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“Sim, Sala… LIM?”

      Tra risultati e prospettive del Piano formazione LIM in
      Lombardia dal 2009 AL 2011


Francesca Scalabrini
Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia
Scolastica (ex IRRE Lombardia)
Viale Marche 71, 20159 Milano
tel uff. 02 43800248 cell. 339 6542601
fax 02 48193229
skype: cesca64
Sim Sala…LIM?

 Come purtroppo ancora oggi accade nel nostro
 paese quando si parla di tecnologie a scuola, si
 parla troppo spesso di “magie possibili ed
 impossibili”
           La LIM non è una bacchetta magica.
  Ciò che forse l’utilizzo adeguato della LIM in
  classe favorisce, è finalmente la costruzione di
    un Ambiente d’apprendimento integrato



Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
CREARE UN AIDA (AMBIENTE D'APPRENDIMENTO
    INTEGRATO) SIGNIFICA QUINDI MODIFICARE
    ANCHE E SOPRATTUTTO:
• l'ambiente fisico: setting d'aula-comunicazione dei docenti con alunni
e genitori..hardware formativo

 l'ambiente comunicativo-educativo: approccio metodologico,
didattico e relazionale

  l'ambiente di apprendimento virtuale: tecnologie usate anche nel
fuori scuola




    Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
Proviamo allora a parlare …


…di chi abbiamo formato: tutor e corsisti. Le loro aspettative, le
loro competenze, le loro percezioni, le loro risposte in entrata ed in
uscita
…del modello di formazione regionale: come abbiamo integrato
l’offerta formativa nazionale
…di quali esigenze di formazione sono state realmente
espresse: siamo sicuri di aver fatto solo formazione sulla LIM?
…di quali esigenze di supporto sono state espresse dalle
istituzioni scolastiche: il ruolo strategico dei Dirigenti Scolastici, il
rapporto della scuola con il mondo dell’azienda e della tecnologia in
generale
…di quali iniziative intendiamo farci promotori a livello
regionale

   Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
Chi abbiamo formato: tutor e corsisti.


   TUTOR ( circa 75 docenti in servizio tra il 1° e il 2° anno di formazione)
Cosa ha funzionato nel primo anno….                                                   Cosa ha funzionato “meno” e perché
La possibilità di poter contare a livello regionale                                   Un profilo dell’e-tutor per docenti limitato a
su tutor già formati ed esperti in ambito di                                          individuare solo le sue competenze
formazione sulla didattica delle tecnologie                                           tecnologiche e non le sue competenze in
                                                                                      campo pedagogico, comunicativo e
Il bando ha portato fortunatamente all’individuazione di un gruppo tutor che da
anni opera come formatori sul territorio regionale e che si è messo a                 relazionale
disposizione dei tutor con meno esperienza.                                           Non tutti i tutor, anche se formati e preparati in modo più che
                                                                                      adeguato a livello tecnologico, erano ugualmente preparati a livello
                                                                                      didattico-relazionale e soprattutto non tutti i tutor avevano avuto
                                                                                      un’esperienza reale e sufficiente per quanto riguarda l’animazione on
                                                                                      line di gruppi di lavoro di docenti.

La costruzione di un ambiente on line flessibile e                                    Non appartenere all’ordine scolastico di
collaborativo e la nascita di una vera comunità di                                    riferimento
pratica fondata su urgenti bisogni ed obiettivi                                       L’appartenenza o meno all’ordine scolastico dei propri corsisti ha
                                                                                      determinato in alcuni casi, specie durante il 2°anno, alcune difficoltà di
comuni e condivisi                                                                    rapporto e di comunicazione con i propri corsisti di riferimento e non
La costruzione immediata e spontanea di una comunità di pratica che fin dal           sempre la comunità di pratica regionale riusciva a sostenere in modo
primo anno ha portato alla costruzione di un ambiente un ambiente on line             adeguato le esigenze richieste, visti anche i tempi stretti dati dal
parallelo alla piattaforma nazionale per lo scambio e la condivisione delle           modulo formativo nazionale.
risorse sia a livello tecnologico (1° anno), sia a livello disciplinare (II° anno),
sia a livello di moduli formativi integrati, condivisi e pubblici.

La motivazione e la disponibilità di numerosi                                         Presentare un modello di formazione di
tutor ad andare oltre ai assegnati dal bando                                          carattere nazionale, senza la possibilità di
Disponibilità da parte di un numeroso gruppo di tutor ad accettare di                 contestualizzare il percorso formativo da
impegnarsi anche al di fuori del proprio monte ore stabilito dal bando per la
costruzione di strumenti di ricerca-monitoraggio regionale, percorsi integrati        offrire anche a livello territoriale
con diversi docenti e seminari pratici aperti anche ai docenti non coinvolti nel
Piano di Formazione.
Cosa ha funzionato nel secondo                                             Cosa ha funzionato “meno” e perché
anno….
Poter contare su un gruppo coeso e più                                     La proposta di una formazione ancora
“omogeneo” nell’approccio formativo                                        concentrata in tre giornate solo a livello
Le esperienze pregresse della maggior parte dei tutor selezionati,         nazionale, anche se…
hanno consentito di mantenere le proprie aspettative e le proprie          Una formazione concentrata di tre giornate a livello nazionale non
percezioni come formatori all’interno di un modello condiviso              ha certo esaurito o risposto sempre alle necessità di formazione e
sostenibile per tutti, indipendentemente dal proprio livello di            di preparazione ai modelli formativi previsti, specie per la fase
competenza.                                                                frontale. Strategica a questo riguardo è stata la comunità
                                                                           regionale, soprattutto nei riguardi del sostegno dato ai tutor meno
                                                                           esperti. Esiste ormai la necessità di realizzare un albo di tutor
                                                                           qualificati e riconosciuti anche a livello regionale.

Poter contare su un ambiente on line condiviso e                           Il numero limitato di tutor appartenenti alla
ricco di risorse                                                           scuola primaria anche se, alla fine….
Le numerose ed articolate risorse condivise all’interno della              Sicuramente la mancanza di tutor appartenenti alla scuola primaria
comunità durante il primo anno di formazione e la riconferma quasi         ha determinato alcune difficoltà iniziali di rapporto, superate però
totale dei nominativi individuati anche per il secondo anno, hanno         dalla risposta avuta da parte dei corsisti di questo ordine
consentito di puntare sulla continuità di collaborazione all’interno del   scolastico e che hanno impegnato fortemente i tutor anche al di
gruppo costruendo una cassetta di attrezzi multimediali, di esempi di      fuori della piattaforma. Ciò dimostra ancora una volta come il
lavoro, di risorse on line messi subito a disposizione dei tutor di        profilo dell’e-tutor sia estremamente complesso e difficile da
nuova entrata.                                                             circoscrivere e sostenere se non si possiedono forti competenze
                                                                           comunicative e relazionali anche e non solo di animazione on line.

Riuscire a condividere realmente insieme                                   Dover richiedere (e non poter riconoscere), per
l’esperienza di formazione                                                 garantire un intervento di qualità, un impegno
Le percezioni di tutor sono state efficacemente elaborate, espresse e      sicuramente maggiore a quello formalmente
condivise sistematicamente all’interno di un blog che è diventato ben
presto un prezioso diario di bordo condiviso e che si è rivelato anche
                                                                           richiesto
un prezioso strumento per rilevare la risposta data dai corsiti e dalle    L’impegno richiesto ai tutor della Lombardia è stato sicuramente
istituzioni scolastiche coinvolte nel Piano di formazione,                 maggiore di quello richiesto a livello nazionale e quindi non tutti i
evidenzianone potenzialità e limiti in modo inequivocabile.                tutor sono riusciti partecipare allo stesso modo al lavoro di
                                                                           crescita di gruppo interno.
Esempi dal nostro diario di bordo…



Il diario di bordo che è stato “imposto” dal modello regionale (un breve resoconto narrativo
personale libero da stendere dopo ogni incontro), ha consentito di:
•avere costanti ed immediati ritorni su cosa avveniva realmente nelle diverse classi;
•avere notizie importanti sul clima e la partecipazione di tutti gli attori che
partecipavano del percorso formativo;
•Poter riflettere insieme e modificare in progress la struttura data ai diversi moduli
formativi in risposta alle esigenze espresse
•Conoscere maggiormente le caratteristiche tecniche le potenzialità didattiche e i
limiti oggettivi delle diverse LIM utilizzate;
•Intervenire subito su eventuali problemi logistici-burocratici da risolvere.
In realtà questo “racconto corale” spesso offre uno spaccato puntuale e preciso di
come si vive oggi nella scuola e del rapporto che esiste tra “didattica di
classe/disciplina” e l’utilizzo delle tecnologie in generale.




   Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
Dall’altra parte, la condivisione di ostacoli, aneddoti, progressi e risultati
ottenuti con i propri corsisti,
• ha rafforzato molto il senso di gruppo fra numerosi tutor
• ha favorito lo scambio e la condivisione anche di risorse
multimediali e digitali (videotutorial, sitografie ragionate, trucchi del
mestiere per utilizzare al meglio le diverse marche di LIM…unità di lavoro
preconfezionate su diverse discipline…)
• ha fatto nascere una vera e propria “piccola” community
caratterizzata da un sapere sempre più condiviso e “mobile”.




  Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
I corsisti in Lombardia: 1800 docenti di
                                                                                   Lombardia
                                                                     scuola primaria, 4500 circa docenti di
                                                                     scuola secondaria di I grado, 1100
                                                                     docenti di scuola secondaria di II grado

Cosa ha funzionato NEL PRIMO                                                       Cosa ha funzionato “meno” e perché
ANNO….
LA REALE MOTIVAZIONE E CURIOSITA’                                                  L’ETEROGENEITA’ DI ASPETTATIVE
La motivazione o se non altro la curiosità dei corsisti spinta e sostenuta anche   I corsisti dei tre ordini scolastici coinvolti presentano aspettative, ma
dal forte dibattito mediatico sulle tecnologie 2.0 è stata via via stimolata ed    soprattutto competenze tecnologiche e metodologiche completamente
implementata. Strategico è stato il ruolo dei Dirigenti Scolastici i quali, una    differenti il che favorisce o, al contrario, ostacola l’ingresso e l’utilizzo
volta coinvolti direttamente attraverso incontri sistematici ed un sistema di      mirato della tecnologia nella didattica di classe.vedi questionari
newsletter mirata, attiva e periodica, hanno risposto generalmente in modo         preventivi elaborati a livello regionale.
molto positivo.

CONSENTIRE DI ACCETTARE ANCHE DOCENTI                                              L’ETEROGENEITA’ DI COMPETENZE
“UDITORI”                                                                          Le competenze tecnologiche dei docenti sono ancora ad oggi molto
                                                                                   eterogenee e costruire dei percorsi di carattere nazionale
La disponibilità ad accettare sempre anche docenti uditori, i quali, pur non
                                                                                   standardizzato non corrisponde affatto alle necessità di
essendo formalmente coinvolti dal Piano, si dimostravano molto motivati e
                                                                                   alfabetizzazione strumentale e di formazione metodologia che
partecipi, ha consentito di creare spesso gruppi di lavoro trasversali anche on
                                                                                   numerosi docenti ancora oggi hanno anche sul nostro territorio
line, favorendo la condivisione di esperienze e l’aiuto reciproco tra diversi
                                                                                   regionale.
corsisti.

STIMOLARE LA PRODUZIONE DI UNITA’ DI                                               L’ETEROGENEITA’ DEI PRODOTTI
LAVORO                                                                             REALIZZATI E I LIMITI DEL DATABASE
Lo stimolare a mettersi in gioco nella fase di coaching, dando anche un bonus      NAZIONALE
di impegno orario a chi arrivava a produrre almeno ad una sceneggiatura di
                                                                                   I prodotti realizzati dai corsisti vanno analizzati e riorganizzati secondo
percorso didattico/disciplinare, ha consentito in poco tempo di realizzare un
                                                                                   criteri di qualità che riportano al problema innovazione -metodologia-
                                                                                                                                                metodologia-
importante database regionale e ragionato, da mettere a disposizione di tutti i
                                                                                   didattica della tecnologia
docenti interessati a vedere esempi di unità di lavoro




         Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
Cosa ha funzionato NEL SECONDO                                               Cosa ha funzionato “meno” e perché
ANNO….
La fase di coaching-accompagnamento da                                       Un modello formativo nazionale ancora
svolgere direttamente nelle scuole o per gruppi                              piuttosto rigido, anche se…
spontanei di lavoro e la produzione di unità di                              Il modello formativo rigido del primo anno di formazione
                                                                             nazionale ha avuto conseguenze fortemente negative sulla
lavoro più corrette anche dal punto di vista                                 partecipazione effettiva da parte dei corsisti. Un modello
pedagogico-metodologico-didattico                                            formativo più flessibile e personalizzabile come quello
La fase di coaching ha visto quest’anno un maggior coinvolgimento da         presentato quest’anno, ha contenuto maggiormente il livello di
parte dei docenti e di conseguenza anche un innalzamento del livello         drop out che, per la maggior parte dei casi, corrisponde
didattico e tecnologico dei prodotti realizzati, anche e soprattutto nella   tuttavia, quasi sempre, al mancato allineamento del percorso
scuola secondaria di II grado. Aver puntato sulla stesura di                 formativo con i tempi e i ritmi dell’anno scolastico.
sceneggiatura didattica, ha sicuramente favorito la riflessione anche
sul piano metodologico.

La riconoscibilità e la competenza del gruppo tutor                          Uno spazio limitato dato alla riflessione su
Il poter contare su un gruppo tutor coeso e ormai abbastanza                 metodologie e didattica disciplinare
omogeneo, ha consentito di fornire risposte più adeguate e tempestive        Esiste ad oggi ancora un grosso stereotipo legato all’utilizzo
alle molteplici esigenze espresse da parte dei corsisti. L’attenzione si è   della tecnologia all’interno della didattica e non si può più
spostata progressivamente dalla LIM alla didattica delle tecnologie          prescindere anche da una profonda riflessione sulla
anche con la LIM.                                                            metodologia attuata, indipendentemente dalle tecnologie
                                                                             utilizzate. I corsisti che non si sono messi in gioco anche su
                                                                             utilizzate
                                                                             questo piano, hanno ottenuto risultati assolutamente inferiori
                                                                             alle proprie aspettative.

La collaborazione con i dirigenti Scolastici e                               Una fase di coaching ancora troppo limitata
l’avvio delle prime reti territoriali di lavoro anche in                     rispetto al resto del percorso formativo
collaborazione diretta con alcune aziende                                    La fase di coaching sebbene essenziale per quanto riguarda
La fase di coaching è stata essenziale per creare nuovi legami e gruppi      questo modello formativo è risultata ancora profondamente
di lavoro anche tra istituzioni scolastiche che non erano mai entrate in     sbilanciata per spazi e tempi, costringendo corsisti e relatori a
contatto fra loro: questo ha consentito di avviare anche la costituzionie    lavorare anche a luglio, a corso terminato, con ovvie
di reti scolastiche anche sul piano della formazione.                        conseguenze sul piano della motivazione e della gratificazione
                                                                             finale.
Il modello di formazione
                                                     regionale
Su cosa abbiamo puntato                               da realizzare attraverso:
• la formazione di vero gruppo di        • l’orizzontalità e la circolarità delle informazioni
lavoro                                   • la condivisione di ogni risorsa
                                         • la possibilità di allenarsi di fronte a platee di docenti appartenenti a
                                         diversi ordini scolastici, in seminari aperti a tutti
                                         • la costruzione di un ambiente di collaborazione condiviso (wiki-
                                         blog)
                                         • La costruzione di un database regionale
                                         • La sistematicità di incontri plenari di riflessione-progettazione


• un monitoraggio di tipo qualitativo    • la predisposizione di questionari preventivi e consuntivi per i
                                         docenti coinvolti rivolti a raccogliere sia competenze, percezioni ed
                                         aspettative, sia osservazioni sulla reale produzione di unità di lavoro
                                         in classe
                                         • l’animazione diretta e costante del gruppo on line dei tutor
                                         • l’allargamento dei focus e delle visite nelle scuole coinvolte
                                         • seminari tenuti da docenti per docenti aperti agli insegnanti non
                                         coinvolti dal Piano Nazionale
• coinvolgimento diretto dei Dirigenti
                                         • creazione di una sezione dedicata sul sito istituzionale e di un
e di altri docenti interessati per la    database pubblico per raccogliere prodotti realizzati con diverse
diffusione dell’esperienza di            marche di LIM
formazione in atto                       • realizzazione di newsletter/mailing list mirata ed aggiornata in
                                         tempo reale per i Dirigenti Scolastici ed i ref. di progetto sulle
                                         tecnologie
                                         • incontri periodici e sistematici con tutti i Dirigenti sedi di corso e/o
                                         interessati
Siamo sicuri di aver fatto
   formazione “solo” sulla LIM?
Ciò che sta emergendo dalle sceneggiature di unità di lavoro
raccolte (più di 600 per ogni ordine e grado), secondo alcuni
format condivisi e standardizzati e dai questionari compilati
volontariamente dai docenti a consuntivo della reale attività
svolta in classe (solo quest’anno hanno risposto il 40% dei
docenti coinvolti al Piano di Formazione) ci dice ancora una
volta che la formazione sulla didattica delle tecnologie tocca
molti aspetti del processo di insegnamento ed
apprendimento.
D’altra parte i fattori che entrano in gioco sono ancora
troppo numerosi per determinare un rapporto diretto tra
utilizzo della tecnologia e miglioramento del livello
d’apprendimento.
Tuttavia gli stessi docenti (di ogni ordine e grado), coinvolti
anche nei focus a fine percorso, rilevano risultati significativi
che non riguardano solo la motivazione e la
partecipazione, ma anche un miglioramento di
performance da parte degli alunni, così come da parte
degli stessi insegnanti.
Infine, non si deve mai dimenticare che l’introduzione di
questo strumento in classe ha quasi sempre significato
acquistare anche altri tipi di strumenti tecnologici, iniziare ad
utilizzare nuovi sw…oltre che iniziare a conoscere ed usare in
modo più adeguato ed efficace le risorse presenti nel mondo
del web 2.0.
Cosa ci chiedono le
                                                 istituzioni scolastiche?
•Un ambiente di comunicazione integrato, veloce ed aggiornato in tempo reale
per far circolare informazioni, risorse…
•Momenti sistematici di confronto e di condivisione che favoriscano il
coinvolgimento diretto dei Dirigenti Scolastici anche sul piano dell’offerta di
percorsi di formazione mirati e differenziati a seconda delle competenze dei
propri docenti
•La possibilità di avere un concreto supporto attraverso azioni di
accompagnamento contestualizzati che partano dall’interno delle istituzioni
scolastiche per allargarsi poi a reti territoriali
•La diffusione di centri di riferimento sulle tecnologie e sulla didattica delle
tecnologie che siano reali,riconoscibili e facilmente individuabili
•Un nuovo rapporto con le aziende del settore ( hardware, sw, editoria…)per
l’avvio di nuovi modelli diretti di collaborazione, sperimentazione e formazione
su hardware,sw avanzati, prodotti digitali “pensati”e strutturati per il mondo della
scuola
     Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
Iniziative di cui intendiamo farci
                                               promotori a livello regionale, come
                                               da mandato ANSAS

•Realizzare un portale per raccogliere e condividere in modo ragionato risorse e
prodotti LIM realizzati dai docenti, secondo criteri “di qualità” pedagogico-
didattica, anche in collaborazione con aziende interessate a lavorare in questa
direzione (community regionale)
•Continuare a realizzare seminari/laboratori coordinati da docenti esperti ed
aperti a tutti i docenti interessati, anche quelli non coinvolti dal Piano Nazionale
di formazione
•Favorire la nascita e lo sviluppo di centri territoriali di sperimentazione e
formazione nell’ambito della didattica delle tecnologie
•Offrire azioni di supporto e di accompagnamento alle singole istituzioni
scolastiche e/o a reti territoriali che richiedano l’avvio o lo sviluppo di ambienti
integrati d’apprendimento
•Garantire la comunicazione diretta con i Dirigenti Scolastici, già per altro
avviata, attraverso la nostra mailing list e le nostre specifiche newsletter
•Realizzare incontri sistematici e periodici di confronto, studio e riflessione.
     Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011

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Scalabrini

  • 1. “Sim, Sala… LIM?” Tra risultati e prospettive del Piano formazione LIM in Lombardia dal 2009 AL 2011 Francesca Scalabrini Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica (ex IRRE Lombardia) Viale Marche 71, 20159 Milano tel uff. 02 43800248 cell. 339 6542601 fax 02 48193229 skype: cesca64
  • 2. Sim Sala…LIM? Come purtroppo ancora oggi accade nel nostro paese quando si parla di tecnologie a scuola, si parla troppo spesso di “magie possibili ed impossibili” La LIM non è una bacchetta magica. Ciò che forse l’utilizzo adeguato della LIM in classe favorisce, è finalmente la costruzione di un Ambiente d’apprendimento integrato Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
  • 3. CREARE UN AIDA (AMBIENTE D'APPRENDIMENTO INTEGRATO) SIGNIFICA QUINDI MODIFICARE ANCHE E SOPRATTUTTO: • l'ambiente fisico: setting d'aula-comunicazione dei docenti con alunni e genitori..hardware formativo l'ambiente comunicativo-educativo: approccio metodologico, didattico e relazionale l'ambiente di apprendimento virtuale: tecnologie usate anche nel fuori scuola Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
  • 4. Proviamo allora a parlare … …di chi abbiamo formato: tutor e corsisti. Le loro aspettative, le loro competenze, le loro percezioni, le loro risposte in entrata ed in uscita …del modello di formazione regionale: come abbiamo integrato l’offerta formativa nazionale …di quali esigenze di formazione sono state realmente espresse: siamo sicuri di aver fatto solo formazione sulla LIM? …di quali esigenze di supporto sono state espresse dalle istituzioni scolastiche: il ruolo strategico dei Dirigenti Scolastici, il rapporto della scuola con il mondo dell’azienda e della tecnologia in generale …di quali iniziative intendiamo farci promotori a livello regionale Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
  • 5. Chi abbiamo formato: tutor e corsisti. TUTOR ( circa 75 docenti in servizio tra il 1° e il 2° anno di formazione) Cosa ha funzionato nel primo anno…. Cosa ha funzionato “meno” e perché La possibilità di poter contare a livello regionale Un profilo dell’e-tutor per docenti limitato a su tutor già formati ed esperti in ambito di individuare solo le sue competenze formazione sulla didattica delle tecnologie tecnologiche e non le sue competenze in campo pedagogico, comunicativo e Il bando ha portato fortunatamente all’individuazione di un gruppo tutor che da anni opera come formatori sul territorio regionale e che si è messo a relazionale disposizione dei tutor con meno esperienza. Non tutti i tutor, anche se formati e preparati in modo più che adeguato a livello tecnologico, erano ugualmente preparati a livello didattico-relazionale e soprattutto non tutti i tutor avevano avuto un’esperienza reale e sufficiente per quanto riguarda l’animazione on line di gruppi di lavoro di docenti. La costruzione di un ambiente on line flessibile e Non appartenere all’ordine scolastico di collaborativo e la nascita di una vera comunità di riferimento pratica fondata su urgenti bisogni ed obiettivi L’appartenenza o meno all’ordine scolastico dei propri corsisti ha determinato in alcuni casi, specie durante il 2°anno, alcune difficoltà di comuni e condivisi rapporto e di comunicazione con i propri corsisti di riferimento e non La costruzione immediata e spontanea di una comunità di pratica che fin dal sempre la comunità di pratica regionale riusciva a sostenere in modo primo anno ha portato alla costruzione di un ambiente un ambiente on line adeguato le esigenze richieste, visti anche i tempi stretti dati dal parallelo alla piattaforma nazionale per lo scambio e la condivisione delle modulo formativo nazionale. risorse sia a livello tecnologico (1° anno), sia a livello disciplinare (II° anno), sia a livello di moduli formativi integrati, condivisi e pubblici. La motivazione e la disponibilità di numerosi Presentare un modello di formazione di tutor ad andare oltre ai assegnati dal bando carattere nazionale, senza la possibilità di Disponibilità da parte di un numeroso gruppo di tutor ad accettare di contestualizzare il percorso formativo da impegnarsi anche al di fuori del proprio monte ore stabilito dal bando per la costruzione di strumenti di ricerca-monitoraggio regionale, percorsi integrati offrire anche a livello territoriale con diversi docenti e seminari pratici aperti anche ai docenti non coinvolti nel Piano di Formazione.
  • 6. Cosa ha funzionato nel secondo Cosa ha funzionato “meno” e perché anno…. Poter contare su un gruppo coeso e più La proposta di una formazione ancora “omogeneo” nell’approccio formativo concentrata in tre giornate solo a livello Le esperienze pregresse della maggior parte dei tutor selezionati, nazionale, anche se… hanno consentito di mantenere le proprie aspettative e le proprie Una formazione concentrata di tre giornate a livello nazionale non percezioni come formatori all’interno di un modello condiviso ha certo esaurito o risposto sempre alle necessità di formazione e sostenibile per tutti, indipendentemente dal proprio livello di di preparazione ai modelli formativi previsti, specie per la fase competenza. frontale. Strategica a questo riguardo è stata la comunità regionale, soprattutto nei riguardi del sostegno dato ai tutor meno esperti. Esiste ormai la necessità di realizzare un albo di tutor qualificati e riconosciuti anche a livello regionale. Poter contare su un ambiente on line condiviso e Il numero limitato di tutor appartenenti alla ricco di risorse scuola primaria anche se, alla fine…. Le numerose ed articolate risorse condivise all’interno della Sicuramente la mancanza di tutor appartenenti alla scuola primaria comunità durante il primo anno di formazione e la riconferma quasi ha determinato alcune difficoltà iniziali di rapporto, superate però totale dei nominativi individuati anche per il secondo anno, hanno dalla risposta avuta da parte dei corsisti di questo ordine consentito di puntare sulla continuità di collaborazione all’interno del scolastico e che hanno impegnato fortemente i tutor anche al di gruppo costruendo una cassetta di attrezzi multimediali, di esempi di fuori della piattaforma. Ciò dimostra ancora una volta come il lavoro, di risorse on line messi subito a disposizione dei tutor di profilo dell’e-tutor sia estremamente complesso e difficile da nuova entrata. circoscrivere e sostenere se non si possiedono forti competenze comunicative e relazionali anche e non solo di animazione on line. Riuscire a condividere realmente insieme Dover richiedere (e non poter riconoscere), per l’esperienza di formazione garantire un intervento di qualità, un impegno Le percezioni di tutor sono state efficacemente elaborate, espresse e sicuramente maggiore a quello formalmente condivise sistematicamente all’interno di un blog che è diventato ben presto un prezioso diario di bordo condiviso e che si è rivelato anche richiesto un prezioso strumento per rilevare la risposta data dai corsiti e dalle L’impegno richiesto ai tutor della Lombardia è stato sicuramente istituzioni scolastiche coinvolte nel Piano di formazione, maggiore di quello richiesto a livello nazionale e quindi non tutti i evidenzianone potenzialità e limiti in modo inequivocabile. tutor sono riusciti partecipare allo stesso modo al lavoro di crescita di gruppo interno.
  • 7. Esempi dal nostro diario di bordo… Il diario di bordo che è stato “imposto” dal modello regionale (un breve resoconto narrativo personale libero da stendere dopo ogni incontro), ha consentito di: •avere costanti ed immediati ritorni su cosa avveniva realmente nelle diverse classi; •avere notizie importanti sul clima e la partecipazione di tutti gli attori che partecipavano del percorso formativo; •Poter riflettere insieme e modificare in progress la struttura data ai diversi moduli formativi in risposta alle esigenze espresse •Conoscere maggiormente le caratteristiche tecniche le potenzialità didattiche e i limiti oggettivi delle diverse LIM utilizzate; •Intervenire subito su eventuali problemi logistici-burocratici da risolvere. In realtà questo “racconto corale” spesso offre uno spaccato puntuale e preciso di come si vive oggi nella scuola e del rapporto che esiste tra “didattica di classe/disciplina” e l’utilizzo delle tecnologie in generale. Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
  • 8. Dall’altra parte, la condivisione di ostacoli, aneddoti, progressi e risultati ottenuti con i propri corsisti, • ha rafforzato molto il senso di gruppo fra numerosi tutor • ha favorito lo scambio e la condivisione anche di risorse multimediali e digitali (videotutorial, sitografie ragionate, trucchi del mestiere per utilizzare al meglio le diverse marche di LIM…unità di lavoro preconfezionate su diverse discipline…) • ha fatto nascere una vera e propria “piccola” community caratterizzata da un sapere sempre più condiviso e “mobile”. Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
  • 9. I corsisti in Lombardia: 1800 docenti di Lombardia scuola primaria, 4500 circa docenti di scuola secondaria di I grado, 1100 docenti di scuola secondaria di II grado Cosa ha funzionato NEL PRIMO Cosa ha funzionato “meno” e perché ANNO…. LA REALE MOTIVAZIONE E CURIOSITA’ L’ETEROGENEITA’ DI ASPETTATIVE La motivazione o se non altro la curiosità dei corsisti spinta e sostenuta anche I corsisti dei tre ordini scolastici coinvolti presentano aspettative, ma dal forte dibattito mediatico sulle tecnologie 2.0 è stata via via stimolata ed soprattutto competenze tecnologiche e metodologiche completamente implementata. Strategico è stato il ruolo dei Dirigenti Scolastici i quali, una differenti il che favorisce o, al contrario, ostacola l’ingresso e l’utilizzo volta coinvolti direttamente attraverso incontri sistematici ed un sistema di mirato della tecnologia nella didattica di classe.vedi questionari newsletter mirata, attiva e periodica, hanno risposto generalmente in modo preventivi elaborati a livello regionale. molto positivo. CONSENTIRE DI ACCETTARE ANCHE DOCENTI L’ETEROGENEITA’ DI COMPETENZE “UDITORI” Le competenze tecnologiche dei docenti sono ancora ad oggi molto eterogenee e costruire dei percorsi di carattere nazionale La disponibilità ad accettare sempre anche docenti uditori, i quali, pur non standardizzato non corrisponde affatto alle necessità di essendo formalmente coinvolti dal Piano, si dimostravano molto motivati e alfabetizzazione strumentale e di formazione metodologia che partecipi, ha consentito di creare spesso gruppi di lavoro trasversali anche on numerosi docenti ancora oggi hanno anche sul nostro territorio line, favorendo la condivisione di esperienze e l’aiuto reciproco tra diversi regionale. corsisti. STIMOLARE LA PRODUZIONE DI UNITA’ DI L’ETEROGENEITA’ DEI PRODOTTI LAVORO REALIZZATI E I LIMITI DEL DATABASE Lo stimolare a mettersi in gioco nella fase di coaching, dando anche un bonus NAZIONALE di impegno orario a chi arrivava a produrre almeno ad una sceneggiatura di I prodotti realizzati dai corsisti vanno analizzati e riorganizzati secondo percorso didattico/disciplinare, ha consentito in poco tempo di realizzare un criteri di qualità che riportano al problema innovazione -metodologia- metodologia- importante database regionale e ragionato, da mettere a disposizione di tutti i didattica della tecnologia docenti interessati a vedere esempi di unità di lavoro Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
  • 10. Cosa ha funzionato NEL SECONDO Cosa ha funzionato “meno” e perché ANNO…. La fase di coaching-accompagnamento da Un modello formativo nazionale ancora svolgere direttamente nelle scuole o per gruppi piuttosto rigido, anche se… spontanei di lavoro e la produzione di unità di Il modello formativo rigido del primo anno di formazione nazionale ha avuto conseguenze fortemente negative sulla lavoro più corrette anche dal punto di vista partecipazione effettiva da parte dei corsisti. Un modello pedagogico-metodologico-didattico formativo più flessibile e personalizzabile come quello La fase di coaching ha visto quest’anno un maggior coinvolgimento da presentato quest’anno, ha contenuto maggiormente il livello di parte dei docenti e di conseguenza anche un innalzamento del livello drop out che, per la maggior parte dei casi, corrisponde didattico e tecnologico dei prodotti realizzati, anche e soprattutto nella tuttavia, quasi sempre, al mancato allineamento del percorso scuola secondaria di II grado. Aver puntato sulla stesura di formativo con i tempi e i ritmi dell’anno scolastico. sceneggiatura didattica, ha sicuramente favorito la riflessione anche sul piano metodologico. La riconoscibilità e la competenza del gruppo tutor Uno spazio limitato dato alla riflessione su Il poter contare su un gruppo tutor coeso e ormai abbastanza metodologie e didattica disciplinare omogeneo, ha consentito di fornire risposte più adeguate e tempestive Esiste ad oggi ancora un grosso stereotipo legato all’utilizzo alle molteplici esigenze espresse da parte dei corsisti. L’attenzione si è della tecnologia all’interno della didattica e non si può più spostata progressivamente dalla LIM alla didattica delle tecnologie prescindere anche da una profonda riflessione sulla anche con la LIM. metodologia attuata, indipendentemente dalle tecnologie utilizzate. I corsisti che non si sono messi in gioco anche su utilizzate questo piano, hanno ottenuto risultati assolutamente inferiori alle proprie aspettative. La collaborazione con i dirigenti Scolastici e Una fase di coaching ancora troppo limitata l’avvio delle prime reti territoriali di lavoro anche in rispetto al resto del percorso formativo collaborazione diretta con alcune aziende La fase di coaching sebbene essenziale per quanto riguarda La fase di coaching è stata essenziale per creare nuovi legami e gruppi questo modello formativo è risultata ancora profondamente di lavoro anche tra istituzioni scolastiche che non erano mai entrate in sbilanciata per spazi e tempi, costringendo corsisti e relatori a contatto fra loro: questo ha consentito di avviare anche la costituzionie lavorare anche a luglio, a corso terminato, con ovvie di reti scolastiche anche sul piano della formazione. conseguenze sul piano della motivazione e della gratificazione finale.
  • 11. Il modello di formazione regionale Su cosa abbiamo puntato da realizzare attraverso: • la formazione di vero gruppo di • l’orizzontalità e la circolarità delle informazioni lavoro • la condivisione di ogni risorsa • la possibilità di allenarsi di fronte a platee di docenti appartenenti a diversi ordini scolastici, in seminari aperti a tutti • la costruzione di un ambiente di collaborazione condiviso (wiki- blog) • La costruzione di un database regionale • La sistematicità di incontri plenari di riflessione-progettazione • un monitoraggio di tipo qualitativo • la predisposizione di questionari preventivi e consuntivi per i docenti coinvolti rivolti a raccogliere sia competenze, percezioni ed aspettative, sia osservazioni sulla reale produzione di unità di lavoro in classe • l’animazione diretta e costante del gruppo on line dei tutor • l’allargamento dei focus e delle visite nelle scuole coinvolte • seminari tenuti da docenti per docenti aperti agli insegnanti non coinvolti dal Piano Nazionale • coinvolgimento diretto dei Dirigenti • creazione di una sezione dedicata sul sito istituzionale e di un e di altri docenti interessati per la database pubblico per raccogliere prodotti realizzati con diverse diffusione dell’esperienza di marche di LIM formazione in atto • realizzazione di newsletter/mailing list mirata ed aggiornata in tempo reale per i Dirigenti Scolastici ed i ref. di progetto sulle tecnologie • incontri periodici e sistematici con tutti i Dirigenti sedi di corso e/o interessati
  • 12. Siamo sicuri di aver fatto formazione “solo” sulla LIM? Ciò che sta emergendo dalle sceneggiature di unità di lavoro raccolte (più di 600 per ogni ordine e grado), secondo alcuni format condivisi e standardizzati e dai questionari compilati volontariamente dai docenti a consuntivo della reale attività svolta in classe (solo quest’anno hanno risposto il 40% dei docenti coinvolti al Piano di Formazione) ci dice ancora una volta che la formazione sulla didattica delle tecnologie tocca molti aspetti del processo di insegnamento ed apprendimento. D’altra parte i fattori che entrano in gioco sono ancora troppo numerosi per determinare un rapporto diretto tra utilizzo della tecnologia e miglioramento del livello d’apprendimento. Tuttavia gli stessi docenti (di ogni ordine e grado), coinvolti anche nei focus a fine percorso, rilevano risultati significativi che non riguardano solo la motivazione e la partecipazione, ma anche un miglioramento di performance da parte degli alunni, così come da parte degli stessi insegnanti. Infine, non si deve mai dimenticare che l’introduzione di questo strumento in classe ha quasi sempre significato acquistare anche altri tipi di strumenti tecnologici, iniziare ad utilizzare nuovi sw…oltre che iniziare a conoscere ed usare in modo più adeguato ed efficace le risorse presenti nel mondo del web 2.0.
  • 13. Cosa ci chiedono le istituzioni scolastiche? •Un ambiente di comunicazione integrato, veloce ed aggiornato in tempo reale per far circolare informazioni, risorse… •Momenti sistematici di confronto e di condivisione che favoriscano il coinvolgimento diretto dei Dirigenti Scolastici anche sul piano dell’offerta di percorsi di formazione mirati e differenziati a seconda delle competenze dei propri docenti •La possibilità di avere un concreto supporto attraverso azioni di accompagnamento contestualizzati che partano dall’interno delle istituzioni scolastiche per allargarsi poi a reti territoriali •La diffusione di centri di riferimento sulle tecnologie e sulla didattica delle tecnologie che siano reali,riconoscibili e facilmente individuabili •Un nuovo rapporto con le aziende del settore ( hardware, sw, editoria…)per l’avvio di nuovi modelli diretti di collaborazione, sperimentazione e formazione su hardware,sw avanzati, prodotti digitali “pensati”e strutturati per il mondo della scuola Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011
  • 14. Iniziative di cui intendiamo farci promotori a livello regionale, come da mandato ANSAS •Realizzare un portale per raccogliere e condividere in modo ragionato risorse e prodotti LIM realizzati dai docenti, secondo criteri “di qualità” pedagogico- didattica, anche in collaborazione con aziende interessate a lavorare in questa direzione (community regionale) •Continuare a realizzare seminari/laboratori coordinati da docenti esperti ed aperti a tutti i docenti interessati, anche quelli non coinvolti dal Piano Nazionale di formazione •Favorire la nascita e lo sviluppo di centri territoriali di sperimentazione e formazione nell’ambito della didattica delle tecnologie •Offrire azioni di supporto e di accompagnamento alle singole istituzioni scolastiche e/o a reti territoriali che richiedano l’avvio o lo sviluppo di ambienti integrati d’apprendimento •Garantire la comunicazione diretta con i Dirigenti Scolastici, già per altro avviata, attraverso la nostra mailing list e le nostre specifiche newsletter •Realizzare incontri sistematici e periodici di confronto, studio e riflessione. Francesca Scalabrini ANSAS Nucleo Territoriale Lombardia 7-9-2011