Casi Clinici 2 - Prof. Sasso. 27 giugno 2012. Corso di formazione "valore nutrizionale e salutistico di prodotti agroalimentari” - Università degli studi di Bari.
Aterosclerosi il danno d'organo: vasculopatia periferica - di P. Buonamico
Casi clinici 2 - Prof. Sasso
2. Luca, M, 34 anni
Recente riscontro di elevati valori pressori
Da qualche anno: ipercolesterolemia,
ipertransaminasemia.
3. Non riferisce patologie degne di nota.
Aumento ponderale di circa 15 kg negli ultimi 5 anni.
4. E.O.G.: vigile ed orientato nel tempo e nello spazio. Assenti edemi
declivi.
PA: 140/90 mmHg; Fp: 80 bpm.
E.O.C.: toni 2 ritmici, pause apparentemente libere.
E.O.T.: torace normoconformato e normoespandibile, FVT
normotrasmesso, murmure vescicolare presente su tutto l’ambito
polmonare, assenti rumori patologici aggiunti.
E.O.A.: addome globoso, trattabile, non dolente alla palpazione
superficiale e profonda. Fegato e milza non palpabili.
5. Peso: 110 Kg
Altezza: 175 cm
BMI:33 Kg/m2 (obesità di I grado)
Circonferenza addome: 112 cm
Circonferenza braccio: 35 cm (v.n. 32 ± 5 cm)
Circonferenza polso: 19 cm
12. Tabagista
Potus (24-48 gr/die come vino e birra)
Non svolge alcuna attività fisica
Lavoro: impiegato
Pasto principale: cena (con elevato consumo di
carboidrati)
16. SINDROME METABOLICA
IL “DEADLY QUARTET”
Obesità
Dislipidemia
Diabete
Ipertensione
I “COMPAGNI DI VIAGGIO”
Iperuricemia
Leucocitosi ed incremento degli indici di
flogosi
Steatosi e Steatoepatite (NASH)
Colelitiasi
Eckel RH et al, Lancet 2005
Sleep apnoea syndrome
Grundy SM et al. Arterioscler Thromb Vasc Biol 2004
Sindrome dell’ovaio policistico Bugianesi et al.Dig Liver Dis 2004
Grundy et al. Am j Clin Nutr 2004
Disfunzioni sessuali Wolk et al. Hypertension 2003
Jakubowski et al. Endokrinol Pol 2005
Camacho et al Int J Impot Res 2005
LE COMPLICANZE
Cardiovascolari e cerebrovascolari
Trombofilia
Neoplasie
Nefropatie
17. CRITERI PER LA DIAGNOSI DI
SINDROME METABOLICA
WHO 1998 ATP III 2001 IDF 2005
>102 cm ≥94 cm(uomini)
(uomini) ≥80 cm(donne)
Circonferenza vita /
>88 cm con specifici valori per altri
(donne) gruppi etnici
≥150 mg/dl
Trigliceridi ≥150 mg/dl ≥150 mg/dl
(o già in terapia).
<40 mg/dl
<40 mg/dl(uomini)
<35 mg/dl (uomini) (uomini)
Colesterolo HDL <50 mg/dl(donne)
<39mg/dl(donne) <50 mg/dl
(o già in terapia)
(donne)
Pressione sistolica ≥130
≥135/85 mmHg mmHg o pressione diastolica
Pressione arteriosa ≥140/90 mmHg
(o già in terapia ) ≥85 mmHg
(o già in terapia)
Intolleranza al glucosio o diabete e/o ≥110 mg/dl
Alterazioni della glicemia ≥100 mg/dl (o già in terapia)
insulinoresistenza (o già in terapia)
Quota di escrezione urinaria di
Microalbuminuria albumina≥20 g/min o albumina:creatinina / /
ratio≥30 mg/g
19. La dieta “western style” ipercalorica,
iperlipidica induce:
•Incremento ponderale
•Dislipidemia
•Lipoperossidazione
•Accumulo di radicali liberi
con conseguente insorgenza della SM
Gardner, et al., 2007
Rutter, et al., 2001 MODIFICAZIONI NUTRIZIONALI
Il consumo di acidi grassi monoinsaturi
◦ Riduce la glicemia postprandiale e la trigliceridemia
◦ Incrementa il colesterolo HDL
Diete ipolipidiche
◦ inducono calo ponderale, ma non migliorano sostanzialmente il quadro
metabolico
◦ Sono associate a rapida ripresa del peso alla sospensione
Morgan, Griffin et al., 2008;Gardner, Kiazand et al., 2007
20. Un overload di carboidrati, specie ad alto
indice glicemico, induce:
•Iperglicemia
•Iperinsulinemia
•Ipertrigliceridemia
•Obesità viscerale
con conseguente sviluppo di SM
Jenkins et al, 1994
van Dam & al, 2007 MODIFICAZIONI NUTRIZIONALI
Diete ipoglicidiche sono associate a riduzione di:
◦ Peso
◦ Grasso viscerale
◦ Glicemia, insulinemia, HbA1c
◦ Colesterolemia
◦ Rischio cardiovascolare
e ad effetti metabolici più duraturi nel tempo delle diete ipolipidiche
Hayes et al, 2007; Gardner, et al, 2007; Morgan, et al, 2008
21. + GLUCOSIO
GLICOLISI
+
PIRUVATO
ChREB
P
Acetil CoA
SREBP- SREBP-
2 1C
+ +
2 SR
P- EB
EB P-
+
1C
SR
EFFETTI DI UNA DIETA RICCA DI
Co T
CARBOIDRATI SULLA SINTESI
DEI TRIGLICERIDI E DEL
COLESTEROLO
Colesterolo
l G
22. L’inattività fisica predispone a:
◦ morbilità e la mortalità cardiovascolare
Batty, et al., 2002; Gibbons et al., 2000 Ford & DeStefano, 1991
25. COMUNE COMPORTAMENTO
ALIMENTARE DELLA OBESITA’
Gli stili alimentari degli individui obesi
sono assai eterogenei
Gli aspetti più comuni sono:
• difficoltà a controllarsi
• difficoltà a sentirsi sazi
• confusione del senso di fame
26. DCA NEL PAZIENTE OBESO
BED (Binge Eating Disorder: Disturbo da
alimentazione incontrollata)
Digiuno alternato ad abbuffate
Emotional Eating
Night Eating
Carbohydrate craving
Frequente piluccare
Mangiare velocemente ed in maniera avida
Idea confusa del senso di fame e/o di sazietà
Vomito ciclico
27. BINGE EATING DISORDER
caratteristiche principali
Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive
(alimentazione incontrollata)
Associati a 3 (o più) delle seguenti caratteristiche
1) mangiare molto più rapidamente del normale
2) mangiare sino ad avere un penosa sensazione di pienezza
3) mangiare grandi quantità di cibo pur non avvertendo fame
4) mangiare in solitudine per l’imbarazzo associato alle
quantità di cibo ingerite
5) provare disgusto di sé, depressione o intensa senso di
colpa dopo aver mangiato troppo
Le abbuffate compulsive
. suscitano sofferenza e disagio
. si verificano in media almeno 2 giorni per settimana da 6
mesi
. non sono associate all’uso regolare di comportamenti
impropri di compenso (vomito autoindotto, lassativi,
clisteri, diuretici, digiuno, esercizio fisico eccessivo)
28. Caratteristiche delle pazienti
obese con BED
Confronto con pazienti obese non-BED
• Maggiore BMI
• Maggiore peso massimo raggiunto
• Comparsa della obesità in età più giovane
• Più frequente weight cycling
• Più frequente depressione
• Più frequente alessitimia (difficoltà
nell’identificare, capire e verbalizzare i propri
stati emotivi)
Stunkard & Costello Allison, Int J Obesity, 27: 1-12, 2002
30. EMOTIONAL EATING
STRESS EATING
Il cibo viene usato per gestire lo stress derivante da:
1) situazioni sociali (ad es., si viene incoraggiati a mangiare)
2) emotive (stress, noia, stanchezza, ansia, depressione, rabbia,
solitudine = riempire il vuoto)
3) situazioni specifiche (trovarsi al ristorante, in una pasticceria, al
cinema)
4) particolari pensieri
5) sintomi fisici (ad es.: cefalea)
31. Night Eating
1) Il paziente non ha fame al mattino ed è arrabbiato per
quanto ha mangiato la sera prima.
2) il 50% o più dell’introito energetico giornaliero è consumato
dopo l’ultimo pasto serale
3) Ripetizione di tali criteri da almeno 2 mesi
4) Quando il paziente mangia è ansioso o nervoso o arrabbiato,
ma non presenta le caratteristiche del binge eater, ed ha sensi
di colpa.
5) Il paziente assume preferibilmente carboidrati
6) Insonnia caratterizzata da:
almeno un risveglio per notte
risvegli in almeno tre notti per settimana
consumo di snack calorici durante i risvegli
32. CARBOHYDRATE CRAVING
Interessa soggetti che tendono a frequenti snack a base
di carboidrati:
. dolci (che sono spesso ricchi anche di lipidi)
. frutta
. bevande zuccherine (aranciata, coca cola, succhi di
frutta, ecc.)
. pane, pasta, cereali, patate
Questi alimenti stimolano la secrezione di:
1) serotonina (che riduce il dolore, l’ansia e i sintomi da
stress)
2) insulina
33. CARBOHYDRATE CRAVING
Questi soggetti riferiscono di sentirsi fisicamente e
psicologicamente meglio dopo aver assunto carboidrati.
Se tale fenomeno è presente nella maggior parte dei pazienti
obesi, il carbohydrate craving riguarda con maggiore
frequenza:
a) pazienti con tendenza alla depressione (spesso stagionale:
inverno)
b) quelli con tendenza a comportamenti compulsivi
c) quelli che hanno smesso di fumare
d) le donne affette da sindrome premestruale
34. CONTINUO PILUCCARE
L'atto di piluccare consiste in un'attività alimentare che
si produce al di fuori dei pasti e che può durare tutta la
giornata.
Questo comportamento può accompagnarsi ad altre
attività come: studio, gioco, etc.
Il “piluccare” continuo si esprime soprattutto durante le
ore in cui si soggiorna in casa o in ambienti di lavoro dove
è presente cibo e, nelle forme più tipiche, solo nelle ore
diurne.
36. DIETA
ATTIVITA’ FISICA
ASTENSIONE DAL FUMO DI SIGARETTA
ASTENSIONE DAL CONSUMO DI BEVANDE
ALCOLICHE
37. Dieta
h8
Colazione (Latte, cereali, frutta, carboidrati semplici)
Consigli Dietetici:
Snack (Frutta, carboidrati semplici, yogurt magro)
•Ridurre l’apporto glicidico
Carboidrati
•Limitare i grassi saturi
Pranzo (Carboidrati complessi, verdura) •Usare pasta/pane
integrale
Snack (Spremuta d’arancia, yogurt magro, verdura) •Riduzione dell’assunzione
di alcol
•Usare solo olio
extravergine di oliva (crudo)
Cena (Proteine, verdura) •Preferire metodi di cottura
salutari
h20 •Bere almeno 2 L di
acqua al giorno
•Limitare l’uso del sale
+ Esercizio Fisico Moderato
38. L’ATTIVITA’ FISICA
Già dagli anni ’70 è stato dimostrato che l’attività fisica riduce la
mortalità e la morbilità da patologie cardiovascolari.
Batty,Shipley et al.,2002;Pekkanen et al.,1987;Gibbons et al.
L’esercizio cronico aerobico ha diversi effetti sul metabolismo:
Riduce i valori pressori
Aumenta il consumo energetico
Promuove il calo ponderale
Favorisce la ridistribuzione del tessuto adiposo
Migliora l’assetto glucidico e lipidico
Riduce il rischio di SM
CONSIGLI :
Accumulare almeno 30 minuti di attività fisica moderata al giorno
Attività fisica più graduale per i soggetti sedentari o non allenati
Pate, Pratt et al.,1995
39. L’ATTIVITA’ FISICA
Oltre alla dieta….:
fare dell’esercizio fisico in forma moderata, ma in maniera regolare;
negli spostamenti quotidiani muoversi a piedi o in bicicletta;
ridurre il tempo dedicato ad attività sedentarie;
non eccedere con il riscaldamento nelle abitazioni e/o sui luoghi di lavoro;
effettuare periodicamente il controllo del peso.
41. dopo 1 anno
Peso: 85 Kg
Altezza: 175 cm
BMI: 27.7 Kg/m2 (Sovrappeso)
2
Circonferenza addome: 104 cm
Circonferenza braccio: 32 cm (v.n.
32 ± 5 cm)
Circonferenza polso: 18.5 cm
43. CONCLUSIONI
Un overload di carboidrati ad alto indice glicemico induce:
Iperglicemia
Iperinsulinemia
Ipertrigliceridemia
Obesità viscerale
con conseguente sviluppo della sindrome metabolica.
La dieta ipoglicidica associata ad attività fisica:
Calo ponderale significativo
Riduzione del grasso viscerale
Miglioramento dei parametri ematochimici ( HbA1c,glicemia, insulinemia)
Riduzione della colesterolemia
Riduzione del rischio cardiovascolare