(In Italian)
Poiché queste poesie sono state scritte entro ventidue anni di altro, quindi risalgono a quasi lo stesso periodo storico. Entrambi queste poesie sono molto descrittive e portano ad attenzione molti piccoli dettagli della natura che normalmente passerebbero inosservati dalla maggior parte della gente. Più notevolmente, queste poesie sono entrambi trattano del passare del tempo e descrivono momenti specifici del giorno in cui stanno avvenendo. Tuttavia, queste poesie sono molto diverse l’una dall’altra, riguardo alla struttura delle poesie stesse, ai tipi di parole usate, ai generali temi e ai sentimenti che esprimono.
1. Gina M. Martino
25 novembre, 2008
La Natura di Poesia: Un Paragone tra Due Poesie
Le due poesie che questo saggio discutà sono “L'ora di Barga” e “Meriggiare
pallido e assorto.” “L’ora di Barga” è da Canti di Castelvecchio ha scritto da
Giovanni Pascoli nella 1903. “Meriggiare pallido e assorto” è da Ossi di Seppia ha
scritto da Eugenio Montale nella 1925. Poiché queste poesie sono state scritte entro
ventidue anni di altro, quindi risalgono a quasi lo stesso periodo storico. Entrambi
queste poesie sono molto descrittive e portano ad attenzione molti piccoli dettagli
della natura che normalmente passerebbero inosservati dalla maggior parte della gente.
Più notevolmente, queste poesie sono entrambi trattano del passare del tempo e
descrivono momenti specifici del giorno in cui stanno avvenendo. Tuttavia, queste
poesie sono molto diverse l’una dall’altra, riguardo alla struttura delle poesie stesse, ai
tipi di parole usate, ai generali temi e ai sentimenti che esprimono.
Le prospettive delle due poesie sono anche molto diverse. Come ho detto più
presto, entrambi queste poesie trattano del passando del tempo, ma in modi molto
diversi. “L’ora di Barga” è tratta del tempo in relazione al narratore.
E suona ancora l’ora, e mi manda
prima un suo grido di meraviglia
tinnulo, e quindi con la sua blanda
voce di prima parla e consiglia,
e grave grave grave m’incuora:
mi dice, È tardi; mi dice, È l’ora.
Tempo è personificato nello squillo delle campane da un “non veduto borgo montano”
ed è costantemente il narratore che “è tardi” ed è tempo di tornare alla dura realtà del
mondo e tornare a una casa che è piena di sofferenza e di dolore. Il narratore tuttavia,
2. non vuole tornare a questa realtà seria, e così il suono delle campane è un molto triste
suono per che tagli dentro e stacca il narratore dalle distrazioni e tranquillo paesaggio
intorno a lui. Il narratore comincia interpretare tutto come sta chiedendo a una fine
del suo riposo tranquillo. Questa poesia è tratta dell'imminente fine di un certo
passaggio di tempo. A causa di questa il lettore si sente come si precipitò come il
narratore è descritto come si sta sentendo.
Meriggiare pallido e assorto dall’altro lato è tratta dell’effettiva passando del
tempo. Il narratore in questa poesia non è veramente direttamente coinvolto con il
passare del tempo, ma la poesia invece descrive le cose vedi quando stai sprecando
tempo durante il tempo caldo a mezzogiorno.
Meriggiare pallido e assorto
Presso un rovente muro d’orto
Ascoltare tra i pruni e gli sterpi
Schiocchi di merli, frusci di serpi.
Non è una fine al tempo, solo un elenco di cose che ti vedi: le file di rosse formiche
che si rompono e s’intrecciano in le loro linee: “i pruni,” “gli sterpi”, “gli schiocchi di
merli,” “i frusci di serpenti,” ecc. Tanto come Pascoli ti fa sentire affrettata, Montale
ti fa sentire pigro, come se ti sdraiai solo situata sotto il sole caldo.
Le immagini presentate dai termini scelti da ogni autori provvedono ogni
poesia con sentimenti diversi. Ne “L'ora di Barga,” Pascoli usa molti pesanti e gravi
parole e frasi come “blanda,” “nel mio cantuccio d'ombra romita,” “tranquilla,” e
naturalmente, la ripetizione della parola “grave”. Montale usa parole più aspre e
spiccate suonando come, “frondi,” “scricchi,” “picchi,” e “cocci.”
Entrambi le poesie, come ho detto, specificano un certo momento della giornata
in cui avvengono, ma sono molto diversi momenti della giornata. Pascoli descrive il
3. crepuscolo, un tempo più triste della giornata quando tutto diventa scuro mentre il sole
sta tramontando. Montale descrive il mezzogiorno quando il sole è più alto e più
caldo. Questo è il tempo della giornata in cui la gente di molti paesi europei,
soprattutto in Italia, di solito sceglie essere pigri e di fare un sonnellino, o di stare
ferma e raccontare storie, come nel Decameron, mentre aspetta che il sole scenda e la
temperatura cali.
Riguardo alla struttura invece del contenuto, si può vedere che c’è una
differenza tra le forme utilizzati dagli scrittori. “L’ora di Barga” è una poesia molto
più lunga. È costituita di sette stanze, ciascuna contenente sei sestine. “Meriggiare
pallido e assorto” contiene solo due strofe di varie lunghezze, la prima strofa contiene
otto sestine, la seconda ne contiene nove. Gli schemi di rime delle due poesie sono
anche molto diversi. Ciascuna delle strofe ne “L’ora di Barga” segue un modello in
cui la prima sestina e la terza sestina rimano, la seconda sestina e la quarta sestina
rimano, e la quinta sestina e la sesta sestina rimano. Le uniche eccezioni a questo
sono quando tutte delle prima quattro sestine rimano con l’un l’altro o quando tutte le
sei sestine rimano con l’una con l’altra. “Meriggiare pallido e assorto” dall’altro lato
ha uno schema di rima molto strano e complicato. La prima strofa, contiene un
numero uguale di sestine, ha la prima coppia rimando, la seconda coppia che rima, e il
sesto e le ottave sestine rimando (le sestine cinque e sette non rimano uni con qualsiasi
altre sestine). La seconda strofa è più semplice, ma un po' estraneo. La prima,
seconda, terza, e ultima sestine rimano, ma la sestina appena prima della finale coppia
è l'unica sestina che non rima con qualsiasi degli altri.
4. In conclusione, mentre entrambi queste poesie possono sembrare molto simili
in un senso di rudimentale, sono sostanzialmente molto diverse. Hanno estremamente
diverse forme, nonché diversi temi che invocare diverse emozioni. Queste due poesie
agiscono come perfetti esempi di come lo stesso soggetto, in questo caso la natura,
può essere interpretato in due modi opposti dipende di una persona stato di mente.
Con queste poesie, la sua percezione veramente determina la sua realtà.