L’eCommerce è l’unico settore che cresce a 2 cifre e offre spazi di sviluppo per l’impresa. Allora perché in Italia è ancora così difficile trovare un’azienda improntata a fare investimenti di un certo tipo sul business on line? Le barriere all’ingresso. I vantaggi che possono portare a compiere “il grande passo”. Come crescere con il business on line. Oggi sfruttare le potenzialità dell’online è un plus che nessuno (sia esso impresa piccola o grande, professionista, o altra attività) può permettersi di non considerare. E’ importante entrare prepotentemente nel settore e imparare a viverci e a portarlo a reddito. Il salto di qualità per un’impresa che voglia fare eCommerce è certamente l’integrazione del sito di commercio elettronico con il proprio sistema gestionale. Tale caratteristica, affatto banale, consente di favorire la gestione dell’intera attività imprenditoriale, favorendo la gestione dei processi logistico, di produzione, commerciale e finanziario.
4. Readytec S.p.A.
Opera da oltre 30 anni nelle aree e-business, gestionale
Software Gestionali
Web, e-commerce, CRM
Hardware, Server, Reti, Sistemi
Cloud Services
Sicurezza, Monitoraggio
Assistenza, Formazione
5. Certificata ISO dal 1997 - UNI EN ISO 9001:2008
Dal 2010 adotta CODICE ETICO ai sensi del D. Lgs. 231/2001
Readytec certificazioni
6. Readytec Territorio
Monza e Brianza
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Firenze
Arezzo
Chiusi (SI)
Colle di Val D’Elsa (SI)
Roma
Catania
Le sedi:
7. LA PUBBLICITÀ SU INTERNET CRESCE DEL 12,7%
La pubblicità online vale il 25% del mercato, a
guidare la crescita principalmente video, social,
mobile e programmatic advertising.
In Italia la pubblicità sui canali online cresce
quest’anno del 12,7% rispetto al 2013.
Una crescita a doppia cifra, che porta il valore degli investimenti a 2 miliardi di
euro.
Dati forniti allo Iab forum di dicembre 2014 su dati Nielsen e Osservatori Politecnico di Milano
8. LA PUBBLICITÀ SU INTERNET CRESCE DEL 12,7%
Il segmento Display nel complesso (che
comprende le sottocategorie banner, video
e social) registra nel 2014 un andamento
positivo con un incremento anno su anno
del 18,95%, con una crescita del Banner
Advertising (a una cifra +8,2%) favorita dal
buon andamento di mobile e programmatic advertising, che ne guidano lo
sviluppo. Il segmento video cresce del 25% per un valore degli investimenti pari a
300 milioni di euro mentre il Social vanta un trend di crescita del 70% che porta il
valore degli investimenti a 170 milioni.
Dati forniti allo Iab forum di dicembre 2014 su dati Nielsen e Osservatori Politecnico di Milano
9. LA PUBBLICITÀ SU INTERNET CRESCE DEL 12,7%
Relativamente alla pubblicità su smartphone e
tablet si registra una crescita del +50%,
raggiungendo a fine anno i 290 milioni pari al
14,5% dell’Internet Advertising.
Dati forniti allo Iab forum di dicembre 2014 su dati Nielsen e Osservatori Politecnico di Milano
10. LA PUBBLICITÀ SU INTERNET CRESCE DEL 12,7%
Internet è ormai il secondo media
pubblicitario dopo la televisione, e agenzie
e aziende si stanno sempre più
strutturando per rispondere efficacemente
alle nuove esigenze di fruizione “multipla” dei contenuti, grazie alla combinazione
di mezzi e risorse; la formazione e lo sviluppo delle competenze diventano oggi
fondamentali per continuare a dare spazio alla crescita, data la componente
tecnologica che già oggi sta alla base delle attività di pianificazione.
Dati forniti allo Iab forum di dicembre 2014 su dati Nielsen e Osservatori Politecnico di Milano
11. L’ E-COMMERCE B2C IN ITALIA CRESCE DEL 17%
Continua la crescita dell’e-commerce B2c
in Italia: +17% se consideriamo le vendite
da siti italiani (verso consumatori italiani e
stranieri), per un valore complessivo di
13,3 miliardi di euro, e +16% se
consideriamo gli acquisti dei clienti italiani
(da siti italiani e da siti stranieri), per un valore totale di 14,6 miliardi di euro. Il
valore dell’e-commerce passa così dal 2,6 al 3,5% del totale vendite retail e cresce
significativamente la penetrazione in diversi settori merceologici: nell’Editoria dal 4
al 7%, nell’Informatica dal 7,5 al 10,5% e nell’Abbigliamento dal 2,9 a quasi il 4%.
Dati forniti da School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm
12. VENDITE SMARTPHONE PIU’ 100%
I device mobili sono sempre più
protagonisti: le vendite via Smartphone
registrano un incremento del 100% nel
2014 e superano gli 1,2 miliardi di euro,
pari al 9% dell’e-commerce complessivo.
Se si aggiungono quelle via Tablet, l’incidenza delle vendite da dispositivi mobili
raggiunge il 20% del totale e-commerce.
Dati forniti da School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm
13. L’ E-COMMERCE B2C IN ITALIA CRESCE DEL 17%
Nell’ultimo anno, in Italia, gli acquirenti online
hanno superato i 16 milioni. Gli acquirenti
abituali – ossia quelli che effettuano almeno un
acquisto al mese - sono circa 10 milioni e
generano il 90% circa del valore dell’e-
Commerce B2c, mentre quelli sporadici sono 6
milioni. In media spendono 1000 € all’anno. Se confrontiamo i nostri 16 milioni di
acquirenti con i web shopper dei principali mercati e-commerce europei non
riscontriamo valori di spesa annua molto differenti: 1.100 euro/anno per quelli
tedeschi, 1.000 euro/anno per i francesi e 700 euro/anno per gli spagnoli. Solo gli
inglesi fanno registrare un valore degli acquisti annui decisamente superiore con
quasi 2.000 euro all’anno. Resta ancora differente la numerosità: in UK i web
shopper sono 39 milioni, in Germania 44 e in Francia 29, ossia rispettivamente il
78, il 74 e il 59% degli Internet User.
Dati forniti da School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm
14. L’ E-COMMERCE B2C IN ITALIA CRESCE DEL 17%
L’ analisi condotta attraverso le interviste agli
operatori di e-Commerce italiani conferma che
il fattore determinante nell’indurre i web
shopper all’acquisto online è il vantaggio di
prezzo nei confronti dei canali tradizionali. La
forte sensibilità dei clienti al prezzo ha come
ovvia conseguenza una competizione molto agguerrita, potenzialmente pericolosa
per la sostenibilità del business di molti operatori, che si sono quindi attivati per
introdurre elementi di differenziazione del servizio, più efficaci sia nel creare
fidelizzazione sia nel preservare marginalità adeguate. Si stanno quindi migliorando
progressivamente le prestazioni di consegna, attraverso servizi aggiuntivi come la
consegna su appuntamento, e si offrono modalità di acquisto sempre più
personalizzate e su misura per il cliente.”
Dati forniti da School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm
15. LEGACY SYSTEM
Il termine inglese legacy è utilizzato per
indicare qualcosa di valore ottenuto attraverso
un’eredità. Associato a un sistema informativo,
pertanto, il termine legacy ne evidenzia le
caratteristiche di “valore aziendale” e di
“provenienza dal passato”.
16. LEGACY SYSTEM
A un sistema legacy sono associate una o più
delle seguenti peculiarità:
è fondamentale per l’operatività dell’organizzazione;
è stato oggetto, nel tempo, di significativi investimenti;
le applicazioni che lo compongono sono prevalentemente stand-alone,
ognuna progettata e realizzata indipendentemente dalle altre;
è scritto con linguaggi tradizionali
17. LEGACY SYSTEM
Nell’ambito dei sistemi informativi il termine
legacy non sta a indicare qualcosa di vecchio.
Tuttora infatti si continuano a progettare e
realizzare, oltre che a mantenere, sistemi con tecnologie tradizionali. Un legacy
system non è, pertanto, un sistema in via di smantellamento ma, al contrario, uno
strumento su cui l’azienda fa affidamento anche per il futuro. Quindi, la convivenza
fra questi sistemi e quelli realizzati con nuovi paradigmi e tecnologie è un dato
imprescindibile.
18. LE MOTIVAZIONI A SOSTEGNO
DELL’INTEGRAZIONE
Nell’ICT è sempre difficile individuare la causa
alla base della diffusione di un nuovo
paradigma, essendo essa generalmente la
risultante di numerose componenti
concorrenti. Una riprova di questa affermazione si ha analizzando le diverse
motivazioni che spingono gli investimenti per l’e-business
19. LE MOTIVAZIONI A SOSTEGNO
DELL’INTEGRAZIONE
In particolare, vengono in evidenza:
• la pressione della concorrenza (competitive pressure);
• la domanda della clientela (customer pressure);
• la creazione di nuovi business (generate new sales);
• l’aumento dell’efficienza interna (internal efficiencies).
20. LE MOTIVAZIONI A SOSTEGNO
DELL’INTEGRAZIONE
Alla base dell’integrazione tra
applicazioni legacy e mondo WEB vi è una
profonda trasformazione di mentalità.
Per generazioni sono stati progettati e
sviluppati prodotti software finalizzati a risolvere un preciso problema e con un
singolo scopo, soluzione che ora è considerata inadeguata.
21. LE MOTIVAZIONI A SOSTEGNO
DELL’INTEGRAZIONE
Lo scopo dei sistemi di Enterprise Application
Integration (EAI) invece è collegare e tenere
sotto controllo i singoli software, creati per
esempio per il controllo degli inventari di
magazzino, per l’automazione delle vendite
oppure per la gestione delle risorse umane, con lo scopo primario di liberare
l’informazione e renderla disponibile a chiunque faccia parte della value chain. È
per questo motivo che spesso l’Enterprise Application Integration viene associata
con l’ebusiness, in particolare con il commercio elettronico business-to-business
(B2B).
22. LE MOTIVAZIONI A SOSTEGNO
DELL’INTEGRAZIONE
I sistemi di e-commerce, per dare valore
aggiunto a un’azienda, devono avere a
disposizione in tempo reale dati provenienti da
fonti diverse: un esempio è fornito
dall’acquisizione di ordini on line, che comporta
modifiche agli archivi di sistemi differenti, come quelli per la gestione delle
vendite, per le fatturazioni, per la gestione dei magazzini e per l’aggiornamento
delle scorte; inoltre un’operazione di questo tipo attira una serie di processi a
cascata, come per esempio l’invio di un nuovo ordine ai fornitori e il controllo sugli
acquisti, e fornire dati utili per le campagne pubblicitarie degli uffici marketing.