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Maggio 2012




Le province tra abolizione e riforma
di Piero Tortola




                      www.quattrogatti.info
Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012




      Le province in Italia
      Il numero di province in Italia è
      cambiato molto negli anni.
      Attualmente ve ne sono 107, tra cui
      le più recenti sono quelle di
      Barletta-Andria-Trani, Fermo e
      Monza-Brianza, tutte attivate nel
      20091.
      Il panorama delle province
      italiane è molto vario: in termini di
      popolazione si va dai 57.965 abitanti
      dell’Ogliastra ai 4.194.068 di Roma.
      Dal punto di vista territoriale la
      provincia più estesa è Bolzano con
      7.400 kmq, mentre la più piccola è
      Trieste con 212 kmq2.
      1
        Il numero sale a 110 se si includono Aosta, la cui provincia è tutt’uno
      con la regione Val d’Aosta, e Trento e Bolzano, che hanno poteri simili
      a quelli di una regione.
      2
        Una lista completa delle province italiane si trova qui.                  www.quattrogatti.info
Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012




        Cosa fanno le province?
        Le province hanno competenze (esclusive o condivise) principalmente
        nei seguenti settori:
       • Trasporti e viabilità (es. costruzione e manutenzione delle strade provinciali,
            programmazione e gestione di servizi di trasporto extra-urbano, autorizzazioni e
            regolamentazione)
       • Istruzione (es. costruzione e gestione dell’edilizia scolastica, programmazione
            dell’offerta formativa per la scuola secondaria, formazione professionale)
       • Gestione del territorio (es. redazione di piani urbanistici di coordinamento
            sovra-comunale, tutela del suolo e dei corsi d’acqua, regolamentazione della costruzione
            in zone sismiche)
       • Sviluppo economico (es. regolamentazione delle attività agricole, interventi di
            stimolo del tessuto produttivo, gestione del collocamento tramite centri per l’impiego e
            promozione dell’occupazione)
       • Tutela ambientale (es. gestione di aree protette, regolamentazione delle risorse
            idriche, tutela del patrimonio faunistico, regolamentazione dello smaltimento rifiuti)
       • Servizi sociali (es. interventi su fasce deboli, supporto di asili nido,
            programmazione socio-sanitaria, tenuta registri del settore no-profit)
                                                                                     www.quattrogatti.info
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      La spesa delle province
      Nell’ultimo quinquennio le
      province hanno speso una
      media di circa 12 miliardi
      di euro l’anno. Nel 2011 la
      spesa provinciale è stata
      intorno agli 11 miliardi3.

      Circa un quarto di questo
      bilancio annuale copre le
      retribuzioni e le altre spese
      relative ai circa 60.000
      dipendenti provinciali4.
                                                                      Fonte: Senn e Zucchetti (su dati 2009)

      3
        L. Senn e R. Zucchetti ‘Una proposta per il riassetto delle province’, CERTeT Bocconi, dicembre 2011;
      UPI, ‘Le province allo specchio’, 20 gennaio 2012.
      4
        UPI, ‘Breve presentazione dell’evoluzione istituzionale e finanziaria delle province italiane’, giugno 2004,
      L. Senn e R. Zucchetti ‘Una proposta per il riassetto delle province’, cit..
                                                                                                  www.quattrogatti.info
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      Il costo delle province

      Ma attenzione: la spesa delle province non equivale al loro
      costo!

      Se le province non esistessero, molti dei loro compiti sarebbero svolti da
      regioni e comuni, che se ne sobbarcherebbero anche le relative spese,
      incluse quelle per il maggior personale necessario.

      Per determinare il vero costo delle province è necessario stimare le
      spese che derivano esclusivamente dall’esistenza di questo
      livello di governo, e che quindi sarebbero eliminate del tutto con
      un’eventuale abolizione degli organi provinciali.




                                                                    www.quattrogatti.info
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      Il costo delle province
      Il costo totale delle province, è stimato poco al di sotto dei 2 miliardi di
      euro l’anno, pari a circa lo 0,12% del prodotto interno lordo italiano.
      Questo costo, a sua volta, comprende due voci principali:

      Costi ‘politici’, per la                             Alcuni costi amministrativi
      remunerazione dei circa 4.000                        ‘evitabili’ come le spese per uffici e
      presidenti, assessori e consiglieri                  funzioni direttive, le remunerazioni
      provinciali5.                                        di staff e segreterie e alcuni dei costi
                                                           per uffici tecnici e consulenze.
      Nel 2010 e 2011 questi costi si
      aggiravano rispettivamente sui                       Queste voci valgono, nel loro
      122 e 111 milioni di euro6.                          complesso, circa 1,7 miliardi di
                                                           euro l’anno7.
      5
        A. Giuricin, ‘Quanto costano le province?’, IBL Focus 170, 6 ottobre 2010; UPI, ‘Le province allo specchio’,
      cit..
      6
        L. Senn e R. Zucchetti ‘Una proposta per il riassetto delle Province’, cit.; UPI, ‘Le province allo specchio’,
      cit..Giuricin, ‘Quanto costano le province?’, cit.; L. Oliveri, ‘Abolire le province? Si risparmia poco’,
      7
        A.
      Lavoce.info, 26 luglio 2011.
                                                                                                www.quattrogatti.info
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     Le province vanno tenute?
     La risposta dipende da quanto valore si dà a questo ente. Da un lato
     c’è chi pensa che le province debbano essere lasciate come sono
     perché svolgono importanti funzioni di ‘area vasta’, sono
     espressioni di autonomia locale e, infine, sono uno dei livelli di
     governo più vicini al cittadino.

                                                     Tra i maggiori sostenitori di questi
                                                     argomenti vi è la Lega Nord.

                                                     Nel complesso, però, questa difesa
                                                     dello status quo rimane una
                                                     posizione minoritaria, in cui non si
                                                     rispecchia neppure la maggioranza
                                                     delle province stesse.

                                                                               www.quattrogatti.info
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      Oppure vanno eliminate?
      Dal lato opposto c’è chi crede che le province siano enti inutili e quindi
      da cancellare. Chi è su questa posizione sostiene che le funzioni delle
      province possano essere svolte da comuni e regioni e che il
      coordinamento sovra-comunale, quando necessario, possa avvenire con
      soluzioni meno costose come accordi tra comuni
      o uffici regionali decentralizzati8.

      Oltre a far risparmiare, abolire le province
      comporterebbe anche una notevole
      semplificazione amministrativa per i
      cittadini e per le imprese.

      Attualmente l’unico partito a favore di
      questa soluzione radicale è l’Italia dei
      Valori.
      8
       Si veda ad es. S. Boccalatte, ‘Il primo passo verso il federalismo? Abolire le province, IBL
      Briefing paper 67, 30 gennaio 2009.
                                                                                               www.quattrogatti.info
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     Monti e le province
                                                     Nel decreto ‘salva Italia’, convertito in legge il
                                                     22 dicembre 2011, il governo Monti ha incluso
                                                     una norma vicina a quest’ultima posizione,
                                                     che ‘svuota’ le province rendendole organi
                                                     per il solo ‘indirizzo politico e
                                                     coordinamento’ dei comuni.
                                                     La norma abolisce anche le giunte provinciali,
                                                     riduce il numero di consiglieri a 10 per
                                                     provincia, ed elimina l’elezione diretta dei
                                                     presidenti e dei consigli provinciali
                                                     sostituendola, per questi ultimi, con
                                                     un’elezione indiretta da parte dei comuni, e per
                                                     i presidenti con una nomina da parte dei
                                                     consiglieri provinciali9.
     9
      Un altro importante sviluppo recente è stato l’abrogazione di quattro province sarde (Olbia-Tempio,
     Medio Campidano, Carbonia-Iglesias e Ogliastra) per mezzo del referendum regionale del 6-7 maggio
     2012. Le modalità di attuazione di questa decisione, tuttavia, sono ancora da definire. www.quattrogatti.info
Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012




         Province addio?
         Non proprio, o non ancora: le norme del decreto ‘salva Italia’
         entrano in vigore solo alla scadenza naturale degli attuali
         consigli provinciali.
         Inoltre, per essere operative, le disposizioni del governo devono
         essere integrate da leggi nazionali e regionali che in parte devono
         ancora essere formulate10.

         Infine, c’è chi, come diverse amministrazioni regionali e provinciali,
         mette addiruttura in dubbio la costituzionalità del decreto.

         Insomma, tutto lascia pensare che la partita sulle province
         non sia ancora finita.
         10
           Per questa ragione le otto province attualmente in scadenza (Como, Belluno, Vicenza, Genova, La
         Spezia, Ancona, Caltanissetta e Ragusa) saranno commissariate dal governo in attesa delle leggi
         attuative.
                                                                                            www.quattrogatti.info
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        Razionalizzare le province
        Una terza possibilità (oltre allo status quo e all’abolizione) è la modifica
        del sistema provinciale per abbassarne i costi e aumentarne l’efficacia.
        Questa ‘razionalizzazione’ dovrebbe passare attraverso la
        riduzione del numero delle province.
        L’idea di razionalizzare il sistema delle province è tornata alla ribalta
        di recente grazie a un invito della Banca Centrale Europea ad
        accorpare le province per tagliare i costi della politica.
        La razionalizzazione delle province è sostenuta anche dai partiti
        dell’attuale maggioranza e soprattutto dall’Unione Province d’Italia.
        Quest’ultima nello scorso febbraio ha presentato una proposta di legge
        delega che prevede, tra l’altro, la riduzione delle province a 60 per un
        risparmio di 1 miliardo di euro l’anno11.

       11
            UPI, Proposta di legge delega sulla riforma delle province, 7 febbraio 2012

                                                                                          www.quattrogatti.info
Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012




       Razionalizzare le province
       La razionalizzazione delle province è una posizione intermedia che
       secondo molti permetterebbe di riformare questo ente mantenendo
       al tempo stesso un livello democratico di governo tra comuni e
       regioni.
       C’è da considerare, però, che
       le ipotesi di modifica delle
       province sono più di una. È
       probabile, quindi, che un
       eventuale riassetto dell’ente
       sarà in parte determinato da
       un negoziato politico in cui
       le logiche dei rapporti di forza
       possono prevalere su quelle di
       efficienza.
                                                            www.quattrogatti.info
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         In conclusione
         Che il sistema delle province vada cambiato è ormai
         largamente riconosciuto. Le misure del governo Monti
         forse non sono una soluzione ideale, ma di certo
         hanno il merito di aver riproposto con forza il tema e
         di aver esposto il Parlamento e le province stesse
         all’obbligo di una riforma se vogliono evitare gli effetti
         del decreto ‘salva Italia’.

         Se questa occasione verrà colta per introdurre un
         riordino delle province che porti sia risparmio che
         efficienza sarà da vedere nei prossimi mesi.

                                                         www.quattrogatti.info
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           Per saperne di più
            Saggi e rapporti
            • S. Boccalatte (a cura di), Abolire le province, Soveria Mannelli, Rubbettino,
               2008;
            • L. Senn e R. Zucchetti ‘Una proposta per il riassetto delle province’, CERTeT
               Bocconi, dicembre 2011;
            • UPI, ‘Breve presentazione dell’evoluzione istituzionale e
            finanziaria delle province italiane’, 2004;
            • UPI, ‘Le province allo specchio: le funzioni, i bilanci, i costi’, 20 gennaio
               2012.

            Siti
            • www.upinet.it (Unione delle province d’Italia)
            • www.aboliamoleprovince.it e aboliamoleprovince.blogspot.co.uk (blog
               dedicati all’argomento)
            • www.anci.it (Associazione dei comuni d’Italia)

                                                                            www.quattrogatti.info
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                                                         Grazie!
                       Se hai apprezzato la presentazione,
             inoltra il link ai tuoi amici e sostieni il nostro progetto!




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                          Ringraziamo Roberto Zucchetti (CERTeT Bocconi)
                          e Sabrina Iommi (IRPET) per i commenti ricevuti

                                    Per contattare l’autore: autori@quattrogatti.info

                                        Per commenti: commenti@quattrogatti.info

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Le province tra abolizione e riforma

  • 1. Maggio 2012 Le province tra abolizione e riforma di Piero Tortola www.quattrogatti.info
  • 2. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Le province in Italia Il numero di province in Italia è cambiato molto negli anni. Attualmente ve ne sono 107, tra cui le più recenti sono quelle di Barletta-Andria-Trani, Fermo e Monza-Brianza, tutte attivate nel 20091. Il panorama delle province italiane è molto vario: in termini di popolazione si va dai 57.965 abitanti dell’Ogliastra ai 4.194.068 di Roma. Dal punto di vista territoriale la provincia più estesa è Bolzano con 7.400 kmq, mentre la più piccola è Trieste con 212 kmq2. 1 Il numero sale a 110 se si includono Aosta, la cui provincia è tutt’uno con la regione Val d’Aosta, e Trento e Bolzano, che hanno poteri simili a quelli di una regione. 2 Una lista completa delle province italiane si trova qui. www.quattrogatti.info
  • 3. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Cosa fanno le province? Le province hanno competenze (esclusive o condivise) principalmente nei seguenti settori: • Trasporti e viabilità (es. costruzione e manutenzione delle strade provinciali, programmazione e gestione di servizi di trasporto extra-urbano, autorizzazioni e regolamentazione) • Istruzione (es. costruzione e gestione dell’edilizia scolastica, programmazione dell’offerta formativa per la scuola secondaria, formazione professionale) • Gestione del territorio (es. redazione di piani urbanistici di coordinamento sovra-comunale, tutela del suolo e dei corsi d’acqua, regolamentazione della costruzione in zone sismiche) • Sviluppo economico (es. regolamentazione delle attività agricole, interventi di stimolo del tessuto produttivo, gestione del collocamento tramite centri per l’impiego e promozione dell’occupazione) • Tutela ambientale (es. gestione di aree protette, regolamentazione delle risorse idriche, tutela del patrimonio faunistico, regolamentazione dello smaltimento rifiuti) • Servizi sociali (es. interventi su fasce deboli, supporto di asili nido, programmazione socio-sanitaria, tenuta registri del settore no-profit) www.quattrogatti.info
  • 4. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 La spesa delle province Nell’ultimo quinquennio le province hanno speso una media di circa 12 miliardi di euro l’anno. Nel 2011 la spesa provinciale è stata intorno agli 11 miliardi3. Circa un quarto di questo bilancio annuale copre le retribuzioni e le altre spese relative ai circa 60.000 dipendenti provinciali4. Fonte: Senn e Zucchetti (su dati 2009) 3 L. Senn e R. Zucchetti ‘Una proposta per il riassetto delle province’, CERTeT Bocconi, dicembre 2011; UPI, ‘Le province allo specchio’, 20 gennaio 2012. 4 UPI, ‘Breve presentazione dell’evoluzione istituzionale e finanziaria delle province italiane’, giugno 2004, L. Senn e R. Zucchetti ‘Una proposta per il riassetto delle province’, cit.. www.quattrogatti.info
  • 5. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Il costo delle province Ma attenzione: la spesa delle province non equivale al loro costo! Se le province non esistessero, molti dei loro compiti sarebbero svolti da regioni e comuni, che se ne sobbarcherebbero anche le relative spese, incluse quelle per il maggior personale necessario. Per determinare il vero costo delle province è necessario stimare le spese che derivano esclusivamente dall’esistenza di questo livello di governo, e che quindi sarebbero eliminate del tutto con un’eventuale abolizione degli organi provinciali. www.quattrogatti.info
  • 6. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Il costo delle province Il costo totale delle province, è stimato poco al di sotto dei 2 miliardi di euro l’anno, pari a circa lo 0,12% del prodotto interno lordo italiano. Questo costo, a sua volta, comprende due voci principali: Costi ‘politici’, per la Alcuni costi amministrativi remunerazione dei circa 4.000 ‘evitabili’ come le spese per uffici e presidenti, assessori e consiglieri funzioni direttive, le remunerazioni provinciali5. di staff e segreterie e alcuni dei costi per uffici tecnici e consulenze. Nel 2010 e 2011 questi costi si aggiravano rispettivamente sui Queste voci valgono, nel loro 122 e 111 milioni di euro6. complesso, circa 1,7 miliardi di euro l’anno7. 5 A. Giuricin, ‘Quanto costano le province?’, IBL Focus 170, 6 ottobre 2010; UPI, ‘Le province allo specchio’, cit.. 6 L. Senn e R. Zucchetti ‘Una proposta per il riassetto delle Province’, cit.; UPI, ‘Le province allo specchio’, cit..Giuricin, ‘Quanto costano le province?’, cit.; L. Oliveri, ‘Abolire le province? Si risparmia poco’, 7 A. Lavoce.info, 26 luglio 2011. www.quattrogatti.info
  • 7. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Le province vanno tenute? La risposta dipende da quanto valore si dà a questo ente. Da un lato c’è chi pensa che le province debbano essere lasciate come sono perché svolgono importanti funzioni di ‘area vasta’, sono espressioni di autonomia locale e, infine, sono uno dei livelli di governo più vicini al cittadino. Tra i maggiori sostenitori di questi argomenti vi è la Lega Nord. Nel complesso, però, questa difesa dello status quo rimane una posizione minoritaria, in cui non si rispecchia neppure la maggioranza delle province stesse. www.quattrogatti.info
  • 8. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Oppure vanno eliminate? Dal lato opposto c’è chi crede che le province siano enti inutili e quindi da cancellare. Chi è su questa posizione sostiene che le funzioni delle province possano essere svolte da comuni e regioni e che il coordinamento sovra-comunale, quando necessario, possa avvenire con soluzioni meno costose come accordi tra comuni o uffici regionali decentralizzati8. Oltre a far risparmiare, abolire le province comporterebbe anche una notevole semplificazione amministrativa per i cittadini e per le imprese. Attualmente l’unico partito a favore di questa soluzione radicale è l’Italia dei Valori. 8 Si veda ad es. S. Boccalatte, ‘Il primo passo verso il federalismo? Abolire le province, IBL Briefing paper 67, 30 gennaio 2009. www.quattrogatti.info
  • 9. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Monti e le province Nel decreto ‘salva Italia’, convertito in legge il 22 dicembre 2011, il governo Monti ha incluso una norma vicina a quest’ultima posizione, che ‘svuota’ le province rendendole organi per il solo ‘indirizzo politico e coordinamento’ dei comuni. La norma abolisce anche le giunte provinciali, riduce il numero di consiglieri a 10 per provincia, ed elimina l’elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali sostituendola, per questi ultimi, con un’elezione indiretta da parte dei comuni, e per i presidenti con una nomina da parte dei consiglieri provinciali9. 9 Un altro importante sviluppo recente è stato l’abrogazione di quattro province sarde (Olbia-Tempio, Medio Campidano, Carbonia-Iglesias e Ogliastra) per mezzo del referendum regionale del 6-7 maggio 2012. Le modalità di attuazione di questa decisione, tuttavia, sono ancora da definire. www.quattrogatti.info
  • 10. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Province addio? Non proprio, o non ancora: le norme del decreto ‘salva Italia’ entrano in vigore solo alla scadenza naturale degli attuali consigli provinciali. Inoltre, per essere operative, le disposizioni del governo devono essere integrate da leggi nazionali e regionali che in parte devono ancora essere formulate10. Infine, c’è chi, come diverse amministrazioni regionali e provinciali, mette addiruttura in dubbio la costituzionalità del decreto. Insomma, tutto lascia pensare che la partita sulle province non sia ancora finita. 10 Per questa ragione le otto province attualmente in scadenza (Como, Belluno, Vicenza, Genova, La Spezia, Ancona, Caltanissetta e Ragusa) saranno commissariate dal governo in attesa delle leggi attuative. www.quattrogatti.info
  • 11. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Razionalizzare le province Una terza possibilità (oltre allo status quo e all’abolizione) è la modifica del sistema provinciale per abbassarne i costi e aumentarne l’efficacia. Questa ‘razionalizzazione’ dovrebbe passare attraverso la riduzione del numero delle province. L’idea di razionalizzare il sistema delle province è tornata alla ribalta di recente grazie a un invito della Banca Centrale Europea ad accorpare le province per tagliare i costi della politica. La razionalizzazione delle province è sostenuta anche dai partiti dell’attuale maggioranza e soprattutto dall’Unione Province d’Italia. Quest’ultima nello scorso febbraio ha presentato una proposta di legge delega che prevede, tra l’altro, la riduzione delle province a 60 per un risparmio di 1 miliardo di euro l’anno11. 11 UPI, Proposta di legge delega sulla riforma delle province, 7 febbraio 2012 www.quattrogatti.info
  • 12. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Razionalizzare le province La razionalizzazione delle province è una posizione intermedia che secondo molti permetterebbe di riformare questo ente mantenendo al tempo stesso un livello democratico di governo tra comuni e regioni. C’è da considerare, però, che le ipotesi di modifica delle province sono più di una. È probabile, quindi, che un eventuale riassetto dell’ente sarà in parte determinato da un negoziato politico in cui le logiche dei rapporti di forza possono prevalere su quelle di efficienza. www.quattrogatti.info
  • 13. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 In conclusione Che il sistema delle province vada cambiato è ormai largamente riconosciuto. Le misure del governo Monti forse non sono una soluzione ideale, ma di certo hanno il merito di aver riproposto con forza il tema e di aver esposto il Parlamento e le province stesse all’obbligo di una riforma se vogliono evitare gli effetti del decreto ‘salva Italia’. Se questa occasione verrà colta per introdurre un riordino delle province che porti sia risparmio che efficienza sarà da vedere nei prossimi mesi. www.quattrogatti.info
  • 14. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Per saperne di più Saggi e rapporti • S. Boccalatte (a cura di), Abolire le province, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2008; • L. Senn e R. Zucchetti ‘Una proposta per il riassetto delle province’, CERTeT Bocconi, dicembre 2011; • UPI, ‘Breve presentazione dell’evoluzione istituzionale e finanziaria delle province italiane’, 2004; • UPI, ‘Le province allo specchio: le funzioni, i bilanci, i costi’, 20 gennaio 2012. Siti • www.upinet.it (Unione delle province d’Italia) • www.aboliamoleprovince.it e aboliamoleprovince.blogspot.co.uk (blog dedicati all’argomento) • www.anci.it (Associazione dei comuni d’Italia) www.quattrogatti.info
  • 15. Le province tra abolizione e riforma – Maggio 2012 Grazie! Se hai apprezzato la presentazione, inoltra il link ai tuoi amici e sostieni il nostro progetto! www.quattrogatti.info Ringraziamo Roberto Zucchetti (CERTeT Bocconi) e Sabrina Iommi (IRPET) per i commenti ricevuti Per contattare l’autore: autori@quattrogatti.info Per commenti: commenti@quattrogatti.info