Il corso TSSA (corso nazionale per l’attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza) è il corso sanitario avanzato della Croce Rossa Italiana che si prefigge di formare il SOCCORRITORE, cioè il Volontario che svolgerà la sua attività sulle ambulanza e perciò il percorso addestrativo è tipicamente sanitario. I corsi sono tenuti da Istruttori di Croce Rossa qualificati con un apposito percorso specifico. I moduli formativi sono 6. Bastano i primi 4 moduli per diventare soccorritore, gli altri due moduli sono di approfondimento e completamento di percorsi regionali. L’accesso a questo corso prevede l’obbligatorietà di essere Socio Attivo CRI e quindi di aver frequentato il Corso Base. Gli incontri vertono principalmente sulle problematiche del soccorso extra-ospedaliero e si dividono in lezioni teoriche e parti pratiche con particolare riferimento alla Traumatologia, alla Rianimazione cardio-polmonare con l’ottenimento del brevetto BLS-D (defibrillazione) ed all’uso dei Presidi disponibili sulle ambulanze. La cooperazione che ha portato alla creazione di queste dispense di TSSA è molto importante. Infatti non esiste materiale univoco e ufficiale per tutto il territorio Nazionale. Il materiale delle lezioni che stiamo ripubblicando è nato grazie alla collaborazione dei formatori e degli istruttori di Croce Rossa, specializzati in PSTI (Pronto Soccorso e Trasporto Infermi). Questi istruttori hanno realizzato le schede che potete liberamente consultare. Il team è costituito da 15 istruttori qualificati, il cui lavoro è stato controllato da 5 revisori (formatori, medici specialistici e tecnici esperti) che hanno corretto alcuni contenuti scientifici, rendendo poi omogeneo l'aspetto visivo del corso. In questo modo sono nate delle wikiSLIDES che ad oggi hanno più di 5.000 download dal link ufficiale. Il ringraziamento di Emergency Live va al gruppo TSSA e al coordinatore Egidio Tuccio.
3. I traumi dell’apparato muscolo
scheletrico
Fratture: rottura totale o parziale di un osso (o
meglio: l’interruzione della continuità di un
osso)
Lussazioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla
loro sede, con impossibilità a tornare al posto
naturale
Distorsioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla
loro sede con immediato ritorno in loco
Strappi muscolari: lesioni di un muscolo
Crampi: contrazioni dolorose di un muscolo
4. Principio generale
In presenza di un evento Traumatico Sospettare sempre la Frattura
È sempre difficile distinguere fra:
•Frattura
•Lussazione
•Distorsione
Manifestazioni:
• Dolore
• Deformazione
• Cattivo Funzionamento
• Gonfiore, Ematomi
• Ferite associate
Metodo:
•Nessuna Distinzione
•Attenzione allo Stato della
Persona
•Garantire e fare garantire
l’Immobilità
5. Classificazione delle fratture
INCOMPLETA
La frattura non ha interessato l’osso in tutto il suo spessore. Viene
detta anche INFRAZIONE
COMPLETA
La frattura ha interessato l’osso in tutto il suo spessore.
COMPOSTA
I monconi o i frammenti ossei rimangono nella sede primitiva.
SCOMPOSTA
I monconi o i frammenti ossei NON
rimangono nella sede primitiva, ma si
spostano
ESPOSTA
I monconi ossei perforano le parti molli
ed escono o la ferita raggiunge il punto di
frattura
7. Sintomi e segni delle fratture
• Dolore (spesso forte e costante) che aumenta
con i movimenti
• Deformazione, perdita del normale profilo
anatomico
• Posizione anomala dell’arto
• Gonfiore ed alterazione del colore della pelle
• Perdita di funzionalità
• Perdita del polso a valle
• Perdita della sensibilità
• Osso esposto
8. Complicanze
LESIONI DEI VASI SANGUIGNI
LESIONI AI NERVI
LESIONI AI TESSUTI MOLLI
RISCHIO DI CONTAMINAZIONE
BATTERICA ED INFEZIONE
10. Priorità di trattamento (Maggiore urgenza)
1. ALLA COLONNA VERTEBRALE
2. CRANICHE E ALLA GABBIA TORACICA
3. AL BACINO
4. AGLI ARTI INFERIORI (IN
PARTICOLARE FEMORE)
5. AGLI ARTI SUPERIORI
11. Rest: l'infortunato deve stare fermo; allo scopo di
minimizzare l'emorragia
Ice: borsa di ghiaccio sulla parte infortunata
Compression: compressione locale; limita il
gonfiore
Elevation: elevazione dell'arto infortunato dopo
averlo immobilizzato: limita il gonfiore e l'edema
della parte colpita
Comportamento Generale R.I.C.E.
(in attesa del parere medico)
12. Valutazione
• Valutazione A – B – C – D - E
• Valutare l’origine del TRAUMA, la dinamica
dell’EVENTO
• Possono evidenziarsi con
dolore nella parte traumatizzata
la parte traumatizzata si presenta gonfia
l’impossibilità o difficoltà a muoversi
La deformazione anatomica della parte traumatizzata
L’esposizione dei monconi ossei, con emorragia esterna associata
• Valutare la sede del TRAUMA
• NON farsi ingannare da evidenti deformità: chiedere
sempre
• Valutare la temperatura della cute a valle della frattura
13. Trattamento
Evitare il più possibile i movimenti
Non ridurre la frattura
Immobilizzare
Se il polso è assente prima
dell’immobilizzazione, accelerare le procedure
Se il polso è assente dopo l’immobilizzazione,
allentare la stecca e ricontrollare
Prevenire e trattare lo shock, monitorizzare i
parametri vitali
14. Trattamento fratture esposte
Pulizia con soluzione fisiologica
Eventuale emostasi
Copertura con teli sterili
Non andare con l’immobilizzatore a
contatto con la ferita
16. I traumi dell’apparato muscolo
scheletrico
Fratture: rottura totale o parziale di un osso (o
meglio: l’interruzione della continuità di un
osso)
Lussazioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla
loro sede, con impossibilità a tornare al posto
naturale
Distorsioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla
loro sede con immediato ritorno in loco
Strappi muscolari: lesioni di un muscolo
Crampi: contrazioni dolorose di un muscolo
18. Trattamenti localizzati
CLAVICOLA E SCAPOLA: aspetto di spalla
cadente, bendaggio con fascia triangolare
OMERO: immobilizzare l’omero al torace
riempiendo lo spazio vuoto
GOMITO: mantenere la posizione dell’arto sia
che sia in posizione flessa che tesa, stecca a
depressione, accostare l’arto al torace
AVAMBRACCIO: usare stecca a depressione
19. BACINO (PELVI): sono lesioni gravi a causa di
possibile danno ad organi interni, nervi (zona
molto ricca), vasi importanti, coinvolgimento
della colonna vertebrale
• evitare movimenti in particolare le rotazioni
• presumere lesioni spinali
• asse spinale o materassino a depressione
• verificare shock e parametri vitali
Trattamenti localizzati
22. Trattamenti localizzati
FEMORE (TESTA E COLLO): tipico in persone
anziane impossibilità funzionale e di stare in
piedi, piede tipicamente rivolto verso l’esterno,
l’arto può apparire più corto, immobilizzare con
materassino a depressione o asse spinale
GINOCCHIO: gonfiore, non ridurre
l’angolazione mantenere la posizione
GAMBA: usare stecca a depressione
CAVIGLIA E PIEDE: stecca a depressione
sagomata a stivaletto
23. Amputazione
Segni e sintomi:
•Scontati
Protocollo operativo:
•Arrestare emorragia (laccio femorale)
•Lavare i lembi SOLO con sol. fisiologica
e coprirli con i teli sterili
•Ghiaccio sull’arto amputato
25. Lesioni scheletro - muscolari
Distorsioni e lussazioni:
fuori uscita del capo articolare dalla sua sede con
ritorno;
fuori uscita del capo articolare dalla sua sede
senza ritornarci.
Strappi muscolari: lesioni di alcune fibre
del muscolo
Crampi: contrazioni improvvise del muscolo
con dolore