2. 1
Prologo dell’autore
Lode ad Allāh, il Paziente (As-Sabūr), il Riconoscente
(Ash-Shakūr), l’Altissimo (Al-‘Aliyy), il Più Grande (Al-
Kabīr), Colui che tutto ascolta (As-Samī’), Colui che tutto
osserva (Al-Basīr), l’Onnisciente (Al-‘Alīm), l’Onnipotente
(Al-Qādir), il Cui potere controlla ogni singola creatura e
la Sua Volontà domina ogni singolo evento. La Sua
Chiamata alla gente a prepararsi per l’Aldilà è stata così
forte che anche i morti hanno potuto udirla. Testimonio
che Muhammad è il Suo Servo e Messaggero, il migliore
della Sua creazione che non risparmiò alcuno sforzo per
consigliare questa Ummah, il più paziente nell’accettare il
decreto di Allāh e il più grato per le Sue benedizioni.
Davvero egli trasmise il messaggio di Allāh e proclamò la
Verità, e subì sulla via di Allāh ciò che nessun essere
umano aveva mai sopportato. Egli seguì i comandi di
Allāh con pazienza e gratitudine, finché non ottenne il
compiacimento di Allāh e raggiunse il più alto grado di
pazienza, come non è mai stato raggiunto.
3. 2
La pazienza, o paziente perseveranza, è obbligatoria,
secondo il consenso dei sapienti, ed è la metà della fede
(īmān), l’altra metà della quale è la gratitudine (shukr).
La pazienza è menzionata nel Qur’ān circa novanta volte.
Il rapporto della pazienza con la īmān è come il rapporto
della testa con il corpo, e chi non ha pazienza non ha
īmān.
Allāh ha comandato la pazienza ai Credenti nella seguente
āyah:
اَياَهُّيَأَينِذَّلاواُنَمآواُنيَِعتْساِرْبَّصالِبِة ََلَّصالَو
“O voi che credete, rifugiatevi nella paziente
perseveranza (sabr) e nell’orazione.”
(Al-Baqarah, 153)
La pazienza è anche una condizione indispensabile per
una persona per entrare in Paradiso ed essere salvata dal
Fuoco dell’Inferno; nel Giorno del Giudizio Allāh dirà:
يِّنِإُمُهُتْيَزَجَمْوَيْلااَمِبواُرَبَصْمُهَّنَأُمُهَونُزِئاَفْلا
“In verità oggi li ho compensati di ciò che hanno
4. 3
sopportato con pazienza; essi sono coloro che
hanno conseguito [la beatitudine].”
(Al-Mu’uminūn, 111)
E Allāh l’ha comandata ai pazienti quando ha detto:
َۖينِرِباَّصالَويِفِاءَسْأَبْلاِاءَّرَّضالَوَينِحَوِسْأَبْلاِۖئٰـَلوُأَكَينِذَّلاواُقَدَصَۖكِئٰـَلوُأَو
ُمُهَونُقَّتُمْلا
“…coloro che sono pazienti nelle avversità e nelle
ristrettezze, e nella guerra, ecco coloro che sono
veritieri, ecco i timorati.” (Al-Baqarah, 177)
e:
ُ َّّللاَوُّبِحُيَينِرِباَّصال
“Allāh ama i perseveranti.” (‘Āli `Imrān, 146)
Allāh ci ha detto che Egli è con coloro che hanno pazienza;
questa è una speciale “compagnia” (ma’iyyah) che
significa che Egli li sta proteggendo e sostenendo, e ciò è
oltre e al di sopra della normale “compagnia” che si
applica a credenti e ai miscredenti allo stesso modo, con la
quale Allāh ha conoscenza di loro e veglia su di loro. Allāh
ci ha detto:
5. 4
واُرِبْاصَوَّۖنِإَ َّّللاَعَمَينِرِباَّصال
“E siate pazienti e perseveranti: poiché Allāh è
con coloro che pazientemente perseverano.”
(Al-‘Anfāl, 46)
Il Profeta ci ha detto che la pazienza è tutta buona e
colma di bontà, e ha detto che “Non c’è dono migliore che
la pazienza.” ‘Umar ibn al-Khattāb (radiAllāhu ‘anhu)
disse: “I giorni migliori della nostra vita furono in virtù
della pazienza.”
Questo libro è stato scritto per mostrare l’urgente
necessità della pazienza, e per spiegare che la nostra
felicità in questa vita e la nostra salvezza nell’Aldilà
dipendono dalla pazienza. Questo libro è pieno di vantaggi
e i lettori potranno beneficiare dei suoi consigli e
insegnamenti. Ciò che è buono e corretto in questo libro è
grazie all’aiuto di Allāh, e ciò che è sbagliato in esso viene
da Shaytān. Che Allāh perdoni l’autore e l’editore. Allāh è
il più Grande Aiutante, e riponiamo la nostra fiducia in lui.
6. 5
Capitolo 1: La definizione di pazienza
‘Sabr’ è una parola araba che deriva da una radice che
significa trattenersi, astenersi e fermarsi. C’è
un’espressione in arabo, “tal de tali è stato ucciso sabran”,
che significa che egli è stato catturato e detenuto fino alla
morte. In senso spirituale, pazienza significa fermare noi
stessi dal disperarci e cadere in preda al panico, frenare le
nostre lingue dal lamentarsi, e fermare le nostre mani dal
colpire i nostri volti e dallo strappare i nostri vestiti nei
momenti di dolore e stress.
Cosa hanno detto i sapienti sulla pazienza
Alcuni sapienti hanno definito la pazienza come una
buona caratteristica umana o un atteggiamento
psicologico positivo, in virtù del quale ci asteniamo dal
fare ciò che non è buono. Gli esseri umani non possono
vivere una corretta e sana vita senza pazienza.
Abū ‘Uthmān disse: “Chi ha pazienza è colui che si è
allenato ad affrontare le difficoltà.” ‘Amr ibn ‘Uthmān al-
Makki disse: “Pazienza significa restare vicini ad Allāh e
7. 6
accettare con calma le prove che Egli manda, senza
lamentarsene o essere tristi.” Al-Khawwas disse: “Pazienza
significa rispettare le sentenze del Qur’ān e della Sunnah.”
Un altro sapiente disse: “Pazienza significa astenersi dal
lamentarsi.” ‘Alī ibn Abī Tālib disse: “Pazienza significa
cercare l’aiuto di Allāh.”
E’ meglio avere pazienza nel momento della difficoltà, o in
una situazione che non richiede pazienza?
Abū Muhammad al-Harirī disse: “Pazienza significa non
vedere alcuna differenza tra i momenti della facilità e i
momenti dell’avversità, ed essere contenti in ogni
momento.” Io (Ibn Qayyim) dico: Questo è troppo difficile,
e non siamo stati istruiti a essere così. Allāh ci ha creati in
modo tale che noi sentiamo la differenza tra i momenti
della facilità e i momenti dell’avversità, e tutto ciò che
possiamo fare, è evitare di farci prendere dal panico nei
momenti di stress. Pazienza non significa sentirsi allo
stesso modo sia nei momenti facili sia in quelli difficili.
Questo è aldilà delle nostre capacità, e non fa parte della
nostra natura. Per noi avere un momento facile è meglio
che avere un momento difficile. Come il Profeta disse
nella sua ben nota du’ā: “Se Tu non Sei adirato con me,
8. 7
allora non m’importa quel che mi accade, ma piuttosto
avrei preferito le Tue benedizioni e il Tuo favore.” Questo
non è in contraddizione con l’hadīth che dice: “A nessuno
è mai stato dato dono migliore della pazienza”, perché ciò
si riferisce a dopo una prova o una tribolazione che ha
colpito una persona. Ma la facilità è ancora meglio.
Pazienza e Shakwah (lamentela)
La shakwah si divide in due categorie:
Il primo tipo significa lamentarsi ad Allāh, e ciò non
contraddice la pazienza. E’ dimostrato da molti dei Profeti,
per esempio, quando Ya’qūb (‘aleyhis-salām) disse:
اَمَّنِإوُكْشَأيِّثَبيِنْزُحَوىَلِإِ َّّللاُمَلْعَأَوَنِمِ َّّللااَمَلَونُمَلْعَت
“Mi lamento solo davanti ad Allāh della mia
disgrazia e del mio dolore.” (Yūsuf, 86)
In precedenza, Ya’qūb (‘aleyhis-salām) aveva detto:
“sabrun jamīl”, che significa “la pazienza è più adatta
per me.” Il Qur’ān ci racconta anche di Ayyūb:
9. 8
َوبُّيَأَوْذِإٰىَداَنُهَّبَريِّنَأَيِنَّسَمُّرُّالض
“E [ricorda] Ayyūb, quando si rivolse al suo
Signore, «Il male mi ha colpito…” (Al-‘Anbiyā’, 83)
L’epitome della pazienza, il Profeta , pregò il suo Signore:
“O Allāh, mi lamento a Te della mia debolezza e
impotenza.” Mūsā (‘aleyhis-salām) pregò Allāh dicendo:
“O Allāh, ogni lode spetta a Te, e il lamento è fatto solo a
Te, e Tu Sei l’Unico presso il Quale cerchiamo aiuto e nel
Quale riponiamo la nostra fiducia, e non vi è alcuna forza
se non con il Tuo aiuto.”
Il secondo tipo di lamento consiste nel lamentarsi con la
gente, sia direttamente, attraverso le nostre parole, o
indirettamente, attraverso il nostro modo di guardare e di
comportarsi. Questo è contrapposto alla pazienza.
Forze Opposte
Psicologicamente parlando ogni persona ha due forze in
opera dentro di lui o lei. Una è la “forza trainante”, che lo
spinge verso alcune azioni, e l’altra è la “forza di
contenimento”, che lo trattiene dalle altre. La pazienza
10. 9
sfrutta essenzialmente la forza trainante per spingerci
verso le cose buone, e la forza di contenimento per
trattenerci da azioni che possono essere dannose per noi
stessi o gli altri.
Alcune persone hanno forte pazienza quando si tratta di
fare ciò che è buono per loro, ma la loro pazienza è debole
riguardo al trattenersi dalle azioni dannose, così
potremmo trovare che una persona ha abbastanza
pazienza per compiere atti di culto (salāh, sawm, hajj), ma
non ha pazienza nel controllare se stesso e astenersi dal
seguire i suoi capricci e desideri, e in questo modo può
commettere azioni harām. Al contrario, alcune persone
possono avere forte pazienza nell’astenersi dagli atti
proibiti, ma la loro pazienza nell’obbedire e
nell’esecuzione della ‘ibādah è troppo debole. Alcune
persone non hanno pazienza in entrambi i casi! E, manco
a dirlo, le persone migliori sono quelle che possiedono
entrambi i tipi di pazienza.
Così, un uomo può avere molta pazienza quando si tratta
di stare alzato tutta la notte in preghiera, e sopportare
qualsiasi condizione di caldo o freddo, ma non ha del tutto
pazienza quando si tratta di abbassare lo sguardo e
11. 10
astenersi dal guardare le donne. Un altro uomo potrebbe
non avere alcun problema nel controllare il proprio
sguardo, ma gli manca la pazienza che gli farebbe
ingiungere il bene e proibire il male, ed è così debole e
indifeso che non può lottare contro i kuffār e i mushrikūn.
Molte persone saranno privi di pazienza in qualunque
caso, e pochi ne sono privi in tutti i casi.
Altra definizione di pazienza
Un sapiente disse: “Avere pazienza significa che il proprio
buon senso e le motivazioni religiose sono più forti dei
propri capricci e desideri.” E’ naturale che le persone
abbiano un’inclinazione verso i loro desideri, ma il buon
senso e la motivazione religiosa dovrebbe limitare tale
inclinazione. Le due forze sono in guerra: a volte la
ragione e la religione vincono, e, talvolta, i capricci e i
desideri prevalgono. Il campo di battaglia è il cuore
dell’uomo.
La pazienza ha molti altri nomi, secondo la situazione. Se
la pazienza consiste nel frenare il desiderio sessuale, si
chiama onore, il cui opposto è l’adulterio e la promiscuità.
12. 11
Se consiste nel controllare il proprio stomaco, si chiama
auto-controllo, il cui opposto è l’avidità. E se consiste nel
tacere su ciò che non è adatto rivelare, si chiama
discrezione, il cui opposto è rivelare i segreti, mentire,
calunniare o diffamare. Se consiste nell’accontentarsi di
ciò che è sufficiente per le proprie esigenze, si chiama
sobrietà, il cui opposto è la cupidigia. Se consiste nel
controllare la propria rabbia, allora si chiama
sopportazione, il cui opposto è l’impulsività e la reazione
avventata. Se consiste nell’astenersi dalla troppa fretta,
allora si chiama grazia e stabilità, il cui opposto è l’essere
una testa calda. Se consiste nell’astenersi dal fuggire,
allora si chiama coraggio, il cui opposto è la codardia. Se
consiste nell’astenersi dal vendicarsi, allora si chiama
perdono, il cui opposto è la vendetta. Se consiste
nell’astenersi dall’essere avaro, allora si chiama
generosità, il cui opposto è l’avarizia. Se consiste
nell’astenersi dall’essere pigro e debole, allora si chiama
dinamismo e iniziativa. Se consiste nell’astenersi
dall’incolpare e accusare gli altri, allora si chiama
cavalleria (muru’ah, letteralmente “virilità”).
Nomi differenti possono essere applicati alla pazienza in
situazioni differenti, ma tutti sono coperti dall’idea di
13. 12
pazienza. Questo dimostra che l’Islām nella sua totalità si
basa sulla pazienza.
È possibile acquisire la qualità della pazienza?
Se una persona non possiede per natura la caratteristica
della pazienza, può ottenere questa caratteristica agendo
come se la possedesse, fino a che alla fine non diventa una
seconda natura. Questo è ciò che il Profeta ci ha detto
nell’hadīth: “Chi si sforza di essere paziente, allora Allāh
lo aiuterà a essere paziente.” Una persona può anche
sforzarsi di controllare il desiderio sessuale e abbassare lo
sguardo fino a quando ciò diventa una seconda natura. Lo
stesso vale per tutte le altre caratteristiche desiderabili
quali la stabilità, la generosità e il coraggio.
14. 13
Capitolo 2: Differenti prospettive
sulla pazienza
La pazienza può essere di due tipi, sia fisica sia
psicologica, ed entrambi i tipi possono essere o per scelta,
o senza scelta, come segue:
1. Pazienza fisica per scelta, come ad esempio fare
volentieri lavori forzati.
2. Pazienza fisica senza scelta, come ad esempio
sopportare pazientemente la malattia, le percosse e gli
estremi del caldo e del freddo.
3. Pazienza psicologica per scelta, come ad esempio
astenersi dalle cose che sia la Sharī’ah sia il buon senso
dicono che sono sbagliate.
4. Pazienza psicologica senza scelta, come ad esempio
sopportare pazientemente una separazione forzata da uno
che ami.
15. 14
Differenti gradi di pazienza
Come menzionato sopra, la pazienza è di due tipi, per
scelta o senza scelta. La pazienza per scelta è di uno status
superiore rispetto alla pazienza senza scelta, poiché
quest’ultima è comune a tutti gli uomini, mentre la prima
non è alla portata di tutti. Quindi la pazienza di Yūsuf nel
disobbedire alla moglie di al-‘Azīz, e la sua pazienza nel
sopportare la conseguente punizione, è di uno status più
elevato della sua pazienza come risposta alle azioni dei
suoi fratelli, quando essi lo gettarono nel pozzo, lo
separarono da suo padre e lo vendettero come schiavo. La
superiore, volontaria pazienza, è la pazienza dei Profeti, di
‘Ibrāhīm, Mūsā, Nūh, ‘Īsā e del Sigillo dei Profeti,
Muhammad . La loro pazienza fu nel chiamare la gente
ad Allāh e nel lottare contro i nemici di Allāh.
La pazienza degli uomini e quella degli animali
Questi quattro tipi di pazienza si applicano solo agli esseri
umani. Gli animali condividono solo i due tipi di pazienza
in cui non c’è altra scelta, e l’uomo si distingue per l’avere
pazienza in cui vi è scelta. Tuttavia, molte persone
16. 15
possiedono solo i tipi di pazienza che hanno gli animali,
cioè la pazienza senza scelta.
La pazienza dei jinn
I jinn condividono la qualità della pazienza con gli esseri
umani, in quanto sono responsabili delle loro azioni come
lo sono gli esseri umani. Essi hanno bisogno di pazienza
per adempiere le loro responsabilità verso Allāh nello
stesso modo in cui lo facciamo noi. Ci si potrebbe
chiedere: sono responsabili allo stesso modo in cui lo
siamo noi, o in un modo diverso? La risposta è che per
quanto riguarda le questioni delle emozioni e dei
sentimenti essi sono responsabili così come lo siamo noi, e
condividono l’obbligo di amare per la causa di Allāh e di
odiare per Allāh, credere e avere fede, prendere i credenti
per amici e i miscredenti per nemici, eccetera. Ma per
quanto riguarda le questioni fisiche, come il ghusl, il
wudū’, lavarsi dopo aver fatto i propri bisogni o la
circoncisione, essi non sono come noi. I loro doveri al
riguardo sono conformi al modo in cui sono stati creati.
17. 16
La pazienza degli angeli
Un’altra domanda che può sorgere è: gli angeli hanno
pazienza? La risposta è che gli angeli non sono testati con i
capricci e i desideri che contraddicono la loro ragione e
conoscenza. Per loro, adorare e obbedire ad Allāh è come
per noi respirare. Dunque gli angeli non hanno bisogno
della pazienza, perché la pazienza è necessaria quando si
hanno motivazioni contrastanti, religione e ragione
opposte a capricci e desideri. Tuttavia, gli angeli possono
avere un qualche tipo di pazienza che li avvantaggia e li fa
perseverare nel fare ciò per cui sono stati creati.
La pazienza dell’uomo
Se la pazienza di un uomo è più forte dei suoi capricci e
desideri, allora egli è come un angelo, ma se i suoi capricci
e desideri sono più forti della sua pazienza, allora egli è
come un diavolo. Se il suo desiderio per il cibo, le bevande
e il sesso è più forte della sua pazienza, allora egli non è
migliore di un animale.
Qatādah disse: “Allāh ha creato gli angeli con la ragione e
18. 17
senza desideri, gli animali con i desideri e senza ragione, e
l’uomo con la ragione e i desideri.” Così se la ragione di un
uomo è più forte dei suoi desideri egli è come un angelo, e
se i suoi desideri sono più forti della sua ragione, allora
egli è come un animale. Un bambino piccolo ha solo il
desiderio del cibo quando ne ha bisogno, e la sua pazienza
è come la pazienza degli animali. Fino a quando non
raggiunge un’età in cui può dire ciò che è, egli non ha
scelta. Quando diventa un po’ più grande e aumenta il suo
desiderio di giocare, allora la sua pazienza per scelta si
svilupperà. Inizierà a conoscere che cosa significa la
pazienza quando si sviluppa il suo desiderio sessuale. Allo
stesso tempo, anche il suo potere di ragionamento si
svilupperà, ma tra l’età in cui egli può distinguere il bene
dal male e l’età della pubertà, tutto ciò che può vedere,
sono i suoi propri interessi in questo mondo, e ciò che
potrebbe rendergli la vita buona o cattiva. Questa visione
limitata resterà fino a quando egli non sarà guidato da
Allāh, allora avrà un quadro completo e comincerà a
pensare ai suoi interessi, sia in questa vita sia nell’Aldilà.
Diventerà consapevole di dove le diverse azioni possono
condurre, e si preparerà per una lunga lotta con i suoi
desideri e inclinazioni naturali.
19. 18
Diversi gradi di pazienza
I tipi di pazienza che si riferiscono al resistere ai capricci e
ai desideri possono essere classificati secondo quanto forti
ed efficaci sono. Ci sono tre gradi di pazienza in tal senso:
1. La motivazione della religione è più forte nel controllare
e sconfiggere i capricci e i desideri. Questo livello di
controllo può essere raggiunto solo attraverso la costante
pazienza, e coloro che raggiungono questo livello sono
vittoriosi in questa vita e nell’Aldilà. Sono quelli che
dicono,
َّنِإَينِذَّلاواُلاَقاَنُّبَرُ َّّللاَّمُث
“Il nostro Signore è Allāh.” (Fuşşilat, 30)
Questi sono coloro ai quali, al momento della morte, gli
angeli dicono:
َأَّلواُفاََختَلَوواُنَز َْحتواُرِشْبَأَوِةَّنَجْلاِبيِتَّلاْمُتْنُكَعوُتَُوند*ُنْحَنْمُكُؤاَيِلْوَأيِف
ِةاَيَحْلااَيْنُّداليِفَوِةَرِخ ْاْل
“Non abbiate paura e non affliggetevi; gioite per il
Giardino che vi è stato promesso. Noi siamo vostri
alleati in questa vita e nell’altra.” (Fuşşilat, 30-31)
20. 19
Sono quelli che amano la compagnia di Allāh, e che si
sforzano sulla via di Allāh. Essi sono coloro che Allāh ha
guidato ad eccezione di altri.
2. Quando i capricci e i desideri prevalgono, la
motivazione religiosa diminuisce. La persona condannata
si arrenderà totalmente a Shaytān e alle sue forze, che lo
porteranno dove vogliono. La sua relazione con esse sarà
una di due possibilità. O diventerà un loro seguace e un
soldato del loro esercito, che è il caso della persona debole,
o Shaytān diventerà un’arma per lui, e uno dei suoi
soldati, che è il caso della persona forte che si ribella
contro Allāh.
Queste persone sono quelle colte dalla sventura, poiché
hanno preferito questo mondo all’Aldilà. La ragione
principale del loro triste destino è che essi hanno esaurito
la pazienza. La caratteristica principale di queste persone
è che mentono e imbrogliano, indulgono nella falsa
illusione e nell’auto-ammirazione, ritardano il compiere
buone azioni, e preferiscono i guadagni immediati in
questo mondo ai guadagni duraturi nell’Aldilà. Queste
sono le persone alle quali il Profeta si riferì quando
disse: “L’uomo debole è chi segue i suoi capricci e
21. 20
desideri, e indulge nella falsa illusione.”
Queste sfortunate persone sono di diversi tipi. Alcuni di
loro dichiarano guerra contro Allāh e il Suo Messaggero,
cercando di distruggere ciò che il Profeta ha portato,
spingendo le persone lontano dalla via di Allāh, e
spargendo corruzione sulla terra. Alcuni sono interessati
esclusivamente ai loro interessi terreni. Alcuni sono
ipocriti doppia faccia che cercano di ingraziarsi la gente in
ogni modo e guadagnare qualcosa da ogni situazione.
Alcuni sono promiscui, e dedicano tutta la loro vita alla
ricerca del piacere fisico. Alcuni, se sono ammoniti, dicono
che amerebbero tanto pentirsi, trovando ciò troppo
difficile e implorando di non averne alcuna possibilità.
Alcuni dicono che Allāh non ha bisogno delle loro
preghiere e digiuno, che non otterranno la salvezza in
virtù delle loro opere, e si basano sul fatto che Allāh è
Misericordioso. Alcuni di loro sostengono che astenersi
dal commettere cattive azioni è come minare il perdono di
Allāh. Alcuni diranno, “Che bene potrebbe arrecarmi
adorare dopo tutte le cattive azioni che ho commesso? Che
cosa può aiutare un uomo che sta annegando, se le sue
dita sono sopra l’acqua e il resto del suo corpo è
sommerso?” Alcuni dicono che si pentiranno quando la
22. 21
morte si avvicinerà...
Usano così tante scuse, tutto perché i loro capricci e
desideri controllano la loro ragione, e usano la loro
ragione, a sua volta, per trovare il modo di soddisfare
questi desideri. La loro ragione è tenuta prigioniera da
Shaytān, e messa al lavoro per servire i suoi scopi malvagi,
proprio come i Musulmani prigionieri di guerra abusati
dai kāfirūn e costretti a prendersi cura dei maiali,
produrre il vino o portare la croce. L’uomo che sopprime
la sua ragione e la mette al servizio del nemico (Shaytān) è
come colui che afferra un Musulmano e lo passa ai kāfirūn
per imprigionarlo.
3. C’è una guerra che infuria tra le motivazioni della
ragione e della religione e le motivazioni dei capricci e dei
desideri. A volte una prevale, a volte l’altra prende il
sopravvento. Lo schema delle vittorie per entrambe le
parti varia. Questa è la situazione nel caso della maggior
parte dei credenti, che mescolano le buone e le cattive
azioni.
Il destino ultimo delle persone nell’Aldilà corrisponderà
alle tre situazioni delineate sopra. Alcune persone
23. 22
entreranno in Paradiso e non entreranno mai nell’Inferno,
alcune entreranno nell’Inferno e non entreranno mai in
Paradiso, e alcune entreranno nell’Inferno per un certo
tempo prima di essere ammesse in Paradiso.
Differenti punti di forza della pazienza
Alcune persone non possono avere pazienza senza lottare
e affrontare molte difficoltà. Altre sono in grado di avere
facilmente pazienza. Il primo tipo è simile a uno che lotta
con un uomo forte e non può batterlo con il massimo
sforzo. Il secondo tipo è come uno che lotta con un uomo
debole e lo batte facilmente. Tale è la guerra tra i soldati
del Rahmān e i soldati di Shaytān. Chi sconfigge i soldati
di Shaytān può sconfiggere Shaytān stesso. ‘Abdullāh ibn
Mas’ūd narrò: Un uomo lottò con uno dei jinn, e lo
picchiò, poi gli chiese, ‘Perché sei così debole e piccolo?’ Il
jinn rispose, ‘Io sono molto più grande e forte rispetto al
resto dei jinn.’ Qualcuno chiese ad ‘Abdullāh ibn Mas’ūd,
‘Quell’uomo era ‘Umar?’ ed egli rispose, ‘Chi altri poteva
essere?’
24. 23
Alcuni dei Sahābah dissero, “Un credente frusta lo
Shaytān nello stesso modo in cui una persona frusta il suo
cammello quando è in viaggio.”
Ibn Abi’d-Dunyā narrò da alcuni dei Salaf che uno shaytān
si incontrò con un altro, e gli chiese perché fosse così
magro. L’altro shaytān rispose, “Perché sono con un uomo
che menziona il nome di Allāh quando mangia, così non
posso mangiare con lui, e menziona il nome di Allāh
quando beve, così non posso bere con lui. Quando entra
nella sua casa menziona il nome di Allāh, così rimango
fuori.” Il primo shaytān disse, “Ma io sono con un uomo
che non menziona il nome di Allāh quando mangia, così
mangio con lui. Non menziona il nome di Allāh quando
beve, così bevo con lui. Quando entra nella sua casa, non
menziona il nome di Allāh, così vi entro con lui.”
Quindi chi sviluppa l’abitudine della pazienza è temuto dai
suoi nemici, e chi trova la pazienza difficile è in pericolo,
visto che il suo nemico prontamente oserà attaccarlo e
fargli del male.
25. 24
Quando la pazienza è necessaria
La pazienza è richiesta nei seguenti ambiti della vita:
1. Nell’adorare Allāh e nel seguire i Suoi comandi;
2. Nell’astenersi dalle cattive azioni;
3. Nell’accettare il decreto di Allāh e la sentenza (qadā’
wa’l qadr). Questo è il consiglio dato da Luqmān quando
disse a suo figlio:
اَيَّيَنُبِمِقَأَة ََلَّصالْرُمْأَوِوفُرْعَمْلاِبَهْناَوِنَعِرَكنُمْلاْرِبْاصَوٰىَلَعاَمَكَباَصَأَّۖنِإ
َذَٰكِلْنِمِمْزَعِروُمُ ْاْل
“O figlio mio, assolvi all’orazione, raccomanda le
buone consuetudini e proibisci il biasimevole e
sopporta con pazienza quello che ti succede:
questo il comportamento da tenere in ogni
impresa.” (Luqmān, 17)
Ingiungere ciò che è corretto include compiere il bene, e
proibire ciò che è sbagliato include l’astenersi dalla cattiva
azione.
26. 25
Pazienza nell’adorare Allāh
Pazienza nell’adorare Allāh e nell’adempiere alle Sue
istruzioni significa eseguire regolarmente gli atti di culto
prescritti e farlo con sincerità e con conoscenza.
L’adorazione che non è eseguita regolarmente non ha
alcun valore. Anche se l’adorazione è eseguita
regolarmente, ci sono due pericoli. In primo luogo,
rischiamo di perdere la nostra sincerità, se il motivo
dell’esecuzione della preghiera non è per compiacere Allāh
e avvicinarsi a Lui. Così per proteggere la nostra
adorazione dobbiamo fare in modo di essere sinceri. In
secondo luogo, dobbiamo essere sicuri di non deviare
dalla metodologia del Profeta , quindi dobbiamo fare in
modo che la nostra adorazione sia fatta secondo la
Sunnah.
Pazienza nell’astenersi dalla cattiva azione
Questo tipo di pazienza può essere raggiunto attraverso la
paura della punizione che segue la cattiva azione o
attraverso una sensazione di hayā’ (timidezza o vergogna)
di fronte ad Allāh per lo sfruttamento delle Sue
27. 26
benedizioni nel commettere cattive azioni. Tale sensazione
di hayā’ di fronte ad Allāh può essere rafforzata attraverso
una maggiore comprensione di Allāh e una migliore
conoscenza dei Suoi Nomi e Attributi. La hayā’ è una
caratteristica della gente nobile e in possesso di buone
qualità, così la persona che si astiene dalla cattiva azione a
causa della hayā’ è migliore di quella che se ne astiene per
paura.
La hayā’ indica che una persona è consapevole di Allāh e
della Sua potenza. La persona il cui deterrente è il timore
di Allāh, ha i propri pensieri focalizzati sulla punizione. La
sua principale preoccupazione riguarda se stesso e come
salvarsi dalla punizione, mentre la principale
preoccupazione della persona “timida” è Allāh e la Sua
Gloria. Entrambi hanno raggiunto lo status della īmān, ma
la persona “timida” ha raggiunto la ihsān, uno status più
elevato della īmān, nel quale egli si comporta come se
vedesse Allāh, e allora il suo cuore è pieno di hayā’.
Il motivo per cui è così importante per un credente
astenersi dalla cattiva azione è perché egli deve proteggere
la sua īmān, dato che la cattiva azione riduce la īmān o la
estingue. Il Profeta disse: “Quando l’adultero commette
28. 27
adulterio non è un credente, e quando il beone beve alcool
non è un credente e quando il ladro ruba non è un
credente. Il credente dovrebbe astenersi da molte azioni
permesse nel caso possano condurlo a ciò che è proibito.”
La pazienza nei momenti di prova e avversità
La pazienza nei momenti difficili può essere ottenuta
attraverso:
1. Il pensiero della buona ricompensa che ci attende. Più si
crede nelle ricompense che ci stanno aspettando, più
diventa facile avere pazienza. Se non fosse per
l’anticipazione delle ricompense, nessuno scopo o
obiettivo di questa vita o dell’Aldilà potrebbe essere
raggiunto. La natura umana ama la gratificazione
immediata, ma la ragione e la maturità ci fanno pensare ai
risultati a lungo termine, il che aiuta a rafforzare la nostra
pazienza nel sopportare ciò che ci sta di fronte, se non vi è
altra scelta;
2. L’attesa e la speranza di un tempo di facilità. Questa
speranza di per sé offre una quantità di sollievo
29. 28
immediato;
3. Il pensiero delle innumerevoli benedizioni di Allāh.
Quando ci rendiamo conto che non possiamo enumerare
le benedizioni di Allāh, diventa più facile per noi esercitare
la pazienza per affrontare le avversità in corso, perché i
problemi presenti sono come una goccia di pioggia
rispetto al vasto oceano delle benedizioni e dei favori di
Allāh;
4. Il pensiero delle precedenti benedizioni di Allāh. Questo
ci ricorderà della cura di Allāh, e rafforzerà le nostre
speranze e le attese di un tempo di facilità a venire.
30. 29
Capitolo 3: Le cinque categorie
della pazienza
Anche la pazienza può essere divisa in categorie secondo
le cinque categorie delle azioni, vale a dire wājib
(obbligatoria), mandūb (incoraggiata), mahdhūr
(proibita), makrūh (biasimata) e mubāh (permessa).
La pazienza obbligatoria (wājib)
1. Pazienza nell’astenersi dalle cose e dalle azioni proibite
(harām);
2. Pazienza nell’esecuzione degli atti obbligatori;
3. Pazienza nell’affrontare le avversità al di fuori del
proprio controllo, come la malattia, la povertà, eccetera.
La pazienza incoraggiata (mandūb)
1. Pazienza nell’astenersi dalle cose biasimate (makrūh);
31. 30
2. Pazienza nel compiere atti di culto che sono apprezzati e
raccomandati (mustahabb);
3. Pazienza nell’astenersi dal vendicarsi.
Pazienza proibita (mahdhūr)
1. Pazienza nell’astenersi dal mangiare e dal bere fino a
morire;
2. Pazienza nell’astenersi dal mangiare carne harām,
carogne e sangue, quando l’alternativa è la morte e la
fame. Tawus e Ahmad ibn Hanbal dissero: “Chi non ha
altra scelta che mangiare carogne, carne harām e sangue,
ma si rifiuta di mangiarle e come conseguenza muore,
entrerà nell’Inferno.”;
3. Pazienza nell’astenersi dal chiedere l’elemosina. C’è una
divergenza sul fatto se chiedere l’elemosina da parte della
gente sia proibito o permesso. Imām Ahmad disse che
questo tipo di pazienza e di astensione è consentito. Gli fu
chiesto: “Che cosa succede se una persona teme che se non
32. 31
lo fa morirà?” Imām Ahmad rispose, “No, non morirà.
Allāh gli manderà le sue provvigioni dovute (rizq).” Imām
Ahmad non consentiva di chiedere l’elemosina: Quando
Allāh conosce il bisogno di una persona e la sua sincerità
nell’astenersi dal mendicare, gli invierà il rizq. Altri
sapienti, tra cui alcuni dei compagni dell’Imām Ahmad e
dell’Imām ash-Shāfi‘ī dissero, “E’ obbligatorio per una
persona chiedere l’elemosina, e se egli non chiede, allora
sarebbe un malfattore, perché con l’elemosina si preserva
dalla morte.”;
4. Pazienza nel sopportare le cose che possono portare alla
morte, come i predatori, i serpenti, il fuoco e l’acqua;
5. Pazienza nei tempi di fitnah quando i Musulmani
stanno combattendo i Musulmani. La pazienza
nell’astenersi dal combattere in un tempo simile, quando i
Musulmani stanno uccidendo i Musulmani, è mubāh
(permessa), anzi è mustahabb (gradita e raccomandata).
Quando il Profeta fu interrogato su questo, disse, “Sii
come il migliore dei due figli di Ādam.” In altri resoconti
simili disse, “Sii come il servo di Allāh che fu ucciso, e non
come colui che uccise”, e “lascia che (l’uccisore) esegua la
propria e la tua cattiva azione.” In un altro resoconto,
33. 32
disse, “Se la spada è troppo luccicante, metti la mano sul
tuo viso.” Allāh ci ha raccontato la storia del migliore dei
due figli di Ādam, e di come si arrese e non reagì, e quanto
Egli lo lodò per questo. Ciò è diverso dal caso in cui i
Musulmani stanno combattendo i kāfirūn: in questa
situazione il Musulmano deve difendere se stesso, perché
il significato di Jihād è difendere se stessi e l’Islām.
Pazienza biasimata (makrūh)
1. Pazienza nell’astenersi dagli appetiti fisici (cibo,
bevande, sesso) a tal punto da causare danni alla propria
salute;
2. Pazienza nell’astenersi dal compiere un atto makrūh.
Pazienza permessa (mubāh)
Pazienza nell’astenersi dagli atti mubāh.
34. 33
Capitolo 4: Buona pazienza
e cattiva pazienza
Cattiva pazienza significa avere pazienza nel tenersi
lontani da Allāh e dal Suo amore e dal Suo volere, perché
questo impedisce a una persona di realizzare il suo
potenziale per raggiungere la perfezione e di fare ciò per
cui è stato creato. Questo è il peggior tipo di pazienza, e il
più difficile, perché non vi è nessun tipo di pazienza più
forte di quella della persona che si tiene volontariamente
lontana dal suo Creatore, poiché separati da Lui non c’è
affatto vita. Nessuno è così distratto come la persona che
non ha interesse per quello che Allāh ha preparato per i
suoi amici (awliyā’) nell’Aldilà, ciò che nessun occhio ha
mai visto, né orecchio ha mai sentito, né mai stato
immaginato da alcuna persona. Una volta un uomo che
ammirava un zahid (colui che si astiene, un asceta) per il
suo zuhd (ascetismo) e la mancanza di interesse per
questo mondo gli disse, “Non ho mai visto un uomo che ha
tanto zuhd quanto te.” Lo zahid gli disse, “Il tuo zuhd è
molto più forte del mio, perché il mio zuhd riguarda
questo mondo, e questa vita è breve e instabile, ma il tuo
zuhud riguarda l’Aldilà, che è eterno.”
35. 34
Un uomo chiese a Shiblī, “Qual è il tipo di pazienza più
difficile?” Shiblī disse, “La pazienza nel cercare l’aiuto di
Allāh.” L’uomo disse “No.” Shiblī disse, “Allora la pazienza
per la causa di Allāh.” L’uomo disse, “No.” Shiblī disse, “La
pazienza nel cercare il compiacimento di Allāh.” L’uomo
disse, “No.” Allora Shiblī chiese, “Qual è allora?” e l’uomo
rispose, “La pazienza nel tenersi lontani da Allāh.” Shiblī
urlò così forte che per poco non morì.
La buona pazienza è di due tipi: la pazienza per la
causa di Allāh e la pazienza con l’aiuto di Allāh
Allāh ha detto:
ْرِبْاصَوِمْكُحِلَكِّبَرَكَّنِإَفاَنِنُيْعَأِب
“Sopporta con pazienza il decreto del tuo Signore,
poiché in verità tu sei sotto i Nostri occhi.”
(Aţ-Ţūr, 48)
E’ impossibile avere pazienza per la causa di Allāh, senza
la pazienza con l’aiuto di Allāh:
36. 35
ْرِبْاصَواَمَوَكُرْبَصَّلِإِ َّاّللِب
“E sii paziente! La tua pazienza [non viene da altri]
se non da Allāh.” (An-Naĥl, 127)
Questa āyah ci dice che la pazienza non può essere
raggiunta senza l’aiuto di Allāh, il che significa che, oltre
all’aiuto di Allāh abbiamo bisogno della compagnia di
Allāh, come nell’hadīth [qudsi]: “Io Sono il suo udito
con cui ascolta, la sua vista con cui vede, e la sua
mano con la quale colpisce.”
L’aiuto di Allāh è concesso al credente e al malfattore allo
stesso modo, entrambi i quali ricevono benedizioni e rizq.
Questo hadīth descrive qualcosa di più, la compagnia di
Allāh, che il credente otterrà quando esegue atti di culto
nafl (supererogatori) finché Allāh lo ama. Quando egli
raggiunge tale status, e Allāh è il suo udito con cui sente e
la sua vista con cui vede, egli non si muove e non compie
alcuna cosa senza che Allāh sia con lui. Chi raggiunge
questo livello può avere pazienza per la causa di Allāh e
sopportare gravi difficoltà per compiacerLo. La persona
che non raggiunge questo livello non avrà tale grado di
pazienza, e il suo livello di pazienza sarà in conformità alla
sua quota di compagnia di Allāh. Il credente che ama la
37. 36
compagnia di Allāh raggiungerà livelli di pazienza che
sono impossibili per altri. Coloro che hanno pazienza sono
i vincitori in questo mondo e nell’altro, perché Allāh è con
loro:
َّنِإَ َّّللاَعَمَينِرِباَّصال
“Invero Allāh è con coloro che pazientemente
perseverano.” (Al-Baqarah, 153)
Emulare gli attributi di Allāh
Se una persona ama un attributo di Allāh, allora questo lo
aiuterà a conseguirlo. Allāh è As-Sabūr, Paziente, e non c’è
nessuno che sia più paziente e tollerante di Lui. E’ stato
riportato che Allāh rivelò a Dāwūd (‘aleyhis-salām),
“Abbi i Miei attributi, e uno dei Miei attributi è
che Io sono sabūr (paziente).” Allāh ama i Suoi
attributi e le Sue caratteristiche, e ama vedere gli effetti
dei Suoi attributi sui Suoi servi. Poiché Egli è bello, così
Egli ama la bellezza; poiché Egli è Colui tutto perdona,
così Egli ama il perdono; poiché Egli è Generoso, così Egli
ama la generosità; come Egli è Onnisciente, così Egli ama
la gente di conoscenza; poiché Egli è forte e potente, così
38. 37
un credente forte è più caro a Lui di uno più debole;
poiché Egli è Sabūr (paziente), così Egli ama coloro che
hanno pazienza; poiché Egli è Shakūr (grato), così Egli
ama coloro che ringraziano. Poiché Egli ama coloro che
possiedono le Sue caratteristiche, così Egli è con loro, e
questo è uno speciale e unico tipo di Sua compagnia.
Nessuna contraddizione tra la pazienza
e il lamentarsi con Allāh
Piangere e lamentarsi con Allāh non significa che una
persona non ha pazienza. Nel Qur’ān troviamo Ya‘qūb
(‘aleyhis salām) che disse:
رْبَصَفيِمَجل
“La bella pazienza (sabrun jamīl) è più adatta [per
me].” (Yūsuf, 83),
ma il suo amore e la nostalgia per il figlio perduto Yūsuf
gli fece dire:
اَيىَفَسَأىَلَعَفُسوُي
“Ahimè! Quanto è grande il mio dolore per
39. 38
Yūsuf.” (Yūsuf, 84)
Sabrun jamīl si riferisce alla pazienza senza lamentarsi
con altre persone. Lamentarsi con Allāh non annulla la
pazienza, come Ya‘qūb disse,
اَمَّنِإوُكْشَأيِّثَبيِنْزُحَوىَلِإِ َّّللاُمَلْعَأَوَنِمِ َّّللااَمَلَونُمَلْعَت
“Mi lamento solo davanti ad Allāh della mia
disgrazia e del mio dolore.” (Yūsuf, 86)
Allāh ingiunse sabrun jamīl anche al Profeta ed egli
obbedì, ma avrebbe pregato, “O Allāh, mi lamento con Te
della mia debolezza e impotenza.”
40. 39
Capitolo 5: La pazienza delle persone nobili
e la pazienza delle persone ignobili
Ogni persona deve esercitare la pazienza per affrontare le
difficoltà, sia che lo faccia volontariamente che
involontariamente. La persona che esercita
volontariamente la nobile pazienza comprende i vantaggi
della pazienza, e sa che sarà ricompensato per la sua
pazienza e criticato se si farà prendere dal panico. Egli è
consapevole del fatto che, se non ha pazienza, farsi
prendere dal panico e dall’impazienza non lo aiuterà a
ritrovare le occasioni perdute, e non porterà via le cose che
detesta. Tutto ciò che è decretato ed è qadā’ wa’l qadr non
si può impedire che accada, e tutto ciò che è decretato che
non avvenga non può essere fatto accadere. Così un
atteggiamento d’impazienza e di panico provoca
effettivamente danno.
Un saggio disse: “Un uomo che ha saggezza, non appena
sorgono le avversità, fa ciò che un uomo stolto compie
dopo un mese (cioè, ricorre alla pazienza).”
L’uomo ignobile esercita la pazienza solo quando si rende
conto di non avere scelta. Dopo aver sprecato un sacco di
41. 40
tempo e di energie, ed essendo in preda al panico e
lottando, si rende conto che la sua impazienza non lo
aiuterà. Allora esercita la pazienza nello stesso modo di
una persona che esercita la pazienza dopo esser stata
legata per essere frustata.
La persona nobile pratica la pazienza nell’obbedienza ad
Allāh, mentre la persona ignobile esercita la pazienza in
obbedienza a Shaytān. Così le persone ignobili hanno la
più grande pazienza nel seguire i propri capricci e
desideri, e hanno la più piccola pazienza nello spendere
sulla via di Shaytān e nessuna pazienza quando si tratta di
spendere anche qualche soldo sulla via di Allāh. Essi
sopporteranno molte difficoltà al fine di seguire i loro
capricci e desideri, ma non possono sopportare neanche le
minime difficoltà al fine di compiacere il loro Signore.
Sopporteranno la calunnia per la causa del commettere
cattive azioni, ma non possono esercitare la pazienza nel
respingere la calunnia per la causa di Allāh. Queste
persone si asterranno dall’ingiungere il bene e dal proibire
il male per paura di ciò che la gente dirà su di loro e sul
loro agire, ma esporranno il loro onore alla calunnia e
sopporteranno più pazientemente per la causa del seguire
i loro capricci e desideri. Allo stesso modo, essi non sono
42. 41
disposti a praticare la pazienza nel dedicarsi ad Allāh, ma
quando si tratta di dedicarsi a Shaytān e ai propri capricci
e desideri, eserciteranno notevole pazienza. Queste
persone non saranno mai nobili agli occhi di Allāh e, nel
Giorno della Resurrezione, non saranno innalzati con la
gente della nobiltà e della decenza.
43. 42
Capitolo 6: Modi di rafforzare la pazienza
Dato che la pazienza è fard (obbligatoria), Allāh ci ha
fornito i mezzi per ottenerla e rafforzarne la qualità,
perché Egli non ci ha istruito su qualcosa senza fornirci
aiuto e sostegno per farla, e le maniere e i mezzi per
realizzarla. Egli non ha mai creato una malattia senza
creare una cura per essa, ed ha garantito la cura quando
viene usata la medicina. Anche così, la pazienza è difficile,
ma non è impossibile da raggiungere.
La pazienza è costituita da due elementi: conoscenza e
azione, e da questi due elementi derivano i rimedi per ogni
male fisico e spirituale. Conoscenza e azione, insieme,
sono sempre essenziali.
Conoscenza
L’elemento della conoscenza è necessario al fine di
comprendere i vantaggi del seguire i comandi di Allāh e il
senso di felicità e appagamento che si può raggiungere
seguendoli; e per comprendere ciò che c’è nelle cose
proibite che causano danno, imperfezione e male. Quando
44. 43
una persona si rende conto di questo, e aggiunge forza di
volontà, desiderio di realizzazione spirituale e voglia di
vivere come un essere umano completo (al contrario
dell’esistenza animale), allora gli sarà facile raggiungere la
qualità della pazienza. L’amarezza della pazienza
diventerà dolce, e il dolore della pazienza si tramuterà in
gioia.
Azione
Come abbiamo già visto la pazienza è una battaglia
costante tra le motivazioni della ragione e della religione
da un lato, e quelle dei capricci e dei desideri dall’altro. Se
una persona vuole che la ragione e la religione prevalgano
sui capricci e i desideri, allora deve rafforzare le prime e
indebolire le seconde, proprio come promuovere la buona
salute e ridurre il rischio della malattia.
Ad esempio, una persona che prova un forte desiderio di
commettere adulterio può adottare misure per
combatterlo. Egli può avere un forte desiderio sessuale
tanto da non riuscire a smettere di commettere adulterio;
o può non commettere l’atto in sé, ma è incapace di
45. 44
smettere di guardare le donne; o può essere in grado di
smettere di guardare le donne, ma non riesce a smettere di
pensare al sesso, nella misura in cui tutti i suoi pensieri
sono dedicati a questo, ed egli non rivolge mai alcun
pensiero alle cose che potrebbero beneficiarlo in questa
vita e nell’Aldilà. Se egli è davvero impegnato nel ricercare
una cura per questa malattia, allora deve attenersi alla
seguente procedura:
1. Può scoprire che tipo di cibo accresce il desiderio
sessuale, così può ridurre il suo consumo di esso, o
evitarlo del tutto. Se questo non funziona, allora può
digiunare, poiché il digiuno riduce il desiderio sessuale,
soprattutto se il cibo mangiato quando rompe il suo
digiuno è moderato;
2. Dovrebbe abbassare lo sguardo ed evitare di guardare le
donne, poiché guardare le donne può provocare desiderio
sessuale. Il Profeta ci ha messo in guardia, “Guardatevi
(dalla donna) è una delle frecce di Shaytān.” Shaytān
punta le sue frecce per raggiungere il suo obiettivo se non
si abbassa lo sguardo. Ma se una persona continua a
guardare, egli sta esponendo il suo cuore a queste frecce,
ciascuna delle quali può essere fatale;
46. 45
3. Dovrebbe godere del sesso lecito (cioè all’interno del
matrimonio), perché ogni desiderio che Allāh ha creato in
noi ha uno sfogo lecito. Questa è la cura migliore, come il
Profeta ha indicato;
4. Dovrebbe pensare al male e al danno che possono
capitargli in questo mondo come conseguenza del suo
soddisfare il proprio desiderio sessuale in modo proibito.
Anche se non ci fosse il Paradiso o l’Inferno, il danno che
potrebbe essere causato in questo mondo con una tale
azione dovrebbe essere sufficiente per impedirgli di
compierla. Il danno causato da tali azioni è così grande
che può a malapena essere quantificato, ma il desiderio
sessuale rende alcune persone cieche;
5. Dovrebbe pensare alla bruttezza della persona che lo sta
tentando nel commettere adulterio, soprattutto se questa
persona è nota per avere altri partner. Dovrebbe sentirsi
troppo orgoglioso per abbeverarsi allo stesso posto come
fanno i cani e i lupi!
47. 46
Rafforzare la motivazione della
ragione e della religione
Nella battaglia tra ragione/religione e capricci/desideri,
abbiamo le seguenti “armi” a nostra disposizione:
1. Dovremmo ricordare la gloria e la grandezza di Allāh, e
sentire che Egli è troppo grande per peccarGli contro, dato
che Egli è Colui che tutto vede e tutto ascolta. Chi pensa
alla grandezza di Allāh non sarà mai a suo agio nel
commettere cattive azioni;
2. Se affermiamo di amare Allāh, allora non dovremmo
disobbedirGli, a causa di tale amore. Una persona
dovrebbe essere obbediente a colui che afferma di amare.
Coloro che si astengono dal commettere una cattiva azione
a causa del loro amore per Allāh hanno un alto status
davanti a Lui, come quelli che Lo adorano a causa del loro
amore per Lui. Non c’è grande differenza tra chi obbedisce
ad Allāh e si astiene da una cattiva azione per amore, e chi
lo fa a causa della paura della punizione;
3. Dovremmo pensare alle benedizioni e ai favori di Allāh,
dato che una persona decente e nobile non agirebbe mai
48. 47
contro chi lo sta trattando gentilmente. Solo la persona
spregevole e ignobile farebbe una cosa simile. Se
pensiamo alle benedizioni e ai favori di Allāh, ci
renderemo conto che non dovremmo rispondere andando
contro i Suoi comandi e compiendo la cattiva azione;
4. Dovremmo pensare alla collera e alla punizione di
Allāh, poiché Egli sarà adirato con la persona che persiste
nel compiere una cattiva azione. Niente può ostacolare le
conseguenze della Sua collera, tanto meno questo Suo
debole servo;
5. Dovremmo pensare a ciò che ha da perdere la persona
che commette una cattiva azione, in questo mondo e
nell’Altro. Dovrebbe essere sufficiente pensare alla perdita
della īmān (fede), la cui più piccola quantità vale molto di
più di qualunque cosa in questo mondo. Come si può
essere disposti a perdere la propria īmān in cambio di
qualche breve momento di piacere le cui conseguenze
potrebbero durare per sempre? In un hadīth sahīh, il
Profeta disse: “Nessun adultero è credente nel momento
in cui sta commettendo adulterio.” Commentando questo
hadīth, uno dei Sahābah disse: “La sua īmān sarà
trascinata via da lui fino ad andare sopra la sua testa come
49. 48
una nuvola. Se egli si pente, allora la sua īmān tornerà in
lui.”;
6. Dovremmo assaporare l’idea che sconfiggere lo Shaytān
ed essere vittoriosi su di lui, prevalendo su di lui e sui
nostri capricci e desideri, è una fonte di gioia e reca una
grande ricompensa. E’ come prendere una medicina ed
esserne ricompensati con il ripristino di una buona salute;
7. Dovremmo tenere a mente la ricompensa e la
compensazione che Allāh ha promesso a coloro che
controllano i propri capricci e desideri, e astenerci da ciò
che è harām;
8. Dovremmo pensare alla speciale compagnia di Allāh,
come Egli ci ha detto:
َّنِإَ َّّللاَعَمَينِرِباَّصال
“Invero Allāh è con coloro che perseverano.”
(Al-Baqarah, 153)
َّنِإَ َّّللاَعَمَينِذَّلااْوَقَّتاَينِذَّلاَوْمُهَونُنِس ْحُم
“In verità Allāh è con coloro che Lo temono e con
coloro che fanno il bene.” (An-Naĥl, 128)
50. 49
َّنِإَوَ َّّللاَعَمَلَينِنِس ْحُمْلا
“In verità Allāh è con coloro che fanno il bene.”
(Al-`Ankabūt, 69)
9. Dovremmo essere sempre consapevoli della morte, che
potrebbe arrivare in qualsiasi momento, improvvisamente
e senza preavviso;
10. Dovremmo smettere di pensare alle falsità e alle
cattive idee. Anche se i pensieri malvagi attraversano la
nostra mente, non dobbiamo farli restare in noi,
altrimenti possono diventare speranze e desideri sui quali
potremmo agire, danneggiando noi stessi e gli altri;
11. Dovremmo gradualmente rafforzare la nostra
motivazione religiosa nel combattere i capricci e i desideri.
Una volta che abbiamo gustato la gioia di sconfiggere quei
capricci e desideri, allora la nostra determinazione e forza
di volontà si consoliderà;
12. Dovremmo indirizzare i nostri pensieri alla
contemplazione dei segni di Allāh sui quali Egli ci ha
incoraggiato a riflettere, che siano nel Qur’ān o
51. 50
nell’universo intorno a noi. Se questi pensieri sono
costantemente nei nostri cuori e nelle nostre menti,
questo ci aiuterà a respingere i sussurri di Shaytān. Non vi
è perdente più grande di chi, invece di pensare ad Allāh, al
Suo Libro, al Suo Profeta e ai suoi Sahābah, rimugina su
Shaytān e sulle idee di Shaytān;
13. Dovremmo ricordare quanto breve è il nostro
soggiorno su questa terra. Nessuno vorrebbe sentire che
tutto ciò che ha ottenuto in questa vita è il peggiore tipo di
azioni, ad eccezione di una persona che non ha ambizione
spirituale, il cui cuore è morto. Tale persona alla fine si
rammaricherà delle sue azioni quando si renderà conto
che, lungi dal beneficiarlo, esse lo condurranno alla
punizione. Anche la persona che ha molte buone azioni al
suo attivo sentirà quel senso di rimpianto quando si
renderà conto che avrebbe potuto fare ancora di più;
14. Dovremmo sapere che Allāh ci ha creati per vivere una
vita eterna senza morte, una vita di fierezza e facilità senza
umiliazione, una vita di sicurezza senza paura, una vita di
ricchezza senza povertà, una vita di gioia senza dolore,
una vita di perfezione senza difetti. Allāh ci sta testando in
questo mondo con una vita che si concluderà con la morte,
52. 51
una vita di orgoglio che è accompagnata da umiliazione e
degradazione, una vita che è contaminata dalla paura, in
cui si mescolano la gioia e la facilità con la tristezza e il
dolore. Così molte persone sono erroneamente alla ricerca
di una vita facile di potere e di piacere in questo mondo,
ma la maggior parte di loro non riesce a raggiungerla, e
quelli che ci riescono, ne godono solo per un breve periodo
prima che essa svanisce. I Profeti chiamarono la gente a
una vita eterna di abbondanza, e chi risponde alla loro
chiamata avrà la migliore vita in questo mondo, migliore
della vita dei re e dei loro seguaci, perché il zuhd
(ascetismo) in questa vita è la vera ricchezza. Questo è
qualcosa che Shaytān invidia grandemente ai credenti.
La semplice conoscenza dei fatti che abbiamo rilevato
sopra non è sufficiente. Dobbiamo lottare e fare del nostro
meglio per realizzare il nostro obiettivo e raggiungere la
perfezione. Il modo migliore per farlo è mettere fine alle
abitudini che controllano la nostra vita, perché questi
sono i principali ostacoli che ci impediscono di avere
successo. Dovremmo evitare i luoghi della fitnah e della
tentazione, come il Profeta ci ha detto: “Chi sente
parlare del Dajjal dovrebbe tenersi lontano da lui.” Il
modo migliore per proteggerci dal male è tenerci lontani
53. 52
da tutto ciò che potrebbe portare a esso. Uno dei trucchi
preferiti di Shaytān, che inganna tutti tranne chi è
abbastanza intelligente nel capirlo, è quello di mostrare a
una persona un po’ di bene in una cosa sbagliata, ed egli lo
chiama per andare verso ciò che sembra buono: quando la
persona vi si avvicina cade nella trappola.
54. 53
Capitolo 7: L’uomo non può fare
a meno della pazienza
In qualsiasi momento una persona può trovarsi in una
situazione in cui deve obbedire a un comando di Allāh, o
deve stare lontano da qualcosa che Allāh ha proibito, o
deve accettare un decreto di Allāh, o deve rendere grazie
(mostrando gratitudine) per una benedizione che ha
ricevuto da parte di Allāh. Tutte queste situazioni
richiedono pazienza, così, fino al momento della morte,
nessuno può fare a meno di essa. Qualunque cosa ci
accada nella vita, o è in conformità con i nostri capricci e
desideri, o è contro di essi. In entrambi i casi, la pazienza è
necessaria.
Se una persona gode di buona salute, sicurezza, potere,
ricchezza e soddisfa i suoi desideri fisici, non deve
presumere che questo tempo di facilità durerà per sempre,
e non deve lasciare che la sua fortuna lo renda arrogante,
stravagante o negligente in un modo che Allāh non
gradisce. Non dovrebbe dedicare tutto il suo tempo,
denaro ed energia alla ricerca del piacere fisico, perché
troppo piacere produce dolore. Egli deve aver cura di
pagare ciò che è dovuto ad Allāh come zakāt e sadaqah,
55. 54
altrimenti Allāh potrebbe portargli via la Sua benedizione.
Dovrebbe anche astenersi dallo spendere denaro in modo
harām, e stare attento a evitare di spenderlo in modo
makrūh. Tutto ciò richiede pazienza, e nessuno può
esercitare la pazienza nel tempo della facilità, tranne le
persone di fede molto forte (as-siddiqūn).
La pazienza nel tempo delle avversità è più semplice
rispetto al tempo della facilità
Uno dei Salaf disse: “Credenti e miscredenti allo stesso
modo possono avere pazienza nel tempo dell’avversità, ma
solo le persone di forte fede possono avere pazienza nel
tempo della facilità.” Perciò Allāh ha messo in guardia
contro la fitnah della ricchezza, delle mogli e dei figli:
اَياَهُّيَأَينِذَّلاواُنَمآَلْمُكِهْلُتْمُكُلاَوْمَأَلَوْمُكُد َلْوَأنَعِرْكِذِ َّّللاۖنَمَوْلَعْفَيَذَٰكِل
َكِئٰـَلوُأَفُمُهَونُرِاسَخْلا
“O credenti, non vi distraggano dal ricordo di
Allāh i vostri beni e i vostri figli. Quelli che
faranno ciò saranno i perdenti.” (Al-Munāfiqūn, 9)
56. 55
اَياَهُّيَأَينِذَّلاواُنَمآَّنِإْنِمْزَأْمُكِاجَوْمُكِد َلْوَأَواًُّودَعْمُكَلْمُهوُرَذْاحَف
“O voi che credete, nelle vostre spose e nei vostri
figli c’è [talvolta] un nemico per voi. State in
guardia.” (At-Taghābun, 14)
L’avversione riferita in queste āyāt non è quella che deriva
dall’odio e dal conflitto, ma ciò che deriva dall’amore e
dalla preoccupazione, che potrebbe impedire ai genitori di
eseguire i doveri religiosi come la hijrah, il jihād, la ricerca
della conoscenza e il dare la sadaqah.
At-Tirmidhī narrò da Ibn ‘Abbās che un uomo chiese (ad
Ibn ‘Abbās) a proposito della āyah sopra citata (At-
Taghābun, 14). Ibn ‘Abbās gli disse che questa āyah si
riferisce ad alcuni uomini di Makkah che abbracciarono
l’Islām, ma quando vollero emigrare per unirsi al Profeta
a Madīnah, le mogli e i figli gli impedirono di farlo. Più
tardi, quando alla fine si unirono al Profeta , e videro che
gli altri avevano già imparato molto sull’Islām, vollero
punire le loro mogli e i figli. Così Allāh rivelò questa āyah:
اَياَهُّيَأَينِذَّلاواُنَمآِإَّنْنِمْمُكِاجَوْزَأْمُكِد َلْوَأَواًُّودَعْمُكَلْمُهوُرَذْاحَف
“O voi che credete, nelle vostre spose e nei vostri
figli c’è [talvolta] un nemico per voi. State in
57. 56
guardia.” (At-Taghābun, 14)
At-Tirmidhī disse che questo resoconto è hasan sahīh.
L’hadīth, “I figli sono causa di vigliaccheria e avarizia”
riflette quanto un uomo possa essere trattenuto nella sua
ricerca della perfezione e del successo da sua moglie e dai
figli. Una volta, quando il Profeta stava dando una
khutbah, vide Hasan e Husayn camminare e inciampare,
così interruppe il suo sermone e andò a tirarli su, e disse:
“In verità, Allāh ha detto la verità quando ha affermato:
“nelle vostre spose e nei vostri figli c’è [talvolta] un
nemico per voi.” Ho visto questi due ragazzini
inciampare e non ho avuto la pazienza di continuare la
mia khutbah, così mi sono fermato e li ho tirati su.” Il
Profeta lo fece a causa del suo amore per i bambini, e in
questo modo fissò un esempio per la sua Ummah nel
mostrare misericordia e bontà verso i bambini.
La ragione per cui è così difficile esercitare la pazienza in
un tempo di facilità è perché abbiamo una scelta sul come
comportarci. Una persona affamata ha più pazienza
quando non ha accesso al cibo, e quando il cibo è
disponibile la sua pazienza s’indebolisce. Analogamente, è
58. 57
facile controllare il proprio desiderio sessuale quando non
ci sono intorno donne.
Pazienza nell’adorazione
Noi esseri umani proviamo una naturale avversione al
compiere gli atti di culto, come la salāh, a causa della
nostra innata pigrizia. Se un uomo è duro di cuore e
commette molte cattive azioni, pensando troppo al piacere
fisico e mischiandosi con persone che non ricordano
Allāh, allora difficilmente egli può eseguire le sue
preghiere, e se prega lo fa distrattamente e in fretta.
Ad ogni passo del suo cammino, l’uomo ha bisogno di
pazienza nell’esecuzione di un atto di culto. Prima di
iniziarlo, deve fare in modo che le sue intenzioni siano
corrette. Dovrebbe controllare la sua sincerità, e cercare di
evitare di ostentare nel compiere qualsiasi atto di culto.
Mentre lo sta eseguendo, deve cercare di perfezionarlo, di
mantenere pure le sue intenzioni e la sua mente
concentrata sullo scopo dell’esecuzione di questo atto,
ossia che è per compiacere Allāh. Dopo averlo completato,
egli deve astenersi dal fare qualcosa che potrebbe
59. 58
corrompere il suo culto. Allāh ci ha detto:
َلواُلِطْبُتْمُكِتاَقَدَصِّنَمْلاِبىَذَ ْاْلَو
“O voi che credete, non vanificate le vostre
elemosine con rimproveri e vessazioni.”
(Al-Baqarah, 264)
Egli dovrebbe esercitare la pazienza nell’astenersi dal
sentirsi orgoglioso della sua performance, perché ciò è più
dannoso del commettere molte altre, più visibili, cattive
azioni. Allo stesso modo, dovrebbe essere sempre discreto
e astenersi dal parlare agli altri dei suoi atti di culto.
Pazienza nell’astenersi dal commettere
cattive azioni
Il modo migliore per aiutare se stessi ad astenersi da una
cattiva azione è rompere con tutte le cattive abitudini, e
abbandonare tutti coloro che incoraggiano a commettere
cattive azioni. Le abitudini hanno una forte presa sul
comportamento dell’uomo: se l’abitudine è accompagnata
dai desideri, questo significa che ci sono due soldati di
Shaytān che combattono le motivazioni della ragione e
60. 59
della religione, che non possono quindi resistere ad essi.
Pazienza nelle avversità e nelle situazioni
fuori del controllo dell’uomo
Le prove, come la morte di una persona amata, la
malattia, la perdita di ricchezza, eccetera, si dividono in
due tipi: le avversità al di fuori del controllo, e le avversità
causate dalle azioni di un altro essere umano, come la
calunnia, le percosse, eccetera.
Nell’affrontare situazioni al di fuori del controllo, le
persone possono avere una delle seguenti reazioni:
1. Sentirsi impotenti e scontenti, in preda al panico e
lamentarsi.
2. Rispondere con pazienza, sia per la causa di Allāh o
come segno di umana forza.
3. Accettare la situazione ed esserne contenti. Questo in
realtà è di uno status più elevato rispetto alla pazienza.
61. 60
4. Accettare la situazione con ringraziamento e
gratitudine. Questo è ancora più elevato rispetto
all’accettare, perché in questo caso una persona vede le
avversità come una benedizione e ringrazia Allāh per
l’averlo fatto passare attraverso di essa.
I problemi e le avversità che colpiscono una persona per
mano degli altri possono trovarsi di fronte a ognuna delle
seguenti reazioni:
1. Egli può scegliere di perdonare e dimenticare.
2. Può decidere di non vendicarsi.
3. Può accettare il decreto (qadā’ wa’l qadr), pur
riconoscendo che la persona che gli ha fatto del male era
un malfattore, eppure Colui che ha decretato che tale
danno lo avrebbe raggiunto per mano del malfattore non è
un malfattore. Il danno causato dalle persone è come il
caldo e il freddo: non vi è alcun modo per impedire che
accada e chi si lamenta del caldo e del freddo tradisce una
mancanza di saggezza. Tutto ciò che accade, avviene
attraverso il decreto (qadā’ wa’l qadr), anche se ci sono
molti differenti modi e mezzi perché ciò avvenga.
62. 61
4. Può trattare bene la persona che l’ha maltrattato.
Quest’atteggiamento ha molti vantaggi e benefici, che
nessuno può conoscere nella loro interezza, tranne Allāh.
Pazienza nelle situazioni che sono iniziate per
scelta, ma le cui conseguenze sfuggono di mano
Ad esempio l’amore, l’inizio del quale può essere per scelta
ma le cui conseguenze finali sfuggono al controllo di una
persona. Analogamente, uno può esporsi alle cause della
malattia e del dolore (per esempio, del fumo o delle
droghe), dopo di che è difficile fermarne le conseguenze, e
dopo l’assunzione di una grande quantità d’intossicanti è
difficile fermare l’ubriachezza. L’uomo deve esercitare la
pazienza e astenersi da esse, in primo luogo.
63. 62
Capitolo 8: Qual è il più difficile
tipo di pazienza?
Il grado di difficoltà nell’astenersi da alcune cose dipende
dalla forza della propria motivazione e capacità di
compiere l’azione in questione. Chi non ha una
motivazione per uccidere, o rubare, o bere alcolici, o per
qualsiasi altra cosa, e al tempo stesso non è in grado di
farlo, gli sarà molto facile esercitare la pazienza
nell’astenersi da quelle cose. Chi ha una forte motivazione
per commettere una cattiva azione e ha i mezzi per
compierla, dovrà affrontare grandi difficoltà per esercitare
la pazienza sufficiente per astenersene. Non è molto
difficile per un governante astenersi dal commettere
ingiustizia e oppressione (zulm), ed è difficile per un
giovane astenersi dalla fornicazione, ed è difficile per un
uomo ricco astenersi dall’inseguire i desideri e i piaceri
fisici.
E’ riportato che il Profeta disse: “Allāh loderà un
giovane che non si è mai comportato in modo ignorante.”
(Ahmad).
64. 63
In un altro hadīth, egli si riferì a coloro che saranno al
riparo all’ombra del Trono di Allāh per la loro pazienza
perfetta - come la pazienza di un sovrano assoluto
nell’essere giusto in ogni situazione, a prescindere dai
propri sentimenti, e la pazienza di un giovane uomo
nell’adorazione e nell’obbedienza ad Allāh e nel reprimere
i suoi capricci e desideri, e la pazienza di un uomo che dà
la sadaqah a la mantiene segreta, e la pazienza di un uomo
che resiste alla tentazione di una bella donna di status
elevato, e la pazienza di due uomini che si incontrano per
la causa di Allāh e poi si separano per la causa di Allāh, e
che mantengono il loro rapporto per la causa di Allāh, e la
pazienza di chi piange per timore di Allāh, e lo tiene
segreto e non ne parla agli altri. Tutti questi sono tra i tipi
più difficili di pazienza. Così la punizione di un vecchio
che commette adulterio, di un re che dice bugie e di un
uomo povero che è arrogante, è più severa, perché è facile
per essi tenersi lontani da certe cattive azioni, e non
richiede molto in termini di pazienza. Il loro
atteggiamento indica che si stanno volontariamente
ribellando contro Allāh.
65. 64
Pazienza nell’astenersi dalle cattive azioni della
parola e dalle cattive azioni sessuali
Uno tra i più difficili tipi di pazienza è astenersi dal
commettere cattive azioni della parola e cattive azioni
sessuali. La cattive azioni della parola - come la
maldicenza e la calunnia, raccontare bugie per creare
problemi tra la gente, lodare se stessi in modo esplicito o
implicito, e insultare la gente che non piace e lodare quelli
che piacciono - sono tutte azioni divertenti e piacevoli. C’è
una forte motivazione nel commettere queste cattive
azioni, ed è molto facile muovere la propria lingua e
parlare, così la pazienza necessaria per astenersi da tutto
ciò è particolarmente difficile.
Per questo il Profeta disse a Mu‘ādh, “Controlla la tua
lingua.” Mu‘ādh chiese: “Siamo responsabili per ciò che
diciamo?” Il Profeta rispose, “Vi è qualcosa di diverso
dalle cattive azioni della parola che causa alle persone il
loro essere gettate nell’Inferno sui loro volti?”
Una volta che le cattive azioni della parola diventano
un’abitudine, la pazienza diviene ancora più difficile. Così
potreste vedere un uomo rimanere in piedi tutta la notte a
66. 65
pregare, digiunare tutto il giorno, e astenersi dal toccare
un cuscino se è di seta, eppure dare briglia libera alla sua
lingua nel calunniare, diffamare e causare problemi tra la
gente.
67. 66
Capitolo 9: Pazienza nel Qur’ān
Imām Ahmad disse: “Allāh ha menzionato la pazienza nel
Qur’ān in novanta posti.” Qui, elencheremo i diversi
contesti in cui appare la pazienza.
1. Istruzione. Pazienza nell’ingiungere ai credenti:
ْرِبْاصَواَمَوَكُرْبَصَّلِإِ َّاّللِب
“Sii paziente! La tua pazienza [non viene da altri] se
non da Allāh.” (An-Naĥl, 127)
ْرِبْاصَوِمْكُحِلَكِّبَر
“Sopporta con pazienza il decreto del tuo
Signore.”(Aţ-Ţūr, 48)
2. Ciò che è opposto alla pazienza è proibito:
َلَوْلِجْعَتْسَتْمُهَل
“E non cercare di affrettare alcunché per loro (i
miscredenti).” (Al-‘Aĥqāf, 35)
68. 67
َلَوواُنِهَتَلَوواُنَز َْحت
“Non perdetevi d’animo, non vi affliggete…”
(‘Āli `Imrān, 139)
َلَوْنُكَتِاحَصَكِبِتوُحْلاْذِإىَداَنَوُهَوومُظْكَم
“…e non essere come l’uomo del Pesce (cioè Yūnus,
‘aleyhis salām), che invocò al colmo dell’angoscia.”
(Al-Qalam, 48)
3. La pazienza è una condizione del successo e della
prosperità:
اَياَهُّيَأَينِذَّلاُنَمآواواُرِبْاصواُرِباَصَوواُطِباَرَوواُقَّتاَوَ َّّللاْمُكَّلَعَلَونُحِلْفُت
“O voi che credete, perseverate! Incitatevi alla
perseveranza, lottate e temete Allāh, sì che
possiate prosperare.” (‘Āli `Imrān, 200)
4. Le ricompense di coloro che esercitano la pazienza
saranno raddoppiate:
َكِئَلوُأَنَْوتْؤُيْمُهَر ْجَأِنْيَتَّرَم
“Essi sono coloro cui verrà data ricompensa
doppia per la loro perseveranza.” (Al-Qaşaş, 54)
69. 68
اَمَّنِإىَّفَوُيَونُرِباَّصالْمُهَر ْجَأِرْيَغِبابَسِح
“Coloro che sono perseveranti riceveranno la loro
incalcolabile ricompensa.” (Az-Zumar, 10)
Sulaymān ibn Qāsim disse che la ricompensa di ogni
azione è nota, fatta eccezione per la ricompensa della
pazienza, che sarà come pioggia battente.
5. Pazienza e īmān sono prerequisiti per la leadership
nella religione:
اَنْلَعَجَوْمُهْنِمًّةَّمِئَأَُوندْهَياَنِرْمَأِباَّمَلواُرَبَصۖواُناَكَواَنِتاَيآِبَونُنِقوُي
“E [finché] furono perseveranti e credettero con
fermezza nei Nostri segni, scegliemmo tra loro dei
capi che li dirigessero secondo il Nostro
comando.” (As-Sajdah, 24)
6. La pazienza è la strada per guadagnare la compagnia di
Allāh:
َّنِإَ َّّللاَعَمَينِرِباَّصال
“Invero Allāh è con coloro che perseverano.”
(Al-‘Anfāl, 46)
70. 69
Abū Alī ad-Daqqaq disse: “Le persone che hanno pazienza
sono i veri vincitori in questo mondo e nell’altro, perché
hanno la compagnia di Allāh.”
7. Allāh premierà coloro che hanno pazienza con una
triplice ricompensa: benedizioni, misericordia e guida:
ِرِّشَبَوَينِرِباَّصال*ِذَّلاَيناَذِإمُهْتَباَصَأةَبيِصُّمواُلاَقاَّنِإِ َّ ِّللاَّنِإَوِهْيَلِإَونُعِاجَر*
َكِئٰـَلوُأْمِهْيَلَعاتَوَلَصنِّمْمِهِّبَّرةَمْحَرَوَۖكِئٰـَلوُأَوُمُهَُوندَتْهُمْلا
“Ebbene, dà la buona novella a coloro che
perseverano, coloro che quando li coglie una
disgrazia dicono: «Siamo di Allāh e a Lui
ritorniamo». Quelli saranno benedetti dal loro
Signore e saranno ben guidati.”
(Al-Baqarah, 155-157)
Quando la gente veniva a offrire le proprie condoglianze a
uno dei Salaf, per qualche disgrazia che l’aveva colpito,
egli diceva: “Perché non dovrei praticare la pazienza,
quando Allāh ha promesso a chi ha pazienza tre
ricompense, ciascuna della quale è migliore di questo
mondo e di tutto ciò che contiene?”
71. 70
8. La pazienza è un mezzo per cercare l’aiuto di Allāh:
واُنيَِعتْساَوِرْبَّصالِبِة ََلَّصالَو
“Cercate aiuto [da Allāh] nella pazienza e
nell’adorazione.” (Al-Baqarah, 45)
Così chi non ha pazienza non ha aiuto.
9. Pazienza e taqwā sono le condizioni per l’aiuto e il
sostegno di Allāh:
ٰىَلَبۖنِإواُرِبَْصتواُقَّتَتَومُكوُتْأَيَونِّمْمِهِرْوَفاَذٰـَهْمُكْدِدْمُيمُكُّبَرِةَسْمَخِبف َآلَنِّم
ِةَكِئ ََلَمْلاَينِمِّوَسُم
“Anzi, se sarete pazienti e pii, quando i nemici
verranno contro di voi, il vostro Signore vi
manderà l’ausilio di cinquemila angeli guerrieri.”
(‘Āli `Imrān, 125)
10. Pazienza e taqwā sono una grande protezione contro
l’astuzia dei nemici:
ْنِإَوواُرِبَْصتواُقَّتَتَوَلْمُكُّرُضَيْمُهُدْيَكًّائْيَش
“Se però sarete pazienti e devoti, i loro intrighi
non vi procureranno alcun male.” (‘Āli `Imrān, 120)
72. 71
11. Gli angeli salutano la gente della pazienza nel Jannah:
م ََلَسمُكْيَلَعاَمِبْمُتْرَبَصَۖمْعِنَفىَبْقُعِرَّادال
“[E gli angeli diranno]: «Pace su di voi, poiché siete
stati perseveranti. Com’è bella la vostra Ultima
Dimora».” (Ar-Ra`d, 24)
12. Allāh ha reso lecito il trattare i nostri nemici in un
modo non peggiore di come essi ci trattano, ma Egli ha
messo in chiaro che praticare la pazienza è meglio:
ْنِإَوْمُتْبَقاَعواُبِقاَعَفِلْثِمِباَممُتْبِقُوعِهِبۖنِئَلَوْمُتْرَبَصَوُهَلرْيَخَينِرِباَّصلِّل
“Se punite, fatelo nella misura del torto subito. Se
sopporterete con pazienza, ciò sarà [ancora]
meglio per coloro che sono stati pazienti.”
(An-Naĥl, 126)
13. Allāh ha reso la pazienza e le buone azioni una
condizione per il perdono e la grande ricompensa:
َّلِإَينِذَّلاواُرَبَصواُلِمَعَوِتاَحِلاَّصالَكِئٰـَلوُأمُهَلةَرِفْغَّمر ْجَأَويرِبَك
“[tutti si comportano così] eccetto coloro che
perseverano e compiono il bene. Essi avranno
73. 72
perdono e mercede grande.” (Hūd, 11)
14. Allāh ha reso la pazienza un criterio di coraggio e
determinazione nella conduzione dei propri affari:
نَمَلَوَرَبَصَرَفَغَوَّنِإَذَٰكِلِمَلْنِمْزَعِروُمُ ْاْل
“Quanto invece a chi è paziente e indulgente,
questa è davvero la miglior disposizione.”
(Ash-Shūrá, 43)
اَيَّيَنُبِمِقَأَة ََلَّصالْرُمْأَوِوفُرْعَمْلاِبَهْناَوِنَعِرَكنُمْلاْرِبْاصَوٰىَلَعاَمَكَباَصَأَّۖنِإ
َذَٰكِلْنِمِمْزَعِروُمُ ْاْل
“[Luqmān disse:] O figlio mio, assolvi all’orazione,
raccomanda le buone consuetudini e proibisci il
biasimevole e sopporta con pazienza quello che ti
succede: questo il comportamento da tenere in
ogni impresa.” (Luqmān, 17)
15. Allāh ha promesso ai credenti il Suo sostegno e la
vittoria, e ha detto che si meritano questo a causa della
loro pazienza:
ْتَّمَتَوُتَمِلَكَكِّبَرىَنْسُحْلاىَلَعيِنَبَليِئاَرْسِإاَمِبواُرَبَص
“Così, la bella promessa del tuo Signore si realizzò
74. 73
sui Figli di Israele, compenso della loro pazienza e
costanza.”(Al-‘A`rāf, 137)
16. Allāh ha reso la pazienza una condizione del Suo
amore:
نِّيَأَكَونِّميِبَّنَلَتاَقُهَعَمَونُّيِّبِريرِثَكاَمَفواُنَهَواَمِلْمُهَباَصَأيِفِيلِبَسِ َّّللااَمَو
واُفُعَضاَمَوواُناَكَتْساُۖ َّّللاَوُّبِحُيَينِرِباَّصال
“Quanti Profeti combatterono [sulla via di Allāh]
affiancati da numerosi discepoli senza perdersi
d’animo per ciò che li colpiva sul sentiero di Allāh,
senza infiacchirsi e senza cedere! Allāh ama i
perseveranti (as-sābirīn).” (‘Āli `Imrān, 146)
17. Allāh ha reso la pazienza una condizione del ricevere
molte benedizioni:
َلاَقَوَينِذَّلاواُتوُأَمْلِعْلاْمُكَلْيَوُابَوَثِ َّّللارْيَخْنَمِّلَنَمآَلِمَعَواًّحِلاَصَلَوَلُياَهاَّقَّلِإ
َونُرِباَّصال
“Coloro che invece avevano avuto la scienza
dissero: «Guai a voi! La ricompensa di Allāh
[nell’Aldilà] è la migliore, per chi crede e compie il
bene». Ma essa viene data solo a quelli che
perserverano.” (Al-Qaşaş, 80)
75. 74
اَمَوُياَهاَّقَلَّلِإَينِذَّلاواُرَبَصاَمَواَهاَّقَلُيَّلِإوُذظَحيمِظَع
“Ma ricevono questa [facoltà] solo coloro che
pazientemente perseverano; ciò accade solo a chi
già possiede un dono immenso.” (Fuşşilat, 35)
18. Allāh ha detto che soltanto coloro che praticano la
pazienza e la gratitudine beneficeranno dei Suoi segni:
ْمَلَأََرتَّنَأَكْلُفْلايِر َْجتيِفِر ْحَبْلاِتَمْعِنِبِ َّّللامُكَيِرُيِلْنِّمِهِتاَيآَّۖنِإيِفَذَٰكِلاتَي َْلِّلُكِّل
ارَّبَصورُكَش
“Non hai visto che è per grazia di Allāh che la nave
solca il mare, affinché vi mostri qualcuno dei Suoi
segni? In verita in ciò vi sono segni per ogni uomo
di perserveranza, di riconoscenza.” (Luqmān, 31)
ْنِمَوِهِتاَيآِراَوَجْلايِفِر ْحَبْلاِم ََْلعَ ْاْلَك*نِإَْأشَيِكْسُيِنَيحِّرالَنْلَلْظَيَفَدِكاَوَرٰىَلَع
ِهِرْهَظَّۖنِإيِفَذَٰكِلاتَي َْلِّلُكِّلارَّبَصورُكَش
“Fra i Suoi segni vi sono le navi, [salde] come
montagne sul mare. Se vuole, calma i venti ed
ecco che stanno immobili sulla superficie [marina].
In verità in ciò vi sono segni per tutti i pazienti e i
riconoscenti.” (Ash-Shūrá, 32-33)
76. 75
19. Allāh ha lodato Ayyūb (‘aleyhis salām) per la sua
pazienza:
اَّنِإُهاَنْدَجَواًّرِباَصَمْعِنُدْبَعْلاُۖهَّنِإابَّوَأ
“In verità lo trovammo perseverante, un servo
ottimo, pronto al pentimento.” (Şād, 44)
Allāh ha descritto Ayyūb (‘aleyhis salām) come eccellente
per la sua pazienza, per cui la persona che non riesce a
esercitare la pazienza quando è necessario, sarà
considerata come un fallito e un peccatore.
20. Allāh ha dato una sentenza generale, secondo la quale
chiunque non ha fede e non appartiene alla gente della
verità e della pazienza, è in stato di perdita. Ciò significa
che gli unici veri vincitori sono la gente della pazienza:
ِرْصَعْلاَو*َّنِإاَسنِ ْاْلَنيِفَلرْسُخ*َّلِإَينِذَّلاواُنَمآواُلِمَعَوِتاَحِلاَّصالاْوَاصَوَتَو
ِّقَحْلاِباْوَصاََوتَوِرْبَّصالِب
“Per il Tempo (attraverso i secoli)! Invero l’uomo è in
perdita, eccetto coloro che credono e compiono il
bene, vicendevolmente si raccomandano la verità
e vicendevolmente si raccomandano la pazienza.”
(Al-`Aşr, 1-3)
77. 76
Commentando questa sūrah, Imām ash-Shāfi‘ī disse: “Se
la gente riflettesse profondamente su questa sūrah, essa
gli fornirebbe sufficiente guida, poiché l’uomo non può
raggiungere la perfezione senza perfezionare queste due
cose, la sua conoscenza e le sue azioni, vale a dire la sua
fede e le buone azioni. Sebbene egli sia tenuto a
perfezionare se stesso, così gli viene richiesto di
perfezionare gli altri, che si uniscono insieme nel
reciproco insegnamento della verità. Il fondamento di
tutto questo è la pazienza.”
21. Allāh ha detto che la caratteristica principale di coloro
che ottengono la salvezza è la pazienza e la compassione:
َّمُثَانَكَنِمَينِذَّلاواُنَمآاْوَصاََوتَوِرْبَّصالِباْوَاصَوَتَوِةَمَحْرَمْلاِب*َكِئٰـَلوُأُابَحْصَأ
ِةَنَمْيَمْلا
“…ed egli sarà tra coloro che credono e
vicendevolmente si invitano alla costanza e
vicendevolmente si invitano alla misericordia.
Costoro sono i compagni della destra.”
(Al-Balad, 18)
78. 77
22. Allāh ha menzionato la pazienza accanto ai pilastri
dell’Islām e della īmān, che Egli ha menzionato accanto
alla sālah:
واُنيَِعتْساَوِرْبَّصالِبِة ََلَّصالَو
“Cercate aiuto [da Allāh] nella pazienza e
nell’adorazione.” (Al-Baqarah, 45)
accanto alle buone azioni:
َّلِإَينِذَّلاواُرَبَصواُلِمَعَوَّصالِتاَحِلاَكِئٰـَلوُأمُهَلةَرِفْغَّمر ْجَأَويرِبَك
“…[tutti si comportano così] eccetto coloro che
perseverano e compiono il bene. Essi avranno
perdono e mercede grande.” (Hūd, 11)
accanto alla gratitudine (shukr):
َّنِإيِفَكِلَذاتَي َْلِّلُكِلارَّبَصورُكَش
“In verità in ciò vi sono segni per tutti i pazienti e i
riconoscenti.” (Ash-Shūrá, 33)
accanto alla verità:
79. 78
اْوَصاََوتَوِّقَحْلاِباْوَصاََوتَوِرْبَّصالِب
“…vicendevolmente si raccomandano la verità e
vicendevolmente si raccomandano la pazienza.”
(Al-`Aşr, 3)
accanto alla compassione:
َينِذَّلاواُنَمآاْوَصاََوتَوِرْبَّصالِباْوَصاََوتَوِةَمَحْرَمْلاِب
“…coloro che credono e vicendevolmente si
invitano alla costanza e vicendevolmente si
invitano alla misericordia.” (Al-Balad, 17)
accanto alla fede:
واُناَكَواَنِتاَيآِبَونُنِقوُيواُناَكَواَنِتاَيآِبَونُنِقوُي
“E [finché] furono perseveranti e credettero con
fermezza nei Nostri segni...” (As-Sajdah, 24)
accanto alla veridicità:
َينِقِداَّصالَوِتاَقِداَّصالَو*َينِرِباَّصالَوِتاَرِباَّصالَو
“…i leali e le leali, i perseveranti e le
perseveranti…” (Al-‘Aĥzāb, 35)
80. 79
Allāh ha reso la pazienza il mezzo per ottenere il Suo
amore, la Sua compagnia, il Suo aiuto e sostegno, e le Sue
buone ricompense. Questo è sufficiente onore e
benedizioni.
81. 80
Capitolo 10: Ahādīth sulla pazienza
Umm Salamah disse: Ho sentito il Profeta dire: “Non c’è
nessun Musulmano afflitto da calamità che dica, ‘Ad
Allāh apparteniamo a Lui è il nostro ritorno; O Allāh
ricompensami per questa calamità e ricompensami con
ciò che è meglio per me’ senza che Allāh lo ricompenserà
con ciò che è meglio per lui.” Ella disse: “Quando Abū
Salamah morì, dissi: ‘Chi fra i Musulmani è migliore di
Abū Salamah? La sua famiglia è stata la prima a emigrare
verso il Messaggero di Allāh!’ Comunque, dissi ciò che il
Profeta ci insegnò a dire, e Allāh mi ricompensò con il
Messaggero di Allāh. Il Profeta mandò Hātib ibn Abī
Balta‘ah a chiedere la mia mano in matrimonio a suo
nome, ma gli dissi che avevo una figlia, e che ero una
donna molto gelosa. Il Profeta rispose: “Per quanto
riguarda l’occuparsi di sua figlia, prego Allāh di renderla
indipendente, e prego Allāh di portar via la sua gelosia.”
Così sposai il Messaggero .” (Muslim)
Abū Mūsā al-Ash‘arī disse: Il Profeta disse: “Quando un
figlio di un uomo muore, Allāh chiede agli angeli, ‘Avete
preso l’anima del figlio del Mio servo?’ Essi
rispondono, ‘Si.’ Egli chiede loro, ‘Avete portato via la
82. 81
pupilla dei suoi occhi?’, e loro rispondono. ‘Sì.’ Egli
chiede: ‘Che cosa ha detto il Mio servo?’ Essi gli
dicono, ‘Ti ha lodato e ha detto. “Ad Allāh apparteniamo
e a Lui è il nostro ritorno.” Allāh dice: ‘Costruite una
casa per lui in Paradiso e chiamatela Bait al-
hamd (la casa della lode)’.” (At-Tirmidhī, Ahmad, Ibn
Hibbān)
Anas (radiAllāhu ‘anhu) narrò che il Profeta disse:
“Allāh ha detto: ‘Se metto alla prova il Mio servo
privandolo dei suoi due più preziosi (cioè degli
occhi o della vista), ed egli affronta ciò con paziente
perseveranza, lo compenserò con il Paradiso’.”
(al-Bukhārī)
Da Ā’ishah (radiAllāhu ‘anha) via ‘Urwah e az-Zuhri: “Il
Profeta disse: ‘Nessuna afflizione coglie un Musulmano,
senza che Allāh perdoni le sue cattive azioni a causa di
essa, anche se non è niente di più di una spina’.” (al-
Bukhārī e Muslim)
Sa‘d ibn Abī Waqqās (radiAllāhu ‘anhu) disse: “Chiesi al
Profeta , quali tra le persone sono le più duramente
provate? Egli disse, ‘I Profeti, poi le persone che agiscono
83. 82
rettamente, e così via fino a varie categorie di persone.
L’uomo sarà messo alla prova secondo la forza della sua
fede. Quanto più forte è la sua fede, tanto più dura è la
sua prova, e più debole è la sua fede, più leggera è la sua
prova. Il credente è continuamente messo alla prova fino
a quando non cammina sulla terra con tutte le sue cattive
azioni perdonate’.” (Al-Bukhārī)
Anas (radiAllāhu ‘anhu) narrò che un figlio di Abū Talhah
(radiAllāhu ‘anhu) un giorno si ammalò e morì, quando
Abū Talhah era lontano da casa. Quando la moglie di Abū
Talhah capì che suo figlio era morto, lo coprì con una
coperta e lo lasciò sdraiato lungo il muro. Abū Talhah
tornò a casa e chiese dove fosse il ragazzo, e la moglie gli
disse: “Si è calmato e spero che stia riposando”, così Abū
Talhah pensò che il bambino stesse migliorando. Quella
notte egli giacque con sua moglie, e il mattino si alzò e fece
il ghusl. Quando stava per uscire, la moglie gli disse che
suo figlio era morto. Così Abū Talhah andò a pregare con
il Profeta , quindi gli raccontò quello che era successo. Il
Profeta gli rispose dicendo, “Che Allāh benedica
quest’ultima notte delle vostre.” Un uomo degli Ansār
disse, “Ho visto nove figli di un uomo che erano nati a
causa di quella notte, e tutti loro avevano appreso il
84. 83
Qur’ān.” (al-Bukhārī)
Abū Sa‘īd al-Khudrī (radiAllāhu ‘anhu) riportò che il
Profeta disse: “A nessuno può esser dato un migliore è
più abbondante dono della pazienza.” (al-Bukhārī e
Muslim)
Pazienza nel tempo della malattia
Abū Sa‘īd al-Khudrī (radiAllāhu ‘anhu) disse: “Entrai dal
Profeta quando era malato e aveva la febbre alta. Misi la
mano sulla coperta con la quale si stava coprendo e potei
sentire il calore della sua febbre. Dissi: ‘Quanto è forte la
tua febbre, O Messaggero di Allāh!’ Egli disse, ‘Noi Profeti
siamo così: il nostro dolore è moltiplicato cosicché le
nostre ricompense saranno moltiplicate’.” (Ahmad)
Jābir ibn Abdullāh (radiAllāhu ‘anhu) disse che il
Messaggero di Allāh entrò da una donna e le chiese,
“Perché stai tremando in questo modo?” Ella disse, “E’ a
causa della febbre”, e maledisse la febbre. Il Profeta
disse: “Non insultare la febbre, perché porta via molte
cattive azioni, come il mantice del fabbro rimuove le
85. 84
scorie e le impurità dal ferro.” (Muslim)
Ziyād ibn Ziyād, il mawlā (liberto) di Ibn ‘Abbās
(radiAllāhu ‘anhu), narrò da uno dei Sahābah, che disse:
“Entrammo dal Profeta quando era malato con la febbre.
Gli esprimemmo il nostro dispiacere per il suo dolore, e
dicemmo, ‘Che le nostre madri e i nostri padri ti siano di
riscatto, O Messaggero di Allāh! Quanto è forte il tuo
dolore!’ Egli rispose, ‘Noi Profeti siamo afflitti molto più
fortemente.’ Dicemmo, ‘Subhān’Allāh!’ Egli chiese, ‘Lo
trovate strano? Ci sono stati alcuni Profeti uccisi dalla
tigna.’ Dicemmo, ‘Subhān’Allāh!’ Egli chiese, ‘Lo trovate
strano? Le persone più duramente provate sono i Profeti,
poi le persone che agiscono rettamente, poi coloro che
agiscono meno rettamente, e così via.’ Dicemmo,
‘Subhān’Allāh!’ Egli disse, ‘Lo trovate strano? Essi erano
soliti godere dei loro tempi di prove e afflizioni, come voi
godete dei vostri tempi di facilità’.”
Masrūq narro da ‘Ā’ishah (radiAllāhu ‘anha) che disse:
“Non ho mai visto nessuno sopportare dolore più intenso
che il Profeta . Quando si ammalò, il suo dolore divenne
così intenso che non riuscì a dormire per diciannove
notti.”