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Le conseguenze di un sistema immunitario indebolito o deficitario, sono la causa di infezioni e malattie sempre più frequenti e prolungate.
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Oltre 3.000 ricerche scientifiche e test fatti in laboratori indipendenti, indicano che la formula 4Life Transfer Tri-Factor aumenta l’efficacia del sistema immunitario incrementando l’attività funzionale delle NK Cells (Cellule Natura Killer) del 473%.
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Angina Pectoris
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Angina pectoris
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a
consigli medici – Consultare sempre e in ogni caso il proprio medico di fiducia.
L'angina pectoris è un dolore al torace provocato dall'insufficiente ossigenazione del muscolo
cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno(
(ischemia) attraverso
le arterie coronariche.
Introduzione
Durante l'attacco di angina, che inizia lentamente, giunge all'apice e poi sparisce nell'arco
totale di massimo 15 minuti, il dolore può propagarsi anche agli organi prossimi al torace.
La prima insorgenza di angina in un individuo è sempre, per definizione, instabile (angor
instabile primario).
Classificazione
La classificazione dell'angina è principalmente di due tipi:
angina pectoris stabile, dove la frequenza dell'insorgenza ed intensità del dolore sono
,
prevedibili ed è una condizione cronica.
angina pectoris instabile, dove la frequenza dell'insorgenza è sempre più crescente, così
,
come l'intensità dl dolore, inoltre in questa forma non è prevedibile.
Viene rinominata anche come quot;sindrome pre
pre-infartoquot; I20; in particolare la prima insorgenza
di angina in un individuo è sempre, per definizione, instabile (angor instabile primario).
Due forme particolari:
l'angina variante o angina di Prinzmetal I20.1, nella quale c'è all'ECG un sopraslivellamento
ST reversivibile da spasmo coronarico, ma non si rilevano gli squilibri enzimatici
coronarico,
caratteristici. In questa situazione il rischio di infarto è accresciuto.
la sindrome X, su base ansiosa, prevalente nelle donne.
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Epidemiologia e cenni storici
In Italia soffre di angina pectoris il 3,3% degli uomini e il 3,9% delle donne tra i 35 e i 74
anni[1] e si presenta generalmente dai 40-50 anni in su; si calcola un nuovo caso all'anno ogni
750 persone.
L'angina di Prinzmetal rappresenta il 2% dei casi di angina pectoris.
L'incidenza dell'angina pectoris è più o meno paragonabile anche nel resto dei paesi
occidentali, mentre è molto meno comune nei paesi del Terzo Mondo dato che i fattori di
rischio cardiologico sono strettamente collegati alla società del benessere.
Eziologia
La causa principale è da rinvenire nell'ostruzione di un vaso ad opera di una placca
aterosclerotica. Rientrano dunque nei fattori di rischio per l'angina pectoris gli stessi fattori di
rischio dell'aterosclerosi:
fumo;
alti livelli di colesterolo;
pressione alta;
diabete mellito;
obesità;
vita sedentaria.
L'angina pectoris può presentarsi come patologia secondaria in casi di insufficienza
cardiaca, aritmia e altre condizioni che possano provocare un ridotto afflusso di sangue al
cuore.
L'angina di Prinzmetal è causata da spasmi nelle arterie coronariche; gli spasmi si presentano
spontaneamente nella maggior parte dei casi, anche in assenza dei fattori di rischio classici
delle malattie cardiache; la metà dei pazienti afflitti da questa rara forma non presenta
evidenze aterosclerotiche. Quando gli spasmi non si presentano in condizioni di riposo possono
essere indotti da:
esposizione al freddo;
stress emotivo;
assunzione di alcolici;
farmaci vasocostrittori;
assunzione di cocaina.
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Patogenesi
Il dolore insorge per via dell'accumulo di metaboliti tossici nel muscolo cardiaco a causa
dell'ischemia transitoria; è caratterizzato da un senso di profonda oppressione o costrizione,
normalmente dislocato in zona retrosternale e dura di norma meno di 15 minuti. Frequenti
sono le irradiazioni del dolore al braccio sinistro, alle scapole, alla mandibola o alla bocca
dello stomaco o si irradiano verso il collo con senso di chiusura delle vie respiratori e
soffocamento.
Spesso il fattore scatenante è un'attività che ha comportato un aumento dell'attività cinetica
del cuore e della velocità del flusso sanguigno all'interno delle arterie coronariche (uno sforzo,
un'emozione o perfino un pasto importante), mentre nella angina di Prinzmetal gli attacchi
possono insorgere anche in condizioni di riposo.
Complicanze
L'angina pectoris stabile può evolvere in angina pectoris instabile se non si eliminano i fattori di
rischio cardiologico.
L'angina pectoris instabile (o più raramente anche l'angina pectoris stabile) può essere il segno
di un imminiente attacco di cuore e non deve in alcun modo essere sottovalutata; questo
dunque vale anche per la prima insorgenza del dolore anginoso in un individuo, che deve
essere tempestivamente controllato.
Anche l'angina di Prinzmetal può evolvere in attacco di cuore, soprattutto se la durata degli
spasmi dovesse prolungarsi; questa eventualità non è comune e generalmente non si presenta
nei pazienti sotto cura specifica.
In rari casi l'angina pectoris può evolvere in aritmia cardiaca.
Clinica
Esami di laboratorio e strumentali
La diagnosi si avvale di diversi strumenti a crescente livello di completezza:
l'elettrocardiogramma (ECG) non è in grado, a meno che non venga praticato durante una
crisi, di rilevare da solo l'esistenza di un quadro di angina pectoris. Occorre l'impiego
dell'holter (ECG continuo di 24 ore) o meglio ancora l'ECG sotto sforzo; infine
la coronarografia (o angiografia coronarica) può dare un quadro completo, in particolare per
confermare un caso di angina di Prinzmetal.
Diagnosi differenziale
Fondamentale, data la localizzazione del dolore in sede toracica, è escludere altre cause: un
dolore simile a quello anginoso, infatti, può derivare anche da esofagiti, ulcera
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peptica e coliche biliari. Sono da escludere anche pleuriti o dolori di origine reumatica; in rari
casi potrebbe trattarsi di una semplice indigestione.
Generalmente, in presenza contemporanea di sintomi sicuramentente anginosi e sicuramente
non anginosi si può escludere la malattia coronarica, in quanto le forme atipiche di angina
pectoris sono una piccola minoranza.
Trattamento
La scelta del trattamento è stabilita in relazione al tipo di angina diagnosticato e dall'eventuale
compresenza di altre malattie.
Importanza primaria, oltre che profilattica, è data dall'immediata cessazione di comportamenti
a rischio coronarico (fumare, nutrirsi smodatamente fino al sovrappeso) oltre che al controllo
della pressione sanguigna, del colesterolo e dello stress. Importante è anche la correzione di
situazioni predisponenti quali vizi valvolari, aritmie, diabete e problemi tiroidei.
La prima cosa da fare all'insorgenza del dolore è mettersi immediatamente a riposo, in modo
da abbassare il fabbisogno di ossigeno del muscolo cardiaco. Una leggera attività fisica di tipo
aerobico può però essere indicata per ottenere benefici a lungo termine per l'angina stabile.
In presenza di angina instabile (quindi anche alla prima comparsa dei sintomi anginosi) è
fortemente consigliato il ricovero ospedaliero.
Farmacologico
La terapia medica dell'angina pectoris si avvale di numerosi farmaci operanti a livello
sintomatico, emodinamico o ritmico, da assumere in via continuativa o preventiva o al
momento della crisi: la nitroglicerinaassunta per via sublinguale è il trattamento generalmente
usato per alleviare il dolore; betabloccanti e calcioantagonisti sono usati per un trattamento
continuativo. I betabloccanti possono avere controindicazioni nei casi di angina di Prinzmetal,
in particolare se causata da assunzione di cocaina.
Nei casi di angina stabile può essere indicata l'assunzione di nitroglicerina prima di sottoporsi a
sforzi o altri comportamenti che potrebbero scatenare la crisi anginosa.
Anche l'acido acetilsalicilico trova impiego nella terapia di questa patologia in particolare
nell'angina instabile e generalmente nei casi in cui ci sia un maggior rischio d'infarto.
L'associazione con farmaci che abbassano il livello di colesterolo nel sangue può essere indicato
nell'angina stabile.
Chirurgico
Il trattamento chirurgico, quando necessario, è orientato all'angioplastica coronarica, in
particolare con l'impianto di stent, e al bypass aorto-coronarico. L'angioplastica è meno
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invasiva ma più portata a recidive; il bypass è più rischioso ma risolutivo.
Il trattamento chirurgico non è utile nell'angina di Prinzmetal, a meno che non si rivelino
ostruzioni fisse durante l'angiografia.
Prognosi
L'angina stabile tende a migliorare con i trattamenti se si interrompono i comportamenti a
rischio coronarico.
L'angina di Prinzmetal generalmente risponde al trattamento farmacologico; in assenza di
determinati fattori scatenanti non insorgono le complicanze.
Voci correlate
Dolore toracico
Angina stabile
Angina di Prinzmetal
Note
1. ^ Dati quot;Progetto Cuorequot; dell'Istituto Superiore di Sanità riferiti al 2006.
Curiosità
Il personaggio di John Artigan, interpretato da Bruce Willis nel film quot;Sin Cityquot;, soffriva di
angina pectoris instabile.
Collegamenti esterni
Sapere.it sito gestito da De Agostini scuola.
(EN) angina pectoris su Medline Plus.
(EN) angina di Prinzmetal su Medline Plus.
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