3. Collocazione del percorso effettuato nel curricolo verticale
Elaborazione logica
E’ in grado di dare risposte coerenti a semplici problematiche legate al quotidiano.
E’ in grado di porsi dei “perché” riguardo a situazioni legate all’esperienza.
E’ in grado di classificare ed analizzare elementi e/o situazioni con l’aiuto
dell’insegnante.
Elaborazione operativa
E’ in grado di raccogliere e di organizzare i dati di semplici situazioni.
E’ in grado di dare una successione temporale a fatti ed esperienze vissute.
E’ in grado di eseguire un’attività seguendo indicazioni semplici.
Conoscenza di sé. Autostima.
E’ in grado di mostrare piacere nell’eseguire i compiti assegnati.
E’ in grado di esprimere le proprie difficoltà.
Lavorare con gli altri
E’ in grado di porre in atto pratiche collaborative.
E’ in grado di riconoscere la necessità delle regole della vita di gruppo.
E’ in grado di rispettare le regole di un gioco comune.
4. - Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana
- Osservare e descrivere elementi del proprio ambiente e della realtà circostante cogliendone
somiglianze e differenze secondo criteri diversi.
- Localizzare oggetti nello spazio fisico, sia rispetto a se stessi, sia rispetto ad altre persone o
oggetti, usando termini adeguati (sopra, sotto, dietro …)
- Compiere confronti diretti di grandezze
- Classificare oggetti in base a una o più proprietà, utilizzando rappresentazioni, diagrammi,
schemi e tabelle
- Saper motivare un criterio di semplici classificazioni
- Orientarsi nel tempo partendo dall’esperienza personale, verbalizzando in successione.
- Mantenere l’attenzione
- Memorizzare le informazioni principali di un messaggio orale e/o di una consegna
- Esprimersi spontaneamente nelle diverse situazioni.
- Rispettare i turni nelle conversazioni
- Chiedere spiegazioni
- Rispondere a semplici domande relative al contenuto di una conversazione collettiva
- Descrivere oralmente oggetti
- Conoscere il significato di termini nuovi e fruirne in modo adeguato
- Copiare parole e frasi
- Scrivere parole e brevi frasi
Obiettivi di apprendimento
5. Il percorso ha seguito le seguenti fasi:
-INVENTARIO DELLE CONOSCENZE (Scelta di un oggetto e descrizione libera)
-FOCALIZZAZIONE SULLE PROPRIETÀ (Com’è l’oggetto?)
-OSSERVAZIONE E VERBALIZZAZIONE INDIVIDUALE (Analisi attraverso i cinque sensi)
-RIFLESSIONE SULL’ESPERIENZA ATTRAVERSO LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA E
LA VERBALIZZAZIONE SCRITTA (Disegno ed elencazione proprietà)
-DISCUSSIONE COLLETTIVA E CONFRONTO (Classificazione in base a forma, colore,
materiale … )
-AFFINAMENTO DELLA CONCETTUALIZZAZIONE (Individuazione delle proprietà peculiari
di ogni oggetto; somiglianze e differenze)
-PRODUZIONE CONDIVISA (Cartelloni delle parole proprietà, dei sensi, delle esperienze
vissute in classe e nel territorio; realizzazione di giochi e manufatti)
-VERIFICA ATTRAVERSO UN’OSSERVAZIONE PIÙ CONSAPEVOLE DELL’AMBIENTE
NATURALE E ANTROPICO PROSSIMO AGLI ALUNNI E USO DI TERMINI SPECIFICI.
(Attività individuali e di gruppo legate all’educazione ambientale con particolare riferimento a
raccolta differenziata e riciclaggio)
Ogni fase del percorso è stata introdotta attraverso attività ludiche individuali o di gruppo
ed esperienze dirette sul territorio.
6. PER EFFETTUARE IL PERCORSO SONO STATI IMPIEGATI:
• OGGETTI DI USO COMUNE (PER ALLESTIRE IL “MUSEO DI CLASSE”)
• MATERIALI DI CANCELLERIA (PER PREPARARE CARTELLONI MURALI)
• MACCHINA FOTOGRAFICA
• COMPUTER, STAMPANTE E LIM
Materiali e strumenti impiegati:
7. IL PERCORSO SI E’ SVILUPPATO SOPRATTUTTO ALL’INTERNO DELLE AULE;
QUANDO IL LAVORO E’ STATO FATTO A CLASSI APERTE SI SONO UTILIZZATI SPAZI
PIÙ AMPI COME AD ESEMPIO LA MENSA SCOLASTICA;
SONO STATE EFFETTUATE DELLE USCITE ALL’ESTERNO DEL PLESSO
SCOLASTICO:
- NEL PARCHEGGIO ANTISTANTE LA SCUOLA, DOVE SONO COLLOCATI I BIDONI
PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA;
- PRESSO LA FALEGNAMERIA “CANESCHI” DI AREZZO, PER EFFETTUARE UN
LABORATORIO SENSORIALE;
- PRESSO L’ISOLA ECOLOGICA DI VICIOMAGGIO, CIVITELLA DELLA CHIANA, PER
OSSERVARE DAL VIVO LO SMALTIMENTO DEI DIVERSI MATERIALI.
Ambienti in cui si è sviluppato il percorso:
8. Tempo impiegato:
• MESSA A PUNTO PRELIMINARE NEL GRUPPO LSS: 6 ore
• PROGETTAZIONE SPECIFICA E DETTAGLIATA NELLE CLASSI: circa 10 ore
• TEMPO-SCUOLA DI SVILUPPO DEL PERCORSO: IL PERCORSO È INIZIATO A
FINE OTTOBRE E SI È CONCLUSO A MARZO. LA FREQUENZA È STATA DI
DUE ORE LA SETTIMANA ; QUANDO NECESSARIO IL MONTE ORE E’ STATO
INCREMENTATO
• USCITE ESTERNE: in media 4 ore per classe
• DOCUMENTAZIONE: 15 ore
9. IL PERCORSO È IL RISULTATO DI UNA FATTIVA SPERIMENTAZIONE DI
QUATTRO CLASSI PRIME.
LE INSEGNANTI DEI DIVERSI TEAM DOCENTI HANNO PROGRAMMATO
INSIEME LE VARIE FASI.
HANNO EFFETTUATO IL PERCORSO IN PARALLELO
CONTEMPORANEAMENTE IN OGNI CLASSE.
CONTINUI E FREQUENTI SONO STATI I MOMENTI DI SCAMBIO E
CONFRONTO DURANTE TUTTE LE VARIE TAPPE
10. I BAMBINI HANNO OSSERVATO L’AULA PER REPERIRE OGGETTI DA DESCRIVERE.
DOPO AVERLI MANIPOLATI, LI HANNO DESCRITTI LIBERAMENTE.
Classe 1° A
11. MATILDE (rotolo di nastro da regalo): è color oro, serve per chiudere un
regalo, è leggero, è liscio.
ASIA (matita): serve per disegnare e per colorare, è rosa, è fatta di legno
fuori, sul legno c'è qualche scritta, dentro c'è una punta per appuntare e se
cade si rompe.
JAPNEET (scatola di metallo con carillon e brevi storielle): canta, dentro ci
sono le carte con le storie, è dura, è fatta di ferro, è liscia.
SIMONE (perforatrice): fa i buchi, è dura, è fatta di ferro, è verde, fa rumore,
è liscia.
GINEVRA (appuntalapis): appunta le matite, è liscio, è duro, è di ferro, è di
colore grigio, ha due buchi – uno per le matite grandi e uno per le matite
piccole.
CAMILLA (tubo di cartone): è un tubo, è un rotolo di carta, è ruvido, si può
usare come un cannocchiale.
CLIO (gessetto): è rosa, serve per scrivere alla lavagna, è piccolo, è duro, fa
la polvere, se cade si rompe subito, è di polvere.
RACHELE (filo di lenza): è un filo, è duro, serve per legare i pacchi, si
allunga.
ISMET (rotolo di nastro adesivo): è duro, si allunga, serve per chiudere i
pacchi, è liscio.
FRANCESCO (barattolo di tempera): ci si può dipingere, è duro, dentro la
tempera è liquida.
ILARIA (forbici): servono per tagliare, sono fatte di ferro, sono dure, sono di
colore rosso, si possono aprire, sono appuntite, sono lisce.
VICENTE (gessetto): è di polvere, è liscio, ci si scrive alla lavagna, è azzurro,
si consuma.
ALESSANDRO (gessetto): è duro, si spezza facilmente, è una pietra, è
rosso. Classe 1°
Ciggiano
12. SUCCESSIVAMENTE, SU RICHIESTA DELL’INSEGNANTE, GLI ALUNNI SONO STATI
INCORAGGIATI, ATTRAVERSO LA DOMANDA - STIMOLO “COM’È L’OGGETTO?”, A
RILEVARNE LE CARATTERISTICHE UTILIZZANDO I CINQUE SENSI.
LE RISPOSTE SONO STATE DIVERSE RISPETTO ALLA VOLTA PRECEDENTE: I BAMBINI SI
SONO SOFFERMATI SULLE CARATTERISTICHE PECULIARI DEGLI OGGETTI
RIFERENDOSI AL COLORE, ALLA FORMA, ALLA DIMENSIONE, AL MATERIALE E ALLA
CONSISTENZA.
Classe 1° A
16. CON LE PAROLE PROPRIETÀ TROVATE DAI BAMBINI È STATO ALLESTITO UN
CARTELLONE, INTEGRATO IN ITINERE, CHE GLI ALUNNI HANNO COPIATO SUL LORO
QUADERNO.
Classe 1°A
Classe 1° B
18. OGNI BAMBINO HA PORTATO A SCUOLA UN OGGETTO PER ALLESTIRE UNA RACCOLTA
(MUSEO DEGLI OGGETTI) DA UTILIZZARE PER GIOCHI E ATTIVITÀ SPECIFICHE.
TUTTI GLI OGGETTI SONO STATI CORREDATI DA UN CARTELLINO CON IL NOME.
Classe 1° B
22. SONO STATI PRESENTATI DEI GIOCHI UTILIZZANDO GLI OGGETTI DELLA RACCOLTA;
DOPO IL LORO SVOLGIMENTO I BAMBINI LI HANNO VERBALIZZATI SUL QUADERNO
A turno un bambino esce dalla classe e gli altri scelgono un oggetto del museo. Quando torna i
compagni gli elencano alcune proprietà dalle quali lui deve indovinare l’oggetto misterioso.
Classe 1° C
Classe 1°
Ciggiano
24. A turno i bambini diventano capotreno e scelgono
un oggetto del museo. Per salire sul treno i
compagni devono elencare una proprietà
dell’oggetto stando attenti a non ripeterne una
già detta.
Classe 1° C
Classe 1° A
25. Classe 1° B
Classe 1° Ciggiano
Il gioco ha le stesse
modalità del
precedente solo che il
capotreno sceglie una
proprietà e, per salire
a bordo, i compagni
nominano un oggetto
che la possiede.
26. I bambini, divisi in 4 gruppi, si sfidano tra loro per
riconoscere la proprietà comune ad un insieme di
oggetti.
Classe 1° B
28. La classe è stata divisa a coppie;
ciascuna ha scelto un oggetto del
museo, lo ha disegnato sul
quaderno e ne ha individuato più
proprietà possibili.
Tra queste, successivamente, sono
state selezionate quelle
fondamentali attraverso una
condivisione collettiva.
Classe 1° B
30. Ogni coppia sceglie una proprietà e trova gli oggetti che possiedono quella proprietà.
Classe 1° B
31. Classe 1° C Classe 1° A
La difficoltà aumenta … con due proprietà!
32. LE PAROLE PROPRIETÀ, RAGGRUPPATE IN BASE AI SENSI, SONO STATE
REGISTRATE INDIVIDUALMENTE SU UNA TABELLA E COLLETTIVAMENTE SU UN
CARTELLONE.
IL GIOCO DEL DADO È SERVITO COME MOMENTO DI VERIFICA.
Classe 1° Ciggiano
34. Per consolidare la relazione tra sensi e proprietà è stato proposto ai bambini il gioco del
dado. Ogni numero è associato ad uno dei 5 sensi più il 6 che rappresenta il jolly. Ciascuno
tira il dado e, in base al senso che esce, deve nominare una proprietà dell’oggetto scelto. Il
gioco si ripete per più oggetti
Classe 1° B
36. La classe 1°C ha effettuato un’uscita presso un laboratorio di falegnameria “Lo gnomo
falegname” ideato come percorso sensoriale per i bambini al fine di sperimentare le
proprietà dei materiali legate all’ambiente bosco.
37. DOPO QUESTE ATTIVITÀ I BAMBINI SONO IN GRADO DI TROVARE LE PROPRIETÀ
FONDAMENTALI DEGLI OGGETTI E DI COGLIERE LE PRINCIPALI SOMIGLIANZE E
DIFFERENZE TRA GLI STESSI.
A QUESTO PUNTO ABBIAMO FOCALIZZATO L’ATTENZIONE SUI MATERIALI DI CUI SONO
FATTI GLI OGGETTI:
Classe 1° B
41. SI E’ APERTA UNA DISCUSSIONE SUL PERCHÉ È IMPORTANTE RICONOSCERE IL
MATERIALE DI CUI SONO FATTI GLI OGGETTI.
L’OBIETTIVO È QUELLO DI INTRODURRE ALL’INTERNO DI QUESTO PERCORSO
L’EDUCAZIONE AMBIENTALE FOCALIZZANDO L’ATTENZIONE SULL’IMPORTANZA
DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E SUL RECUPERO O SMALTIMENTO DEI VARI
MATERIALI.
GLI ALUNNI DA SOLI SONO ARRIVATI A PARLARE DI QUESTI ARGOMENTI
DIMOSTRANDO UNA CERTA PROPENSIONE ALLA SALVAGUARDIA AMBIENTALE.
ANCHE IN AULA CI SONO DEI CONTENITORI PER LA SEPARAZIONE
DELL’UMIDO, DELLA CARTA E DELLA PLASTICA; DOPO QUESTA
DISCUSSIONE I BAMBINI HANNO COMINCIATO AD USARLI PIÙ
CONSAPEVOLMENTE.
42. CLIO: perché così si ricicla, cioè si divide tutta la plastica, la carta, il legno, tutti i
materiali...;
MATILDE: perché così si ricicla, cioè ogni cosa si butta al suo posto;
GINEVRA: le bucce di arancia e i torsoli di mela possono diventare concime organico;
CLIO: concime organico vuol dire concime vegetale, cioè concime fatto con la frutta e la
mia nonna ce l'ha;
MATILDE: il mio nonno ha quel bidone (compostiera) dove butta le bucce della frutta
ogni mattina;
MATILDE: se mischio la spazzatura non la posso riciclare;
CLIO: riciclando si usano le cose buttate e non si sprecano cose nuove;
ALESSANDRO: il camion della spazzatura porta i rifiuti alla discarica, che è il posto
dove si scaricano le cose che si buttano via;
CLIO: si ricicla la carta per non abbattere nuovi alberi, perché la carta si fa con gli alberi;
GINEVRA: se non si abbattono gli alberi non si sciupa la natura;
MATILDE: perché così si può mettere la carta dove si può riciclare e le altre cose dove
non si può riciclare;
ASIA: perché così si buttano nel secchione giusto;
JAPNEET: perché la carta fa la carta nuova, le bottiglie fanno le bottiglie nuove;
SIMONA: perché così riconosci le cose e così le puoi separare, perché sennò non si
possono riciclare;
RACHELE: perché così si possono fare cose nuove con le cose che si buttano;
FRANCESCO: le persone che fanno i fogli di carta tagliano gli alberi; se riuso la carta
che ho buttato, gli alberi non si tagliano.
Classe 1° Ciggiano
44. CONVERSAZIONE SULLA CONOSCENZA DEI MATERIALI DI CUI SONO COMPOSTI GLI OGGETTI
DEL MUSEO
Insegnante: Perché è importante conoscere di che materia è fatto un oggetto?
Lavinia: E’ importante conoscere il materiale perché così sappiamo se un oggetto si rompe oppure no.
Duccio: Se uno ti chiede di che cosa è fatta una cosa tu gliela puoi dire perché lo sai.
Carlotta: Eh sì, è importante che ognuno vada nel proprio insieme.
Duccio: I materiali bisogna conoscerli perché quando a casa c’è da buttare qualcosa si butta nel proprio
secchio.
Lavinia: Io a casa ho un secchio per l’indifferenziato, ci si può buttare tutto uno per la carta e uno per la
plastica.
Carlotta: A casa ho il secchio normale, quello del vetro, quello della carta e quello della plastica.
Sofia: Eh sì … al parcheggio vicino a casa mia ci sono dei secchi grandi, uno per il cibo, uno per la plastica,
uno per il vetro mi sembra che erano quattro, allora quando butto la spazzatura la butto nel proprio secchio.
Insegnante: Perché è importante dividere la spazzatura?
Lavinia: E’ importante dividere le cose perché si possono riciclare, cioè usare.
Insegnante: Perché le riuso?
Sofia: Il cibo avanzato praticamente … lo butti in un secchio fatto di legno e alla fine esce il concime
organico, così ci puoi far nascere le carote e la frutta e i fiori.
Insegnante: E gli altri materiali che cosa ne facciamo?
Lavinia: Secondo me la plastica si riusa.
Francesco: Se butti via un bicchiere di vetro che si è rotto dopo un po’ può diventare una finestra.
Sofia: Oppure un barattolino. Per fare la carta non si devono sprecare tutti gli alberi perché sono utili per gli
animali, per i gufi e per gli scoiattoli.
Insegnante: Allora come si può fare per non sprecare tanti alberi?
Francesco: Fare la raccolta della carta e riutilizzarla per fare la carta nuova.
Classe 1° C
46. “COME È FATTO UN OMBRELLO?”
QUESTA ATTIVITÀ, CHE NEL PLESSO “ARCOBALENO” È STATA EFFETTUATA A
CLASSI APERTE, E’ SERVITA COME CONSOLIDAMENTO DEL LAVORO SVOLTO E COME
INPUT PER QUELLO SUCCESSIVO.
PRIMA DI TUTTO I BAMBINI HANNO TROVATO LE PROPRIETÀ DELL’OMBRELLO;
POI UNA INSEGNANTE LO HA SMONTATO E HA CHIESTO LORO DI NOMINARNE LE
PARTI; PER CIASCUNA, I BAMBINI HANNO INDICATO IL MATERIALE DI CUI ERA
COMPOSTA.
47.
48. … POI LA FANTASIA DEI BAMBINI HA
PRESO IL SOPRAVVENTO …
49. ALCUNI ALUNNI HANNO PROPOSTO DI NON BUTTARE LA TELA DELL’OMBRELLO
BENSÌ DI RIUTILIZZARLA.
50. GLI SCOLARI SONO STATI ACCOMPAGNATI NEL PARCHEGGIO ANTISTANTE IL PLESSO
SCOLASTICO PER OSSERVARE I BIDONI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E
INDIFFERENZIATA. HANNO LETTO CIÒ CHE POTEVANO CONTENERE E SVUOTATO I
BIDONCINI PRESENTI IN AULA.
Classe 1° B
Classe 1° A
56. OLTRE AD OSSERVAZIONI SISTEMATICHE, SONO STATE EFFETTUATE
VERIFICHE IN ITINERE, PERIODICAMENTE E ALLA FINE DI OGNI
TAPPA, ATTRAVERSO GIOCHI, SCHEDE DA COMPLETARE,
ESPOSIZIONI ORALI E RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE.
SONO STATI REALIZZATI ANCHE TABELLE DI CONFRONTO E
CARTELLONI.
Verifiche degli apprendimenti
57.
58.
59. Il metodo laboratoriale ci ha consentito di raggiungere i seguenti obiettivi:
- un alto livello di motivazione, dato che gli alunni si sono sentiti protagonisti attivi del percorso;
- l’implemento dei tempi di attenzione-concentrazione;
- una partecipazione più efficace e propositiva, nel rispetto delle regole;
- l’integrazione di alunni con problematiche comportamentali e la fattiva collaborazione
all’interno del piccolo gruppo per raggiungere uno scopo comune;
- la capacità di porsi domande finalizzate;
-la capacità di focalizzare l’attenzione solo sugli elementi necessari per rispondere alle richieste;
-il passaggio da osservazioni di tipo percettivo ad osservazioni più sistematiche;
- l’incremento della capacità si comprendere comandi e consegne e della memoria di lavoro;
- la progressione nella capacità di classificare e stabilire confronti significativi
- l’arricchimento del lessico ed uso consapevole dello stesso, anche in contesti diversi;
- l’acquisizione di concetti e contenuti nuovi, disciplinari e trasversali;
60. Atteggiamenti più consapevoli nella raccolta differenziata a scuola.
Predisposizione di un contenitore per lo smaltimento delle pile usate perché i
bambini si sono accorti che non era presente all’esterno.
Alcuni alunni si sono nuovamente recati all’isola ecologica per condividere con i
familiari la loro esperienza.
Maggior cura nel non disperdere rifiuti nel resede scolastico e raccolta degli
stessi.
Attenzione verso gli sprechi di carta, bottiglie di plastica, energia elettrica ed
acqua.
Valori aggiunti
61. La necessità di applicare il curricolo verticale d’Istituto elaborato ed
approvato in Collegio ha messo il gruppo docente di fronte all’esigenza di
attuare una didattica diversa per rendere fattivi e reali gli obiettivi previsti per
le competenze. Le competenze stesse, per la loro complessità, possono
essere raggiunte solo all’interno di percorsi laboratoriali che trasformano la
mera conoscenza in una costruzione consapevole e condivisa di saperi.
Il Laboratorio ha rappresentato per noi proprio lo strumento principale e
prezioso per la sperimentazione del curricolo, ma anche di un modo diverso
di insegnare.
Il percorso ha investito tutte le aree, in particolare quelle linguistico-
espressiva e logico-matematica e ha consentito alle docenti di verificare
l’effettiva applicazione dell’impianto metodologico-didattico del curricolo
d’Istituto.
62. Nelle classi iniziali abbiamo pensato di aderire alla traccia proposta dal LSS
“Oggetti e materiali” in quanto passa attraverso elementi concreti e tangibili
ricavabili dalla realtà esperienziale del bambino; ciò ne facilita la
rappresentazione mentale e la categorizzazione mediante l’uso di un lessico
funzionale e specifico.
I risultati conseguiti in itinere ci hanno motivato e sostenuto nel proseguo del
percorso e gli obiettivi raggiunti al termine dell’anno scolastico hanno
confermato la validità della nostra scelta, viste la risposta di partecipazione
attiva di tutta la classe e l’evoluzione degli alunni sul piano cognitivo,
relazionale e metacognitivo.