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Sé neurochimici

  N. Rose cap. 7
La concezione del rapporto tra mente e
cervello è stata potentemente influenzata
dagli sviluppi dell’imaging cerebrale, delle
neuroscienze, della psicofarmacologia e
della genetica comportamentale
Cosa accade quando lo stesso “sé” è
oggetto di trasformazione da parte della
tecnologia biomedica?
Quando la cognizione, l’emozione, la
volizione, l’umore e il desiderio sono essi
stessi aperti all’intervento?
Pubblicità della Glaxo

http://www.linkedin.com/groupAnswers?
viewQuestionAndAnswers=&discussionID=18287740&gid=944
177&trk=EML_anet_qa_ttle-0Ot79xs2RVr6JBpnsJt7dBpSBA
Primi 60 anni sec. XX
Gli esseri umani sono giunti a vedersi come
abitati da un profondo spazio psicologico interiore
Si valutarono e lavorarono su se stessi sulla base
di questa convinzione
Sviluppo del linguaggio psicologico di
autodescrizione
Linguaggio che parla di ansia, depressione,
trauma, di essere introversi o estroversi
Uso di test psicologici di intelligenza e personalità
(dall’orientamento professionale all’esercito)
Sfruttamento delle tecniche psicologiche nel
marketing
Proliferazione di psicoterapie
Nel corso del secolo passato…
Noi esseri umani siamo diventati individui
somatici
Persone che si concepiscono, parlano di
sé e agiscono su di sé – e sugli altri -
come esseri plasmati dalla biologia
questa somatizzazione influenza il modo
in cui interpretiamo le variazioni dei nostri
pensieri, emozioni e comportamenti, i.e.
la nostra mente
I nostri desideri, umori e insoddisfazioni in
precedenza erano inscrivibili in uno
spazio psicologico
Ora vengono associati al corpo stesso – o
a un suo particolare organo – il cervello
Siamo diventati dei “sé neurochimici”
Oltre cartesio
Ultimi 50 anni del XX sec. = la psichiatria
traccia gradualmente la mappa delle basi
neurali e neurochimiche dell’attività
mentale umana
Decennio cruciale: metà anni 80 – metà
anni 90
Psichiatria biologica
Base somatica della psicopatologia
Le nuove verità su noi stessi vengono
rivelate non dalla filosofia ma dalla ricerca

gli articoli scientifici riportano i risultati di
esperimenti clinici, ricerche neurologiche
e sperimentazioni su animali

condotti in laboratori, ospedali, cliniche
Gli articoli presentano al loro interno
  alcune entità caratteristiche:
Cervelli
  Questi cervelli psichiatrici sono
  immaginati come “organi” corporei alla
  stessa stregua del corpo – con le loro
  regioni e le loro componenti (corteccia,
  gangli, lobi…)
Area di Broca




http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.ens.it/public/notizie/immagini/210759_Area%2520Brpca.jpg&imgrefurl=http:
//www.ens.it/stampa.asp%3FID%3D1721&usg=__htN_Vum76mSEMSEkUDG-
WikYgB8=&h=319&w=400&sz=39&hl=it&start=10&sig2=_KlTB1LUgFDePyj_GMOynA&itbs=1&tbnid=QUEWxmdvvyOOyM:
&tbnh=99&tbnw=124&prev=/images%3Fq%3Dbroca%2Barea%26hl%3Dit%26gbv%3D2%26tbs%3Disch:
1&ei=_FDYS4mTLcvi-QaYgvXnBQ
L'amigdala e la biologia delle emozioni
"Certe modificazioni quantitative, e perciò
stesso, quasi continue nelle funzioni vegetative,
come possono corrispondere a una serie
qualitativa di stati fra loro irriducibili? Per
esempio, le modifiche fisiologiche che
corrispondono alla collera non differiscono per
intensità da quelle che corrispondono alla gioia:
e tuttavia la collera non è una gioia più intensa,
è ben altro” . J. P. Sartre, 1939.
Biologia delle emozioni 1

1. Le emozioni hanno un carattere adattivo in termini
evolutivi.

2. Vi sono forme innate di espressioni emotive, di risposte
autonome e ormonali e di risposte integrate (fuga,
blocco).

3. Si potrebbe quindi sostenere che l’emozione è uno
stato centrale dell’organismo in cui si verificano queste
diverse componenti in forma innata, predeterminata. In
questo senso esistono descrizioni “psicoevolutive” di un
nucleo di emozioni primitive (Plutchik, 1983).
Biologia delle emozioni 2

4. Ogni componente di un’emozione ha origine da una diversa
pressione selettiva ma nelle specie più evolute le diverse
componenti si verificano simultaneamente in quanto la
situazione ambientale -o l’interpretazione cognitiva- accomuna
le diverse costrizioni che hanno selezionato le singole
componenti nell’ambiente originario.

5. Alcuni stimoli o stati interni possono innescare frammenti
emotivi ma le emozioni, nella loro globalità, rimandano a
memorie custodite nei gangli della base che rinviano ad
esperienze ricorrenti basate su simili contesti e legate a rinforzi
positivi o negativi.
I primi tentativi di naturalizzare l’
emozione

-L’attivazione diretta del sistema nervoso
(C. Darwin 1872)

-L’approccio etologico (C. Darwin, 1872;
I. Eibl Eibesfeldt, 1984)

-La teoria somatica di James-Lange
(1884)

-La teoria centrale di Cannon (1929)
Localizzazione delle emozioni

Studi neurofisiologici :

   falsa rabbia” da stimolazione
   dell'ipotalamo e del setto negli
   esperimenti di Hess: il gatto risponde con
   comportamenti aggressivi a stimoli che,
   normalmente, sono irrilevanti.
    sistema limbico e amigdala: l'amigdala
   (evidenziata da una sottile linea gialla)
   esercita un ruolo importante
   nell'emozione.
Esperimento la stimolazione dei gangli
della base
La sostanza nera fa parte dei cosiddetti gangli della base.
Le varie strutture dei gangli della base esercitano un
ruolo importante nelle risposte cognitive, emotive e nella
motivazione. La sostanza nera (evidenziata in giallo) può
modulare, oltre che comportamenti motori, anche le
reazioni emotive.
Indicatori fisiologici delle emozioni

A.F. Ax, : The physiological differentiation between fear and
anger in humans. (Psychosomatic Medicine,1953)
ritmo cardiaco respirazionetemperatura volto temperatura
maniGSR (risposta galvanica cutanea)tensione muscoli frontali
Composti chimici cerebrali

Catecolamine (noradrenalina, dopamina),
serotonina, peptidi (endorfine)
Fino a non molto tempo fa entità
ipotetiche, oggetti epistemici precari
Oggi trattate come fatti, entità note
Funzioni cerebrali
Spesso uniscono strutture cellulari e
eventi molecolari: siti recettori, potenziali
di membrana…

Farmaci
Composti chimici artificiali la cui struttura
molecolare è nota e che si ritiene
riproducano o imitino alcuni composti
chimici cerebrali
Sistemi modello sperimentali
All’interno dei quali si effettua il lavoro dei
ricercatori (cervelli umani, colture di
cellule in vitro, modelli animali come i topi)
Tecniche investigative
Imaging (PET et al.)
elettroencefalogrammi, campioni di fluidi
corporei (urina, sangue)
Diagnosi
Modalità apparentemente categoriche di
definire i disturbi emotivi, cognitivi, dell’
umore e della volontà
Permettono di differenziare per gruppi:
depressione, morbo di Alzaheimer, morbo
di Parkinson, disturbi della personalità
Soggetti umani
Indipendentemente da come vivano il loro
disagio, questi soggetti devono essere fatti
rientrare in un quadro stabile
Identificazione con una delle diagnosi
standard definite dal DSM/Ivr
Soggetti umani = incarnazioni di sindromi
particolari e distinte che spiegano sintomi e
comportamenti (depressione, episodi
bulimici, panico, impulsività, ideazione o
azione suicidaria) a ciascuno dei quali
corrisponde almeno una specifica patologia
Tecnologie di verità
fatti, osservazioni e spiegazioni possono
essere candidati alla verità – o falsità – solo
se essa è potenzialmente dimostrabile
mediante uno di questi mezzi autorizzati
Sperimentazione sugli animali
Ricerca clinica (osservazione psichiatrica +
fluidi corporei)
Colture di tessuti
Scansioni delle funzioni cerebrali
Sequenziamento del DNA
Psichiatria biologica
Il suo nuovo stile di pensiero stabilisce
non solo cosa vale come spiegazione ma
anche che cosa bisogna spiegare
Lo spazio psicologico profondo che si era
aperto nel XX sec. si è appiattito
Nuova concezione dell’identità personale
= non distingue più tra disturbi organici e
funzionali
Non si occupa più della mente o della
psiche
La mente è semplicemente l’attività del
cervello
La patologia mentale è semplicemente la
conseguenza comportamentale di un errore
o un’anomalia identificabile, e
potenzialmente correggibile, di qualcuno egli
elementi ora considerati aspetti del cervello
organico
Cambiamento nell’ontologia della mente
umana – nel tipo di persone che riteniamo di
essere
Cambiamento che implica una nuova
maniera di vedere, giudicare e agire di fronte
Visualizzare la mente anormale
Se la sanità e la follia esistono come le si può riconoscere?
David Rosenhan (1973) On being sane in insane places
Manicomi riformati dell’800 = vista
la medicina clinica nacque nel XIX sec. Lo sguardo del
medico si orientò all’interno del corpo
Relazione tra sintomi visibili in superficie con la localizzazione
organica e lesioni presenti all’interno
Tuttavia lo sguardo della medicina mentale del XIX sec
rimane focalizzato sulla superficie del corpo = postura,
sguardo, colore della pelle del melanconico, gesti del
maniaco, movimenti dell’isterica
L’immagine visiva era centrale per la pratica clinica di
individuazione della patologia
Freud e Kraepelin = distacco dallo sguardo
Emarginazione dell’osservazione a favore
del’interpretazione
No descrizione visiva sintomatologica sì
storia di casi
Nella psicanalisi e nelle varie psicoterapie
che le si affiancano l’occhio lascia spazio all’
orecchio
È la voce del paziente a essere la strada
maestra verso l’inconscio
Si apriva uno spazio psichico che diventava
l’oggetto privilegiato dello sguardo
psichiatrico = lo spazio interiore dell’
individuo
No mente del XIX sec = uno spazio di
razionalità coincidente con i tessuti cerebrali
Spazio “morale” tra il cervello organico e lo
spazio sociale della condotta
Uno spazio in cui sono sovrapposti i
sedimenti di: relazioni familiari e umane,
esistenza collettiva della società
Tale spazio non può essere visto ma solo
Tutta la metà del XX sec fino agli anni 60 = psichiatria =
interpretazione dello spazio psichico interno
Anni 50 e 60 = difficoltà della psichiatria per l’incapacità di
dimostrare l’esistenza di corrispettivi organici delle diagnosi
Ambiti che sottolinearono e sostennero tale difficoltà:
Aule di giustizia (responsabilità criminale)
Dibattiti culturali (psichiatria come fifesa dell’ordine sociale
patriarcale)
Polemiche politiche
Antipsichiatria anni 70 : diagnosi come errore categoriale,
trasformazione della differenza, rottura e devianza in malattia
Vedere la follia in un cervello morto – XIX
sec
Impossibile trovare corrispondenza tra
disturbo e anomalie cerebrali
Irrisione degli psicanalisti del XX sec
Sviluppi della neuroanatomia (lobotomia)
= nuova maniera di considerare il
cervello: organo differenziato, attraversato
da percorsi neuronali localizzati,
specifiche funzioni mentali suscettibili di
intervento locale
Vedere la follia in un cervello vivo
Seconda metà del XX sec = tomografia
computerizzata (TC), t. a emissione di fotone
singolo (SPECT), T. a emissione di positroni
(PET), *imaging a risonanza magnetica (MRI), *
funzionale (fMRI)
Idea che si sia ora in grado di visualizzare il
cervello umano vivo e di osservare la sua attività
in tempo reale mentre pensa, percepisce, prova
emozioni e desideri
Vedere la “mente” in atto nel cervello vivente
Enormi investimenti in apparecchiature di
scanning in strutture mediche e di ricerca
La verosimiglianza di questa maniera di
visualizzare la mente ha avuto valore retorico,
clinico e epistemologico
Il cervello vivente così visualizzato appare
semplicemente un altro organo del corpo da
schiudere allo guardo del medico
Uso delle immagini in psichiatria per diagnosi
differenziale e cura di disturbi bipolari, depressivi,
ansia
Rafforza l’aderenza del paziente ai trattamenti
(compliance)
Quando la mente sembra visibile all’interno del
cervello lo spazio tra persona e organi si azzera –
la mente è ciò che il cervello fa
Molecolarizzare la diagnosi
           psichiatrica

Questo azzeramento della distanza tra il comportamento e le
sue basi organiche caratterizza anche il nuovo sguardo
diagnostico in psichiatria
Sempre più minuzioso sezionamento del disturbo mentale
Lo sguardo psichiatrico non è più molare ma molecolare
Dietro questa classificazione molecolare delle malattie sta l’
immagine del cervello derivata dalle neuroscienze
contemporanee e dall’ intervento terapeutico
psicofarmacologico
Ciascuna varietà di disturbo viene attribuita a un’
anomalia in un particolare sistema di neurotrasmissione
Saldatura tra l’eziologia psichiatrica e la
psicofarmacologia
Inizio anni 90 = i processi cerebrali molecolari sono
ammessi e rappresentati in simulazioni visive
Queste simulazioni combinano materialità forte, aspetti
iconici e veridicità debole
Le patologie pensate in questo modo possono essere
rappresentate visivamente come variazioni dello stato
“normale”
Ex. Depressione come deplezione dei neurotrasmettitori
della serotonina
Farmaci psichiatrici = immaginati, inventati,
sperimentati, commercializzati e prescritti come capaci
di bloccare una particolare pompa di ricaptazione o di
Decodificare il fato
XIX secolo = tesi sull’ereditarietà della
patologia mentale analoghe a quelle
mendeliane
Malattie mentali come manifestazioni di
una costituzione ereditaria tarata
(trasmissione genetica genealogica)
scatenata da fattori ambientali (cause
scatenanti: perdita di patrimonio,
consumo di alcol, masturbazione ecc.)
Fino allo scoppio della seconda guerra
mondiale
Pensiero biologico contemporaneo = non
vi è una singola diatesi ereditaria, un
costituzione che possa essere sana o
degenerata
Siamo tutti portatori di vulnerabilità
genetiche a diverse malattie
Vulnerabilità piccole, distinte, molecolari
Questo è lo sguardo della suscettibilità –
suscettibilità poligenetiche
Reciproca molecolarizzazione della cura
e della classificazione
DSM- IV = diagnosi per cluster di sintomi
e caratteristiche del decorso clinico (no
biologia)
DSM- V (2002) = si discute se morbo,
malattia, disturbo siano concetti scientifici
e biomedici o termini sociopolitici che
implicano necessariamente un giudizio di
valore
Ideale odierno = Diagnosticare attraverso il
cervello, piuttosto che attraverso sintomi
visibili, i cambiamenti vitali o il decorso della
malattia
Maniera di fare diagnosi che ristrutturerà
radicalmente le classificazioni esistenti
Unione di disturbi attualmente separati da
sintomi di superficie
Separazione di disturbi indebitamente
raggruppati
Diagnosi = faccenda di cervello
Individui presintomatici saranno sottoposti
a test per la suscettibilità a determinate
sindromi psichiatriche e anche per la loro
risposta a certi prodotti
Somministrazione di farmaci su basi
preventive
Uso di scansioni cerebrali per vedere se i
farmaci siano veramente adatti a curare la
sindrome di un particolare individuo
All’individuo in procinto di diventare un sé
neurochimico i nuovi psicofarmaci
promettono di aiutarlo, in collaborazione col
medico e la molecola, a scoprire il tipo di
intervento in grado di interagire
precisamente con l’anomalia molecolare che
è alla base dei suoi problemi e danneggia la
sua vita
Finalità = restituire il sé alla sua vita,a se
stesso
Ipotesi del “vero sé”
Ex., nei farmaci nei Disturbi d’ansia e
attacchi di panico
Il farmaco non promette di creare un falso sé
Al contrario, grazie al farmaco il sé è
restituito a se stesso
“con questo farmaco posso riavere indietro il
mio vero sé, posso sentirmi me stesso,
posso sentire che sono di nuovo io
Processo che implica alleanze tra:
case farmaceutiche smaniose di vendere un
prodotto per una certa sindrome
Gruppi biosociali organizzati da e per coloro
che si ritiene siano affetti da tale sindrome
Medici impazienti di diagnosticare disturbi
inediti
Cittadinanza neurochimica
Idea = I progressi della genomica riducono lo
stigma sociale delle malattie mentali o
disturbi comportamentali
Bambini e adulti ADHD
Autismo
Problemi della de-responsabilizzazione della
famiglia e delle figure di caring da parte della
diagnosi biomedica e con il sostegno delle
case farmaceutiche
Problema dell’ esercizio di potere di governi
e forme sociali nei confronti dei “malati
mentali”
neuropolitica
La psichiatria è stata trasformata dalla sua
capitalizzazione
Ospedali psichiatrici, cliniche, ambulatori dei
medici di base, studi psichiatrici privati = lucroso
mercato per l’industria farmaceutica
Le decisioni commerciali plasmano
profondamente gli schemi del pensiero
psichiatrico
Oggi = agenzie che si occupano della salute
pubblica richiamano l’attenzione dei decisori
politici sul peso dei disturbi psichiatrici non
diagnosticati (depressione e disturbi d’ansia) e
sulla necessità di aumentare controlli e cure
Psicofarmaci oggi = in essi sono
interiorizzati norme, valori e opinioni
Etica inscritta nella composizione
molecolare di questi farmaci = veicolano e
stimolano particolari forme di vita nelle
quali il “vero io” è contemporaneamente
“naturale” e “da costruire”
Un senso neurochimico di noi
             stessi

Gli individui e le loro autorità (medici di base, infermieri,
maestri, genitori) ricodificano i cambiamenti dell’umore, le
emozioni, i desideri, i pensieri in termini di funzionamento della
loro chimica cerebrale
Agire su stessi sulla base di questa visione
Immaginare che il disturbo risieda nel cervello individuale e nel
suo funzionamento
Farmaci psichiatrici = non per alleviare i sintomi ma per
regolare e gestire queste anomalie neurochimiche
Le nuove tecnologie farmaceutiche e
psichiatriche per il governo dell’anima
obbligano l’individuo a:
dedicarsi a una costante gestione del rischio
Sottoporre a un vaglio permanente umore,
emozioni e cognizioni = raffinato processo di
autoanalisi
Padroneggiare gli effetti in nome della
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Recuperare il proprio sé mentre modella una
vita
Lavoro di tutta una vita del cittadino
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  • 1. Sé neurochimici N. Rose cap. 7
  • 2. La concezione del rapporto tra mente e cervello è stata potentemente influenzata dagli sviluppi dell’imaging cerebrale, delle neuroscienze, della psicofarmacologia e della genetica comportamentale Cosa accade quando lo stesso “sé” è oggetto di trasformazione da parte della tecnologia biomedica? Quando la cognizione, l’emozione, la volizione, l’umore e il desiderio sono essi stessi aperti all’intervento?
  • 4. Primi 60 anni sec. XX Gli esseri umani sono giunti a vedersi come abitati da un profondo spazio psicologico interiore Si valutarono e lavorarono su se stessi sulla base di questa convinzione Sviluppo del linguaggio psicologico di autodescrizione Linguaggio che parla di ansia, depressione, trauma, di essere introversi o estroversi Uso di test psicologici di intelligenza e personalità (dall’orientamento professionale all’esercito) Sfruttamento delle tecniche psicologiche nel marketing Proliferazione di psicoterapie
  • 5. Nel corso del secolo passato… Noi esseri umani siamo diventati individui somatici Persone che si concepiscono, parlano di sé e agiscono su di sé – e sugli altri - come esseri plasmati dalla biologia questa somatizzazione influenza il modo in cui interpretiamo le variazioni dei nostri pensieri, emozioni e comportamenti, i.e. la nostra mente
  • 6. I nostri desideri, umori e insoddisfazioni in precedenza erano inscrivibili in uno spazio psicologico Ora vengono associati al corpo stesso – o a un suo particolare organo – il cervello Siamo diventati dei “sé neurochimici”
  • 7. Oltre cartesio Ultimi 50 anni del XX sec. = la psichiatria traccia gradualmente la mappa delle basi neurali e neurochimiche dell’attività mentale umana Decennio cruciale: metà anni 80 – metà anni 90 Psichiatria biologica Base somatica della psicopatologia
  • 8. Le nuove verità su noi stessi vengono rivelate non dalla filosofia ma dalla ricerca gli articoli scientifici riportano i risultati di esperimenti clinici, ricerche neurologiche e sperimentazioni su animali condotti in laboratori, ospedali, cliniche
  • 9. Gli articoli presentano al loro interno alcune entità caratteristiche: Cervelli Questi cervelli psichiatrici sono immaginati come “organi” corporei alla stessa stregua del corpo – con le loro regioni e le loro componenti (corteccia, gangli, lobi…)
  • 11. L'amigdala e la biologia delle emozioni "Certe modificazioni quantitative, e perciò stesso, quasi continue nelle funzioni vegetative, come possono corrispondere a una serie qualitativa di stati fra loro irriducibili? Per esempio, le modifiche fisiologiche che corrispondono alla collera non differiscono per intensità da quelle che corrispondono alla gioia: e tuttavia la collera non è una gioia più intensa, è ben altro” . J. P. Sartre, 1939.
  • 12. Biologia delle emozioni 1 1. Le emozioni hanno un carattere adattivo in termini evolutivi. 2. Vi sono forme innate di espressioni emotive, di risposte autonome e ormonali e di risposte integrate (fuga, blocco). 3. Si potrebbe quindi sostenere che l’emozione è uno stato centrale dell’organismo in cui si verificano queste diverse componenti in forma innata, predeterminata. In questo senso esistono descrizioni “psicoevolutive” di un nucleo di emozioni primitive (Plutchik, 1983).
  • 13. Biologia delle emozioni 2 4. Ogni componente di un’emozione ha origine da una diversa pressione selettiva ma nelle specie più evolute le diverse componenti si verificano simultaneamente in quanto la situazione ambientale -o l’interpretazione cognitiva- accomuna le diverse costrizioni che hanno selezionato le singole componenti nell’ambiente originario. 5. Alcuni stimoli o stati interni possono innescare frammenti emotivi ma le emozioni, nella loro globalità, rimandano a memorie custodite nei gangli della base che rinviano ad esperienze ricorrenti basate su simili contesti e legate a rinforzi positivi o negativi.
  • 14. I primi tentativi di naturalizzare l’ emozione -L’attivazione diretta del sistema nervoso (C. Darwin 1872) -L’approccio etologico (C. Darwin, 1872; I. Eibl Eibesfeldt, 1984) -La teoria somatica di James-Lange (1884) -La teoria centrale di Cannon (1929)
  • 15. Localizzazione delle emozioni Studi neurofisiologici : falsa rabbia” da stimolazione dell'ipotalamo e del setto negli esperimenti di Hess: il gatto risponde con comportamenti aggressivi a stimoli che, normalmente, sono irrilevanti. sistema limbico e amigdala: l'amigdala (evidenziata da una sottile linea gialla) esercita un ruolo importante nell'emozione.
  • 16. Esperimento la stimolazione dei gangli della base La sostanza nera fa parte dei cosiddetti gangli della base. Le varie strutture dei gangli della base esercitano un ruolo importante nelle risposte cognitive, emotive e nella motivazione. La sostanza nera (evidenziata in giallo) può modulare, oltre che comportamenti motori, anche le reazioni emotive.
  • 17. Indicatori fisiologici delle emozioni A.F. Ax, : The physiological differentiation between fear and anger in humans. (Psychosomatic Medicine,1953) ritmo cardiaco respirazionetemperatura volto temperatura maniGSR (risposta galvanica cutanea)tensione muscoli frontali
  • 18. Composti chimici cerebrali Catecolamine (noradrenalina, dopamina), serotonina, peptidi (endorfine) Fino a non molto tempo fa entità ipotetiche, oggetti epistemici precari Oggi trattate come fatti, entità note
  • 19. Funzioni cerebrali Spesso uniscono strutture cellulari e eventi molecolari: siti recettori, potenziali di membrana… Farmaci Composti chimici artificiali la cui struttura molecolare è nota e che si ritiene riproducano o imitino alcuni composti chimici cerebrali
  • 20. Sistemi modello sperimentali All’interno dei quali si effettua il lavoro dei ricercatori (cervelli umani, colture di cellule in vitro, modelli animali come i topi) Tecniche investigative Imaging (PET et al.) elettroencefalogrammi, campioni di fluidi corporei (urina, sangue)
  • 21. Diagnosi Modalità apparentemente categoriche di definire i disturbi emotivi, cognitivi, dell’ umore e della volontà Permettono di differenziare per gruppi: depressione, morbo di Alzaheimer, morbo di Parkinson, disturbi della personalità
  • 22. Soggetti umani Indipendentemente da come vivano il loro disagio, questi soggetti devono essere fatti rientrare in un quadro stabile Identificazione con una delle diagnosi standard definite dal DSM/Ivr Soggetti umani = incarnazioni di sindromi particolari e distinte che spiegano sintomi e comportamenti (depressione, episodi bulimici, panico, impulsività, ideazione o azione suicidaria) a ciascuno dei quali corrisponde almeno una specifica patologia
  • 23. Tecnologie di verità fatti, osservazioni e spiegazioni possono essere candidati alla verità – o falsità – solo se essa è potenzialmente dimostrabile mediante uno di questi mezzi autorizzati Sperimentazione sugli animali Ricerca clinica (osservazione psichiatrica + fluidi corporei) Colture di tessuti Scansioni delle funzioni cerebrali Sequenziamento del DNA
  • 24. Psichiatria biologica Il suo nuovo stile di pensiero stabilisce non solo cosa vale come spiegazione ma anche che cosa bisogna spiegare Lo spazio psicologico profondo che si era aperto nel XX sec. si è appiattito Nuova concezione dell’identità personale = non distingue più tra disturbi organici e funzionali Non si occupa più della mente o della psiche
  • 25. La mente è semplicemente l’attività del cervello La patologia mentale è semplicemente la conseguenza comportamentale di un errore o un’anomalia identificabile, e potenzialmente correggibile, di qualcuno egli elementi ora considerati aspetti del cervello organico Cambiamento nell’ontologia della mente umana – nel tipo di persone che riteniamo di essere Cambiamento che implica una nuova maniera di vedere, giudicare e agire di fronte
  • 26. Visualizzare la mente anormale Se la sanità e la follia esistono come le si può riconoscere? David Rosenhan (1973) On being sane in insane places Manicomi riformati dell’800 = vista la medicina clinica nacque nel XIX sec. Lo sguardo del medico si orientò all’interno del corpo Relazione tra sintomi visibili in superficie con la localizzazione organica e lesioni presenti all’interno Tuttavia lo sguardo della medicina mentale del XIX sec rimane focalizzato sulla superficie del corpo = postura, sguardo, colore della pelle del melanconico, gesti del maniaco, movimenti dell’isterica L’immagine visiva era centrale per la pratica clinica di individuazione della patologia
  • 27. Freud e Kraepelin = distacco dallo sguardo Emarginazione dell’osservazione a favore del’interpretazione No descrizione visiva sintomatologica sì storia di casi Nella psicanalisi e nelle varie psicoterapie che le si affiancano l’occhio lascia spazio all’ orecchio È la voce del paziente a essere la strada maestra verso l’inconscio
  • 28. Si apriva uno spazio psichico che diventava l’oggetto privilegiato dello sguardo psichiatrico = lo spazio interiore dell’ individuo No mente del XIX sec = uno spazio di razionalità coincidente con i tessuti cerebrali Spazio “morale” tra il cervello organico e lo spazio sociale della condotta Uno spazio in cui sono sovrapposti i sedimenti di: relazioni familiari e umane, esistenza collettiva della società Tale spazio non può essere visto ma solo
  • 29. Tutta la metà del XX sec fino agli anni 60 = psichiatria = interpretazione dello spazio psichico interno Anni 50 e 60 = difficoltà della psichiatria per l’incapacità di dimostrare l’esistenza di corrispettivi organici delle diagnosi Ambiti che sottolinearono e sostennero tale difficoltà: Aule di giustizia (responsabilità criminale) Dibattiti culturali (psichiatria come fifesa dell’ordine sociale patriarcale) Polemiche politiche Antipsichiatria anni 70 : diagnosi come errore categoriale, trasformazione della differenza, rottura e devianza in malattia
  • 30. Vedere la follia in un cervello morto – XIX sec Impossibile trovare corrispondenza tra disturbo e anomalie cerebrali Irrisione degli psicanalisti del XX sec Sviluppi della neuroanatomia (lobotomia) = nuova maniera di considerare il cervello: organo differenziato, attraversato da percorsi neuronali localizzati, specifiche funzioni mentali suscettibili di intervento locale
  • 31. Vedere la follia in un cervello vivo Seconda metà del XX sec = tomografia computerizzata (TC), t. a emissione di fotone singolo (SPECT), T. a emissione di positroni (PET), *imaging a risonanza magnetica (MRI), * funzionale (fMRI) Idea che si sia ora in grado di visualizzare il cervello umano vivo e di osservare la sua attività in tempo reale mentre pensa, percepisce, prova emozioni e desideri Vedere la “mente” in atto nel cervello vivente Enormi investimenti in apparecchiature di scanning in strutture mediche e di ricerca
  • 32. La verosimiglianza di questa maniera di visualizzare la mente ha avuto valore retorico, clinico e epistemologico Il cervello vivente così visualizzato appare semplicemente un altro organo del corpo da schiudere allo guardo del medico Uso delle immagini in psichiatria per diagnosi differenziale e cura di disturbi bipolari, depressivi, ansia Rafforza l’aderenza del paziente ai trattamenti (compliance) Quando la mente sembra visibile all’interno del cervello lo spazio tra persona e organi si azzera – la mente è ciò che il cervello fa
  • 33. Molecolarizzare la diagnosi psichiatrica Questo azzeramento della distanza tra il comportamento e le sue basi organiche caratterizza anche il nuovo sguardo diagnostico in psichiatria Sempre più minuzioso sezionamento del disturbo mentale Lo sguardo psichiatrico non è più molare ma molecolare Dietro questa classificazione molecolare delle malattie sta l’ immagine del cervello derivata dalle neuroscienze contemporanee e dall’ intervento terapeutico psicofarmacologico
  • 34. Ciascuna varietà di disturbo viene attribuita a un’ anomalia in un particolare sistema di neurotrasmissione Saldatura tra l’eziologia psichiatrica e la psicofarmacologia Inizio anni 90 = i processi cerebrali molecolari sono ammessi e rappresentati in simulazioni visive Queste simulazioni combinano materialità forte, aspetti iconici e veridicità debole Le patologie pensate in questo modo possono essere rappresentate visivamente come variazioni dello stato “normale” Ex. Depressione come deplezione dei neurotrasmettitori della serotonina Farmaci psichiatrici = immaginati, inventati, sperimentati, commercializzati e prescritti come capaci di bloccare una particolare pompa di ricaptazione o di
  • 35. Decodificare il fato XIX secolo = tesi sull’ereditarietà della patologia mentale analoghe a quelle mendeliane Malattie mentali come manifestazioni di una costituzione ereditaria tarata (trasmissione genetica genealogica) scatenata da fattori ambientali (cause scatenanti: perdita di patrimonio, consumo di alcol, masturbazione ecc.) Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale
  • 36. Pensiero biologico contemporaneo = non vi è una singola diatesi ereditaria, un costituzione che possa essere sana o degenerata Siamo tutti portatori di vulnerabilità genetiche a diverse malattie Vulnerabilità piccole, distinte, molecolari Questo è lo sguardo della suscettibilità – suscettibilità poligenetiche
  • 37. Reciproca molecolarizzazione della cura e della classificazione DSM- IV = diagnosi per cluster di sintomi e caratteristiche del decorso clinico (no biologia) DSM- V (2002) = si discute se morbo, malattia, disturbo siano concetti scientifici e biomedici o termini sociopolitici che implicano necessariamente un giudizio di valore
  • 38. Ideale odierno = Diagnosticare attraverso il cervello, piuttosto che attraverso sintomi visibili, i cambiamenti vitali o il decorso della malattia Maniera di fare diagnosi che ristrutturerà radicalmente le classificazioni esistenti Unione di disturbi attualmente separati da sintomi di superficie Separazione di disturbi indebitamente raggruppati
  • 39. Diagnosi = faccenda di cervello Individui presintomatici saranno sottoposti a test per la suscettibilità a determinate sindromi psichiatriche e anche per la loro risposta a certi prodotti Somministrazione di farmaci su basi preventive Uso di scansioni cerebrali per vedere se i farmaci siano veramente adatti a curare la sindrome di un particolare individuo
  • 40. All’individuo in procinto di diventare un sé neurochimico i nuovi psicofarmaci promettono di aiutarlo, in collaborazione col medico e la molecola, a scoprire il tipo di intervento in grado di interagire precisamente con l’anomalia molecolare che è alla base dei suoi problemi e danneggia la sua vita Finalità = restituire il sé alla sua vita,a se stesso Ipotesi del “vero sé” Ex., nei farmaci nei Disturbi d’ansia e attacchi di panico
  • 41. Il farmaco non promette di creare un falso sé Al contrario, grazie al farmaco il sé è restituito a se stesso “con questo farmaco posso riavere indietro il mio vero sé, posso sentirmi me stesso, posso sentire che sono di nuovo io Processo che implica alleanze tra: case farmaceutiche smaniose di vendere un prodotto per una certa sindrome Gruppi biosociali organizzati da e per coloro che si ritiene siano affetti da tale sindrome Medici impazienti di diagnosticare disturbi inediti
  • 42. Cittadinanza neurochimica Idea = I progressi della genomica riducono lo stigma sociale delle malattie mentali o disturbi comportamentali Bambini e adulti ADHD Autismo Problemi della de-responsabilizzazione della famiglia e delle figure di caring da parte della diagnosi biomedica e con il sostegno delle case farmaceutiche Problema dell’ esercizio di potere di governi e forme sociali nei confronti dei “malati mentali”
  • 43. neuropolitica La psichiatria è stata trasformata dalla sua capitalizzazione Ospedali psichiatrici, cliniche, ambulatori dei medici di base, studi psichiatrici privati = lucroso mercato per l’industria farmaceutica Le decisioni commerciali plasmano profondamente gli schemi del pensiero psichiatrico Oggi = agenzie che si occupano della salute pubblica richiamano l’attenzione dei decisori politici sul peso dei disturbi psichiatrici non diagnosticati (depressione e disturbi d’ansia) e sulla necessità di aumentare controlli e cure
  • 44. Psicofarmaci oggi = in essi sono interiorizzati norme, valori e opinioni Etica inscritta nella composizione molecolare di questi farmaci = veicolano e stimolano particolari forme di vita nelle quali il “vero io” è contemporaneamente “naturale” e “da costruire”
  • 45. Un senso neurochimico di noi stessi Gli individui e le loro autorità (medici di base, infermieri, maestri, genitori) ricodificano i cambiamenti dell’umore, le emozioni, i desideri, i pensieri in termini di funzionamento della loro chimica cerebrale Agire su stessi sulla base di questa visione Immaginare che il disturbo risieda nel cervello individuale e nel suo funzionamento Farmaci psichiatrici = non per alleviare i sintomi ma per regolare e gestire queste anomalie neurochimiche
  • 46. Le nuove tecnologie farmaceutiche e psichiatriche per il governo dell’anima obbligano l’individuo a: dedicarsi a una costante gestione del rischio Sottoporre a un vaglio permanente umore, emozioni e cognizioni = raffinato processo di autoanalisi Padroneggiare gli effetti in nome della massimizzazione del proprio potenziale Recuperare il proprio sé mentre modella una vita Lavoro di tutta una vita del cittadino biologico contemporaneo: continuo impegno