2. REISS ROMOLI
CATALOGO dei CORSI
Information & Communication Technology
Business Management
2010
Il motivo grafico è ispirato al bassorilievo medioevale
dell’Abbazia di San Giovanni Battista a Lucoli - L’Aquila
Le sue origini risalgono al 1077.
3. Reiss Romoli
Catalogo 2010
Information & Communication Technology
Business Management
Reiss Romoli s.r.l.
Via Eusanio Stella, 17
67100 L’Aquila
P.Iva 01800170662
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4. Indice
REISS ROMOLI SRL 5
IL MODELLO DIDATTICO 6
GUIDA ALLA CONSULTAZIONE 7
CORSI 9
PERCORSI PROFESSIONALI 147
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6. Reiss Romoli srl
Reiss Romoli srl nasce nel 2010, per iniziativa di docenti che hanno maturato un’importante
esperienza nella “Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli”, con l’obiettivo di continuare a formare
i manager e i tecnici dell’ICT secondo un modello conosciuto e apprezzato da oltre trent’anni.
Esperienza, tradizione, elevati standard di qualità e professionalità, accompagnati ad un costante
aggiornamento ed alla volontà di essere partner del cliente, sono le caratteristiche distintive di
Reiss Romoli.
Mission
Reiss Romoli offre attività di consulenza e alta formazione, tese a perseguire l’eccellenza in tutte
le fasi del processo formativo e nella realizzazione di progetti complessi attraverso:
• progettazione e gestione di piani formativi capaci di migliorare le prestazioni di business e di
massimizzare il ritorno degli investimenti in formazione
• sviluppo e trasferimento di conoscenze ad alto valore aggiunto in Information & Communication
Technology (ICT)
• consulenza qualificata per la realizzazione e la gestione di progetti ICT.
Per raggiungere i risultati migliori puntiamo su:
• profonda conoscenza del contesto operativo
• indipendenza dai vendor di apparati e dai service provider.
Valori
Crediamo in quello che facciamo e siamo convinti di saper trasmettere, col nostro lavoro, i valori
che costituiscono la nostra forza:
• Eccellenza
• Passione
• Indipendenza
• Leadership.
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7. Il Modello Didattico
C’era una volta il vecchio detto “Chi sa fa, chi non sa insegna”. Noi abbiamo cambiato le regole
della formazione. Questa è la nostra versione del vecchio detto: “Chi sa fa, chi sa e sa comunicarlo
insegna”.
Metodologie
Le nostre metodologie sono le più idonee a coniugare la certezza del conseguimento del risultato,
con l’esigenza di minimizzare i costi del processo di formazione. I nostri progetti sono
generalmente costituiti da un mix di diverse modalità, quali:
• Aula – l’attività d’aula può essere svolta presso la sede del cliente o in strutture da noi certificate.
• Laboratori – in gran parte dei corsi si fa ampio uso di laboratori didattici: il processo di
apprendimento basato su esempi ed attività pratiche è molto più veloce ed efficace di quello
esclusivamente teorico.
• e-Learning – quando necessario facciamo ricorso a soluzioni di tipo blended, alternando lezioni in
presenza e a distanza, oppure integrando in aula metodologie di e-Learning con strumenti didattici
di tipo tradizionale.
• Coaching on-line - alcuni progetti formativi prevedono periodi di studio assistito, durante i quali i
nostri specialisti interagiscono on-line con i partecipanti per lo svolgimento di attività di
completamento ed approfondimento della preparazione (ad esempio attività di laboratorio a
distanza).
• Assessment - il processo di apprendimento è controllato in ogni sua fase, per consentire al cliente di
misurare l’efficacia degli interventi formativi.
• Mentoring - il processo formativo può essere completato da attività di affiancamento operativo. I
partecipanti ai corsi, tornati alle proprie attività, possono contare sull’assistenza dei nostri esperti
per la corretta applicazione sul campo di quanto appreso in aula, completando in tal modo il
processo formativo.
Documentazione
La documentazione dei corsi è un elemento distintivo del nostro modello didattico. Per ciascun
corso è prevista una ricca dispensa in lingua italiana costituita da diapositive, corredate ove
possibile da ampi commenti, e una documentazione aggiuntiva costituita da articoli, ulteriori
dispense ed eventualmente libri.
Laboratori
Reiss Romoli dispone, nella sua sede dell’Aquila, di una serie di laboratori di Networking, con
dimensioni e caratteristiche funzionali che li rendono unici a livello italiano, e tra i più ricchi e
completi a livello europeo.
In particolare, Reiss Romoli dispone di diversi laboratori, destinati a corsi generali sulle reti, e
specifici sulle tecnologie Cisco e Juniper, costituiti da oltre 300 apparati di rete (Router, Switch
per LAN e Data Center, Firewall, Access Point Wireless, telefoni IP, etc.), ed oltre 50 tra Server e
Personal Computer.
Una delle caratteristiche distintive è la possibilità di accedere ai laboratori da qualunque luogo in
cui sia disponibile una connessione Internet.
I laboratori sono utilizzati nella maggior parte dei corsi tecnici del nostro catalogo e per svolgere
formazione ad hoc orientata alla preparazione agli esami, per conseguire le certificazioni Cisco e
Juniper.
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8. Guida alla consultazione
La Reiss Romoli srl presenta la sua proposta di formazione per l’anno 2010, con oltre 120 corsi. Il
catalogo non esaurisce l’offerta di formazione di Reiss Romoli, che può essere personalizzata e
ritagliata con corsi ad hoc sulle specifiche esigenze del cliente.
Nella prima parte sono raccolte le schede dei corsi ordinate per sigla. Le lettere della sigla
identificano la “tematica” trattata. L’elenco delle tematiche è riportato nella pagina successiva.
Sigla
Titolo
Il livello di approfondimento:
base
intermedio
specialistico
La Scheda del corso descrive il contenuto e il programma, esplicita la durata, gli obiettivi e i
prerequisiti. Sono riportate nella descrizione anche le metodologie didattiche, laddove
significative.
La seconda parte del catalogo (Percorsi Professionali) è dedicata ai Percorsi di Certificazione
Cisco ed in generale ai Percorsi Professionali. I Percorsi di Certificazione sono stati progettati ed
ottimizzati da Reiss Romoli per preparare i candidati a sostenere i relativi esami.
La sezione non vuole essere esaustiva e sarà arricchita nel corso del 2010.
L’intera proposta è disponibile all’indirizzo www.reissromoli.com.
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9. ELENCO TEMATICHE
DBS Basi Dati e Servizi
IPN Reti IP
IPS Servizi IP
LAP Linguaggi ed Applicazioni
LEG Aspetti Legali, Normativi e di Regolamentazione
MNG General Management
NET Reti e Servizi di TLC
OPS Sistemi Operativi
PDE Personal Development
PRJ Project Management
SCN Scenari di mercato
SEC Sicurezza delle Reti e delle Applicazioni
WIR Reti e Servizi Wireless
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10. CORSI
BASI DATI E SERVIZI
DBS550 Basi di dati relazionali: metodologie di progetto e di analisi dei dati 15
DBS552 Il linguaggio SQL 16
DBS554 Database in ambiente Oracle: PL/SQL 17
DBS560 Introduzione alla Business Intelligence 18
DBS564 Data Mining 19
DBS570 Data Warehouse: analisi dei dati a supporto delle decisioni aziendali 20
RETI IP
IPN210 Ethernet: dalle reti locali alle reti metropolitane 21
IPN214 Le Reti Metro Carrier Ethernet 22
IPN220 Internet e il protocollo IP 23
IPN222 Networking IP in ambiente Cisco 24
IPN230 Routing IP: dalla Teoria alla Pratica 25
IPN231 Routing IP: aspetti avanzati 26
IPN234 Troubleshooting di reti Cisco 27
IPN240 IPv6: protocolli, implementazione, scenari di migrazione 28
IPN242 Gestione delle Reti e dei Sistemi in Ambiente IP 29
IPN244 Routing intra-dominio nelle reti dei Service Provider: OSPF e IS-IS 30
IPN246 Routing Interdominio: il protocollo BGP 31
IPN249 Routing Multicast 32
IPN252 Introduzione alla Configurazione di Router Juniper – Parte I 33
IPN253 Introduzione alla Configurazione di Router Juniper – Parte II 34
IPN258 Configurazione Avanzata di Router Juniper - Parte I 35
IPN259 Configurazione Avanzata di Router Juniper - Parte II 36
IPN262 Multilayer Switching e Reti di Campus 37
IPN268 Architettura di Routing nelle reti dei Service Provider 38
IPN272 MPLS: dalla Teoria alla Pratica 39
IPN273 MPLS: servizi avanzati 40
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11. CORSI
SERVIZI IP
IPS282 Qualità del Servizio nelle reti IP 41
IPS284 Cisco Voice over IP 42
IPS286 Voice over IP: architetture, protocolli e servizi 43
IPS288 IP-TV. La TV digitale sulle nuove reti dati 44
IPS292 Segnalazione su IP: SIP e DIAMETER 45
IPS294 SIP: architetture, protocollo e servizi 46
IPS296 IMS: architettura e applicazioni in ottica NGN 47
LINGUAGGI ED APPLICAZIONI
LAP504 Framework .NET e il linguaggio Visual Basic.NET 48
LAP508 Sviluppare Applicazioni WEB con ASP.NET 49
LAP512 La programmazione Object Oriented in Java 50
LAP516 Lo sviluppo di applicazioni di business con gli Enterprise Java Bean 3.1 51
LAP522 Sviluppo di applicazioni Web con Servlet e JSP 52
LAP528 Progettazione Object Oriented con UML 53
Service-Oriented Architecture (SOA): orchestrazione e integrazione di
LAP532 servizi di business 54
Evoluzione delle applicazioni per l'e-business verso la Service-
LAP534 Oriented Architecture (SOA) 55
ASPETTI LEGALI, NORMATIVI E DI REGOLAMENTAZIONE
LEG850 La privacy: aspetti tecnici, organizzativi e legali per le aziende 56
Gli appalti per la fornitura di beni e di servizi informatici e telematici
LEG860 nella Pubblica Amministrazione 57
LEG872 La proprietà intellettuale in rete 58
Profili Giuridici dei contratti tra imprese: come costituire, redigere ed
LEG874 interpretare un contratto commerciale 59
LEG876 Profili giuridici del Commercio Elettronico 60
LEG880 La regolamentazione nel mercato delle TLC 61
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12. CORSI
GENERAL MANAGEMENT
MNG450 Strategic Management: Corporate & Business Strategies 62
MNG455 Compliance & Risk Management 63
MNG460 Performance Management: valutazione e gestione delle performance 64
Business Planning: dalla pianificazione strategica a quella economico
MNG465 finanziaria 65
Strategic Management: Corporate & Business StrBusiness Excellence
MNG470 Models: percorsi verso l’eccellenza ategies 66
Change Management: la gestione efficace dei cambiamenti
MNG480 organizzativi 67
RETI E SERVIZI DI TLC
NET020 Le Telecomunicazioni “senza formule” 68
NET022 Reti di telecomunicazione: servizi, architetture e protocolli 69
Progettazione dei cablaggi strutturati e nei Data Center: normative
NET024 Italiane ed Europee e loro applicazione 70
NET028 Evoluzione delle reti per fonia 71
NET034 Evoluzione dei Servizi e delle Reti di TLC: dal modello 3play al 4play 72
Next Generation Network (NGN): le reti di telecomunicazione di nuova
NET038 generazione 73
NET042 Televisione digitale e standard DVB 74
Fondamenti della trasmissione numerica: il segnale dall’origine al
NET050 transito su una fibra ottica 75
NET054 Reti SDH: gerarchia, apparati, protezione 76
NET058 Sistemi di trasmissione su fibra ottica 77
Qualità dei sistemi e dei servizi nelle reti di telecomunicazioni:
NET062 parametri e misure 78
NET066 ADSL e Sistemi DSL: tecnologie e applicazioni 79
NET068 Rete di accesso a larga banda 80
NET072 Progettazione della rete ottica di accesso 81
Rete ottica di accesso: realizzazione, collaudo, esercizio e
NET074 manutenzione 82
SISTEMI OPERATIVI
OPS602 Architettura UNIX ed ambiente utente 83
OPS604 La gestione di un server UNIX su una rete IP 84
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13. CORSI
OPS610 Linux System & Network Administration 85
OPS620 Microsoft Windows 7 87
OPS622 Microsoft Windows 2008 R2 88
OPS624 Windows 7/2008: amministrazione remota e scripting 89
OPS630 Windows/Unix:interoperabilità dei servizi di rete 90
PERSONAL DEVELOPMENT
PDE900 La comunicazione brillante e efficace 91
PDE912 Smart Memory: apprendimento rapido ed efficace 92
PDE914 Lettura strategica: Massimo Rendimento, minimo sforzo 93
PDE916 Mind Mapping: come ridurre un libro del 90% 94
PDE920 Public Speaking: l’arte della persuasione 95
PDE924 Time Management 96
PDE930 La Gestione dello Stress 97
PDE940 Leadership e Coaching 98
PDE942 Negoziazione e gestione dei conflitti 100
PDE944 Gestire le Risorse Umane: aree e strumenti di intervento 102
PDE946 Team building e teamwork 103
PDE952 Gestione della complessità 104
PDE960 Strategie e tecniche di vendita per il mercato Business 105
PROJECT MANAGEMENT
PRJ805 Basics di Project management 106
PRJ810 Lavorare per progetti 107
PRJ812 La gestione dei progetti ICT 108
PRJ814 La certificazione PMP® del Project Management Institute 109
PRJ818 La gestione dei rischi e delle opportunità di progetto 111
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14. CORSI
SCENARI DI MERCATO
SCN400 Il settore ICT&M nel contesto economico e di mercato 112
SCN404 Scenari di mercato delle telecomunicazioni 113
SCN408 Il Mobile Marketing 114
SCN410 Web 2.0 & Social Networking: scenari e impatti 115
SCN412 Enterprise 2.0: applicazioni, modelli e scenari di mercato 116
SCN414 Cloud Computing: modelli, servizi e impatti sulle aziende 117
SCN418 On-line Marketing: le nuove modalità del marketing in rete 118
SCN420 CRM in azienda: approcci, applicazioni e scenari 119
SCN424 SEM: Search Engine Marketing. Come ottenere visibilità in rete 120
SCN428 Il Podcasting aziendale: modelli, opportunità e scenari evolutivi 121
Open Innovation e Crowdsourcing: modelli, esperienze, opportunità e
SCN430 criticità 122
SCN432 Gli Advergames: opportunità, criticità e prospettive di sviluppo 123
SICUREZZA DELLE RETI E DELLE APPLICAZIONI
SEC302 La sicurezza dei sistemi, dei dati e delle reti 124
SEC304 Tecniche di attacco di un sistema informatico 125
SEC305 Tecniche di difesa di un sistema informatico 126
SEC308 Sicurezza di rete: firewall, IPS e VPN 127
SEC312 Tecnologia e sicurezza delle reti Wireless 128
SEC316 La Sicurezza nelle Reti Enterprise 129
SEC320 Realizzare reti sicure con Security Appliance 130
SEC324 La sicurezza nei Sistemi operativi Windows 131
SEC325 La sicurezza nei Sistemi operativi UNIX/Linux 132
Autorità di certificazione, certificati digitali, carta nazionale dei
SEC328 servizi e posta elettronica certificata 133
SEC330 Rilevamento della sicurezza di un sistema informatico 134
SEC334 Analisi dei Rischi in ottica ISO27001 135
La gestione della Sicurezza dell’Informazione (ISMS): la norma ISO IS
SEC335 27001 136
Valutatori di sistema: metodologia di Audit in conformità alla norma
SEC336 UNI EN ISO 19011:2003 137
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15. CORSI
RETI E SERVIZI WIRELESS
Tecnologie per la mobilità: dal GSM all’UMTS e HSPA ed evoluzioni
WIR104 future 138
WIR108 Evoluzione dei servizi in mobilità 139
UMTS: la terza generazione delle reti mobili ed evoluzioni verso la
WIR112 quarta generazione 140
WIR118 3G Radio Network Planning 141
WIR119 La segnalazione nelle reti 3G e sue evoluzioni 142
WIR122 HSPA (High Speed Packet Access) 143
Multi Environment Networks: evoluzione e integrazione delle
WIR126 tecnologie wireless 144
WIR132 Wi-Fi e Wi-Max 145
WIR134 Wireless LAN 146
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16. DBS550
BASI DI DATI RELAZIONALI: METODOLOGIE DI PROGETTO E DI ANALISI DEI DATI
Il corso illustra il processo di progettazione concettuale e logica delle basi di dati relazionali. In
particolare, dopo una panoramica generale sulle basi di dati e sui loro sistemi di gestione (DBMS)
nell’ambito dei sistemi informatici, illustra in dettaglio tutti gli aspetti relativi alle varie fasi della
progettazione delle basi di dati relazionali: dalla raccolta e analisi dei requisiti alle fasi di
progettazione concettuale e logica, alla normalizzazione dello schema relazionale. Per la fase di
progettazione concettuale si fa riferimento al modello Entità-Relazioni (E-R), mentre per la
creazione e l’utilizzo delle basi di dati è utilizzato il linguaggio SQL. In conclusione vengono fornite
alcune linee guida relative allo sviluppo di applicazioni che interagiscono con le basi di dati. Il
corso si conclude con l’analisi e la risoluzione di alcuni casi di studio. Il primo caso di studio
propone la progettazione guidata di una base di dati relazionale con discussione degli aspetti più
rilevanti di modellazione, mentre gli altri propongono la progettazione di basi di dati di diversa
complessità in modalità interattiva.
Obiettivi
Fornire le competenze per progettare un Data Base Relazionale.
Alla fine del corso i partecipanti saranno in grado di progettare un DB relazionale e sviluppare
applicazioni per l’analisi dei dati.
Conoscenze utili
Conoscenze di base di informatica.
Agenda (4 giorni)
Caratteristiche principali di un sistema per la gestione di basi di dati:
• gestione delle informazioni
• modelli di rappresentazione dei dati (relazionale, ad oggetti, multidimensionale).
Metodologie e modelli di progetto:
• il modello Entità-Relazione.
Progettazione concettuale:
• criteri di progettazione
• strategie di progetto (top-down, bottom-up, mista)
• costrutti base della progettazione concettuale
• entità e relazioni, attributi, identificatori, generalizzazione, documentazione di schemi
• costrutti avanzati della progettazione concettuale
• identificatori esterni, rappresentazione del tempo.
Progettazione logica relazionale:
• analisi e ristrutturazione degli schemi concettuali
• traduzione nel modello relazionale.
Normalizzazione:
• forma normale di Boyce Codd
• Decomposizione in forma normale
• proprietà delle decomposizioni
• decomposizione senza perdita e conservazione delle dipendenze.
Introduzione al linguaggio SQL:
• istruzioni per la definizione delle basi di dati
• istruzioni per l’interrogazione dei dati .
Casi di studio:
• progettazione concettuale e logica di una base di dati con discussione degli aspetti più rilevanti di
modellazione
• progettazione concettuale e logica di strutture di basi di dati di diversa complessità in modalità interattiva.
Introduzione allo sviluppo delle applicazioni che interagiscono con le basi di dati (JDBC).
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17. DBS552
IL LINGUAGGIO SQL
Il linguaggio SQL (Structured Query Language) è di fatto lo standard tra i linguaggi per la gestione
di data base relazionali. Viene utilizzato dai vari DBMS relazionali (Oracle, Sysbase, SQL-Server,
MySql,…) per la definizione, manipolazione e interrogazione delle basi di dati.
Il corso, dopo una breve introduzione, illustra le caratteristiche e le logiche del linguaggio nelle sue
tre componenti DDL (Data Definition Language), DML (Data Manipolation Language) e in particolare
Query Languange. Vengono analizzati i comandi per interrogare tabelle in relazione tra di loro
utilizzando le clausole e le funzioni del linguaggio SQL. Vengono forniti, inoltre, i concetti e le
istruzioni per saper creare e manipolare tabelle e viste con particolare attenzione all’integrità
referenziale. È previsto un ampio spazio a sessioni di esercitazione con ambiente di riferimento
Oracle.
Obiettivi
A conclusione del corso i partecipanti saranno in grado di utilizzare SQL per creare, manipolare
tabelle ed interrogare tabelle per una analisi strutturata dei dati.
Conoscenze utili
Conoscenze di base di informatica
Agenda (3 giorni)
Contesto:
• introduzione alle basi di dati
• introduzione al linguaggio SQL
• Query Language –SQL.
Utilizzo delle funzioni in SQL:
• Stringhe
• Numeri
• Date
• DECODE
• NVL
• CASE
• NULLIF.
Accesso a più tabelle (Join).
Viste (Concetto e creazione di Viste).
DDL e DML:
• creazione di tabelle – Istruzioni DDL
• modifica di tabelle– Istruzioni DML
• tipologie di Indici.
SubQuery.
Integrità dei dati:
• concetti di base
• vincolo Primary Key
• vincolo Foreign Key
• vincolo Not Null
• vincolo Unique
• vincolo Check.
Gestione degli Utenti:
• creazione utenti
• creazione e gestione dei Ruoli
• concessione e revoca dei privilegi.
Architettura del DBMS Oracle.
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18. DBS554
DATABASE IN AMBIENTE ORACLE: PL/SQL
PL/SQL è un linguaggio di 4^ generazione nato come estensione di SQL standard e consente di
intergrare un linguaggio procedurale all’SQL.
Il corso fornisce le conoscenze avanzate per realizzare applicazioni, stored procedure, trigger,
package nell’ambito di progetti di basi di dati relazionali in ambiente Oracle. Dopo una breve
introduzione sul linguaggio e l’ambiente di riferimento, vengono illustrate in dettaglio le
caratteristiche del linguaggio e tutti gli aspetti relativi all’interazione.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di scrivere procedure e funzioni in ambiente
Oracle.
Conoscenze utili
Conoscenza del linguaggio SQL
Agenda (3 giorni)
Introduzione a PL/SQL (SQL, SQL*Plus, PL/SQL).
Dichiarazioni e blocchi (Tipi di dati, utilizzo della struttura a blocchi).
Espressioni PL/SQL:
• operatori, espressioni e conversioni
• costruzione di espressioni con gli operatori PL/SQL
• utilizzo degli operatori di confronto con stringhe e con date.
Utilizzo di funzioni, condizioni e cicli:
• le funzioni PL/SQL
• l'istruzione NULL; Utilizzo degli statement PL/SQL
• implementare cicli
• utilizzo della ricorsione
• funzioni built-in di Oracle
• confronto tra funzioni SQL e PL/SQL; Utilizzo delle funzioni di conversione.
Procedure, Pacchetti, Errori ed Eccezioni:
• utilizzo di procedure
• i meccanismi di sicurezza in fase di invocazione
• utilizzo di package
• gestione di errori ed eccezioni.
Gestione dei cursori.
Le Collezioni:
• utilizzo di tabelle PL/SQL Index-by
• le tabelle nested
• gli array a dimensione variabile
• vantaggi del bulk-binding
• gestione delle eccezioni nelle collezioni.
Trigger su database.
Utilizzo di oggetti per la programmazione Object-Oriented:
• implementazione degli oggetti in Oracle
• istanziare ed utilizzare gli oggetti
• il parametro SELF
• tabelle di oggetti.
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19. DBS560
INTRODUZIONE ALLA BUSINESS INTELLIGENCE
Il corso tratta gli aspetti fondamentali dei sistemi informativi destinati alla Business Intelligence. In
tali sistemi, la base di dati è normalmente denominata Data Warehouse. Un Data Warehouse rende
disponibili i dati operativi dell’azienda a supporto delle decisioni strategiche aziendali. Sono
descritte le tecniche di progettazione e di interrogazione dei Data Warehouse. Per l’interrogazione
sono considerate sia le tecniche più tradizionali di analisi OLAP dei dati, sia le analisi complesse
effettuabili con tecniche di Data Mining. Sono infine illustrati i campi di applicazione della Business
Intelligence con focalizzazione su due esempi: la profilazione degli utenti e il CRM (Customer
Relationship Management). Il corso si conclude con un caso di studio che prevede la
sperimentazione delle caratteristiche tecnologiche di Microsoft SQL Server 2008 per la parte di
Data Warehouse e analisi di tipo complesso sui dati realizzati mediante Weka per la parte di Data
Mining.
Obiettivi
Alla fine del corso i partecipanti saranno in grado di comprendere le metodologie di progetto di un
Data Base, le tecniche di estrazione ed analisi dei dati e le possibili applicazioni commerciali.
Conoscenze utili
Conoscenze dei concetti delle basi di dati relazionali.
Agenda (2 giorni)
Introduzione alla Business Intelligence:
• Il valore dell’informazione
• definizione di BI.
Introduzione al Data Warehouse:
• evoluzione delle tecnologie di basi di dati
• architetture e descrizione del processo di funzionamento di un Data Warehouse
• progettazione di un data warehouse
• Modello multidimensionale e modello a stella
• progettazione concettuale, logica e fisica di un Data Warehouse
• analisi OLAP dei dati
• estensione di SQL con nuove funzioni aggregate
• Roll-up, drill down
• pivot
• strumenti di reportistica
• analisi di un caso di studio.
Introduzione al Data Mining:
• preparazione dei dati per l’analisi
• integrazione e filtraggio dei dati
• discretizzazione
• tecniche di analisi dei dati
• estrazione di regole di associazione
• classificazione e predizione
• clustering.
Applicazioni di Business Intelligence:
• User Profiling
• Customer Relationship Management.
Caso di studio:
• progettazione di un data warehouse e sua implementazione con Microsoft SQL Server 2008
• analisi di tipo complesso sui dati realizzati mediante Weka.
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20. DBS564
DATA MINING
Le tecniche di Data Mining offrono un efficace strumento di supporto all’analisi dei dati per offrire
maggiore competitività alle aziende. I metodi di Data Mining possono essere preziosi negli ambiti
più diversi, che spaziano dalla profilazione degli utenti per fini commerciali all’analisi di dati
genetici per guidare le terapie e lo sviluppo di nuovi medicinali.
Il corso illustra il processo globale di analisi ed elaborazione dell’informazione per estrarre
indicazioni fondamentali a supporto delle decisioni. Vengono illustrate le tecniche di analisi più
note quali la classificazione, le regole di associazione e gli algoritmi di clustering, con le principali
tecniche di validazione. I metodi discussi saranno sviluppati attraverso esercizi ed esempi
applicativi. Il corso si conclude con un caso di studio interamente progettato dai partecipanti che
prevede l’utilizzo di tecniche e algoritmi di Data Mining e l’utilizzo di software open source WEKA.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di implementare ed utilizzare le principali
tecniche di estrazione ed analisi dei dati contenuti in un DB relazionale.
Conoscenze utili
Nessuna.
Agenda (3 giorni)
Introduzione al Data Mining: fondamenti ed applicazioni.
Preparazione dei dati per l’analisi:
• integrazione e filtraggio dei dati
• aggregazione e campionamento dei dati
• feature selection
• discretizzazione
• misure di distanza.
Tecniche di analisi dei dati.
Classificazione:
• alberi di decisione
• classificatore basato sulle regole
• classificatore Bayesiano
• tecniche di validazione.
Estrazione di regole di associazione:
• algoritmi
• indici di qualità.
Clustering:
• algoritmi
• tecniche di validazione.
Strumenti per il Data Mining:
• categorie di software
• introduzione al software open source Weka
• uso di Weka per filtraggio, visualizzazione dei dati, classificazione e clustering
• esempi.
Caso di studio:
• definizione di un contesto applicativo di interesse
• creazione di una base di dati da analizzare
• analisi di tipo complesso sui dati mediante Weka
• validazione dell’analisi.
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21. DBS570
DATA WAREHOUSE:
ANALISI DEI DATIA SUPPORTO DELLE DECISIONI AZIENDALI
Un Data Warehouse permette di raccogliere rilevanti quantità di dati, estratti da basi di dati di tipo
eterogeneo su cui operano le diverse applicazioni di un’azienda, e di renderli disponibili,
interpretabili e utilizzabili a supporto delle decisioni strategiche aziendali. Nel corso i Data
Warehouse sono descritti sia dal punto di vista architetturale che tecnologico. Dopo una dettagliata
presentazione delle diverse architetture funzionali adottabili, viene analizzato criticamente
l’intero processo che porta all’implementazione di un sistema di Data Warehouse. Vengono
descritte le fasi che portano dalla progettazione dello schema concettuale mediante il Dimensional
Fact Model (DFM) alla progettazione dello schema logico (in ambito relazionale) e fisico. Vengono
poi presentate e discusse le fasi relative al processo di alimentazione di un Data Warehouse. Infine,
per quanto riguarda l’interrogazione, vengono trattate sia le tecniche di analisi OLAP dei dati che
l’estensione del linguaggio SQL. Il corso si conclude con due casi di studio: il primo propone la
progettazione guidata di un Data Warehouse con discussione degli aspetti più rilevanti di
modellazione, il secondo propone un Data Warehouse interamente progettato dai partecipanti ed
implementato utilizzando Microsoft SQL Server 2008.
Obiettivi
Alla fine del corso i partecipanti sono in grado di progettare un Data Whareouse ed utilizzarlo per
varie finalità e analizzare le possibili applicazioni.
Conoscenze utili
Conoscenze dei concetti di basi di dati relazionali.
Agenda (5 giorni)
Introduzione al Data Warehouse:
• scenario, motivazioni, definizioni e concetti di base
• architetture per Data Warehouse; Struttura ed elaborazione dei dati.
Modellazione concettuale di un Data Warehouse:
• analisi dei requisiti
• il Dimensional Fact Model (DFM): concetti di base ed avanzati.
Progettazione logica:
• modello relazionale (ROLAP)
• schemi a stella, schema snowflake, archi multipli, dimensioni degeneri
• viste materializzate; Scelta delle viste.
Progettazione fisica e analisi dell’allocazione dei dati.
Progettazione dell’alimentazione:
• alimentazione dello schema riconciliato
• pulizia dei dati
• alimentazione delle tabelle dei fatti e delle viste materializzate.
Analisi OLAP.
Estensioni del linguaggio SQL:
• funzioni OLAP in SQL
• finestre di calcolo; Calcolo di totali cumulativi
• operatore group by e finestre di calcolo; Estensioni della clausola group by
• funzioni di ranking.
Caso di studio 1:
• progettazione (concettuale e logica) guidata di un Data Warehouse con discussione degli aspetti più
rilevanti di modellazione.
Caso di studio 2:
• progettazione (concettuale e logica) di un Data Warehouse da parte dei partecipanti ed implementato
utilizzando Microsoft SQL Server 2008.
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22. IPN210
ETHERNET: DALLE RETI LOCALI ALLE RETI METROPOLITANE
Il protocollo Ethernet è già da molti anni lo standard di riferimento per la realizzazione di reti
locali. Grazie alla scalabilità, che ha portato ad un incremento delle prestazioni di diversi ordini di
grandezza, nonché alla semplicità ed economicità di implementazione, Ethernet è uscito
dall’ambito delle reti locali per essere utilizzato diffusamente anche nelle reti metropolitane.
Il corso fornisce una visione completa delle caratteristiche di una rete locale, in particolare
realizzata attraverso lo standard Ethernet, per poi passare alle applicazioni in ambito
metropolitano.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti:
• avranno acquisito conoscenze di carattere generale sui meccanismi di funzionamento delle LAN
• conosceranno i principali standard e le tecnologie disponibili allo stato dell’arte
• saranno in grado di identificare le categorie di apparati più adatti alle diverse tipologie di rete
• conosceranno l’architettura delle reti metropolitane basate sulla tecnologia Ethernet.
Conoscenze utili
Conoscenze di base delle reti di TLC.
Agenda (3 giorni)
Ethernet e le LAN (Local Area Network):
• i protocolli per le LAN e lo standard 802.3
• topologie a bus condiviso e a stella
• la trama e gli indirizzi Ethernet
• il livello MAC e la contesa del mezzo
• Switched Ethernet
• apparati per reti LAN (Hub, bridge e Switch)
• cenni al cablaggio strutturato
• interconnessione di LAN
• ARP (Address Resolution Protocol)
• cenni alle Wireless LAN.
Evoluzione di Ethernet:
• Fast Ethernet e Gigabit Ethernet
• evoluzioni future
• Virtual LAN.
• configurazione di apparati per reti locali:
• configurazione delle interfacce
• configurazione di VLAN
• cenni alla configurazione della sicurezza delle LAN.
Ethernet nelle reti metropolitane:
• architettura di una rete Metro Ethernet
• alternative trasmissive
• Ethernet su SDH
• Ethernet su WDM
• interconnessione con Switch Layer 2 e 3
• utilizzo delle VLAN nelle Metro Ethernet, Stacked VLAN.
Esempi di utilizzo delle reti Metro Ethernet:
• • accesso alle reti IP
• • Backhauling per xDSL
• • IP-TV
• • accesso FTTH.
•
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23. IPN214
LE RETI METRO CARRIER ETHERNET
Il corso fornisce una panoramica introduttiva sui principi e le soluzioni adottate nelle moderne reti
di accesso basate sulla tecnologia Ethernet applicata in ambito metropolitano.
Dopo aver richiamato i fondamenti della soluzione Ethernet e la sua evoluzione, durante il corso
verranno descritti i servizi definiti dal Metro Ethernet Forum, i parametri per valutare le
prestazioni, gli standard principali, le architetture direte e i relativi apparati, illustrando le
modalità di interazione con le reti IP dei Service Provider e i servizi erogabili. Una parte importante
del corso è dedicata alle soluzioni adottate sul campo per evitare i problemi di scalabilità tipici
dello standard Ethernet, come ad esempio l’utilizzo dell’incapsulamento MAC-in-MAC e l’utilizzo
dello standard MPLS.
Alla fine del corso sarà presentato un Case Study reale di rete Metro Carrier Ethernet in esercizio e
la gamma dei servizi offerti.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti conosceranno:
• La struttura e le caratteristiche delle reti Metro Ethernet
• I principali standard
• I principali servizi offerti dai Service Provider.
Conoscenze utili
Per poter trarre pieno beneficio dal corso, è richiesta una conoscenza generale delle reti IP, in
particolare del routing IP e dello standard MPLS.
Agenda (2 giorni)
Soluzione Ethernet (IEEE 802.3) e sue applicazioni in ambito metropolitano:
• reti Switched Ethernet
• MultiLayer Switching
• il concetto di Virtual LAN.
Estensione di Ethernet dall’ambito locale all’ambito metropolitano:
• gli standard Metro Ethernet Forum (MEF)
• servizi MEF
• architettura di rete
• problemi di scalabilità.
Gli standard principali:
• QinQ (IEEE 802.1ad)
• MAC-in-MAC e Provider Backbone Bridge (IEEE 802.1ah)
• Provider Backbone Bridge-Traffic Engineering (IEEE 802.1Qay).
Utilizzo di MPLS:
• MPLS Traffic Engineering
• Ethernet over MPLS via VPWS.
Case Study reale di rete Metro Carrier Ethernet:
• servizi commerciali (per Clienti Business, Residenziali e OLO)
• architettura di rete
• soluzioni tecniche
• applicazioni: Mobile Backhauling, IPTV.
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24. IPN220
INTERNET E IL PROTOCOLLO IP
La diffusione di Internet, soprattutto presso l’utenza residenziale, ha modificato il modo di
comunicare e di vivere delle persone. Si parla ormai da tempo e diffusamente di modello “all IP”
ad indicare la tendenza ad integrare tutti i differenti servizi di telecomunicazione (voce, dati,
video, etc.) sotto l’unico paradigma del protocollo IP.
Il corso descrive le principali caratteristiche ed i meccanismi di funzionamento dei protocolli che
sono alla base della suite TCP/IP. Segue una descrizione delle principali applicazioni basate su IP,
sia di tipo tradizionale che le nuove applicazioni multimediali.
La trattazione teorica è arricchita da esercitazioni “hands on” sulla configurazione di IP, su PC e su
apparati di rete Cisco, per riprodurre, in laboratorio, situazioni analoghe a quelle realmente
incontrate in ambienti di area locale (LAN) e geografica (WAN) di piccole e medie dimensioni.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti:
• conosceranno i meccanismi di funzionamento delle reti IP
• saranno in grado di definire un piano di indirizzamento IP
• sapranno identificare il metodo di assegnazione degli indirizzi più adatto
• conosceranno le modalità di funzionamento dei principali servizi di rete
• avranno acquisito una panoramica sull’evoluzione del protocollo IP e sulle nuove applicazioni
• sapranno svolgere semplici operazioni e configurazioni di troubleshooting su una rete IP.
Conoscenze utili
Conoscenza di base delle reti di telecomunicazione.
Agenda (5 giorni)
Richiami sulle LAN e configurazione di apparati per reti locali (SWITCH).
Introduzione ad Internet e all’architettura TCP/IP.
Il protocollo IP:
• il pacchetto e gli indirizzi IP
• risoluzione degli indirizzi (Address Resolution Protocol)
• indirizzamento pubblico e privato, NAT e PAT.
Principi di routing:
• l’instradamento nelle reti IP
• interconnessione di LAN tramite router
• algoritmi e protocolli di routing
• routing intradominio e interdominio, routing multicast
• esempi di configurazione di protocolli di routing.
Introduzione alla configurazione di router CISCO
Il protocollo ICMP
DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol).
I protocolli TCP e UDP.
Accesso remoto ad Internet.
Le principali applicazioni:
• DNS (Domain Name System)
• FTP (File Transfer Protocol)
• il protocollo HTTP e il World Wide Web
• i protocolli per l’e-mail.
Cenni a IPv6.
Esempi di configurazione dei protocolli su un client.
Mobile IP.
Applicazioni avanzate su IP (VoIP, IP-TV, Web TV, Videocomunicazione, Servizi di virtual presence, Web
2.0).
Laboratorio: utilizzo di utility per il troubleshooting di una rete IP.
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25. IPN222
NETWORKING IP IN AMBIENTE CISCO
Il Corso fornisce una panoramica introduttiva sui meccanismi di switching e di routing, descrivendo
le principali tecnologie di livello 2 e 3, con riferimento, in particolare, ad apparati Cisco. Fornisce
inoltre le competenze di base e la conoscenza del sistema operativo Cisco (IOS) necessarie alla
configurazione di apparati Cisco in ambiente LAN e WAN. È prevista una rilevante attività di
laboratorio “hands on” su apparati Cisco. In particolare sono utilizzati switch Catalyst e router
Cisco per riprodurre, in laboratorio, situazioni analoghe a quelle realmente incontrate in ambienti
di area locale (LAN) e geografica (WAN) di piccole e medie dimensioni.
Il corso consente di acquisire la preparazione necessaria per sostenere l’esame di
certificazione Cisco 640-802 “Cisco Certified Network Associate (CCNA)”.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di:
• comprendere la struttura ed i meccanismi base di funzionamento di reti IP in ambiente locale (LAN)
e geografico (WAN)
• utilizzare i comandi di base del sistema operativo Cisco (IOS)
• configurare, gestire ed effettuare il troubleshooting di reti Cisco in ambito LAN e WAN di piccole e
medie dimensioni.
Conoscenze utili
E’ necessario possedere conoscenze di base sulle LAN e sull’architettura TCP/IP.
Agenda (5 giorni)
Introduzione al Cisco Internetworking Operating System (IOS):
• Command Line Interface degli Switch Cisco Catalyst
• Command Line Interface dei Router Cisco
• SDM (Security Device Manager).
Switching su apparati Cisco:
• protocollo di Spanning Tree
• configurazione di uno Switch Catalyst.
Estensione di una rete di switch attraverso Virtual LAN:
• I protocolli di trunking e il VLAN Trunk Protocol (VTP).
• Routing IP:
• route statiche e loro configurazione
• routing dinamico e protocolli di routing
• protocolli RIP, EIGRP e OSPF.
Gestione del traffico con le Access List:
• • Access List standard ed estese per TCP/IP
• • controllo di accessi telnet sui router.
Introduzione alle reti geografiche (WAN):
• interfacce WAN sui router Cisco.
Connessioni seriali punto-punto:
• i protocolli HDLC e PPP
• configurazione del PPP sui router.
Introduzione alle reti ed i servizi Frame Relay:
• tipi di LMI ed Incapsulamento
• configurazione di Frame Relay tra sito centrale e siti periferici.
NAT (Terminologia, NAT statico e dinamico)
Utilizzo di SDM per configurare il servizio DHCP sui router Cisco
Introduzione ad IPv6
Introduzione alle Wireless LAN:
• principi fondamentali
• apparati, componenti e parametri di configurazione delle WLAN.
Aspetti generali di sicurezza delle Reti IP.
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26. IPN230
ROUTING IP: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
Il routing IP è il cuore di tutte le reti IP. Averne conoscenze di base è indispensabile per chiunque
voglia progettare, configurare e gestire una rete IP di qualsiasi dimensione.
Il corso affronta il tema genera del Routing IP e descrive i più importanti protocolli di routing
utilizzati nelle reti di piccole e medie dimensioni. In particolare, vengono analizzati i protocolli di
routing Distance Vector e Link State, fornendo informazioni sul funzionamento e sulle tecniche di
prevenzione dei loop. Sono inoltre trattati i protocolli più utilizzati nelle reti enterprise come RIP,
EIGRP e OSPF. Infine, viene fatto un cenno al funzionamento del protocollo BGP, il cui utilizzo nelle
reti IP di ogni dimensione, sta diventando sempre più pervasivo. Per ciascun protocollo, oltre alla
descrizione teorica, si illustreranno gli aspetti pratici dell’implementazione nelle reti IP. È prevista
una rilevante attività di laboratorio hands on su apparati Cisco, per riprodurre in laboratorio,
situazioni analoghe a quelle realmente incontrate in ambienti di reti enterprise.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di:
• progettare, installare e configurare infrastrutture di rete di media complessità
• selezionare e configurare protocolli di routing in una rete IP di tipo “Enterprise”
• comprendere le principali caratteristiche del routing interdominio e del protocollo BGP.
Conoscenze utili
Conoscenze di base sulle architetture di rete locale (LAN, bridging e switching), architettura
TCP/IP, indirizzamento IP e subnetting.
Agenda (3 giorni)
Principi di routing:
• fondamenti (metrica, grado di preferenza, tabelle di routing, aggregazione di prefissi)
• routing statico e dinamico
• route statiche e loro configurazione
• routing dinamico e protocolli di routing
• protocolli di routing Distance Vector (DV) e Link State (LS).
Il protocollo RIP:
• funzionamento, meccanismi di prevenzione dei loop, implementazione in rete
• configurazione di base
• RIPv2.
Il protocollo EIGRP:
• aspetti base : funzionamento, messaggi, metriche, algoritmo DUAL
• configurazione base e troubleshooting.
• Il protocollo OSPF:
• aspetti base : funzionamento, adiacenze, messaggi, LSA, aree
• configurazione OSPF in area singola
• configurazione base di OSPF multiarea.
Redistribuzione tra protocolli di routing (cenni)
Routing Interdominio: il protocollo BGP (cenni):
• ambito di applicazione
• funzionamento del protocollo (sessioni BGP, tipi di messaggi, attributi, gestione del traffico)
• configurazione base del BGP sui router Cisco.
•
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27. IPN231
ROUTING IP: ASPETTI AVANZATI
Il corso, oltre ad affrontare il tema generale del Routing IP, descrive i più importanti protocolli di
routing utilizzati nelle reti di medie e grandi dimensioni. In particolare, vengono analizzati i
protocolli di routing Distance Vector e Link State, fornendo informazioni approfondite sui protocolli
interni (OSPF e IS-IS) ed inter-dominio (BGP), oggi più utilizzati nelle reti IP. Viene presentata
inoltre un'introduzione ai protocolli di Routing Multicast più importanti e più utilizzati nelle
applicazioni pratiche.
La descrizione teorica degli argomenti trattati è completata da una rilevante attività di laboratorio
hands on su un ricco laboratorio, costituito da router Cisco, nel quale sono riprodotte situazioni
analoghe a quelle reali. Oltre alle operazioni di configurazione saranno effettuate esercitazioni
che, partendo da reti già configurate, mirano ad aggiungere servizi/applicazioni ed a modificare le
configurazioni dei dispositivi per conseguire miglioramenti nell'efficienza della rete.
Il corso, insieme al corso IPN230 e con minime integrazioni, fornisce le competenze necessarie
per sostenere l’esame di certificazione Cisco 642-901 “Building Scalable Cisco Internetworks
(BSCI)”.
Al termine del corso i partecipanti:
• conosceranno i meccanismi di funzionamento dei moderni protocolli di routing IP e la loro
interazione nelle reti
• conosceranno l’implementazione in ambiente Cisco dei protocolli intra-dominio (OSPF, IS-IS),
interdominio (BGP) e multicast (PIM-DM, PIM-SM)
• saranno in grado di effettuare configurazioni complesse di router Cisco in ambiente Enterprise e
Service Provider.
Conoscenze utili
Conoscenze dell’architettura TCP/IP e dei principi del routing. Inoltre risultano utili conoscenze
sulla configurazione di apparati Cisco, configurazione di route statiche e di protocolli base (RIP,
EIGRP, OSPF in area singola), configurazione di interfacce seriali per linee dedicate ed accessi
Frame Relay, configurazione di liste di accesso standard ed estese, utilizzo dei comandi show e
debug.
Agenda (5 giorni)
Richiami sui principi di routing:
• • fondamenti (metrica, grado di preferenza, tabelle di routing)
• • protocolli di routing Distance Vector (DV) e Link State (LS).
Protocolli LS - OSPF:
• • richiami sull'impiego di OSPF in area singola
• • tipi di router, LSA, aree
• • configurazione di OSPF multiarea in ambiente Cisco.
Protocolli LS - IS-IS:
• terminologia , protocolli di livello rete e Indirizzamento OSI
• tipi di router IS-IS e loro ruolo nella progettazione delle aree
• trasporto del traffico di routing e sincronizzazione dei database
• configurazione di IS-IS in ambiente Cisco.
Routing Interdominio - il protocollo BGP:
• ambito di applicazione
• funzionamento del protocollo (sessioni BGP, tipi di messaggi, attributi, policy-routing)
• configurazione del BGP sui router Cisco
• implementazione del BGP in reti di grandi dimensioni: scalabilità, stabilità, topologie ridondate.
Introduzione al Routing Multicast:
• • indirizzi Multicast
• • protocollo IGMP
• • protocolli di routing PIM-DM, PIM-SM.
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28. IPN234
TROUBLESHOOTING DI RETI CISCO
Il corso fornisce competenze operative utili ad effettuare operazioni di baselining e troubleshooting
in ambienti di rete locale e geografica basati su apparati Cisco. Dopo aver fornito criteri generali
sulle modalità di troubleshooting, il corso propone una metodologia standard per la risoluzione dei
malfunzionamenti. Sono proposte attività di laboratorio in cui i partecipanti devono identificare e
risolvere malfunzionamenti, utilizzando gli strumenti specifici disponibili nel software IOS Cisco. I
partecipanti avranno a disposizione un complesso ambiente di rete sul quale, a partire da
configurazioni predefinite affette da malfunzionamenti, dovranno applicare le metodologie di
problem solving definite nella parte teorica del corso per identificare e risolvere i problemi di
connetività sulla rete.
Il corso è parte del percorso formativo raccomandato per coloro che aspirano ad ottenere la
certificazione Cisco Certified Network Professional (CCNP) e fornisce le competenze necessarie
per sostenere l’esame di certificazione “CCNP TROUBLESHOOTING” (TSHOOT) (Esame Cisco
642-832).
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti sapranno:
• utilizzare metodologie e strumenti standard per la risoluzione di problemi e malfunzionamenti di
rete
• utilizzare al meglio i comandi diagnostici del Cisco IOS per l’analisi di dati e per la valutazione di
potenziali problemi di rete o di apparato
• effettuare operazioni di troubleshooting su reti Cisco di media e grande dimensione.
Conoscenze utili
Per poter trarre pieno beneficio dal corso, è richiesta una conoscenza generale delle reti IP ed
esperienza di configurazione dei router Cisco. Tali competenze possono essere conseguite con il
corso “Networking IP in ambiente Cisco”. Nel caso si voglia acquisire la certificazione CCNP è
preferibile seguire questo corso a valle dei corsi “Multilayer Switching e Reti di Campus” e “Routing
IP: Aspetti Avanzati”.
Agenda (5 giorni)
Processi e strumenti per il troubleshooting:
• strumenti di test
• accesso al Cisco Connection On-line (CCO)
• strumenti disponibili sul Technical Assistance Center (TAC).
Le metodologie di Troubleshooting:
• un metodo sistematico e strutturato di troubleshooting
• utilizzo dei comandi show e debug
• isolamento dei malfunzionamenti
• il troubleshooting come componente della “manutenzione”.
Gli strumenti di analisi sul software IOS:
• processi di routing e switching
• tracciamento dei flussi di traffico nei router
• il filtraggio e la redirezione degli output di IOS
• comandi di trace, ping, show e debug.
Troubleshooting del routing in reti TCP/IP:
• identificazione dei problemi di connettività a livello di rete
• troubleshooting dei protocolli di routing: EIGRP, OSPF, BGP
• monitoraggio delle prestazioni dei Router.
Troubleshooting di Reti di Campus e di VLAN:
• strumenti di troubleshooting sui catalyst 4500 e 6500
• i catalyst ed il protocollo di Spanning Tree
• risoluzione di problemi di VTP
• identificazione e risoluzione dei problemi sulle VLAN e sui Trunk.
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29. IPN240
IPV6: PROTOCOLLI, IMPLEMENTAZIONE, SCENARI DI MIGRAZIONE
La rapidissima diffusione di connettività IP always on (ADSL, dispositivi mobili, reti di sensori,
domotica) e la forte crescita economica e tecnologica di paesi come Cina, India e Corea, ha dato
notevole impulso alla necessità di nuovo spazio di indirizzamento del protocollo IP. Torna quindi di
grande attualità la prospettiva di una migrazione progressiva verso l’utilizzo del protocollo IPv6:
alcuni sondaggi prevedono che entro i prossimi 10 anni il 95% dell’utenza Internet utilizzerà il
nuovo protocollo IP versione 6. La maggior parte dei costruttori di apparati sono già IPv6 ready; a
livello europeo sono in corso molte sperimentazioni che coinvolgono enti di ricerca, università e
ISP. Alcuni operatori, soprattutto in estremo oriente, forniscono già servizi IPv6 di tipo
commerciale.
Il corso fornisce le competenze teoriche di base su IP versione 6 e descrive le strategie di
coesistenza e migrazione dall’attuale Internet v4 alla prossima Internet v6. A completamento della
trattazione teorica è prevista una sessione di laboratorio sulla configurazione di IPv6 su router
Cisco.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti sapranno:
• analizzare le motivazioni per il passaggio al protocollo IPv6
• comprendere i meccanismi di funzionamento di IPv6 e le differenze con IPv4
• valutare i meccanismi di transizione da IPv4 ad IPv6
• apprendere le modalità di configurazione di IPv6 su apparati Cisco.
Conoscenze utili
Conoscenza generale dell’architettura di comunicazione TCP/IP e dell’indirizzamento IP.
E’ inoltre utile, soprattutto per poter trarre beneficio dalla sessione di laboratorio, avere una
conoscenza di base dei principali protocolli di routing, ed una esperienza di configurazione, almeno
introduttiva, del routing su apparati Cisco.
Agenda (3 giorni)
Introduzione:
• limitazioni di IPv4 e motivazioni per il passaggio ad IPv6
• principali caratteristiche di IPv6.
Il protocollo IP versione 6:
• formato dell’intestazione e Next-headers
• spazio di indirizzamento unicast, multicast e anycast
• prefissi IPv6 e e loro allocazione
• indirizzi global, link local, unique local, multicast.
Il protocollo ICMPv6:
• Neighbor & Router discovery
• diagnostica e Address Autoconfiguration.
Routing IPv6:
• RIPng
• EIGRPv6
• estensioni per IS-IS
• BGP per IPv6
• OSPFv3.
Meccanismi di transizione verso IPv6:
• Dual Stack
• Tunnelling statico ed automatico
• Dual Stack-lite (DS-lite)
• meccanismo 6to4
• modello 6PE.
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30. IPN242
GESTIONE DELLE RETI E DEI SISTEMI IN AMBIENTE IP
Nelle reti IP di grandi dimensioni è essenziale poter disporre di strumenti evoluti di Network
Management, in grado di semplificare e rendere più efficiente l’esercizio della rete e degli apparati
che la costituiscono.
Per far fronte alle innumerevoli difficoltà che un network manager si trova ad affrontare nella
quotidiana gestione di una rete IP, I costruttori mettono a disposizione una grande quantità di
strumenti applicativi, basati su protocolli standard o su meccanismi proprietari.
Il corso fornisce un’introduzione alle problematiche di network management, descrive i principali
standard coinvolti e le principali applicazioni oggi utilizzate e prevede, oltre alla descrizione
teorica degli argomenti trattati, dimostrazioni in laboratorio su sistemi di Network Management.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti:
• Saranno consapevoli delle principali difficoltà normalmente incontrate nella gestione delle reti IP
• Avranno acquisito una panoramica di ampio spettro e di livello approfondito sui metodi e sulle
principali tecnologie per la gestione delle reti e dei sistemi
• Conosceranno il funzionamento del protocollo SNMP e sapranno valutare le differenze prestazionali e
di sicurezza tra le diverse versioni
• Avranno una visione d’insieme delle funzionalità di gestione rese disponibili da piattaforme di
Network Management.
Conoscenze utili
Il corso presuppone che i partecipanti abbiano una buona conoscenza di base sulle reti LAN e
sull’architettura TCP/IP.
Agenda (2 giorni)
Overview sul Network Management:
• definizioni e requirements
• le aree di Network Management secondo OSI
• dispositivi e raccolta delle informazioni
• architetture e sistemi per il Network Management
• il modello Manager/Agent/managed Object.
Protocolli e Standard:
• il ruolo di OSI e di IETF
• le basi del protocollo SNMP
• il Management Information Base (MIB)
• MIB2 e MIB proprietari
• RMON
• RMON1 and RMON2
• i messaggi SNMP
• sicurezza SNMP e community
• SNMP versione 2
• SNMP versione 3.
Piattaforme e sistemi di Network Management:
• HP OpenView
• Cisco View
• Cisco Works.
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31. IPN244
ROUTING IGP NELLE RETI DEI SERVICE PROVIDER: OSPF E IS-IS
Le moderne reti dei Service Provider hanno una architettura di routing basata sulla cooperazione di
un protocollo intra-dominio e del protocollo BGP. I due protocolli intra-dominio utilizzati sono
entrambi di tipo Link State: OSPF e IS-IS. Il mondo IP ha sempre preferito l’utilizzo di OSPF,
sviluppato direttamente da IETF, ma a partire dagli anni 2000 molti Service Provider, soprattutto
per le reti di nuova realizzazione, hanno preferito IS-IS, nato in ambito ISO/OSI e per molti anni non
sviluppato in IETF.
Il corso descrive in dettaglio il funzionamento di entrambi i protocolli, sia da un punto di vista
teorico che pratico, confrontandone le caratteristiche e mettendone in luce pregi e difetti.
La descrizione teorica degli argomenti trattati è completata da una rilevante attività di laboratorio
costituito da router Cisco, nel quale sono riprodotte situazioni analoghe a quelle reali.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti:
• avranno acquisito una conoscenza approfondita del funzionamento dei protocolli OSPF ed IS-IS,
confrontandone le caratteristiche in termini di scalabilità, stabilità, estendibilità e sicurezza
• conosceranno le implementazioni base in ambiente Juniper e Cisco dei protocollo OSPF ed ISIS
• saranno in grado di effettuare una corretta scelta del tipo di protocollo da utilizzare.
Conoscenze utili
Per poter trarre pieno beneficio dal corso, è richiesta una conoscenza generale delle reti IP, in
particolare del routing IP e un minimo di esperienza di configurazione base dei router Cisco.
Agenda (3 giorni)
Protocolli di routing Link State:
• principi di funzionamento
• Neighbor Discovery e Link State Data base
• determinazione dei percorsi ottimi.
Il protocollo OSPFv2:
• sotto-protocolli e formato dei messaggi
• OSPF Multiarea
• Link State Advertisements (LSA)
• tipi di area
• aggregazione dei prefissi
• Virtual Links (cennI)
• Configurazione e Troubleshooting nell’IOS Cisco
• aspetti di scalabilità, stabilità e sicurezza.
Il protocollo OSPv3 (cenni):
• confronto con OSPFv2
• Link State Advertisements (LSA)
• configurazione e Troubleshooting nell’IOS Cisco.
Il protocollo IS-IS:
• livelli di routing
• indirizzi OSI di Livello 3
• Link State Packets
• Route Leaking
• aggregazione dei prefissi
• configurazione e Troubleshooting nell’IOS Cisco
• aspetti di scalabilità, stabilità e sicurezza
• supporto di IPv6.
Sincronizzazione IGP/BGP:
• sincronizzazione OSPF/BGP
• sincronizzazione IS-IS/BGP.
Linee guida per la selezione dei criteri di scelta.
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32. IPN246
ROUTING INTERDOMINIO: IL PROTOCOLLO BGP
Il protocollo di routing BGP, tipicamente utilizzato su Internet per la configurazione delle relazioni
di peering tra ISP, è da tempo anche impiegato, spesso in abbinamento con il trasporto MPLS, nel
backbone delle reti dei grandi ISP (Internet Service Provider).
Il corso, che fornisce competenze teoriche e pratiche al massimo livello sul protocollo di routing
BGP, descrive nel dettaglio i problemi di indirizzamento, routing e connettività in Internet, nonché
le funzionalità del BGP, la sua configurazione su router Cisco e le metodologie di troubleshooting. È
prevista una rilevante attività hands on su un ricco laboratorio, costituito da router Cisco, nel quale
sono riprodotte situazioni analoghe a quelle reali. Saranno presentati anche dei Case Studies di
configurazioni su router in produzione.
Il corso inoltre, fornisce le competenze necessarie per sostenere l’esame di certificazione
Cisco 642-661 “Configuring BGP on Cisco Routers”.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti conosceranno:
• gli strumenti per la configurazione e gestione di reti che utilizzano il protocollo BGP in varie
situazioni (Reti ISP, Reti aziendali multi-homed, AS di transito, peering con altri AS)
• i criteri di pianificazione e realizzazione di complessi progetti di rete basati sul protocollo BGP.
Conoscenze utili
Per poter trarre pieno beneficio dal corso, è richiesta una conoscenza generale delle reti IP, in
particolare del routing IP e un minimo di esperienza di configurazione base dei router Cisco.
Agenda (5 giorni)
Concetti fondamentali:
• funzionamento di base
• sessioni BGP
• attributi BGP
• processo di selezione e politiche di routing
• aggregazione dei prefissi.
Politiche di routing:
• filtraggio dei prefissi
• gestione del traffico inbound/outbound
• applicazioni alla Connettività Clienti-ISP
• aspetti di configurazione nei router Cisco.
Architetture e meccanismi per la Scalabilità:
• architetture di Route Reflection
• confederazioni BGP
• Outbound Route Filtering (ORF).
Meccanismi di Stabilità:
• Graceful Restart
• Route Flap Damping.
Aspetti di sicurezza:
• problemi e soluzioni
• autenticazione dei messaggi
• limitazione del numero di prefissi ricevuti.
Il BGP nelle reti dei Service Provider:
• architettura di routing delle reti degli ISP
• convergenza IGP/BGP
• Best Practice di configurazione.
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33. IPN249
ROUTING MULTICAST
La diffusione di nuovi servizi multimediali sulle reti IP riporta di attualità le problematiche di
instradamento di flussi multicast. La modalità di comunicazione unicast non è infatti efficiente nel
supporto di applicazioni di broadcasting, come, ad esempio, la diffusione di contenuti video su larga
scala, come l’IPTV, o di servizi multicasting, come la videoconferenza e tutte le applicazioni che ne
derivano (telelavoro, telemedicina, e-learning…). L’adozione delle tecniche di trasporto multicast in
applicazioni che prevedono la distribuzione da una o più sorgenti verso destinatari multipli, consente di
sfruttare al meglio la capacità della rete, rendendo di fatto possibili applicazioni che, se veicolate in
unicast, porterebbero rapidamente alla saturazione delle risorse.
Il corso fornisce competenze teorico-pratiche sul multicast IP e capacità operative sulla configurazione
del multicast su apparati di rete: oltre alla descrizione teorica degli argomenti trattati, è prevista,
infatti, una rilevante attività di laboratorio con apparati Cisco in un ambiente che riproduce in piccola
scala una rete multicast reale.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di:
• comprendere i meccanismi di funzionamento del routing multicast in ambiente IP
• progettare l’applicazione di funzionalità di routing multicast ad una rete IP
• configurare funzionalità di routing multicast su router e su switch L3 Cisco
• ottimizzare il supporto al multicast su switch Cisco L2
• mettere in sicurezza le funzionalità multicast.
Conoscenze utili
Conoscenza delle reti IP ed esperienza di configurazione dei router Cisco per ciò che riguarda
indirizzi IP, protocolli di routing, liste di accesso standard ed estese.
Agenda (3 giorni)
Introduzione al Routing Multicast:
• motivazioni e applicazioni
• indirizzi Multicast.
Il protocollo IGMP:
• IGMPv1, IGMPv2 e IGMPv3
• interoperabilità IGMPv1/IGMPv2/IGMPv3.
Il Multicast negli Switch:
• generalità
• cenni su GMRP e CGMP
• IGMP snooping.
Protocolli di routing multicast:
• forwarding dei pacchetti multicast e Reverse Path Forwarding (RPF)
• alberi multicast
• protocolli dense-mode
• protocolli sparse-mode.
Il protocollo PIM:
• aspetti di base
• PIM-DM (Dense Mode) e PIM-SM (Sparse Mode)
• metodi per la selezione del RP (Rendezvous Point).
Modelli di servizio basati sul protocollo PIM:
• Source-Specific Multicast (SSM)
• PIM Bidirezionale (PIM-Bidir).
Routing Multicast Interdominio (cenni):
• scenario, problemi e soluzioni
• ruolo del protocollo MP-BGP
• il protocollo MSDP.
Multicast per IPv6.
Configurazione dei vari protocolli su router Cisco.
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34. IPN252
INTRODUZIONE ALLA CONFIGURAZIONE DI ROUTER JUNIPER - PARTE I
Juniper Networks è, a livello mondiale, uno dei maggiori costruttori di apparati di rete per
l’accesso e per i backbone IP dei grandi Service Provider, e la diffusione di router Juniper sta
crescendo anche in Italia. Il corso fornisce conoscenze teoriche e competenze operative sulla
configurazione base dei dispositivi Juniper Networks serie J, M e T che utilizzano il sistema
operativo JUNOS, e mira all’acquisizione di una buona manualità nella configurazione dei dispositivi
Juniper, attraverso, una rilevante attività di laboratorio hands on su un laboratorio costituito da
nove router Juniper interconnessi con una rete Cisco.
Le competenze acquisite attraverso questo corso e l’analogo “Introduzione alla Configurazione
di Router Juniper – Parte II”, sono idonee a sostenere l’esame di certificazione Juniper di I°
Livello JNCIA-M.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti conosceranno:
• l’architettura HW e SW dei router Juniper
• l’uso dell’interfaccia di configurazione CLI dei router Juniper
• la configurazione delle funzionalità di base dei router Juniper
• i concetti base del routing IP in ambiente JUNOS.
Conoscenze utili
Per poter trarre pieno beneficio dal corso, è richiesta una conoscenza generale delle reti IP, in
particolare dell’indirizzamento IP e dei principi del routing.
Agenda (5 giorni)
Architettura Hardware e Software:
• router Juniper (serie J, M, T)
• Control Plane e Data Plane
• Routing Engine e Forwarding Engine
• processo di avvio di un router Juniper.
L’ambiente shell:
• gestione utenti ed account.
La CLI nel JUNOS:
• gli ambienti Operational Mode e Configuration Mode
• gestione di utenti (classi di login ed account)
• comandi di configurazione in ambiente Configuration Mode
• concetti fondamentali e configurazione.
Firewall Filter
Introduzione al routing IP:
• routing IP in ambiente JUNOS
• Routing Policy e Route Filter
• introduzione al Routing Statico
• Aggregate Routes, Generated Routes e Contributing Routes.
Introduzione al routing Dinamico
Il Protocollo RIP
Protocolli di routing Link-State
• terminologia, aree, adiacenze, Link-State DataBase
• aspetti base di OSPF.
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35. IPN253
INTRODUZIONE ALLA CONFIGURAZIONE DI ROUTER JUNIPER – PARTE II
Questo corso è il seguito dell’analogo “Introduzione alla Configurazione di Router Juniper – Parte I”
e fornisce le conoscenze teoriche di base e competenze operative sulla configurazione base dei
dispositivi Juniper Networks serie J, M e T, che utilizzano il sistema operativo JUNOS, per la parte
riguardante i maggiori protocolli di routing unicast e multicast, e lo standard MPLS. È prevista una
rilevante attività di laboratorio “hands on” su un laboratorio costituito da nove router Juniper
interconnessi con una rete Cisco.
Le competenze acquisite attraverso questo corso e l’analogo “Introduzione alla Configurazione
di Router Juniper – Parte I”, sono idonee a sostenere l’esame Juniper di certificazione di I°
Livello JNCIA-M.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di:
• configurare i principali protocolli di routing (OSPF, IS-IS, BGP)
• effettuare configurazioni di base di MPLS e delle funzionalità di Traffic Engineering
• configurare le funzionalità di base del routing multicast con i protocolli PIM-DM e PIM-SM.
Conoscenze utili
Per poter trarre pieno beneficio dal corso, è richiesta una conoscenza generale delle reti IP:
indirizzi IP, protocolli di routing fondamentali, liste di accesso, e inoltre aver frequentato il corso
“Introduzione alla Configurazione di Router Juniper – Parte I”.
Agenda (5 giorni)
Il protocollo OSPF:
• richiami sui concetti base
• configurazione in ambiente JUNOS
• comandi show e traceoptions.
Il protocollo IS-IS:
• richiami sui concetti base
• configurazione in ambiente JUNOS
• comandi show e traceoptions.
Il protocollo BGP:
• aspetti fondamentali: sessioni, attributi, politiche di routing
• configurazione in ambiente JUNOS
• comandi show e traceoptions.
Introduzione a MPLS:
• concetti fondamentali di MPLS
• protocolli per la distribuzione delle etichette.
MPLS Traffic Engineering:
• realizzazione di LSP Explicitly Routed
• il protocollo RSVP-TE (cenni)
• realizzazione di ER-LSP in ambiente JUNOS
• configurazione del protocollo RSVP-TE.
Risoluzione del BGP Next-Hop:
• ordine di preferenza
Il routing Multicast:
• aspetti fondamentali: terminologia, indirizzi, protocolli
• configurazione di PIM-DM e PIM-SM in ambiente JUNOS
• comandi show e traceoptions.
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36. IPN258
CONFIGURAZIONE AVANZATA DI ROUTER JUNIPER - PARTE I
Juniper Networks è, a livello mondiale, uno dei maggiori costruttori di apparati di rete per
l’accesso e per il backbone Internet, e la diffusione di router Juniper sta crescendo anche in Italia.
Il corso fornisce conoscenze teoriche e competenze operative sulla configurazione avanzata dei più
importanti protocolli di routing e standard nei router Juniper Networks serie J, M e T che utilizzano
il sistema operativo JUNOS. Il corso mira all’acquisizione di una buona manualità nella
configurazione dei dispositivi Juniper, pertanto prevede, oltre alla descrizione teorica degli
argomenti, una rilevante attività di laboratorio hands on su un ricco laboratorio, costituito da dieci
router Juniper interconnessi con una rete Cisco. Alla fine del corso i partecipanti avranno acquisito
competenze teoriche approfondite sui principali protocolli di routing e avranno appreso le
caratteristiche avanzate della configurazione dei router Juniper.
Le competenze sviluppate in questo corso e nell’analogo “Configurazione Avanzata di Router
Juniper – Parte II”, consentono di sostenere gli esami Juniper di certificazione di II° Livello
JNCIS-M e JNCIP-M.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di:
• effettuare configurazioni avanzate dei protocolli di routing intra-dominio OSPF e IS-IS
• effettuare configurazioni avanzate del protocollo di routing inter-dominio BGP
Conoscenze utili
Conoscenza generale della configurazione di router Juniper, quale quella presentata nel corso
“Configurazione di Base di Router Juniper Parte I”. Buona conoscenza di base dei protocolli di
routing, in particolare OSPF, IS-IS e BGP, quale quella presentata nel corso “Configurazione di Base
di Router Juniper Parte II”.
Agenda (5 giorni)
Aspetti avanzati di configurazione delle Routing Policy JUNOS.
OSPF:
• richiami sui fondamenti del protocollo OSPF
• aspetti avanzati: LSA, tipi di aree, Route-Summarization, Virual Link
• configurazioni avanzate in ambiente JUNOS.
IS-IS:
• richiami sui fondamenti del protocollo IS-IS
• redistribuzione e Route Leaking
• configurazione avanzate in ambiente JUNOS.
BGP:
• richiami sui fondamenti del protocollo BGP
• aggregazione dei prefissi
• Inbound e Outbound Route Filtering,
• politiche di routing inbound/outbound
• meccanismi di Scalabilità (Route Reflection, Confederazioni BGP)
• configurazione avanzate in ambiente JUNOS.
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37. IPN259
CONFIGURAZIONE AVANZATA DI ROUTER JUNIPER - PARTE II
Juniper Networks è, a livello mondiale, uno dei maggiori costruttori di apparati di rete per
l’accesso e per il backbone Internet, e la diffusione di router Juniper sta crescendo anche in Italia.
Il corso fornisce conoscenze teoriche e competenze operative sulla configurazione avanzata dei più
importanti protocolli di routing e standard nei router Juniper Networks serie J, M e T che utilizzano
il sistema operativo JUNOS. Il corso mira all’acquisizione di una buona manualità nella
configurazione dei dispositivi Juniper, pertanto prevede, oltre alla descrizione teorica degli
argomenti, una rilevante attività di laboratorio hands on su un ricco laboratorio, costituito da dieci
router Juniper interconnessi con una rete Cisco. Alla fine del corso i partecipanti avranno acquisito
competenze teoriche approfondite sui principali protocolli di routing e avranno appreso le
caratteristiche avanzate della configurazione dei router Juniper.
Le competenze sviluppate in questo corso e nell’analogo “Configurazione Avanzata di Router
Juniper – Parte I”, consentono di sostenere gli esami Juniper di certificazione di II° Livello
JNCIS e JNCIP.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti:
• saranno in grado di effettuare configurazioni avanzate di MPLS e dei servizi MPLS come le VPN
BGP/MPLS, il Traffic Engineering e il Fast ReRouting
• saranno in grado di configurare servizi di L2VPN (VPWS, VPLS)
• conosceranno i meccanismi di Qualità del Servizio implementati nei router Juniper e la loro
configurazione
• sapranno effettuare configurazioni a livello avanzato dei protocolli di routing multicast PIM-DM e
PIM-DM.
Conoscenze utili
Conoscenza generale della configurazione di router Juniper, quale quella presentata nel corso
“Configurazione di Base di Router Juniper Parte I”. Buona conoscenza di base dei protocolli di
routing multicast PIM-DM e PIM-SM e dello standard MPLS, quale quella presentata nel corso
“Configurazione di Base di Router Juniper Parte II”.
Agenda (5 giorni)
Richiami su MPLS : Principi fondamentali, Protocollo LDP, Traffic Engineering
VPN IP BGP/MPLS:
• concetti base
• il piano di controllo : Route Distinguisher, Route Target e MP-iBGP
• il piano dati
• configurazione di VPN in ambiente JUNOS.
L2VPN:
• servizi L2VPN
• il servizio VPWS
• configurazione di servizi VPWS in ambiente JUNOS
• il servizio VPLS
• configurazione di servizi VPLS in ambiente JUNOS (cenni).
Supporto della Qualità del Servizio:
• richiami sul modello Differentiated Services
• architettura della QoS IP in ambiente JUNOS,
• i componenti della QoS (Forwarding-Class, Classifier, Scheduler, Policer, Rewrite rules)
• la gestione delle code.
Routing Multicast:
• richiami sui protocolli di routing multicast
• PIM-DM (Dense Mode) e PIM-SM (Sparse Mode)
• metodi per la selezione del RP (Rendezvous Point)
• configurazione di PIM-DM e PIM-SM in ambiente JUNOS.
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38. IPN262
MULTILAYER SWITCHING E RETI DI CAMPUS
Il corso descrive nel dettaglio le tecnologie di Switching impiegate nelle reti locali e metropolitane
di medie e grandi dimensioni. Nella trattazione si fa principalmente riferimento alla progettazione,
installazione ed amministrazione di Reti di Campus con l’impiego di tecnologie di switching
multilayer Cisco. Ad integrazione della trattazione teorica, il corso prevede una rilevante attività di
laboratorio “hands on” su un ricco laboratorio, costituito da switch Cisco-Catalyst Layer 2 e Layer
3, che riproduce una rete di campus di grandi dimensioni.
Il corso fa parte del percorso proposto per conseguire la certificazione Cisco CCNP e fornisce le
competenze necessarie per sostenere l’esame di certificazione “Switch” (Esame Cisco 642-
813).
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di:
• scegliere l’architettura di rete più idonea per reti locali e di campus, anche di grandi dimensioni
• scegliere gli apparati di switching più adatti nell’ambito delle famiglie di prodotti Cisco
• configurare switch Cisco di livello 2 e livello 3 anche in architetture di rete complesse
• configurare il supporto per le funzionalità di Voce su IP sugli switch Cisco
• svolgere attività di troubleshooting su reti LAN e di Campus
• mettere in sicurezza gli apparati di rete e configurare i meccanismi di sicurezza di livello 2.
Conoscenze utili
Conoscenza generale delle reti IP ed esperienza di configurazione dei router Cisco.
Agenda (5 giorni)
Overview sulle reti di Campus:
• la struttura di una rete di campus ed il modello gerarchico: livelli di accesso, distribuzione e “core”
• architettura di reti di campus di piccole, medie e grandi dimensioni.
Virtual LAN su apparati Catalyst:
• tipi di link e membership delle porte
• il protocollo 802.1q
• il VLAN Trunk Protocol (VTP v1, v2 e v3) ed il VPT pruning
• routing tra le VLAN.
Fast EtherChannel: caratteristiche e protocolli LACP e PAgP
Il protocollo dello Spanning Tree:
• richiami sullo STP, spanning tree singolo e “Per VLAN Spanning Tree”
• Rapid Spanning Tree Protocol (RSTP)
• Mutiple Spanning Tree Instance (MSTI) standard 802.1s.
Tecnologie per la ridondanza del Default Gateway
• Hot Standby Router Protocol (HSRP)
• Virtual Router Redundancy Protocol (VRRP)
• Gateway Load Balancing Protocol (GLBP)
• configurazioni ad elevata affidabilità.
Accessi Wireless:
• componenti di una rete con accessi WLAN
• tecnologie e standard (WiFi IEEE 802.11 e WiMax IEEE 802.16)
• apparati client, access point, mobilità
• configurazione di client ed access point.
Funzionalità di sicurezza nelle reti switched:
• Tipi di attacchi di livello 2 (MAC Flooding, DHCP Spoofing, VLAN Hopping, etc.)
• Port Security e IEEE 802.x
• VLAN ACL e Private VLAN.
Il supporto per VoIP nelle Reti di Campus:
• Caratteristiche dei servizi voce su IP
• Voice VLANs e trust dei parametri di QoS
• Configurazioni di base per la connessione di IP Phone Cisco.
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39. IPN268
ARCHITETTURA DI ROUTING NELLE RETI DEI SERVICE PROVIDER
La progettazione della rete di un Service Provider (SP) negli anni è divenuta sempre più complessa
ed articolata, richiedendo la considerazione di un numero sempre maggiore di elementi. I SP
devono oggi risolvere problematiche che vanno oltre il progetto della topologia di rete, del
protocollo di routing intra-dominio (OSPF ed IS-IS) e della interconnessione con altri SP. Le scelte
progettuali vanno ponderate con molta cura avendo ben chiari pregi e difetti delle varie soluzioni
che è possibile adottare, sia in temini di scalabilità, stabilità, sicurezza e velocità di convergenza,
che in termini di servizi aggiuntivi che è possibile offrire ai propri clienti.
Il corso illustra in maniera dettagliata i principali elementi che un SP deve considerare in fase di
progetto dell’architettura di routing del proprio backbone e soprattutto fornisce le linee guida da
seguire per realizzare un progetto corretto. Il corso è arricchito dalla presentazione di case studies
significativi.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti conosceranno:
• le moderne architetture di routing delle reti dei Service provider
• il modello di interazione tra i protocolli di routing IGP, il BGP e MPLS, ed il ruolo di tali protocolli
nell’architettura di routing delle reti IP di grandi dimensioni
• gli strumenti per una corretta progettazione di una moderna architettura di routing.
Conoscenze utili
Per poter trarre pieno beneficio dal corso, è richiesta una conoscenza generale delle reti IP, in
particolare del routing IP e un minimo di esperienza di configurazione base dei router Cisco.
Agenda (3 giorni)
Elementi della rete di un Service Provider:
• architettura del POP
• modalità di interconnessione tra POP
• topologie.
Protocolli di routing intra-dominio:
• IS-IS
• OSPF
• aspetti di scalabilità, stabilità e sicurezza.
Routing interdominio: il protocollo BGP:
• politiche di routing
• architetture e meccanismi per la Scalabilità, la Stabilità e la Sicurezza
• architettura di routing delle reti dei SP
• sincronizzazione IGP/BGP
• Best Practice di configurazione.
Richiami sui concetti di base di MPLS:
• meccanismi fondamentali
• Label Distribution Protocol (LDP)
• architettura di routing BGP/MPLS.
Servizi di rete MPLS:
• il modello VPN IP BGP/MPLS
• Reti Private Virtuali di Livello 2
• MPLS Traffic Engineering (MPLS TE)
• MPLS TE Fast Rerouting.
Introduzione in rete di IPv6:
• routing IPv6
• scenari di migrazione
• i modelli 6PE e 6VPE.
Case Study: analisi della rete di un Service Provider reale.
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40. IPN272
MPLS: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
MPLS (Multi Protocol Label Switching) è uno standard sviluppato da IETF che permette di ridurre la
complessità e rendere più efficiente l’inoltro dei pacchetti in una rete per trasmissione dati. Nato
dall’evoluzione delle tecniche di integrazione IP e ATM, ha percorso una strada autonoma tanto da
diventare uno standard multiprotocollo, ossia applicabile anche al di fuori del contesto delle reti
IP. L’introduzione in rete di MPLS permette agli ISP di offrire in maniera flessibile e scalabile servizi
quali VPN (Virtual Private Network) e Traffic Engineering. MPLS inoltre supporta l’architettura
Differentiated Services per la QoS nelle reti IP.
Il corso ha l’obiettivo di introdurre gli aspetti fondamentali di MPLS, i paradigmi su cui si basa, la
sua integrazione con le reti di livello 2 e i servizi supportati, focalizzando l’attenzione sui vantaggi
che la sua introduzione in rete comporta. Oltre alla sessione teorica, è prevista una consistente
parte pratica di configurazione in ambiente Cisco di router MPLS e simulazioni in laboratorio di
backbone MPLS e relativi servizi offerti. Saranno presentati anche dei Case Studies di configurazioni
su router in produzione.
Il corso fornisce le competenze necessarie per sostenere l’esame di certificazione Cisco 642-
611 “Multi Protocol Label Switching (MPLS)”.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti:
• conosceranno i fondamenti dello standard MPLS
• conosceranno i principali servizi che è possibile offrire tramite MPLS
• avranno acquisito gli elementi per valutare i vantaggi dell’introduzione di MPLS nelle reti IP
• conosceranno il funzionamento e la realizzazione di VPN di Livello 3
• saranno in grado di effettuare configurazioni di base dei servizi MPLS in reti Cisco.
Conoscenze utili
Conoscenza delle reti IP e esperienza di base di configurazione dei router Cisco per ciò che riguarda
indirizzi IP, protocolli di routing (OSPF, BGP), liste di accesso standard.
Agenda (3 giorni)
L’evoluzione del trasporto IP nei grandi Backbone IP.
Multi Protocol Label Switching (MPLS):
• concetti fondamentali
• distribuzione delle etichette
• trasporto di MPLS su livello 2
• architettura di routing BGP/MPLS
• esercitazioni di laboratorio: configurazioni di router MPLS.
BGP/MPLS Virtual Private Networks (VPNs):
• concetti fondamentali
• routing PE-CE
• realizzazione di servizi VPN in ambiente Cisco
• intranet, Extranet e altre topologie
• accesso a Internet da siti VPN
• esercitazioni di laboratorio: configurazioni di VPN any-to-any.
Traffic Engineering (TE):
• TE nelle reti MPLS
• cenni al protocollo di segnalazione RSVP-TE
• applicazioni alla protezione del traffico (Fast ReRouting)
• aspetti di configurazione e troubleshooting
• esercitazioni di laboratorio: realizzazione di ER-LSP e tunnel di backup via MPLS-TE.
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41. IPN273
MPLS: SERVIZI336 AVANZATI
MPLS (Multi Protocol Label Switching) è uno standard sviluppato da IETF che permette di ridurre la
complessità e rendere più efficiente l’inoltro dei pacchetti in una rete per trasmissione dati. Nato
dall’evoluzione delle tecniche di integrazione IP e ATM, ha percorso una strada autonoma tanto da
diventare uno standard multiprotocollo, ossia applicabile anche al di fuori del contesto delle reti
IP. L’introduzione in rete di MPLS permette agli ISP di offrire in maniera flessibile e scalabile servizi
quali VPN (Virtual Private Network)sia a Livello 3 che a Livello 2 e Traffic Engineering.
Il corso, dopo brevi richiami sullo standard e sui principali servizi MPLS ha l’obiettivo di introdurre
alcuni nuovi e interessanti aspetti di MPLS come il trasporto delle trame L2, con particolare
riferimento a Ethernet over MPLS, alcuni servizi VPN avanzati come CsC e VPN Multi-Provider,
nuove funzionalità del Traffic Engineering come i backup auto-tunnels, e infine il trasporto di IPv6
su reti IP/MPLS.
Oltre alla sessione teorica, è prevista una parte pratica di configurazione in ambiente Cisco di
router MPLS e simulazioni in laboratorio di backbone MPLS e relativi servizi offerti.
Obiettivi
Al termine del corso i partecipanti conosceranno:
• i servizi avanzati realizzabili tramite il modello di VPN BGP/MPLS (topologie particolari, servizi CsC,
VPN multi-provider)
• i servizi avanzati realizzabili tramite il Traffic Engineering MPLS
• i concetti base per la realizzazione di servizi L2VPN (VPWS, VPLS)
• l’utilizzo di MPLS nella migrazione IPv4-IPv6.
Conoscenze utili
Conoscenza delle reti IP e esperienza di base di configurazione dei router Cisco per ciò che riguarda
indirizzi IP, protocolli di routing (OSPF, BGP), liste di accesso standard. Conoscenza di base dello
standard MPLS e dei servizi MPLS come VPN e Traffic Engineering.
Agenda (3 giorni)
Multi Protocol Label Switching (MPLS):
• richiami sui concetti fondamentali
• distribuzione delle etichette
• architettura di routing BGP/MPLS
• BGP/MPLS Virtual Private Networks (VPNs).
Servizi avanzati delle VPN BGP/MPLS:
• servizio Carrier Supporting Carriers (CsC)
• VPN Multi-provider.
Servizi avanzati di Traffic Engineering (TE):
• richiami sul Traffic Engineering MPLS
• Facility Backup e One-to-one Backup
• Backup Auto-Tunnels.
VPN di Livello 2 (L2VPN):
• servizi L2VPN
• il servizio Virtual Private Wire Service (VPWS)
• trasporto di Ethernet e ATM su reti IP/MPLS
• il servizio VPLS.
Trasporto di pacchetti IPv6 su reti IP/MPLS:
• il modello 6PE
• trasporto di pacchetti iPv6 nelle VPN BGP/MPLS: il modello 6VPE.
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