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Gustave Courbet
                             1819 - 1877

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- La Vita
- La Personalità
- Il Realismo
- Le Opere



                   “Senza ideale né religione,
                   ma, innanzitutto, pittore”
Menù
- La Vita        Figlio di ricchi contadini, Gustave Courbet
                 nacque nel 1819 a Ornans, una cittadina
- La Personalità
                 della Francia orientale.
- Il Realismo    Nel 1837 Courbet partì per la città
 - Le Opere     universitaria di Besançon: i genitori
                volevano che studiasse legge, ma egli si
                iscrisse all’Accademia. Due anni dopo si
                trasferì a Parigi, capitale europea dell’arte
                e luogo di raccolta di attivisti politici.
                Courbet frequentava l’atelier di Steuben,
                copiava i dipinti esposti al Louvre, cercava
La casa natìa
                di ottenere il successo.
Gli anni parigini
                   Durante i primi dieci anni trascorsi nella
                   capitale non vendette quasi nulla, tanto da
Menù               doversi far mantenere dalla famiglia.
                   Nello stesso periodo Courbet conobbe
 - La Vita
                   Virginie Binet, della quale si conosce poco,
  - La Personalità tranne che divenne la sua compagna e gli
                   diede un figlio nel 1847.
  - Il Realismo
                   Nello stesso anno, un mercante olandese gli
   - Le Opere      commissionò un ritratto.
                  Courbet cominciò a frequentare il poeta
                  Baudelaire , Proudhon, Jules Champfleury
                  e suo cugino Buchon.
Il poeta Charles Baudelaire: noto come
                    “il poeta maledetto”, pubblicò una raccolta
                    di poesie, “I fiori del male”, poi censurata.
                    Partecipò ai moti rivoluzionari e, frustrato
Menù                dal peso dell’esistenza, tentò più volte il
                    suicidio per poi rifugiarsi nell’alcol, negli
- La Vita
                    oppiacei, nell’hashish.
 - La Personalità
- Il Realismo
                    Pierre-Joseph Proudhon: filosofo ed
 - Le Opere         economista, nella sua opera “Che cos’è la
                    proprietà”, afferma che essa è un furto,
                    se non è frutto del proprio lavoro.
                    Un’altra sua opera, “La filosofia della
                    miseria”, fu presa in giro da Marx, che
                    rispose con “La miseria della filosofia (di
                    Proudhon)”, svalutandolo come filosofo e
                    come economista.
Dopo i tumulti popolari e l’abdicazione
                del re, sorse un governo repubblicano.
                La frattura col passato
Menù            Il nome di Courbet era ormai affermato;
                il suo dipinto “Dopo pranzo a Ornans” vinse
- La Vita       una medaglia d’oro.
- La Personalità Il direttore dei Musei Imperiali gli propose di
- Il Realismo    realizzare un quadro per l’imminente
                 Esposizione Universale con l’unica
 - Le Opere      condizione di presentare prima un bozzetto.
                 Courbet rifiutò, ritenendolo lesivo della sua
                 libertà intellettuale, e allestì una mostra
                 personale. Questo segnò il distacco con
                 molte delle persone che inizialmente
                 avevano influito sulla sua formazione. Anche
                 Virginie Binet lo aveva abbandonato,
                 portando con sé il loro figlio.
I viaggi e la gloria
                   Dopo il 1855 Courbet viaggiò moltissimo: a
                   Francoforte fu trattato come una celebrità;
                   a Etretat dipinse con il giovane Monet; tenne
Menù               mostre in Germania, Belgio, Olanda e
 - La Vita         Inghilterra; ricevette varie decorazioni,
                   fra le più importanti una medaglia d’oro da
  - La Personalità Leopoldo II del Belgio e la croce al merito
  - Il Realismo    da Luigi II di Baviera.
                   Nel 1870, alla vigilia della guerra franco-
   - Le Opere
                   prussiana, gli fu offerta la Legion d’Onore:
                   Courbet la rifiutò altezzosamente,
                   considerandola un’interferenza dello Stato
                   nell’arte. L’eco di questo gesto fece sì che,
                   quando il governo cadde, Courbet fosse
                   eletto presidente della Federazione
                   degli Artisti repubblicani.
Gli ultimi anni
                   Quando la Comune Rivoluzionaria cadde,
                   fu arrestato e condannato a 6 mesi di
                   reclusione; iniziò a scontare la sua
Menù               condanna nella prigione di Sainte-Pélagie,
 - La Vita         ma in seguito a una malattia, fu trasferito in
  - La Personalità una clinica di Neuilly.
                   Nel 1972 morì suo figlio e per tutto l’inverno
  - Il Realismo    successivo Courbet fu tormentato dai
                   reumatismi e da dolori al fegato.
   - Le Opere
                   Riuscì poi fuggire dalla Francia.
                     Si rifugiò in Svizzera, a La Tour-de-Peilz,
                   rimanendo in contatto con i dissidenti
                   francesi e continuando a dipingere.
                  Ammalatosi di idropisia, morì
                  il 31 dicembre del 1877.
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                   Anarchico, irrispettoso, orgoglioso,
 - La Vita         egocentrico; amava farsi autoritratti.
- La Personalità   Ecco alcune sue frasi:
- Il Realismo      “La pittura storica è essenzialmente contemporanea.
                   Ogni epoca deve avere i suoi artisti che la esprimono e la
 - Le Opere        rappresentano per i posteri. Un’epoca, che non ha saputo
                   esprimersi per mezzo dei suoi artisti, non ha il diritto di
                   essere espressa dagli artisti che vengono dopo.
                   Sarebbe falsificare la storia”
                   "Ho studiato l’arte degli antichi e quella dei moderni. Non
                   ho voluto né imitare gli uni, né copiare gli altri. Ho voluto
                   essere capace di rappresentare i costumi, le idee,
                   l’aspetto della mia epoca secondo il mio modo di vedere;
                   fare dell’arte viva, questo è il mio scopo"
                   «Io dipingo come un dio»
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                  Il Realismo è una corrente artistica e
 - La Vita        letteraria animata dall’intento di
 - La Personalità descrivere la vita quale effettivamente è.
- Il Realismo    Questo porta gli artisti a rappresentare
                 le condizioni di vita delle classi lavoratrici,
 - Le Opere      mostrando gravi problemi sociali.
                 Courbet fu il massimo esponente del
                 realismo pittorico francese.
                 La sua pittura produsse un grande impatto
                 su quel panorama artistico francese che
                 considerava ancora l’arte il luogo nobile di
                 fatti epici e grandiosi.
Courbet propose quadri i cui soggetti erano
                  gente povera, semplice, brutta.
                  Questa scelta ebbe un effetto provocatorio
Menù              e polemico proprio perché voleva imporre
                  al pubblico dell’arte, fatta di grandi
 - La Vita        borghesi, la rappresentazione della
 - La Personalità condizione delle classi inferiori, la cui
                  colpa era socialmente imputabile proprio
- Il Realismo     agli interessi della grande borghesia.
 - Le Opere       Inutile dire che l’arte di Courbet non
                  ricevette una accettazione entusiastica.
                     Il realismo fu la premessa per la pittura di
                     Manet e degli impressionisti;
                     anche l’impressionismo, infatti, fu un
                     movimento di rappresentazione del vero.
“Gli spaccapietre”
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 - La Vita                                 - Autoritratti
 - La Personalità
                                           -Paesaggi e scene
- Il Realismo
                                           di vita comune
- Le Opere




                    Courbet di mezza età
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- Le Opere
                   Autoritratto


                          Ornans,
                          Musée G. Courbet


                          Fu dipinto nella prigione di
                          Sainte-Pélagie dove Courbet
                          era detenuto per la sua
                          partecipazione alla
                          distruzione della Colonna
                          Vendome.
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- Le Opere
                   Autoritratto con cane nero


                                 Parigi, Petit Palais
                                 Olio su tela
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- Le Opere
                   Uomo con la pipa


                            Montpellier,
                            Musée Fabre
                            1849
                            Olio su tela
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- Le Opere
                   L’uomo sdraiato


                           Musee d'Orsay
                           1844-54
                           Rappresenta un uomo
                           ferito al petto, forse
                           morente, sdraiato sotto
                           un albero, con vicino a
                           sè la spada.
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                   Sepoltura a Ornans


                             Musee d'Orsay,
                             Paris
                             1849-50
                             Olio su tela
                             3,14 x 6,63 m
Courbet realizza una tela monumentale per rappresentare un
funerale di una persona anonima al quale assistono persone
assolutamente ordinarie. L’aspetto dimesso e umile dei
partecipanti al funerale fa pensare che l’evento immortalato
non fosse poi così storicamente importante.
La tela non ebbe accoglienze favorevoli
da parte della critica. che non estetico.
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                   Autoritratto con cane nero


                                 Musee d'Orsay,
                                 Paris
                                 1855
                                 Olio su tela
                                 361 x 598 cm
Courbet realizza un’allegoria del suo mestiere di pittore.
Nel suo grande studio rappresenta se stesso; intorno a sé una
trentina di presenze allegoriche, non reali. Vicino a lui vi è una donna
(la «nuda» verità), ed un bambino (l’innocenza). A destra, il suo
pubblico fatto di committenti, di letterati e filosofi di cui lui era amico
(tra gli altri vi si riconosce Baudelaire e Proudhon). Sulla sinistra un
gruppo più eterogeneo rappresenta quella realtà (fatta di persone
povere ed umili) alla quale Courbet di ispira. Il quadro va quindi letto
come un manifesto visivo della poetica realista di Courbet. Esso fu
realizzato per essere presentato al Salon di Parigi: la giuria tuttavia
lo rifiutò con la motivazione che il quadro era volgare.
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                   I bagnanti


                         Musee Fabre,
                         Montpellier
                         1853

                         Olio su tela
                         227 x 193 cm
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                             L’incontro
                   (o “Buongiorno Signor Courbet”)

                                   Musee Fabre,
                                   Montpellier
                                   1854


                                   Olio su tela


                                   129 x 149 cm
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                   Ragazze in riva alla Senna (estate)


                                     1857
                                     Olio su tela
Le due ragazze sono dall’aspetto ordinario e anche un po’ volgare nelle
loro pose indolenti, colte in una posa non proprio consona alla
condizione signorile. Nelle due donne non vi sono quindi valori estetici
che potevano essere apprezzati, ma anche il quadro ha nella sua
composizione una mancanza assoluta di criteri compositivi affascinanti.
Non vi è un punto focale preciso né una linea d’orizzonte;
l’inquadratura è bassa e non riesce a cogliere una ariosità adeguata:
l’immagine è quasi soffocata dal fogliame dell’albero.
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                   Il sogno (o “L’amaca”)


                               Winterthur, collezione
                               di Oskar Reinhart
                               Svizzera
                               1844
                               Olio su tela
                               71 x 97 cm
L’opera fu presenta al Salon del 1845 ma, come spesso accadde nei primi
anni d’attività del pittore, fu rifiutata dalla giuria. Sembra che la modella
sia da identificare con Zélie, una delle quattro sorelle minori di Courbet,
più volte ritratta dall’artista. La scelta del tema si lega al gusto romantico
del tempo, sebbene alcuni particolari (l’accurato studio della luce, la resa
naturale della vegetazione) testimonino la ricerca di uno stile personale
del giovane pittore.
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                   Dintorni di Ornans, al mattino


                                   Art Institute,
                                   Chicago
                                   1848
                                   olio su tela
                                   80 x 100 cm
Courbet nasce a Ornans, nella regione della Franca
Contea, al confine con la Svizzera.
E’ una regione florida, ricca di vigneti e mulini.
Il giovane Courbet ama molto la campagna, va spesso a
caccia. Le valli della sua terra d’origine è tra i motivi
ricorrenti della sua pittura. Inizia dipingendo quadri nei
quali la natura è l’unica protagonista, un paesaggio
silente ma pieno di forza, selvaggio, con le sue imponenti
formazioni rocciose.
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                   Le villanelle


                            Metropolitan Museum,
                            New York
                            1851-1852
                            olio su tela
                            195 x 261 cm
Le tre fanciulle sono le sorelle di Courbet, che interrompono la
loro passeggiata per elargire l’elemosina a una giovane
pastorella. L’aneddoto è ambientato nei dintorni di Ornans.
Il quadro fu esposto al Salon del 1852, dove fu oggetto di critiche
e di commenti satirici. I critici erano disturbati dalle fattezze
comuni delle ragazze, dai loro abiti dimessi, quasi campagnoli, e
dal ridicolo cane; disapprovavano inoltre la presenza del
bestiame, e la mancanza di unità e di rispetto della prospettiva.
Le villanelle furono acquistate dal potente conte de Morny,
fratellastro di Napoleone III, che fu a lungo il protettore occulto
di Courbet.
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                   Le vagliatrici di grano


                                Musée des Beaux-Arts,
                                Nantes
                                1855
                                Olio su tela
                                131 x 167 cm
Nella fanciulla che vaglia il grano si riconosce Zoé, la sorella del
pittore. Si tratta di una delle scene di vita contadina il cui l’artista più si
avvicina a Millet. Contro un fondo giallo paglia, la setacciatrice voltata
di spalle diventa il fulcro attorno al quale ruota tutta la composizione.
Courbet le ha dato un ritmo e una vitalità sorprendenti, trasformandola
in una specie di ballerina con un tamburello.
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                   Gli spaccapietre


                            Distrutta durante la
                            II Guerra Mondiale
                            1849
                            Olio su tela
Questa tela è inaccettabile per i canoni estetici del tempo, per stile e
soggetti; i quadri di Courbet erano spesso dei documenti etnografici.
 Ciò che costituisce scandalo è che lui propone questi documenti
etnografici nel campo dell’arte, campo che, secondo la mentalità dell’800,
era destinato solo alla bellezza, ai fatti eroici, ai grandi avvenimenti
storici. Courbet pretende invece di imporre la sua povera gente a persone
cui certo non piaceva vedere immortalati uomini e donne considerate
inferiori: lavoratori, servi, prostitute, emarginati e reietti.
Menù
- La Vita
- La Personalità
- Il Realismo
- Le Opere

                   Nudo con cane

                           Louvre,
                           Parigi
                           1868
                           Olio su tela
                           65 x 81 cm
Il quadro raffigura una giovane donna in atteggiamento affettuoso con
il suo barboncino. La ragazza è una giovane amica dell’artista, qui
raffigurata spettinata e dal corpo tozzo nelle proporzioni, particolari
che rendono lontana ogni convenzione, vecchia o nuova, di bellezza
ideale.
Menù
- La Vita
- La Personalità
- Il Realismo
- Le Opere

                   Fanciulla che dispone dei fiori

                                    Museum of Art,
                                    Toledo (Ohio)
                                    1862
                                    Olio su tela
                                    110 x 135 cm
Il dipinto fu realizzato da Courbet durante il soggiorno a
Saintes, dove eseguì numerosi quadri a tema floreale.
Rappresenta probabilmente una giovane attrice parigina,
mademoiselle Violet, la cui compagnia, nel 1862, si fermò
nella regione del Saintogne, e di cui il pittore si invaghì
durante il suo soggiorno al castello di Rochemont.
Menù
- La Vita
- La Personalità
- Il Realismo
- Le Opere
                   La Donna con l’onda


                             Metropolitan Museum,
                             New York
                             1868
                             Olio su tela
                             65 x 54 cm
La sensualità della modella è
enfatizzata dalla realistica resa
di alcuni particolari come la
leggera peluria sotto l’ascella.
Tuttavia il pittore, apostolo del
realismo, dissacratore degli
eroici nudi femminili della
tradizione classica, non può fare
a meno di attribuire alla donna
un significato allegorico
attraverso il titolo.
Questa splendida fanciulla
rappresenta allora il flutto,
l’onda, il cui movimento
ondulatorio è indicato dal gesto
delle braccia.
Menù
- La Vita
- La Personalità
- Il Realismo
- Le Opere
                   Pigrizia e lussuria


                              Petit Palais,
                              Parigi
                              1866
                              Olio su tela
                              135 x 200
Il dipinto fu eseguito nel 1866 per un turco che in quegli
anni, a Parigi, teneva salotto all’angolo del boulevard des
Italiens. Con questo dipinto di vaste dimensioni Courbet
s’impone sulla scena artistica come uno dei più grandi
pittori della bellezza femminile. Anche se raffigura con
straordinaria verità un amore saffico il quadro presenta
una ricchezza cromatica degna degli antichi maestri.
Menù
- La Vita
- La Personalità
- Il Realismo
- Le Opere

                   L’origine del mondo

                             1854
                             Olio su tela
                             Apparteneva allo stesso
                             ambasciatore turco che
                             gli commissionò
                             “pigrizia e lussuria”.
                             Si diceva tenesso
                             questo quadro ben
                             nascosto.
Fonti


   www.artonline.it




     www.tribenet.it


    www.artchive.com
www.sapere.it/tca/minisite/arte
PRESENTAZIONE DI:


            PESSIVA GIOVANNI

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Gustave Courbet

  • 1. Gustave Courbet 1819 - 1877 Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere “Senza ideale né religione, ma, innanzitutto, pittore”
  • 2. Menù - La Vita Figlio di ricchi contadini, Gustave Courbet nacque nel 1819 a Ornans, una cittadina - La Personalità della Francia orientale. - Il Realismo Nel 1837 Courbet partì per la città - Le Opere universitaria di Besançon: i genitori volevano che studiasse legge, ma egli si iscrisse all’Accademia. Due anni dopo si trasferì a Parigi, capitale europea dell’arte e luogo di raccolta di attivisti politici. Courbet frequentava l’atelier di Steuben, copiava i dipinti esposti al Louvre, cercava La casa natìa di ottenere il successo.
  • 3. Gli anni parigini Durante i primi dieci anni trascorsi nella capitale non vendette quasi nulla, tanto da Menù doversi far mantenere dalla famiglia. Nello stesso periodo Courbet conobbe - La Vita Virginie Binet, della quale si conosce poco, - La Personalità tranne che divenne la sua compagna e gli diede un figlio nel 1847. - Il Realismo Nello stesso anno, un mercante olandese gli - Le Opere commissionò un ritratto. Courbet cominciò a frequentare il poeta Baudelaire , Proudhon, Jules Champfleury e suo cugino Buchon.
  • 4. Il poeta Charles Baudelaire: noto come “il poeta maledetto”, pubblicò una raccolta di poesie, “I fiori del male”, poi censurata. Partecipò ai moti rivoluzionari e, frustrato Menù dal peso dell’esistenza, tentò più volte il suicidio per poi rifugiarsi nell’alcol, negli - La Vita oppiacei, nell’hashish. - La Personalità - Il Realismo Pierre-Joseph Proudhon: filosofo ed - Le Opere economista, nella sua opera “Che cos’è la proprietà”, afferma che essa è un furto, se non è frutto del proprio lavoro. Un’altra sua opera, “La filosofia della miseria”, fu presa in giro da Marx, che rispose con “La miseria della filosofia (di Proudhon)”, svalutandolo come filosofo e come economista.
  • 5. Dopo i tumulti popolari e l’abdicazione del re, sorse un governo repubblicano. La frattura col passato Menù Il nome di Courbet era ormai affermato; il suo dipinto “Dopo pranzo a Ornans” vinse - La Vita una medaglia d’oro. - La Personalità Il direttore dei Musei Imperiali gli propose di - Il Realismo realizzare un quadro per l’imminente Esposizione Universale con l’unica - Le Opere condizione di presentare prima un bozzetto. Courbet rifiutò, ritenendolo lesivo della sua libertà intellettuale, e allestì una mostra personale. Questo segnò il distacco con molte delle persone che inizialmente avevano influito sulla sua formazione. Anche Virginie Binet lo aveva abbandonato, portando con sé il loro figlio.
  • 6. I viaggi e la gloria Dopo il 1855 Courbet viaggiò moltissimo: a Francoforte fu trattato come una celebrità; a Etretat dipinse con il giovane Monet; tenne Menù mostre in Germania, Belgio, Olanda e - La Vita Inghilterra; ricevette varie decorazioni, fra le più importanti una medaglia d’oro da - La Personalità Leopoldo II del Belgio e la croce al merito - Il Realismo da Luigi II di Baviera. Nel 1870, alla vigilia della guerra franco- - Le Opere prussiana, gli fu offerta la Legion d’Onore: Courbet la rifiutò altezzosamente, considerandola un’interferenza dello Stato nell’arte. L’eco di questo gesto fece sì che, quando il governo cadde, Courbet fosse eletto presidente della Federazione degli Artisti repubblicani.
  • 7. Gli ultimi anni Quando la Comune Rivoluzionaria cadde, fu arrestato e condannato a 6 mesi di reclusione; iniziò a scontare la sua Menù condanna nella prigione di Sainte-Pélagie, - La Vita ma in seguito a una malattia, fu trasferito in - La Personalità una clinica di Neuilly. Nel 1972 morì suo figlio e per tutto l’inverno - Il Realismo successivo Courbet fu tormentato dai reumatismi e da dolori al fegato. - Le Opere Riuscì poi fuggire dalla Francia. Si rifugiò in Svizzera, a La Tour-de-Peilz, rimanendo in contatto con i dissidenti francesi e continuando a dipingere. Ammalatosi di idropisia, morì il 31 dicembre del 1877.
  • 8. Menù Anarchico, irrispettoso, orgoglioso, - La Vita egocentrico; amava farsi autoritratti. - La Personalità Ecco alcune sue frasi: - Il Realismo “La pittura storica è essenzialmente contemporanea. Ogni epoca deve avere i suoi artisti che la esprimono e la - Le Opere rappresentano per i posteri. Un’epoca, che non ha saputo esprimersi per mezzo dei suoi artisti, non ha il diritto di essere espressa dagli artisti che vengono dopo. Sarebbe falsificare la storia” "Ho studiato l’arte degli antichi e quella dei moderni. Non ho voluto né imitare gli uni, né copiare gli altri. Ho voluto essere capace di rappresentare i costumi, le idee, l’aspetto della mia epoca secondo il mio modo di vedere; fare dell’arte viva, questo è il mio scopo" «Io dipingo come un dio»
  • 9. Menù Il Realismo è una corrente artistica e - La Vita letteraria animata dall’intento di - La Personalità descrivere la vita quale effettivamente è. - Il Realismo Questo porta gli artisti a rappresentare le condizioni di vita delle classi lavoratrici, - Le Opere mostrando gravi problemi sociali. Courbet fu il massimo esponente del realismo pittorico francese. La sua pittura produsse un grande impatto su quel panorama artistico francese che considerava ancora l’arte il luogo nobile di fatti epici e grandiosi.
  • 10. Courbet propose quadri i cui soggetti erano gente povera, semplice, brutta. Questa scelta ebbe un effetto provocatorio Menù e polemico proprio perché voleva imporre al pubblico dell’arte, fatta di grandi - La Vita borghesi, la rappresentazione della - La Personalità condizione delle classi inferiori, la cui colpa era socialmente imputabile proprio - Il Realismo agli interessi della grande borghesia. - Le Opere Inutile dire che l’arte di Courbet non ricevette una accettazione entusiastica. Il realismo fu la premessa per la pittura di Manet e degli impressionisti; anche l’impressionismo, infatti, fu un movimento di rappresentazione del vero. “Gli spaccapietre”
  • 11. Menù - La Vita - Autoritratti - La Personalità -Paesaggi e scene - Il Realismo di vita comune - Le Opere Courbet di mezza età
  • 12. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Autoritratto Ornans, Musée G. Courbet Fu dipinto nella prigione di Sainte-Pélagie dove Courbet era detenuto per la sua partecipazione alla distruzione della Colonna Vendome.
  • 13. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Autoritratto con cane nero Parigi, Petit Palais Olio su tela
  • 14. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Uomo con la pipa Montpellier, Musée Fabre 1849 Olio su tela
  • 15. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere L’uomo sdraiato Musee d'Orsay 1844-54 Rappresenta un uomo ferito al petto, forse morente, sdraiato sotto un albero, con vicino a sè la spada.
  • 16.
  • 17. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Sepoltura a Ornans Musee d'Orsay, Paris 1849-50 Olio su tela 3,14 x 6,63 m
  • 18. Courbet realizza una tela monumentale per rappresentare un funerale di una persona anonima al quale assistono persone assolutamente ordinarie. L’aspetto dimesso e umile dei partecipanti al funerale fa pensare che l’evento immortalato non fosse poi così storicamente importante. La tela non ebbe accoglienze favorevoli da parte della critica. che non estetico.
  • 19. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Autoritratto con cane nero Musee d'Orsay, Paris 1855 Olio su tela 361 x 598 cm
  • 20. Courbet realizza un’allegoria del suo mestiere di pittore. Nel suo grande studio rappresenta se stesso; intorno a sé una trentina di presenze allegoriche, non reali. Vicino a lui vi è una donna (la «nuda» verità), ed un bambino (l’innocenza). A destra, il suo pubblico fatto di committenti, di letterati e filosofi di cui lui era amico (tra gli altri vi si riconosce Baudelaire e Proudhon). Sulla sinistra un gruppo più eterogeneo rappresenta quella realtà (fatta di persone povere ed umili) alla quale Courbet di ispira. Il quadro va quindi letto come un manifesto visivo della poetica realista di Courbet. Esso fu realizzato per essere presentato al Salon di Parigi: la giuria tuttavia lo rifiutò con la motivazione che il quadro era volgare.
  • 21. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere I bagnanti Musee Fabre, Montpellier 1853 Olio su tela 227 x 193 cm
  • 22.
  • 23. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere L’incontro (o “Buongiorno Signor Courbet”) Musee Fabre, Montpellier 1854 Olio su tela 129 x 149 cm
  • 24.
  • 25. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Ragazze in riva alla Senna (estate) 1857 Olio su tela
  • 26. Le due ragazze sono dall’aspetto ordinario e anche un po’ volgare nelle loro pose indolenti, colte in una posa non proprio consona alla condizione signorile. Nelle due donne non vi sono quindi valori estetici che potevano essere apprezzati, ma anche il quadro ha nella sua composizione una mancanza assoluta di criteri compositivi affascinanti. Non vi è un punto focale preciso né una linea d’orizzonte; l’inquadratura è bassa e non riesce a cogliere una ariosità adeguata: l’immagine è quasi soffocata dal fogliame dell’albero.
  • 27. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Il sogno (o “L’amaca”) Winterthur, collezione di Oskar Reinhart Svizzera 1844 Olio su tela 71 x 97 cm
  • 28. L’opera fu presenta al Salon del 1845 ma, come spesso accadde nei primi anni d’attività del pittore, fu rifiutata dalla giuria. Sembra che la modella sia da identificare con Zélie, una delle quattro sorelle minori di Courbet, più volte ritratta dall’artista. La scelta del tema si lega al gusto romantico del tempo, sebbene alcuni particolari (l’accurato studio della luce, la resa naturale della vegetazione) testimonino la ricerca di uno stile personale del giovane pittore.
  • 29. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Dintorni di Ornans, al mattino Art Institute, Chicago 1848 olio su tela 80 x 100 cm
  • 30. Courbet nasce a Ornans, nella regione della Franca Contea, al confine con la Svizzera. E’ una regione florida, ricca di vigneti e mulini. Il giovane Courbet ama molto la campagna, va spesso a caccia. Le valli della sua terra d’origine è tra i motivi ricorrenti della sua pittura. Inizia dipingendo quadri nei quali la natura è l’unica protagonista, un paesaggio silente ma pieno di forza, selvaggio, con le sue imponenti formazioni rocciose.
  • 31. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Le villanelle Metropolitan Museum, New York 1851-1852 olio su tela 195 x 261 cm
  • 32. Le tre fanciulle sono le sorelle di Courbet, che interrompono la loro passeggiata per elargire l’elemosina a una giovane pastorella. L’aneddoto è ambientato nei dintorni di Ornans. Il quadro fu esposto al Salon del 1852, dove fu oggetto di critiche e di commenti satirici. I critici erano disturbati dalle fattezze comuni delle ragazze, dai loro abiti dimessi, quasi campagnoli, e dal ridicolo cane; disapprovavano inoltre la presenza del bestiame, e la mancanza di unità e di rispetto della prospettiva. Le villanelle furono acquistate dal potente conte de Morny, fratellastro di Napoleone III, che fu a lungo il protettore occulto di Courbet.
  • 33. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Le vagliatrici di grano Musée des Beaux-Arts, Nantes 1855 Olio su tela 131 x 167 cm
  • 34. Nella fanciulla che vaglia il grano si riconosce Zoé, la sorella del pittore. Si tratta di una delle scene di vita contadina il cui l’artista più si avvicina a Millet. Contro un fondo giallo paglia, la setacciatrice voltata di spalle diventa il fulcro attorno al quale ruota tutta la composizione. Courbet le ha dato un ritmo e una vitalità sorprendenti, trasformandola in una specie di ballerina con un tamburello.
  • 35. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Gli spaccapietre Distrutta durante la II Guerra Mondiale 1849 Olio su tela
  • 36. Questa tela è inaccettabile per i canoni estetici del tempo, per stile e soggetti; i quadri di Courbet erano spesso dei documenti etnografici. Ciò che costituisce scandalo è che lui propone questi documenti etnografici nel campo dell’arte, campo che, secondo la mentalità dell’800, era destinato solo alla bellezza, ai fatti eroici, ai grandi avvenimenti storici. Courbet pretende invece di imporre la sua povera gente a persone cui certo non piaceva vedere immortalati uomini e donne considerate inferiori: lavoratori, servi, prostitute, emarginati e reietti.
  • 37. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Nudo con cane Louvre, Parigi 1868 Olio su tela 65 x 81 cm
  • 38. Il quadro raffigura una giovane donna in atteggiamento affettuoso con il suo barboncino. La ragazza è una giovane amica dell’artista, qui raffigurata spettinata e dal corpo tozzo nelle proporzioni, particolari che rendono lontana ogni convenzione, vecchia o nuova, di bellezza ideale.
  • 39. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Fanciulla che dispone dei fiori Museum of Art, Toledo (Ohio) 1862 Olio su tela 110 x 135 cm
  • 40. Il dipinto fu realizzato da Courbet durante il soggiorno a Saintes, dove eseguì numerosi quadri a tema floreale. Rappresenta probabilmente una giovane attrice parigina, mademoiselle Violet, la cui compagnia, nel 1862, si fermò nella regione del Saintogne, e di cui il pittore si invaghì durante il suo soggiorno al castello di Rochemont.
  • 41. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere La Donna con l’onda Metropolitan Museum, New York 1868 Olio su tela 65 x 54 cm
  • 42. La sensualità della modella è enfatizzata dalla realistica resa di alcuni particolari come la leggera peluria sotto l’ascella. Tuttavia il pittore, apostolo del realismo, dissacratore degli eroici nudi femminili della tradizione classica, non può fare a meno di attribuire alla donna un significato allegorico attraverso il titolo. Questa splendida fanciulla rappresenta allora il flutto, l’onda, il cui movimento ondulatorio è indicato dal gesto delle braccia.
  • 43. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere Pigrizia e lussuria Petit Palais, Parigi 1866 Olio su tela 135 x 200
  • 44. Il dipinto fu eseguito nel 1866 per un turco che in quegli anni, a Parigi, teneva salotto all’angolo del boulevard des Italiens. Con questo dipinto di vaste dimensioni Courbet s’impone sulla scena artistica come uno dei più grandi pittori della bellezza femminile. Anche se raffigura con straordinaria verità un amore saffico il quadro presenta una ricchezza cromatica degna degli antichi maestri.
  • 45. Menù - La Vita - La Personalità - Il Realismo - Le Opere L’origine del mondo 1854 Olio su tela Apparteneva allo stesso ambasciatore turco che gli commissionò “pigrizia e lussuria”. Si diceva tenesso questo quadro ben nascosto.
  • 46.
  • 47. Fonti www.artonline.it www.tribenet.it www.artchive.com www.sapere.it/tca/minisite/arte
  • 48. PRESENTAZIONE DI: PESSIVA GIOVANNI