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DEATH NOTE
Il FUMETTO

ORIGINI

“Death Note” è un manga giapponese, ideato e scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata.
La storia è incentrata su un ragazzo che decide di liberare il mondo dal male con l’aiuto di un quaderno dai poteri
soprannaturali, il Death Note.
Il manga di Death Note fu serializzato per la prima volta nel settimanale Weekly Shōnen Jump, prodotto da Shūeisha, nel
dicembre 2003. La serie in Giappone terminò con un totale di 108 capitoli. In seguito, i singoli capitoli furono raccolti in
dodici volumi separati. In aggiunta a questi dodici è stato pubblicato un tredicesimo volume dal titolo Death Note - How to
Read, contenente dettagli e informazioni necessarie per risolvere alcuni misteri lasciati irrisolti alla fine della serie, come
il destino di alcuni personaggi.
Il manga è stato pubblicato in diverse lingue, comprese inglese, tedesco, e cinese. In Italia, con pubblicazione
bimestrale, ha raggiunto la conclusione con il volume 12 al quale è stato allegato un DVD promozionale dell'anime.
In seguito al successo del manga sono stati creati una serie anime e tre film.

TRAMA

Ryuk, un Dio della Morte (altrimenti detto "Shinigami"), si annoia nella sua realtà desertica e opprimente. Per rimediare
un po’ di svago decide quindi di lasciar cadere nel mondo degli umani il Death Note, un quaderno dai particolari poteri
per cui se viene scritto al suo interno il nome di una persona questa muore.
Destino vuole che a raccoglierlo sia il geniale e cinico liceale giapponese Light Yagami, uno studente modello annoiato
dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da crimini e corruzioni.
Inizialmente scettico sull'autenticità del Death Note, credendolo uno scherzo, Light si ricrede quando assiste alla morte di
due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno.
Dopo aver incontrato il vero proprietario del Death Note, Light cercherà di diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo di
cui lui stesso decide leggi e punizioni.
In seguito, il grande numero di morti inspiegabili catturerà l'attenzione dell'Interpol e di un misterioso detective conosciuto
solo come Elle. Elle scoprirà in breve tempo che il serial killer, soprannominato dai media Kira dalla pronuncia
giapponese della parola inglese “Killer”, si trova in Giappone. Concluderà anche che Kira può uccidere solo conoscendo
la faccia e il nome delle persone che vuole eliminare.
Light capirà subito che Elle sarà il suo più grande nemico, e da qui ha inizio una sfida fra i due per provare la propria
superiorità.

STILE

“Death Note” è caratterizzato da uno stile gotico e presenta spesso riferimenti alla simbologia cristiana.
Esempi:
       Molti sfondi, nell’anime, sono immense vetrate di cattedrali gotiche;
       La copertina di ogni manga ha come sfondo una croce cristiana;
       Nel rispetto dello stile “goth”, l’abbigliamento di alcuni personaggi presenta croci e altri richiami al cristianesimo,
        per esempio un rosario;
       Il culto degli shinigami è un fenomeno abbastanza recente in Giappone e deriva da una distorsione della figura
        del Tristo Mietitore, presente negli immaginari europei e cinesi;
       Nell’anime sono presenti riferimenti alla Bibbia, come ad esempio il gesto di Elle, che asciugando i piedi a Light,
        rimanda all’episodio biblico che precede il tradimento di Cristo.


IL FILM

DIFFERENZE e ANALOGIE

Death Note è stato adattato per il grande schermo in forma di tre film di produzione giapponese. I primi due si ispirano al
manga per quanto possibile: i personaggi sono gli stessi e simili sono anche le ambientazioni, così come la trama di
base; diverso, invece, è lo svolgimento della stessa, le storie di contorno ed i caratteri di alcuni personaggi.
Il primo film, “Death Note”, è parzialmente fedele al manga (con alcune differenze come l'aggiunta di Shiori, la ragazza di
Light), ed ha inizio con Light che frequenta l'università e ha flashback sul ritrovamento del Death Note qualche anno
prima.
Anche il secondo film, “Death Note: The Last Name”, è parzialmente fedele al manga, con la trama di base molto simile,
ma lo svolgimento è diverso (ad esempio l'epilogo finale) anche per plausibili incombenze di tempo (il manga, suddiviso
in vari capitoli, narra una storia assai lunga, impossibile da replicare tutta in un lungometraggio di circa 90 minuti).
Il terzo film, “L change the WorLd”, è uno spin-off dedicato al passato del detective Elle.
PSICOLOGIA dei PESONAGGI PRINCIPALI

Light Yagami
Il protagonista di “Death Note”, uno studente modello che conduce una vita tranquilla, ma noiosa. Quando trova il Death
Note, fatto cadere sulla Terra da Ryuk, uno Shinigami, decide di usarlo per uccidere i criminali con l'obiettivo utopico di
purificare il mondo e diventarne il nuovo Dio.
Da questo momento si trasforma in Kira, spietato assassino di chi viene giudicato indegno, nonché nemico giurato di
Elle.
I Death Note sono dei quaderni neri dall’aspetto perfettamente comune, solitamente in possesso degli Shinigami, in
grado di uccidere qualunque persona a patto che si verifichino certe condizioni, prima fra tutte la conoscenza del nome
esatto e del volto della vittima.
Attraverso l'utilizzo del Death Note si può anche specificare la causa della morte e altri eventuali dettagli come data e
ora, in modo tale da obbligare il soggetto condannato a compiere delle attività contro la sua volontà prima del decesso
(per esempio, «X fa una determinata azione e poi muore»).
In questa maniera il Death Note diventa non solo uno strumento di morte, ma anche un modo per piegare l'altrui volontà
a compiere delle azioni che favoriscano il possessore del quaderno.
Light sembra possedere alcuni tratti caratteristici del disturbo antisociale di personalità, con assenza totale di pietà per gli
umani che uccide con il Death Note.
Nella sigla iniziale dell’anime, Light viene rappresentato con in mano una mela, che, nel racconto della Genesi
rappresenta quell’oggetto che per il Serpente (Satana) avrebbe potuto rendere l’uomo uguale a Dio. Infatti, grazie al
Death Note, Light assume un potere che lo porterà a diventare una sorta di nuovo Dio per molte persone di tutto il
mondo.
Nella seconda sigla finale dell’anime, Light viene rappresentato nell’atto di salire un ascensore che porta direttamente
verso il cielo, per poi ricadere nel fondo. Ciò può spiegare due possibili ipotesi:
      1. L’impossibilità per un essere umano di raggiungere il divino;
      2. Il fatto che la credenza di un umano di potersi rivelare come Dio lo porterà solo in un fondo di sofferenza.

Elle
È il miglior detective al mondo, a cui è stato affidato il compito di rintracciare e catturare Kira. Malgrado non venga
specificato nell'opera, è intuibile che Elle fosse uno degli orfani che vivevano nell'istituto per bambini con doti speciali di
Watari.
Il suo aspetto disordinato e scompigliato nasconde le sue grandi doti deduttive e intuitive. Ha diversi atteggiamenti
singolari, come l'abitudine di sedersi in modo strano, di mangiare dolci nel mezzo di una conversazione e camminare
scalzo. Fa di tutto per scoprire la vera identità di Kira, mettendo insieme ogni indizio per cercare di smascherarlo, anche
senza le prove sufficienti per assicurarlo alla giustizia. Prende spesso decisioni drastiche per confondere e far fare scelte
forzate al suo avversario. In diverse occasioni, rischiando la vita, rivela delle proprie debolezze, con il preciso intento di
far cadere Kira in trappola per catturarlo.
Per tutelare la propria incolumità sceglie gli pseudonimi di Hideki Ryuga e Ryuzaki.

CRITICHE e CONCLUSIONI
In “Death Note” non esistono eroi o antieroi perché, dal momento che il lettore potrebbe credere che Kira sia una seria
minaccia per l’umanità o che sia un Salvatore, il tutto diventa soggettivo.
Ci si accorgerà però che Light verrà soggiogato dal potere omicida del quaderno, un potere più grande di lui, arrivando
ad uccidere chiunque gli sbarri la strada, criminali o no, diventando così realmente malvagio ma sempre e comunque
con l’intento fisso di salvare l’umanità dal degrado.
Quello che lascia veramente a bocca aperta in questo manga sono i trucchi e gli stratagemmi che L e Light mettono in
pratica per smascherarsi vicendevolmente. Trucchi talmente assurdi (da strappare un sorriso, come nel caso del
nascondiglio del Death Note pensato da Light) da essere la caratteristica principale del manga insieme a personaggi
così particolari ed interessanti (in Giappone L è considerato il miglior personaggio mai apparso in un manga).
La parte grafica è all'altezza, se non superiore alla sceneggiatura. Il disegno è pulito, ben definito e morbido. Ogni
dettaglio, sia negli oggetti che nelle espressioni è reso al meglio senza la minima sbavatura.
Interessanti sono i cambi di espressione in Light. In pubblico ragazzo sveglio e gentile, da solo lo spietato e subdolo Kira.
Lo stesso Obata dirà che questi cambi di personalità sono stati tra le cose più difficili da realizzare.
Un difetto. La mancanza di una sufficiente introspezione psicologica dei personaggi che, oltre ad aver reso il carattere
dell'opera più interessante, ha anche spezzato l'eccessiva tensione che permea il tutto.

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Bassini Giorgia NT1A_Paper 1_Death Note

  • 2. Il FUMETTO ORIGINI “Death Note” è un manga giapponese, ideato e scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata. La storia è incentrata su un ragazzo che decide di liberare il mondo dal male con l’aiuto di un quaderno dai poteri soprannaturali, il Death Note. Il manga di Death Note fu serializzato per la prima volta nel settimanale Weekly Shōnen Jump, prodotto da Shūeisha, nel dicembre 2003. La serie in Giappone terminò con un totale di 108 capitoli. In seguito, i singoli capitoli furono raccolti in dodici volumi separati. In aggiunta a questi dodici è stato pubblicato un tredicesimo volume dal titolo Death Note - How to Read, contenente dettagli e informazioni necessarie per risolvere alcuni misteri lasciati irrisolti alla fine della serie, come il destino di alcuni personaggi. Il manga è stato pubblicato in diverse lingue, comprese inglese, tedesco, e cinese. In Italia, con pubblicazione bimestrale, ha raggiunto la conclusione con il volume 12 al quale è stato allegato un DVD promozionale dell'anime. In seguito al successo del manga sono stati creati una serie anime e tre film. TRAMA Ryuk, un Dio della Morte (altrimenti detto "Shinigami"), si annoia nella sua realtà desertica e opprimente. Per rimediare un po’ di svago decide quindi di lasciar cadere nel mondo degli umani il Death Note, un quaderno dai particolari poteri per cui se viene scritto al suo interno il nome di una persona questa muore. Destino vuole che a raccoglierlo sia il geniale e cinico liceale giapponese Light Yagami, uno studente modello annoiato dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da crimini e corruzioni. Inizialmente scettico sull'autenticità del Death Note, credendolo uno scherzo, Light si ricrede quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno. Dopo aver incontrato il vero proprietario del Death Note, Light cercherà di diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo di cui lui stesso decide leggi e punizioni. In seguito, il grande numero di morti inspiegabili catturerà l'attenzione dell'Interpol e di un misterioso detective conosciuto solo come Elle. Elle scoprirà in breve tempo che il serial killer, soprannominato dai media Kira dalla pronuncia giapponese della parola inglese “Killer”, si trova in Giappone. Concluderà anche che Kira può uccidere solo conoscendo la faccia e il nome delle persone che vuole eliminare. Light capirà subito che Elle sarà il suo più grande nemico, e da qui ha inizio una sfida fra i due per provare la propria superiorità. STILE “Death Note” è caratterizzato da uno stile gotico e presenta spesso riferimenti alla simbologia cristiana. Esempi:  Molti sfondi, nell’anime, sono immense vetrate di cattedrali gotiche;  La copertina di ogni manga ha come sfondo una croce cristiana;  Nel rispetto dello stile “goth”, l’abbigliamento di alcuni personaggi presenta croci e altri richiami al cristianesimo, per esempio un rosario;  Il culto degli shinigami è un fenomeno abbastanza recente in Giappone e deriva da una distorsione della figura del Tristo Mietitore, presente negli immaginari europei e cinesi;  Nell’anime sono presenti riferimenti alla Bibbia, come ad esempio il gesto di Elle, che asciugando i piedi a Light, rimanda all’episodio biblico che precede il tradimento di Cristo. IL FILM DIFFERENZE e ANALOGIE Death Note è stato adattato per il grande schermo in forma di tre film di produzione giapponese. I primi due si ispirano al manga per quanto possibile: i personaggi sono gli stessi e simili sono anche le ambientazioni, così come la trama di base; diverso, invece, è lo svolgimento della stessa, le storie di contorno ed i caratteri di alcuni personaggi. Il primo film, “Death Note”, è parzialmente fedele al manga (con alcune differenze come l'aggiunta di Shiori, la ragazza di Light), ed ha inizio con Light che frequenta l'università e ha flashback sul ritrovamento del Death Note qualche anno prima. Anche il secondo film, “Death Note: The Last Name”, è parzialmente fedele al manga, con la trama di base molto simile, ma lo svolgimento è diverso (ad esempio l'epilogo finale) anche per plausibili incombenze di tempo (il manga, suddiviso in vari capitoli, narra una storia assai lunga, impossibile da replicare tutta in un lungometraggio di circa 90 minuti). Il terzo film, “L change the WorLd”, è uno spin-off dedicato al passato del detective Elle.
  • 3. PSICOLOGIA dei PESONAGGI PRINCIPALI Light Yagami Il protagonista di “Death Note”, uno studente modello che conduce una vita tranquilla, ma noiosa. Quando trova il Death Note, fatto cadere sulla Terra da Ryuk, uno Shinigami, decide di usarlo per uccidere i criminali con l'obiettivo utopico di purificare il mondo e diventarne il nuovo Dio. Da questo momento si trasforma in Kira, spietato assassino di chi viene giudicato indegno, nonché nemico giurato di Elle. I Death Note sono dei quaderni neri dall’aspetto perfettamente comune, solitamente in possesso degli Shinigami, in grado di uccidere qualunque persona a patto che si verifichino certe condizioni, prima fra tutte la conoscenza del nome esatto e del volto della vittima. Attraverso l'utilizzo del Death Note si può anche specificare la causa della morte e altri eventuali dettagli come data e ora, in modo tale da obbligare il soggetto condannato a compiere delle attività contro la sua volontà prima del decesso (per esempio, «X fa una determinata azione e poi muore»). In questa maniera il Death Note diventa non solo uno strumento di morte, ma anche un modo per piegare l'altrui volontà a compiere delle azioni che favoriscano il possessore del quaderno. Light sembra possedere alcuni tratti caratteristici del disturbo antisociale di personalità, con assenza totale di pietà per gli umani che uccide con il Death Note. Nella sigla iniziale dell’anime, Light viene rappresentato con in mano una mela, che, nel racconto della Genesi rappresenta quell’oggetto che per il Serpente (Satana) avrebbe potuto rendere l’uomo uguale a Dio. Infatti, grazie al Death Note, Light assume un potere che lo porterà a diventare una sorta di nuovo Dio per molte persone di tutto il mondo. Nella seconda sigla finale dell’anime, Light viene rappresentato nell’atto di salire un ascensore che porta direttamente verso il cielo, per poi ricadere nel fondo. Ciò può spiegare due possibili ipotesi: 1. L’impossibilità per un essere umano di raggiungere il divino; 2. Il fatto che la credenza di un umano di potersi rivelare come Dio lo porterà solo in un fondo di sofferenza. Elle È il miglior detective al mondo, a cui è stato affidato il compito di rintracciare e catturare Kira. Malgrado non venga specificato nell'opera, è intuibile che Elle fosse uno degli orfani che vivevano nell'istituto per bambini con doti speciali di Watari. Il suo aspetto disordinato e scompigliato nasconde le sue grandi doti deduttive e intuitive. Ha diversi atteggiamenti singolari, come l'abitudine di sedersi in modo strano, di mangiare dolci nel mezzo di una conversazione e camminare scalzo. Fa di tutto per scoprire la vera identità di Kira, mettendo insieme ogni indizio per cercare di smascherarlo, anche senza le prove sufficienti per assicurarlo alla giustizia. Prende spesso decisioni drastiche per confondere e far fare scelte forzate al suo avversario. In diverse occasioni, rischiando la vita, rivela delle proprie debolezze, con il preciso intento di far cadere Kira in trappola per catturarlo. Per tutelare la propria incolumità sceglie gli pseudonimi di Hideki Ryuga e Ryuzaki. CRITICHE e CONCLUSIONI In “Death Note” non esistono eroi o antieroi perché, dal momento che il lettore potrebbe credere che Kira sia una seria minaccia per l’umanità o che sia un Salvatore, il tutto diventa soggettivo. Ci si accorgerà però che Light verrà soggiogato dal potere omicida del quaderno, un potere più grande di lui, arrivando ad uccidere chiunque gli sbarri la strada, criminali o no, diventando così realmente malvagio ma sempre e comunque con l’intento fisso di salvare l’umanità dal degrado. Quello che lascia veramente a bocca aperta in questo manga sono i trucchi e gli stratagemmi che L e Light mettono in pratica per smascherarsi vicendevolmente. Trucchi talmente assurdi (da strappare un sorriso, come nel caso del nascondiglio del Death Note pensato da Light) da essere la caratteristica principale del manga insieme a personaggi così particolari ed interessanti (in Giappone L è considerato il miglior personaggio mai apparso in un manga). La parte grafica è all'altezza, se non superiore alla sceneggiatura. Il disegno è pulito, ben definito e morbido. Ogni dettaglio, sia negli oggetti che nelle espressioni è reso al meglio senza la minima sbavatura. Interessanti sono i cambi di espressione in Light. In pubblico ragazzo sveglio e gentile, da solo lo spietato e subdolo Kira. Lo stesso Obata dirà che questi cambi di personalità sono stati tra le cose più difficili da realizzare. Un difetto. La mancanza di una sufficiente introspezione psicologica dei personaggi che, oltre ad aver reso il carattere dell'opera più interessante, ha anche spezzato l'eccessiva tensione che permea il tutto.