplicemente andare incontro ai cittadini che richiedono un servizio.
PIANIFICAZIONE STRATEGICA
L’ente regionale deve lavorare individuando delle priorità, concentrando risorse e personale per raggiungere
gli obiettivi che si prefigge. Infrastrutture, occupazione, completamento della banda larga, welfare e messa in
sicurezza del territorio. Su questi punti si concentreranno i 2000 milioni di fondi che arriveranno dall’Europa
e che se riusciremo a fare sistema, coniugando investimenti e strategia, riusciremo a metterli al servizio del
cambiamento, del rilancio del nostro territorio e del raggiungimento di traguardi importanti.
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