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ESTERNE: vediamo sia la ferita che la
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• Mettere sulla ferita un tampone ottenuto
ripiegando più garze sterili.
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•Dal naso
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DAL NASO (epistassi)
CAUSA: rottura di un piccolo vaso
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• impacchi freddi su fronte e nuca
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Emorragie esteriorizzate
DAL NASO (rinorragia)
CAUSA: conseguenza di un trauma
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•È da considerarsi traumatizzato grave
Emorragie esteriorizzate
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CAUSA: lieve ferita orecchio o perforazione
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associato a rinorragia)
Soccorso:
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Emorragie esteriorizzate
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• compressione locale con un tampone di
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può comparire roseo e schiumoso.
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facilitare la respirazione.
Emorragie esteriorizzate
DALLA BOCCA
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Sangue proveniente dall'apparato digerente
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Soccorso:
•posizione laterale di sicurezza (non semi-
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Emorragie esteriorizzate
Con l’emorragia è interna, il sangue rimane
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Le emorragie interne possono essere:
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SEMPLICI
Causa: in seguito ad una contusione,
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pelle (livido-ematoma)
Soccorso:
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trasporto;
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Emorragie interne
GRAVI
Causa: trauma o malattia.
NON si vede il sangue valutare segni e sintomi
Segni e sintomi:
•polso piccolo e frequente;
•respiro superficiale e affannoso;
•irrequietezza, ansietà, torpore, debolezza;
•cute pallida e fredda;
•sudorazione abbondante;
•sete intensa;
•vomito.
Emorragie interne
Il soccorritore non potendo arrestare
un’emorragia interna si limiterà a:
•valutare segni e sintomi;
•impedire che sopraggiunga lo stato di shock;
•evitare posizione antishock in caso di trauma;
•coprire la persona;
•sostegno psicologico.
Emorragie interne: soccorso
Lesioni locali da caldo
Ustione è una lesione della pelle prodotta da
vari agenti fisici e chimici.
In base all’origine possiamo avere:
•ustioni termiche
•ustioni da radiazioni
•ustioni elettriche
•ustioni chimiche o causticazioni
La gravità dell’ustione va valutata secondo due
parametri: profondità e estensione.
La PROFONDITA’ condiziona il grado di gravità
dell’ustione;
L’ESTENSIONE della zona ustionata condiziona la
gravità delle condizioni generali del paziente.
Lesioni locali da caldo
Profondità
Estensione
Per valutare l’estensione utilizziamo la
REGOLA DEL 9 (regola di Wallace).
Sono gravi:
•ustioni superiori al 30% nell’adulto;
•ustioni superiori al 20% nel bambino.
La regola del 9
Altri fattori di gravità - ustione
A parità di profondità ed estensione vi sono altri
fattori che ne determinano la gravità:
•agente causale;
•età del soggetto (più a rischio bambini e anziani);
•malattie preesistenti (diabete, patologie
cardiache ecc.);
•indumenti indossati (fibre sintetiche trattengono
il calore);
•regioni del corpo (volto, collo, orifizi naturali,
mani, articolazioni).
Complicazioni delle ustioni
• Infezioni
• Shock
• Blocco renale
• Cicatrici
Ustioni: soccorso
Ustioni di I grado:
• acqua corrente ma non ghiacciata.
Ustioni di II grado (piccole):
• raffreddare con acqua;
• togliere anelli, braccialetti presenti in zona;
• non bucare bolle;
• se si rompono bolle medicare come ferita.
Ustioni di II grado (grandi):
• raffreddare con acqua fresca
• coprire con garza sterile e proteggere con telo
sterile;
• dar da bere acqua e sale se cosciente;
• posizione antishock.
Ustioni gravi: soccorso
Esempio: ustioni da fuoco, da liquido caldo,
elettrica, da prodotti chimici.
• togliere fonte di calore;
• raffreddare zona ustionata;
• coprire con garza/telo sterile;
• dare da bere acqua e sale se cosciente;
• posizione antishock;
• controllare le funzioni vitali.
Lesioni locali causate da freddo
Congelamento
Lesione locale che interessa una o più parti del
corpo in seguito all'azione del freddo sulla cute
e i tessuti sottostanti.
Colpisce maggiormente le parti esposte come
naso, mani, piedi e orecchie.
Il freddo determina una vaso costrizione per
evitare la dispersione di calore.
Congelamento
Segni e sintomi
Congelamenti superficiali
-Sensazione di torpore
della parte interessata
-Formicolio e dolore
-Insensibilità
Congelamenti profondi
-Assenza di dolore
-Gonfiore
-Rigidità
-Flittene
-Necrosi del tessuto
Esistono tre gradi di congelamento
Congelamento di 1° grado
La cute appare arrossata poi biancastra.
La zona interessata diventa insensibile e
dolente.
Lesioni locali causate da freddo
Congelamento
Congelamento di 2° grado
La cute appare bianca, irrigidita, senza elasticità.
Possibile formazione di bolle (flittene) o cristalli
sottocutanei.
Lesioni locali causate da freddo
Congelamento
Congelamento di 3° grado
La cute diventa di colore bianco con chiazze
grigiastre.
È molto rigida, i tessuti se piegati possono
spezzarsi, vi è la necrosi dei tessuti.
In questo stadio non c’è dolore in quanto le
terminazioni nervose sono danneggiate
irreversibilmente.
Lesioni locali causate da freddo
Congelamento
La pelle è un organo vivo, impermeabile e protettivo.
Nella cute distinguiamo due strati:
•EPIDERMIDE: è lo strato più esterno che funge da
protezione;
•DERMA: è lo strado più profondo, ricco di vasi, ghiandole
e nervi.
Al di sotto del derma si trova il CONNETTIVO
SOTTOCUANEO che ha funzione isolante e riserva di
energia.
La pelle
La pelle è un organo vivo, impermeabile e protettivo.
Nella cute distinguiamo due strati:
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La pelle
Bibliografia
• TOSS RICCI A. Lezioni di primo soccorso. Direttive di insegnamento ad
uso dei monitori e dei capomonitori della Croce Rossa Italiana, Bologna
2013.
• CENTRO DI FORMAZIONE CRI TERME EUGANEE Trasporto sanitario
e soccorso in ambulanza, Terme Euganee 2014.
• Slides Croce Rossa Italiana -Comitato Provinciale Trento
• La scienza della vita. Primo soccorso. Franco Lucisano Editore 2010.
Per suggerimenti, correzioni e precisazioni:
wikislides@gmail.com

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23 Corso TSSA - comportamento con ferite, emorragie, lesioni da caldo e da freddo

  • 1. Ferite, emorragie, lesioni da caldo e da freddo Ver 0.1
  • 2. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 3. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 4. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 5. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 6. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 7. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 8. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 9. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 10. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 11. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 12. Obiettivi Parleremo di: • Ferite • Emorragie • Lesioni da caldo e da freddo
  • 13. Emorragie: classificazione In base alla sede di sanguinamento: ESTERNE: vediamo sia la ferita che la fuoriuscita di sangue. ESTERIORIZZATE: vediamo il sangue ma non la ferita. INTERNE: non vediamo né la ferita né la fuoriuscita di sangue.
  • 14. Emorragie: gravità Volume di sangue perso. Grave: •Adulto: 1000 ml •Bambino: 500 ml •Lattante: 150 ml Tempo di uscita del sangue Stato generale della persona
  • 15. Emorragie: consigli generali Mantenere calmo il ferito. Il freddo è un vasocostrittore. Emorragie parte alte del corpo trasporto: posizione semi-seduta. Emorragie parte bassa del corpo trasporto: posizione antishock.
  • 16. Emorragie esterne: soccorso Azioni da seguire sono, nell’ordine: •autoprotezione •compressione diretta con sollevamento dell’arto •fasciatura compressiva •compressione a distanza • (((laccio emostatico )))
  • 18. Compressione diretta • Mettere sulla ferita un tampone ottenuto ripiegando più garze sterili. • Premere con forza sulla ferita. • Sovrapporre altre garze se le prime si sporcano, quelle a contatto con la ferita NON devono essere rimosse.
  • 19. Fasciatura compressiva • Effettuare una fasciatura attorno al pacchetto di garze con una benda autoretraente. • Fasciature NON troppo stretta, il polso deve essere rilevabile a valle della fasciatura. • Le estremità devono essere rosee e calde.
  • 20. Fasciatura compressiva Garza Fissare Tampone Fasciatura Nodo
  • 21. Compressione a distanza Agisco fra la FERITA e il CUORE, dove c’è un’arteria superficiale direttamente sopra un osso. NON blocca l’afflusso totale di sangue alla zona ma ne riduce la portata. Manovra non più in uso per la popolazione laica da Luglio 2014. Per il soccorritore specializzato può essere utili conoscere questi punti.
  • 22.
  • 23. Laccio emostatico • MISURA ESTREMA !!! • Rischio di necrosi dei tessuti. • Usare se il resto non ha funzionato e c’è pericolo di vita! Usare anche se devo lasciar sola la persona! • SOLO su braccio e coscia.
  • 24. Emorragie esteriorizzate L’emorragia è interna, ma il sangue esce all’esterno da un orifizio naturale. •Dal naso •Dall’orecchio •Dalla bocca •Dall’ano •Dalle vie urinarie
  • 25. DAL NASO (epistassi) CAUSA: rottura di un piccolo vaso nella mucosa nasale Soccorso: • testa in avanti, comprimere narici • impacchi freddi su fronte e nuca • non soffiare il naso se iperteso non tamponare Emorragie esteriorizzate
  • 26. DAL NASO (rinorragia) CAUSA: conseguenza di un trauma cranico o facciale Soccorso: •non tamponare le cavità nasali, trauma! •È da considerarsi traumatizzato grave Emorragie esteriorizzate
  • 27. DALL’ORECCHIO (otorragia) CAUSA: lieve ferita orecchio o perforazione timpano o trauma cranico (può esser associato a rinorragia) Soccorso: •non bloccare il sangue, non introdurre alcun tipo di tampone; •è da considerarsi traumatizzato grave Emorragie esteriorizzate
  • 28. DALLA BOCCA Emoftoe Sangue proveniente dalla bocca/gola Soccorso: • tenere in bocca un cubetto di ghiaccio • compressione locale con un tampone di garza sterile imbevuto di acqua ossigenata • posizione laterale di sicurezza. Emorragie esteriorizzate
  • 29. DALLA BOCCA Emottisi sangue proveniente dall'apparato respiratorio può comparire roseo e schiumoso. Soccorso: • liberare le vie respiratorie; • porre del ghiaccio sul torace; • trasportare in posizione semi-seduta per facilitare la respirazione. Emorragie esteriorizzate
  • 30. DALLA BOCCA Ematèmesi Sangue proveniente dall'apparato digerente emesso con il vomito. Soccorso: •posizione laterale di sicurezza (non semi- seduta rischio di shock); •coprire il paziente; •consegnare un po’ di materiale vomitato al pronto soccorso. Emorragie esteriorizzate
  • 31. DALL’ANO Rettorragia Sangue rosso che compare a striature sulle feci. Proviene dall'ultimo tratto dell'intestino, provocato da polipo rettale, ragadi, rottura di emorroidi. Melena Sangue scuro proveniente da parti alte del tubo digerente; compare digerito ha consistenza e colore di fondi di caffè, odore fetido. Emorragie esteriorizzate
  • 32. DALL’ANO Rettorragia e melena Sintomi (come emorragia interna) •compaiono a distanza; •debolezza •pallore, sudorazione •polso piccolo e frequente Soccorso: Posizione anti-shock Emorragie esteriorizzate
  • 33. DALL’APPARATO URINARIO Ematuria Sangue emesso con le urine. Può essere di origine traumatica o patologica. Può esserci ematuria invisibile a occhio nudo (microematuria) Soccorso: •posizione anti-shock solo se non vi è trauma; •applicare ghiaccio sul basso addome •prevenzione dello shock. Emorragie esteriorizzate
  • 34. DALL’APPARATO GENITALE FEMMINILE Metrorragia Il sangue compare all’esterno dalla vagina al di fuori del periodo mestruale. Può trattarsi di un polipo, fibroma, aborto, violenza sessuale, ecc. Soccorso: •Sollevare gli arti inferiori •NON fare uso di tamponi interni •tamponamento esterno Emorragie esteriorizzate
  • 35. Con l’emorragia è interna, il sangue rimane all’interno del corpo e non si vede fuoriuscire. È importante la dinamica dell’infortunio. Le emorragie interne possono essere: •SEMPLICI •GRAVI Emorragie interne
  • 36. SEMPLICI Causa: in seguito ad una contusione, il sangue esce dai capillari rimanendo sotto pelle (livido-ematoma) Soccorso: • applicazione di ghiaccio durante il trasporto; • impacchi caldi nei giorni successivi. Emorragie interne
  • 37. GRAVI Causa: trauma o malattia. NON si vede il sangue valutare segni e sintomi Segni e sintomi: •polso piccolo e frequente; •respiro superficiale e affannoso; •irrequietezza, ansietà, torpore, debolezza; •cute pallida e fredda; •sudorazione abbondante; •sete intensa; •vomito. Emorragie interne
  • 38. Il soccorritore non potendo arrestare un’emorragia interna si limiterà a: •valutare segni e sintomi; •impedire che sopraggiunga lo stato di shock; •evitare posizione antishock in caso di trauma; •coprire la persona; •sostegno psicologico. Emorragie interne: soccorso
  • 39.
  • 40. Lesioni locali da caldo Ustione è una lesione della pelle prodotta da vari agenti fisici e chimici. In base all’origine possiamo avere: •ustioni termiche •ustioni da radiazioni •ustioni elettriche •ustioni chimiche o causticazioni
  • 41. La gravità dell’ustione va valutata secondo due parametri: profondità e estensione. La PROFONDITA’ condiziona il grado di gravità dell’ustione; L’ESTENSIONE della zona ustionata condiziona la gravità delle condizioni generali del paziente. Lesioni locali da caldo
  • 43. Estensione Per valutare l’estensione utilizziamo la REGOLA DEL 9 (regola di Wallace). Sono gravi: •ustioni superiori al 30% nell’adulto; •ustioni superiori al 20% nel bambino.
  • 45. Altri fattori di gravità - ustione A parità di profondità ed estensione vi sono altri fattori che ne determinano la gravità: •agente causale; •età del soggetto (più a rischio bambini e anziani); •malattie preesistenti (diabete, patologie cardiache ecc.); •indumenti indossati (fibre sintetiche trattengono il calore); •regioni del corpo (volto, collo, orifizi naturali, mani, articolazioni).
  • 46. Complicazioni delle ustioni • Infezioni • Shock • Blocco renale • Cicatrici
  • 47. Ustioni: soccorso Ustioni di I grado: • acqua corrente ma non ghiacciata. Ustioni di II grado (piccole): • raffreddare con acqua; • togliere anelli, braccialetti presenti in zona; • non bucare bolle; • se si rompono bolle medicare come ferita. Ustioni di II grado (grandi): • raffreddare con acqua fresca • coprire con garza sterile e proteggere con telo sterile; • dar da bere acqua e sale se cosciente; • posizione antishock.
  • 48. Ustioni gravi: soccorso Esempio: ustioni da fuoco, da liquido caldo, elettrica, da prodotti chimici. • togliere fonte di calore; • raffreddare zona ustionata; • coprire con garza/telo sterile; • dare da bere acqua e sale se cosciente; • posizione antishock; • controllare le funzioni vitali.
  • 49.
  • 50. Lesioni locali causate da freddo Congelamento Lesione locale che interessa una o più parti del corpo in seguito all'azione del freddo sulla cute e i tessuti sottostanti. Colpisce maggiormente le parti esposte come naso, mani, piedi e orecchie. Il freddo determina una vaso costrizione per evitare la dispersione di calore.
  • 51. Congelamento Segni e sintomi Congelamenti superficiali -Sensazione di torpore della parte interessata -Formicolio e dolore -Insensibilità Congelamenti profondi -Assenza di dolore -Gonfiore -Rigidità -Flittene -Necrosi del tessuto
  • 52. Esistono tre gradi di congelamento Congelamento di 1° grado La cute appare arrossata poi biancastra. La zona interessata diventa insensibile e dolente. Lesioni locali causate da freddo Congelamento
  • 53. Congelamento di 2° grado La cute appare bianca, irrigidita, senza elasticità. Possibile formazione di bolle (flittene) o cristalli sottocutanei. Lesioni locali causate da freddo Congelamento
  • 54. Congelamento di 3° grado La cute diventa di colore bianco con chiazze grigiastre. È molto rigida, i tessuti se piegati possono spezzarsi, vi è la necrosi dei tessuti. In questo stadio non c’è dolore in quanto le terminazioni nervose sono danneggiate irreversibilmente. Lesioni locali causate da freddo Congelamento
  • 55. La pelle è un organo vivo, impermeabile e protettivo. Nella cute distinguiamo due strati: •EPIDERMIDE: è lo strato più esterno che funge da protezione; •DERMA: è lo strado più profondo, ricco di vasi, ghiandole e nervi. Al di sotto del derma si trova il CONNETTIVO SOTTOCUANEO che ha funzione isolante e riserva di energia. La pelle
  • 56. La pelle è un organo vivo, impermeabile e protettivo. Nella cute distinguiamo due strati: •EPIDERMIDE: è lo strato più esterno che funge da protezione; •DERMA: è lo strado più profondo, ricco di vasi, ghiandole e nervi. Al di sotto del derma si trova il CONNETTIVO SOTTOCUANEO che ha funzione isolante e riserva di energia. La pelle
  • 57. Bibliografia • TOSS RICCI A. Lezioni di primo soccorso. Direttive di insegnamento ad uso dei monitori e dei capomonitori della Croce Rossa Italiana, Bologna 2013. • CENTRO DI FORMAZIONE CRI TERME EUGANEE Trasporto sanitario e soccorso in ambulanza, Terme Euganee 2014. • Slides Croce Rossa Italiana -Comitato Provinciale Trento • La scienza della vita. Primo soccorso. Franco Lucisano Editore 2010.
  • 58. Per suggerimenti, correzioni e precisazioni: wikislides@gmail.com