2. La concezione del rapporto tra mente e
cervello è stata potentemente influenzata
dagli sviluppi dell’imaging cerebrale, delle
neuroscienze, della psicofarmacologia e
della genetica comportamentale
Cosa accade quando lo stesso “sé” è
oggetto di trasformazione da parte della
tecnologia biomedica?
Quando la cognizione, l’emozione, la
volizione, l’umore e il desiderio sono essi
stessi aperti all’intervento?
4. Primi 60 anni sec. XX
Gli esseri umani sono giunti a vedersi come
abitati da un profondo spazio psicologico interiore
Si valutarono e lavorarono su se stessi sulla base
di questa convinzione
Sviluppo del linguaggio psicologico di
autodescrizione
Linguaggio che parla di ansia, depressione,
trauma, di essere introversi o estroversi
Uso di test psicologici di intelligenza e personalità
(dall’orientamento professionale all’esercito)
Sfruttamento delle tecniche psicologiche nel
marketing
Proliferazione di psicoterapie
5. Nel corso del secolo passato…
Noi esseri umani siamo diventati individui
somatici
Persone che si concepiscono, parlano di
sé e agiscono su di sé – e sugli altri -
come esseri plasmati dalla biologia
questa somatizzazione influenza il modo
in cui interpretiamo le variazioni dei nostri
pensieri, emozioni e comportamenti, i.e.
la nostra mente
6. I nostri desideri, umori e insoddisfazioni in
precedenza erano inscrivibili in uno
spazio psicologico
Ora vengono associati al corpo stesso – o
a un suo particolare organo – il cervello
Siamo diventati dei “sé neurochimici”
7. Oltre cartesio
Ultimi 50 anni del XX sec. = la psichiatria
traccia gradualmente la mappa delle basi
neurali e neurochimiche dell’attività
mentale umana
Decennio cruciale: metà anni 80 – metà
anni 90
Psichiatria biologica
Base somatica della psicopatologia
8. Le nuove verità su noi stessi vengono
rivelate non dalla filosofia ma dalla ricerca
gli articoli scientifici riportano i risultati di
esperimenti clinici, ricerche neurologiche
e sperimentazioni su animali
condotti in laboratori, ospedali, cliniche
9. Gli articoli presentano al loro interno
alcune entità caratteristiche:
Cervelli
Questi cervelli psichiatrici sono
immaginati come “organi” corporei alla
stessa stregua del corpo – con le loro
regioni e le loro componenti (corteccia,
gangli, lobi…)
11. L'amigdala e la biologia delle emozioni
"Certe modificazioni quantitative, e perciò
stesso, quasi continue nelle funzioni vegetative,
come possono corrispondere a una serie
qualitativa di stati fra loro irriducibili? Per
esempio, le modifiche fisiologiche che
corrispondono alla collera non differiscono per
intensità da quelle che corrispondono alla gioia:
e tuttavia la collera non è una gioia più intensa,
è ben altro” . J. P. Sartre, 1939.
12. Biologia delle emozioni 1
1. Le emozioni hanno un carattere adattivo in termini
evolutivi.
2. Vi sono forme innate di espressioni emotive, di risposte
autonome e ormonali e di risposte integrate (fuga,
blocco).
3. Si potrebbe quindi sostenere che l’emozione è uno
stato centrale dell’organismo in cui si verificano queste
diverse componenti in forma innata, predeterminata. In
questo senso esistono descrizioni “psicoevolutive” di un
nucleo di emozioni primitive (Plutchik, 1983).
13. Biologia delle emozioni 2
4. Ogni componente di un’emozione ha origine da una diversa
pressione selettiva ma nelle specie più evolute le diverse
componenti si verificano simultaneamente in quanto la
situazione ambientale -o l’interpretazione cognitiva- accomuna
le diverse costrizioni che hanno selezionato le singole
componenti nell’ambiente originario.
5. Alcuni stimoli o stati interni possono innescare frammenti
emotivi ma le emozioni, nella loro globalità, rimandano a
memorie custodite nei gangli della base che rinviano ad
esperienze ricorrenti basate su simili contesti e legate a rinforzi
positivi o negativi.
14. I primi tentativi di naturalizzare l’
emozione
-L’attivazione diretta del sistema nervoso
(C. Darwin 1872)
-L’approccio etologico (C. Darwin, 1872;
I. Eibl Eibesfeldt, 1984)
-La teoria somatica di James-Lange
(1884)
-La teoria centrale di Cannon (1929)
15. Localizzazione delle emozioni
Studi neurofisiologici :
falsa rabbia” da stimolazione
dell'ipotalamo e del setto negli
esperimenti di Hess: il gatto risponde con
comportamenti aggressivi a stimoli che,
normalmente, sono irrilevanti.
sistema limbico e amigdala: l'amigdala
(evidenziata da una sottile linea gialla)
esercita un ruolo importante
nell'emozione.
16. Esperimento la stimolazione dei gangli
della base
La sostanza nera fa parte dei cosiddetti gangli della base.
Le varie strutture dei gangli della base esercitano un
ruolo importante nelle risposte cognitive, emotive e nella
motivazione. La sostanza nera (evidenziata in giallo) può
modulare, oltre che comportamenti motori, anche le
reazioni emotive.
17. Indicatori fisiologici delle emozioni
A.F. Ax, : The physiological differentiation between fear and
anger in humans. (Psychosomatic Medicine,1953)
ritmo cardiaco respirazionetemperatura volto temperatura
maniGSR (risposta galvanica cutanea)tensione muscoli frontali
18. Composti chimici cerebrali
Catecolamine (noradrenalina, dopamina),
serotonina, peptidi (endorfine)
Fino a non molto tempo fa entità
ipotetiche, oggetti epistemici precari
Oggi trattate come fatti, entità note
19. Funzioni cerebrali
Spesso uniscono strutture cellulari e
eventi molecolari: siti recettori, potenziali
di membrana…
Farmaci
Composti chimici artificiali la cui struttura
molecolare è nota e che si ritiene
riproducano o imitino alcuni composti
chimici cerebrali
20. Sistemi modello sperimentali
All’interno dei quali si effettua il lavoro dei
ricercatori (cervelli umani, colture di
cellule in vitro, modelli animali come i topi)
Tecniche investigative
Imaging (PET et al.)
elettroencefalogrammi, campioni di fluidi
corporei (urina, sangue)
21. Diagnosi
Modalità apparentemente categoriche di
definire i disturbi emotivi, cognitivi, dell’
umore e della volontà
Permettono di differenziare per gruppi:
depressione, morbo di Alzaheimer, morbo
di Parkinson, disturbi della personalità
22. Soggetti umani
Indipendentemente da come vivano il loro
disagio, questi soggetti devono essere fatti
rientrare in un quadro stabile
Identificazione con una delle diagnosi
standard definite dal DSM/Ivr
Soggetti umani = incarnazioni di sindromi
particolari e distinte che spiegano sintomi e
comportamenti (depressione, episodi
bulimici, panico, impulsività, ideazione o
azione suicidaria) a ciascuno dei quali
corrisponde almeno una specifica patologia
23. Tecnologie di verità
fatti, osservazioni e spiegazioni possono
essere candidati alla verità – o falsità – solo
se essa è potenzialmente dimostrabile
mediante uno di questi mezzi autorizzati
Sperimentazione sugli animali
Ricerca clinica (osservazione psichiatrica +
fluidi corporei)
Colture di tessuti
Scansioni delle funzioni cerebrali
Sequenziamento del DNA
24. Psichiatria biologica
Il suo nuovo stile di pensiero stabilisce
non solo cosa vale come spiegazione ma
anche che cosa bisogna spiegare
Lo spazio psicologico profondo che si era
aperto nel XX sec. si è appiattito
Nuova concezione dell’identità personale
= non distingue più tra disturbi organici e
funzionali
Non si occupa più della mente o della
psiche
25. La mente è semplicemente l’attività del
cervello
La patologia mentale è semplicemente la
conseguenza comportamentale di un errore
o un’anomalia identificabile, e
potenzialmente correggibile, di qualcuno egli
elementi ora considerati aspetti del cervello
organico
Cambiamento nell’ontologia della mente
umana – nel tipo di persone che riteniamo di
essere
Cambiamento che implica una nuova
maniera di vedere, giudicare e agire di fronte
26. Visualizzare la mente anormale
Se la sanità e la follia esistono come le si può riconoscere?
David Rosenhan (1973) On being sane in insane places
Manicomi riformati dell’800 = vista
la medicina clinica nacque nel XIX sec. Lo sguardo del
medico si orientò all’interno del corpo
Relazione tra sintomi visibili in superficie con la localizzazione
organica e lesioni presenti all’interno
Tuttavia lo sguardo della medicina mentale del XIX sec
rimane focalizzato sulla superficie del corpo = postura,
sguardo, colore della pelle del melanconico, gesti del
maniaco, movimenti dell’isterica
L’immagine visiva era centrale per la pratica clinica di
individuazione della patologia
27. Freud e Kraepelin = distacco dallo sguardo
Emarginazione dell’osservazione a favore
del’interpretazione
No descrizione visiva sintomatologica sì
storia di casi
Nella psicanalisi e nelle varie psicoterapie
che le si affiancano l’occhio lascia spazio all’
orecchio
È la voce del paziente a essere la strada
maestra verso l’inconscio
28. Si apriva uno spazio psichico che diventava
l’oggetto privilegiato dello sguardo
psichiatrico = lo spazio interiore dell’
individuo
No mente del XIX sec = uno spazio di
razionalità coincidente con i tessuti cerebrali
Spazio “morale” tra il cervello organico e lo
spazio sociale della condotta
Uno spazio in cui sono sovrapposti i
sedimenti di: relazioni familiari e umane,
esistenza collettiva della società
Tale spazio non può essere visto ma solo
29. Tutta la metà del XX sec fino agli anni 60 = psichiatria =
interpretazione dello spazio psichico interno
Anni 50 e 60 = difficoltà della psichiatria per l’incapacità di
dimostrare l’esistenza di corrispettivi organici delle diagnosi
Ambiti che sottolinearono e sostennero tale difficoltà:
Aule di giustizia (responsabilità criminale)
Dibattiti culturali (psichiatria come fifesa dell’ordine sociale
patriarcale)
Polemiche politiche
Antipsichiatria anni 70 : diagnosi come errore categoriale,
trasformazione della differenza, rottura e devianza in malattia
30. Vedere la follia in un cervello morto – XIX
sec
Impossibile trovare corrispondenza tra
disturbo e anomalie cerebrali
Irrisione degli psicanalisti del XX sec
Sviluppi della neuroanatomia (lobotomia)
= nuova maniera di considerare il
cervello: organo differenziato, attraversato
da percorsi neuronali localizzati,
specifiche funzioni mentali suscettibili di
intervento locale
31. Vedere la follia in un cervello vivo
Seconda metà del XX sec = tomografia
computerizzata (TC), t. a emissione di fotone
singolo (SPECT), T. a emissione di positroni
(PET), *imaging a risonanza magnetica (MRI), *
funzionale (fMRI)
Idea che si sia ora in grado di visualizzare il
cervello umano vivo e di osservare la sua attività
in tempo reale mentre pensa, percepisce, prova
emozioni e desideri
Vedere la “mente” in atto nel cervello vivente
Enormi investimenti in apparecchiature di
scanning in strutture mediche e di ricerca
32. La verosimiglianza di questa maniera di
visualizzare la mente ha avuto valore retorico,
clinico e epistemologico
Il cervello vivente così visualizzato appare
semplicemente un altro organo del corpo da
schiudere allo guardo del medico
Uso delle immagini in psichiatria per diagnosi
differenziale e cura di disturbi bipolari, depressivi,
ansia
Rafforza l’aderenza del paziente ai trattamenti
(compliance)
Quando la mente sembra visibile all’interno del
cervello lo spazio tra persona e organi si azzera –
la mente è ciò che il cervello fa
33. Molecolarizzare la diagnosi
psichiatrica
Questo azzeramento della distanza tra il comportamento e le
sue basi organiche caratterizza anche il nuovo sguardo
diagnostico in psichiatria
Sempre più minuzioso sezionamento del disturbo mentale
Lo sguardo psichiatrico non è più molare ma molecolare
Dietro questa classificazione molecolare delle malattie sta l’
immagine del cervello derivata dalle neuroscienze
contemporanee e dall’ intervento terapeutico
psicofarmacologico
34. Ciascuna varietà di disturbo viene attribuita a un’
anomalia in un particolare sistema di neurotrasmissione
Saldatura tra l’eziologia psichiatrica e la
psicofarmacologia
Inizio anni 90 = i processi cerebrali molecolari sono
ammessi e rappresentati in simulazioni visive
Queste simulazioni combinano materialità forte, aspetti
iconici e veridicità debole
Le patologie pensate in questo modo possono essere
rappresentate visivamente come variazioni dello stato
“normale”
Ex. Depressione come deplezione dei neurotrasmettitori
della serotonina
Farmaci psichiatrici = immaginati, inventati,
sperimentati, commercializzati e prescritti come capaci
di bloccare una particolare pompa di ricaptazione o di
35. Decodificare il fato
XIX secolo = tesi sull’ereditarietà della
patologia mentale analoghe a quelle
mendeliane
Malattie mentali come manifestazioni di
una costituzione ereditaria tarata
(trasmissione genetica genealogica)
scatenata da fattori ambientali (cause
scatenanti: perdita di patrimonio,
consumo di alcol, masturbazione ecc.)
Fino allo scoppio della seconda guerra
mondiale
36. Pensiero biologico contemporaneo = non
vi è una singola diatesi ereditaria, un
costituzione che possa essere sana o
degenerata
Siamo tutti portatori di vulnerabilità
genetiche a diverse malattie
Vulnerabilità piccole, distinte, molecolari
Questo è lo sguardo della suscettibilità –
suscettibilità poligenetiche
37. Reciproca molecolarizzazione della cura
e della classificazione
DSM- IV = diagnosi per cluster di sintomi
e caratteristiche del decorso clinico (no
biologia)
DSM- V (2002) = si discute se morbo,
malattia, disturbo siano concetti scientifici
e biomedici o termini sociopolitici che
implicano necessariamente un giudizio di
valore
38. Ideale odierno = Diagnosticare attraverso il
cervello, piuttosto che attraverso sintomi
visibili, i cambiamenti vitali o il decorso della
malattia
Maniera di fare diagnosi che ristrutturerà
radicalmente le classificazioni esistenti
Unione di disturbi attualmente separati da
sintomi di superficie
Separazione di disturbi indebitamente
raggruppati
39. Diagnosi = faccenda di cervello
Individui presintomatici saranno sottoposti
a test per la suscettibilità a determinate
sindromi psichiatriche e anche per la loro
risposta a certi prodotti
Somministrazione di farmaci su basi
preventive
Uso di scansioni cerebrali per vedere se i
farmaci siano veramente adatti a curare la
sindrome di un particolare individuo
40. All’individuo in procinto di diventare un sé
neurochimico i nuovi psicofarmaci
promettono di aiutarlo, in collaborazione col
medico e la molecola, a scoprire il tipo di
intervento in grado di interagire
precisamente con l’anomalia molecolare che
è alla base dei suoi problemi e danneggia la
sua vita
Finalità = restituire il sé alla sua vita,a se
stesso
Ipotesi del “vero sé”
Ex., nei farmaci nei Disturbi d’ansia e
attacchi di panico
41. Il farmaco non promette di creare un falso sé
Al contrario, grazie al farmaco il sé è
restituito a se stesso
“con questo farmaco posso riavere indietro il
mio vero sé, posso sentirmi me stesso,
posso sentire che sono di nuovo io
Processo che implica alleanze tra:
case farmaceutiche smaniose di vendere un
prodotto per una certa sindrome
Gruppi biosociali organizzati da e per coloro
che si ritiene siano affetti da tale sindrome
Medici impazienti di diagnosticare disturbi
inediti
42. Cittadinanza neurochimica
Idea = I progressi della genomica riducono lo
stigma sociale delle malattie mentali o
disturbi comportamentali
Bambini e adulti ADHD
Autismo
Problemi della de-responsabilizzazione della
famiglia e delle figure di caring da parte della
diagnosi biomedica e con il sostegno delle
case farmaceutiche
Problema dell’ esercizio di potere di governi
e forme sociali nei confronti dei “malati
mentali”
43. neuropolitica
La psichiatria è stata trasformata dalla sua
capitalizzazione
Ospedali psichiatrici, cliniche, ambulatori dei
medici di base, studi psichiatrici privati = lucroso
mercato per l’industria farmaceutica
Le decisioni commerciali plasmano
profondamente gli schemi del pensiero
psichiatrico
Oggi = agenzie che si occupano della salute
pubblica richiamano l’attenzione dei decisori
politici sul peso dei disturbi psichiatrici non
diagnosticati (depressione e disturbi d’ansia) e
sulla necessità di aumentare controlli e cure
44. Psicofarmaci oggi = in essi sono
interiorizzati norme, valori e opinioni
Etica inscritta nella composizione
molecolare di questi farmaci = veicolano e
stimolano particolari forme di vita nelle
quali il “vero io” è contemporaneamente
“naturale” e “da costruire”
45. Un senso neurochimico di noi
stessi
Gli individui e le loro autorità (medici di base, infermieri,
maestri, genitori) ricodificano i cambiamenti dell’umore, le
emozioni, i desideri, i pensieri in termini di funzionamento della
loro chimica cerebrale
Agire su stessi sulla base di questa visione
Immaginare che il disturbo risieda nel cervello individuale e nel
suo funzionamento
Farmaci psichiatrici = non per alleviare i sintomi ma per
regolare e gestire queste anomalie neurochimiche
46. Le nuove tecnologie farmaceutiche e
psichiatriche per il governo dell’anima
obbligano l’individuo a:
dedicarsi a una costante gestione del rischio
Sottoporre a un vaglio permanente umore,
emozioni e cognizioni = raffinato processo di
autoanalisi
Padroneggiare gli effetti in nome della
massimizzazione del proprio potenziale
Recuperare il proprio sé mentre modella una
vita
Lavoro di tutta una vita del cittadino
biologico contemporaneo: continuo impegno