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G It Diabetol Metab 2011;31:56-60




Attività Diabetologica e Metabolica in Italia

Congresso Annuale SID Sezione Piemonte e Valle d’Aosta
Torino, 19 marzo 2011
Comitato Scientifico: F. Broglio, A. Bruno, G. Bruno, G. De Corrado, L. Gentile, V. Inglese, R. Quadri,
I. Rabbone




Riassunti – Comunicazioni orali                                        mentale la delezione del CB2 peggiora le anomalie
                                                                       funzionali/strutturali della ND a conferma del ruolo protettivo del
                                                                       CB2 in tale complicanza.

 Effetto della delezione del recettore CB2 nella nefropa-
 tia diabetica sperimentale                                             Un caso di diabete mellito neonatale permanente
                                                                        (DMNP): dal microinfusore alla sulfonilurea
 Barutta F, Corbelli A, Pinach S, Rastaldi MP, Cavallo Perin P,
 Gruden G                                                               Di Gianni V, Rabbone I, Tuli G, Gioia E, Sicignano S,
                                                                        Ignaccolo MG, Bertello MC, Cerutti F
 Dipartimento di Medicina Interna, Università di Torino
                                                                        SCDU Endocrinologia e Diabetologia, Dipartimento di
Introduzione. La nefropatia diabetica (ND) è caratterizzata da          Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza, Università di Torino
un aumento della permeabilità glomerulare alle proteine e da un
eccessivo accumulo di matrice extracellulare nel mesangio. Gli         Introduzione. Il diabete mellito neonatale (DMN) è una patolo-
endocannabinoidi si legano ai recettori CB1 e CB2. L’attivazione       gia rara (1/100.000 nati vivi) con esordio nei primi 6 mesi di vita.
del CB2, espresso dalle cellule del sistema immunitario e dai          Esistono due forme: una transitoria (DMNT) e una permanente
podociti glomerulari, riduce la proteinuria nel diabete sperimen-      (DMNP).
tale.                                                                  Caso clinico. B.A., secondogenito, nato a termine in buone
Scopo. Al fine di meglio definire il ruolo del CB2 nella ND, abbia-    condizioni, a 58 giorni di vita è stato condotto presso il pronto
mo studiato le alterazioni funzionali e strutturali caratteristiche    soccorso (DEA) di un Ospedale Pediatrico per vomito. Nei
della ND in topi diabetici knockout per il CB2.                        giorni precedenti, aveva presentato febbre, diarrea e calo pon-
Metodi. Topi wild type (CB2+/+) e knockout per il CB2 (CB2-/-)         derale (440 g in 2 settimane). All’arrivo in DEA manifestava
sono stati resi diabetici mediante iniezione intraperitoneale di       condizioni generali scadenti e disidratazione. I primi accerta-
streptozotocina. Dopo 16 settimane sono stati misurati: para-          menti mostravano iperglicemia (736 mg/dl), glicosuria, cheto-
metri fisici, glicemia, emoglobina glicata ed escrezione di albu-      nuria, franca chetoacidosi (DKA), ipersodiemia. Veniva instau-
mina (ELISA), quindi gli animali sono stati sacrificati.               rata terapia reidratante e insulinica e successivamente veniva
L’espressione di proteine podocitarie (nefrina e podocina), mar-       trasferito in Terapia Intensiva dell’OIRM per scarsa risposta alla
catori di fibrosi (fibronectina, CTGF, collageno, TGFβ1) e di          terapia. Dopo 4 giorni, a risoluzione della DKA, veniva trasferi-
infiammazione (MCP-1, CCR2, infiltrazione di monociti) è stata         to presso il Reparto di Endocrinologia e Diabetologia-OIRM
studiata con tecniche di immunoistochimica, immunofluore-              ove si instaurava terapia insulinica sc mediante microinfusore,
scenza, immunoblotting e/o real-time PCR. Il danno istologico è        utilizzando insulina ultrarapida (lyspro) non diluita, ma impo-
stato valutato alla microscopia ottica (colorazione PAS) ed elet-      stando velocità basali che variavano a seconda delle fasce
tronica.                                                               orarie da 0,025 a 0,075 U/h. Ai pasti venivano somministrati
Risultati. Gli animali diabetici CB2+/+ e CB2-/- erano parago-         boli di 0,05-0,1 U della stessa insulina. La ricerca degli anticor-
nabili per peso corporeo, compenso glicemico e pressorio. Negli        pi per DMT1 risultava negativa, la tipizzazione HLA non era
animali diabetici l’assenza del CB2 determinava un aumento             suggestiva di T1DM, il valore della fruttosamina era 476 µmol/L
significativo dell’albuminuria che si associava a un significativo     (vn 204-285). Sospettando il DMN, veniva effettuata l’analisi
peggioramento della downregulation di nefrina e podocina.              genetica molecolare che dimostrava la presenza della mutazio-
Inoltre, gli animali diabetici CB2-/- mostravano, rispetto agli ani-   ne KCNJ11/R201H, suggestiva di DMNP non associata a
mali CB2+/+, un aumento dell’infiltrato monocitario glomerulare        DEND (development delay, epilepsy, neonatal diabetes); di
e un grado maggiore di espansione mesangiale.                          conseguenza si iniziava lo svezzamento dalla terapia insulinica
Conclusioni. Questi risultati dimostrano che nel diabete speri-        a 103 giorni di vita mediante dosi crescenti (da 0,075 mg/kg
Congresso SID Sezione Piemonte e Valle d’Aosta                      57




fino a 0,36 mg/kg in 11 giorni di ricovero) di glibenclamide.              con diabete di tipo 1 seguite mediante interventi di edu-
Discussione. In soggetti con mutazioni del gene KCNJ11, la                 cazione strutturata e approccio intensivo tradizionale
somministrazione di sulfonilurea (SFU) determina la chiusura del
canale K ATP-dipendente e induzione della secrezione insulini-             Trevisan M1, Raballo M1, Sicuro J1, Trinetta A1, Passera P1,
ca, permettendo di sospendere la terapia insulinica, normalizza-           Mazzaglia F1, Maldari P1, Porta M1, Cavallo F2, Trento M1
re le glicemia e mantenere i valori di HbA1c < 6%. Nel nostro              1
                                                                            Laboratorio di Pedagogia Clinica, Dipartimento di Medicina
paziente con DMN l’iniziale terapia insulinica con microinfusore           Interna; 2Dipartimento di Salute Pubblica e Microbiologia,
è stata sicura ed efficace, garantendo l’impiego preciso di                Università di Torino
microdosi dell’ormone. L’utilizzo poi della SFU ha permesso la
sospensione della terapia insulinica e la quasi normalizzazione           Introduzione. Il diabete mellito di tipo 1 (DM1) richiede una
dei valori di fruttosamina (296 µmol/L).                                  continua gestione da parte del paziente per prevenire compli-
                                                                          canze acute e croniche e raggiungere una soddisfacente quali-
                                                                          tà di vita.
 I miR-221 e miR-222 regolando post-trascrizionalmen-                     Scopo. Misurare qualità di vita, ansia, depressione, presenza di
 te p27KIP1 e p57KIP2 inibiscono la crescita vascolare                    disturbi del comportamento alimentare in donne DM1 seguite
 mediata dall’iperglicemia                                                con educazione strutturata di gruppo (group care, GC) o
 Togliatto G, Trombetta A, Dentelli P, Rosso A, Olgasi C, Uberti          approccio intensivo tradizionale (APIT).
 B, Iavello A, Castelli A, Mazzaglia F, Maldari P, Brizzi MF              Pazienti e metodi. Uno studio trasversale ha coinvolto 23
                                                                          donne seguite con GC e 34 con APIT, raccolto variabili sociode-
 Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di              mografiche e cliniche, somministrato 3 questionari: DQOL (qua-
 Torino                                                                   lità di vita specifico per il DM1), HADS (hospital anxiety depres-
                                                                          sion scale) e EAT-26 (fare dieta, bulimia, controllo oralità).
Obiettivi/ipotesi. Meccanismi epigenetici sembrano sempre                 Risultati. Le GC partecipavano alla stessa da 5,7 ± 3,0 anni, non
più coinvolti nella regolazione delle complicanze vascolari indot-        differivano dalle APIT per età, scolarità, lavoro, durata malattia, abi-
te dall’iperglicemia. I microRNA (miRNA), un nuovo gruppo di              tudine all’alcol, fumo, attività fisica, utilizzo reflettometro, frequenza
piccoli RNA non codificanti, sembrano giocare un ruolo impor-             ipoglicemie, dosaggio insulina. I due gruppi non differivano per
tante regolando l’espressione genica a livello post-trascriziona-         BMI, colesterolo totale e HDL, trigliceridi. La glicemia a digiuno era
le. Dati emergenti indicano che i microRNA svolgono un ruolo              inferiore nelle GC rispetto alle APIT (126,9 ± 76,1 vs 185,0 ± 70,7;
significativo nella regolazione del metabolismo del glucosio e dei        p < 0,004), così anche l’HbA1c (7,6 ± 0,8 vs 8,6 ± 1,7; p < 0,005).
lipidi intervenendo nella secrezione dell’insulina. Inoltre, un alte-     La DQOL, dove ad alto punteggio corrisponde una qualità di vita
rato profilo sierico dell’espressione di alcuni miRNA sembra cor-         negativa, era migliore nelle donne seguite con GC (74,8 ± 7,9 vs
relare con il danno vascolare nei pazienti diabetici. Sulla base di       87,8 ± 18,1; p < 0,001). Le donne seguite con GC avevano più
tali dati è stato oggetto di questo studio la valutazione del con-        bassi livelli di depressione/ansia (5,0 ± 3,4 vs 10,2 ± 6,8;
tributo dei miR-221/miR-222, mediatori della disfunzione endo-
                                                                          p < 0,001). Il punteggio dell’EAT26 peggiorava nelle sole donne
teliale, nelle alterazioni vascolari indotte dall’iperglicemia.
                                                                          seguite mediante visite tradizionali (4,4 ± 3,9 vs 7,5 ± 6,4).
Metodi. Gli studi funzionali sono stati effettuati utilizzando cellu-
                                                                          Conclusioni. I risultati di questo studio dimostrano che l’educa-
le endoteliali mature umane (EC) e cellule progenitrici endotelia-
                                                                          zione strutturata fornita in modo continuativo e con adeguate
li umane (EPC) sottoposte ad alto glucosio (HG) o ad albumina
                                                                          metodologie didattiche favorisce il miglioramento della qualità di
glicata (AGE). La PCR quantitativa (QRT-PCR) è stata utilizzata
                                                                          vita nelle donne con diabete di tipo 1, mentre nelle donne segui-
per analizzare l’espressione dei miR-221/miR-222 in queste
                                                                          te con visite tradizionali aumentano i livelli di ansia e depressio-
condizioni sperimentali. Abbiamo inoltre applicato metodiche di
                                                                          ne e i disturbi del comportamento alimentare.
gain- and loss-of-function per convalidare gli studi funzionali. Il
saggio della luciferasi è stato inoltre utilizzato per identificare i
bersagli dei miR-221/miR-222. La metodologia del gain of func-
tion è stata applicata anche in vivo.                                      Valore predittivo della glicemia postprandiale sugli
Risultati. L’esposizione ad AGE risulta compromettere la forma-            eventi cardiovascolari e sulla mortalità per tutte le
zione di nuovi vasi in un saggio di angiogenesi in vivo. Lo studio         cause nel diabete di tipo 2: lezione dal “San Luigi
in vitro ha dimostrato che HG e AGE inducono arresto del ciclo             Gonzaga Diabetes Study” nel follow-up 1995-2010
cellulare in fase G0/G1 in cellule endoteliali. Tale evento risulta        Valle M, Cavalot F, Pagliarino A, Di Martino L, Bonomo K,
essere in relazione all’inibizione dell’espressione dei miR-               Ceraolo E, Massucco P, Anfossi G, Trovati M
221/miR-222 e al conseguente aumento dei livelli di proteine
note regolare negativamente il ciclo cellulare, quali p27Kip1 e            SCDU di Medicina Interna 3 ad Indirizzo Metabolico, Facoltà
p57Kip2. Mediante esperimenti di gain of function o saggi di atti-         di Medicina e Chirurgia San Luigi Gonzaga, Dipartimento di
vità luciferasica abbiamo inoltre dimostrato che in effetti l’arresto      Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di
della crescita vascolare in condizione di iperglicemia è il risultato      Torino, Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (Torino)
di una regolazione a livello post-trascrizionale di p27Kip1 e
p57Kip2, quali bersagli genici dei miR-221/miR-222. Espe-                 Introduzione. È controverso il ruolo della glicemia postprandia-
rimenti di gain of function in vivo confermano questi dati.               le nella predizione degli eventi cardiovascolari (CV) e della mor-
Conclusioni/interpretazione. I risultati di questo studio dimo-           talità nel diabete di tipo 2 (DMT2). Nel follow-up a cinque anni
strano che l’inibizione della crescita vascolare indotta dall’ipergli-    del “San Luigi Gonzaga Diabetes Study” abbiamo dimostrato
cemia è controllata dai miR-221/miR-222. Inoltre questi dati              che la glicemia postprandiale predice gli eventi CV in modo indi-
identificano in tali regolatori post-trascrizionali potenziali bersagli   pendente nel DMT2 (Cavalot F et al. JCEM 2005).
terapeutici.                                                              Scopo dello studio. Valutare se la glicemia postprandiale pre-
                                                                          dice gli eventi CV e la mortalità totale nel DMT2 in un follow-up
                                                                          di lunga durata.
 Valutazione della qualità di vita, ansia e depressione e                 Disegno dello studio. In 505 pazienti consecutivi affetti da
 dei disturbi del comportamento alimentare, in donne                      DMT2 abbiamo valutato nel 1995 i principali fattori di rischio CV
58               Attività Diabetologica e Metabolica in Italia




e 5 parametri del controllo glicemico (glicemia a digiuno, glice-        Nelle CMLV di LZR la preincubazione con H2O2 riduce la fosfori-
mia 2 ore dopo colazione, glicemia 2 ore dopo pranzo, glicemia           lazione di Akt e ERK-1/2 indotta dall’8-Br-cGMP, mentre nelle
prima di cena ed emoglobina glicata - HbA1c). Nel follow-up fino         CMLV di OZR la preincubazione con i sopra descritti antiossi-
al 2010 sono stati valutati i primi eventi CV e la mortalità per tutte   danti – tutti in grado di ridurre le concentrazioni di anione supe-
le cause.                                                                rossido – incrementa la fosforilazione delle molecole Akt e ERK-
Risultati. Nei follow-up 1995-2010 sono stati osservati 172              1/2 indotta dall’8-Br-cGMP.
eventi CV (34,1% della popolazione) e 147 decessi (29,1% della           Conclusioni. Questo studio dimostra che lo stress ossidativo
popolazione). Quando le sole variabili glicemiche sono state             gioca un ruolo importante nelle relazioni tra insulino-resistenza e
valutate consensualmente (modello 1), sono risultati predittori          resistenza all’ossido nitrico, fortemente coinvolte nella patoge-
mediante analisi di Cox: I) per gli eventi CV: glicemia 2 ore dopo       nesi dell’aterosclerosi e dell’ipertensione arteriosa.
pranzo (HR: 1,507, p = 0,010) e HbA1c (HR: 1,792, p = 0,002);
II) per la mortalità totale: glicemia 2 ore dopo pranzo (HR: 1,885,
p = 0,0001) e HbA1c (HR: 1,907, p = 0,002). Le variabili glicemi-         Il calcolo dei carboidrati con calcolatore di boli (BC) in
che significative nel modello 1 sono risultate predittori significa-      bambini con diabete mellito di tipo 1 (T1DM) in terapia
tivi anche quando considerate consensualmente ai principali fat-          insulinica multiniettiva (MDI)
tori non glicemici di rischio CV (modello 2): I) per eventi CV: gli-
cemia 2 ore dopo pranzo (HR: 1,452, p = 0,021) e HbA1c (HR:               Rabbone I, Ignaccolo MG, Sacchetti C, Tuli G, Gioia E,
1,732, p = 0,004); II) per mortalità totale: glicemia 2 ore dopo          Sicignano S, Bertello MC, Di Gianni V, Cerutti F
pranzo (HR: 1,846, p = 0,001) e HbA1c (HR: 1,896, p = 0,004).             SCDU Endocrinologia e Diabetologia, Dipartimento di
Conclusioni. Nel T2DM la glicemia postprandiale predice even-             Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza, Università di Torino
ti CV e mortalità per tutte le cause in un follow-up di lunga dura-
ta anche dopo correzione per l’emoglobina glicata e per i princi-        Introduzione. L’educazione alimentare rappresenta un elemen-
pali fattori non glicemici di rischio CV.                                to basilare nella terapia del DMT1. L’utilizzo del metodo del cal-
                                                                         colo dei carboidrati è tuttora poco diffuso tra i pazienti pediatri-
                                                                         ci in terapia insulinica multiniettiva (MDI).
                                                                         Obiettivo. Valutare i parametri clinico-metabolici in bambini affetti
Riassunti - Poster                                                       da DMT1 in terapia MDI in relazione all’utilizzo del calcolo dei car-
                                                                         boidrati con l’ausilio di un calcolatore di boli (BC: Expert-Roche).
                                                                         Materiale e metodi. Quarantacinque soggetti affetti da DMT1
                                                                         (26 M/19 F, età 12,2 ± 3 anni, durata di malattia 3,6 ± 2,2 anni),
 Ruolo dello stress ossidativo nella ridotta attivazione                 sono stati suddivisi in 3 gruppi omogenei e rivalutati dopo 3 e 6
 del segnale intracellulare dell’ossido nitrico in cellule               mesi: i soggetti dei gruppi A e B sono stati istruiti al calcolo dei
 muscolari lisce vascolari in condizioni di insulino-resi-               carboidrati con e senza utilizzo di BC rispettivamente; i soggetti
 stenza                                                                  del gruppo C, che già utilizzavano il calcolo dei carboidrati,
                                                                         hanno introdotto il BC. Dopo 3 mesi i soggetti del gruppo B
 Doronzo G, Viretto M, Russo I, Mattiello L, Di Martino L,               hanno iniziato a utilizzare il BC. Sono stati analizzati i parametri
 Ceraolo E, Anfossi G, Trovati M                                         clinici, HbA1c, indici di variabilità glicemica (glicemia media,
                                                                         deviazione standard - DS, high blood glucose index - HBGI, low
 SCDU di Medicina Interna 3 ad Indirizzo Metabolico, Facoltà
                                                                         blood glucose index - LBGI), ottenuti dall’elaborazione dei valo-
 di Medicina e Chirurgia San Luigi Gonzaga, Dipartimento di
                                                                         ri glicemici prima (T0), durante (T3) e al termine (T6) dello studio.
 Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di
 Torino, Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (Torino)                  Risultati. Sono emerse differenze statisticamente significative
                                                                         tra i gruppi A e B rispetto al C per quanto riguarda HbA1c, glice-
Premesse. In cellule muscolari lisce vascolari (CMLV) di ratto           mia media, DS, HBGI, LBGI al T0. Al termine dello studio (T6) si
Zucker magro insulino-sensibile (LZR), il pathway NO/cGMP atti-          è osservato un miglioramento dei parametri metabolici nei grup-
va molecole della via di PI3-K e di MAPK: questo effetto è ridot-        pi A e B e non sono emerse differenze significative tra i 3 grup-
to nelle CMLV di un modello animale di insulino-resistenza, il           pi. Nei soggetti del gruppo B è stato evidenziato un migliora-
ratto Zucker obeso (OZR), caratterizzate da un maggiore stress           mento dei parametri metabolici dopo 3 mesi di utilizzo del cal-
ossidativo.                                                              colo dei carboidrati e un ulteriore miglioramento di HbA1c, media,
Scopo del lavoro. Valutare il ruolo dello stress ossidativo nella        HBGI e LBGI 3 mesi dopo l’utilizzo del BC (T6).
ridotta attivazione delle vie del segnale di PI3-K (Akt) e di MAPK       Conclusioni. La modifica del dosaggio insulinico sulla base del
(ERK 1/2) da parte del pathway NO/cGMP nei ratti OZR.                    calcolo dei carboidrati permette una riduzione dei valori di HbA1c
Materiale e metodi. In CMLV di LZR e OZR sono state misu-                e dei parametri di variabilità glicemica. Il BC rappresenta un utile
rate a) le concentrazioni di anione superossido in presenza di ini-      e pratico strumento per migliorare ulteriormente il compenso
bitori: I) della NADPH ossidasi (apocinina, 30 µM); II) del com-         metabolico, utilizzando al meglio il calcolo dei carboidrati.
plesso mitocondriale (rotenone, 10 µM) e degli antiossidanti
amifostina (300 µM) e PEG-SOD (60 U/ml); b) sintesi (western
blot) e attività della superossido dismutasi (SOD); c) l’attivazione      Resistenza all’aspirina: ruolo dello stress ossidativo
(western blot) delle molecole del segnale Akt ed ERK-1/2 dopo             Russo I, Frascaroli C, Mattiello L, Viretto M, Doronzo G, Di
incubazione (2 h) con 8-Br-cGMP (500 µM) nelle seguenti con-              Martino L, Ceraolo E, Trovati M, Anfossi G
dizioni: I) in CMLV di LZR, dopo preincubazione con H2O2 (0,5
µM) per riprodurre lo stress ossidativo; II) in CMLV di OZR, dopo         SCDU di Medicina Interna 3 ad Indirizzo Metabolico, Facoltà
preincubazione con i sopra descritti antiossidanti per ridurre lo         di Medicina e Chirurgia San Luigi Gonzaga, Dipartimento di
stress ossidativo.                                                        Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di
Risultati. L’espressione e l’attività della SOD sono minori in            Torino, Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (Torino)
CMLV di OZR, suggerendo che lo stress ossidativo sia in parte
attribuibile a una ridotta inattivazione dell’anione superossido.        Introduzione. Da nostri studi precedenti è stato osservato che
Congresso SID Sezione Piemonte e Valle d’Aosta                  59




l’alto glucosio-mediante lo stress ossidativo-riduce la sensibilità        to ai controlli, inferiori BMI (–1,09; IC al 95%: –1,56/–0,62),
piastrinica all’aspirina in vitro.                                         HbA1c (–1,49; IC al 95%: –1,63/–1,34) e migliore qualità della vita
Scopo dello studio. Valutare gli effetti in vitro dell’alto glucosio       (–16,8; IC al 95%: –18,29/–15,25), tutti p < 0,001. Il costo tota-
sulla sensibilità piastrinica all’aspirina in pazienti non diabetici in    le per paziente/anno è stato di € 496,67 (IC al 95%:
trattamento con aspirina.                                                  468,79/524,54) per GC, e € 519,35 (IC al 95%: 488,61/550,09)
Metodi. Sono stati studiati 56 pazienti (M/F 33/23; età: 64,5 ±            per i controlli, p = ns. Nei dati sul costo del personale si rileva la
0,82 anni) in terapia con 100 mg/die di aspirina per la presenza           maggiore economicità a favore della GC. Al basale GC e con-
di elevato rischio cardiovascolare. I pazienti sono stati suddivisi        trolli presentavano uguale rischio cardiovascolare, mentre al ter-
in sensibili e resistenti all’aspirina a seconda della risposta            mine dello studio la previsione di eventi è significativamente infe-
aggregante all’arachidonato di sodio (maximal aggregation, MA:             riore nei primi.
< 20% e > 20%, rispettivamente). Sono stati valutati: marcatori            Conclusioni. Promuovendo adeguati stili di vita e una maggio-
del controllo metabolico, marcatori di stress ossidativo in vivo e         re aderenza alla terapia farmacologica, la GC rappresenta un’al-
l’effetto dell’alto glucosio sull’aggregazione piastrinica indotta da      ternativa costo-efficace all’approccio tradizionale individuale
agonisti.                                                                  nella gestione clinica ed educativa del DMT2.
Risultati. I soggetti aspirino-resistenti sono risultati 7/56
(12,5%) e, rispetto ai soggetti aspirino-sensibili, hanno presenta-
to: aumentati livelli del marcatore di stress ossidativo in vivo 8-         L’acido palmitico, mediante l’attivazione del comples-
OHdG (84,8 ± 8,0 vs 31,29 ± 15,47 ng/ml, p < 0,01), maggiore                so trascrizionale STAT5/PPARγ inibisce l’espansione
risposta aggregante a ADP (10 µmol/L) (MA: 100,3 ± 5,9 vs 67,7              delle EPC: potenziali implicazioni nella patologia
± 4,8%, p < 0,015), epinefrina (5 µmol/L) (48,1 ± 6,9 vs 24,7 ±             vascolare associata al diabete
3,0, p < 0,007) e collagene (4 mg/L) (49,6 ± 2,5 vs 29,8 ± 3,8,
p < 0,05). Solo in piastrine di soggetti aspirino-sensibili l’incuba-       Trombetta A, Togliatto G, Rosso A, Olgasi C, Iavello A, Uberti
zione con glucosio 25 mmol/L ha aumentato la risposta agli                  B, Castelli A, Mazzaglia F, Maldari P, Dentelli P, Brizzi MF
agonisti, essendo la MA con glucosio 5 e 25 mmol/L rispettiva-              Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di
mente: 6,4 ± 0,5 vs 10,85 ± 0,5 (p < 0 0001) con NaA; 67,7 ±                Torino
4,8 vs 77,0 ± 4,7 (p < 0,005) con ADP; 24,7 ± 3,0 vs 28,0
± 4,1 (p < 0,05) con epinefrina; 29,8 ± 3,8 vs 36,4 ± 4,8                  È stato dimostrato che, in EPC (cellule progenitrici endoteliali)
(p < 0,006) con collagene.                                                 sottoposte a stimoli angiogenici, l’attivazione di STAT5 condizio-
Conclusioni. I soggetti non diabetici aspirino-resistenti presen-          na la formazione dell’eterodimero trascrizionale STAT5/PPARγ
tano aumentato stress ossidativo e un’esaltata risposta aggre-             responsabile dell’espressione di ciclina D1 e della proliferazione
gante piastrinica agli agonisti. Solo nei soggetti aspirino-sensibili      cellulare. Al contrario, in alcuni modelli sperimentali, l’attivazione
l’esposizione ad alto glucosio incrementa la risposta aggregan-            di PPARγ indotta dal ligando, riducendo l’espressione di STAT5
te agli agonisti. I risultati di questo studio confermano il ruolo         interferisce negativamente con la proliferazione cellulare. Gli
dello stress ossidativo nella resistenza all’aspirina.                     acidi grassi sono ligandi naturali del PPARγ e, nel diabete, la loro
                                                                           concentrazione plasmatica aumenta significativamente. In parti-
                                                                           colare, l’acido palmitico (PA) raggiunge valori pari a 3-5 volte
 Analisi economica e rischio cardiovascolare nel trial                     quelli fisiologici ed è, per tale ragione, considerato un marker lipi-
 clinico ROMEO: ripensare l’organizzazione per miglio-                     dico del diabete di tipo 2. Recentemente, è stato dimostrato che
 rare l’educazione e gli outcome                                           il PA, mediante attivazione di diverse vie di segnale, risulta esse-
 Sicuro J1, Bondonio PV2, Cavallo F3, Charrier L3, Raballo M1,             re citotossico per le EPC. Al fine di chiarire i meccanismi mole-
 Trevisan M1, Mazzaglia F1, Maldari P1, Passera P1, Porta M1,              colari implicati in questo processo, lo studio ha valutato l’effetto
 Trento M1                                                                 del PA sulle EPC e sul ruolo svolto dal complesso trascrizionale
                                                                           STAT5/PPARγ. A tale scopo le EPC sono state trattate con con-
 1
  Laboratorio di Pedagogia Clinica, Dipartimento di Medicina               centrazioni fisiologiche (100 mM) e diabetiche (300 mM) di PA.
 Interna; 2Dipartimento di Economia; 3Dipartimento di Salute               Metodiche. La proliferazione cellulare è stata determinata
 Pubblica e Microbiologia, Università di Torino                            mediante valutazione del contenuto di PCNA al citofluorimetro. I
                                                                           livelli di espressione di (p)STAT5, PPARγ, ciclina D1 e p21Waf
Introduzione. Lo studio ROMEO, trial clinico randomizzato                  sono stati valutati mediante real time PCR e western blot.
controllato multicentrico, durato 4 anni, ha verificato gli effetti del    L’attività trascrizionale di PPARγ è stata analizzata mediante
trattamento di gruppo e individuale su controllo metabolico,               gene reporter luciferase assay e ChIP. La formazione del com-
qualità di vita e condotte di salute nei pazienti con diabete mel-         plesso STAT5/PPARγ è stata determinata mediante coimmuno-
lito di tipo 2 (DMT2). Lo studio ha dimostrato che la Group Care           precipitazione. L’identificazione dei siti di legame sui promotori
(GC) aiuta a migliorare questi outcome.                                    dei geni di ciclina D1 e p21Waf è stata condotta mediante analisi
Scopo del lavoro. Verificare se la GC rappresenti un’alternati-            bioinformatica e il legame del complesso trascrizionale è stato
va costo-efficace al tradizionale approccio individuale.                   determinato mediante ChIP.
Pazienti e metodi. I dati sono riferiti a 581 pazienti (315 segui-         I risultati ottenuti dimostrano quanto segue:
ti mediante GC e 266 controlli, trattatati individualmente), prove-        1) contrariamente al PA 100 mM, il PA 300 mM induce inibizio-
nienti da 11 servizi diabetologici, che hanno completato lo stu-                 ne della proliferazione cellulare associata a riduzione dell’e-
dio. Sono stati calcolati i seguenti costi diretti (normalizzati in              spressione di ciclina D1 e aumento di p21Waf;
€ 2007): formazione del personale, farmaci, lavoro del persona-            2) l’arresto del ciclo cellulare indotto dal PA 300 mM dipende
le, diagnostica, utilizzo della struttura sanitaria, costi di traspor-           dall’attivazione di PPARγ che regola negativamente l’espres-
to dei pazienti. Infine, con l’obiettivo di verificare l’impatto di pos-         sione della proteina STAT5 e della sua forma attivata
sibili futuri costi delle complicanze (nei successivi 10 anni), è                (pSTAT5);
stato calcolato, al basale e al termine dello studio, il rischio car-      3) nelle regioni promotore dei geni di ciclina D1e di p21Waf sono
diovascolare nei GC e nei controlli, applicando le formule                       presenti siti di legame per il complesso trascrizionale
Framingham, Ukpds e Cuore.                                                       STAT5/PPARγ;
Risultati. Al termine dello studio i GC avevano ottenuto, rispet-          4) l’eterodimero STAT5/PPARγ è espresso sia nelle EPC tratta-
60               Attività Diabetologica e Metabolica in Italia




     te con PA 100 mM (cellule proliferanti) sia in quelle trattate      te, hanno portato a migliore aderenza terapeutica e a un nume-
     con PA 300 mM (cellule non proliferanti), ma nelle prime è          ro minore di interruzione di terapia (drop out) con CSII.
     presente sul promotore di ciclina D1, mentre nelle seconde          Materiale e metodi. Sono state valutate retrospettivamente
     su quello di p21Waf;                                                le cartelle di 131 pazienti in età pediatrica affetti da diabete
5) l’attività trascrizionale dell’eterodimero STAT5/PPARγ è              mellito di tipo 1 (DMT1) seguiti presso la SCDU di
     modulata dal contenuto relativo intracellulare di pSTAT5.           Endocrinologia e Diabetologia del Dipartimento di Scienze
La rilevanza biologica di questi risultati è stata convalidata dalla     Pediatriche; a questi pazienti era stato applicato il microinfuso-
dimostrazione che le EPC isolate da soggetti diabetici esprimo-          re nel periodo compreso fra il gennaio 2001 e il dicembre
no bassi livelli di STAT5 e iperesprimono p21Waf e l’eterodimero         2010. I pazienti sono stati suddivisi in 2 gruppi a seconda del
STAT5/PPARγ è legato stabilmente al suo promotore.                       periodo in cui avevano iniziato la terapia con CSII: gruppo A di
I risultati ottenuti da questo studio, oltre a fornire ulteriori prove   57 bambini e adolescenti (32 M/25 F, età media di inizio tera-
sulla rilevanza biologica di STAT5 come modulatore dell’attività         pia 11,48 ± 4 anni) che avevano iniziato la terapia con CSII nel
funzionale delle cellule vascolari, apportano nuovi elementi             periodo compreso fra gennaio 2001 e dicembre 2005; gruppo
conoscitivi sui meccanismi molecolari responsabili del danno             B costituito da 74 pazienti (40 M/34 F, età media di inizio 9,7
vascolare associato alla presenza di elevate concentrazioni di PA        ± 5,5 anni) che erano stati sottoposti a terapia con microin-
nel plasma.                                                              fusore nel periodo fra gennaio 2006 e dicembre 2010.
                                                                         L’applicazione del microinfusore avveniva in regime di ricovero
                                                                         previa adeguata istruzione da parte di personale specializzato.
 Interruzione della terapia con microinfusore (drop-out)                 Il follow-up era caratterizzato da visite ogni 2 mesi (esame
 in una popolazione pediatrica affetta da diabete di tipo 1              obiettivo, dosaggio HbA1c, eventuali correzioni delle velocità
                                                                         basali e dei boli prandiali di insulina), day-hospital annuale per
 Tuli G, Di Gianni V, Gioia E, Sicignano S, Ignaccolo MG,
                                                                         valutazione generale e costante contatto via internet (scarico
 Bertello C, Cerutti F, Rabbone I
                                                                         dati/e-mail) tra genitori e operatori sanitari.
 SCDU Endocrinologia e Diabetologia, Dipartimento di                     Risultati. Nella nostra casistica si sono verificati 18/131 drop-
 Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza, Università di Torino            out (14%) dalla terapia con CSII, di cui 12 (21%) del gruppo A e
                                                                         6 (8%) del gruppo B. Non sono state evidenziate differenze
Introduzione. La terapia con microinfusore (CSII) è una moda-            significative nell’ambito dei singoli gruppi e fra i gruppi stessi per
lità terapeutica efficace, ben tollerata, sicura anche in età pedia-     quanto attiene sesso, BMI, dosi giornaliere di insulina, malattie
trica. Dopo il 2006 sono state pubblicate raccomandazioni da             associate, complicanze e stadio puberale, mentre l’età di appli-
parte di società scientifiche internazionali (ISPAD, ESPE,               cazione della pompa risultava essere significativamente inferiore
LWPES, EASD, ADA), nonché linee guida italiane adattate alla             nel gruppo B. La durata di malattia e i valori di HbA1c sono risul-
realtà nazionale, per quanto attiene le corrette indicazioni, requi-     tati significativamente maggiori nei pazienti che avevano sospe-
siti e soprattutto la giusta selezione dei pazienti candidati alla       so la terapia rispetto a quelli che continuavano.
terapia con CSII. Lo scopo del nostro studio è stato quello di           Conclusione. Criteri di selezione più adeguati che comprenda-
valutare se i nuovi criteri di selezione introdotti dalle linee guida    no non solo i parametri metabolici, ma soprattutto la motivazio-
internazionali e nazionali, che valutano non solo i parametri            ne dei pazienti anche in età precoce e dei loro familiari, compor-
metabolici, ma anche la motivazione della famiglia e del pazien-         tano migliore compenso metabolico e minori casi di drop-out.

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  • 1. G It Diabetol Metab 2011;31:56-60 Attività Diabetologica e Metabolica in Italia Congresso Annuale SID Sezione Piemonte e Valle d’Aosta Torino, 19 marzo 2011 Comitato Scientifico: F. Broglio, A. Bruno, G. Bruno, G. De Corrado, L. Gentile, V. Inglese, R. Quadri, I. Rabbone Riassunti – Comunicazioni orali mentale la delezione del CB2 peggiora le anomalie funzionali/strutturali della ND a conferma del ruolo protettivo del CB2 in tale complicanza. Effetto della delezione del recettore CB2 nella nefropa- tia diabetica sperimentale Un caso di diabete mellito neonatale permanente (DMNP): dal microinfusore alla sulfonilurea Barutta F, Corbelli A, Pinach S, Rastaldi MP, Cavallo Perin P, Gruden G Di Gianni V, Rabbone I, Tuli G, Gioia E, Sicignano S, Ignaccolo MG, Bertello MC, Cerutti F Dipartimento di Medicina Interna, Università di Torino SCDU Endocrinologia e Diabetologia, Dipartimento di Introduzione. La nefropatia diabetica (ND) è caratterizzata da Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza, Università di Torino un aumento della permeabilità glomerulare alle proteine e da un eccessivo accumulo di matrice extracellulare nel mesangio. Gli Introduzione. Il diabete mellito neonatale (DMN) è una patolo- endocannabinoidi si legano ai recettori CB1 e CB2. L’attivazione gia rara (1/100.000 nati vivi) con esordio nei primi 6 mesi di vita. del CB2, espresso dalle cellule del sistema immunitario e dai Esistono due forme: una transitoria (DMNT) e una permanente podociti glomerulari, riduce la proteinuria nel diabete sperimen- (DMNP). tale. Caso clinico. B.A., secondogenito, nato a termine in buone Scopo. Al fine di meglio definire il ruolo del CB2 nella ND, abbia- condizioni, a 58 giorni di vita è stato condotto presso il pronto mo studiato le alterazioni funzionali e strutturali caratteristiche soccorso (DEA) di un Ospedale Pediatrico per vomito. Nei della ND in topi diabetici knockout per il CB2. giorni precedenti, aveva presentato febbre, diarrea e calo pon- Metodi. Topi wild type (CB2+/+) e knockout per il CB2 (CB2-/-) derale (440 g in 2 settimane). All’arrivo in DEA manifestava sono stati resi diabetici mediante iniezione intraperitoneale di condizioni generali scadenti e disidratazione. I primi accerta- streptozotocina. Dopo 16 settimane sono stati misurati: para- menti mostravano iperglicemia (736 mg/dl), glicosuria, cheto- metri fisici, glicemia, emoglobina glicata ed escrezione di albu- nuria, franca chetoacidosi (DKA), ipersodiemia. Veniva instau- mina (ELISA), quindi gli animali sono stati sacrificati. rata terapia reidratante e insulinica e successivamente veniva L’espressione di proteine podocitarie (nefrina e podocina), mar- trasferito in Terapia Intensiva dell’OIRM per scarsa risposta alla catori di fibrosi (fibronectina, CTGF, collageno, TGFβ1) e di terapia. Dopo 4 giorni, a risoluzione della DKA, veniva trasferi- infiammazione (MCP-1, CCR2, infiltrazione di monociti) è stata to presso il Reparto di Endocrinologia e Diabetologia-OIRM studiata con tecniche di immunoistochimica, immunofluore- ove si instaurava terapia insulinica sc mediante microinfusore, scenza, immunoblotting e/o real-time PCR. Il danno istologico è utilizzando insulina ultrarapida (lyspro) non diluita, ma impo- stato valutato alla microscopia ottica (colorazione PAS) ed elet- stando velocità basali che variavano a seconda delle fasce tronica. orarie da 0,025 a 0,075 U/h. Ai pasti venivano somministrati Risultati. Gli animali diabetici CB2+/+ e CB2-/- erano parago- boli di 0,05-0,1 U della stessa insulina. La ricerca degli anticor- nabili per peso corporeo, compenso glicemico e pressorio. Negli pi per DMT1 risultava negativa, la tipizzazione HLA non era animali diabetici l’assenza del CB2 determinava un aumento suggestiva di T1DM, il valore della fruttosamina era 476 µmol/L significativo dell’albuminuria che si associava a un significativo (vn 204-285). Sospettando il DMN, veniva effettuata l’analisi peggioramento della downregulation di nefrina e podocina. genetica molecolare che dimostrava la presenza della mutazio- Inoltre, gli animali diabetici CB2-/- mostravano, rispetto agli ani- ne KCNJ11/R201H, suggestiva di DMNP non associata a mali CB2+/+, un aumento dell’infiltrato monocitario glomerulare DEND (development delay, epilepsy, neonatal diabetes); di e un grado maggiore di espansione mesangiale. conseguenza si iniziava lo svezzamento dalla terapia insulinica Conclusioni. Questi risultati dimostrano che nel diabete speri- a 103 giorni di vita mediante dosi crescenti (da 0,075 mg/kg
  • 2. Congresso SID Sezione Piemonte e Valle d’Aosta 57 fino a 0,36 mg/kg in 11 giorni di ricovero) di glibenclamide. con diabete di tipo 1 seguite mediante interventi di edu- Discussione. In soggetti con mutazioni del gene KCNJ11, la cazione strutturata e approccio intensivo tradizionale somministrazione di sulfonilurea (SFU) determina la chiusura del canale K ATP-dipendente e induzione della secrezione insulini- Trevisan M1, Raballo M1, Sicuro J1, Trinetta A1, Passera P1, ca, permettendo di sospendere la terapia insulinica, normalizza- Mazzaglia F1, Maldari P1, Porta M1, Cavallo F2, Trento M1 re le glicemia e mantenere i valori di HbA1c < 6%. Nel nostro 1 Laboratorio di Pedagogia Clinica, Dipartimento di Medicina paziente con DMN l’iniziale terapia insulinica con microinfusore Interna; 2Dipartimento di Salute Pubblica e Microbiologia, è stata sicura ed efficace, garantendo l’impiego preciso di Università di Torino microdosi dell’ormone. L’utilizzo poi della SFU ha permesso la sospensione della terapia insulinica e la quasi normalizzazione Introduzione. Il diabete mellito di tipo 1 (DM1) richiede una dei valori di fruttosamina (296 µmol/L). continua gestione da parte del paziente per prevenire compli- canze acute e croniche e raggiungere una soddisfacente quali- tà di vita. I miR-221 e miR-222 regolando post-trascrizionalmen- Scopo. Misurare qualità di vita, ansia, depressione, presenza di te p27KIP1 e p57KIP2 inibiscono la crescita vascolare disturbi del comportamento alimentare in donne DM1 seguite mediata dall’iperglicemia con educazione strutturata di gruppo (group care, GC) o Togliatto G, Trombetta A, Dentelli P, Rosso A, Olgasi C, Uberti approccio intensivo tradizionale (APIT). B, Iavello A, Castelli A, Mazzaglia F, Maldari P, Brizzi MF Pazienti e metodi. Uno studio trasversale ha coinvolto 23 donne seguite con GC e 34 con APIT, raccolto variabili sociode- Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di mografiche e cliniche, somministrato 3 questionari: DQOL (qua- Torino lità di vita specifico per il DM1), HADS (hospital anxiety depres- sion scale) e EAT-26 (fare dieta, bulimia, controllo oralità). Obiettivi/ipotesi. Meccanismi epigenetici sembrano sempre Risultati. Le GC partecipavano alla stessa da 5,7 ± 3,0 anni, non più coinvolti nella regolazione delle complicanze vascolari indot- differivano dalle APIT per età, scolarità, lavoro, durata malattia, abi- te dall’iperglicemia. I microRNA (miRNA), un nuovo gruppo di tudine all’alcol, fumo, attività fisica, utilizzo reflettometro, frequenza piccoli RNA non codificanti, sembrano giocare un ruolo impor- ipoglicemie, dosaggio insulina. I due gruppi non differivano per tante regolando l’espressione genica a livello post-trascriziona- BMI, colesterolo totale e HDL, trigliceridi. La glicemia a digiuno era le. Dati emergenti indicano che i microRNA svolgono un ruolo inferiore nelle GC rispetto alle APIT (126,9 ± 76,1 vs 185,0 ± 70,7; significativo nella regolazione del metabolismo del glucosio e dei p < 0,004), così anche l’HbA1c (7,6 ± 0,8 vs 8,6 ± 1,7; p < 0,005). lipidi intervenendo nella secrezione dell’insulina. Inoltre, un alte- La DQOL, dove ad alto punteggio corrisponde una qualità di vita rato profilo sierico dell’espressione di alcuni miRNA sembra cor- negativa, era migliore nelle donne seguite con GC (74,8 ± 7,9 vs relare con il danno vascolare nei pazienti diabetici. Sulla base di 87,8 ± 18,1; p < 0,001). Le donne seguite con GC avevano più tali dati è stato oggetto di questo studio la valutazione del con- bassi livelli di depressione/ansia (5,0 ± 3,4 vs 10,2 ± 6,8; tributo dei miR-221/miR-222, mediatori della disfunzione endo- p < 0,001). Il punteggio dell’EAT26 peggiorava nelle sole donne teliale, nelle alterazioni vascolari indotte dall’iperglicemia. seguite mediante visite tradizionali (4,4 ± 3,9 vs 7,5 ± 6,4). Metodi. Gli studi funzionali sono stati effettuati utilizzando cellu- Conclusioni. I risultati di questo studio dimostrano che l’educa- le endoteliali mature umane (EC) e cellule progenitrici endotelia- zione strutturata fornita in modo continuativo e con adeguate li umane (EPC) sottoposte ad alto glucosio (HG) o ad albumina metodologie didattiche favorisce il miglioramento della qualità di glicata (AGE). La PCR quantitativa (QRT-PCR) è stata utilizzata vita nelle donne con diabete di tipo 1, mentre nelle donne segui- per analizzare l’espressione dei miR-221/miR-222 in queste te con visite tradizionali aumentano i livelli di ansia e depressio- condizioni sperimentali. Abbiamo inoltre applicato metodiche di ne e i disturbi del comportamento alimentare. gain- and loss-of-function per convalidare gli studi funzionali. Il saggio della luciferasi è stato inoltre utilizzato per identificare i bersagli dei miR-221/miR-222. La metodologia del gain of func- tion è stata applicata anche in vivo. Valore predittivo della glicemia postprandiale sugli Risultati. L’esposizione ad AGE risulta compromettere la forma- eventi cardiovascolari e sulla mortalità per tutte le zione di nuovi vasi in un saggio di angiogenesi in vivo. Lo studio cause nel diabete di tipo 2: lezione dal “San Luigi in vitro ha dimostrato che HG e AGE inducono arresto del ciclo Gonzaga Diabetes Study” nel follow-up 1995-2010 cellulare in fase G0/G1 in cellule endoteliali. Tale evento risulta Valle M, Cavalot F, Pagliarino A, Di Martino L, Bonomo K, essere in relazione all’inibizione dell’espressione dei miR- Ceraolo E, Massucco P, Anfossi G, Trovati M 221/miR-222 e al conseguente aumento dei livelli di proteine note regolare negativamente il ciclo cellulare, quali p27Kip1 e SCDU di Medicina Interna 3 ad Indirizzo Metabolico, Facoltà p57Kip2. Mediante esperimenti di gain of function o saggi di atti- di Medicina e Chirurgia San Luigi Gonzaga, Dipartimento di vità luciferasica abbiamo inoltre dimostrato che in effetti l’arresto Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di della crescita vascolare in condizione di iperglicemia è il risultato Torino, Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (Torino) di una regolazione a livello post-trascrizionale di p27Kip1 e p57Kip2, quali bersagli genici dei miR-221/miR-222. Espe- Introduzione. È controverso il ruolo della glicemia postprandia- rimenti di gain of function in vivo confermano questi dati. le nella predizione degli eventi cardiovascolari (CV) e della mor- Conclusioni/interpretazione. I risultati di questo studio dimo- talità nel diabete di tipo 2 (DMT2). Nel follow-up a cinque anni strano che l’inibizione della crescita vascolare indotta dall’ipergli- del “San Luigi Gonzaga Diabetes Study” abbiamo dimostrato cemia è controllata dai miR-221/miR-222. Inoltre questi dati che la glicemia postprandiale predice gli eventi CV in modo indi- identificano in tali regolatori post-trascrizionali potenziali bersagli pendente nel DMT2 (Cavalot F et al. JCEM 2005). terapeutici. Scopo dello studio. Valutare se la glicemia postprandiale pre- dice gli eventi CV e la mortalità totale nel DMT2 in un follow-up di lunga durata. Valutazione della qualità di vita, ansia e depressione e Disegno dello studio. In 505 pazienti consecutivi affetti da dei disturbi del comportamento alimentare, in donne DMT2 abbiamo valutato nel 1995 i principali fattori di rischio CV
  • 3. 58 Attività Diabetologica e Metabolica in Italia e 5 parametri del controllo glicemico (glicemia a digiuno, glice- Nelle CMLV di LZR la preincubazione con H2O2 riduce la fosfori- mia 2 ore dopo colazione, glicemia 2 ore dopo pranzo, glicemia lazione di Akt e ERK-1/2 indotta dall’8-Br-cGMP, mentre nelle prima di cena ed emoglobina glicata - HbA1c). Nel follow-up fino CMLV di OZR la preincubazione con i sopra descritti antiossi- al 2010 sono stati valutati i primi eventi CV e la mortalità per tutte danti – tutti in grado di ridurre le concentrazioni di anione supe- le cause. rossido – incrementa la fosforilazione delle molecole Akt e ERK- Risultati. Nei follow-up 1995-2010 sono stati osservati 172 1/2 indotta dall’8-Br-cGMP. eventi CV (34,1% della popolazione) e 147 decessi (29,1% della Conclusioni. Questo studio dimostra che lo stress ossidativo popolazione). Quando le sole variabili glicemiche sono state gioca un ruolo importante nelle relazioni tra insulino-resistenza e valutate consensualmente (modello 1), sono risultati predittori resistenza all’ossido nitrico, fortemente coinvolte nella patoge- mediante analisi di Cox: I) per gli eventi CV: glicemia 2 ore dopo nesi dell’aterosclerosi e dell’ipertensione arteriosa. pranzo (HR: 1,507, p = 0,010) e HbA1c (HR: 1,792, p = 0,002); II) per la mortalità totale: glicemia 2 ore dopo pranzo (HR: 1,885, p = 0,0001) e HbA1c (HR: 1,907, p = 0,002). Le variabili glicemi- Il calcolo dei carboidrati con calcolatore di boli (BC) in che significative nel modello 1 sono risultate predittori significa- bambini con diabete mellito di tipo 1 (T1DM) in terapia tivi anche quando considerate consensualmente ai principali fat- insulinica multiniettiva (MDI) tori non glicemici di rischio CV (modello 2): I) per eventi CV: gli- cemia 2 ore dopo pranzo (HR: 1,452, p = 0,021) e HbA1c (HR: Rabbone I, Ignaccolo MG, Sacchetti C, Tuli G, Gioia E, 1,732, p = 0,004); II) per mortalità totale: glicemia 2 ore dopo Sicignano S, Bertello MC, Di Gianni V, Cerutti F pranzo (HR: 1,846, p = 0,001) e HbA1c (HR: 1,896, p = 0,004). SCDU Endocrinologia e Diabetologia, Dipartimento di Conclusioni. Nel T2DM la glicemia postprandiale predice even- Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza, Università di Torino ti CV e mortalità per tutte le cause in un follow-up di lunga dura- ta anche dopo correzione per l’emoglobina glicata e per i princi- Introduzione. L’educazione alimentare rappresenta un elemen- pali fattori non glicemici di rischio CV. to basilare nella terapia del DMT1. L’utilizzo del metodo del cal- colo dei carboidrati è tuttora poco diffuso tra i pazienti pediatri- ci in terapia insulinica multiniettiva (MDI). Obiettivo. Valutare i parametri clinico-metabolici in bambini affetti Riassunti - Poster da DMT1 in terapia MDI in relazione all’utilizzo del calcolo dei car- boidrati con l’ausilio di un calcolatore di boli (BC: Expert-Roche). Materiale e metodi. Quarantacinque soggetti affetti da DMT1 (26 M/19 F, età 12,2 ± 3 anni, durata di malattia 3,6 ± 2,2 anni), Ruolo dello stress ossidativo nella ridotta attivazione sono stati suddivisi in 3 gruppi omogenei e rivalutati dopo 3 e 6 del segnale intracellulare dell’ossido nitrico in cellule mesi: i soggetti dei gruppi A e B sono stati istruiti al calcolo dei muscolari lisce vascolari in condizioni di insulino-resi- carboidrati con e senza utilizzo di BC rispettivamente; i soggetti stenza del gruppo C, che già utilizzavano il calcolo dei carboidrati, hanno introdotto il BC. Dopo 3 mesi i soggetti del gruppo B Doronzo G, Viretto M, Russo I, Mattiello L, Di Martino L, hanno iniziato a utilizzare il BC. Sono stati analizzati i parametri Ceraolo E, Anfossi G, Trovati M clinici, HbA1c, indici di variabilità glicemica (glicemia media, deviazione standard - DS, high blood glucose index - HBGI, low SCDU di Medicina Interna 3 ad Indirizzo Metabolico, Facoltà blood glucose index - LBGI), ottenuti dall’elaborazione dei valo- di Medicina e Chirurgia San Luigi Gonzaga, Dipartimento di ri glicemici prima (T0), durante (T3) e al termine (T6) dello studio. Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di Torino, Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (Torino) Risultati. Sono emerse differenze statisticamente significative tra i gruppi A e B rispetto al C per quanto riguarda HbA1c, glice- Premesse. In cellule muscolari lisce vascolari (CMLV) di ratto mia media, DS, HBGI, LBGI al T0. Al termine dello studio (T6) si Zucker magro insulino-sensibile (LZR), il pathway NO/cGMP atti- è osservato un miglioramento dei parametri metabolici nei grup- va molecole della via di PI3-K e di MAPK: questo effetto è ridot- pi A e B e non sono emerse differenze significative tra i 3 grup- to nelle CMLV di un modello animale di insulino-resistenza, il pi. Nei soggetti del gruppo B è stato evidenziato un migliora- ratto Zucker obeso (OZR), caratterizzate da un maggiore stress mento dei parametri metabolici dopo 3 mesi di utilizzo del cal- ossidativo. colo dei carboidrati e un ulteriore miglioramento di HbA1c, media, Scopo del lavoro. Valutare il ruolo dello stress ossidativo nella HBGI e LBGI 3 mesi dopo l’utilizzo del BC (T6). ridotta attivazione delle vie del segnale di PI3-K (Akt) e di MAPK Conclusioni. La modifica del dosaggio insulinico sulla base del (ERK 1/2) da parte del pathway NO/cGMP nei ratti OZR. calcolo dei carboidrati permette una riduzione dei valori di HbA1c Materiale e metodi. In CMLV di LZR e OZR sono state misu- e dei parametri di variabilità glicemica. Il BC rappresenta un utile rate a) le concentrazioni di anione superossido in presenza di ini- e pratico strumento per migliorare ulteriormente il compenso bitori: I) della NADPH ossidasi (apocinina, 30 µM); II) del com- metabolico, utilizzando al meglio il calcolo dei carboidrati. plesso mitocondriale (rotenone, 10 µM) e degli antiossidanti amifostina (300 µM) e PEG-SOD (60 U/ml); b) sintesi (western blot) e attività della superossido dismutasi (SOD); c) l’attivazione Resistenza all’aspirina: ruolo dello stress ossidativo (western blot) delle molecole del segnale Akt ed ERK-1/2 dopo Russo I, Frascaroli C, Mattiello L, Viretto M, Doronzo G, Di incubazione (2 h) con 8-Br-cGMP (500 µM) nelle seguenti con- Martino L, Ceraolo E, Trovati M, Anfossi G dizioni: I) in CMLV di LZR, dopo preincubazione con H2O2 (0,5 µM) per riprodurre lo stress ossidativo; II) in CMLV di OZR, dopo SCDU di Medicina Interna 3 ad Indirizzo Metabolico, Facoltà preincubazione con i sopra descritti antiossidanti per ridurre lo di Medicina e Chirurgia San Luigi Gonzaga, Dipartimento di stress ossidativo. Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di Risultati. L’espressione e l’attività della SOD sono minori in Torino, Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (Torino) CMLV di OZR, suggerendo che lo stress ossidativo sia in parte attribuibile a una ridotta inattivazione dell’anione superossido. Introduzione. Da nostri studi precedenti è stato osservato che
  • 4. Congresso SID Sezione Piemonte e Valle d’Aosta 59 l’alto glucosio-mediante lo stress ossidativo-riduce la sensibilità to ai controlli, inferiori BMI (–1,09; IC al 95%: –1,56/–0,62), piastrinica all’aspirina in vitro. HbA1c (–1,49; IC al 95%: –1,63/–1,34) e migliore qualità della vita Scopo dello studio. Valutare gli effetti in vitro dell’alto glucosio (–16,8; IC al 95%: –18,29/–15,25), tutti p < 0,001. Il costo tota- sulla sensibilità piastrinica all’aspirina in pazienti non diabetici in le per paziente/anno è stato di € 496,67 (IC al 95%: trattamento con aspirina. 468,79/524,54) per GC, e € 519,35 (IC al 95%: 488,61/550,09) Metodi. Sono stati studiati 56 pazienti (M/F 33/23; età: 64,5 ± per i controlli, p = ns. Nei dati sul costo del personale si rileva la 0,82 anni) in terapia con 100 mg/die di aspirina per la presenza maggiore economicità a favore della GC. Al basale GC e con- di elevato rischio cardiovascolare. I pazienti sono stati suddivisi trolli presentavano uguale rischio cardiovascolare, mentre al ter- in sensibili e resistenti all’aspirina a seconda della risposta mine dello studio la previsione di eventi è significativamente infe- aggregante all’arachidonato di sodio (maximal aggregation, MA: riore nei primi. < 20% e > 20%, rispettivamente). Sono stati valutati: marcatori Conclusioni. Promuovendo adeguati stili di vita e una maggio- del controllo metabolico, marcatori di stress ossidativo in vivo e re aderenza alla terapia farmacologica, la GC rappresenta un’al- l’effetto dell’alto glucosio sull’aggregazione piastrinica indotta da ternativa costo-efficace all’approccio tradizionale individuale agonisti. nella gestione clinica ed educativa del DMT2. Risultati. I soggetti aspirino-resistenti sono risultati 7/56 (12,5%) e, rispetto ai soggetti aspirino-sensibili, hanno presenta- to: aumentati livelli del marcatore di stress ossidativo in vivo 8- L’acido palmitico, mediante l’attivazione del comples- OHdG (84,8 ± 8,0 vs 31,29 ± 15,47 ng/ml, p < 0,01), maggiore so trascrizionale STAT5/PPARγ inibisce l’espansione risposta aggregante a ADP (10 µmol/L) (MA: 100,3 ± 5,9 vs 67,7 delle EPC: potenziali implicazioni nella patologia ± 4,8%, p < 0,015), epinefrina (5 µmol/L) (48,1 ± 6,9 vs 24,7 ± vascolare associata al diabete 3,0, p < 0,007) e collagene (4 mg/L) (49,6 ± 2,5 vs 29,8 ± 3,8, p < 0,05). Solo in piastrine di soggetti aspirino-sensibili l’incuba- Trombetta A, Togliatto G, Rosso A, Olgasi C, Iavello A, Uberti zione con glucosio 25 mmol/L ha aumentato la risposta agli B, Castelli A, Mazzaglia F, Maldari P, Dentelli P, Brizzi MF agonisti, essendo la MA con glucosio 5 e 25 mmol/L rispettiva- Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di mente: 6,4 ± 0,5 vs 10,85 ± 0,5 (p < 0 0001) con NaA; 67,7 ± Torino 4,8 vs 77,0 ± 4,7 (p < 0,005) con ADP; 24,7 ± 3,0 vs 28,0 ± 4,1 (p < 0,05) con epinefrina; 29,8 ± 3,8 vs 36,4 ± 4,8 È stato dimostrato che, in EPC (cellule progenitrici endoteliali) (p < 0,006) con collagene. sottoposte a stimoli angiogenici, l’attivazione di STAT5 condizio- Conclusioni. I soggetti non diabetici aspirino-resistenti presen- na la formazione dell’eterodimero trascrizionale STAT5/PPARγ tano aumentato stress ossidativo e un’esaltata risposta aggre- responsabile dell’espressione di ciclina D1 e della proliferazione gante piastrinica agli agonisti. Solo nei soggetti aspirino-sensibili cellulare. Al contrario, in alcuni modelli sperimentali, l’attivazione l’esposizione ad alto glucosio incrementa la risposta aggregan- di PPARγ indotta dal ligando, riducendo l’espressione di STAT5 te agli agonisti. I risultati di questo studio confermano il ruolo interferisce negativamente con la proliferazione cellulare. Gli dello stress ossidativo nella resistenza all’aspirina. acidi grassi sono ligandi naturali del PPARγ e, nel diabete, la loro concentrazione plasmatica aumenta significativamente. In parti- colare, l’acido palmitico (PA) raggiunge valori pari a 3-5 volte Analisi economica e rischio cardiovascolare nel trial quelli fisiologici ed è, per tale ragione, considerato un marker lipi- clinico ROMEO: ripensare l’organizzazione per miglio- dico del diabete di tipo 2. Recentemente, è stato dimostrato che rare l’educazione e gli outcome il PA, mediante attivazione di diverse vie di segnale, risulta esse- Sicuro J1, Bondonio PV2, Cavallo F3, Charrier L3, Raballo M1, re citotossico per le EPC. Al fine di chiarire i meccanismi mole- Trevisan M1, Mazzaglia F1, Maldari P1, Passera P1, Porta M1, colari implicati in questo processo, lo studio ha valutato l’effetto Trento M1 del PA sulle EPC e sul ruolo svolto dal complesso trascrizionale STAT5/PPARγ. A tale scopo le EPC sono state trattate con con- 1 Laboratorio di Pedagogia Clinica, Dipartimento di Medicina centrazioni fisiologiche (100 mM) e diabetiche (300 mM) di PA. Interna; 2Dipartimento di Economia; 3Dipartimento di Salute Metodiche. La proliferazione cellulare è stata determinata Pubblica e Microbiologia, Università di Torino mediante valutazione del contenuto di PCNA al citofluorimetro. I livelli di espressione di (p)STAT5, PPARγ, ciclina D1 e p21Waf Introduzione. Lo studio ROMEO, trial clinico randomizzato sono stati valutati mediante real time PCR e western blot. controllato multicentrico, durato 4 anni, ha verificato gli effetti del L’attività trascrizionale di PPARγ è stata analizzata mediante trattamento di gruppo e individuale su controllo metabolico, gene reporter luciferase assay e ChIP. La formazione del com- qualità di vita e condotte di salute nei pazienti con diabete mel- plesso STAT5/PPARγ è stata determinata mediante coimmuno- lito di tipo 2 (DMT2). Lo studio ha dimostrato che la Group Care precipitazione. L’identificazione dei siti di legame sui promotori (GC) aiuta a migliorare questi outcome. dei geni di ciclina D1 e p21Waf è stata condotta mediante analisi Scopo del lavoro. Verificare se la GC rappresenti un’alternati- bioinformatica e il legame del complesso trascrizionale è stato va costo-efficace al tradizionale approccio individuale. determinato mediante ChIP. Pazienti e metodi. I dati sono riferiti a 581 pazienti (315 segui- I risultati ottenuti dimostrano quanto segue: ti mediante GC e 266 controlli, trattatati individualmente), prove- 1) contrariamente al PA 100 mM, il PA 300 mM induce inibizio- nienti da 11 servizi diabetologici, che hanno completato lo stu- ne della proliferazione cellulare associata a riduzione dell’e- dio. Sono stati calcolati i seguenti costi diretti (normalizzati in spressione di ciclina D1 e aumento di p21Waf; € 2007): formazione del personale, farmaci, lavoro del persona- 2) l’arresto del ciclo cellulare indotto dal PA 300 mM dipende le, diagnostica, utilizzo della struttura sanitaria, costi di traspor- dall’attivazione di PPARγ che regola negativamente l’espres- to dei pazienti. Infine, con l’obiettivo di verificare l’impatto di pos- sione della proteina STAT5 e della sua forma attivata sibili futuri costi delle complicanze (nei successivi 10 anni), è (pSTAT5); stato calcolato, al basale e al termine dello studio, il rischio car- 3) nelle regioni promotore dei geni di ciclina D1e di p21Waf sono diovascolare nei GC e nei controlli, applicando le formule presenti siti di legame per il complesso trascrizionale Framingham, Ukpds e Cuore. STAT5/PPARγ; Risultati. Al termine dello studio i GC avevano ottenuto, rispet- 4) l’eterodimero STAT5/PPARγ è espresso sia nelle EPC tratta-
  • 5. 60 Attività Diabetologica e Metabolica in Italia te con PA 100 mM (cellule proliferanti) sia in quelle trattate te, hanno portato a migliore aderenza terapeutica e a un nume- con PA 300 mM (cellule non proliferanti), ma nelle prime è ro minore di interruzione di terapia (drop out) con CSII. presente sul promotore di ciclina D1, mentre nelle seconde Materiale e metodi. Sono state valutate retrospettivamente su quello di p21Waf; le cartelle di 131 pazienti in età pediatrica affetti da diabete 5) l’attività trascrizionale dell’eterodimero STAT5/PPARγ è mellito di tipo 1 (DMT1) seguiti presso la SCDU di modulata dal contenuto relativo intracellulare di pSTAT5. Endocrinologia e Diabetologia del Dipartimento di Scienze La rilevanza biologica di questi risultati è stata convalidata dalla Pediatriche; a questi pazienti era stato applicato il microinfuso- dimostrazione che le EPC isolate da soggetti diabetici esprimo- re nel periodo compreso fra il gennaio 2001 e il dicembre no bassi livelli di STAT5 e iperesprimono p21Waf e l’eterodimero 2010. I pazienti sono stati suddivisi in 2 gruppi a seconda del STAT5/PPARγ è legato stabilmente al suo promotore. periodo in cui avevano iniziato la terapia con CSII: gruppo A di I risultati ottenuti da questo studio, oltre a fornire ulteriori prove 57 bambini e adolescenti (32 M/25 F, età media di inizio tera- sulla rilevanza biologica di STAT5 come modulatore dell’attività pia 11,48 ± 4 anni) che avevano iniziato la terapia con CSII nel funzionale delle cellule vascolari, apportano nuovi elementi periodo compreso fra gennaio 2001 e dicembre 2005; gruppo conoscitivi sui meccanismi molecolari responsabili del danno B costituito da 74 pazienti (40 M/34 F, età media di inizio 9,7 vascolare associato alla presenza di elevate concentrazioni di PA ± 5,5 anni) che erano stati sottoposti a terapia con microin- nel plasma. fusore nel periodo fra gennaio 2006 e dicembre 2010. L’applicazione del microinfusore avveniva in regime di ricovero previa adeguata istruzione da parte di personale specializzato. Interruzione della terapia con microinfusore (drop-out) Il follow-up era caratterizzato da visite ogni 2 mesi (esame in una popolazione pediatrica affetta da diabete di tipo 1 obiettivo, dosaggio HbA1c, eventuali correzioni delle velocità basali e dei boli prandiali di insulina), day-hospital annuale per Tuli G, Di Gianni V, Gioia E, Sicignano S, Ignaccolo MG, valutazione generale e costante contatto via internet (scarico Bertello C, Cerutti F, Rabbone I dati/e-mail) tra genitori e operatori sanitari. SCDU Endocrinologia e Diabetologia, Dipartimento di Risultati. Nella nostra casistica si sono verificati 18/131 drop- Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza, Università di Torino out (14%) dalla terapia con CSII, di cui 12 (21%) del gruppo A e 6 (8%) del gruppo B. Non sono state evidenziate differenze Introduzione. La terapia con microinfusore (CSII) è una moda- significative nell’ambito dei singoli gruppi e fra i gruppi stessi per lità terapeutica efficace, ben tollerata, sicura anche in età pedia- quanto attiene sesso, BMI, dosi giornaliere di insulina, malattie trica. Dopo il 2006 sono state pubblicate raccomandazioni da associate, complicanze e stadio puberale, mentre l’età di appli- parte di società scientifiche internazionali (ISPAD, ESPE, cazione della pompa risultava essere significativamente inferiore LWPES, EASD, ADA), nonché linee guida italiane adattate alla nel gruppo B. La durata di malattia e i valori di HbA1c sono risul- realtà nazionale, per quanto attiene le corrette indicazioni, requi- tati significativamente maggiori nei pazienti che avevano sospe- siti e soprattutto la giusta selezione dei pazienti candidati alla so la terapia rispetto a quelli che continuavano. terapia con CSII. Lo scopo del nostro studio è stato quello di Conclusione. Criteri di selezione più adeguati che comprenda- valutare se i nuovi criteri di selezione introdotti dalle linee guida no non solo i parametri metabolici, ma soprattutto la motivazio- internazionali e nazionali, che valutano non solo i parametri ne dei pazienti anche in età precoce e dei loro familiari, compor- metabolici, ma anche la motivazione della famiglia e del pazien- tano migliore compenso metabolico e minori casi di drop-out.