1. FACCIAMO CHIAREZZA.
Le dimissioni del sindaco richiedono un chiarimento su alcuni aspetti che appaiono confusi e inesatti.
La verifica richiesta dal Partito Democratico era un atto dovuto e necessario, vista la scarsa efficacia
dell’azione amministrativa fino ad oggi.
L’obiettivo era quello di dare un impulso nuovo e deciso alla soluzione dei problemi individuati più volte,
ma mai affrontati e risolti.
Il PD ha anche coinvolto in questa fase iscritti e simpatizzanti che hanno richiesto in tutti gli incontri fino ad
arrivare ad una assemblea pubblica una maggiore assunzione di responsabilità da parte del PD stesso,
nell’attuazione degli obiettivi di programma. Volevamo essere “perno” e lo volevamo essere fino in fondo.
Nessuna esclusione o guerra nei confronti di gruppi o consiglieri, ma una richiesta forte del superamento di
individualismi e personalismi è stata l’idea presentata al sindaco. Idea sposata anche da altri gruppi politici
di maggioranza.
Le motivazioni delle dimissioni del sindaco partono da “pregiudizi” nei confronti di alcuni consiglieri del
Partito Democratico, pregiudizi che riteniamo assolutamente inaccettabili e infondati.
Il Partito Democratico che in più occasioni ha mostrato senso di responsabilità, ha voluto riportare il
confronto politico ai temi amministrativi da portare avanti. Al sindaco e agli assessori, più volte, abbiamo
chiesto una presenza più assidua ed incisiva: abbiamo il diritto e il dovere di farlo.
Abbiamo il dovere di ascoltare i cittadini e dare risposte concrete ai problemi della città.
Noicattaro è ricca di potenzialità: bisogna individuarle e sostenerle. Bisogna essere capaci di farlo.
Questo è quello che abbiamo cercato di fare, nulla di più. Un confronto su un programma amministrativo
che richiede certezze, più incisività, meno personalismi. Non un mero atto spartitorio secondo la logica del
“cambiare tutto per non cambiare niente”. Sempre “mettendo da parte ogni altro interesse di parte”.
Partito Democratico Noicattaro