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RappoRto
StatiStico
           20
  SiNtESi 11

                                         a
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            ,   il V
       onta
il Veneto si racc
Vice Presidenza e Assessorato al Territorio,
                                                alla Cultura, alla Statistica e agli Affari Generali

                                                 Segreteria regionale per l’Istruzione, il Lavoro
                                                                         e la Programmazione

                                                          Direzione sistema statistico regionale




RappoRto
StatiStico
           20
  SiNtESi 11
                                            a
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il Veneto si racc
Sintesi
Un Veneto in equilibrio
tra crescita
e responsabilità
Un Veneto in equilibrio tra                                   storia dell’umanità nella quale il comportamento
                                                              umano rischia di sovvertire l’equilibrio naturale.
crescita e responsabilità                                     Anche la recente tragedia giapponese ha
                                                              dimostrato come eventi naturali quali il terremoto e
                                                              lo tsunami hanno avuto effetti ancor più devastanti
Sostenibile è quello sviluppo che “soddisfa i bisogni         a causa del massivo sfruttamento del territorio da
del presente senza compromettere la possibilità               parte dell’uomo. Ma, senza andare troppo lontano,
delle generazioni future di soddisfare i propri               il Veneto stesso ha subito nel Novembre 2010
bisogni. Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere           l’eccezionale evento naturale dell’alluvione, con un
una definitiva condizione di armonia, è piuttosto             impatto pesante sulla popolazione: tre morti, molti
processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento          feriti e migliaia di sfollati, nonché ingenti danni alle
delle risorse, la direzione degli investimenti,               attività produttive.
l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i                 Fondamentale per le generazioni future dei Paesi
cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i           occidentali è anche la questione dell’invecchiamento
bisogni futuri oltre che con gli attuali.“1                   della popolazione, determinato da un basso numero
Da questa prima definizione comparsa nel 1987 nel             di nascite e dall’allungamento della durata media
Rapporto Brundtland delle Nazioni Unite, il concetto          della vita. La riduzione della popolazione in età
di sostenibilità è stato approfondito e ampliato, fino
ad essere elevato a principio ispiratore di politiche
indirizzate ad un progresso non solo economico, ma
                                                               Fig. 1 - Crescita della popolazione futura nel 2030
volto anche al miglioramento dell’esistenza delle              nell’area europea e mediterranea
persone nella sua multidimensionalità, attraverso                                                                                   3
il soddisfacimento dei bisogni fondamentali
dell’uomo, di natura fisica, intellettuale, emozionale,
morale e spirituale.
La sostenibilità è entrata con insistenza nel
linguaggio della descrizione, analisi e pianificazione
dei sistemi sociali a tutti i livelli di governo,
internazionale, nazionale, regionale e locale. E
il tema della sostenibilità è anche il fil rouge del
Rapporto Statistico 2011, rappresenta la naturale
evoluzione del concetto di “fare rete” che aveva
caratterizzato l’edizione del 2010 e viene sviluppato
attraverso l’analisi dell’interconnessione e della
dinamica dei fenomeni ambientali, economici e
sociali compatibili con il progresso delle condizioni
di vita e la capacità di ottimizzare l’utilizzo delle
risorse naturali.                                                                © ESPON and Project 3.4.1, UMS RIATE, 2006



L’equità intergenerazionale
L’elemento centrale nella nozione di sostenibilità               Tasso di crescita annuale             Popolazione stimata
                                                                    della popolazione                  nel 2030 (in milioni)
rimane comunque la necessità di cercare un’equità                    2000-2030 (%)
di tipo intergenerazionale: le generazioni future
                                                                         +4              0                                    125
hanno gli stessi diritti di quelle attuali. Tale enunciato,                                               45
                                                                         +3                                                   0.5
prevalentemente di matrice ecologica, ha animato                                         -1
                                                                         +2
il dibattito internazionale, dando particolare                                           -2
                                                                         +1
importanza alla razionalizzazione delle risorse e
all’impatto ambientale delle azioni umane. La cura
                                                              Fonte: ESPON, European Spatial Planning Observation Network
dell’ambiente diventa prioritaria in una fase della



1
  È quanto sostiene nel 1987 la Commissione Mondiale sull’ambiente e sviluppo delle Nazioni Unite (WCDE) nel “Rapporto
Brundtland – Our Common Future”.
Un Veneto in equilibrio tra


    lavorativa è destinata ad incidere negativamente                                              In valori assoluti, si passerà nel primo caso da 4,16
    sul potenziale di crescita di lungo termine delle                                             miliardi di abitanti a 5,14 miliardi nel 2050, con un
    economie europee, mentre l’aumento della                                                      aumento del 23,5%, in buona parte concentrato
    speranza di vita condurrà ad un aumento della                                                 in India. In termini relativi, invece, la crescita della
    quota di spesa pubblica rivolta prevalentemente                                               popolazione dell’Africa sarà ancora più clamorosa
    alla popolazione anziana.                                                                     e potrebbe superare il 100%, passando da 1,02 a
    A ciò si affianca poi il problema della sostenibilità                                         oltre 2 miliardi nello stesso periodo. A differenza
    demografica mondiale: secondo i dati dell’ONU, la                                             dell’Europa, nei Paesi in via di sviluppo il peso
    popolazione complessiva del pianeta passerà da 6,9                                            della componente giovane della popolazione sarà
    miliardi (2010) a 7,7 nel 2020, a 9,3 nel 2050. La crescita                                   sempre più forte, generando così una pressione
    continuerà ad essere profondamente squilibrata e                                              demografica tale da incentivare ancor più i flussi
    si concentrerà prevalentemente in Asia e in Africa.                                           migratori anche verso il nostro Paese.


     Fig. 2 – Invecchiamento della popolazione nei Paesi del mondo

               Rapporto di dipendenza della popolazione                                                             Rapporto di dipendenza giovanile
                           ultra-sessantenne




                                                                                                                                                           UMR Géographie-Cités
4
                                                                           UMR Géographie-Cités




        Atlas de l’Europe dans le monde                                                                 Atlas de l’Europe dans le monde
      © (La Documentation Française, 2008)                                                            © (La Documentation Française, 2008)


      Persone di 60 anni e più               Rapporto di dipendenza                                    Persone di 0-19 anni                  Rapporto di
                                                                      60 e più
      (milioni)                              della popolazione                                         (milioni)                             dipendenza
                                                                      20-59
                                             ultra-sessantenne                                                                               giovanile
           5     25     100                                                                             20    100    400




    Fonte: ESPON, European Spatial Planning Observation Network



    L’equità intragenerazionale                                                                   Le rivolte popolari dei paesi africani che si affacciano
    Sebbene espresso in maniera meno esplicita, alla                                              sul Mediterraneo hanno riportato con forza al centro
    definizione di sostenibilità si lega anche la ricerca                                         del dibattito internazionale la necessità di uno
    dell’equità intragenerazionale: all’interno della                                             sviluppo legato al bisogno di libertà, democrazia,
    stessa generazione, persone appartenenti a diverse                                            giustizia, equità nella distribuzione, in poche parole,
    realtà politiche, economiche, sociali e geografiche                                           rispettosa della qualità della vita.
    hanno gli stessi diritti. Si pensi ai fatti accaduti nei                                      Ma tali eventi hanno anche provocato una massiccia
    primi mesi del 2011 in Africa; in questi giorni stiamo                                        ondata di immigrazione, composta tanto di profughi
    vivendo l’assalto alle nostre spiagge da parte di                                             quanto di “emigranti economici”, che induce a porsi
    un’umanità in cerca di un modus vivendi conciliabile                                          degli interrogativi in merito alla gestione di tale
    con la dignità umana; intere popolazioni sono in fuga                                         emergenza, al ruolo di coordinamento dell’Unione
    in cerca di sicurezze e maggior benessere, e per                                              europea e alla funzione del cosiddetto “spazio
    questo disposte a disagi e a rischiare anche la vita.                                         Schengen”, che prevede la libera circolazione delle
crescita e responsabilità


   persone in 28 Stati europei. Appare, inoltre, legittimo     flussi commerciali internazionali, +12,4%. Il recupero
   verificare in che misura un fenomeno migratorio             mostra però due velocità: nelle economie avanzate la
   di notevole portata possa essere compatibile                crescita resta contenuta e il tasso di disoccupazione
   con l’esigenza di assicurare un adeguato livello di         è ancora alto, nelle economie emergenti invece
   benessere e accesso alle opportunità civili, sociali        l’attività è vivace. L’Unione europea chiude l’anno
   ed economiche per vaste fasce della popolazione.            con una crescita dell’1,8%, così come l’Area Euro,
   Al tempo stesso, nel giro di poche settimane, tali          dimostrando un consolidamento della ripresa
   fatti hanno modificato le prospettive del ciclo             graduato per i diversi Paesi; in Italia l’aumento del
   economico per le possibili conseguenze dei prezzi           PIL nel 2010 è pari all’1,3%, in Veneto si stima una
   del petrolio sulla crescita, inflazione e andamento         ripresa dell’economia in linea con quella del Nord-
   atteso dei tassi d’interesse, mettendo a repentaglio        Est pari al 2,1%. Il risultato veneto del 2010 sarebbe
   la lenta ripresa in atto.                                   attribuibile soprattutto al rilancio dell’industria
                                                               manifatturiera in senso stretto, il cui valore aggiunto
   Gli squilibri del passato…                                  crescerebbe di quasi 4 punti percentuali, e al
   L’ultimo decennio si è dimostrato poco sostenibile.         recupero di 1,5 punti percentuali sia del terziario
   Troppi squilibri e instabilità hanno portato alla crisi     che dell’agricoltura. Il settore delle costruzioni si
   finanziaria del 2008 e alla successiva recessione:          stima ancora in fase discendente.
   la politica monetaria è stata molto rilassata e             Tenendo conto del fatto che il ciclo dell’occupazione
   ha gonfiato i prezzi dei beni, in particolare del           segue con un certo ritardo temporale quello del
   mercato immobiliare; la politica fiscale è stata            prodotto, nel 2010 i mercati del lavoro di quasi
   squilibrata con problemi di deficit anche in                tutte le economie europee risentono ancora
   anni economicamente “forti”; la posizione del               dell’influenza negativa della crisi, vanificando così     5
   debito estero degli Stati Uniti, rispecchiata da            molti dei progressi occupazionali raggiunti fino al
   una corrispondente posizione di creditori esteri            2008 e minacciando il benessere delle persone.
   di molti paesi asiatici, è aumentata in modo                Ma, sebbene ancora lontani dai benchmark di
   drammatico. Il sistema finanziario mondiale era             Lisbona 2010, molti Paesi europei in questi dieci
   molto lontano dalla stabilità e ha aggravato la crisi       anni hanno migliorato la propria condizione
   che aveva scatenato. Il ciclo economico dell’ultimo         di partenza, avvicinandosi a quelli che già
   decennio è stato definito una economia “bolla”2 e           presentavano performance migliori e riducendo il
   decisamente oltre il livello sostenibile.                   gap con la media europea. Tra questi l’Italia che,
   Per tutto il 2010 i Paesi a economia matura si sono         pur rimanendo tra gli Stati con i più bassi livelli di
   trovati di fronte ad una serie di dilemmi generati          impiego e soffrendo anche nell’ultimo anno del
   dalla volontà di dare impulso alla ripresa: le politiche    calo di occupazione, tra il 2000 e il 2010 registra una
   fiscali avrebbero dovuto, da un lato, sostenere la          crescita rilevante del tasso di occupazione del 6%,
   ripresa economica e, dall’altro, avviare politiche di       passando da un indice del 54,8% al 56,9%. Buoni
   bilancio di riduzione dei disavanzi pubblici a medio        i risultati ottenuti anche in Veneto che si colloca
   e lungo periodo; le politiche monetarie avrebbero           nel gruppo delle regioni leader a più elevata
   dovuto ripristinare condizioni di normalità sui mercati     sostenibilità sociale, caratterizzate principalmente
   della liquidità e dei titoli pubblici e tassi d’interesse   da tassi di disoccupazione bassi, livelli occupazionali
   reale a breve almeno in prossimità dello zero, ma           alti e minori quote di persone inattive. In dettaglio,
   allo stesso tempo non rendere troppo oneroso il             il Veneto presenta il quinto tasso di occupazione
   compito delle politiche di bilancio; infine i governi       più alto fra le regioni italiane, pari al 64,5%, e un
   avrebbero dovuto garantire regole più appropriate           tasso di disoccupazione del 5,8% che, sebbene sia il
   per la gestione dei mercati finanziari, per la              più elevato dell’ultimo decennio, rimane tra i minori
   capitalizzazione dei sistemi bancari, per l’attività di     in Italia e, cosa fondamentale, a differenza di altre
   sorveglianza, senza peraltro creare ulteriori e nuovi       regioni, si tratta di disoccupati che cercano lavoro
   ostacoli al finanziamento delle imprese.                    attivamente, mentre gli inattivi e, in particolare, gli
   I risultati del 2010 premiano gli sforzi: il prodotto       inattivi scoraggiati che non cercano lavoro sono in
   mondiale cresce del 5%, trascinato dalla ripresa dei        diminuzione.




   2
       Urs Müller, 2010, BAK.
Un Veneto in equilibrio tra


    …e le sfide del futuro                                                 loro e che si rafforzano a vicenda:
    Il concetto di sostenibilità viene ripreso dalla                       1. crescita intelligente - sviluppare un’economia
    Commissione europea nel Marzo del 2010, quando                            basata sulla conoscenza e sull’innovazione;
    presenta la strategia “Europa 2020” con lo scopo                       2. crescita sostenibile - favorire un’economia più
    di guidare l’Europa fuori dalla crisi economica e                         efficiente sotto il profilo dell’impiego delle risorse
    soprattutto di delineare un nuovo indirizzo e nuovi                       e competitiva;
    obiettivi per affrontare con successo le sfide del                     3. crescita inclusiva - promuovere un’economia con
    prossimo decennio. Lo scopo è rilanciare il sistema                       un alto tasso di occupazione che sostenga la
    economico promuovendo una crescita “intelligente,                         coesione sociale e territoriale.
    sostenibile e solidale” basata su un maggiore                          I progressi verso la realizzazione di questi obiettivi
    coordinamento delle politiche nazionali ed europee.                    saranno valutati sulla base di cinque traguardi
    Con la strategia “Europa 2020” viene proposto un                       principali, che gli Stati membri declineranno in
    progetto per l’economia sociale di mercato europea                     obiettivi nazionali definiti in funzione delle rispettive
    con l’individuazione di tre assi prioritari connessi tra               situazioni di partenza.

    Tab 1 - Il valore attuale degli indicatori individuati dalla Strategia Europa 2020 con i rispettivi target europei
    e italiani da raggiungere entro il 2020. Veneto, Italia, UE27
                                         Anno         Veneto         Italia       UE27         Target         Target
                                                                                              Europeo        Italiano


    Crescita intelligente
    % di spesa in R&S sul PIL (a)                 2009             1,05            1,23             2,00          3%          1,53%
6
    % di giovani che abbandonano                  2009             17,0             19,2            14,4        <10%        15-16%
    prematuramente gli studi
    % di 30-34 enni laureati o con                2009             17,3             19,0            32,3      >=40%      >=26-27%
    titolo superiore
    Crescita sostenibile
    % di energia rinnovabile rispetto             2008                 -             6,8            10,3         20%           17%
    al consumo finale di energia
    Variazione % dell'intensità                 Var %                  -            -3,7           -10,6        -20%          -20%
    energetica del PIL                        2008/00
    Variazione % delle emissioni                Var %                  -            -5,5           -13,3        -20%           -14%
    di gas serra                            2008/1990
    Crescita inclusiva
    Tasso di occupazione 20-64 anni               2010             68,7             61,1            68,6         75%        67-69%
    Persone a rischio di povertà o                2009              688          14.835         113.752     riduzione     riduzione
    esclusione sociale (in migliaia)                                                                        di almeno     di almeno
                                                                                                            20 milioni   2,2 milioni
                                                                                                           di persone    di persone
                                                                                                               povere        povere
    (a) Il dato Veneto è al 2008.
    Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Eurostat e Istat


    Gli obiettivi principali proposti per la realizzazione                 10%, oltre alla conseguimento di un tasso del 40%
    di una crescita intelligente riguardano la                             di giovani in possesso di laurea.
    promozione della conoscenza e dell’innovazione                         La spesa in R&S dell’Unione europea a 27 Paesi
    e il miglioramento della qualità dell’istruzione                       è stata pari al 2% del Prodotto Interno Lordo nel
    attraverso il raggiungimento di una quota di                           2009, in leggera crescita rispetto al dato dell’anno
    investimenti in ricerca e sviluppo pari al 3% del PIL                  precedente. Questa dinamica non molto sostenuta
    e di un tasso di abbandono scolastico inferiore al                     è trainata dalle performance di alcuni Paesi del Nord
crescita e responsabilità


   Europa: Finlandia, Svezia e Danimarca, rinforzati da       del 5,5% a fronte del 4% europeo. Per il secondo
   una notevole presenza di attività operanti in settori      obiettivo, il target italiano da raggiungere entro il
   a forte intensità tecnologica, hanno già raggiunto         2020 sarà pari al 17%, a partire dal 6,8% del 2008.
   la soglia del 3% fissata come obiettivo per il 2020.       Infine, per il terzo obiettivo si considera l’intensità
   Per l’Italia nella bozza del Programma Nazionale di        energetica del PIL che nel 2008 in Italia è pari a 142,6
   Riforma viene indicato un target da raggiungere            tep/milione di Euro, migliore rispetto alla media
   per il 2020 pari all’1,53%. Nel 2009 la spesa per R&S      UE27 (167,1) e allo stesso livello di competitors come
   su PIL in Italia è stata pari all’1,27%, mentre per il     Francia, Germania e Spagna; in Veneto, analizzando
   Veneto risultava 1,05% nel 2008, valore più basso          i dati provenienti da fonte Enea e ISTAT, tale
   rispetto a quello nazionale, ma quasi raddoppiato          indicatore risulta poco superiore alla media italiana
   in 3 anni.                                                 e in linea con le maggiori regioni del Centro-Nord.
   Per quanto riguarda l’abbandono scolastico                 La questione energetica risulta, quindi, tanto spinosa
   prematuro, nel 2009 in Italia la percentuale di            quanto attuale. Negli scenari futuri la carta vincente
   giovani in età 18-24 anni con titolo di studio inferiore   nelle politiche energetiche sarà l’uso cosciente e
   al diploma superiore e che non frequenta altri corsi       responsabile di un giusto mix delle fonti disponibili,
   scolastici o attività formative è pari al 19,2% contro     l’aumento dell’efficienza e, di conseguenza,
   il 25,1% rilevato nel 2000, ma ancora distante dal         l’investimento in ricerca e sviluppo.
   dato dell’UE27 pari al 14,4%. Minore la quota di           Infine, la crescita inclusiva prevede due obiettivi: il
   abbandoni in Veneto che registra un valore del 17%,        75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni
   ma ancora molto bassa la percentuale di giovani            deve avere un lavoro e 20 milioni di persone in meno
   laureati, appena il 17,3% dei 30-34enni contro il          devono essere a rischio di povertà o esclusione
   dato dell’UE27 pari al 32,3%. In questo scenario           sociale.                                                    7
   si inserisce la riforma del sistema universitario          Nell’ambito delle politiche del lavoro, nel 2010
   italiano entrata in vigore nel gennaio 20113, che,         il Veneto registra un tasso di occupazione della
   nelle intenzioni del legislatore, manterrebbe il           popolazione 20-64 anni pari al 68,7%, raggiungendo
   nostro paese al passo con l’Europa ed eviterebbe           quindi il target fissato dalla strategia di Lisbona
   gli sprechi di risorse nelle università puntando ad        che prevedeva per l’Unione europea un livello
   una governance secondo criteri meritocratici e di          occupazionale del 69% entro il 2010. Lontana,
   trasparenza.                                               invece, l’Italia che rileva un tasso del 61%, oltre sette
   I target fissati per conseguire una crescita sostenibile   punti percentuali in meno del dato dell’UE27.
   sono i traguardi “20/20/20” in materia di clima/           Considerati questi dati, il Governo italiano, a fronte
   energia. Da anni l’Europa è in prima linea nella           del nuovo obiettivo europeo, fissa per l’Italia un
   lotta contro i cambiamenti climatici e nel 2008 la         target più realistico compreso tra il 67% e il 69%,
   Commissione europea ha approvato un pacchetto di           valore però già raggiunto dal Veneto che può quindi
   interventi finalizzati alla riduzione dell’inquinamento    aspirare al target europeo.
   e alla salvaguardia dell’ambiente.                         Rispetto al tema della povertà, l’impegno dell’Italia
   I tre obiettivi da raggiungere entro il 2020 consistono    è di ridurre nei prossimi dieci anni di almeno 2,2
   nella riduzione delle emissioni di gas ad effetto          milioni il numero di persone a rischio di povertà
   serra del 20% rispetto ai valori registrati nel 1990,      o esclusione sociale. La povertà è un fenomeno
   nell’incremento dell’uso delle fonti energetiche           multidimensionale che considera anche forme
   rinnovabili, che dovrà coprire il 20% dei consumi          di esclusione non necessariamente connesse al
   finali, e nel miglioramento dell’efficienza energetica,    reddito, come la precarietà lavorativa e le difficoltà
   ovvero la riduzione dei consumi del 20%.                   del vivere quotidiano, determinate dall’incapacità
   Per quanto riguarda il primo target, l’Italia non          della famiglia di accedere a determinati beni e
   è ancora in linea con il resto dell’Europa avendo          servizi.
   mantenuto pressoché inalterati i propri livelli di         Nel 2009 si trovano in questa condizione di difficoltà
   emissioni di gas serra, anche se, considerando             circa 114 milioni di persone in Europa (il 23,1%
   il 2005 come anno base, la situazione sembra più           dell’intera popolazione) e, di questi, 14,8 milioni
   incoraggiante registrando una riduzione nel 2008           vivono in Italia.




   3
       Legge n. 240/10 del 30 dicembre 2010.
Un Veneto in equilibrio tra


    Se a livello nazionale quasi un quarto della                              distribuzione della popolazione, degli insediamenti
    popolazione vive in situazione di povertà o di                            umani, delle attività economiche, dello sfruttamento
    esclusione sociale, la percentuale scende per il                          del suolo e delle risorse e dell’inquinamento, nonché
    Veneto al 14,1%, una delle più basse tra le regioni                       difendendo la biodiversità, intesa come stock di
    italiane, dopo Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta                         materiale genetico presente nelle diverse regioni
    ed Emilia Romagna. Si tratta comunque di 688                              della Terra e la difesa degli ambienti di particolare
    mila persone che non riescono a provvedere                                interresse naturalistico.
    adeguatamente ai bisogni fondamentali della vita.                         La sostenibilità economica consiste nel perseguire
                                                                              l’efficienza economica sia attraverso un’attenta
    Le tre “E”                                                                gestione delle materie prime, in modo che
    La strategia Europa 2020 si focalizza sugli obiettivi                     non si esauriscano a breve termine e per le
    fondamentali che garantiscano uno sviluppo                                generazioni future, sia attraverso uno sviluppo che
    economico sostenibile, compatibile con l’equità                           regoli investimenti e lavoro in vista di un’equità
    sociale e gli ecosistemi, operante in regime di                           intragenerazionale, sostenibile nel lungo periodo.
    equilibrio ambientale, nel rispetto della cosiddetta                      Ma sostenibilità economica è anche la capacità di
    regola dell’equilibrio delle tre “E”: Ecologia,                           un sistema di generare una crescita duratura degli
    Economia, Equità.                                                         indicatori economici; in particolare, la capacità
    Nel presente Rapporto le tre “E” sono state                               di generare reddito e lavoro per il sostentamento
    declinate nelle tre dimensioni della sostenibilità:                       delle popolazioni e di produrre e mantenere
    Ambientale, Economica e Sociale.                                          all’interno del territorio il massimo del valore
    La sostenibilità ambientale prende in considerazione                      aggiunto combinando efficacemente le risorse, al
8   l’integrità dell’ecosistema terrestre e la qualità                        fine di valorizzare la specificità dei prodotti e dei
    dell’ambiente, intesa come bene che concorre a                            servizi territoriali.
    migliorare la qualità della vita e lo sviluppo. È necessario              Infine, la sostenibilità sociale si basa sul concetto di
    preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente:                       equità sociale come principio etico ed economico.
    la funzione di fornitore di risorse, la funzione di                       L’equità sociale va perseguita sia all’interno dei
    ricettore di rifiuti e la funzione di fonte diretta di                    singoli paesi sia su scala mondiale e dev’essere
    utilità. L’ambiente va valorizzato in quanto “elemento                    garantita per le generazioni future, alle quali non va
    distintivo” del territorio, garantendo al contempo la                     lasciato un pianeta impoverito di risorse. È quindi la
    tutela e il rinnovamento delle risorse naturali e del                     capacità di garantire condizioni di benessere umano
    patrimonio; evitando gli squilibri territoriali nella                     equamente distribuite per classi e per genere.


     Fig. 3 - Le dimensioni della sostenibilità declinate rispetto ai contenuti del Rapporto Statistico 2011

                                                                                           Istruzione
                                                                                           Lavoro
                                                                                           Servizi
                                                            Sociale                        Sicurezza
                                                                                           Demografia
                                                                                           Invecchiamento
                                                                                           Famiglia
                                                                         E
                                                                         IL




                                                      Vivibile                   Equo
                                                                       IB




                                                                                                       Economia
                                                                     EN




                     Agricoltura
                                                                   ST




                     Montagna                                                                          Commercio estero
                                                                 SO




                     Mobilità                                                                          Imprese
                     Ambiente            Ambientale                            Economico               Commercio interno
                                                                        ile




                     Energia                                                                           Turismo
                                                                      ab




                                                                                                       Ricerca&Sviluppo
                                                                        zz
                                                                    ali
                                                                 Re




    Fonte: Regione Veneto – Direzione Sistema Statistico Regionale
crescita e responsabilità


   La sostenibilità ambientale                                    la lotta per la riduzione delle emissioni iniziano a
   Qualcosa nel mondo sta cambiando: ciò che                      dare qualche frutto.
   va realmente capito è quanta parte di questo                   D’altra parte, un elemento che caratterizza
   cambiamento sia da imputare all’intervento                     fortemente il territorio veneto è da sempre l’acqua.
   antropico e quanta alla naturale evoluzione del                Dai laghi alla fitta rete fluviale, dall’ampia costa
   pianeta. Sicuramente l’ambiente risente delle                  bagnata dal mare Adriatico alle acque sotterranee,
   attività dell’uomo: la questione è definire quanto             la regione deve parte della sua ricchezza proprio
   esse incidano sui cambiamenti del clima cui stiamo             a questo prezioso elemento naturale. La tutela
   assistendo e quanto possa fare l’uomo a questo                 dell’acqua è pertanto un aspetto fondamentale
   punto per ridurre l’impatto che la sua esistenza ha            nella gestione del territorio, e per questo motivo,
   sul pianeta.                                                   viene costantemente monitorata la qualità delle
   Diversi sono gli indicatori usati per monitorare lo            diverse risorse idriche.
   stato dell’ambiente e l’evoluzione dell’ecosistema.            Le acque di balneazione sono controllate
   Le analisi vengono solitamente condotte su due                 attraverso 167 punti di controllo, dove sono
   versanti, uno inerente le “cause”, ovvero le pressioni         rilevate le caratteristiche chimico-fisiche e quelle
   esercitate sull’ambiente stesso, e uno relativo agli           microbiologiche. Nel 2009 quasi l’86% dei punti di
   effetti osservabili e alle modificazioni progressive           controllo è risultato idoneo alla balneazione, con
   delle caratteristiche del pianeta.                             miglioramenti nel tempo presso i laghi di Santa
   Del primo tipo di analisi fanno parte le fonti di              Croce e del Mis che, partiti da una situazione negativa
   pressione ambientale, quali lo sfruttamento delle              nel 2005, hanno raggiunto la piena balneabilità nel
   risorse naturali, l’uso del suolo, i prelievi di acqua,        2008 e poi confermata anche per il 2009.
   la produzione di rifiuti, l’emissione di sostanze              Anche per quanto riguarda l’acqua potabile, i                9
   inquinanti. Nel secondo tipo, invece, rientrano gli            sistematici monitoraggi registrano il pieno rispetto
   impatti sull’ambiente veri e propri, ossia il livello          della normativa e un costante miglioramento
   di inquinamento misurato nelle diverse aree, i                 qualitativo. Dal punto di vista quantitativo, ossia
   cambiamenti climatici, le condizioni di vita delle             delle riserve d’acqua, misurate dall’indicatore del
   specie animali e vegetali del pianeta.                         cosiddetto “livello piezometrico”, la situazione è
                                                                  molto confortante poiché esso si mantiene costante
   Lo stato di salute del Veneto: in                              nel tempo e, in 18 punti tra i 119 monitorati, è
   miglioramento                                                  addirittura in crescita.
   Lo “stato di salute” dell’ambiente nel Veneto viene            Importante anche la consizione del nostro suolo, a
   continuamente monitorato sotto diversi aspetti                 cui nel tempo è stata data sempre più attenzione a
   e dall’esame della dinamica dei valori rilevati                causa dell’acquisita consapevolezza circa i rischi di
   emergono sostanziali miglioramenti.                            una non razionale utilizzazione di questa risorsa. Un
   La qualità dell’aria è in lieve miglioramento: tra gli altri   primo indicatore molto generale relativo all’utilizzo
   parametri analizzati, c’è la concentrazione di polveri         della “risorsa suolo” è costituito dalla percentuale
   sottili, per le quali nel 2009 sono stati registrati valori    di superficie urbana. A livello regionale le province
   medi al di sotto dei 40 μg/m3, previsti dal Decreto            maggiormente urbanizzate sono quelle di Padova
   n.60/2002, in quasi tutte le centraline prese in esame.        (19,4% di superficie urbanizzata) e di Treviso (17,6%).
   Più critico è, invece, l’aspetto legato al numero dei          Dall’analisi dell’evoluzione temporale di tale
   superamenti del valore limite giornaliero di 50 μg/            indicatore nel periodo 1983-2006, si può rilevare
   m3, che non devono eccedere i 35 giorni all’anno.              che le aree che presentano maggiore variazione
   Solo la centralina situata a Belluno ha registrato, nel        percentuale sono quelle della provincia di Verona
   2009, un valore entro i 35 superamenti del limite di           (+25,6%) e di Venezia (+21,9%), trascinata quest’ultima
   legge. L’aspetto positivo è comunque il trend nel              dallo sviluppo delle località balneari.
   tempo. Considerando il 2005 come anno base, si                 Collegata all’uso del suolo anche l’attività estrattiva,
   osserva in quasi tutti i casi una netta diminuzione            oggetto di una stringente disciplina regionale, che
   dei giorni di “sforamento” del limite di 50 μg/m3 di           dal 1990 al 2009 ha visto una riduzione delle cave
   PM10, segno che le politiche di tutela ambientale e            produttive da 367 a 233. Infine, le attività industriali a
Un Veneto in equilibrio tra


     rischio di incidente rilevante: attualmente in Veneto        alla normalità. Grande la generosità di enti, imprese
     sono censiti 100 stabilimenti a rischio, specialmente        e cittadini, anche dal resto dell’Italia, che hanno
     concentrati nella provincia di Venezia.                      permesso di raccogliere oltre 5 milioni di euro.
     Ma parlando di ambiente non si può non trattare il
     tema dei rifiuti. Nel 2009 in Veneto diminuisce sia la       Dai campi la risposta alle nuove sfide...
     quantità complessiva di rifiuti urbani, circa il 2% in       Nell’ambito del quadro della strategia Europa 2020,
     meno dell’anno precedente, sia la produzione pro             si inserisce anche la revisione della politica agricola
     capite (-2,6%), registrando così uno dei valori più          comune (PAC). Gli obiettivi da perseguire puntano
     bassi a livello nazionale, nonostante il Veneto abbia        a preservare il potenziale di produzione alimentare,
     un PIL elevato e oltre 60 milioni di presenze turistiche.    sostenere le comunità agricole, mantenere la vitalità
     Anche il fondamentale aspetto della gestione dei             delle comunità rurali.
     rifiuti evidenzia la buona situazione raggiunta sia          Le proposte finora presentate per la stesura della
     in termini di raccolta differenziata, con una media          nuova PAC confermano, quindi, che l’agricoltura è
     regionale nel 2009 del 56,3% - raddoppiata rispetto          una componente essenziale dell’economia e della
     al 2000 e che pone la nostra regione al primo posto          società europea anche se non sta attraversando un
     in Italia -, sia in termini di riciclaggio dei rifiuti, in   facile momento. Molti territori sono a rischio a causa
     particolare ai fini della produzione di energia.             del dissesto idrogeologico provocato dall’incuria e
                                                                  dall’abbandono della terra, soprattutto nelle zone
     L’alluvione dei Santi                                        svantaggiate di collina e di montagna; inoltre, i
     L’alluvione vissuta in Veneto tra il 31 ottobre e            redditi agricoli del nostro paese nell’ultimo anno
     il 2 novembre 2010 dimostra l’importanza della               sono in diminuzione a fronte, invece, dell’aumento
10   sostenibilità ambientale. In quei giorni, i valori           dei redditi europei, indicando il faticoso momento
     pluviometrici hanno registrato massimi locali                vissuto dall’agricoltura italiana che continua a soffrire
     estremamente elevati, superiori anche a 500 mm               a causa della volatilità dei prezzi, dell’instabilità dei
     di pioggia nei bacini dell’alto Piave e dell’alto            mercati e di investimenti economici che ancora non
     Brenta-Bacchiglione. Anche i valori medi areali              trovano riscontro in termini di valore aggiunto sulle
     di precipitazione su diverse zone sono stati                 produzioni.
     molto significativi, a testimonianza del fatto che           Tuttavia, il Veneto è stato caratterizzato nel 2010 da
     precipitazioni particolarmente abbondanti hanno              una significativa ripresa del valore della produzione
     interessato aree vaste e non solo singole località.          agricola: si stima che tale valore abbia raggiunto i
     Nel confronto con alcuni dati storici, l’evento              4,8 miliardi di euro, con una crescita su base annuale
     occorso si può considerare tra i 2 o 3 eventi più            di circa il 7%. La ripresa non è stata determinata da
     intensi ed abbondanti che hanno colpito le zone              un aumento quantitativo delle produzioni bensì da
     prealpine e pedemontane del Veneto negli ultimi              un consistente recupero delle quotazioni di molti
     50 anni. Inoltre, circa le altezze idrometriche, alcuni      prodotti agricoli che nel 2009 avevano subito un
     valori sul livello dei fiumi hanno superato i massimi        forte calo dei prezzi. Fondamentali gli aumenti dei
     storici registrati, come il valore di 7,15 metri misurato    prezzi che si sono riscontrati nelle più importanti
     sul fiume Bacchiglione a Pontelongo, ben 1 metro             piazze regionali di contrattazione per le principali
     e 21 centimetri sopra al livello rilevato durante la         colture cerealicole e industriali, con la sola eccezione
     disastrosa alluvione del 1966. In breve, le rotte arginali   del riso e del frumento duro, oltre che nel comparto
     dei fiumi, i dissesti idrogeologici con trasporto di         ortofrutticolo.
     materiale solido a valle e i conseguenti allagamenti         Nonostante la crisi economica, il comparto
     di circa 140 km2 di territorio, alcuni dei quali durati      enologico si conferma il settore trainante
     più di una settimana, hanno duramente provato                dell’economia agricola regionale con un lieve
     persone, famiglie, imprese e amministrazioni.                incremento delle produzioni e delle superfici, oltre
     Fortunatamente, l’allerta della Protezione Civile            ad una significativa ripresa nelle quotazioni delle
     e la grande solidarietà e disponibilità di chi si è          uve da vino (+14%), rafforzando la leadership del
     speso nei primi aiuti hanno permesso in seguito di           Veneto nella graduatoria nazionale, per il mercato
     riportare la situazione il più velocemente possibile         sia nazionale che estero.
crescita e responsabilità


   …nelle mani degli imprenditori agricoli                   certificazioni di qualità per i propri prodotti derivanti
   È innegabile che l’agricoltura incide fortemente          dalle produzioni agricole, al punto da essere di
   sulle risorse territoriali/ambientali: essa plasma        gran lunga il primo stato europeo per numero di
   il paesaggio, la cultura e la storia di una terra e il    denominazioni (Dop, Igp, Stg) davanti a Francia
   nostro territorio è fortemente influenzato dalle          e Spagna. La moderna agricoltura è stata però
   attività agricole che vi sono esercitate. Risiede         indirizzata verso un’offerta di prodotti standardizzati,
   proprio nelle mani degli imprenditori agricoli la         omogenei, pensati per consumatori sempre più
   sfida di salvaguardarlo e valorizzarlo senza perdere      orientati a comprare solo con gli occhi. L’attuale
   in termini di redditività e produttività.                 sistema agro-alimentare è quindi volto all’utilizzo di
   Tra le tendenze in atto già da qualche anno si            una gamma sempre più limitata di piante e animali
   riscontra la riduzione dell’uso di fertilizzanti e        specializzati, caratterizzati da rese elevatissime.
   fitofarmaci. Di converso i fertilizzanti consentiti in    Tutto ciò va in contrasto con la salvaguardia della
   agricoltura biologica hanno subito un aumento             biodiversità rurale, che si porrebbe l’obiettivo di
   (+4,4%), a dimostrazione del successo dei                 diversificare le produzioni mantenendo il numero
   programmi comunitari a sostegno dell’agricoltura          più elevato possibile di popolazioni connesse
   ecocompatibile e biologica. L’agricoltura biologica,      al patrimonio genetico autoctono, sia in campo
   infatti, è un sistema di produzione agricola che ha       vegetale che animale, coltivati o allevati, trasformati
   come scopo principale il rispetto dell’ambiente, degli    e utilizzati con metodi tradizionali del passato.
   equilibri naturali e della biodiversità, proteggendo      Certamente tale salvaguardia dev’essere concepita
   allo stesso tempo la salute dell’operatore e del          non fine a se stessa né motivata dalla nostalgia per
   consumatore, oltre ad ottenere riflessi positivi nella    i tempi passati, ma deve indirizzarsi a vantaggio dei
   gestione ambientale delle aziende. Negli ultimi           produttori, trasformatori e consumatori.                    11
   anni, nonostante l’attuale periodo di crisi, i consumi
   di prodotti biologici sono aumentati in modo più          Il ruolo chiave delle foreste
   che proporzionale rispetto al consumo dei prodotti        La sostenibilità ambientale passa anche per la
   convenzionali con tassi di crescita dei consumi           montagna. Le foreste sono parte integrante dello
   positivi. In particolare, è il Nord Est a segnalare la    sviluppo sostenibile globale: non solo le attività
   crescita più significativa rispetto al 2009, superando    economiche legate alle foreste influiscono sulle
   il +20%. Tuttavia, rispetto al contesto nazionale, la     condizioni di vita di centinaia di migliaia di persone,
   nostra regione dimostra ancora uno scarso sviluppo        ma le foreste giocano anche un ruolo fondamentale
   del settore.                                              nel proteggere la biodiversità e nell’attenuare gli
   Caratteri positivi assume anche la produzione di          effetti del cambiamento climatico.
   energie rinnovabili quando le risorse utilizzate sono     Obiettivo prioritario delle politiche forestali è
   prodotte secondo criteri di sostenibilità ambientale.     assicurare e potenziare la gestione sostenibile
   Questo risultato dovrà essere raggiunto senza             e la multifunzionalità delle foreste, assicurando
   arrecare effetti negativi alla produzione interna di      il mantenimento della presenza dell’uomo sul
   prodotti alimentari, rispettando le buone pratiche        territorio montano, considerata da sempre premessa
   agricole, attuando modalità di approvvigionamento         indispensabile per la salvaguardia dell’ambiente
   locale della biomassa senza aumentare la pressione        dai più comuni pericoli di degrado e garanzia del
   ambientale sul suolo e sulle risorse idriche, nel         perdurare delle tradizioni culturali del patrimonio
   rispetto della biodiversità delle foreste e del terreno   storico e paesaggistico.
   coltivabile. I servizi energetici offerti dall’attività   Il coltivatore di montagna effettuava, assieme
   agricola, dalle foreste e dalle formazioni “fuori         a opere di produzione, interventi di difesa del
   foresta” stanno acquistando un crescente peso             territorio spesso impercettibilmente collegati tra
   economico legato all’aumento della domanda di             loro. L’abbandono da parte del coltivatore agricolo
   energia ecosostenibile prodotta da combustibili           e forestale ha comportato il deterioramento
   derivati da biomasse legnose, da colture dedicate         puntiforme delle opere, un tempo oggetto di
   o da sottoprodotti e scarti dell’attività agricola.       continua manutenzione, creando condizioni
   Infine, l’Italia da tempo ha imboccato la strada delle    generali di precaria stabilità con forte perdita della
Un Veneto in equilibrio tra


     biodiversità causata da un’estrema semplificazione         ha ridotto i consumi di mobilità sia delle persone che
     dei paesaggi agrari e forestali. In questo scenario,       delle merci, mentre il caro carburante può rilanciare
     le Nazioni Unite hanno proclamato il 2011 “Anno            il trasporto pubblico. Ma il problema non è solo
     Internazionale delle Foreste”, allo scopo di               lasciare il mezzo privato a favore del pubblico, ma
     sostenere l’impegno di favorire una gestione, una          anche riequilibrare il peso ruota-ferro nei trasporti
     conservazione e uno sviluppo sostenibile per le            pubblici. Se l’obiettivo è quello di incentivare
     foreste di tutto il mondo.                                 cambiamenti ragionati nelle abitudini quotidiane e
     Nella nostra regione le superfici forestali occupano       scelte alternative all’automobile privata, è necessario
     circa il 23% del territorio regionale, con una incidenza   che l’offerta di trasporto pubblico sia competitiva e
     maggiore nelle zone montane e collinari dove tale          di qualità.
     percentuale può raggiungere il 60%.                        Ogni anno, dal 2008 al 2010, va diminuendo
     È ben noto a tutti come la montagna sia un ambito          il numero medio di spostamenti giornalieri, la
     limitante per le attività umane. In montagna la            distanza percorsa e il tempo dedicato alla mobilità
     vita quotidiana è più difficile rispetto alla pianura:     quotidiana; restano nettamente predominanti gli
     i collegamenti viari sono più ardui, i servizi erogati     spostamenti con mezzo di trasporto a motore.
     alla collettività sono più onerosi, le attività legate     Ogni giorno si percorrono mediamente 36,4 km e
     al primario sono poco produttive e scarsamente             si impiegano 62 minuti, utilizzando nel 78% dei casi
     meccanizzabili.                                            un mezzo a motore.
     Dal censimento della popolazione del 1951, le aree         Nel 2009 i mezzi pubblici dei comuni capoluogo
     montane hanno subito una continua riduzione della          del Veneto hanno trasportato complessivamente
     popolazione e di conseguenza un forte abbandono            252 viaggiatori per ogni abitante, con un leggero
12   delle attività agricole e una riduzione della superficie   incremento rispetto all’anno precedente.
     agraria utilizzata (SUA) di oltre il 36% nel periodo       Dal lato della domanda di trasporto privato, per la
     1970-2000.                                                 prima volta dopo molti anni nel 2009 il parco veicoli
     La politica montana avviata dal dopoguerra ha              risulta in leggero calo, mentre continua inarrestabile
     sempre cercato di compensare queste difficoltà             la crescita della dotazione di motocicli: nel 2009
     fornendo un sostegno economico e sociale                   sono 86 ogni 1.000 abitanti (4 in più rispetto al 2008)
     affinché il livello di vita nelle aree montane fosse       per un totale di 420.000 unità.
     paragonabile a quello della pianura. In effetti la         In Veneto le auto rispondenti alla normativa di
     montagna, pur vedendosi riconosciuto negli ultimi          emissione di sostanze inquinanti “Euro4” ed “Euro 5”
     anni una qualifica di risorsa per tutta la collettività,   rappresentano nel 2009 il 35% del totale, per il 49%
     indubbiamente soffre di uno svantaggio geografico          appartengono alle normative “Euro2” e “Euro3”,
     permanente che determina un differenziale di costi.        mentre le “Euro0” rappresentano solo il 9%.
                                                                Ma quali sono gli stili, quale la qualità e quali le
     Muoversi rispettando l’ambiente                            propensioni della mobilità dei cittadini veneti?
     Con la locuzione “mobilità sostenibile” s’intende un       Nel 2009 il 73,6% della popolazione in età compresa
     sistema di trasporto urbano che, pur garantendo a          tra i 14 e gli 80 anni dichiara di essere un utilizzatore
     tutti il diritto a muoversi e fornendo un adeguato         abituale dell’auto; a grande distanza segue il ricorso
     servizio di trasporto, non gravi troppo sull’ambiente,     abituale della bicicletta (27,8%), mentre molte meno
     consentendo quindi di mantenere sotto controllo            sono le persone che prendono l’autobus (8,7%).
     l’inquinamento atmosferico, acustico nonché                I veneti sono più soddisfatti dell’uso dei propri
     la congestione dovuta al traffico veicolare. Tale          mezzi (moto, auto e bicicletta), ma negli ultimi anni,
     concetto si inserisce nella tendenza all’utilizzo di       e soprattutto al confronto con le altre regioni, il vero
     mezzi sempre più rispettosi dell’ambiente e anche          dato distintivo del Veneto sembra essere il consenso
     in una maggiore coscienza del cittadino nell’utilizzo      elevato che viene riconosciuto al trasporto collettivo:
     del mezzo pubblico piuttosto che privato, ove              il 40% degli intervistati veneti afferma di voler
     possibile.                                                 utilizzare maggiormente i mezzi pubblici in futuro,
     Negli ultimi anni alcuni fattori hanno influenzato il      mentre il 35% vorrebbe ridurre l’uso delle “quattro
     livello dei traffici: il perdurare della crisi economica   ruote”. Nell’80% dei casi è il fattore “accessibilità/
crescita e responsabilità


   comodità” a incidere sulla scelta di non utilizzare i             e si stima un valore di 6,5% per il 2011. Il debito
   mezzi pubblici.                                                   pubblico, che nel 2007 rappresentava il 59% del
   L’intensificarsi del traffico nelle città, a causa della          PIL per la UE27, è arrivato a raggiungere i 74,4 punti
   preferenza dell’auto rispetto ai mezzi pubblici, le               percentuali di PIL nel 2009, l’80% nel 2010 e si stima
   scarse o scorrette informazioni sulle modalità di                 una percentuale dell’83,8% per il 2011.
   spostamento sostenibile, quali car pooling, car                   In Italia, nel 2010 il debito pubblico tocca il 119%
   sharing o bike sharing, comporta che siano ancora                 in rapporto al PIL, ma l’indebitamento netto in
   troppi i cittadini bloccati in coda per andare al                 rapporto al PIL migliora, assestandosi al 4,6%.
   lavoro.                                                           In Europa è evidente la preoccupazione per la
   Fortunatamente i comuni dimostrano un interesse                   vulnerabilità dei conti pubblici statali anche in
   sempre maggiore alla promozione di una mobilità                   relazione all’invecchiamento della popolazione.
   sostenibile non solo per le persone, ma anche per                 Nei prossimi decenni, fattori quali i bassi tassi di
   le merci, testimoniato dall’adozione di Piani Urbani              fecondità, il prolungarsi delle aspettative di vita
   di Mobilità. Padova e Vicenza sono i primi comuni                 e una pesante contrazione della popolazione in
   ad aver avviato un progetto per la razionalizzazione              età lavorativa, solo parzialmente controbilanciata
   della distribuzione delle merci con l’obiettivo di                dall’aumento       atteso    dei     flussi   migratori,
   ridurre i viaggi per il trasporto delle stesse, tramite           modificheranno in maniera radicale la struttura per
   un maggior riempimento dei veicoli, peraltro                      età della popolazione europea e tutto ciò produrrà
   alimentati principalmente a metano.                               conseguenze non irrilevanti sulla finanza pubblica e
                                                                     sull’assetto socio-economico.
   La sostenibilità economica                                        Per affrontare questa sfida e tenendo conto della
                                                                     centralità del tema della sostenibilità a lungo termine         13
   La razionalizzazione dei conti pubblici                           nella riforma del Patto di stabilità e crescita operata
   L’uscita dalla contrazione del ciclo economico a                  nel 2005, la Commissione europea5 ha elaborato
   partire dalla metà del 2009 e la ripresa in corso                 proiezioni di bilancio a lungo termine a livello di
   inducono a volgere ora l’attenzione sull’eredità                  UE, considerando l’impatto della cosiddetta spesa
   che la recessione ha lasciato alle finanze pubbliche              “age-related”, ossia la spesa pubblica legata all’età
   e la costruzione dei consolidamenti necessari per                 che include quella per pensioni, sanità, cure di lungo
   raggiungere una posizione sostenibile.                            termine e sussidi di disoccupazione. Secondo queste
   A livello europeo, le difficoltà della Grecia, esplose            proiezioni, nell’ipotesi che vengano mantenute le
   nella primavera del 2010, hanno esposto l’urgenza                 attuali politiche, la spesa legata all’invecchiamento
   di affrontare la sfida di bilancio dell’area dell’euro            aumenterà nei prossimi cinquant’anni di 4,6 punti
   e dell’intera Unione, l’elevato e crescente debito                percentuali di PIL per l’intera Unione europea,
   pubblico e le preoccupazioni relative alla solvibilità            del 5,1% nell’Unione Monetaria. Il Ministero
   dei governi.                                                      dell’Economia e delle Finanze italiano6 ha calcolato
   La Commissione europea nel presentare la strategia                per l’Italia un analogo impatto dell’invecchiamento
   “Europa 2020” a marzo 2010, per uscire dalla crisi                della popolazione sulla spesa pubblica, concludendo
   e affrontare le sfide del prossimo decennio, indica               che la spesa dovuta all’invecchiamento in rapporto
   come priorità immediata “…portare avanti la riforma               al PIL dovrebbe aumentare di 2,1 punti percentuali,
   del sistema finanziario, garantire il risanamento                 a fronte di una diminuzione della spesa totale di 3,2
   del bilancio ai fini di una crescita a lungo termine              punti percentuali di PIL.
   e intensificare il coordinamento con l’Unione                     In Italia, accanto alle misure di consolidamento della
   economica e monetaria…”4.                                         finanza pubblica, ci si attende un miglioramento dei
   Nell’Unione europea l’indebitamento netto,                        conti pubblici dall’attuazione del federalismo fiscale.
   corrispondente a 0,9 punti percentuali di PIL nel                 Tale modello di federalismo dovrebbe rappresentare
   2007, ha avuto un pesante peggioramento nel 2009,                 un volàno nella razionalizzazione della spesa,
   risultando pari al 6,8%, pesa il 6,4% del PIL nel 2010            mediante l’applicazione dei costi standard, l’avvio




   4
     Comunicazione della Commissione europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, COM(2010)
   definitivo, Bruxelles, 3.3.2010.
   5
     “Public Finances in EMU 2010- European Economy 4|2010” redatto dalla Commissione europea, Direttorato affari Generali per
   l’economia e finanza.
   6
     Documento di economia e finanza 2011. Deliberato dal Consiglio dei Ministri il 13 aprile 2011.
Un Veneto in equilibrio tra


     di uno snellimento degli apparati burocratici locali        (+49,8%), la Russia (+18,6%), Hong Kong (+34,0%), la
     e l’attuazione del decentramento funzionale per             Svizzera (+25,9%) e la Turchia (+24,4%). Nonostante le
     talune Regioni e Province autonome. Esso dovrebbe           economie emergenti dei paesi BRIC7 rappresentino
     inoltre migliorare le entrate attivando un contrasto        ancora per il Veneto una quota piuttosto esigua di
     all’evasione fiscale tramite la compartecipazione-          mercato, le esportazioni venete verso quell’area
     cointeressenza dei governi locali.                          manifestano incrementi consistenti: +32,2% nel
                                                                 2010. Si nota che sono due i settori merceologici
     I nuovi equilibri nella struttura geografica                che hanno trainato la crescita dell’export veneto in
     degli scambi internazionali                                 quest’area: la meccanica, che ha generato circa il
     A sostegno della stabilità economica dell’Unione            32% della crescita, e il comparto della moda, con
     europea, la Strategia Europa 2020 pone il commercio         flussi diretti principalmente verso la Russia.
     estero quale componente essenziale per il                   Nei prossimi anni l’area di sviluppo del commercio
     raggiungimento degli obiettivi. L’Unione europea è          internazionale sarà quella dei paesi emergenti,
     strettamente interconnessa con il resto del mondo           soprattutto quelli appartenenti o vicini all’area
     e deve sfruttare tale vantaggio per aumentare               del BRIC. In questi paesi si registreranno trend
     la propria competitività di fronte alla crescente           demografici favorevoli, consistenti aumenti del
     concorrenza delle altre economie sviluppate e di            reddito disponibile e i consumatori di questi nuovi
     quelle emergenti.                                           mercati saranno in media più giovani di quelli dei
     Nel 2010 alla crescita dell’interscambio mondiale           paesi occidentali. La domanda interna di questi
     hanno contribuito sia le esportazioni dei paesi più         paesi tenderà a crescere velocemente e l’espansione
     industrializzati, il cui volume è cresciuto di circa otto   della classe media potrebbe costituire un traino al
14   punti percentuali, che il fatturato estero delle nuove      mercato mondiale dei beni di lusso.
     economie, che ha registrato un incremento vicino ai
     dodici punti percentuali.                                   Il ruolo delle PMI nella ripresa economica
     In Italia, nel 2010 si sono registrati incrementi           Nella definizione della Strategia Europa 2020, la
     significativi sia per le esportazioni (+15,7%) che          Commissione europea dà precise indicazioni su
     per le importazioni nazionali (+22,6%). Il Veneto           come uscire dalla crisi internazionale, e individuando
     consolida la seconda posizione della graduatoria            tra le priorità, la “crescita sostenibile”, designa le
     regionale per valore complessivo di export (45,6            piccole e medie imprese (PMI), quali destinatarie
     miliardi di euro, con una quota del 13,5% sul totale        principali di politiche su cui costruire un’economia
     nazionale). Dopo la caduta del 21,5% del 2009, la           efficiente sotto il profilo delle risorse, sostenibile e
     performance dell’export veneto (+16,3% rispetto             competitiva.
     al 2009) è stata superiore a quella nazionale. Il           Due concetti che fino a qualche decennio
     principale settore dell’export veneto rimane quello         fa risultavano incompatibili, competitività e
     della meccanica (18,9% dell’export regionale),              sostenibilità, ora si rafforzano a vicenda. Sviluppo
     seguito a breve distanza dal comparto della                 sostenibile per un’impresa significa conciliare la
     moda (18%). Alcune produzioni del made in Italy             qualità della vita delle persone con lo sviluppo
     come i mobili, i gioielli e gli articoli sportivi hanno     economico e con il profitto. Ne segue, da parte
     raggiunto la quota del 13,4% del fatturato estero           dell’azienda, l’impegno a garantire la rinnovabilità
     regionale, mentre i prodotti del comparto della             delle risorse utilizzate, il rispetto dell’ambiente e
     metallurgia rappresentano poco più dell’11% delle           la considerazione dell’equilibrio delle dinamiche
     esportazioni venete.                                        sociali mondiali.
     L’analisi dell’andamento delle esportazioni per area        Nell’opinione delle imprese profitto ed etica
     di sbocco mette in evidenza come l’incremento               possono essere coniugati se l’etica diviene una
     tendenziale delle esportazioni venete abbia                 guida alla quale ispirare le scelte aziendali. Da
     interessato maggiormente i flussi diretti verso i           queste riflessioni nasce la nuova visione organica
     paesi extra Ue (+20% rispetto al 2009 e una quota           del rapporto tra business e società, basato
     regionale del 40%), con variazioni particolarmente          sull’integrazione sociale del ruolo dell’impresa,
     significative verso gli Stati Uniti (+30,9%), la Cina       pianificato e rendicontato con gli strumenti della




     7
         Brasile, Russia, India, Cina.
crescita e responsabilità


   Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI). Ovviamente              sviluppo del turismo sostenibile, responsabile e di
   nessuna azienda è in grado di risolvere tutti i                 qualità10, proponendosi anche come Regione pilota
   problemi della società, né di sostenere i costi                 per la sperimentazione in Europa delle pratiche di
   necessari per farlo, ma tutte dovrebbero selezionare            turismo sostenibile. Inoltre, proprio nel maggio di
   e affrontare con responsabilità sociale i temi che              quest’anno è stato presentato in Consiglio regionale
   più si intersecano con la propria specifica area di             il Progetto di Legge n. 170 “Sviluppo e sostenibilità
   business. Tradizionalmente considerata prerogativa              del turismo veneto” che individua gli obiettivi e le
   delle imprese di grandi dimensioni, la Responsabilità           strategie di medio e lungo periodo per lo sviluppo
   Sociale d’Impresa è diventata centrale anche per                economico del settore, attento ad un’equilibrata
   le PMI e costituisce un obiettivo fondamentale ai               valutazione dell’uso del territorio da parte degli enti
   fini di migliorare il sistema economico italiano ed             locali competenti.
   europeo8.                                                       Il Veneto, da sempre apprezzato per la varietà
   Le piccole e medie imprese in Veneto nel 2008 sono              dell’offerta turistica e per la cultura dell’ospitalità
   406.011, escluso il settore agricolo, e raggiungono             che lo caratterizza, è una regione che si dimostra
   una quota pari al 99,8% dell’intero sistema                     sempre attenta alle esigenze di una domanda
   imprenditoriale; le grandi imprese, nonostante non              che sta cambiando e che impone un continuo
   superino le 800 unità, coprono comunque il 18,7%                rinnovamento dell’offerta. Alle mete tradizionali
   dell’occupazione privata veneta. Oltre il 92% delle             si affiancano quelle di un turismo alternativo,
   PMI non supera i 10 addetti e i 2 milioni annui di              alla scoperta di ambienti, ville o edifici storici,
   fatturato e per questo rientra nella categoria delle            tradizioni locali e produzioni tipiche dell’artigianato
   microimprese, tipologia imprenditoriale che dà                  e dell’agroalimentare. Segmenti turistici in forte
   occupazione al 42,4% di tutti gli occupati in Veneto.           crescita si dimostrano quelli che coniugano il viaggio         15
   Le piccole imprese venete sono 26.793, il 6,6% delle            allo sport, come il cicloturismo, il mototurismo,
   PMI, di cui la metà non supera comunque i 2 milioni             il turismo golfistico, quello equestre, ma anche
   euro di fatturato annuo, avendo però più di 10                  l’offerta benessere, il turismo congressuale, ecc.
   addetti; il 23,5% degli occupati in Veneto svolge la            È proprio tale varietà di offerta che attrae nel
   propria attività in una piccola impresa. Soltanto l’1%          2010 un numero di turisti nuovamente in crescita
   delle attività produttive appartiene alla classe delle          dopo la frenata conseguente alla crisi economica
   medie imprese, per una quota di addetti del 15,3%               e finanziaria iniziata a fine 2008. Numericamente
   sul totale addetti veneti.                                      nel 2010 si contano oltre 14 milioni e mezzo turisti,
                                                                   600mila in più rispetto all’anno precedente (+4,6%),
   Un turismo più competitivo, ma rispettoso                       ripresa a cui corrisponde un aumento più blando
   La sostenibilità del turismo9, come esplicitato nella           delle presenze (+0,6%), giunte a oltre 60 milioni e
   Strategia Europa 2020, mira a stimolare “l’utilizzo             800 mila, segno della riduzione della permanenza
   responsabile delle risorse naturali, la considerazione          media nelle località di villeggiatura (4,2 giorni). Un
   dell’impatto ambientale delle attività (produzione              segnale positivo è stato dato dal comprensorio
   di rifiuti, pressione esercitata su acqua, suolo e              che nel 2009 aveva mostrato le maggiori difficoltà,
   biodiversità, ecc.), l’impiego di energie pulite,               costituito dalle città d’arte, che riprendono il trend
   la protezione del patrimonio e la salvaguardia                  in forte crescita mostrato negli anni precedenti
   dell’integrità naturale e culturale delle destinazioni          (+9,8% degli arrivi e +4,5% delle presenze).
   turistiche, la qualità dell’accoglienza”.
   La Regione Veneto ha messo in moto politiche in                 La green economy…
   linea con l’Italia e con l’Europa: ha adottato il Piano         Il tessuto imprenditoriale veneto ha iniziato il lento
   regionale di sviluppo del turismo sostenibile e                 recupero che, auspicabilmente, lo riporterà alla
   competitivo, incentivando Enti Locali e strutture               situazione degli anni precedenti alla crisi: nel 2010 le
   ricettive ad acquisire le certificazioni ambientali, e          imprese attive venete, 457.225, rimangono pressoché
   ha aderito a molteplici progetti di promozione e                costanti, -0,2% rispetto all’anno precedente.




   8
      Comunicazione della Commissione europea del 02/07/2002 concernente la Responsabilità sociale delle imprese: Un contributo
   delle imprese allo sviluppo sostenibile (COM (2002) 347 def).
   9
     COM(2010) n.352 “L’Europa, prima destinazione mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo”.
   10
       Rete europea delle regioni per un turismo sostenibile e competitivo NECSTouR; progetto ERNEST, acronimo di European
   Research NEtwork on Sustainable Tourism.
Un Veneto in equilibrio tra


     Escludendo il settore primario, la variazione delle              e sviluppo nel lungo periodo e può sfruttare i
     imprese attive tra il 2009 e il 2010 è positiva, +0,3%. I        vantaggi dell’eco-efficienza ai fini della propria
     due settori che nel corso del 2009 avevano riportato             competitività. Per questo è crescente la sensibilità
     le maggiori contrazioni conseguenti alle difficoltà              delle imprese alla certificazione ambientale. Nel
     dei mercati, l’agricoltura e l’industria, non riescono a         Veneto, a dicembre 2010 si contano 82 siti e 60
     recuperare il terreno perso nemmeno nel corso del                organizzazioni registrati EMAS12; nello stesso anno
     2010: il settore primario ha perso nell’ultimo anno il           i siti produttivi certificati rispetto alla norma ISO
     2,8% delle imprese attive, l’industria in senso stretto          1400113 in Italia sono 12.371 ed in Veneto 1.032.
     l’1,5% e le costruzioni lo 0,9%. Allo stesso tempo è
     stata evidente la vitalità del terziario: le imprese             … e i green jobs
     del comparto sono cresciute nel 2010 dell’1,3%,                  Green economy corrisponde anche ad un nuovo
     proseguendo nella direzione del consolidamento                   stile di vita che cambia le abitudini delle persone
     all’interno del tessuto produttivo veneto dei servizi,           e che permetterà la creazione di nuove figure
     che raggiungono nel 2010 una quota del 53,3% delle               professionali. Nascono così i green jobs, ovvero
     attività produttive.                                             quelle professionalità, quei mestieri in grado di
     Se un comportamento responsabile da parte                        contribuire alla promozione e alla tutela della
     delle aziende è essenziale per infondere fiducia                 qualità ambientale. Nel solo settore delle energie
     nell’economia di mercato, è necessario individuare               rinnovabili le proiezioni comunitarie prevedono la
     anche delle strategie precise d’investimento e                   creazione di un milione di nuovi posti di lavoro nel
     occupazione. Qual è la soluzione? Ban Ki-Moon,                   prossimo decennio.
     segretario generale dell’ONU, scrive che “la risposta            Dalle elaborazioni Isfol, in Italia i lavoratori “verdi”
16   consiste nel trovare soluzioni comuni alle difficili             sono in aumento del 41% negli ultimi quindici anni e
     sfide che ci attendono. Quando si tratta di due tra              sono impiegati soprattutto nell’ambito delle risorse
     le più gravi - la crisi finanziaria e il cambiamento             agroforestali (il 36% del totale), dei rifiuti (24%) e del
     climatico - la risposta è la “green economy”.                    turismo ambientale (14,5%).
     La “green economy” è infatti un modello di sviluppo              Anche le aziende venete si stanno lentamente
     che si concentra sulla creazione di posti di lavoro, la          aprendo all’economia verde e dal 2005 al 2009
     promozione della crescita economica sostenibile,                 si stima che in Veneto il numero di occupati nei
     la prevenzione dell’inquinamento ambientale e del                settori verdi cresce di quasi il 5%. In quattro anni
     riscaldamento globale mediante un uso efficiente                 aumentano in particolare i lavoratori impiegati nei
     delle risorse a disposizione, naturali e non. Parte              settori della gestione dell’inquinamento e della
     integrante della “green economy” sono quegli                     gestione delle risorse, a discapito di quello relativo
     elementi dei settori economici tradizionali che                  alle tecnologie e prodotti puliti. Il settore della
     puntano a diminuire i propri usi energetici da fonti             gestione dell’inquinamento rimane il più consistente
     d’energia tradizionali, al fine di ridurre le emissioni          e nel 2009 assorbe il 57,6% degli occupati nei
     di gas a effetto serra nella biosfera.                           settori green del Veneto. Diverse le vocazioni delle
     Considerando l’incrocio tra i consumi energetici                 province venete: il comparto dell’energia riveste un
     utilizzati nel processo produttivo e le emissioni                peso maggiore e superiore alla media regionale
     atmosferiche, la produzione di rifiuti e la quota                nella provincia di Venezia (il 37% dei lavoratori
     di questi avviata al recupero, è stato possibile                 impiegati nei settori green di Venezia) e di Verona
     classificare i settori manifatturieri nazionali in base          (30%), mentre Treviso e Vicenza sembrano più
     al proprio impatto e sviluppo “verde”11. Rispetto                attente alle gestione dell’inquinamento. Padova e
     a questa classificazione, le imprese venete che                  Rovigo sono, invece, maggiormente interessate alla
     ricevono una valutazione abbastanza buona sia dal                gestione delle risorse (riciclo dei materiali, fornitura
     punto di vista della pressione ambientale che della              e depurazione delle acque e risparmio energetico).
     propensione alla sostenibilità rappresenterebbero                Per quanto riguarda le professioni verdi, poi,
     il 62,1% delle imprese in Veneto.                                incrociando gli occupati nei settori verdi con le
     L’impresa che contribuisce alla compatibilità                    professioni green o potenzialmente green, si
     ambientale si garantisce una maggiore sopravvivenza              ottiene una stima del numero di lavoratori che


     11
        Quaderno di Symbola “Green Italy”.
     12
        Sistema Comunitario di Ecogestione e Audit Ambientale (EMAS), che riguarda l’adesione volontaria delle imprese del settore
     industriale a un sistema comunitario di ecogestione.
     13
        ISO 14001 fissa i requisiti di un “sistema di gestione ambientale” di una qualsiasi organizzazione.
crescita e responsabilità


   svolgono una professione legata direttamente o                 conta 20 organizzazioni che gestiscono botteghe
   indirettamente all’ambiente e che lavorano proprio             del commercio equo in Veneto a dicembre 2010,
   in un settore verde. In Veneto nel 2009 tale stima è           principalmente concentrate nelle province di
   pari a quasi 109mila persone (escludendo il settore            Verona, Vicenza e Venezia.
   primario), in aumento di oltre l’8% rispetto al 2005           Il consumatore d’oggi ha la consapevolezza di
   e che rappresentano più del 5% del totale degli                avere una responsabilità sociale e ciò diventa
   occupati. L’incidenza più alta dei potenziali green            particolarmente interessante in un’economia come
   jobs si registra a Belluno, pari al 7,8% degli occupati;       quella veneta, dove il commercio è il primo dei
   segue Padova con il 7% che segna anche la crescita             settori produttivi del terziario: nel 2010 il numero di
   maggiore dal 2005.                                             imprese attive commerciali è il 43,1% delle imprese
   Si tratta quasi esclusivamente di uomini e per lo              dei servizi e il 23% di tutte le attività produttive
   più giovani: nel complesso lavorano per l’economia             venete. Il valore aggiunto ai prezzi base del settore
   sostenibile il 6,4% dei 15-29enni e il 5,5% dei                commerciale in Veneto rappresenta più dell’11%
   30-39ennni a fronte del 4,6% degli over 40, segno              del valore aggiunto complessivamente prodotto
   dell’apertura del mercato lavorativo veneto e della            in Veneto e la quota degli occupati nel comparto
   volontà di creare un sistema economico sempre più              supera il 14% del totale degli occupati veneti.
   sostenibile.

   I consum-attori                                                L’innovazione a garanzia di uno sviluppo
   Anche il consumatore diventa parte attiva nello                più efficiente
   sviluppo della green economy: si stanno diffondendo            «L’età della pietra non finì perché l’uomo rimase
   nuovi modelli di consumo, che puntano alla qualità             senza pietre e l’età del ferro non finì perché
                                                                                                                            17
   e alla sostenibilità, spesso anche in appoggio a               rimase senza ferro... Finirono perché l’uomo seppe
   circuiti di filiera corta, i quali prevedono lo scambio        escogitare qualcosa di nuovo, di meglio...». Così
   diretto tra produttore e consumatore, rendendo                 scrive l’economista indiano Indur Goklany14. La
   possibile un consumo massimamente ecologico.                   storia dell’umanità è costantemente segnata dal
   Un esempio di consumo responsabile sono i Gruppi               progresso, da innovazioni in grado di cambiare
   di Acquisto Solidale (GAS), che nascono con la finalità        la società in tutti i suoi aspetti, dall’andamento
   di permettere l’acquisto da piccoli produttori locali          demografico ai cicli economici, senza tralasciare gli
   rispettosi delle persone e dell’ambiente, evitando             interessi culturali.
   qualsiasi intermediazione e godendo dei vantaggi               In questo momento storico l’innovazione
   dell’organizzarsi in gruppo, in termini di spesa               rappresenta una strategia fondamentale per
   economica, di abbattimento dei costi di ricerca                avviare le economie mature verso la ripresa e
   dei produttori e di risparmio di tempo. I gruppi               per lasciarsi definitivamente alle spalle il difficile
   di acquisto solidale in Veneto che aderiscono alla             momento di crisi che ha inciso negativamente sugli
   rete nazionale dei GAS sono 68 a gennaio 2011,                 investimenti e sulla competitività. Per inaugurare un
   concentrati soprattutto nelle province di Vicenza e            nuovo ciclo di crescita, è però fondamentale che le
   Verona, a seguire Padova, Venezia e Treviso.                   politiche di innovazione siano basate su requisiti di
   Ci sono inoltre i mercati degli agricoltori, detti             sostenibilità in chiave strategica, supportate cioè
   anche farmers’ markets, che da qualche anno                    da risorse adeguate e ponderate in un orizzonte di
   arrivano anche nei centri urbani, attraverso i quali           lungo periodo. Nella stessa Strategia Europa 2020
   i produttori hanno la possibilità di organizzarsi              l’asse prioritario “crescita intelligente” promuove la
   per vendere direttamente ai consumatori i propri               conoscenza e l’innovazione come motori della nostra
   prodotti, freschi o trasformati realizzati presso              futura crescita. L’Europa promuove l’innovazione e
   l’azienda stessa.                                              il trasferimento delle conoscenze in tutta l’Unione,
   Infine la rete distributiva che promuove il commercio          l’utilizzo ottimale delle tecnologie dell’informazione
   equo e solidale dei prodotti registrata nell’Elenco            e della comunicazione e incentiva la trasformazione
   regionale delle organizzazioni del commercio equo              in nuovi prodotti e servizi delle idee innovative. Si
   e solidale (L. R. 22 gennaio 2010, n. 6, artt. 4 e 9)          riconosce che per affrontare le sfide a cui oggi la




   14
        The improving state of the world (Cato Institute 2007).
Un Veneto in equilibrio tra


     nostra società va incontro, dall’efficienza energetica     risultare numericamente pressoché uguale a oggi,
     alle trasformazioni demografiche, dovranno essere          pur con diversità da Paese a Paese; tuttavia sarà
     rafforzati gli investimenti in ricerca e innovazione,      nettamente più anziana. Proprio l’invecchiamento
     così da garantire un futuro più efficiente e più           della popolazione è una delle principali sfide che
     sostenibile, tanto per la società quanto per il nostro     l’Unione europea deve affrontare, soprattutto con
     territorio.                                                l’avvicinarsi all’età della pensione della folta schiera
     Nel 2008 la spesa per ricerca e sviluppo in Veneto         dei figli del baby-boom. Se oggi si contano quattro
     ammonta a 1.542 milioni di euro, collocando la nostra      persone in età lavorativa per ogni persona oltre i 65
     regione al quinto posto nella graduatoria delle            anni, nel 2060 il rapporto sarà solo di due a uno.
     regioni italiane, dopo Lombardia, Lazio, Piemonte          Nella strategia comunitaria sono cinque gli
     ed Emilia Romagna. La spesa veneta in R&S del              orientamenti a lungo termine, giudicati prioritari
     2008 ha fatto registrare una variazione positiva del       per far fronte all’invecchiamento e per cogliere in
     24,1% rispetto all’anno precedente, a fronte di una        questa sfida un’opportunità di crescita: favorire
     crescita nazionale annua del 5,9%. La forte diffusione     il    rinnovamento        demografico,      promuovere
     degli investimenti in ricerca anche nelle piccole e        l’occupazione, rendere l’Europa più produttiva e
     medie imprese ha contribuito all’incremento della          dinamica, accogliere e integrare i migranti, garantire
     spesa totale per R&S soprattutto in quei contesti in       finanze pubbliche sostenibili.
     cui le PMI sono il cuore del tessuto produttivo: è         Il sostegno alla natalità, e quindi al rinnovamento
     così che l’andamento più che positivo della spesa          demografico, passa attraverso politiche di supporto
     complessiva veneta è stato trainato dall’importante        alle famiglie e di conciliazione tra lavoro e vita privata.
     contributo delle attività imprenditoriali, cresciute       L’aumento dell’occupazione deve coinvolgere tutte
18   nell’ultimo anno del 36,4%.                                le fasce d’età, anche i lavoratori più anziani, per i
     La spinta verso l’innovazione ha coinvolto negli ultimi    quali vanno create condizioni lavorative adeguate e
     anni anche la Pubblica Amministrazione, che sta            flessibili, tali da favorire la scelta di posticipare la
     compiendo un grande sforzo di sburocratizzazione           pensione e di rimanere ancora attivi nel mercato
     dei servizi e dei processi pubblici. In Italia, le         del lavoro. L’invecchiamento attivo è il fine ultimo di
     disposizioni informatiche di base sono garantite in        questa strategia volta a migliorare la qualità di vita
     modo diffuso fra tutte le amministrazioni (Regioni,        degli anziani: restare attivi nel mondo del lavoro,
     Province, Comuni e Comunità Montane): nel 2009             partecipare alla vita sociale e mantenersi in buona
     quasi il 100% è dotato di accesso ad internet, il 98%      salute psico-fisica. In questo contesto, per una
     di sistemi di posta elettronica e il 91% dispone di        maggiore sensibilizzazione al tema, la Commissione
     un sito internet. In Veneto la situazione è anche          europea propone di proclamare il 2012 “Anno
     migliore: 100% di amministrazioni con internet,            europeo per invecchiare attivamente e della
     99% con posta elettronica, 98% con sito internet.          solidarietà tra le generazioni”, al fine di evidenziare
     Buona anche la disponibilità on line di alcuni servizi,    il contributo che tanto i giovani quanto gli anziani
     anche se con diversi livelli di interattività: in Veneto   possono fornire alla società.
     l’85% degli enti locali offre sul proprio sito web
     una sezione dedicata al pagamento dell’imposta             Anziani: segmento vulnerabile
     comunale sugli immobili, il 65% la tassa sui rifiuti       Il numero di ultra 65enni in Veneto, oggi più di
     solidi urbani e il 64% la dichiarazione di inizio delle    975 mila pari al 20% della popolazione, crescerà
     attività produttive.                                       del 45% da qui a vent’anni, e la variazione prevista
                                                                sale addirittura al 67% per la fascia di età dei molto
     La sostenibilità sociale                                   anziani, ossia dagli 80 anni in poi.
                                                                Destano        attenzione       alcuni      importanti
     La dimensione e le caratteristiche della                   conseguenze sociali ed economiche del fenomeno
     popolazione influenzano nel lungo periodo                  dell’invecchiamento. I territori in calo demografico
     la sostenibilità dello sviluppo. Secondo le più            e in cui la popolazione è prevalentemente anziana
     recenti proiezioni dell’Eurostat, nel 2060 l’intera        dovranno rivedere l’offerta di beni e servizi pubblici
     popolazione dell’Unione europea dovrebbe                   di base come la salute, il trasporto e la proposta
crescita e responsabilità


   residenziale; senza contare i cambiamenti negli               residenzialità per gli anziani (65%), le politiche
   equilibri familiari e l’aumento di potenziali anziani soli.   regionali hanno inteso potenziare negli anni più
   Dal punto di vista economico gli anziani                      recenti il finanziamento della domiciliarità, che oggi
   rappresentano un segmento vulnerabile della                   copre il 13% delle risorse.
   popolazione. In Veneto il 16,5% degli anziani è a
   rischio di povertà, più della popolazione complessiva         Integrare i migranti
   (9,7%); maggiormente esposte le donne anziane,                Il contributo della componente migratoria, sia in
   che incontrano serie difficoltà economiche date               termini di ingressi dall’estero che di nuove nascite,
   le pensioni mediamente più basse: circa 1 su 5 è a            è importante per ristabilire l’equilibrio demografico
   rischio di povertà.                                           in un Paese, come il nostro, dove la fascia giovane
   Mediamente un anziano veneto vive con una                     della popolazione è in diminuzione. In Veneto
   pensione di 11.300 euro, neanche mille euro al                l’immigrazione è un fenomeno decisamente
   mese, poco meno della situazione nazionale.                   consistente: ben l’11,3% degli immigrati nel nostro
   Oltre alla questione previdenziale, l’invecchiamento          Paese ha scelto, infatti, il Veneto per stabilire la
   sta richiamando l’attenzione sul tema della                   propria dimora, tanto da risultare la terza regione
   sostenibilità della spesa pubblica sanitaria, specie          per attrazione dall’estero. Oggi gli stranieri residenti
   per l’assistenza di lungo periodo: se è vero che la           in Veneto sono 480.616 e rappresentano il 9,8%
   vita media si allunga, è vero anche che nell’ultima           della popolazione, contro il 7% a livello nazionale
   parte della vita l’anziano non sarà autosufficiente,          e secondo le previsioni Istat nel 2030 supereranno
   anzi il periodo compreso tra l’insorgere della non            il milione, diventando il 19% della popolazione
   autosufficienza e il decesso è destinato nel tempo a          complessiva.
   dilatarsi. Ad esempio, in Veneto il 68% delle persone         Una delle peculiarità del fenomeno è la molteplicità          19
   di oltre 75 anni è affetto da almeno due malattie             dei Paesi di provenienza. Il Veneto si configura come
   croniche degenerative, mentre per le persone di               un puzzle di differenti etnie che affonda le radici
   età 65-74 anni la prevalenza della multi cronicità è          nella storia: nel corso degli anni si è assistito, infatti,
   del 46%.                                                      a mutamenti nelle correnti migratorie, in termini
   L’evoluzione della spesa sanitaria dipenderà                  sia di quantità che di nazionalità dei flussi. Oggi
   quindi non solo dall’invecchiamento, ma anche                 troviamo rappresentati tutti e cinque i continenti
   dall’incidenza della disabilità tra gli anziani,              per un totale di 169 nazionalità.
   dal disequilibrio tra cure formali e informali,               Alla migrazione volontaria si affianca una migrazione
   oltre che dalla tipologia di servizi che il sistema           più forzata, costituita da persone costrette a fuggire
   intende mettere a disposizione: residenziale,                 dalle proprie terre di origine a causa di persecuzioni,
   semiresidenziale o domiciliare, di natura economica           rivalità etniche o conflitti armati. Recentemente
   o in forma di servizi.                                        l’Italia è chiamata a gestire l’immigrazione
   In Veneto la rete assistenziale rivolta agli anziani          d’emergenza di cittadini dei Paesi del Nord-Africa
   non autosufficienti è frutto di politiche che negli           che, assieme ad altri del mondo arabo, stanno
   anni hanno prodotto una molteplicità di interventi            fuggendo da una situazione politica e sociale di
   in relazione alla complessità del bisogno sociale             forte difficoltà. Il nostro Paese si impegna a dare
   e sanitario. Inoltre, considerando l’importanza di            accoglienza e un’adeguata ospitalità nei vari centri
   mantenere l’anziano nel proprio ambiente familiare,           distribuiti su tutta la penisola: la ripartizione dei
   abitativo e sociale, l’orientamento delle politiche           profughi tra le regioni avviene in base all’ammontare
   regionali sta assecondando la permanenza della                della popolazione residente, ciò vuol dire che ogni
   persona anziana presso il proprio domicilio,                  1.000 profughi 93 sono accolti in Veneto. Sulla base
   riservando l’accoglienza residenziale alle persone            dei dati forniti dalla Protezione Civile della Regione
   non altrimenti assistibili.                                   Veneto, in continuo aggiornamento, da metà aprile
   Nel 2010 il Fondo regionale per la non autosufficienza        al 16 maggio 2011 si sono susseguite più ondate di
   ammonta a oltre 704 milioni di euro, in aumento               arrivi, per un totale di circa 700 persone.
   rispetto all’anno precedente del 3,5%. Anche se               Tra gli stranieri che arrivano nel nostro territorio,
   la maggior parte delle risorse è destinato alla               non tanto per scelta quanto per necessità, ci sono
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Sviluppo Sostenibile SINTESI Rapporto Statistico 2011 Regione Veneto

  • 1. RappoRto StatiStico 20 SiNtESi 11 a ront ic onf tos e en , il V onta il Veneto si racc
  • 2. Vice Presidenza e Assessorato al Territorio, alla Cultura, alla Statistica e agli Affari Generali Segreteria regionale per l’Istruzione, il Lavoro e la Programmazione Direzione sistema statistico regionale RappoRto StatiStico 20 SiNtESi 11 a ront c onf si to e en , il V onta il Veneto si racc
  • 3. Sintesi Un Veneto in equilibrio tra crescita e responsabilità
  • 4. Un Veneto in equilibrio tra storia dell’umanità nella quale il comportamento umano rischia di sovvertire l’equilibrio naturale. crescita e responsabilità Anche la recente tragedia giapponese ha dimostrato come eventi naturali quali il terremoto e lo tsunami hanno avuto effetti ancor più devastanti Sostenibile è quello sviluppo che “soddisfa i bisogni a causa del massivo sfruttamento del territorio da del presente senza compromettere la possibilità parte dell’uomo. Ma, senza andare troppo lontano, delle generazioni future di soddisfare i propri il Veneto stesso ha subito nel Novembre 2010 bisogni. Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere l’eccezionale evento naturale dell’alluvione, con un una definitiva condizione di armonia, è piuttosto impatto pesante sulla popolazione: tre morti, molti processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento feriti e migliaia di sfollati, nonché ingenti danni alle delle risorse, la direzione degli investimenti, attività produttive. l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i Fondamentale per le generazioni future dei Paesi cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i occidentali è anche la questione dell’invecchiamento bisogni futuri oltre che con gli attuali.“1 della popolazione, determinato da un basso numero Da questa prima definizione comparsa nel 1987 nel di nascite e dall’allungamento della durata media Rapporto Brundtland delle Nazioni Unite, il concetto della vita. La riduzione della popolazione in età di sostenibilità è stato approfondito e ampliato, fino ad essere elevato a principio ispiratore di politiche indirizzate ad un progresso non solo economico, ma Fig. 1 - Crescita della popolazione futura nel 2030 volto anche al miglioramento dell’esistenza delle nell’area europea e mediterranea persone nella sua multidimensionalità, attraverso 3 il soddisfacimento dei bisogni fondamentali dell’uomo, di natura fisica, intellettuale, emozionale, morale e spirituale. La sostenibilità è entrata con insistenza nel linguaggio della descrizione, analisi e pianificazione dei sistemi sociali a tutti i livelli di governo, internazionale, nazionale, regionale e locale. E il tema della sostenibilità è anche il fil rouge del Rapporto Statistico 2011, rappresenta la naturale evoluzione del concetto di “fare rete” che aveva caratterizzato l’edizione del 2010 e viene sviluppato attraverso l’analisi dell’interconnessione e della dinamica dei fenomeni ambientali, economici e sociali compatibili con il progresso delle condizioni di vita e la capacità di ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali. © ESPON and Project 3.4.1, UMS RIATE, 2006 L’equità intergenerazionale L’elemento centrale nella nozione di sostenibilità Tasso di crescita annuale Popolazione stimata della popolazione nel 2030 (in milioni) rimane comunque la necessità di cercare un’equità 2000-2030 (%) di tipo intergenerazionale: le generazioni future +4 0 125 hanno gli stessi diritti di quelle attuali. Tale enunciato, 45 +3 0.5 prevalentemente di matrice ecologica, ha animato -1 +2 il dibattito internazionale, dando particolare -2 +1 importanza alla razionalizzazione delle risorse e all’impatto ambientale delle azioni umane. La cura Fonte: ESPON, European Spatial Planning Observation Network dell’ambiente diventa prioritaria in una fase della 1 È quanto sostiene nel 1987 la Commissione Mondiale sull’ambiente e sviluppo delle Nazioni Unite (WCDE) nel “Rapporto Brundtland – Our Common Future”.
  • 5. Un Veneto in equilibrio tra lavorativa è destinata ad incidere negativamente In valori assoluti, si passerà nel primo caso da 4,16 sul potenziale di crescita di lungo termine delle miliardi di abitanti a 5,14 miliardi nel 2050, con un economie europee, mentre l’aumento della aumento del 23,5%, in buona parte concentrato speranza di vita condurrà ad un aumento della in India. In termini relativi, invece, la crescita della quota di spesa pubblica rivolta prevalentemente popolazione dell’Africa sarà ancora più clamorosa alla popolazione anziana. e potrebbe superare il 100%, passando da 1,02 a A ciò si affianca poi il problema della sostenibilità oltre 2 miliardi nello stesso periodo. A differenza demografica mondiale: secondo i dati dell’ONU, la dell’Europa, nei Paesi in via di sviluppo il peso popolazione complessiva del pianeta passerà da 6,9 della componente giovane della popolazione sarà miliardi (2010) a 7,7 nel 2020, a 9,3 nel 2050. La crescita sempre più forte, generando così una pressione continuerà ad essere profondamente squilibrata e demografica tale da incentivare ancor più i flussi si concentrerà prevalentemente in Asia e in Africa. migratori anche verso il nostro Paese. Fig. 2 – Invecchiamento della popolazione nei Paesi del mondo Rapporto di dipendenza della popolazione Rapporto di dipendenza giovanile ultra-sessantenne UMR Géographie-Cités 4 UMR Géographie-Cités Atlas de l’Europe dans le monde Atlas de l’Europe dans le monde © (La Documentation Française, 2008) © (La Documentation Française, 2008) Persone di 60 anni e più Rapporto di dipendenza Persone di 0-19 anni Rapporto di 60 e più (milioni) della popolazione (milioni) dipendenza 20-59 ultra-sessantenne giovanile 5 25 100 20 100 400 Fonte: ESPON, European Spatial Planning Observation Network L’equità intragenerazionale Le rivolte popolari dei paesi africani che si affacciano Sebbene espresso in maniera meno esplicita, alla sul Mediterraneo hanno riportato con forza al centro definizione di sostenibilità si lega anche la ricerca del dibattito internazionale la necessità di uno dell’equità intragenerazionale: all’interno della sviluppo legato al bisogno di libertà, democrazia, stessa generazione, persone appartenenti a diverse giustizia, equità nella distribuzione, in poche parole, realtà politiche, economiche, sociali e geografiche rispettosa della qualità della vita. hanno gli stessi diritti. Si pensi ai fatti accaduti nei Ma tali eventi hanno anche provocato una massiccia primi mesi del 2011 in Africa; in questi giorni stiamo ondata di immigrazione, composta tanto di profughi vivendo l’assalto alle nostre spiagge da parte di quanto di “emigranti economici”, che induce a porsi un’umanità in cerca di un modus vivendi conciliabile degli interrogativi in merito alla gestione di tale con la dignità umana; intere popolazioni sono in fuga emergenza, al ruolo di coordinamento dell’Unione in cerca di sicurezze e maggior benessere, e per europea e alla funzione del cosiddetto “spazio questo disposte a disagi e a rischiare anche la vita. Schengen”, che prevede la libera circolazione delle
  • 6. crescita e responsabilità persone in 28 Stati europei. Appare, inoltre, legittimo flussi commerciali internazionali, +12,4%. Il recupero verificare in che misura un fenomeno migratorio mostra però due velocità: nelle economie avanzate la di notevole portata possa essere compatibile crescita resta contenuta e il tasso di disoccupazione con l’esigenza di assicurare un adeguato livello di è ancora alto, nelle economie emergenti invece benessere e accesso alle opportunità civili, sociali l’attività è vivace. L’Unione europea chiude l’anno ed economiche per vaste fasce della popolazione. con una crescita dell’1,8%, così come l’Area Euro, Al tempo stesso, nel giro di poche settimane, tali dimostrando un consolidamento della ripresa fatti hanno modificato le prospettive del ciclo graduato per i diversi Paesi; in Italia l’aumento del economico per le possibili conseguenze dei prezzi PIL nel 2010 è pari all’1,3%, in Veneto si stima una del petrolio sulla crescita, inflazione e andamento ripresa dell’economia in linea con quella del Nord- atteso dei tassi d’interesse, mettendo a repentaglio Est pari al 2,1%. Il risultato veneto del 2010 sarebbe la lenta ripresa in atto. attribuibile soprattutto al rilancio dell’industria manifatturiera in senso stretto, il cui valore aggiunto Gli squilibri del passato… crescerebbe di quasi 4 punti percentuali, e al L’ultimo decennio si è dimostrato poco sostenibile. recupero di 1,5 punti percentuali sia del terziario Troppi squilibri e instabilità hanno portato alla crisi che dell’agricoltura. Il settore delle costruzioni si finanziaria del 2008 e alla successiva recessione: stima ancora in fase discendente. la politica monetaria è stata molto rilassata e Tenendo conto del fatto che il ciclo dell’occupazione ha gonfiato i prezzi dei beni, in particolare del segue con un certo ritardo temporale quello del mercato immobiliare; la politica fiscale è stata prodotto, nel 2010 i mercati del lavoro di quasi squilibrata con problemi di deficit anche in tutte le economie europee risentono ancora anni economicamente “forti”; la posizione del dell’influenza negativa della crisi, vanificando così 5 debito estero degli Stati Uniti, rispecchiata da molti dei progressi occupazionali raggiunti fino al una corrispondente posizione di creditori esteri 2008 e minacciando il benessere delle persone. di molti paesi asiatici, è aumentata in modo Ma, sebbene ancora lontani dai benchmark di drammatico. Il sistema finanziario mondiale era Lisbona 2010, molti Paesi europei in questi dieci molto lontano dalla stabilità e ha aggravato la crisi anni hanno migliorato la propria condizione che aveva scatenato. Il ciclo economico dell’ultimo di partenza, avvicinandosi a quelli che già decennio è stato definito una economia “bolla”2 e presentavano performance migliori e riducendo il decisamente oltre il livello sostenibile. gap con la media europea. Tra questi l’Italia che, Per tutto il 2010 i Paesi a economia matura si sono pur rimanendo tra gli Stati con i più bassi livelli di trovati di fronte ad una serie di dilemmi generati impiego e soffrendo anche nell’ultimo anno del dalla volontà di dare impulso alla ripresa: le politiche calo di occupazione, tra il 2000 e il 2010 registra una fiscali avrebbero dovuto, da un lato, sostenere la crescita rilevante del tasso di occupazione del 6%, ripresa economica e, dall’altro, avviare politiche di passando da un indice del 54,8% al 56,9%. Buoni bilancio di riduzione dei disavanzi pubblici a medio i risultati ottenuti anche in Veneto che si colloca e lungo periodo; le politiche monetarie avrebbero nel gruppo delle regioni leader a più elevata dovuto ripristinare condizioni di normalità sui mercati sostenibilità sociale, caratterizzate principalmente della liquidità e dei titoli pubblici e tassi d’interesse da tassi di disoccupazione bassi, livelli occupazionali reale a breve almeno in prossimità dello zero, ma alti e minori quote di persone inattive. In dettaglio, allo stesso tempo non rendere troppo oneroso il il Veneto presenta il quinto tasso di occupazione compito delle politiche di bilancio; infine i governi più alto fra le regioni italiane, pari al 64,5%, e un avrebbero dovuto garantire regole più appropriate tasso di disoccupazione del 5,8% che, sebbene sia il per la gestione dei mercati finanziari, per la più elevato dell’ultimo decennio, rimane tra i minori capitalizzazione dei sistemi bancari, per l’attività di in Italia e, cosa fondamentale, a differenza di altre sorveglianza, senza peraltro creare ulteriori e nuovi regioni, si tratta di disoccupati che cercano lavoro ostacoli al finanziamento delle imprese. attivamente, mentre gli inattivi e, in particolare, gli I risultati del 2010 premiano gli sforzi: il prodotto inattivi scoraggiati che non cercano lavoro sono in mondiale cresce del 5%, trascinato dalla ripresa dei diminuzione. 2 Urs Müller, 2010, BAK.
  • 7. Un Veneto in equilibrio tra …e le sfide del futuro loro e che si rafforzano a vicenda: Il concetto di sostenibilità viene ripreso dalla 1. crescita intelligente - sviluppare un’economia Commissione europea nel Marzo del 2010, quando basata sulla conoscenza e sull’innovazione; presenta la strategia “Europa 2020” con lo scopo 2. crescita sostenibile - favorire un’economia più di guidare l’Europa fuori dalla crisi economica e efficiente sotto il profilo dell’impiego delle risorse soprattutto di delineare un nuovo indirizzo e nuovi e competitiva; obiettivi per affrontare con successo le sfide del 3. crescita inclusiva - promuovere un’economia con prossimo decennio. Lo scopo è rilanciare il sistema un alto tasso di occupazione che sostenga la economico promuovendo una crescita “intelligente, coesione sociale e territoriale. sostenibile e solidale” basata su un maggiore I progressi verso la realizzazione di questi obiettivi coordinamento delle politiche nazionali ed europee. saranno valutati sulla base di cinque traguardi Con la strategia “Europa 2020” viene proposto un principali, che gli Stati membri declineranno in progetto per l’economia sociale di mercato europea obiettivi nazionali definiti in funzione delle rispettive con l’individuazione di tre assi prioritari connessi tra situazioni di partenza. Tab 1 - Il valore attuale degli indicatori individuati dalla Strategia Europa 2020 con i rispettivi target europei e italiani da raggiungere entro il 2020. Veneto, Italia, UE27 Anno Veneto Italia UE27 Target Target Europeo Italiano Crescita intelligente % di spesa in R&S sul PIL (a) 2009 1,05 1,23 2,00 3% 1,53% 6 % di giovani che abbandonano 2009 17,0 19,2 14,4 <10% 15-16% prematuramente gli studi % di 30-34 enni laureati o con 2009 17,3 19,0 32,3 >=40% >=26-27% titolo superiore Crescita sostenibile % di energia rinnovabile rispetto 2008 - 6,8 10,3 20% 17% al consumo finale di energia Variazione % dell'intensità Var % - -3,7 -10,6 -20% -20% energetica del PIL 2008/00 Variazione % delle emissioni Var % - -5,5 -13,3 -20% -14% di gas serra 2008/1990 Crescita inclusiva Tasso di occupazione 20-64 anni 2010 68,7 61,1 68,6 75% 67-69% Persone a rischio di povertà o 2009 688 14.835 113.752 riduzione riduzione esclusione sociale (in migliaia) di almeno di almeno 20 milioni 2,2 milioni di persone di persone povere povere (a) Il dato Veneto è al 2008. Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Eurostat e Istat Gli obiettivi principali proposti per la realizzazione 10%, oltre alla conseguimento di un tasso del 40% di una crescita intelligente riguardano la di giovani in possesso di laurea. promozione della conoscenza e dell’innovazione La spesa in R&S dell’Unione europea a 27 Paesi e il miglioramento della qualità dell’istruzione è stata pari al 2% del Prodotto Interno Lordo nel attraverso il raggiungimento di una quota di 2009, in leggera crescita rispetto al dato dell’anno investimenti in ricerca e sviluppo pari al 3% del PIL precedente. Questa dinamica non molto sostenuta e di un tasso di abbandono scolastico inferiore al è trainata dalle performance di alcuni Paesi del Nord
  • 8. crescita e responsabilità Europa: Finlandia, Svezia e Danimarca, rinforzati da del 5,5% a fronte del 4% europeo. Per il secondo una notevole presenza di attività operanti in settori obiettivo, il target italiano da raggiungere entro il a forte intensità tecnologica, hanno già raggiunto 2020 sarà pari al 17%, a partire dal 6,8% del 2008. la soglia del 3% fissata come obiettivo per il 2020. Infine, per il terzo obiettivo si considera l’intensità Per l’Italia nella bozza del Programma Nazionale di energetica del PIL che nel 2008 in Italia è pari a 142,6 Riforma viene indicato un target da raggiungere tep/milione di Euro, migliore rispetto alla media per il 2020 pari all’1,53%. Nel 2009 la spesa per R&S UE27 (167,1) e allo stesso livello di competitors come su PIL in Italia è stata pari all’1,27%, mentre per il Francia, Germania e Spagna; in Veneto, analizzando Veneto risultava 1,05% nel 2008, valore più basso i dati provenienti da fonte Enea e ISTAT, tale rispetto a quello nazionale, ma quasi raddoppiato indicatore risulta poco superiore alla media italiana in 3 anni. e in linea con le maggiori regioni del Centro-Nord. Per quanto riguarda l’abbandono scolastico La questione energetica risulta, quindi, tanto spinosa prematuro, nel 2009 in Italia la percentuale di quanto attuale. Negli scenari futuri la carta vincente giovani in età 18-24 anni con titolo di studio inferiore nelle politiche energetiche sarà l’uso cosciente e al diploma superiore e che non frequenta altri corsi responsabile di un giusto mix delle fonti disponibili, scolastici o attività formative è pari al 19,2% contro l’aumento dell’efficienza e, di conseguenza, il 25,1% rilevato nel 2000, ma ancora distante dal l’investimento in ricerca e sviluppo. dato dell’UE27 pari al 14,4%. Minore la quota di Infine, la crescita inclusiva prevede due obiettivi: il abbandoni in Veneto che registra un valore del 17%, 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni ma ancora molto bassa la percentuale di giovani deve avere un lavoro e 20 milioni di persone in meno laureati, appena il 17,3% dei 30-34enni contro il devono essere a rischio di povertà o esclusione dato dell’UE27 pari al 32,3%. In questo scenario sociale. 7 si inserisce la riforma del sistema universitario Nell’ambito delle politiche del lavoro, nel 2010 italiano entrata in vigore nel gennaio 20113, che, il Veneto registra un tasso di occupazione della nelle intenzioni del legislatore, manterrebbe il popolazione 20-64 anni pari al 68,7%, raggiungendo nostro paese al passo con l’Europa ed eviterebbe quindi il target fissato dalla strategia di Lisbona gli sprechi di risorse nelle università puntando ad che prevedeva per l’Unione europea un livello una governance secondo criteri meritocratici e di occupazionale del 69% entro il 2010. Lontana, trasparenza. invece, l’Italia che rileva un tasso del 61%, oltre sette I target fissati per conseguire una crescita sostenibile punti percentuali in meno del dato dell’UE27. sono i traguardi “20/20/20” in materia di clima/ Considerati questi dati, il Governo italiano, a fronte energia. Da anni l’Europa è in prima linea nella del nuovo obiettivo europeo, fissa per l’Italia un lotta contro i cambiamenti climatici e nel 2008 la target più realistico compreso tra il 67% e il 69%, Commissione europea ha approvato un pacchetto di valore però già raggiunto dal Veneto che può quindi interventi finalizzati alla riduzione dell’inquinamento aspirare al target europeo. e alla salvaguardia dell’ambiente. Rispetto al tema della povertà, l’impegno dell’Italia I tre obiettivi da raggiungere entro il 2020 consistono è di ridurre nei prossimi dieci anni di almeno 2,2 nella riduzione delle emissioni di gas ad effetto milioni il numero di persone a rischio di povertà serra del 20% rispetto ai valori registrati nel 1990, o esclusione sociale. La povertà è un fenomeno nell’incremento dell’uso delle fonti energetiche multidimensionale che considera anche forme rinnovabili, che dovrà coprire il 20% dei consumi di esclusione non necessariamente connesse al finali, e nel miglioramento dell’efficienza energetica, reddito, come la precarietà lavorativa e le difficoltà ovvero la riduzione dei consumi del 20%. del vivere quotidiano, determinate dall’incapacità Per quanto riguarda il primo target, l’Italia non della famiglia di accedere a determinati beni e è ancora in linea con il resto dell’Europa avendo servizi. mantenuto pressoché inalterati i propri livelli di Nel 2009 si trovano in questa condizione di difficoltà emissioni di gas serra, anche se, considerando circa 114 milioni di persone in Europa (il 23,1% il 2005 come anno base, la situazione sembra più dell’intera popolazione) e, di questi, 14,8 milioni incoraggiante registrando una riduzione nel 2008 vivono in Italia. 3 Legge n. 240/10 del 30 dicembre 2010.
  • 9. Un Veneto in equilibrio tra Se a livello nazionale quasi un quarto della distribuzione della popolazione, degli insediamenti popolazione vive in situazione di povertà o di umani, delle attività economiche, dello sfruttamento esclusione sociale, la percentuale scende per il del suolo e delle risorse e dell’inquinamento, nonché Veneto al 14,1%, una delle più basse tra le regioni difendendo la biodiversità, intesa come stock di italiane, dopo Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta materiale genetico presente nelle diverse regioni ed Emilia Romagna. Si tratta comunque di 688 della Terra e la difesa degli ambienti di particolare mila persone che non riescono a provvedere interresse naturalistico. adeguatamente ai bisogni fondamentali della vita. La sostenibilità economica consiste nel perseguire l’efficienza economica sia attraverso un’attenta Le tre “E” gestione delle materie prime, in modo che La strategia Europa 2020 si focalizza sugli obiettivi non si esauriscano a breve termine e per le fondamentali che garantiscano uno sviluppo generazioni future, sia attraverso uno sviluppo che economico sostenibile, compatibile con l’equità regoli investimenti e lavoro in vista di un’equità sociale e gli ecosistemi, operante in regime di intragenerazionale, sostenibile nel lungo periodo. equilibrio ambientale, nel rispetto della cosiddetta Ma sostenibilità economica è anche la capacità di regola dell’equilibrio delle tre “E”: Ecologia, un sistema di generare una crescita duratura degli Economia, Equità. indicatori economici; in particolare, la capacità Nel presente Rapporto le tre “E” sono state di generare reddito e lavoro per il sostentamento declinate nelle tre dimensioni della sostenibilità: delle popolazioni e di produrre e mantenere Ambientale, Economica e Sociale. all’interno del territorio il massimo del valore La sostenibilità ambientale prende in considerazione aggiunto combinando efficacemente le risorse, al 8 l’integrità dell’ecosistema terrestre e la qualità fine di valorizzare la specificità dei prodotti e dei dell’ambiente, intesa come bene che concorre a servizi territoriali. migliorare la qualità della vita e lo sviluppo. È necessario Infine, la sostenibilità sociale si basa sul concetto di preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente: equità sociale come principio etico ed economico. la funzione di fornitore di risorse, la funzione di L’equità sociale va perseguita sia all’interno dei ricettore di rifiuti e la funzione di fonte diretta di singoli paesi sia su scala mondiale e dev’essere utilità. L’ambiente va valorizzato in quanto “elemento garantita per le generazioni future, alle quali non va distintivo” del territorio, garantendo al contempo la lasciato un pianeta impoverito di risorse. È quindi la tutela e il rinnovamento delle risorse naturali e del capacità di garantire condizioni di benessere umano patrimonio; evitando gli squilibri territoriali nella equamente distribuite per classi e per genere. Fig. 3 - Le dimensioni della sostenibilità declinate rispetto ai contenuti del Rapporto Statistico 2011 Istruzione Lavoro Servizi Sociale Sicurezza Demografia Invecchiamento Famiglia E IL Vivibile Equo IB Economia EN Agricoltura ST Montagna Commercio estero SO Mobilità Imprese Ambiente Ambientale Economico Commercio interno ile Energia Turismo ab Ricerca&Sviluppo zz ali Re Fonte: Regione Veneto – Direzione Sistema Statistico Regionale
  • 10. crescita e responsabilità La sostenibilità ambientale la lotta per la riduzione delle emissioni iniziano a Qualcosa nel mondo sta cambiando: ciò che dare qualche frutto. va realmente capito è quanta parte di questo D’altra parte, un elemento che caratterizza cambiamento sia da imputare all’intervento fortemente il territorio veneto è da sempre l’acqua. antropico e quanta alla naturale evoluzione del Dai laghi alla fitta rete fluviale, dall’ampia costa pianeta. Sicuramente l’ambiente risente delle bagnata dal mare Adriatico alle acque sotterranee, attività dell’uomo: la questione è definire quanto la regione deve parte della sua ricchezza proprio esse incidano sui cambiamenti del clima cui stiamo a questo prezioso elemento naturale. La tutela assistendo e quanto possa fare l’uomo a questo dell’acqua è pertanto un aspetto fondamentale punto per ridurre l’impatto che la sua esistenza ha nella gestione del territorio, e per questo motivo, sul pianeta. viene costantemente monitorata la qualità delle Diversi sono gli indicatori usati per monitorare lo diverse risorse idriche. stato dell’ambiente e l’evoluzione dell’ecosistema. Le acque di balneazione sono controllate Le analisi vengono solitamente condotte su due attraverso 167 punti di controllo, dove sono versanti, uno inerente le “cause”, ovvero le pressioni rilevate le caratteristiche chimico-fisiche e quelle esercitate sull’ambiente stesso, e uno relativo agli microbiologiche. Nel 2009 quasi l’86% dei punti di effetti osservabili e alle modificazioni progressive controllo è risultato idoneo alla balneazione, con delle caratteristiche del pianeta. miglioramenti nel tempo presso i laghi di Santa Del primo tipo di analisi fanno parte le fonti di Croce e del Mis che, partiti da una situazione negativa pressione ambientale, quali lo sfruttamento delle nel 2005, hanno raggiunto la piena balneabilità nel risorse naturali, l’uso del suolo, i prelievi di acqua, 2008 e poi confermata anche per il 2009. la produzione di rifiuti, l’emissione di sostanze Anche per quanto riguarda l’acqua potabile, i 9 inquinanti. Nel secondo tipo, invece, rientrano gli sistematici monitoraggi registrano il pieno rispetto impatti sull’ambiente veri e propri, ossia il livello della normativa e un costante miglioramento di inquinamento misurato nelle diverse aree, i qualitativo. Dal punto di vista quantitativo, ossia cambiamenti climatici, le condizioni di vita delle delle riserve d’acqua, misurate dall’indicatore del specie animali e vegetali del pianeta. cosiddetto “livello piezometrico”, la situazione è molto confortante poiché esso si mantiene costante Lo stato di salute del Veneto: in nel tempo e, in 18 punti tra i 119 monitorati, è miglioramento addirittura in crescita. Lo “stato di salute” dell’ambiente nel Veneto viene Importante anche la consizione del nostro suolo, a continuamente monitorato sotto diversi aspetti cui nel tempo è stata data sempre più attenzione a e dall’esame della dinamica dei valori rilevati causa dell’acquisita consapevolezza circa i rischi di emergono sostanziali miglioramenti. una non razionale utilizzazione di questa risorsa. Un La qualità dell’aria è in lieve miglioramento: tra gli altri primo indicatore molto generale relativo all’utilizzo parametri analizzati, c’è la concentrazione di polveri della “risorsa suolo” è costituito dalla percentuale sottili, per le quali nel 2009 sono stati registrati valori di superficie urbana. A livello regionale le province medi al di sotto dei 40 μg/m3, previsti dal Decreto maggiormente urbanizzate sono quelle di Padova n.60/2002, in quasi tutte le centraline prese in esame. (19,4% di superficie urbanizzata) e di Treviso (17,6%). Più critico è, invece, l’aspetto legato al numero dei Dall’analisi dell’evoluzione temporale di tale superamenti del valore limite giornaliero di 50 μg/ indicatore nel periodo 1983-2006, si può rilevare m3, che non devono eccedere i 35 giorni all’anno. che le aree che presentano maggiore variazione Solo la centralina situata a Belluno ha registrato, nel percentuale sono quelle della provincia di Verona 2009, un valore entro i 35 superamenti del limite di (+25,6%) e di Venezia (+21,9%), trascinata quest’ultima legge. L’aspetto positivo è comunque il trend nel dallo sviluppo delle località balneari. tempo. Considerando il 2005 come anno base, si Collegata all’uso del suolo anche l’attività estrattiva, osserva in quasi tutti i casi una netta diminuzione oggetto di una stringente disciplina regionale, che dei giorni di “sforamento” del limite di 50 μg/m3 di dal 1990 al 2009 ha visto una riduzione delle cave PM10, segno che le politiche di tutela ambientale e produttive da 367 a 233. Infine, le attività industriali a
  • 11. Un Veneto in equilibrio tra rischio di incidente rilevante: attualmente in Veneto alla normalità. Grande la generosità di enti, imprese sono censiti 100 stabilimenti a rischio, specialmente e cittadini, anche dal resto dell’Italia, che hanno concentrati nella provincia di Venezia. permesso di raccogliere oltre 5 milioni di euro. Ma parlando di ambiente non si può non trattare il tema dei rifiuti. Nel 2009 in Veneto diminuisce sia la Dai campi la risposta alle nuove sfide... quantità complessiva di rifiuti urbani, circa il 2% in Nell’ambito del quadro della strategia Europa 2020, meno dell’anno precedente, sia la produzione pro si inserisce anche la revisione della politica agricola capite (-2,6%), registrando così uno dei valori più comune (PAC). Gli obiettivi da perseguire puntano bassi a livello nazionale, nonostante il Veneto abbia a preservare il potenziale di produzione alimentare, un PIL elevato e oltre 60 milioni di presenze turistiche. sostenere le comunità agricole, mantenere la vitalità Anche il fondamentale aspetto della gestione dei delle comunità rurali. rifiuti evidenzia la buona situazione raggiunta sia Le proposte finora presentate per la stesura della in termini di raccolta differenziata, con una media nuova PAC confermano, quindi, che l’agricoltura è regionale nel 2009 del 56,3% - raddoppiata rispetto una componente essenziale dell’economia e della al 2000 e che pone la nostra regione al primo posto società europea anche se non sta attraversando un in Italia -, sia in termini di riciclaggio dei rifiuti, in facile momento. Molti territori sono a rischio a causa particolare ai fini della produzione di energia. del dissesto idrogeologico provocato dall’incuria e dall’abbandono della terra, soprattutto nelle zone L’alluvione dei Santi svantaggiate di collina e di montagna; inoltre, i L’alluvione vissuta in Veneto tra il 31 ottobre e redditi agricoli del nostro paese nell’ultimo anno il 2 novembre 2010 dimostra l’importanza della sono in diminuzione a fronte, invece, dell’aumento 10 sostenibilità ambientale. In quei giorni, i valori dei redditi europei, indicando il faticoso momento pluviometrici hanno registrato massimi locali vissuto dall’agricoltura italiana che continua a soffrire estremamente elevati, superiori anche a 500 mm a causa della volatilità dei prezzi, dell’instabilità dei di pioggia nei bacini dell’alto Piave e dell’alto mercati e di investimenti economici che ancora non Brenta-Bacchiglione. Anche i valori medi areali trovano riscontro in termini di valore aggiunto sulle di precipitazione su diverse zone sono stati produzioni. molto significativi, a testimonianza del fatto che Tuttavia, il Veneto è stato caratterizzato nel 2010 da precipitazioni particolarmente abbondanti hanno una significativa ripresa del valore della produzione interessato aree vaste e non solo singole località. agricola: si stima che tale valore abbia raggiunto i Nel confronto con alcuni dati storici, l’evento 4,8 miliardi di euro, con una crescita su base annuale occorso si può considerare tra i 2 o 3 eventi più di circa il 7%. La ripresa non è stata determinata da intensi ed abbondanti che hanno colpito le zone un aumento quantitativo delle produzioni bensì da prealpine e pedemontane del Veneto negli ultimi un consistente recupero delle quotazioni di molti 50 anni. Inoltre, circa le altezze idrometriche, alcuni prodotti agricoli che nel 2009 avevano subito un valori sul livello dei fiumi hanno superato i massimi forte calo dei prezzi. Fondamentali gli aumenti dei storici registrati, come il valore di 7,15 metri misurato prezzi che si sono riscontrati nelle più importanti sul fiume Bacchiglione a Pontelongo, ben 1 metro piazze regionali di contrattazione per le principali e 21 centimetri sopra al livello rilevato durante la colture cerealicole e industriali, con la sola eccezione disastrosa alluvione del 1966. In breve, le rotte arginali del riso e del frumento duro, oltre che nel comparto dei fiumi, i dissesti idrogeologici con trasporto di ortofrutticolo. materiale solido a valle e i conseguenti allagamenti Nonostante la crisi economica, il comparto di circa 140 km2 di territorio, alcuni dei quali durati enologico si conferma il settore trainante più di una settimana, hanno duramente provato dell’economia agricola regionale con un lieve persone, famiglie, imprese e amministrazioni. incremento delle produzioni e delle superfici, oltre Fortunatamente, l’allerta della Protezione Civile ad una significativa ripresa nelle quotazioni delle e la grande solidarietà e disponibilità di chi si è uve da vino (+14%), rafforzando la leadership del speso nei primi aiuti hanno permesso in seguito di Veneto nella graduatoria nazionale, per il mercato riportare la situazione il più velocemente possibile sia nazionale che estero.
  • 12. crescita e responsabilità …nelle mani degli imprenditori agricoli certificazioni di qualità per i propri prodotti derivanti È innegabile che l’agricoltura incide fortemente dalle produzioni agricole, al punto da essere di sulle risorse territoriali/ambientali: essa plasma gran lunga il primo stato europeo per numero di il paesaggio, la cultura e la storia di una terra e il denominazioni (Dop, Igp, Stg) davanti a Francia nostro territorio è fortemente influenzato dalle e Spagna. La moderna agricoltura è stata però attività agricole che vi sono esercitate. Risiede indirizzata verso un’offerta di prodotti standardizzati, proprio nelle mani degli imprenditori agricoli la omogenei, pensati per consumatori sempre più sfida di salvaguardarlo e valorizzarlo senza perdere orientati a comprare solo con gli occhi. L’attuale in termini di redditività e produttività. sistema agro-alimentare è quindi volto all’utilizzo di Tra le tendenze in atto già da qualche anno si una gamma sempre più limitata di piante e animali riscontra la riduzione dell’uso di fertilizzanti e specializzati, caratterizzati da rese elevatissime. fitofarmaci. Di converso i fertilizzanti consentiti in Tutto ciò va in contrasto con la salvaguardia della agricoltura biologica hanno subito un aumento biodiversità rurale, che si porrebbe l’obiettivo di (+4,4%), a dimostrazione del successo dei diversificare le produzioni mantenendo il numero programmi comunitari a sostegno dell’agricoltura più elevato possibile di popolazioni connesse ecocompatibile e biologica. L’agricoltura biologica, al patrimonio genetico autoctono, sia in campo infatti, è un sistema di produzione agricola che ha vegetale che animale, coltivati o allevati, trasformati come scopo principale il rispetto dell’ambiente, degli e utilizzati con metodi tradizionali del passato. equilibri naturali e della biodiversità, proteggendo Certamente tale salvaguardia dev’essere concepita allo stesso tempo la salute dell’operatore e del non fine a se stessa né motivata dalla nostalgia per consumatore, oltre ad ottenere riflessi positivi nella i tempi passati, ma deve indirizzarsi a vantaggio dei gestione ambientale delle aziende. Negli ultimi produttori, trasformatori e consumatori. 11 anni, nonostante l’attuale periodo di crisi, i consumi di prodotti biologici sono aumentati in modo più Il ruolo chiave delle foreste che proporzionale rispetto al consumo dei prodotti La sostenibilità ambientale passa anche per la convenzionali con tassi di crescita dei consumi montagna. Le foreste sono parte integrante dello positivi. In particolare, è il Nord Est a segnalare la sviluppo sostenibile globale: non solo le attività crescita più significativa rispetto al 2009, superando economiche legate alle foreste influiscono sulle il +20%. Tuttavia, rispetto al contesto nazionale, la condizioni di vita di centinaia di migliaia di persone, nostra regione dimostra ancora uno scarso sviluppo ma le foreste giocano anche un ruolo fondamentale del settore. nel proteggere la biodiversità e nell’attenuare gli Caratteri positivi assume anche la produzione di effetti del cambiamento climatico. energie rinnovabili quando le risorse utilizzate sono Obiettivo prioritario delle politiche forestali è prodotte secondo criteri di sostenibilità ambientale. assicurare e potenziare la gestione sostenibile Questo risultato dovrà essere raggiunto senza e la multifunzionalità delle foreste, assicurando arrecare effetti negativi alla produzione interna di il mantenimento della presenza dell’uomo sul prodotti alimentari, rispettando le buone pratiche territorio montano, considerata da sempre premessa agricole, attuando modalità di approvvigionamento indispensabile per la salvaguardia dell’ambiente locale della biomassa senza aumentare la pressione dai più comuni pericoli di degrado e garanzia del ambientale sul suolo e sulle risorse idriche, nel perdurare delle tradizioni culturali del patrimonio rispetto della biodiversità delle foreste e del terreno storico e paesaggistico. coltivabile. I servizi energetici offerti dall’attività Il coltivatore di montagna effettuava, assieme agricola, dalle foreste e dalle formazioni “fuori a opere di produzione, interventi di difesa del foresta” stanno acquistando un crescente peso territorio spesso impercettibilmente collegati tra economico legato all’aumento della domanda di loro. L’abbandono da parte del coltivatore agricolo energia ecosostenibile prodotta da combustibili e forestale ha comportato il deterioramento derivati da biomasse legnose, da colture dedicate puntiforme delle opere, un tempo oggetto di o da sottoprodotti e scarti dell’attività agricola. continua manutenzione, creando condizioni Infine, l’Italia da tempo ha imboccato la strada delle generali di precaria stabilità con forte perdita della
  • 13. Un Veneto in equilibrio tra biodiversità causata da un’estrema semplificazione ha ridotto i consumi di mobilità sia delle persone che dei paesaggi agrari e forestali. In questo scenario, delle merci, mentre il caro carburante può rilanciare le Nazioni Unite hanno proclamato il 2011 “Anno il trasporto pubblico. Ma il problema non è solo Internazionale delle Foreste”, allo scopo di lasciare il mezzo privato a favore del pubblico, ma sostenere l’impegno di favorire una gestione, una anche riequilibrare il peso ruota-ferro nei trasporti conservazione e uno sviluppo sostenibile per le pubblici. Se l’obiettivo è quello di incentivare foreste di tutto il mondo. cambiamenti ragionati nelle abitudini quotidiane e Nella nostra regione le superfici forestali occupano scelte alternative all’automobile privata, è necessario circa il 23% del territorio regionale, con una incidenza che l’offerta di trasporto pubblico sia competitiva e maggiore nelle zone montane e collinari dove tale di qualità. percentuale può raggiungere il 60%. Ogni anno, dal 2008 al 2010, va diminuendo È ben noto a tutti come la montagna sia un ambito il numero medio di spostamenti giornalieri, la limitante per le attività umane. In montagna la distanza percorsa e il tempo dedicato alla mobilità vita quotidiana è più difficile rispetto alla pianura: quotidiana; restano nettamente predominanti gli i collegamenti viari sono più ardui, i servizi erogati spostamenti con mezzo di trasporto a motore. alla collettività sono più onerosi, le attività legate Ogni giorno si percorrono mediamente 36,4 km e al primario sono poco produttive e scarsamente si impiegano 62 minuti, utilizzando nel 78% dei casi meccanizzabili. un mezzo a motore. Dal censimento della popolazione del 1951, le aree Nel 2009 i mezzi pubblici dei comuni capoluogo montane hanno subito una continua riduzione della del Veneto hanno trasportato complessivamente popolazione e di conseguenza un forte abbandono 252 viaggiatori per ogni abitante, con un leggero 12 delle attività agricole e una riduzione della superficie incremento rispetto all’anno precedente. agraria utilizzata (SUA) di oltre il 36% nel periodo Dal lato della domanda di trasporto privato, per la 1970-2000. prima volta dopo molti anni nel 2009 il parco veicoli La politica montana avviata dal dopoguerra ha risulta in leggero calo, mentre continua inarrestabile sempre cercato di compensare queste difficoltà la crescita della dotazione di motocicli: nel 2009 fornendo un sostegno economico e sociale sono 86 ogni 1.000 abitanti (4 in più rispetto al 2008) affinché il livello di vita nelle aree montane fosse per un totale di 420.000 unità. paragonabile a quello della pianura. In effetti la In Veneto le auto rispondenti alla normativa di montagna, pur vedendosi riconosciuto negli ultimi emissione di sostanze inquinanti “Euro4” ed “Euro 5” anni una qualifica di risorsa per tutta la collettività, rappresentano nel 2009 il 35% del totale, per il 49% indubbiamente soffre di uno svantaggio geografico appartengono alle normative “Euro2” e “Euro3”, permanente che determina un differenziale di costi. mentre le “Euro0” rappresentano solo il 9%. Ma quali sono gli stili, quale la qualità e quali le Muoversi rispettando l’ambiente propensioni della mobilità dei cittadini veneti? Con la locuzione “mobilità sostenibile” s’intende un Nel 2009 il 73,6% della popolazione in età compresa sistema di trasporto urbano che, pur garantendo a tra i 14 e gli 80 anni dichiara di essere un utilizzatore tutti il diritto a muoversi e fornendo un adeguato abituale dell’auto; a grande distanza segue il ricorso servizio di trasporto, non gravi troppo sull’ambiente, abituale della bicicletta (27,8%), mentre molte meno consentendo quindi di mantenere sotto controllo sono le persone che prendono l’autobus (8,7%). l’inquinamento atmosferico, acustico nonché I veneti sono più soddisfatti dell’uso dei propri la congestione dovuta al traffico veicolare. Tale mezzi (moto, auto e bicicletta), ma negli ultimi anni, concetto si inserisce nella tendenza all’utilizzo di e soprattutto al confronto con le altre regioni, il vero mezzi sempre più rispettosi dell’ambiente e anche dato distintivo del Veneto sembra essere il consenso in una maggiore coscienza del cittadino nell’utilizzo elevato che viene riconosciuto al trasporto collettivo: del mezzo pubblico piuttosto che privato, ove il 40% degli intervistati veneti afferma di voler possibile. utilizzare maggiormente i mezzi pubblici in futuro, Negli ultimi anni alcuni fattori hanno influenzato il mentre il 35% vorrebbe ridurre l’uso delle “quattro livello dei traffici: il perdurare della crisi economica ruote”. Nell’80% dei casi è il fattore “accessibilità/
  • 14. crescita e responsabilità comodità” a incidere sulla scelta di non utilizzare i e si stima un valore di 6,5% per il 2011. Il debito mezzi pubblici. pubblico, che nel 2007 rappresentava il 59% del L’intensificarsi del traffico nelle città, a causa della PIL per la UE27, è arrivato a raggiungere i 74,4 punti preferenza dell’auto rispetto ai mezzi pubblici, le percentuali di PIL nel 2009, l’80% nel 2010 e si stima scarse o scorrette informazioni sulle modalità di una percentuale dell’83,8% per il 2011. spostamento sostenibile, quali car pooling, car In Italia, nel 2010 il debito pubblico tocca il 119% sharing o bike sharing, comporta che siano ancora in rapporto al PIL, ma l’indebitamento netto in troppi i cittadini bloccati in coda per andare al rapporto al PIL migliora, assestandosi al 4,6%. lavoro. In Europa è evidente la preoccupazione per la Fortunatamente i comuni dimostrano un interesse vulnerabilità dei conti pubblici statali anche in sempre maggiore alla promozione di una mobilità relazione all’invecchiamento della popolazione. sostenibile non solo per le persone, ma anche per Nei prossimi decenni, fattori quali i bassi tassi di le merci, testimoniato dall’adozione di Piani Urbani fecondità, il prolungarsi delle aspettative di vita di Mobilità. Padova e Vicenza sono i primi comuni e una pesante contrazione della popolazione in ad aver avviato un progetto per la razionalizzazione età lavorativa, solo parzialmente controbilanciata della distribuzione delle merci con l’obiettivo di dall’aumento atteso dei flussi migratori, ridurre i viaggi per il trasporto delle stesse, tramite modificheranno in maniera radicale la struttura per un maggior riempimento dei veicoli, peraltro età della popolazione europea e tutto ciò produrrà alimentati principalmente a metano. conseguenze non irrilevanti sulla finanza pubblica e sull’assetto socio-economico. La sostenibilità economica Per affrontare questa sfida e tenendo conto della centralità del tema della sostenibilità a lungo termine 13 La razionalizzazione dei conti pubblici nella riforma del Patto di stabilità e crescita operata L’uscita dalla contrazione del ciclo economico a nel 2005, la Commissione europea5 ha elaborato partire dalla metà del 2009 e la ripresa in corso proiezioni di bilancio a lungo termine a livello di inducono a volgere ora l’attenzione sull’eredità UE, considerando l’impatto della cosiddetta spesa che la recessione ha lasciato alle finanze pubbliche “age-related”, ossia la spesa pubblica legata all’età e la costruzione dei consolidamenti necessari per che include quella per pensioni, sanità, cure di lungo raggiungere una posizione sostenibile. termine e sussidi di disoccupazione. Secondo queste A livello europeo, le difficoltà della Grecia, esplose proiezioni, nell’ipotesi che vengano mantenute le nella primavera del 2010, hanno esposto l’urgenza attuali politiche, la spesa legata all’invecchiamento di affrontare la sfida di bilancio dell’area dell’euro aumenterà nei prossimi cinquant’anni di 4,6 punti e dell’intera Unione, l’elevato e crescente debito percentuali di PIL per l’intera Unione europea, pubblico e le preoccupazioni relative alla solvibilità del 5,1% nell’Unione Monetaria. Il Ministero dei governi. dell’Economia e delle Finanze italiano6 ha calcolato La Commissione europea nel presentare la strategia per l’Italia un analogo impatto dell’invecchiamento “Europa 2020” a marzo 2010, per uscire dalla crisi della popolazione sulla spesa pubblica, concludendo e affrontare le sfide del prossimo decennio, indica che la spesa dovuta all’invecchiamento in rapporto come priorità immediata “…portare avanti la riforma al PIL dovrebbe aumentare di 2,1 punti percentuali, del sistema finanziario, garantire il risanamento a fronte di una diminuzione della spesa totale di 3,2 del bilancio ai fini di una crescita a lungo termine punti percentuali di PIL. e intensificare il coordinamento con l’Unione In Italia, accanto alle misure di consolidamento della economica e monetaria…”4. finanza pubblica, ci si attende un miglioramento dei Nell’Unione europea l’indebitamento netto, conti pubblici dall’attuazione del federalismo fiscale. corrispondente a 0,9 punti percentuali di PIL nel Tale modello di federalismo dovrebbe rappresentare 2007, ha avuto un pesante peggioramento nel 2009, un volàno nella razionalizzazione della spesa, risultando pari al 6,8%, pesa il 6,4% del PIL nel 2010 mediante l’applicazione dei costi standard, l’avvio 4 Comunicazione della Commissione europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, COM(2010) definitivo, Bruxelles, 3.3.2010. 5 “Public Finances in EMU 2010- European Economy 4|2010” redatto dalla Commissione europea, Direttorato affari Generali per l’economia e finanza. 6 Documento di economia e finanza 2011. Deliberato dal Consiglio dei Ministri il 13 aprile 2011.
  • 15. Un Veneto in equilibrio tra di uno snellimento degli apparati burocratici locali (+49,8%), la Russia (+18,6%), Hong Kong (+34,0%), la e l’attuazione del decentramento funzionale per Svizzera (+25,9%) e la Turchia (+24,4%). Nonostante le talune Regioni e Province autonome. Esso dovrebbe economie emergenti dei paesi BRIC7 rappresentino inoltre migliorare le entrate attivando un contrasto ancora per il Veneto una quota piuttosto esigua di all’evasione fiscale tramite la compartecipazione- mercato, le esportazioni venete verso quell’area cointeressenza dei governi locali. manifestano incrementi consistenti: +32,2% nel 2010. Si nota che sono due i settori merceologici I nuovi equilibri nella struttura geografica che hanno trainato la crescita dell’export veneto in degli scambi internazionali quest’area: la meccanica, che ha generato circa il A sostegno della stabilità economica dell’Unione 32% della crescita, e il comparto della moda, con europea, la Strategia Europa 2020 pone il commercio flussi diretti principalmente verso la Russia. estero quale componente essenziale per il Nei prossimi anni l’area di sviluppo del commercio raggiungimento degli obiettivi. L’Unione europea è internazionale sarà quella dei paesi emergenti, strettamente interconnessa con il resto del mondo soprattutto quelli appartenenti o vicini all’area e deve sfruttare tale vantaggio per aumentare del BRIC. In questi paesi si registreranno trend la propria competitività di fronte alla crescente demografici favorevoli, consistenti aumenti del concorrenza delle altre economie sviluppate e di reddito disponibile e i consumatori di questi nuovi quelle emergenti. mercati saranno in media più giovani di quelli dei Nel 2010 alla crescita dell’interscambio mondiale paesi occidentali. La domanda interna di questi hanno contribuito sia le esportazioni dei paesi più paesi tenderà a crescere velocemente e l’espansione industrializzati, il cui volume è cresciuto di circa otto della classe media potrebbe costituire un traino al 14 punti percentuali, che il fatturato estero delle nuove mercato mondiale dei beni di lusso. economie, che ha registrato un incremento vicino ai dodici punti percentuali. Il ruolo delle PMI nella ripresa economica In Italia, nel 2010 si sono registrati incrementi Nella definizione della Strategia Europa 2020, la significativi sia per le esportazioni (+15,7%) che Commissione europea dà precise indicazioni su per le importazioni nazionali (+22,6%). Il Veneto come uscire dalla crisi internazionale, e individuando consolida la seconda posizione della graduatoria tra le priorità, la “crescita sostenibile”, designa le regionale per valore complessivo di export (45,6 piccole e medie imprese (PMI), quali destinatarie miliardi di euro, con una quota del 13,5% sul totale principali di politiche su cui costruire un’economia nazionale). Dopo la caduta del 21,5% del 2009, la efficiente sotto il profilo delle risorse, sostenibile e performance dell’export veneto (+16,3% rispetto competitiva. al 2009) è stata superiore a quella nazionale. Il Due concetti che fino a qualche decennio principale settore dell’export veneto rimane quello fa risultavano incompatibili, competitività e della meccanica (18,9% dell’export regionale), sostenibilità, ora si rafforzano a vicenda. Sviluppo seguito a breve distanza dal comparto della sostenibile per un’impresa significa conciliare la moda (18%). Alcune produzioni del made in Italy qualità della vita delle persone con lo sviluppo come i mobili, i gioielli e gli articoli sportivi hanno economico e con il profitto. Ne segue, da parte raggiunto la quota del 13,4% del fatturato estero dell’azienda, l’impegno a garantire la rinnovabilità regionale, mentre i prodotti del comparto della delle risorse utilizzate, il rispetto dell’ambiente e metallurgia rappresentano poco più dell’11% delle la considerazione dell’equilibrio delle dinamiche esportazioni venete. sociali mondiali. L’analisi dell’andamento delle esportazioni per area Nell’opinione delle imprese profitto ed etica di sbocco mette in evidenza come l’incremento possono essere coniugati se l’etica diviene una tendenziale delle esportazioni venete abbia guida alla quale ispirare le scelte aziendali. Da interessato maggiormente i flussi diretti verso i queste riflessioni nasce la nuova visione organica paesi extra Ue (+20% rispetto al 2009 e una quota del rapporto tra business e società, basato regionale del 40%), con variazioni particolarmente sull’integrazione sociale del ruolo dell’impresa, significative verso gli Stati Uniti (+30,9%), la Cina pianificato e rendicontato con gli strumenti della 7 Brasile, Russia, India, Cina.
  • 16. crescita e responsabilità Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI). Ovviamente sviluppo del turismo sostenibile, responsabile e di nessuna azienda è in grado di risolvere tutti i qualità10, proponendosi anche come Regione pilota problemi della società, né di sostenere i costi per la sperimentazione in Europa delle pratiche di necessari per farlo, ma tutte dovrebbero selezionare turismo sostenibile. Inoltre, proprio nel maggio di e affrontare con responsabilità sociale i temi che quest’anno è stato presentato in Consiglio regionale più si intersecano con la propria specifica area di il Progetto di Legge n. 170 “Sviluppo e sostenibilità business. Tradizionalmente considerata prerogativa del turismo veneto” che individua gli obiettivi e le delle imprese di grandi dimensioni, la Responsabilità strategie di medio e lungo periodo per lo sviluppo Sociale d’Impresa è diventata centrale anche per economico del settore, attento ad un’equilibrata le PMI e costituisce un obiettivo fondamentale ai valutazione dell’uso del territorio da parte degli enti fini di migliorare il sistema economico italiano ed locali competenti. europeo8. Il Veneto, da sempre apprezzato per la varietà Le piccole e medie imprese in Veneto nel 2008 sono dell’offerta turistica e per la cultura dell’ospitalità 406.011, escluso il settore agricolo, e raggiungono che lo caratterizza, è una regione che si dimostra una quota pari al 99,8% dell’intero sistema sempre attenta alle esigenze di una domanda imprenditoriale; le grandi imprese, nonostante non che sta cambiando e che impone un continuo superino le 800 unità, coprono comunque il 18,7% rinnovamento dell’offerta. Alle mete tradizionali dell’occupazione privata veneta. Oltre il 92% delle si affiancano quelle di un turismo alternativo, PMI non supera i 10 addetti e i 2 milioni annui di alla scoperta di ambienti, ville o edifici storici, fatturato e per questo rientra nella categoria delle tradizioni locali e produzioni tipiche dell’artigianato microimprese, tipologia imprenditoriale che dà e dell’agroalimentare. Segmenti turistici in forte occupazione al 42,4% di tutti gli occupati in Veneto. crescita si dimostrano quelli che coniugano il viaggio 15 Le piccole imprese venete sono 26.793, il 6,6% delle allo sport, come il cicloturismo, il mototurismo, PMI, di cui la metà non supera comunque i 2 milioni il turismo golfistico, quello equestre, ma anche euro di fatturato annuo, avendo però più di 10 l’offerta benessere, il turismo congressuale, ecc. addetti; il 23,5% degli occupati in Veneto svolge la È proprio tale varietà di offerta che attrae nel propria attività in una piccola impresa. Soltanto l’1% 2010 un numero di turisti nuovamente in crescita delle attività produttive appartiene alla classe delle dopo la frenata conseguente alla crisi economica medie imprese, per una quota di addetti del 15,3% e finanziaria iniziata a fine 2008. Numericamente sul totale addetti veneti. nel 2010 si contano oltre 14 milioni e mezzo turisti, 600mila in più rispetto all’anno precedente (+4,6%), Un turismo più competitivo, ma rispettoso ripresa a cui corrisponde un aumento più blando La sostenibilità del turismo9, come esplicitato nella delle presenze (+0,6%), giunte a oltre 60 milioni e Strategia Europa 2020, mira a stimolare “l’utilizzo 800 mila, segno della riduzione della permanenza responsabile delle risorse naturali, la considerazione media nelle località di villeggiatura (4,2 giorni). Un dell’impatto ambientale delle attività (produzione segnale positivo è stato dato dal comprensorio di rifiuti, pressione esercitata su acqua, suolo e che nel 2009 aveva mostrato le maggiori difficoltà, biodiversità, ecc.), l’impiego di energie pulite, costituito dalle città d’arte, che riprendono il trend la protezione del patrimonio e la salvaguardia in forte crescita mostrato negli anni precedenti dell’integrità naturale e culturale delle destinazioni (+9,8% degli arrivi e +4,5% delle presenze). turistiche, la qualità dell’accoglienza”. La Regione Veneto ha messo in moto politiche in La green economy… linea con l’Italia e con l’Europa: ha adottato il Piano Il tessuto imprenditoriale veneto ha iniziato il lento regionale di sviluppo del turismo sostenibile e recupero che, auspicabilmente, lo riporterà alla competitivo, incentivando Enti Locali e strutture situazione degli anni precedenti alla crisi: nel 2010 le ricettive ad acquisire le certificazioni ambientali, e imprese attive venete, 457.225, rimangono pressoché ha aderito a molteplici progetti di promozione e costanti, -0,2% rispetto all’anno precedente. 8 Comunicazione della Commissione europea del 02/07/2002 concernente la Responsabilità sociale delle imprese: Un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile (COM (2002) 347 def). 9 COM(2010) n.352 “L’Europa, prima destinazione mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo”. 10 Rete europea delle regioni per un turismo sostenibile e competitivo NECSTouR; progetto ERNEST, acronimo di European Research NEtwork on Sustainable Tourism.
  • 17. Un Veneto in equilibrio tra Escludendo il settore primario, la variazione delle e sviluppo nel lungo periodo e può sfruttare i imprese attive tra il 2009 e il 2010 è positiva, +0,3%. I vantaggi dell’eco-efficienza ai fini della propria due settori che nel corso del 2009 avevano riportato competitività. Per questo è crescente la sensibilità le maggiori contrazioni conseguenti alle difficoltà delle imprese alla certificazione ambientale. Nel dei mercati, l’agricoltura e l’industria, non riescono a Veneto, a dicembre 2010 si contano 82 siti e 60 recuperare il terreno perso nemmeno nel corso del organizzazioni registrati EMAS12; nello stesso anno 2010: il settore primario ha perso nell’ultimo anno il i siti produttivi certificati rispetto alla norma ISO 2,8% delle imprese attive, l’industria in senso stretto 1400113 in Italia sono 12.371 ed in Veneto 1.032. l’1,5% e le costruzioni lo 0,9%. Allo stesso tempo è stata evidente la vitalità del terziario: le imprese … e i green jobs del comparto sono cresciute nel 2010 dell’1,3%, Green economy corrisponde anche ad un nuovo proseguendo nella direzione del consolidamento stile di vita che cambia le abitudini delle persone all’interno del tessuto produttivo veneto dei servizi, e che permetterà la creazione di nuove figure che raggiungono nel 2010 una quota del 53,3% delle professionali. Nascono così i green jobs, ovvero attività produttive. quelle professionalità, quei mestieri in grado di Se un comportamento responsabile da parte contribuire alla promozione e alla tutela della delle aziende è essenziale per infondere fiducia qualità ambientale. Nel solo settore delle energie nell’economia di mercato, è necessario individuare rinnovabili le proiezioni comunitarie prevedono la anche delle strategie precise d’investimento e creazione di un milione di nuovi posti di lavoro nel occupazione. Qual è la soluzione? Ban Ki-Moon, prossimo decennio. segretario generale dell’ONU, scrive che “la risposta Dalle elaborazioni Isfol, in Italia i lavoratori “verdi” 16 consiste nel trovare soluzioni comuni alle difficili sono in aumento del 41% negli ultimi quindici anni e sfide che ci attendono. Quando si tratta di due tra sono impiegati soprattutto nell’ambito delle risorse le più gravi - la crisi finanziaria e il cambiamento agroforestali (il 36% del totale), dei rifiuti (24%) e del climatico - la risposta è la “green economy”. turismo ambientale (14,5%). La “green economy” è infatti un modello di sviluppo Anche le aziende venete si stanno lentamente che si concentra sulla creazione di posti di lavoro, la aprendo all’economia verde e dal 2005 al 2009 promozione della crescita economica sostenibile, si stima che in Veneto il numero di occupati nei la prevenzione dell’inquinamento ambientale e del settori verdi cresce di quasi il 5%. In quattro anni riscaldamento globale mediante un uso efficiente aumentano in particolare i lavoratori impiegati nei delle risorse a disposizione, naturali e non. Parte settori della gestione dell’inquinamento e della integrante della “green economy” sono quegli gestione delle risorse, a discapito di quello relativo elementi dei settori economici tradizionali che alle tecnologie e prodotti puliti. Il settore della puntano a diminuire i propri usi energetici da fonti gestione dell’inquinamento rimane il più consistente d’energia tradizionali, al fine di ridurre le emissioni e nel 2009 assorbe il 57,6% degli occupati nei di gas a effetto serra nella biosfera. settori green del Veneto. Diverse le vocazioni delle Considerando l’incrocio tra i consumi energetici province venete: il comparto dell’energia riveste un utilizzati nel processo produttivo e le emissioni peso maggiore e superiore alla media regionale atmosferiche, la produzione di rifiuti e la quota nella provincia di Venezia (il 37% dei lavoratori di questi avviata al recupero, è stato possibile impiegati nei settori green di Venezia) e di Verona classificare i settori manifatturieri nazionali in base (30%), mentre Treviso e Vicenza sembrano più al proprio impatto e sviluppo “verde”11. Rispetto attente alle gestione dell’inquinamento. Padova e a questa classificazione, le imprese venete che Rovigo sono, invece, maggiormente interessate alla ricevono una valutazione abbastanza buona sia dal gestione delle risorse (riciclo dei materiali, fornitura punto di vista della pressione ambientale che della e depurazione delle acque e risparmio energetico). propensione alla sostenibilità rappresenterebbero Per quanto riguarda le professioni verdi, poi, il 62,1% delle imprese in Veneto. incrociando gli occupati nei settori verdi con le L’impresa che contribuisce alla compatibilità professioni green o potenzialmente green, si ambientale si garantisce una maggiore sopravvivenza ottiene una stima del numero di lavoratori che 11 Quaderno di Symbola “Green Italy”. 12 Sistema Comunitario di Ecogestione e Audit Ambientale (EMAS), che riguarda l’adesione volontaria delle imprese del settore industriale a un sistema comunitario di ecogestione. 13 ISO 14001 fissa i requisiti di un “sistema di gestione ambientale” di una qualsiasi organizzazione.
  • 18. crescita e responsabilità svolgono una professione legata direttamente o conta 20 organizzazioni che gestiscono botteghe indirettamente all’ambiente e che lavorano proprio del commercio equo in Veneto a dicembre 2010, in un settore verde. In Veneto nel 2009 tale stima è principalmente concentrate nelle province di pari a quasi 109mila persone (escludendo il settore Verona, Vicenza e Venezia. primario), in aumento di oltre l’8% rispetto al 2005 Il consumatore d’oggi ha la consapevolezza di e che rappresentano più del 5% del totale degli avere una responsabilità sociale e ciò diventa occupati. L’incidenza più alta dei potenziali green particolarmente interessante in un’economia come jobs si registra a Belluno, pari al 7,8% degli occupati; quella veneta, dove il commercio è il primo dei segue Padova con il 7% che segna anche la crescita settori produttivi del terziario: nel 2010 il numero di maggiore dal 2005. imprese attive commerciali è il 43,1% delle imprese Si tratta quasi esclusivamente di uomini e per lo dei servizi e il 23% di tutte le attività produttive più giovani: nel complesso lavorano per l’economia venete. Il valore aggiunto ai prezzi base del settore sostenibile il 6,4% dei 15-29enni e il 5,5% dei commerciale in Veneto rappresenta più dell’11% 30-39ennni a fronte del 4,6% degli over 40, segno del valore aggiunto complessivamente prodotto dell’apertura del mercato lavorativo veneto e della in Veneto e la quota degli occupati nel comparto volontà di creare un sistema economico sempre più supera il 14% del totale degli occupati veneti. sostenibile. I consum-attori L’innovazione a garanzia di uno sviluppo Anche il consumatore diventa parte attiva nello più efficiente sviluppo della green economy: si stanno diffondendo «L’età della pietra non finì perché l’uomo rimase nuovi modelli di consumo, che puntano alla qualità senza pietre e l’età del ferro non finì perché 17 e alla sostenibilità, spesso anche in appoggio a rimase senza ferro... Finirono perché l’uomo seppe circuiti di filiera corta, i quali prevedono lo scambio escogitare qualcosa di nuovo, di meglio...». Così diretto tra produttore e consumatore, rendendo scrive l’economista indiano Indur Goklany14. La possibile un consumo massimamente ecologico. storia dell’umanità è costantemente segnata dal Un esempio di consumo responsabile sono i Gruppi progresso, da innovazioni in grado di cambiare di Acquisto Solidale (GAS), che nascono con la finalità la società in tutti i suoi aspetti, dall’andamento di permettere l’acquisto da piccoli produttori locali demografico ai cicli economici, senza tralasciare gli rispettosi delle persone e dell’ambiente, evitando interessi culturali. qualsiasi intermediazione e godendo dei vantaggi In questo momento storico l’innovazione dell’organizzarsi in gruppo, in termini di spesa rappresenta una strategia fondamentale per economica, di abbattimento dei costi di ricerca avviare le economie mature verso la ripresa e dei produttori e di risparmio di tempo. I gruppi per lasciarsi definitivamente alle spalle il difficile di acquisto solidale in Veneto che aderiscono alla momento di crisi che ha inciso negativamente sugli rete nazionale dei GAS sono 68 a gennaio 2011, investimenti e sulla competitività. Per inaugurare un concentrati soprattutto nelle province di Vicenza e nuovo ciclo di crescita, è però fondamentale che le Verona, a seguire Padova, Venezia e Treviso. politiche di innovazione siano basate su requisiti di Ci sono inoltre i mercati degli agricoltori, detti sostenibilità in chiave strategica, supportate cioè anche farmers’ markets, che da qualche anno da risorse adeguate e ponderate in un orizzonte di arrivano anche nei centri urbani, attraverso i quali lungo periodo. Nella stessa Strategia Europa 2020 i produttori hanno la possibilità di organizzarsi l’asse prioritario “crescita intelligente” promuove la per vendere direttamente ai consumatori i propri conoscenza e l’innovazione come motori della nostra prodotti, freschi o trasformati realizzati presso futura crescita. L’Europa promuove l’innovazione e l’azienda stessa. il trasferimento delle conoscenze in tutta l’Unione, Infine la rete distributiva che promuove il commercio l’utilizzo ottimale delle tecnologie dell’informazione equo e solidale dei prodotti registrata nell’Elenco e della comunicazione e incentiva la trasformazione regionale delle organizzazioni del commercio equo in nuovi prodotti e servizi delle idee innovative. Si e solidale (L. R. 22 gennaio 2010, n. 6, artt. 4 e 9) riconosce che per affrontare le sfide a cui oggi la 14 The improving state of the world (Cato Institute 2007).
  • 19. Un Veneto in equilibrio tra nostra società va incontro, dall’efficienza energetica risultare numericamente pressoché uguale a oggi, alle trasformazioni demografiche, dovranno essere pur con diversità da Paese a Paese; tuttavia sarà rafforzati gli investimenti in ricerca e innovazione, nettamente più anziana. Proprio l’invecchiamento così da garantire un futuro più efficiente e più della popolazione è una delle principali sfide che sostenibile, tanto per la società quanto per il nostro l’Unione europea deve affrontare, soprattutto con territorio. l’avvicinarsi all’età della pensione della folta schiera Nel 2008 la spesa per ricerca e sviluppo in Veneto dei figli del baby-boom. Se oggi si contano quattro ammonta a 1.542 milioni di euro, collocando la nostra persone in età lavorativa per ogni persona oltre i 65 regione al quinto posto nella graduatoria delle anni, nel 2060 il rapporto sarà solo di due a uno. regioni italiane, dopo Lombardia, Lazio, Piemonte Nella strategia comunitaria sono cinque gli ed Emilia Romagna. La spesa veneta in R&S del orientamenti a lungo termine, giudicati prioritari 2008 ha fatto registrare una variazione positiva del per far fronte all’invecchiamento e per cogliere in 24,1% rispetto all’anno precedente, a fronte di una questa sfida un’opportunità di crescita: favorire crescita nazionale annua del 5,9%. La forte diffusione il rinnovamento demografico, promuovere degli investimenti in ricerca anche nelle piccole e l’occupazione, rendere l’Europa più produttiva e medie imprese ha contribuito all’incremento della dinamica, accogliere e integrare i migranti, garantire spesa totale per R&S soprattutto in quei contesti in finanze pubbliche sostenibili. cui le PMI sono il cuore del tessuto produttivo: è Il sostegno alla natalità, e quindi al rinnovamento così che l’andamento più che positivo della spesa demografico, passa attraverso politiche di supporto complessiva veneta è stato trainato dall’importante alle famiglie e di conciliazione tra lavoro e vita privata. contributo delle attività imprenditoriali, cresciute L’aumento dell’occupazione deve coinvolgere tutte 18 nell’ultimo anno del 36,4%. le fasce d’età, anche i lavoratori più anziani, per i La spinta verso l’innovazione ha coinvolto negli ultimi quali vanno create condizioni lavorative adeguate e anni anche la Pubblica Amministrazione, che sta flessibili, tali da favorire la scelta di posticipare la compiendo un grande sforzo di sburocratizzazione pensione e di rimanere ancora attivi nel mercato dei servizi e dei processi pubblici. In Italia, le del lavoro. L’invecchiamento attivo è il fine ultimo di disposizioni informatiche di base sono garantite in questa strategia volta a migliorare la qualità di vita modo diffuso fra tutte le amministrazioni (Regioni, degli anziani: restare attivi nel mondo del lavoro, Province, Comuni e Comunità Montane): nel 2009 partecipare alla vita sociale e mantenersi in buona quasi il 100% è dotato di accesso ad internet, il 98% salute psico-fisica. In questo contesto, per una di sistemi di posta elettronica e il 91% dispone di maggiore sensibilizzazione al tema, la Commissione un sito internet. In Veneto la situazione è anche europea propone di proclamare il 2012 “Anno migliore: 100% di amministrazioni con internet, europeo per invecchiare attivamente e della 99% con posta elettronica, 98% con sito internet. solidarietà tra le generazioni”, al fine di evidenziare Buona anche la disponibilità on line di alcuni servizi, il contributo che tanto i giovani quanto gli anziani anche se con diversi livelli di interattività: in Veneto possono fornire alla società. l’85% degli enti locali offre sul proprio sito web una sezione dedicata al pagamento dell’imposta Anziani: segmento vulnerabile comunale sugli immobili, il 65% la tassa sui rifiuti Il numero di ultra 65enni in Veneto, oggi più di solidi urbani e il 64% la dichiarazione di inizio delle 975 mila pari al 20% della popolazione, crescerà attività produttive. del 45% da qui a vent’anni, e la variazione prevista sale addirittura al 67% per la fascia di età dei molto La sostenibilità sociale anziani, ossia dagli 80 anni in poi. Destano attenzione alcuni importanti La dimensione e le caratteristiche della conseguenze sociali ed economiche del fenomeno popolazione influenzano nel lungo periodo dell’invecchiamento. I territori in calo demografico la sostenibilità dello sviluppo. Secondo le più e in cui la popolazione è prevalentemente anziana recenti proiezioni dell’Eurostat, nel 2060 l’intera dovranno rivedere l’offerta di beni e servizi pubblici popolazione dell’Unione europea dovrebbe di base come la salute, il trasporto e la proposta
  • 20. crescita e responsabilità residenziale; senza contare i cambiamenti negli residenzialità per gli anziani (65%), le politiche equilibri familiari e l’aumento di potenziali anziani soli. regionali hanno inteso potenziare negli anni più Dal punto di vista economico gli anziani recenti il finanziamento della domiciliarità, che oggi rappresentano un segmento vulnerabile della copre il 13% delle risorse. popolazione. In Veneto il 16,5% degli anziani è a rischio di povertà, più della popolazione complessiva Integrare i migranti (9,7%); maggiormente esposte le donne anziane, Il contributo della componente migratoria, sia in che incontrano serie difficoltà economiche date termini di ingressi dall’estero che di nuove nascite, le pensioni mediamente più basse: circa 1 su 5 è a è importante per ristabilire l’equilibrio demografico rischio di povertà. in un Paese, come il nostro, dove la fascia giovane Mediamente un anziano veneto vive con una della popolazione è in diminuzione. In Veneto pensione di 11.300 euro, neanche mille euro al l’immigrazione è un fenomeno decisamente mese, poco meno della situazione nazionale. consistente: ben l’11,3% degli immigrati nel nostro Oltre alla questione previdenziale, l’invecchiamento Paese ha scelto, infatti, il Veneto per stabilire la sta richiamando l’attenzione sul tema della propria dimora, tanto da risultare la terza regione sostenibilità della spesa pubblica sanitaria, specie per attrazione dall’estero. Oggi gli stranieri residenti per l’assistenza di lungo periodo: se è vero che la in Veneto sono 480.616 e rappresentano il 9,8% vita media si allunga, è vero anche che nell’ultima della popolazione, contro il 7% a livello nazionale parte della vita l’anziano non sarà autosufficiente, e secondo le previsioni Istat nel 2030 supereranno anzi il periodo compreso tra l’insorgere della non il milione, diventando il 19% della popolazione autosufficienza e il decesso è destinato nel tempo a complessiva. dilatarsi. Ad esempio, in Veneto il 68% delle persone Una delle peculiarità del fenomeno è la molteplicità 19 di oltre 75 anni è affetto da almeno due malattie dei Paesi di provenienza. Il Veneto si configura come croniche degenerative, mentre per le persone di un puzzle di differenti etnie che affonda le radici età 65-74 anni la prevalenza della multi cronicità è nella storia: nel corso degli anni si è assistito, infatti, del 46%. a mutamenti nelle correnti migratorie, in termini L’evoluzione della spesa sanitaria dipenderà sia di quantità che di nazionalità dei flussi. Oggi quindi non solo dall’invecchiamento, ma anche troviamo rappresentati tutti e cinque i continenti dall’incidenza della disabilità tra gli anziani, per un totale di 169 nazionalità. dal disequilibrio tra cure formali e informali, Alla migrazione volontaria si affianca una migrazione oltre che dalla tipologia di servizi che il sistema più forzata, costituita da persone costrette a fuggire intende mettere a disposizione: residenziale, dalle proprie terre di origine a causa di persecuzioni, semiresidenziale o domiciliare, di natura economica rivalità etniche o conflitti armati. Recentemente o in forma di servizi. l’Italia è chiamata a gestire l’immigrazione In Veneto la rete assistenziale rivolta agli anziani d’emergenza di cittadini dei Paesi del Nord-Africa non autosufficienti è frutto di politiche che negli che, assieme ad altri del mondo arabo, stanno anni hanno prodotto una molteplicità di interventi fuggendo da una situazione politica e sociale di in relazione alla complessità del bisogno sociale forte difficoltà. Il nostro Paese si impegna a dare e sanitario. Inoltre, considerando l’importanza di accoglienza e un’adeguata ospitalità nei vari centri mantenere l’anziano nel proprio ambiente familiare, distribuiti su tutta la penisola: la ripartizione dei abitativo e sociale, l’orientamento delle politiche profughi tra le regioni avviene in base all’ammontare regionali sta assecondando la permanenza della della popolazione residente, ciò vuol dire che ogni persona anziana presso il proprio domicilio, 1.000 profughi 93 sono accolti in Veneto. Sulla base riservando l’accoglienza residenziale alle persone dei dati forniti dalla Protezione Civile della Regione non altrimenti assistibili. Veneto, in continuo aggiornamento, da metà aprile Nel 2010 il Fondo regionale per la non autosufficienza al 16 maggio 2011 si sono susseguite più ondate di ammonta a oltre 704 milioni di euro, in aumento arrivi, per un totale di circa 700 persone. rispetto all’anno precedente del 3,5%. Anche se Tra gli stranieri che arrivano nel nostro territorio, la maggior parte delle risorse è destinato alla non tanto per scelta quanto per necessità, ci sono