Introduzione al Convegno - Giovanni Biallo (OpenGeoData Italia)
OpenGeoData Italia - Luigi Scarpa "I professionisti riusano i dati open"
1. I professionisti usano i dati open
Luigi Scarpa
luscarpa@unina.it
Conferenza OpenGeo Data 2014 CC-BY 3.0
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2. L. Scarpa - I professionisti usano i dati open
I professionisti usano i dati open
I professionisti usano da sempre dati provenienti da fonti
diverse ed eterogenee.
Largamente usati sono i dati geografici nella natura e
struttura in cui essi sono resi disponibili. Oggi consideriamo
prevalentemente banche dati numeriche, digitali, più o meno
strutturate; compreso immagini digitalizzate di documenti
archivistici.
La complessità e l’articolazione degli specialismi professionali
portano a considerare un numero indeterminato di strutture
informative, largamente a carattere corografico e topografico.
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Perché l’importanza dei dati geografici?
La geografia, o meglio la cartografia, cioè la trasposizione su
una mappa dello spazio fisico, costituisce un linguaggio
parallelo a quello verbale, elaborato per organizzare la
esperienza esterna del mondo.
Il linguaggio spaziale, oggi, grazie soprattutto agli sviluppi
delle ICT viene utillizzato da un numero sempre crescente di
persone. Stiamo assistendo, infatti, ad una trasformazione
della organizzazione del lavoro in cui nascono profili e figure
nuove che usano prevalentemente l’informazione geografica.
Una geografia nuova, pervasiva ed ubiquitaria ad ogni nostra azione.
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4. L. Scarpa - I professionisti usano i dati open
Accanto alle professioni, come architetti, ingegneri, geometri,
geologi, agronomi, biologi, etc. che tradizionalmente usano i
dati geografici ordinariamente per il proprio lavoro, si
affiancano altre figure e specializzazioni, sia nel campo delle
discipline scientifiche che in quelle economiche ed anche
umanistiche.
Da poco meno di un secolo con la geografia quantitativa
abbiamo cominciato a modificare radicalmente il modo di
approcciare e risolvere la progettazione, pianificazione e
gestione delle trasformazioni del territorio e dell’ambiente.
Possiamo certamente affermare che la gran parte dei nuovi
livelli di servizio basati sulla ICT avrà l’informazione
geografica come modello e metafora operativa.
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Ma i dati sono realmente ri-utilizzabili ?
Se pur disponibili non tutti i dati però possono essere
utilizzati. E’ necessario poter disporre di dati:
affidabili, completi, aggiornati, ma anche con una struttura
adeguata a poter essere elaborata in maniera univoca.
I professionisti nel loro lavoro assumono delle responsabilità
sia a carattere civile che penale; non possono
decidere, progettare e pianificare o semplicemente certificare
sulla base di dati approssimati o addirittura sbagliati.
Comunque un alto numero di utilizzazioni professionali può
far uso largamente di dati geografici meno sofisticati.
Dall’advertising all’orientamento, ai servizi di supporto al
geomarketing, servizi per il turismo ed il tempo libero.
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Disponibilità
I dati geografici debbono essere disponibili, cioè sapere che
esistono, dove sono collocati e come possono essere acquisiti
ed utilizzati.
Struttura
Deve essere nota la struttura dei dati, la tipologia di archivio o
formato con cui sono organizzati.
Contenuto
Deve essere noto il contenuto informativo degli stessi, le
modalità di rilievo, il livello di aggiornamento e la risoluzione
o scala in cui sono stati rilevati.
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Metadatazione
Le informazioni richieste in precedenza trovano risposta
attraverso la matadatazione dei dataset.
Una metadatazione sintattica e semantica basata su
descrittori standard a livello internazionale fino all’utilizzo di
linguaggi naturali ed ontologie, necessarie nei processi
complessi di ricerca come per l’accesso e l’utilizzo dei LOD –
Linked Open Data.
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Quali dati servono? Un esempio
L’attività di pianificazione richiede una quantità significativa di
dati con una tipologia enormemente diversificata:
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PTR / PTCP : piani sovraordinati
Cartografia tecnica comunale
Catasto
Stradario / mobilità
Reti infrastrutturali
Volumetrico ed Anagrafe edilizia
Standard
Uso del suolo
Vincoli ambientali
Vincoli idrogeologici
Geologia
Rilievi ambientali
Attuazione piano
Piani di settore
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11. L. Scarpa - I professionisti usano i dati open
Quale riuso dei dati prodotti dalla attività di pianificazione?
L’attività di pianificazione produce una quantità enorme di
dati geografici; operando: derivazioni, aggiornamenti,
integrazioni, nuovi rilievi, creazione di anagrafi, analisi e
modellazione, piani e progetti. Molte Regioni prevedono nella
propria L.R. che ogni Ente operi per gli interventi di
pianificazione attraverso un SIT / GIS.
Es. L.R. Campania 16/04 art. 17: sistema informativo territoriale:
a) acquisire e fornire gli elementi conoscitivi indispensabili per le scelte di
programmazione territoriale generale e settoriale;
b) acquisire e fornire le informazioni a supporto di studi scientifici e ricerche a
carattere fisico, geomorfologico, pedologico, agroforestale, antropico, urbanistico,
paesaggistico-ambientale e, in generale, di uso del suolo;
c) realizzare una banca dati relazionale;
d) realizzare il repertorio cartografico ed aerofotografico regionale, previa
ricognizione della dotazione cartografica ed aerofotografica esistente presso le
strutture regionali e gli enti locali;
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Quale riuso dei dati prodotti dalla attività di pianificazione?
E’ dall’insieme di queste attività, per ognuno degli Enti
amministrativi e tecnici, che a livello Regionale si viene a
costituire l’ampio ed articolato patrimonio informativo
relativo al territorio. Un insieme troppo eterogeneo in assenza
di regole e standard.
La distribuzione dei dati, nella gran parte dei casi, si limita a
pochissimi strati informativi, quasi sempre limitati agli
elaborati finali di zonizzazione (urbanistica, rischio, vincolo …),
oppure agli archivi di base come la cartografia tecnica e le
ortoimmagini.
Ancora limitati sono gli enti che consentono la interoperabilità
e riuso dei dati attraverso servizi web standard.
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Quale è lo stato del riuso dei dati aperti?
1.
Il numero degli Enti che rendono accessibili i dati è
limitato ed episodico;
2.
La tipologia dei dati resi aperti è esemplificativa, limitata
ed assolutamente lontana dall’essere esaustiva per un uso
professionale;
3.
Basso livello di metadazione e, spesso, descrizioni errate
od incomplete;
4.
Infrastrutture di servizi di accesso ai dati spesso
malfunzionanti;
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Cosa chiedono i professionisti?
1.
Una distribuzione di dati open più attenta, qualificata ed
esaustiva per un riuso professionale degli stessi;
2.
La presenza di infrastrutture di accesso per tutti gli EE.LL.
che dispongono di banche dati geografiche significative o
vincolanti l’attività professionale;
3.
Metadatazione completa per la certificazione dei dati e
per una loro reale usabilità.
4.
La diffusione di standard e strumenti per la
omogenizzazione dei dati resi disponibili;
5.
Diffusione di modelli operativi standard sulla
elaborazione dei dati della PP.AA.
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