1. Classe II A Liceo Socio-Psico Pedagogico “ G.Galilei” Nardò Le nostre emozioni
2.
3. Per dire grazie a voi che avete aperto i nostri cuori... ...queste le emozioni che ci avete regalato... Le più belle parole delle nostre lettere
4. la vita qui scorre normalmente: le solite giornate insignificanti ed altre che vorrei potessero non finire mai. Anche se, a dire la verità, le cose sono un po’ cambiate da giovedì, quando abbiamo trascorso quella bella giornata in comunità. Arrivando lì quello che pensavo di trovare è tutto il contrario di ciò che ho visto realmente. Non saprei dire come giudicavo prima queste persone, ma so che ora mi sono spogliata di ogni pregiudizio…. Caro Salvatore, caro Fabio, caro Tony,
5. La parola “tossicodipendente” mi spaventava e, mi costa ammetterlo, ma anch’io all’inizio ho provato un senso di disprezzo e di paura nei vostri confronti. Non avrei mai potuto immaginare che le vostre parole sarebbero penetrate così a fondo nel mio cuore da suscitare in me il pianto. Le vostre storie mi facevano male, mi ferivano dentro. Mi sono sentita in colpa per non avervi potuto aiutare, per non aver potuto porgervi la mano al momento giusto, guardarvi negli occhi e dirvi che stavate imboccando la strada sbagliata, quella da cui è quasi impossibile uscire. Mi ha emozionata molto sentirvi parlare e vedervi arrossire alle domande delle mie compagne. Mi si è stretto il cuore leggendo nei vostri occhi la sofferenza, ma anche la voglia di vivere, di ricominciare, di guardare la vita con occhi nuovi…
6. Ciò che voi mi avete trasmesso è un mix di gioia, dolore, sofferenza, libertà, solitudine…ma non solo. . .
7. In un primo momento ho provato una grandissima angoscia nell’ascoltarvi, perché avvertivo la paura nella vostra voce, sentivo chiaramente che non avreste mai voluto ripercorrere alcuna tappa della vostra vita e che raccontare era difficile quanto lo era stato vivere. Poi ho provato tristezza quando raccontavate come eravate entrati in qualcosa più grande di voi, un brutto gioco da cui non si può uscire. E’ stata pazzesca anche la rabbia: ho pensato a quanto l’uomo riesca a farsi del male e a come uno stupido divertimento possa distruggerti la vita. Alla fine però ho provato tanto rispetto e tanta soddisfazione quando avete raccontato, con voce commossa, di aver accettato quella mano tesa e di aver deciso di seguirla: era la strada verso la salvezza…
8. La mia emozione l’ho espressa tramite il pianto, un’emozione così forte da non riuscire a contenerla… Ora sono qui a scrivere, ripensando a quello che ho provato in quei momenti in cui vi siete aperti totalmente a noi…
9. Siete arrivati in comunità per cercare di uscire dal mondo della droga in cui siete entrati dopo aver fumato il primo spinello a soli 13 anni senza sapere a cosa andavate incontro. Salvatore, mi ha colpito davvero tanto la tua storia, il modo in cui sei riuscito a rialzarti e a decidere di farti aiutare da qualcuno, senza risolvere tutto da solo come hai sempre fatto cioè con la droga. Anche la vostre storie, Fabio e Tony, mi hanno emozionata: un passato alle spalle da cancellare ed un futuro tutto nuovo da costruire. Mentre ascoltavo le vostre testimonianze tristi, piene di rimpianti e di errori che non avreste voluto commettere, avevo il cuore a mille tanto da non riuscire a parlare e da tremare per l’emozione. Ho letto nei vostri occhi dolore, rimpianto, ma anche forza, coraggio e voglia di guarire, di ricominciare e di tornare dalle persone che vi sono state sempre accanto e vi hanno voluto bene.
10. A tutto c’è una fine, l’importante è trovare la forza di dire BASTA, la forza che voi avete dimostrato di possedere. I miei amici che hanno bisogno di aiuto, per uscire da questo sputo di mondo in cui sono entrati senza un perché e il problema della tossicodipendenza che sto affrontando a scuola hanno fatto nascere in me il desiderio di aiutare queste persone, di combattere queste problematiche che colpiscono una grossa fetta della nostra società e di convincere tutte le persone entrate nel giro della droga che essa non è un tunnel senza fine.
11. Questa esperienza mi ha fatto tornare in mente dei brutti ricordi perché una persona a me cara ha vissuto lo stesso calvario per ben dieci anni. La ”sostanza” lo aveva allontanato anche da me. Grazie ad un ictus ha deciso di curarsi in comunità. E’ così che ho capito che la “signora cattiva”, come la chiama lui, è un po’ invadente ma si può mandare via, se lo si vuole davvero. Se vi racconto tutto questo è per farvi capire che è anche per le persone che vi aspettano fuori che dovete combattere, perché loro combattono tutti i giorni con la vostra assenza. Volevo anche ringraziarvi, perché ho preso coscienza della mia esperienza, l’ho sentita come qualcosa di più profondo, come una guerra vinta, perché la battaglia contro la “signora cattiva” l’avevo vinta anch’io riappropriandomi dell’amore di una persona per me così importante…
12. … ora sono molto contenta che anche le mie compagne sanno cosa significa la parola tossicodipendente, chi sono veramente queste persone, che si sono commosse davanti a queste testimonianze, perché quelle persone meritano di essere perdonate non solo dalle persone care…
13. Questa esperienza mi ha fatto sicuramente crescere, soprattutto per quanto riguarda l’orgoglio: il rifiuto di essere aiutati mi ha fatto rendere conto che anch’io a volte faccio questo errore e credo che mi sarei comportata allo stesso modo. Voi, però, alla fine siete riusciti a metterlo da parte e ad accettare quella mano tesa che vi porterà fuori da questo tunnel. Questa forza straordinaria che possedete l’avete trovata nei vostri figli, nei vostri genitori, nelle vostre mogli, ma soprattutto in voi stessi. Credo che l’amore per la propria vita sia la cosa più importante e che il vero potere sia dentro di noi…
14. Le immagini che continuano a scorrere nella mia mente mi hanno fatto capire che rendersi conto delle cose giuste e di quelle sbagliate nella vita sia una vera conquista perché ciò che più fa male all’uomo è portare una maschera nascondendo i dolori, le sofferenze e magari anche le gioie…
15. … oggi ho capito tante cose. Ho imparato che bisogna crearsi una corazza verso quelle cose che hanno reso meno meravigliosa la vostra vita. Di meraviglioso in voi, però, c’è qualcos’altro: ci sono i vostri occhi, che mi hanno trasmesso una forte e lunga esperienza di vita, di meraviglioso c’è la vostra forza che non so cosa darei per avere, di meraviglioso ci sono le vostre parole che mi hanno aiutata a comprendere l’importanza della vita e del vivere in modo equilibrato e potrei continuare per ore. Non penso di essere diventata un’altra persona, penso però di essere cresciuta. Io spero che voi possiate riprendervi la vita meravigliosa che meritate e mi piace credere che queste mie parole vi siano servite a qualcosa.
16. Grazie per aver avuto il coraggio di raccontare la vostra esperienza reprimendo le lacrime e il dolore. Grazie delle emozioni che ci avete regalato perché rimarranno per sempre chiuse nel nostro cuore. Grazie della indimenticabile “lezione di vita” .
17. “… a chi ha ancora un po’ di sangue nelle vene…e vive….” Giulia, Ilaria, Roberta, Elisabetta, Marzia, Giulia, Brigitte, Federica, Giorgia, Miriam, Silvia, Martina, Valentina, Virginia, Silvia, Roberta, Nicoletta, Chiara, Noemi, Ilaria, Miriam, Ilaria, Francesca, Miriana, Valentina, Giovanna, Dalila