1. SGRT
NOTIZIE
Quattro
Qcolonne
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. 70% regime libero – ANNO XXI n° 5 mAggIO 2012 – AUT.DR/CBPA/CENTRO1 – VALIDA DAL 27/04/07
ritardi/1
viaggio nella crisi Nelle storie di Antonio, Giorgio, Stefano e Nicola la riscossa di giovani e non
contro le difficoltà economiche. Alla ricerca di un lavoro, a qualunque costo ti segnalo che...
tornano i mestieri manuali
Partecipare alla razionalizzazione dei costi se-
gnalando gli sprechi e le inefficienze: è la possi-
bilità che il governo ha dato ai cittadini. Sem-
brava l’ennesima iniziativa a cui difficilmente
si potesse dar seguito, soprattutto perché in una
Un ragazzo su tre è disoccupato, ma ci sono ancora 100mila posti non qualificati disponibili fase dove la politica e la sua casta viene vista co-
me il nemico principale, l’ira dei cittadini si sa-
Muratore, borsettiere, parruc-
chiere e carpentiere. sono solo La sfida rebbe scatenata. Insomma quelle 100mila mail
che stanno inondando il sito del governo, con se-
perugia e assisi ci credono
alcune delle figure di cui oggi il gnalazioni e suggerimenti su tutti i capitoli del-
mercato del lavoro ha ancora la spesa pubblica erano prevedibili. Quello che
bisogno. in questi tempi risulta- invece molti non immaginavano è che l’esecutivo
no più utili le competenze Le due città in lista per diventare Capitale Europea della Cultura 2019 potesse realmente dar seguito a provvedimenti na-
ti dal basso. E il pensiero va a quel gruppo di la-
manuali piuttosto che una laurea
voro di dieci funzionari che Palazzo Chigi ha
servizi aLLe pagg. 6-7
nominato: il compito sarà quello di leggere tutte
le segnalazioni e ponderare le proposte da invia-
Calcioscommesse re al commissario Enrico Bondi. Dalla possibi-
lità di utilizzare software open source nelle pub-
se il pallone diventa bliche amministrazioni fino a chi propone di fis-
una mela marcia sare il rimborso elettorale a 35 centesimi di eu-
Arresti, intercettazioni, interrogatori. Parole un ro a voto. Che in questo paese “Gattopardiano”,
tempo lontane da gioco e pallone. Oggi però le con il “marziano” Monti, stia realmente cam-
inchieste sul calcioscommesse hanno cambiato il biando qualcosa?
FranCesCo Cutro
vocabolario sportivo. A trent’anni dal Totone-
ro, che nel marzo del 1980 portò all’arresto dei
giocatori sui campi di calcio, il football di casa ritardi/2
nostra non è guarito. L’ultimo scandalo, venu-
to alla luce nel giugno del 2011 e in piena evo-
luzione, mostra un calcio sempre più corrotto.
Digitale medievale
Sotto la media Ue. Per diffusione della banda
Il 9 maggio scorso il procuratore federale della larga fissa, per numero di famiglie connesse a in-
Figc Stefano Palazzi ha reso noto quali sono so-
ternet, per gli acquisti e per il commercio on-li-
cietà, calciatori e dirigenti deferiti nell’ambito
ne. Stando ai dati dell'Autorità per le garan-
dell’inchiesta della Procura della Repubblica di
zie nelle comunicazioni (Agcom), l’Italia è in un
Cremona. Tra i deferimenti per il campionato
Medioevo digitale. E l’arretratezza tecnologica
2010/2011 ci sono anche tre società della mas-
si paga. Il ritardo nello sviluppo della banda lar-
sima serie: Atalanta, Novara e Siena. Ben 22
ga, ad esempio, costa all'Italia tra l'1 e l'1,5%
i club coinvolti tra Serie
del Pil, che significa almeno 15 miliardi di eu-
A, B, Lega Pro e Di- Diventare Capitale
europea della cultura
ro. Le aziende subiscono perdite di produttivi-
lettanti, mentre
nel 2019. É questo
tà rispetto a concorrenti che possono usare con-
i tesserati deferi-
ti sono 61, tra l’obiettivo sul quale si nessioni veloci rendendo più rapida la propria
cui gli ex nazio- stanno concentrando attività. Del resto l'economia on-line in Italia
nali Doni e Sartor. E perugia e assisi per i vale solo il 2% del Pil contro il 7,2% del Re-
il cerchio è destinato ad allar- prossimi anni. Due città gno Unito. Anche sulle esportazioni il Paese è
garsi nelle prossime settimane. Ci attende quin- che giocano non solo la fanalino di coda in Europa: solo il 4% delle
di un’estate di classifiche sconvolte, retrocessio- carta del patrimonio pmi, spina dorsale del nostro tessuto produtti-
ni e futuri punti di penalità. artistico e storico ma vo, vendono online. La media Ue è del 12%. In-
Dopo lo scandalo del 1980, a parte piccole ec- puntano anche a realiz- ternet, insomma, non è un’opzione. Ma un im-
cezione, il calcio sembrava guarito dalle scom- zare un programma per perativo. La banda larga e ultra larga sono in-
messe. Invece il pallone è di nuovo malato e la proiettarsi in europa e dispensabili per non vedere il sistema economico
sua immagine è sempre più legata ai soldi e nel futuro. Le insidie italiano fermo su un binario morto.
sempre meno a gioco e passione. arrivano dalle città con- vaLentina paraseCoLo
Se i cittadini scontenti della politica hanno par- correnti e dall’immagi-
ne rovinata del capo-
torito la cosiddetta “antipolitica”, il pericolo che
luogo umbro dagli ulti- ritardi/3
corre il calcio è che i tifosi si allontanino sem-
mi fatti di cronaca. Le
pre di più: un “anticalcio” fatto di tifosi disa-
morati. Perché in tutti gli sport c’è la mela mar- istituzioni però sono Mani sporche
certe che tutto questo Era il 17 febbraio 1992 quando il pm Antonio
cia, ma quello del pallone sembra ormai un rac-
non porterà a una boc- Di Pietro chiese e ottenne dal Gip Italo Ghitti
colto andato a male.
giorgio MatteoLi ciatura. segue a pag. 9 un ordine di cattura per l’ingegner Mario Chie-
sa, presidente del Pio Albergo Trivulzio e mem-
bro di primo piano del Psi milanese. Sono pas-
UMBrIA MULtIEtNICItÀ SPort sati venti anni da Mani Pulite, si continua a
parlare di corruzione in Italia. Inchieste che coin-
Quando di Non solo volgono partiti e non solo. Si è tornati al ’92 o
forse non è mai cambiato niente? Per quanto ri-
trasfusione atleti pro- guarda il valore monetizzato della corruzione in
ci si fessionisti Italia, questo sarebbe stato stimato dal SAeT
(Servizio anti corruzione e trasparenza) del Di-
ammala: senza giusti partimento della Funzione Pubblica in 60 mi-
liardi di euro. Secondo Trasparency Internatio-
la storia controlli. nal il Paese è al 69esimo posto della classifica dei
Boom di bambini stranieri Salute a
182 paesi più corrotti del mondo. Il guardasi-
di Paolo gilli Severino sul ddl anticorruzione stringe i pu-
nelle classi perugine. La rischio gni: il reato di corruzione per politici e pubblici
e di sua ufficiali sarà punito con un massimo di cinque
lingua è il solo ostacolo anche per anni di reclusione. Al momento la situazione è
madre. in stallo. Chissà se quando sarà approvato il ddl
all’integrazione scolastica gli amatori cambierà davvero qualcosa.
servizio a pag. 4 servizio a pag. 2 servizio a pag. 10 giorgia CarDinaLetti
2. 2 PRIMO PIANO MAGGIo 2012
“ i bambini
non italiani “ Maestre
in difficoltà “ Conosco
chi sceglie
sono tanti con tante scuole con
” ” ”
ma integrati lingue diverse meno stranieri
Nella periferia perugina record di bambini non italiani nelle classi, con picchi fino al 90% all’asilo. Maestre troppo spesso sole
integrazione sui banchi di scuola
Aumenta il numero dei nati in Italia tra gli studenti esteri, ma le difficoltà linguistiche continuano a preoccupare i genitori
L
e chiamano classi “ghetto” per l’alto nu- stri confini nazionali, mentre diminuiscono quel- diffuso in provincia che nelle scuole del capoluo- il punto di vista
mero di studenti non italiani che affolla- li che si trasferiscono dopo aver già intrapreso go. A Perugia nella scuola di infanzia “Il giardi-
no le aule. Un problema ideologico per un iter scolastico nel Paese di provenienza. no di Bibi”, quest’anno su 38 bambini iscritti 34 «straniero non è
molti, ma per chi la scuola la vive dall’interno gli In vetta gli alunni con cittadinanza romena, se- sono stranieri.
inconvenienti sono solo di natu- «All’asilo i problemi derivano
sinonimo di basso livello»
ra linguistica. soprattutto dal fatto che la mae- La scuola media “Bonazzi-Lilli” di Ponte
Una circolare del 2010 del Mi- stra è una sola e spesso si trova a Felcino è uno degli istituti di Perugia con la
nistero dell’Istruzione, dell’Uni- dover gestire tanti bimbi che par- più alta percentuale di
versità e della Ricerca (Miur) ha lano lingue diverse», spiega An- studenti stranieri: il
34,9%. «Ma da noi
fissato come tetto massimo il gela, che ha un figlio alla scuola
non esiste un proble-
30% di stranieri per classe. d’Infanzia “Fantabosco”, nella
ma d’integrazione –
Gli alunni con cittadinanza non frazione perugina di Ponte Felci- spiega il dirigente sco-
italiana sono un fenomeno con- no, dove su 101 iscritti 56 sono lastico, Paola Avorio –
solidato, ma recente in Italia. Se- cittadini non italiani. «Ho un’ami- perché negli ultimi
condo i dati elaborati dal Miur e ca che ha deciso di portare la fi- anni abbiamo lavorato
dalla fondazione iniziative e studi glia in un’altra scuola, non per un molto al riguardo». paoLa avorio
sulla multietnicità (Ismu), nel pregiudizio, ma per motivazioni Il profilo demografico
1996/1997 gli studenti con citta- linguistiche e di comunicazione». dei bambini stranieri è radicalmente cambia-
dinanza non italiana erano 59.389; Maria è un’altra mamma, suo fi- to: «ormai circa il 50% sono nati in Italia –
nell’anno scolastico 2010/2011 glio frequenta la scuola elemen- prosegue la prof.ssa Avorio – mentre gli altri
sono diventati 711.046. Più di tut- tare “A. Bonucci,” dove su 205 arrivano da precedenti esperienze scolastiche
ti nella scuola primaria. bambini 87 sono stranieri. «I ra- nel nostro paese. A livello di scuola media la
I bambini nati in Italia general- stuDenti in una sCuoLa itaLiana gazzini tra loro non fanno alcuna percentuale di studenti stranieri che entrano
mente conoscono e parlano l’ita- differenza, ma ci sono problemi per la prima volta nel nostro sistema scolasti-
co ormai è praticamente nulla».
liano, che spesso rappresenta la loro lingua ma- guiti dagli albanesi. A sorpresa sono sempre di di comunicazione. Di tanto in tanto c’è qualche
La conseguenza è un cambiamento dei crite-
dre. In questi casi l’integrazione è quindi del tut- più gli studenti provenienti da Moldavia e India. caso veramente eccezionale, l’anno scorso ad
ri con cui vengono formate le classi: «Prima
to naturale. Questo fenomeno è in aumento. Se Se si considera la percentuale di allievi con cit- esempio è arrivato un alunno cinese, ma a pre- tenevamo in considerazione la nazionalità, da
4 anni fa sul totale della popolazione di origine tadinanza non italiana, sul totale al primo posto occupare è il rallentamento didattico generale. tre anni solo il merito scolastico: straniero
straniera i nati in Italia erano il 34,7%, nel troviamo l’Emilia Romagna (14%), seguita dal- Non sempre bastano i mezzi che le scuole han- non è più sinonimo di basso livello».
2010/2011 il numero è salito al 42,1%. Quindi l’Umbria (13,3) e dalla Lombardia (12,5%). no a disposizione». LuCa Cesaretti
aumenta il numero dei bambini partoriti nei no- In quasi tutte le regioni questo fenomeno è più annaLisa FantiLLi
senza legge
Libertà condizionata. È questo lo stato della
timidi passi per il wi-fi libero
connessione wi-fi in Italia. Poche ore di libe-
ra uscita per chi vuole connettere il proprio
Parte il servizio di connessione gratuita nel centro di Perugia. Incertezze sulle modalità di registrazione
A
dispositivo a una rete senza pagare il servi- nnuncio del Comune di Perugia: anche uno degli operatori cosa fare per navigare liberi. gna inoltre due fogli con un riferimento all’or-
zio. In alternativa biso- il capoluogo di Regione avrà la connes- Risposta: «Bisogna registrarsi». Cioè? «Lasciare i mai ex decreto Pisanu. Per l’Ufficio gestione
gna abbonarsi con un sione libera a internet grazie all’impe- propri dati». Proviamo a invocare l’abrogazione servizi informativi del Comune di Perugia biso-
operatore delle teleco- gno decisivo della Giunta Boccali. Insomma, della legge Pisanu. «E se fate un attentato?», gna dare i propri dati ai sensi di un comma (il 4)
municazioni. Uno dei Perugia prova ad allinearsi agli standard di altri chiede sogghignante l’impiegato. Non possiamo di un articolo (il 7) di una legge (155/2005) che
fattori, se non il princi- centri europei. In Italia nel 2011 i punti di acces- che desistere e consegnare il documento d’iden- non esiste più. Dal Comune invocano il diritto
pale, che ha determinato so wi-fi in luoghi pubblici o aperti al pubblico tità. L’impiegato ci lascia un codice utente e una di tutelarsi contro eventuali crimini. Sempre
questo stato delle cose è il decreto legge erano cinquemila. Non un dato esaltante: dagli uffici comunali fanno sapere che il tiro
144/2005 (poi convertito in legge), più pro- nella vicina Francia sono cinque volte di sarà corretto probabilmente a partire da
saicamente il “decreto Pisanu” dal nome del più. Il wi-fi è uno strumento che dovreb- luglio: basterà semplicemente inviare un
suo ispiratore, all’epoca Ministro degli Inter-
be rendere più liberi i cittadini e magari, sms a un numero e si riceveranno i codici
ni. Una normativa che introdusse misure re-
perché no, dare uno stimolo all’economia per usufruire del servizio.
strittive per contrastare il rischio terrorismo:
cittadina. Ci sono anche altri limiti. Per il momento
ad esempio i gestori di esercizi che avessero
Camminiamo per le vie del centro, con l’area del servizio è circoscritta: da Palazzo
messo a disposizione una connessione dove-
vano avere una licenza rilasciata dal questo- in mano uno smartphone. Ma della rete dei Priori a Piazza Matteotti, fino alla terraz-
re e verificare l’identità degli utenti con un nemmeno l’ombra. Scopriamo che per za del Mercato coperto e le scale mobili del
documento d’identità. usufruire del servizio bisogna registrarsi al- Pincetto. In altre parole un cittadino perugi-
Queste disposizioni, previste come transito- l’Urp, l’Ufficio per le relazioni con il pub- no di Ponte Felcino o Madonna Alta per
rie, non sono state prorogate con il decreto blico. Decidiamo di chiamare al numero esercitare il proprio diritto di libero cittadi-
Milleproroghe del 2010 (decreto legge 075075075. Ci accoglie una voce che c’in- no digitale deve salire su in città, registrarsi
225/2010), convertito in legge a fine febbra- vita a selezionare con il numero 1 il servi- all’Urp della Loggia dei Lanari e usare la
io del 2011. E da gennaio 2012 l'abolizione zio del “Comune di Perugia”. Digitiamo e connessione solo in una zona limitata. «En-
è definitiva: il governo Monti non ha inserito risponde un operatore che invita a recarsi tro luglio - ha annunciato l’assessore Monia
il rinnovo nel decreto proroghe 2011. Di con- all’Urp della Loggia dei Lanari. Gli altri uf- Ferranti - la connessione sarà estesa ad al-
seguenza ora non è più necessaria nessuna fici disseminati sul territorio comunale tre venti piazze». Manca un’ultima decisiva
licenza. È caduto anche l’obbligo di identifi- non hanno le stesse competenze. restrizione: scopriamo che la navigazione sa-
cazione degli utenti, il monitoraggio delle Non ci resta che andare all’infopoint, gLi hot spot per iL MoMento attivi neL Centro Di perugia rà libera per due ore al giorno. Perché? «E
operazioni e l’archiviazione dei dati sia per gli per avere informazioni di persona e capi- poi la Telecom la facciamo fallire?», è la do-
esercizi privati sia per le pubbliche ammini- re che tipo di registrazione è richiesta. Di sicu- password che dovrà essere adoperata a ogni manda sarcastica dello stesso impiegato. Si ri-
strazioni che mettono a disposizione degli ro non si tratterà di dare i nostri dati anagrafici login. Inciso: ognuno può cedere il proprio schia di fare concorrenza ai grandi operatori del-
hot-spot gratuiti.
visto che non è più obbligatorio (vedi box). codice a qualsiasi altro utente, anche a chi ha le telecomunicazioni.
r.C.
Una volta entrati all’infopoint chiediamo a cattive intenzioni. Il dipendente pubblico conse- raFFaeLe CappuCCio
3. MAGGIo 2012 PRIMO PIANO 3
L’Umbria ai primi posti per le vittime sul luogo di lavoro e la frequenza di infortuni. Dall’inizio del 2012 sono già sette ad aver perso la vita
sicurezza, la nuova precaria del lavoro
L’ultimo caso il primo maggio. Diminuiscono i morti ma il fenomeno rimane allarmante e la prevenzione rischia di diventare un lusso
I
l primo maggio, mentre migliaia di perso- ri ha un’invalidità al 78% e prende circa 2000 eu-
ne festeggiavano, c’era chi lavorava. E chi ro al mese. Nel 2002 è stato vittima di un grave
sul lavoro perdeva la vita: Vasil Copil, ope- incidente: «Lavoravo da mesi come imbianchino
raio romeno di 51 anni, era in un cantiere vici- in un cantiere di Ponte Felcino. Una mattina,
no all’Aquila quando, per prendere degli attrez- mentre scaricavamo degli attrezzi dal furgone, il
zi, si è sporto troppo dall’impalcatura ed è cadu- carico di una gru mi è crollato addosso». Dopo
to a terra. il coma farmacologico gli ci sono voluti tre anni
oltre due milioni e trecentomila. Sono tante le di riabilitazione per tornare a camminare: «Cer-
persone che nel 2008 hanno perso la vita sul po- to, non libero e spedito - ironizza Cleandro - ma
sto di lavoro. A dirlo è l’Ilo, l’organizzazione in- comunque spedito».
ternazionale del lavoro, nel suo ultimo rapporto: L’associazione, insieme ai sindacati e all’Inail,
“Tendenze globali e sfide alla sicurezza e salute ha organizzato una marcia ad Assisi alla fine di
sul lavoro”. giugno per tenere viva l’attenzione su un feno-
In Italia nel 2011 sono state 930 le vittime di meno ancora troppo diffuso.
questo fenomeno. Il 4,4% in meno rispetto al
2010, una tendenza che si registra negli ultimi an-
ni. Anche se va tenuto conto della crescente di- i numeri
soccupazione. Un quinto dei morti lavorava nel-
le regioni del centro Italia. L’Umbria è al quarto
posto per l’incidenza dei casi di morte sul lavo-
2 milioni 300mila
tante le persone che nel 2008, in tutto il
ro rispetto agli occupati, mentre è addirittura la mondo, hanno perso la vita sul posto di
prima per la frequenza degli infortuni. Lo scor- un Cantiere aperto nei pressi Di Bastia uMBra lavoro.
so anno, secondo i dati dell’Inail (Istituto nazio-
nale per l’assicurazione contro gli infortuni sul spiega - per un équipe composta da meno di 50 za scopo di lucro, ci lavorano soprattutto volon- 930
lavoro), sono stati 18 gli operai, agricoltori, pe- tecnici che deve monitorare oltre 2000 cantieri tari. Tra i dipendenti c’è Marco Crescentini: «Si I morti sul lavoro in Italia nel 2011. Il setto-
scatori e trasportatori che hanno avuto inciden- nella regione. E i tagli alla spesa pubblica riguar- può rivolgere a noi anche chi non è iscritto. ol- re più colpito è stato quello dell’industria,
ti mortali. E nel 2012 i casi registrati sono già 7, dano anche il nostro settore: il costo dei control- tre all’assistenza ci occupiamo anche del reinse- con 430 casi.
l’ultimo è quello di Francesco Beccari, impren- li è alto e di fatto noi non produciamo entrate, rimento lavorativo. Come una sorta di agenzia
ditore schiacciato dal suo muletto a Magione ma sicurezza». interinale». Grazie a loro ha trovato lavoro Ro- 18
mentre cercava di abbattere un albero. Secondo l’Inail, nel 2011 gli infortuni sul lavo- berto Celesti. Ha perso l’occhio destro in un in- Le vittime di incidenti sul lavoro in Umbria
Nel cuore verde d’Italia si muore soprattutto ro nella regione sono stati circa 15mila. fortunio “in itinere”, ovvero mentre si recava al nel 2011. Dall’inizio del 2012, invece, i morti
coltivando la terra e nei cantieri. Basta una disat- L’Anmil (Associazione nazionale mutilati e in- lavoro. «Era il 16 luglio del 1983, me lo ricordo sono stati già 7.
tenzione per cadere da un’impalcatura, come è validi sul lavoro), che in Umbria conta 19mila come se fosse oggi -racconta Roberto- avevo so-
successo a un operaio spoletino che ha battuto iscritti, presta assistenza legale, fiscale e previ- lo 17 anni, sarei potuto essere in vacanza come 726mila
la testa contro una vite a novembre scorso. Spes- denziale. Il presidente regionale, Alvaro Burzi- molti altri ragazzi, e invece lavoravo in campa- Gli infortuni denunciati nel 2011, comunque
so, però, sono le misure di sicurezza a mancare. gotti, ha vissuto il dramma dell’infortunio in pri- gna. È successo che mi sono scontrato contro diminuiti del 6,4%. Ma si deve mettere in
conto una maggiore disoccupazione.
E una prevenzione adeguata. ma persona: «Mio padre ha perso una gamba per una mietitrebbia».
Il dott. Giorgio Miscetti della Asl2, si occupa un masso sollevato dal trattore. È stato allora che L’invalidità si calcola in percentuale, stabilita in
di prevenire gli infortuni e fare controlli sui luo- ho deciso di dedicarmi a chi ha subito incidenti alcune tabelle ministeriali, in base alle quali l’in-
15mila
Gli infortuni in Umbria nell’ultimo anno.
ghi di lavoro: «Un’impresa sempre più difficile - simili». In effetti l’Anmil è un’associazione sen- fortunato riceve una pensione. Cleandro Ventu-
«Bianco non è il colore del lutto»
Lorena Coletti racconta la morte dell fratello Giuseppe, una delle quattro vittime dell’esplosione della Umbria olii
«N
on voglio che la dignità di mio mal di testa tutto il giorno, come un presenti- E lei come ha reagito?
fratello venga calpestata. È la mento. Quando mi hanno detto della morte di «Sono andata a raccontare la storia di mio fra-
dignità di chi lavorava tello in tv e a manifestare per chiede-
e non è più tornato a casa». Lorena re giustizia. Adesso voglio solo che
Coletti mostra con orgoglio la foto Del Papa sconti la sua pena. Pensare
del fratello Giuseppe, vittima del- che ha avuto persino il coraggio di
l’esplosione dell’Umbria olii. Nella scrivere un libro (il titolo è “Non ho
sua voce c’è ancora la rabbia per
quello che è successo. Il 25 novem-
colpa”, ndr) per dichiarare la sua
innocenza, avrei voluto leggerlo ma umbria olii
bre del 2006, allo stabilimento di
Campello sul Clitunno, un silo saltò
non sono riuscita a trovarlo».
Come ha vissuto l’attenzione
la storia
in aria causando la morte di quattro mediatica? 25 novembre 2006
lavoratori e la distruzione dell’im- «Tutti i giornali sono stati dalla Quattro operai muoiono per l’esplosione di un
pianto. Il tribunale di Spoleto, lo nostra parte e andando in tv ho silo nella fabbrica Umbria olii, a Campello sul
scorso dicembre, ha condannato a conosciuto molta gente che aveva Clitunno. I nomi: Giuseppe Coletti, Maurizio
sette anni e sei mesi Giorgio Del vissuto drammi come il mio. Così Manili, Tullio Mottini, Vladimir Todhe.
Papa, presidente del consiglio di non mi sono sentita sola. Però una
amministrazione, per omicidio col- Lorena CoLetti ha in Mano iL LiBro “tornare a Casa DaLLavoro” DeDiCato aLLa trageDia cosa la voglio dire: mi sono battuta 24 novembre 2009
DeLLa uMBria oLii in Cui ha perso La vita iL FrateLLo giuseppe
poso. perché non si chiamassero più A Spoleto inizia il processo. Sul banco degli
Guardando la foto di Giuseppe si intuiscono Giuseppe ho pianto, forse sono anche svenuta, “morti bianche”. Il bianco è il colore della gioia, imputati, il presidente del consiglio di ammi-
le somiglianze con la sorella. Una famiglia di non ricordo». della festa, del matrimonio. Cos’hanno di bian- nistrazione dell’azienda Giorgio Del Papa e
operai, da sempre dedita al lavoro. Cinque figli, Ha capito subito come è avvenuto l’inci- co quelle vittime rimaste carbonizzate tutta la
la madre muore quando sono ancora piccoli ed dente? notte? Io vedo solo nero, mi porto dietro un 25 novembre 2011
è il padre a occuparsi di loro. Lorena vive in una «Dopo qualche giorno mi sono resa conto di lutto da sei anni. ora quello che mi interessa è Quinto anniversario della tragedia. Il presiden-
grande casa nella campagna di Narni, a pochi aver visto in tv le immagini dell’incendio, ma il futuro di mio figlio. Emanuele non ha voglia te della Repubblica, Giorgio Napolitano, scri-
chilometri dal centro. ero al telefono e non ho prestato attenzione. Mi di studiare, magari anche lui andrà a fare l’ope- ve al sindaco di Campello, Paolo Pacifici, per
Come ha saputo della morte di suo fratello? ci sono voluti dei mesi per reagire, perché ero raio. Ne ha tutte le intenzioni. L’altro giorno mi richiamare l’attenzione sulla vicenda.
«Era sabato sera e stavo lavorando in pizze- sotto sedativi per il dolore. Una sera ho iniziato ha chiesto quante possibilità avesse di morire
ria. Una mia collega mi avverte che fuori c’è a cercare su internet per fare chiarezza. Poi un come lo zio. Io non so che rispondere, posso 19 dicembre 2011
mio marito e quando esco trovo anche mio giorno ci è arrivata una richiesta di risarcimen- solo sperare in una legge che lo tuteli». Giorgio Del Papa viene condannato a sette an-
figlio e i miei cognati. Allora capisco subito che to di 35 miloni di euro da Del Papa: per lui l’in- pagina a Cura Di ni e sei mesi per omicidio colposo plurimo.
c’è qualcosa che non va. E dire che avevo avuto cidente era colpa degli operai». eLena BaioCCo e riCCarDo CavaLiere
4. 4 PRIMO PIANO MAGGIo 2012
Assisi. Una trasfusione infetta ha fatto ammalare la madre di Paolo Nizi, deceduta nel 2005. E il risarcimento non c’è
«Quel sangue infettò mamma»
La guerra di Paolo: “Un intervento al cuore l’ha fatta ammalare di epatite. trent’anni senza un aiuto dallo Stato”
T risarcimenti al palo
rasfusioni killer di sangue infetto. Si en- Quella di Paolo non è la storia di una trage- le tra l’avvenuta trasfusione e la contrazione di
tra in ospedale, si ricorre a una trasfu- dia caduta dal cielo. Ma di un contenzioso con un virus.
D
sione, ci si ammala, si muore. Una brut- lo Stato, che ha omesso di controllare con i do- Le domande di risarcimento mandate al Mi- al punto di vista legale, la partita è tutt’altro
ta storia. Sono quattromila le persone già mor- verosi test che il plasma non veicolasse patolo- nistero della Salute sono state circa settemila. che chiusa. La questione si articola in due
te, perché contaminate con sangue, o suoi de- gie mortali, quali l’epatite o l’Hiv. Gli emodan- Ma tecnicismi e paletti si sono via via frappo- tranche, come chiariscono gli avvocati perugi-
ni Michele Nannarone e Massimiliano Poggianti che
rivati, messo in commercio senza gli opportu- neggiati sono persone normali, sane, che han- sti al buon esito del contenzioso. Nel gennaio
da anni difendono le vittime del sangue infetto: «Da
ni controlli. Tra queste c’è la madre di Paolo Ni- no fatto ricorso alle strutture sanitarie del no- 2008 le Sezioni Unite della Corte di Cassazione una parte c’è la legge 210 del 1992, per l’indennizzo
zi. La donna, assisiate, nel lontano 1982 si è am- stro Paese che dovevano garantire loro cure si- hanno sentenziato che l’interessato, per ottene- delle vittime di trasfusioni killer. I danneggiati che l’-
malata gravemente per una trasfusione con san- cure. Così non è stato. Se ci si ammala re il risarcimento, ha cinque anni di tempo, che hanno richiesto percepiscono una “pensione” bime-
gue infetto, in occasione di un intervento chi- gravemente non si può più lavora- decorrono dal momento della d o m a n d a . strale che va dai 1445 ai 1620 euro, a seconda della
gravità del danno».
rurgico al Policlinico Umberto I di Roma, ed è re. Chi è in difficoltà econo- Dopodiché la prescrizione estingue il C’è poi il capitolo dei risarcimenti stabiliti dalla finan-
morta nel 2005. All’epoca aveva 55 anni. miche finisce relega- t o reato. Questo anche se al- trove è stato ziaria Prodi del 2007, secondo cui chi aveva già in cor-
«In quell’intervento al cuore le sono state tra- ai margini della ipotizzato per il fatto in questione il so una causa poteva presentare domanda per i dan-
sfuse venti sacche di sangue, che poi si è scoper- società. E se reato di “epidemia colposa”, per ni subiti, di ordine biologico, patrimoniale, esistenzia-
le e di vita di coppia. La responsabilità del Ministero
to che erano infette. È da lì che è iniziata l’ago- pure si fan- cui i termini della prescrizione
della Salute in questi casi di pessima sanità, riferi-
nia». Non si dà pace Paolo, che dopo quell’in- no le leggi s’allungano a 15 sce Poggianti, è accertata: «Le sentenze hanno ap-
gresso all’ospedale ha visto sgretolarsi la sua se- per ripa- anni. purato che era impossibile tracciare il sangue – rac-
renità familiare. «Mia madre stava sempre male, gare il Fatto sta che la conta Poggianti – che a volte proveniva addirittura
aveva continui svenimenti, ha scoperto poi di sentenza della Cassa- dal terzo Mondo».
Ma in Italia non ci si è comportati meglio, specie per-
avere contratto l’epatite C. A seguire, sono insor- zione ha escluso dai ché test attendibili c’erano già: «Era il 1966 quando
te altre patologie, prima il diabete e poi l’Alzhei- ricorsi l’ottanta per il Ministero esortava le Usl ad evitare donatori con
mer. Gli ultimi anni, prima di morire, non man- cento delle persone transaminasi alte, ma senza che fosse legge». Segui-
giava più, era alimentata con il sondino». emodanneggiate. In re il percorso del sangue dalla donazione alla trasfu-
sione, poi, era impossibile: «Nelle USL non esisteva-
Un calvario lungo trent’anni. Che si riverbe- più, c’è l’esercito degli no registri dei donatori, anche se già nel 1967 era
ra sul nucleo familiare, inevitabilmente. Prova- ignari. Quelli che non sco- stato formulato il “Piano sangue” per il controllo e
to dal triste destino materno, adesso anche lui priranno mai d’essersi am- l’accertamento della provenienza delle sacche».
sta male, a soli 63 anni Paolo soffre d’insuffi- malati per colpa di sangue in- Negligenze che hanno portato al contagio di oltre ot-
cienza respiratoria. Ma l’ultima goccia è arriva- fetto. tantamila persone, secondo il Comitato vittime san-
gue infetto. Che oggi chiedono di essere risarcite. tra
ta nel 2010. Quando il Ministero della Salute ha Morale della favola, sono pas- il 2009 e il 2010 sono state oltre 7000 le richieste inol-
accordato un risarcimento per le pene patite sati già cinque anni dallo stanzia- trate. Eppure, a tre anni di distanza, tutto è fermo: «Il
dalla famiglia Nizi pari a 600 mila euro. Che sa- danno, la mento di questo fondo. Almeno eco- decreto che definisca modi ed entità dei risarcimenti
rà però erogato in 10-15 anni. realtà è che serve nomicamente poteva essere una boccata non è mai stato definito. Da mesi ci rimbalzano da una
riunione all’altra, ma nulla di fatto», racconta Nanna-
«Sono invalido e vivo attaccato all’ossigeno – sempre la mobilitazione d’ossigeno. Invece è stato avviluppato in un iter rone. E per alcuni è già troppo tardi: «Su 208 cause
protesta – così rischio di fare la fine di mia ma- perché quel che è stato sancito sia anche appli- pachidermico, incastrato nei cavilli e nelle lun- intentate, almeno 40 dei nostri assistiti sono morti-
dre, che è morta non vedendo un soldo». «So- cato. gaggini. senza aver avuto una risposta dallo Stato».
lo nel suo ultimo anno di vita le sono stati ero- Il diritto al risarcimento è stato riconosciuto Eppure il tempo conta. Vuol dire vita che Esasperati, perché le loro sono storie passano inos-
servate. Perché con quel risarcimento avrebbero po-
gati circa dieci mila euro, cifra neanche suffi- sotto il governo Prodi per settemila persone passa. Soldi per cure sanitarie costose che do-
tuto curarsi adeguatamente e vivere un’esistenza di-
ciente a ripagarci delle spese legali. Per il resto con un decreto-legge emanato nel 2007, coper- vevano essere disponibili e che invece manca- gnitosa. Esasperati, perché molti di loro per quella
del tempo, abbiamo dovuto destreggiarci con il to dalla finanziaria, che ha stanziato un fondo no all’appello. Le persone intanto muoiono. E legge che ora c’è hanno lottato e manifestato, ma i
mio stipendio da dipendente statale e la pensio- di 180 milioni di euro. Soldi da erogarsi annual- il risarcimento dato a chi giace all’ombra di un suoi effetti si sono persi nelle maglie di una giustizia
ne d’invalidità di mamma, che non arrivava a mente secondo un piano pluriennale. Il requisi- cipresso non paga. che prende tempo anche davanti alla morte.
mille euro». to per ottenere la transazione è il nesso causa- Laura CerveLLione MiCoL pieretti
L’evoluzione dello screening e la biologia molecolare battono sul tempo patologie prima “invisibili”
oggi la trasfusione è sempre “doc”
Mauro Marchesi, dirigente medico: «oggi test attendibili, tracciabilità del sangue e donatori selezionati»
S
e in passato sono stati commessi errori, Ma i progressi della ricerca non finiscono qui. piastrine – mentre i globuli rossi vengono
oggi negli ospedali italiani corre buon «Decenni fa alcuni pazienti sono state infettati “restituiti” al donatore». Una tecnologia vantag-
sangue, soprattutto grazie alle novità della da virus allora sconosciuti alla medicina, quindi giosa, che permette di non “impoverire” il
scienza. L’evoluzione dello screening è stato un di fatto “invisibili”. Basti pensare che il virus donatore con carenze di ferro.
passo in avanti decisivo per individuare patolo- della “mucca pazza” è stato identificato solo nel Inizia così l’iter di controllo immunologico
gie prima impossibili da rilevare, come ha spie- 1996. Ecco perché, per contrastare la diffusio- sulla sacca di sangue: «Deve passare attraverso
gato Mauro Marchesi, dirigente medico del ser- ne dell’“encelopatia spongiforme bovina” che una serie di esami virologici, che comprendono ne “a tappeto”: «Da anni dedichiamo alle scuo-
vizio di immunoematologia dell’ospedale peru- per qualche anno ci ha terrorizzati, «in Italia la ricerca degli anticorpi e dei virus di epatiti, le progetti educativi specifici sull’importanza di
gino “Santa Maria della Misericordia”. «Dal oggi non può donare sangue chiunque fra il Hiv e sifilide. Solo se passa tutti questi test il donare sangue. E non bisogna dimenticare il
1974 si è iniziato a dosare gli antigeni dell’epa- 1980 e il 1996 abbia soggiornato nel Regno prelievo riceve l’ok per essere poi trasfuso». lavoro insostituibile delle associazioni di volon-
tite B, nel 1985 gli anticorpi contro l’Hiv e nel Unito per più di sei mesi». Marchesi non nasconde che ancora oggi il tari, sempre disponibili ad informare e a chiari-
1989 quelli dell’epatite C, fino ad allora scono- Esiste ancora il “rischio da sangue”? Come rischio trasfusionale nullo non esiste, «sia per- re ogni dubbio di chi si accosti per la prima
sciuta». spiega Marchesi, il fattore di pericolo collegato ché esistono malattie ancora sconosciute, sia volta alla donazione. È soprattutto grazie a loro
“
Ma la vera rivolu- alle trasfusioni oggi è infinitesimale. Merito per una pur minima possibilità di errore – spiega Marchesi – che siamo arrivati a quota
Donare non zione in campo soprattutto dei donatori, tutti volontari e non umano». Dal 2002, però, il rischio è vicinissimo 20mila donazioni l’anno: un tetto che dovrebbe
comporta alcun immunologico si ha remunerati come avviene in molti Paesi, e tutti allo zero: «il pericolo di contrarre l’Hiv è uno permetterci di non essere in sofferenza in esta-
dieci anni dopo: accuratamente selezionati. «Dal 2005 i questio- ogni due-tre milioni di trasfusioni, è uno ogni te, il periodo più critico “ematicamente” parlan-
rischio, anzi: «Nel 2002 è stato nari somministrati ai potenziali donatori per- cento-duecentomila per l’epatite B, e uno ogni do».
fa bene introdotto l’obbli- mettono di rilevare al dettaglio i fattori di uno-due milioni per la C». Merito anche di una Eppure tra i potenziali “volontari di sangue”
go di effettuare i rischio a cui si può essere andati incontro». nuova “politica del sangue” da parte delle Usl, circola ancora di diffidenza riguardo all’oppor-
”
al donatore test con i nuovi Anche quando si tratta di una semplice pulizia secondo la quale il pericolo si riduce anche con tunità di donare, dove – qui sì – le titubanze
metodi di biologia molecolare, che individuano dentale o un tatuaggio. un uso oculato delle trasfusioni, limitate ai casi stanno a zero: «La donazione non è affatto
non solo gli anticorpi ma anche i virus di epati- Valutata l’adeguatezza del donatore, viene di effettiva necessitá. rischiosa. Anzi, gli esami generali effettuati per-
ti e Hiv». Il risultato è un’affidabilità molto più sottoposto ad un esame del sangue per valutare Eppure di sangue donato c’è ancora un gran mettono di monitorare in forma gratuita il pro-
elevata, perché «i test sui soli antigeni sono lo stato di salute, se è idoneo al prelievo e – se bisogno. Il centro trasfusionale dell’ospadale prio stato di salute. È una specie di “fidelizza-
ingannevoli nel “periodo-finestra”, quello che sì – a quale tipo. «È possibile infatti donare san- perugino ha la fortuna rara di essere autosuffi- zione” dei nostri volontari: perché ogni goccia
intercorre tra l’infezione e lo sviluppo degli gue intero o per aferesi, una procedura che ciente per quanto le donazioni di “oro rosso”, del loro sangue è preziosa».
anticorpi, in cui però si è già contagiosi». separa una specifica componente – plasma e/o grazie anche a una campagna di sensibilizzazio- MiCoL pieretti
5. MAGGIo 2012 PRIMO PIANO 5
La regione scende in campo a difesa delle imprese locali: varato il sigillo di qualità “Umbria artigianato - mobile in stile”
i marchi umbri sotto assedio
Dall’inizio dell’anno circa seimila oggetti sequestrati dalla guardia di finanza. Dagli accessori all’olio, tutti i prodotti sono a rischio
N
ell’ultimo mese i controlli della Guardia In Umbria il problema ha un aspetto da non lo: è stato fondato un distretto chiamato Deru-
di Finanza nella provincia di Perugia sottovalutare. La regione è ricca di prodotti ti- ta, per poter così esportare “legalmente” merce
«Bloccare le filiere
hanno portato al sequestro di 3159 pez- pici e di un artigianato fortemente radicato nel marchiata “Deruta CE”, dove anche l’acronimo del falso fin dall’origine»
zi contraffatti. oggetti di ogni tipo: circa 2500 ca- territorio. I falsari tentano di sfruttare l’ottima CE non significa Comunità Europea, ma China «Siamo preoccupati. Se vogliamo uscire dalla
pi di abbigliamento e accessori, 106 occhiali da reputazione, anche all’estero, delle creazioni lo- Export. Per difendere il prestigio delle cerami- crisi l’unica strada è tornare a fare produzione.
vista, 461 apparecchi elettrici e 32 bombole di cali per immettere sul mercato dei surrogati a che umbre fin dal 2008 è stato creato il consor- Ma produzione di qualità, l’unica nella quale
gas. Un elenco variegato e ben fornito, ma che basso costo. Un esempio fra tutti quello di De- zio “Deruta 1282”. E se si sa che in Umbria i possiamo essere competitivi sul mercato mon-
rappresenta solo la punta dell’iceberg di un feno- ruta. Le famose ceramiche sono protette da un prodotti alimentari trovano sempre spazio tra i diale». Stelvio Gauzzi, segretario di Confarti-
meno diffuso e non facile da individuare. Dato souvenir dei turisti, fuori dai gianato Imprese Peru-
che si tratta di una pratica sommersa tutti i dati, confini regionali il rischio è gia, va dritto al cuore
seppur significativi, sono parziali e non offrono che anche in ambito agroali- della questione quando
una fotografia completa della reale situazione. mentare circolino merci non viene stimolato sul te-
Nessun settore sfugge alla contraffazione, co- originali. ma della contraffazione.
me dimostrano i continui sequestri di merce fal- Non è un caso che già nel «Ci sarà sempre qualche
sa. A metà febbraio, a Narni, sono stati indivi- 1986 all’interno del quadro paese emergente dispo-
duati 2260 oggetti a marchio Thun probabil- degli interventi regionali a fa- sto a lavorare a costi più
mente made in China. Un anno prima i finanzie- vore dell’agricoltura fu costi- bassi dei nostri – riflet- steLvio gauzzi
ri di Terni avevano già intercettato 200 prodotti tuito il Consorzio Regionale di te – per cui dobbiamo puntare su prodotti di al-
spacciati per quelli della nota fabbrica di Bolza- tutela dell’olio extra vergine di ta qualità e livello tecnologico». Proprio quelli in
no sulle bancarelle dei venditori ambulanti della oliva Dop. Da 25 anni a oggi cui il fenomeno della contraffazione è una pia-
zona: soprattutto statuine decorate con fiori, ani- i problemi sono aumentati e ga crescente: «Nell’agroalimentare le normati-
maletti e angeli. dall’inizio dell’anno la Regio- ve molto stringenti aiutano; il vero problema è
Uno dei settori maggiormente oggetto di ri- ne ha varato un nuovo mar- per situazioni tipo le ceramiche di Deruta. Dal-
produzioni illecite è quello dell’abbigliamento e chio dedicato, “Umbria arti- la Cina arrivano prodotti marchiati, grazie a uno
stratagemma, ‘Deruta CE’. Così facendo sem-
degli accessori. A fine gennaio, ad Assisi, le fiam- gianato - mobile in stile”. Al
brano provenire dall’Umbria. L’aumento di se-
me gialle hanno trovato quasi mille articoli tra un MoBiLiFiCio artigianaLe uMBro aD inizio seCoLo. momento dieci aziende ne
in aLto, iL Logo DeL MarChio regionaLe “uMBria artigianato - MoBiLi Di stiLe” questri segnala la crescita del fenomeno, ma per
scarpe, borse, portafogli, cappelli, sciarpe, pan- hanno ottenuto la licenza.
combatterlo dobbiamo fare un passo in avanti e
taloni e biancheria intima. Tutti rigorosamente marchio di cui si può fregiare solo la produzio- Un’iniziativa che getta le basi per una lotta anco- stoppare queste filiere del falso dall’inizio».
griffati: Nike, Hogan, Louis Vuitton, Fendi, ne interna al piccolo Comune del perugino. Ma ra lunga e difficile.
L.C.
Gucci e Alviero Martini. in Cina si sono attrezzati per aggirare l’ostaco- LuCa Cesaretti e annaLisa FantiLLi
oLio oggetti per La Casa CeraMiChe aBBigLiaMento e aCCessori
neL 1986 è stato Costituito iL Consorzio regionaLe Di a Metà FeBBraio a narni sono state seQuestrate 2260 neL 2008 nasCe iL Consorzio “Deruta 1282” per La Questo è iL settore più ContraFFatto. a Fine gennaio aD
tuteLa DeLL’oLio extravergine uMBro D.o.p. FaLse statuine DeLLa nota FaBBriCa Di BoLzano thun protezione DeL MarChio DeLLe CeraMiChe LoCaLi assisi La Finanza ha sCoperto CirCa MiLLe Capi FaLsi
Prendevano di mira negozi d’alta moda. Scarpe, borse e capi di ogni tipo trafugati con l’astuzia
estro e manolesta:
volevo solo fare il negoziante i trucchi dei ladri
Gli stratagemmi per rubare nei negozi, soprat-
L’incredibile storia di Mario, tormentato da una banda di ladri. E lui si improvvisa “carabiniere aggiunto” tutto quelli più controllati, sono molti. Alcuni,
L
a crisi economica e le merci contraffatte quelle del giorno prima, quando li ho visti entra- to per cambiare. Quello che i malviventi non san- per creatività ed estro, meritano una menzione.
non sono le uniche minacce per chi man- re, sempre loro». La telefonata ai carabinieri è im- no è che i carabinieri, stavolta, li stanno osservan- Ecco i più comuni.
da avanti, giorno dopo giorno, la propria mediata e, pochi minuti dopo, segue l’arresto in do: così scatta la trappola e il negoziante, per la Una sacca marsupiale,
attività. Questa è la storia di Mario (il nome è di fan- flagrante. seconda volta, s’improvvisa sceriffo e prende par- a mo’ di canguro, da
tasia, ndr), titolare di un negozio di alta moda nel- «Avevano ancora la merce nascosta addosso. te all’operazione. indossare sotto gonne
vaporose. Durante
la Media Valle del Tevere. Le donne ad esempio sotto le gonne – continua «L’ho fatti arrestare, due volte. Mentre andava- una recente operazio-
Un ragazzo di spirito, che a dispetto della sua il titolare – ero sicuro che fosse finita lì»; invece, no via mi insultavano, dicendo che me l’avrebbe- ne i carabinieri hanno
giovane età lavora nel settore dell’abbigliamento in questa stramba riedizione per adulti di “guar- ro fatta pagare. Da parte mia ero tranquillo, pen- fermato una donna
già da vent’anni. Negli ultimi mesi si è trovato die e ladri”, siamo solo al primo tempo. savo che sarebbero rimasti dentro per un bel po’ che aveva rubato così
ben 6 paia di scarpe.
coinvolto, suo malgrado, in una buffa “guerra pri- Una settimana dopo – siamo tornati intanto al di tempo».
vata” – ma piuttosto seria, penalmente parlando negozio d’alta moda – un’auto parcheggia davan- Qui il tono di Mario rivela un accenno d’ama-
– contro una banda di artisti della truffa. ti all’ingresso, Mario trasecola: «Non ci volevo rezza: «Qualche giorno dopo, parlando col Ca- Una sorta di tagliasiga-
«La prima volta erano in sei, assieme a due credere. La stessa station wagon, le stesse perso- pitano dei carabinieri che ha condotto l’operazio- ri, di forma rotonda,
fatto per essere nasco-
bambini – spiega – hanno preso di mira il nostro ne, che sfacciati! Solo che quella volta erano in ne, ho scoperto che, in attesa del processo, erano sto nel palmo della
outlet, dove teniamo le collezioni delle stagioni tre». Il titolare e le sue commesse la prendono sul a piede libero. Liberi di tornare qui e bruciarmi mano. Un gesto veloce
passate». La strategia per mettere a segno il col- personale, raccolgono il guanto di sfida e li fan- il negozio per vendetta». o, più semplicemente, e il sigillo anti-taccheg-
po? Semplice, ma efficace: entrare nel negozio e, no entrare. «Eravamo il doppio di loro, io e cin- di tornare a colpire. La banda, infatti, è accusata gio viene via. tolto
quello, il resto, è un
forti del numero, fare baccano. Bambini che si que commesse – spiega sorridendo Mario – gli d’aver compiuto furti in tutta l’Umbria.
gioco da ragazzi.
rincorrono urlando, la commessa chiamata da un siamo stati addosso tutto il tempo, seguendo ogni Merce del valore di molte migliaia di euro, ma
lato all’altro del locale, così, in pochi minuti, la loro mossa». Risultato di mezz’ora di shopping a volte capita che i titolari dei negozi, benché cla-
banda (composta in tutto da più di dieci persone, fra i grandi marchi: un paio di calzini da 12 euro. morosamente gabbati, non si accorgano di nul- All’apparenza una nor-
tutte dello stesso nucleo familiare) va via con die- Mentre il trio si allontana nel negozio si tira un la. «Quando hanno perquisito l’auto della banda male borsa. In realtà è
cimila euro di merce. Rubata, naturalmente. sospiro di sollievo, con la soddisfazione d’aver – aggiunge divertito Mario – c’era di tutto, com- foderata all’interno con
pannelli che scherma-
L’incredibile, però, accade l’indomani. Il grup- reagito a tanta faccia tosta con civiltà e una buo- presa una quarantina di foulard di seta pregiata,
no le onde magneti-
po, fiutato l’affare, torna all’outlet per un’altra na dose di sarcasmo. di un negozio che conosco. Ho chiamato il tito- che. ottima per elude-
giornata di “shopping creativo”. Ma talvolta la realtà supera di gran lunga ogni lare, gli ho chiesto se gli mancassero dei foulard re, con eleganza, gli
Mario continua: «La seconda volta ero lì, guar- immaginazione. Passano appena tre giorni e la e lui mi fa “aspetta che guardo… Hai ragione! Me antifurti dei negozi.
davo le immagini delle telecamere di sicurezza, banda ci riprova: con Mario e il suo negozio, tan- ne mancano un paio!”». roBerto MoreLLi