1. l’italia dei sogni
Pisa QUI SI ALLEVANO LE IDEE DELL’ICT,
DELLA MICROELETTRONICA E DELL’AMBIENTE
■ COS’È «L’Incubatore del Polo Tecnologico
di Navacchio (Pi) nasce in un parco scientifico»,
dice Elisabetta Epifori, direttore del Polo. «Quindi
sostiene le start up che operano nei settori del parco:
l’Ict (information and communication technology), la
microelettronica e l’ambiente. Così si creano sinergie
tra imprese e attività di ricerca». ■ COSA FA «Offriamo
servizi, strutture, consulenza legale e manageriale.
L’obiettivo è formare imprenditori, capaci di superare gli
ostacoli. I contratti sono trimestrali (per 2 anni), e ogni 3
mesi c’è una fase di valutazione». ■ REQUISITI «Accede
chi ha un prodotto o un servizio già commercializzabile:
le aziende non devono essere ancora in fase di ricerca
ma già in grado di mantenersi. Poi valutiamo anche
le doti dell’imprenditore, come la propensione al rischio
e la capacità di condividerlo con il suo team».
■ CONTATTI www.polotecnologico.it Questi sono gli
uffici di Cubit,
start up delle
telecomunicazioni,
nata nel Polo
di Navacchio in
provincia di Pisa.
vuoi diventare imprenditore?
D r e a m f ac t o r y , do v e na s c e il f u t u r o
Benvenuti
nei più nuovi
incubatori
d’impresa,
dove le vostre
belle idee
vengono
“covate”,
coccolate,
fatte crescere...
trasformate in
business
di successo.
2. di Loredana Saporito
Paolo Errico,
uno degli stilisti
del Fashion
Incubator
di Milano. Alle
spalle la sua
collezione.
Torino QUI SI ALLEVANO IDEE DI
BUSINESS NELLA SALUTE E NEL BENESSERE
■ COS’È «Il Bioincubatore del Bioindustry Park del
Canavese sostiene le imprese che si occupano di
scienze della vita», dice Fabrizio Conicella, general
manager. ■ COSA FA «L’attività di queste start up
è molto costosa. Oltre alla formazione, al coaching
e al supporto tecnologico, quindi, troviamo possibili
finanziatori che investano nelle imprese. L’obiettivo è
generare un circolo virtuoso: far crescere le start up
affinché diventino a loro volta investitori di altre start up».
■ REQUISITI: «Valutiamo l’innovatività del progetto,
l’utilità, la brevettabilità, la precisione del business plan e
la capacità del team di avere una visione sul futuro».
■ CONTATTI: www.bioindustrypark.eu
esiste: è qui
Milano QUI SI
ALLEVANO LE IDEE DI MODA
■ COS’È «È il Fashion incubator
della Camera della Moda», dice il
direttore Giulia Pirovano.
■ COSA FA «Qui sosteniamo le
start up della moda che creano
collezioni di abbigliamento e
accessori. Offriamo formazione
di prodotto (tessuti, tendenze...) e
consulenze di marketing, business
e legali. Poi promuoviamo
le collezioni ai buyers, e le
presentiamo nelle piazze più
importanti, come Parigi, Londra,
Tokyo, Istanbul, e durante gli
eventi più attesi, come Milano
Moda Donna». ■ REQUISITI «Si
accede per concorso: bisogna
inviare un progetto di collezione
e un business plan. Non basta
essere creativi, bisogna avere una
visione imprenditoriale articolata
e conoscere più aspetti del
mestiere: il mercato, il marketing...
Il prossimo bando sarà on line
all’inizio di dicembre e le selezioni
saranno a febbraio». ■ CONTATTI
www.cameramoda.it.
Questo è il
laboratorio di
chimica del
Bioindustry Park
del Canavese:
si occupa di
scienze della vita.
3. D r e a m f ac t o r y , do v e na s c e il f u t u r o
Esistono luoghi dove le idee innovative sono valo-
rizzate,coltivateetrasformateinbusiness,edovegli
imprenditori sono “coccolati”, cioè aiutati a far de-
collare il loro sogno. Non siamo nel Paese delle me-
raviglie, ma in Italia. «E questi luoghi sono gli “in-
cubatori d’impresa”», spiega Emil Abirascid, diret-
tore di Innov’azione, la rivista dei Parchi scientifici
e tecnologici italiani. «Sono realtà, sia pubbliche sia
private, che sostengono la nascita e lo sviluppo di
start up. In cambio di un canone agevolato, metto-
no a disposizione di chi ha una buona idea uffici, la-
boratori di ricerca e diversi servizi. Tra questi è mol-
to importante la formazione, che trasforma i giova-
ni innovatori in ottimi manager d’impresa. Ma, so-
prattutto, qui “si covano” i progetti che hanno l’op-
portunità di essere presentati a chi può finanziarli: i
seed capitalist, per esempio, che investono su idee
ancora in fase di progetto, iventure capitalistche, in-
vece, foraggiano le giovani imprese, e i business an-
Siena QUI SI ALLEVANO IDEE D’IMPRESA
NEL CAMPO BIO-MEDICALE
■ COS’È «Il Bioincubatore della Fondazione
Toscana Life Sciences sostiene le giovani aziende che
sviluppano prodotti farmaceutici, strumenti diagnostici
di nuova generazione e tecnologie bio-mediche», dice
Susanna Di Prima, che ne segue la comunicazione.
■ COSA FA «Le aziende sono incubate per tre anni,
pagano un canone fisso per l’utilizzo degli spazi,
dei laboratori e per le consulenze di tipo legale, di
marketing. In più li aiutamo nella ricerca di bandi
di finanziamento». ■ REQUISITI «Si accede tramite
bando (sempre aperto): inviate il business plan e un
comitato di esperti ne valuterà la solidità scientifica,
l’innovazione e se risponde a un bisogno del mercato».
■ CONTATTI www.toscanalifesciences.org
Il Bioincubatore
della Fondazione
Toscana Life
Sciences, che
sviluppa sistemi
di cura per le
persone.
MilanoQUI SI
ALLEVANO IDEE PER
L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
■ COS’È «L’Acceleratore
d’Impresa della Fondazione
Politecnico di Milano ha sedi
a Milano, Como e Lecco», dice
Maria Claudia Ferragni (ufficio
stampa). ■ COSA FA «Le nostre
imprese operano nei settori Ict,
energia, ambiente, bioingegneria,
design e nuovi materiali. Definiamo
le strategie di sviluppo, favoriamo
l’incontro con gli investitori e
creiamo network commerciali; in
particolare con Mind the bridge
foundation, che consente alle
start up di aprire sedi in Silicon
Valley». ■ REQUISITI «Potenzialità
commerciale e innovazione,
abbinate a un team grintoso, che
ha voglia di mettersi in gioco».
■ CONTATTI www.ai.polimi.it
Trieste QUI SI
ALLEVANO IDEE SULLE
TECNOLOGIE AVANZATE
■ COS’È «L’Innovation Factory
dell’Area Science Park è un
incubatore di “primo miglio”, cioè
la fase di avvio di un’impresa»,
dice il responsabile Fabrizio
Rovatti. ■ COSA FA «Non
abbiamo una specificità tematica,
ma puntiamo su idee ad alto
contenuto tecnologico. Forniamo
il supporto tecnico, imprenditoriale
e finanziario per l’avvio. In cambio
chiediamo alle imprese costituite
una partecipazione di minoranza».
■ REQUISITI «Originalità dell’idea,
brevettabilità e potenzialità
commerciale». ■ CONTATTI
www.innovationfactory.it
Milano Bovisa,
una delle 4 sedi
dell’Acceleratore
d’Impresa della
Fondazione
Politecnico di
Milano.
Un laboratorio
dell’Innovation
Factory
dell’Area
Science Park
di Trieste.
SEGUE
4. D r e a m f ac t o r Y , do v e na s c e il f u t u r o
Padova QUI SI ALLEVANO LE IDEE PER
LE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE
■ COS’È «M31 è un incubatore privato che lavora a
stretto contatto con le Università e partner privati»,
dice il presidente Ruggero Frezza. ■ COSA FA
«Abbiamo creato un sistema che funziona come una
galassia (da cui il nome M31, che indica la Galassia
Andromeda): attira le buone idee e aggrega le iniziative
d’impresa, per farle lavorare in sinergia. È un collettore
di competenze, che si pone l’obiettivo di superare gli
ostacoli su cui le nuove imprese si arenano: burocrazia,
finanziamenti, ricerca, infrastrutture». ■ REQUISITI
«Selezioniamo le idee con un contenuto tecnologico
importante, ma l’ingrediente fondamentale sono le
persone, con la loro passione. Altrimenti, le buone idee
restano sulla carta». ■ CONTATTI www.m31.com
Como QUI SI
ALLEVERANNO IDEE SUI
NUOVI MODI DI ABITARE
■ COS’È «Como Next partirà a
gennaio, e accoglierà imprese che
si occupano di energia, design,
nuovi materiali... », dice il direttore
Stefano Poretta. ■ COSA FA
«Ospiteremo start up e imprese
già avviate, e ne favoriremo la
cross fertilization: scambio di
idee, esperienze e progetti, per
creare nuove opportunità. E ci
occuperemo della ricerca di fondi».
■ REQUISITI «Avere un’idea di
prodotto (o servizio) innovativa,
capacità di auto-organizzarsi e
disponibilità a integrarsi».
■ CONTATTI www.comonext.it
Torino QUI SI
ALLEVANO LE IDEE HI-TECH,
PER L’AMBIENTE E LO SPAZIO
■ COS’È «L’I3P è l’Incubatore
delle imprese innovative del
Politecnico di Torino», dice
Carla Bertuzzi, responsabile
comunicazione. ■ COSA FA «Qui
arrivano giovani imprese con
forte background tecnico, ma
carenti sul piano manageriale.
I nostri tutor colmano la lacuna e
li aiutano a trovare i finanziamenti.
Il canone è progressivo, e molto
basso il primo anno: circa €500
al mese che comprendono
tutto ma proprio tutto. In 3 anni
abbiamo ospitato 111 imprese,
di cui 65 adesso sono avviate».
■ REQUISITI «Accogliamo
studenti, ricercatori, privati:
l’importante è l’idea, di cui
valutiamo la potenzialità di
business e l'impatto sul mercato».
■ CONTATTI www.i3p.it
Relax all’I3P del
Politecnico di
Torino: un caffé
qui può essere
l’occasione fertile
per scambiarsi le
idee tra start up.
Un rendering
della futura
sede di Como
Next, realtà
dedicata
al mondo
dell’abitare.
gelsche,oltreafinanziarlo,accompagnanol’impren-
ditore con la loro esperienza.
Gli incubatori nascono in contesti strategici, dove si
fa ricerca e innovazione, cioè nei Parchi scientifici,
nelle università o nei distretti industriali importanti.
Così qui si crea quell’ambiente virtuoso che produ-
ce la cosidetta cross fertilization: lo scambio incro-
ciato di informazioni diventa un “fertilizzante” per
la crescita di tutti, se non addirittura la spinta giusta
per creare nuovi business. «Non a caso il modello
incubatore funziona davvero e lo dimostrano i nu-
meri», dice Elisabetta Epifori del Polo Tecnologico
di Navacchio, coordinatrice della Commissione na-
zionaleincubatorideiParchiscientificietecnologici
(www.apsti.it). «Il tasso di sopravvivenza delle im-
prese è molto alto, supera il 90 per cento».
Tutti possono accedere a un incubatore: universita-
Qui siamo
all’M31 a
Padova, dove
collaborano
studenti e start
up, per trovare
nuove soluzioni.SEGUE
5. D A N O R D A SU D , D O VE N A S C O N O L E I M P RESE
Napoli QUI SI ALLEVANO IDEE
TECNOLOGICHE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
■ COS’È «L’Innovation factory è l’incubatore della
Città della Scienza e sorge sopra l’ex area industriale
di Bagnoli», dice la responsabile Roberta Albanese.
■ COSA FA «Incubiamo start up con meno di 2 anni
e pre-incubiamo team che devono ancora costituirsi
come impresa. Il nostro ruolo è quello di essere dei
facilitatori, senza sostituirci agli imprenditori: loro
devono sostenersi, fare network e creare partnership.
L’obiettivo è diventare un polo strategico per rilanciare
il territorio, creare indotto economico e sviluppare
l’occupazione». ■ REQUISITI «Idee di impresa a basso
impatto ambientale, innovative anche nel processo di
realizzazione, sostenute da un team che si relazioni con
gli altri». ■ CONTATTI http://bic.cittadellascienza.it
Il team di lavoro
di Channel
Management,
start up incubata
nella Città
della Scienza di
Napoli.
Da Treviso a Roma:
ci sono anche questi
Altri incubatori in tutta Italia:
• Treviso, H-Farm,
www.h-farmventures.com
Incubatore e venture capitalist,
H-Farm è una realtà privata,
dedicata ai media digitali.
• Bologna, Alma Cube,
www.almacube.com
Incubatore dell’Università
di Bologna, sostiene
l’imprenditorialità accademica
e gli spin off universitari.
• Pisa, Cerfitt, www.pont-tech.it
Incubatore del Polo tecnologico
di Pontedera, collabora con
la Scuola Superiore S. Anna,
punta d’eccellenza nella ricerca
sull’innovazione.
• Roma, Incubatore del Parco
Scientifico Romano,
www.parcoscientifico.eu
È l’incubatore dell’Università Tor
Vergata e supporta le imprese
provenienti dal mondo della ricerca.
Uno dei
laboratori
di Alimenta,
l’incubatore di
Lodi dedicato
all’alimentazione
e alla salute.
LodiQUI SI
ALLEVANO IDEE NEL
CAMPO DELLA SALUTE E
DELL’ALIMENTAZIONE
■ COS’È «L’incubatore Alimenta
è nel Parco tecnologico padano»,
dice Jacqueline van Gool
dell’ufficio stampa. ■ COSA FA
«Incubiamo imprese nel campo
delle bio-tecnologie agroalimentari
e della salute. Un esempio?
La società Fastest, nata da un
gruppo di ricerca dell’Università
di Milano che ha sviluppato un
sistema di analisi degli acidi grassi
presenti nel sangue per prevenire
e trattare importanti patologie».
■ REQUISITI «Qui accogliamo
imprenditori che abbiano già
verificato le potenzialità del
mercato, chi sono i competitor
del settore e la fattibilità scientifica
ed economica dell’idea».
■ CONTATTI www.
incubatorealimenta.it
ri, ricercatori, privati, imprenditori. Unico requisito
è proprio l’idea: deve essere davvero innovativa e
aver ottime potenzialità commerciali. Per accedere
agliincubatoriuniversitari,però,cisonoancheleco-
siddettebusinessplancompetition:«Sonovereepro-
prie competizioni di idee e del loro business plan (il
piano di sviluppo dell’impresa)», dice Fabrizio Bu-
gamelli di PNICube, associazione degli Incubatori
universitari (www.pnicube.it). «Nel 2008 abbiamo
raccolto 657 idee e lanciato ben 287 imprese».