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Dr Agostinis ci vuole illustrare che cos’è l’Haloterapia e
in che cosa consiste?
L’Haloterapia (“halos” in greco significa sale) è una
terapia naturale che consiste nella somministrazione, per
inalazione, di cloruro di sodio micronizzato (particelle di
1-5 micron di diametro), prodotto da un nebulizzatore
speciale e respirato in un ambiente confinato - la camera
del sale - in cui le pareti e il pavimento sono ricoperti di
sale che simula il microclima di una grotta o cava di sale.
In quest’ambiente il microclima mantiene un’umidità
(40-60%) e una temperatura stabili (18-24°C). L’ambiente
è ipoallergenico e il sale conferisce all’aria respirata una
bassissima carica batterica. Questi parametri creano
condizioni favorevoli e confortevoli per i pazienti.
E’ un trattamento recente?
Direi proprio di no. Il trattamento nelle cave naturali di
sale (la speleoterapia) è noto da tantissimo tempo.
Vi sono segnalazioni di benefici in minatori con problemi
respiratori sin dai tempi dell’antica Roma e nel medioevo.
Valutazioni relativamente più recenti dell’efficacia del
micro clima delle grotte saline sulle patologie respirato-
rie risalgono al 1843 quando un medico polacco, il dr
Wieliczka, ne riportò i risultati sui suoi pazienti. Un uso
moderno di questa terapia iniziò in Germania dopo che
molti, per fuggire ai pesanti bombardamenti della secon-
da guerra mondiale, riferivano miglioramenti della sinto-
matologia respiratoria dopo che si erano rifugiati nelle
cave di sale.
Oggi si può ricorrere alla speleoterapia (vale a dire il
soggiornare nelle cave o grotte di sale naturali) in alcune
località molto note site prevalentemente nei paesi
dell’Europa orientale.
Qual è il meccanismo d’azione in parole semplici?
Le particelle di sale nebulizzate a secco nella camera del
sale da uno speciale apparecchio, sono di dimensioni
ideali per raggiungere tutte le sezioni delle vie respirato-
rie. Il cloruro di sodio inalato è in grado di far funzionare
al meglio la “clearance muco ciliare” e cioè
quell’insieme di piccole ciglia di cui sono dotate le cellule
che tappezzano le vie respiratorie che, con movimenti
molto frequenti, regolari e coordinati, trasportano il
Il Dr. Fabio Agostinis
è laureato in Medicina e Chirurgia con
lode; è specialista in Pediatria e in
Allergologia e Immunologia Clinica con
lode.
E’ socio della Società Italiana di Pediatria,
della Società Italiana di Allergologia ed
Immunologia Clinica Pediatrica e della
Società Italiana di Malattie Respiratorie
Infantili.
Ad oggi è consulente libero professionista
presso l’Unità Strutturale Complessa degli
Ospedali Riuniti di Bergamo. E’ autore di
pubblicazioni e relazioni congressuali.
www.fotolia.it
sottile strato di muco che le ricopre verso il cavo orale: si
ottiene così una continua detersione dell’intero albero
respiratorio. Nel muco, infatti, restano intrappolati virus e
inquinanti atmosferici. Il sale inalato ha inoltre un effetto
battericida; vi è, infatti, una dimostrata diminuzione della
carica batterica presente nelle vie aeree. In altre parole
il sale inalato, che si deposita nelle prime vie, interferisce
con la sopravvivenza dei batteri (pneumococchi e stafilo-
cocchi) che vengono pertanto a trovarsi in un ambiente a
loro poco favorevole. Vi sono anche dimostrazioni di un
miglioramento del nostro apparato immunologico
difensivo.
Quali sono le patologie che più si avvalgono
dell’utilizzo dell’Haloterapia?
Un proficuo utilizzo dell’Haloterapia riguarda sicuramen-
te la patologia acuta e cronica a carico delle vie respira-
torie superiori e in particolar modo la rinosinusite e le sue
complicanze quali l’ingrossamento e l’infiammazione
delle adenoidi (con la probabilità di un eventuale
intervento chirurgico per l’asportazione e i rischi che ne
conseguono), le patologie acute e croniche a carico
dell’orecchio che possono complicarsi ed essere seguite
da una riduzione dell’udito (quella che in termini medici è
definita l’ipoacusia o sordità rinogena) e che si verificano
spesso in età pediatrica.
L’haloterapia trova una sua indicazione anche per altre
patologie molto gravi come la fibrosi cistica, caratterizza-
ta dalla produzione di muco molto denso e difficile da
eliminare (fenomeno riscontrato anche nei surfisti
Australiani che erano esposti agli aerosol di sale respira-
to naturalmente tra le onde). Altre patologie respiratorie
gravi, come la bronchiolite (patologia molto diffusa
soprattutto in inverno in età pediatrica) che comporta
spesso ricoveri e l’innescarsi d’episodi ricorrenti di
broncospasmi per parecchi mesi successivi al primo
episodio, si avvalgono, com’è stato recentemente dimo-
strato, d’aerosol con soluzioni saline più concentrate
rispetto alla soluzione fisiologica. Servirebbero studi per
valutare l’efficacia di cicli di haloterapia per prevenire le
ricadute che così frequentemente si presentano dopo il
primo episodio.
Si hanno effetti benefici anche su patologie respiratorie
più impegnative come l’asma?
Studi condotti su asmatici hanno dimostrato come il
trattamento con il sale inalato nelle grotte sia risultato
efficace nel ridurre l’iperreattività bronchiale, caratteri-
stica del paziente asmatico che va incontro a broncospa-
smi più facilmente rispetto al soggetto sano con stimoli
aspecifici quali la corsa e lo sforzo fisico e anche più
banali quali una risata e il pianto. Si ha un miglioramento
dei sintomi, della funzionalità respiratoria e una diminu-
zione dell’uso dei farmaci.
Trovano indicazione anche le bronchiti croniche ostrutti-
ve e non, che riguardano però l’età adulta e patologie
come le bronchiectasie, oltre alle già citate comuni
affezioni a carico delle alte vie respiratorie quali, laringiti,
faringiti, rinosinusiti, etc.
erogatore di sale Tecnosun
www.fotolia.it
L’haloterapia si è dimostrata efficace anche in altre
patologie come per esempio quelle cutanee?
Si. Studi scientifici ne hanno dimostrato l’efficacia nella
cura della dermatite atopica in età pediatrica. Fino
all’80% dei pazienti dimostrava un persistente migliora-
mento a distanza di 6-12 mesi dall’interruzione del tratta-
mento. Uno dei meccanismi coinvolti è la riduzione della
carica batterica cutanea che spesso mantiene il proces-
so infiammatorio cronico dell’eczema; l’haloterapia
normalizza la normale flora cutanea superficiale. I miglio-
ri risultati sono conseguiti però durante la fase cronica.
Nella fase acuta il soggiorno nelle grotte potrebbe
risultare poco tollerato ed irritante perché il sale, che
verrebbe a depositarsi sulle lesioni in atto, provochereb-
be bruciore e risulterebbe chiaramente poco tollerato dal
paziente.
La terapia con il sale, Dr Agostinis, è utile anche in altri
ambiti terapeutici oltre a quelli cutanei e respiratori?
Sì, ci sono lavori scientifici che ne hanno dimostrato un
utilizzo proficuo per le malattie allergiche stagionali sia in
fase acuta sia cronica; migliora inoltre lo stato di benes-
sere in generale, rivitalizzando l’organismo
E’ una terapia sicura?
Raramente si può verificare prurito e irritazione cutanea
che si risolvono rimovendo con acqua il sale dalla cute. Il
fenomeno tende comunque a sparire con le sedute
successive. Qualche volta si registra una lieve irritazione
alla gola e agli occhi che scompare sciacquando la
bocca e lavando delicatamente gli occhi.
Fondamentale è che non vi sia nessuna interazione con
gli eventuali farmaci che il paziente sta assumendo. Le
controindicazioni a questa terapia naturale riguardano
stadi acuti in atto di patologie respiratorie, l’insufficienza
cardiaca, la grave ipertensione sistemica, le epistassi
recenti.
E’ adatta a tutte le età?
Sì non ci sono limiti d’età
www.fotolia.it
Quante sedute sono necessarie?
Il ciclo ideale è di 15-20 sedute di circa un’ora ciascuna preferibilmente (ma non necessariamente) a cadenza giornaliera
e ricordo ancora una volta che i benefici possono protrarsi fino ai 6-12 mesi successivi.
Dopo quello che ci ha raccontato possiamo affermare che Lei consiglierebbe questo trattamento?
L’haloterapia non deve essere considerata un’alternativa al trattamento farmacologico intrapreso per la cura di patologie
croniche. Per le sue caratteristiche - è del tutto naturale, è privo d’effetti collaterali che invece possono accompagnare la
terapia farmacologica - si propone tuttavia come un trattamento complementare a molte patologie e per i vantaggi che
arreca, mi sia concessa la battuta, non è per niente “salato”.
Al mare - soprattutto d’inverno, quando le malattie a carico delle vie respiratorie sono più frequenti - se si soggiorna in
località caratterizzate da litoranei scogliosi, si ha la possibilità di inalare naturalmente la salsedine marina. Il sale e lo iodio
fanno sì che si verifichi quell’aumento della produzione di muco nasale e d’espettorazione che in maniera caratteristica si
verifica soprattutto nei primi giorni di permanenza al mare. Dopo poco tempo il naso si asciuga e non gocciola più; i “moc-
ciosi” (da moccio nasale) finiscono d’essere tali; i linfonodi del collo che tanto e spesso allarmano le mamme, hanno modo
di tornare in uno stato di quiescenza e riducono progressivamente il loro volume (ecco perché ai bambini classificati una
volta come “linfatici” era consigliato il soggiorno marino). Con l’Haloterapia sono sufficienti 30-40 minuti di trattamento
per ottenere gli stessi risultati di tre giorni di mare. Si consideri pertanto, a parità di benefici, il vantaggio, anche econo-
mico, di poter usufruire del clima marino senza doversi allontanare troppo da casa.
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  • 1. Dr Agostinis ci vuole illustrare che cos’è l’Haloterapia e in che cosa consiste? L’Haloterapia (“halos” in greco significa sale) è una terapia naturale che consiste nella somministrazione, per inalazione, di cloruro di sodio micronizzato (particelle di 1-5 micron di diametro), prodotto da un nebulizzatore speciale e respirato in un ambiente confinato - la camera del sale - in cui le pareti e il pavimento sono ricoperti di sale che simula il microclima di una grotta o cava di sale. In quest’ambiente il microclima mantiene un’umidità (40-60%) e una temperatura stabili (18-24°C). L’ambiente è ipoallergenico e il sale conferisce all’aria respirata una bassissima carica batterica. Questi parametri creano condizioni favorevoli e confortevoli per i pazienti. E’ un trattamento recente? Direi proprio di no. Il trattamento nelle cave naturali di sale (la speleoterapia) è noto da tantissimo tempo. Vi sono segnalazioni di benefici in minatori con problemi respiratori sin dai tempi dell’antica Roma e nel medioevo. Valutazioni relativamente più recenti dell’efficacia del micro clima delle grotte saline sulle patologie respirato- rie risalgono al 1843 quando un medico polacco, il dr Wieliczka, ne riportò i risultati sui suoi pazienti. Un uso moderno di questa terapia iniziò in Germania dopo che molti, per fuggire ai pesanti bombardamenti della secon- da guerra mondiale, riferivano miglioramenti della sinto- matologia respiratoria dopo che si erano rifugiati nelle cave di sale. Oggi si può ricorrere alla speleoterapia (vale a dire il soggiornare nelle cave o grotte di sale naturali) in alcune località molto note site prevalentemente nei paesi dell’Europa orientale. Qual è il meccanismo d’azione in parole semplici? Le particelle di sale nebulizzate a secco nella camera del sale da uno speciale apparecchio, sono di dimensioni ideali per raggiungere tutte le sezioni delle vie respirato- rie. Il cloruro di sodio inalato è in grado di far funzionare al meglio la “clearance muco ciliare” e cioè quell’insieme di piccole ciglia di cui sono dotate le cellule che tappezzano le vie respiratorie che, con movimenti molto frequenti, regolari e coordinati, trasportano il Il Dr. Fabio Agostinis è laureato in Medicina e Chirurgia con lode; è specialista in Pediatria e in Allergologia e Immunologia Clinica con lode. E’ socio della Società Italiana di Pediatria, della Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Clinica Pediatrica e della Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili. Ad oggi è consulente libero professionista presso l’Unità Strutturale Complessa degli Ospedali Riuniti di Bergamo. E’ autore di pubblicazioni e relazioni congressuali. www.fotolia.it
  • 2. sottile strato di muco che le ricopre verso il cavo orale: si ottiene così una continua detersione dell’intero albero respiratorio. Nel muco, infatti, restano intrappolati virus e inquinanti atmosferici. Il sale inalato ha inoltre un effetto battericida; vi è, infatti, una dimostrata diminuzione della carica batterica presente nelle vie aeree. In altre parole il sale inalato, che si deposita nelle prime vie, interferisce con la sopravvivenza dei batteri (pneumococchi e stafilo- cocchi) che vengono pertanto a trovarsi in un ambiente a loro poco favorevole. Vi sono anche dimostrazioni di un miglioramento del nostro apparato immunologico difensivo. Quali sono le patologie che più si avvalgono dell’utilizzo dell’Haloterapia? Un proficuo utilizzo dell’Haloterapia riguarda sicuramen- te la patologia acuta e cronica a carico delle vie respira- torie superiori e in particolar modo la rinosinusite e le sue complicanze quali l’ingrossamento e l’infiammazione delle adenoidi (con la probabilità di un eventuale intervento chirurgico per l’asportazione e i rischi che ne conseguono), le patologie acute e croniche a carico dell’orecchio che possono complicarsi ed essere seguite da una riduzione dell’udito (quella che in termini medici è definita l’ipoacusia o sordità rinogena) e che si verificano spesso in età pediatrica. L’haloterapia trova una sua indicazione anche per altre patologie molto gravi come la fibrosi cistica, caratterizza- ta dalla produzione di muco molto denso e difficile da eliminare (fenomeno riscontrato anche nei surfisti Australiani che erano esposti agli aerosol di sale respira- to naturalmente tra le onde). Altre patologie respiratorie gravi, come la bronchiolite (patologia molto diffusa soprattutto in inverno in età pediatrica) che comporta spesso ricoveri e l’innescarsi d’episodi ricorrenti di broncospasmi per parecchi mesi successivi al primo episodio, si avvalgono, com’è stato recentemente dimo- strato, d’aerosol con soluzioni saline più concentrate rispetto alla soluzione fisiologica. Servirebbero studi per valutare l’efficacia di cicli di haloterapia per prevenire le ricadute che così frequentemente si presentano dopo il primo episodio. Si hanno effetti benefici anche su patologie respiratorie più impegnative come l’asma? Studi condotti su asmatici hanno dimostrato come il trattamento con il sale inalato nelle grotte sia risultato efficace nel ridurre l’iperreattività bronchiale, caratteri- stica del paziente asmatico che va incontro a broncospa- smi più facilmente rispetto al soggetto sano con stimoli aspecifici quali la corsa e lo sforzo fisico e anche più banali quali una risata e il pianto. Si ha un miglioramento dei sintomi, della funzionalità respiratoria e una diminu- zione dell’uso dei farmaci. Trovano indicazione anche le bronchiti croniche ostrutti- ve e non, che riguardano però l’età adulta e patologie come le bronchiectasie, oltre alle già citate comuni affezioni a carico delle alte vie respiratorie quali, laringiti, faringiti, rinosinusiti, etc. erogatore di sale Tecnosun www.fotolia.it
  • 3. L’haloterapia si è dimostrata efficace anche in altre patologie come per esempio quelle cutanee? Si. Studi scientifici ne hanno dimostrato l’efficacia nella cura della dermatite atopica in età pediatrica. Fino all’80% dei pazienti dimostrava un persistente migliora- mento a distanza di 6-12 mesi dall’interruzione del tratta- mento. Uno dei meccanismi coinvolti è la riduzione della carica batterica cutanea che spesso mantiene il proces- so infiammatorio cronico dell’eczema; l’haloterapia normalizza la normale flora cutanea superficiale. I miglio- ri risultati sono conseguiti però durante la fase cronica. Nella fase acuta il soggiorno nelle grotte potrebbe risultare poco tollerato ed irritante perché il sale, che verrebbe a depositarsi sulle lesioni in atto, provochereb- be bruciore e risulterebbe chiaramente poco tollerato dal paziente. La terapia con il sale, Dr Agostinis, è utile anche in altri ambiti terapeutici oltre a quelli cutanei e respiratori? Sì, ci sono lavori scientifici che ne hanno dimostrato un utilizzo proficuo per le malattie allergiche stagionali sia in fase acuta sia cronica; migliora inoltre lo stato di benes- sere in generale, rivitalizzando l’organismo E’ una terapia sicura? Raramente si può verificare prurito e irritazione cutanea che si risolvono rimovendo con acqua il sale dalla cute. Il fenomeno tende comunque a sparire con le sedute successive. Qualche volta si registra una lieve irritazione alla gola e agli occhi che scompare sciacquando la bocca e lavando delicatamente gli occhi. Fondamentale è che non vi sia nessuna interazione con gli eventuali farmaci che il paziente sta assumendo. Le controindicazioni a questa terapia naturale riguardano stadi acuti in atto di patologie respiratorie, l’insufficienza cardiaca, la grave ipertensione sistemica, le epistassi recenti. E’ adatta a tutte le età? Sì non ci sono limiti d’età www.fotolia.it
  • 4. Quante sedute sono necessarie? Il ciclo ideale è di 15-20 sedute di circa un’ora ciascuna preferibilmente (ma non necessariamente) a cadenza giornaliera e ricordo ancora una volta che i benefici possono protrarsi fino ai 6-12 mesi successivi. Dopo quello che ci ha raccontato possiamo affermare che Lei consiglierebbe questo trattamento? L’haloterapia non deve essere considerata un’alternativa al trattamento farmacologico intrapreso per la cura di patologie croniche. Per le sue caratteristiche - è del tutto naturale, è privo d’effetti collaterali che invece possono accompagnare la terapia farmacologica - si propone tuttavia come un trattamento complementare a molte patologie e per i vantaggi che arreca, mi sia concessa la battuta, non è per niente “salato”. Al mare - soprattutto d’inverno, quando le malattie a carico delle vie respiratorie sono più frequenti - se si soggiorna in località caratterizzate da litoranei scogliosi, si ha la possibilità di inalare naturalmente la salsedine marina. Il sale e lo iodio fanno sì che si verifichi quell’aumento della produzione di muco nasale e d’espettorazione che in maniera caratteristica si verifica soprattutto nei primi giorni di permanenza al mare. Dopo poco tempo il naso si asciuga e non gocciola più; i “moc- ciosi” (da moccio nasale) finiscono d’essere tali; i linfonodi del collo che tanto e spesso allarmano le mamme, hanno modo di tornare in uno stato di quiescenza e riducono progressivamente il loro volume (ecco perché ai bambini classificati una volta come “linfatici” era consigliato il soggiorno marino). Con l’Haloterapia sono sufficienti 30-40 minuti di trattamento per ottenere gli stessi risultati di tre giorni di mare. Si consideri pertanto, a parità di benefici, il vantaggio, anche econo- mico, di poter usufruire del clima marino senza doversi allontanare troppo da casa. www.fotolia.it