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EVENTI raccontati da chi gli EVENTI li organizza per professione
N. 0




                                                                                                             APRILE 2012 _N. 0 _ANNO 0

                                                                                                             Direttore Responsabile
                                                                                                             FABIO CAROSI -
                                                                                                             fabio.carosi@studioevento.it
                                                                                                             ph. +39 348 7167286


                                                                                                             Redazione
                                                                                                             VERONICA CASTELLANO -
                                                                                                             veronica.castellano@studioevento.it
                                                                                                             ph. +39 331 1986569

                                                                                    APRILE 2012_N.0_ANNO 0   Grafica e Impaginazione
                                                                                                             ANTONELLA MARTELLUCCI -
                                                                                                             antonella.martellucci@studioevento.it
                                                                                                             ph. +39 331 1986570


                                                                                                             Ufficio Stampa
                                                                                                             VERONICA CASTELLANO -
                                                                                                             ufficiostampa@studioevento.it
                                                                                                             ph. +39 331 1986569


                                                                                                             Promozione e Pubblicità
                                                                                                             CARLA STOCCHI -
                                                                                                             carla.stocchi@studioevento.it
                                                                                                             ph. +39 346 4953856
                       8 marzo: il
                       racconto
                                                                                                             Redazione
                                                                                                             STUDIO EVENTO comunicazioni creative
                                                                                                             Via Cavallini, 8 Rieti
                       dell’incendio ha                                                                      ph. +39 0746 210665

                       una funzione
Se mag - APRILE 2012




                                                                                                             fax +39 0746 211101


                       evocativa.
                                                                                                             info@studioevento.it



                       La storia è                                                                           Online e Anteprima
                                                                                                             www.studioevento.it

                       tutt’altro                    Green economy e                                         www.facebook.com/sevuoicambia


                                                     green marketing: il             Arte e creatività
                                                     futuro futuribile. La           al servizio
                                                     rincorsa al pianeta             dell’emozione.
                                                     sano e salubre tra
                                                     proposte e proteste.
                                                                                     Passione e
                                                                                     professione               SE             S T U D
                                                                                                                              E V E N T O
                                                                                                                             comunicazioni
                                                                                                                                                I    O

                                                                                                                                              creative
EDI-
                     Il termine comunicazione nel suo significato originale vuol dire “mettere in
                     comune” ossia condividere con gli altri pensieri, opinioni, esperienze, sensazioni
                     e sentimenti, creare con essi una relazione e quindi uno scambio. Da qui la fon-
                     damentale differenza fra informazione e comunicazione: la prima è acquisizione
                     di conoscenze riferite in modo autonomo anche inconsapevole, la seconda esige
                     la presenza di un’intenzione.
                     La Studio Evento è una agenzia di comunicazione e quindi, per quanto lapalis-




TO-
                     siano possa sembrare, comunica. Dico possa sembrare perché in realtà - nei
                     fatti - così scontato non è. Oggi da una agenzia di comunicazione la gente si
                     aspetta che organizzi eventi, realizzi brochure, depliant, audiovisivi, siti internet.
                     Mi serve un logo, un bel biglietto da visita, fate anche ufficio stampa? Stampate
                     manifesti? Si facciamo tutto questo e anche altro ma principalmente facciamo
                     comunicazione. Questo è il nostro mestiere. Diamo vita a idee, trasformiamo




RIALE
                     i concetti in forma o le forme in pensieri. Il problema non è - ad esempio -
                     realizzare un evento, un marchio, un video o un sito web, ma farlo in modo che
                     risponda alle reali necessità comunicative, che sappia esprimere dei valori, che
                     sappia trasmettere un messaggio chiaro e definito, che sappia, in sostanza,
                     generare interazione fra proponente e ricevente.
                     Se in una foresta cade un albero, genera un suono. La domanda è: quel suono
                     esiste se non c’è nessuno ad ascoltarlo? La nostra risposta è semplicemente no!
                     Ecco dunque il perché di questo magazine: far ascoltare quel suono e contribuire
   di Fabio Carosi   a generarne altri.
                     Partecipare agli eventi e comunicarli è il nostro modo di contribuire a generare
                     cultura, per questo motivo abbiamo deciso di viaggiare insieme agli accadimenti
                     e trasformare in magazine la nostra agenda di approfondimenti. Le iniziative, i
                     luoghi di interesse, le strutture, le associazioni, gli eventi, sono elementi legati
                     alla produzione della cultura e come tali noi li comunichiamo. L’impegno è legato
                     all’approfondimento e all’articolazione delle tematiche, agli aspetti grafici che
                     richiamano e sviluppano i contenuti e le situazioni. Alcuni eventi contengono
                     un potenziale di cultura che non deve limitarsi all’accadimento in sé ma ha il
                     diritto di svolgersi nel richiamo che genera un movimento intellettuale, un’idea
                     creativa, uno stimolo alla riflessione. Testo, immagini e grafica raccontano ed
                     evocano, soddisfano il piacere visivo, creano un percorso immaginario, introdu-
                     cono, seguono e articolano il pensiero.
                     La nostra intenzione è quella, dunque, di promuovere il patrimonio culturale
                     della città di Rieti attraverso la valorizzazione e l’approfondimento degli eventi.
                     Ogni riferimento abbraccia e coinvolge persone, luoghi, fatti e tematiche. Il
                     carattere atemporale che conferiamo a ciò che scriviamo, tramite l’approfondi-
IN-
                       mento e lo sviluppo delle tematiche, consente di usufruire del patrimonio culturale
                                                                                                                      6. PROTESTE CREATIVE
Se mag, un             degli eventi e di dilatarne le possibilità di arricchimento. Il magazine diventa così
                       un’agenda dell’accaduto, un portfolio di contenuti, una mappa di possibilità.
contenitore di idee    Ogni mese racconteremo alcuni degli eventi della città, coloro che li hanno
                       promossi, i luoghi in cui si sono svolti, i personaggi che hanno partecipato,                  10. EMOZIONI
e di progetti aperto   comunicandoli attraverso la ramificazione dei contenuti e l’ideazione della grafica.
                                                                                                                      DIMEZZATE il potere

                                                                                                                DI-
                       Non possiamo e non dobbiamo permetterci di sottovalutare il peso e il potere
a chiunque voglia      delle parole ma dobbiamo, al tempo stesso, avere il coraggio di mettere le nostre
                       risorse al servizio di tutti. Questo vuole essere il SE mag: un contenitore di idee e          suadente della musica
sposarne la linea      di progetti aperto a chiunque voglia sposarne la linea ispiratrice.
                       In questo numero zero troverete ciò che nel trascorso mese di marzo abbiamo
ispiratrice            deciso di seguire, raccontare e valorizzare. Nel farlo è successo qualcosa di più:
                       molti dei soggetti che si sono trovati - per nostra scelta - a essere coinvolti in
                                                                                                                      12. “DOVE LE PAROLE


                                                                                                                CE
                       questo nostro progetto, hanno inconsciamente e indirettamente interagito fra loro.
                       Alcuni hanno condiviso idee, altri cercheranno di realizzare insieme progetti che
                                                                                                                      FINISCONO, INIZIA LA
                       non sapevano di avere in comune. Ci dispiace solo di non aver potuto raccontare
                       tutto ma ci auguriamo di poterlo fare in futuro, grazie a coloro che vorranno
                                                                                                                      MUSICA” C. J. Heine
                       partecipare, che vorranno contribuire a portare in città il loro apporto. La strada
                       è lunga, inizia oggi con un numero zero in formato elettronico che si impegnerà
                       a raggiungere un numero il più elevato possibile di persone. E così continuerà,                16. IL MESTIERE
                       finché - siamo convinti presto - avrà la forza di uscire in formato cartaceo. Di forza
                       dovrà averne molta perché non dovrà costare un centesimo. Non può costare un                   DELL’ARTE
                       centesimo perché perderebbe in un attimo del suo significato: la cultura è un bene
                       troppo prezioso per avere un prezzo.

                       Buona lettura,
                                                                                                                      20. STORIA DELL’8
                                                                                                                      MARZO: dalla lotta
                                                                                                                      all’evocazione

                                                                                                                      28. NELLA MIA ORA DI
                                                                                                                      LIBERTÀ

                                                                                                                      31. BETTO IL
                                                                                                                      CASSONETTO
IN-   34. LA COMUNICAZIONE
      ECOSOSTENIBILE:
DI-   cambiamento in verde
CE
                                   LE
      38. GREEN FUTURE

      42. LE MONTAGNE
      DELLA CONDIVISIONE
                             BUONA U




                                  TT
      46. COMUNICAZIONE
      ED EVENTI: la promo-

                                   RA
      commercializzazione
      turistica

      48. I LUOGHI
      DELL’INCANTO

      54. LA NUOVA
      SOCIETÀ, QUELLA
      INTEGRATA
PROTESTE CREATIVE

PROTESTE CREATIVE

                                                         di                         genere di laboratori?”. E qui Marina si illumina: “Da
                                                              Veronica Castellano
                                                                                    due anni siamo iscritti ai laboratori didattico-museali
                                                                                    cui partecipano i bambini di cinque anni. Seguono
                                                                                    percorsi studiati appositamente per stimolare e
                                                                                    sviluppare curiosità e inventiva. Osservano le opere
                                                                                    guidati dagli operatori del museo, si concentrano
                                                                                    sui visi, sui vestiti, sui colori. Poi creano, disegnano,
Le immagini dei dipinti del Calcagnadoro scorrono                                   assemblano insieme materiali. Prendono confidenza
sullo schermo del pc, per fortuna la sala è buia così                               con l’arte”. La Giunta Regionale ha ridotto della
si vedono meglio. Ma non come dovrebbero. La                                        metà i fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici
sala buia in cui siamo è la n. 9 del Museo Civico di                                e alle Biblioteche della Regione Lazio. Così, oggi
Rieti (Sezione Storico-Artistica), quella che ospita                                04 marzo 2012, partecipiamo alla seconda giornata
i preziosi dipinti del pittore ottocentesco. Per oggi                               della “Festa dei Mezzi Musei del Lazio”: percorsi
dobbiamo accontentarci di vederli al pc, il museo è                                 dimezzati, comunicazioni a metà, sale buie, opere
in protesta (creativa). Il volto della vergine dello stra-                          semi-coperte, stanze parzialmente accessibili.
ordinario dipinto di Luca di Tommè (1350) “Madonna                                  L’idea di questa manifestazione è del Dott. Guido
col bambino e Santi” è coperto di carta così, spiega                                Accascina, direttore del Museo Modern Automata
la guida, non potete ammirare l’influenza bizantina                                 di Montopoli, e della Dott.ssa Monica De Simone,
che si riscontra nel dipinto. Tra un corridoio e l’altro                            direttrice del Museo Civico di Rieti. Alla fine di
mi porgono un paio di occhiali, una lente è oscurata                                gennaio hanno presentato il progetto al Coordi-
da un pezzetto di carta rossa. Mentre cerco di capire                               namento dei Musei del Lazio, dopo un incontro
cosa c’è in una teca coperta da un velo arancione,                                  tra direttori dei musei e associazioni culturali, che
il Dott. Palmiro Innocenzi legge alcuni passi del                                   ha aderito con grandissimo entusiasmo. “Loro
“Il visconte dimezzato” (Italo Calvino). La sala del                                dimezzano i fondi, noi raddoppiamo l’impegno” ci
museo dedicata ai laboratori per ragazzi è al buio,                                 racconta la De Simone che, con gioia, ci dedica del
peccato, i disegni dei piccoli artisti si intuiscono                                tempo per un’intervista: “Questa iniziativa è partita
interessanti. Vicino a noi passeggia Marina Gallotta,                               dal territorio reatino dove l’attenzione alla cultura è
insegnante della scuola per l’infanzia, e ci dice:                                  molto alta. Abbiamo voluto comunicare il SISTEMA
“Se riducono drasticamente i fondi al Museo Civico                                  come organismo e non come semplice contenitore
addio ai laboratori con i bambini”. Chiediamo: “Che                                 di opere d’arte. La cultura, quindi anche l’arte, è un




6                                                                                                                                         7
DI TUTTO
                     SEmag   investimento di lunga durata che forma il cittadino,                                     PROTESTE CREATIVE
                             che lo accompagna nella sua crescita culturale.
                             Desideriamo essere un punto di riferimento culturale
                             per il territorio”. Sorride: “Almeno ci proviamo”. Ci
                             racconta le iniziative che animano il Museo Civico,




CONOSCIAMO
                             una più interessante dell’altra. Ci colpisce in modo
                             particolare la NOTTE AL MUSEO dove i bambini di
                             età compresa tra gli otto e i quattordici anni vivono
                             un’esperienza di familiarizzazione con l’arte: entrano
                             alle ore 20.00 e svolgono attività fino alle ore 01.00,
                             dormono al museo e, quando si svegliano, fanno co-
                             lazione tra le opere d’arte, infine rielaborano questa




IL PREZZO,
                             esperienza con loro creazioni artistiche.
                             La Dott.ssa De Simone ci tiene a sottolineare che
                             questa protesta non è “contro” qualcosa ma una
                             richiesta di risposte, l’espressione di una volontà
                             di condividere e affrontare insieme le problemati-
                             che legate all’aspetto culturale toccato dalla crisi
                             di questo tempo. Con questa protesta creativa e




DI NIENTE
                             i suoi percorsi dimezzati si è voluto far riflettere
                             sul patrimonio storico-artistico e archeologico del
                             nostro territorio e sulla situazione in cui versano i
                             beni culturali nella nostra regione. Inoltre i cittadini
                             sono stati sensibilizzati alle problematiche e messi
                             a conoscenza non solo di quanto accadrà plausibil-




CONOSCIAMO
                             mente alla fruizione dei beni artistici e culturali ma
                             soprattutto di quanto sia profondo il bisogno di co-
                             noscenza e scoperta. La fruizione dimezzata dell’arte
                             e delle sue potenzialità espressive e comunicative
                             è stata esperienza diretta del rapporto che ciascuno
                             ha con l’arte. Torneremo per la metà che ci è stata
                             sottratta.




IL VALORE
                             Entrando al Museo Civico sulla porta leggiamo: “Di
                             tutto conosciamo il prezzo, di niente conosciamo il
                             valore” (F. Nietzsche), uscendo ce lo lasciamo alle        www.regione.lazio.it/musei/rieti/
                                                                                        www.comune.rieti.it/Cultura_eventi/museo/default.
                             spalle.
                                                                                        htm
                                                                                        www.modernautomatamuseum.com
             F. Nietzsche                                                               www.mezzimusei.it




                                                                                                                                        9
EMOZIONI DIMEZZATE

EMOZIONI DIMEZZATE
                                                                                                                                                                                                 il potere suadente della musica




il potere suadente della musica
                                                                                                   esistenti al mondo, quanta creatività rimarrebbe           Dott.ssa Monica De Simone, con entusiasmo, rabbia
                                                                   di
                                                                        Veronica Castellano        inespressa, quante emozioni non vissute, quanto            e commozione. L’Assessore alla Cultura del Comune
                                                                                                   dolore non goduto, quanta gioia non commossa.              di Rieti, Prof. Gianfranco Formichetti, presente in
                                                                                                   L’arte la amiamo e la viviamo per l’ingordigia di          sala, ci dice: “L’impegno del Comune nel promuovere
                                                                                                   noi, per l’amore di noi stessi. Essa va oltre la sua       la cultura e le strutture che la ospitano è tanto. L’af-
                                                                                                   bellezza estetica e sensoriale e ci spinge dentro di       fluenza massiccia alla manifestazione dei Mezzi Mu-
                                                                                                   noi, in quella interiorità che esaltiamo con lei. Con le   sei conferma quanto i cittadini siano amanti dell’arte
                                                                                                   composizioni della Celletti accordiamo sentimenti e        e frequentatori dei luoghi a essa legati. Non posso
                                                                                                   pensieri, la sua musica sembra conoscere e contene-        condividere la scelta della Regione Lazio”.
                                          Risveglia, suscita, amplifica, commemora, rievoca,
                                                                                                   re ogni turbamento.                                        Inattaccabile la forma di protesta, indecente il vuoto
                                          stordisce, devia, anestetizza, ricorda. Le parole sono
                                                                                                   Alessandra Celletti non ci concede una esecu-              che lascia il silenzio. L’impossibilità espressiva
                                          mie o le sta suonando lei? Al pianoforte Alessandra
                                                                                                   zione completa nemmeno per il bis. Leggiamo                dell’arte, ben rappresentata in questa forma di
                                          Celletti, concerto solista per la Festa dei Mezzi Mu-
                                                                                                   nel programma dell’evento la sua dichiarazione:            protesta creativa, ci spinge a vivere un’interruzione
                                          sei del Lazio (protesta creativa per il dimezzamento
                                                                                                   “Aderisco convintamente a una protesta politica            delle nostre emozioni. È profanata l’alchimia del
                                          dei fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici e
                                                                                                   fatta finalmente con poesia e creatività: l’iniziativa     desiderio. Capiamo provando.
                                          alle Biblioteche della Regione Lazio ad opera della
                                                                                                   dei Mezzi Musei. È un modo surreale e forte di bat-
                                          Giunta Regionale) presso Palazzo Vecchiarelli, Rieti.
                                                                                                   tersi per richiamare l’attenzione sulle conseguenze
                                          Capita, a volte, che qualcuno seduto in platea duran-
                                                                                                   dolorose provocate dalla miope scelta di dimezzare
                                          te una rappresentazione artistica inizi a chiacchie-
                                                                                                   i fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici e alle
                                          rare con il vicino. Disturba la fruizione dell’arte ma
                                                                                                   Biblioteche della Regione Lazio. Quindi mi siederò
                                          oltremodo lo scorrere delle emozioni, il ripercorrere
                                                                                                   al pianoforte e suonerò le mie composizioni solo per
                                          sentimenti vissuti, i sogni, i vuoti, i desideri. A
                                                                                                   metà [...]”.
                                          disturbare l’esecuzione della Celletti non è nessuno                                                                                          www.mezzimusei.it
                                                                                                   “Ci ha regalato questa dolorosa esperienza” com-
                                          dei presenti ma lei stessa: interrompe a metà i                                                                                               www.alessandracelletti.com
                                                                                                   menta la Direttrice del Museo Civico di Rieti,
                                          suoi brani lasciandoci in un silenzio devastante. Lei
                                          smette di suonare, io smetto di scrivere.
                                          Ascolto e penso agli artisti. L’arte muove da una
“Disturba la fruizione dell’arte ma       esigenza espressiva dell’artista. L’arte, senza la
oltremodo lo scorrere delle emozio-       possibilità di fruizione, perde il suo valore sociale,
ni, il ripercorrere sentimenti vissuti,   la sua portata educativa, il suo impatto emotivo,
                                          la sua missione: comunicare emozioni e generare
i sogni, i vuoti, i desideri”             sensazioni. Se bruciassero metà dei pianoforti




10                                                                                                                                                                                                                      11
L’atmo-

“DOVE LE PAROLE FINISCONO,
                                                                                                                  sfera intensa e leg-
                                                                                                            gera ha accolto tutti in un
                                                                                                         abbraccio discreto ma profondo.

INIZIA LA MUSICA”                                                                                     Dopo sei mesi riprende a Rieti
                                                                                                      MUSICA IN OSPEDALE, il progetto
                                                                                                      con cui l’Associazione Culturale
Christian Johann Heinrich Heine                                                                        Musikologiamo porta la musica in
                                                                                                        ospedale, al reparto di Radiote-
                                                                                                      rapia Oncologica del San Camillo de
                                                                                                       Lellis. Antonio Sacco, presidente
                                                                                                         di Musikologiamo, ci racconta
                                                                                                              il perché di questo
                                                                                                               progetto: “Spesso il
                                                                                                                malato perde il contatto
                                                                                                               con la realtà, la sua vita
                                        di                                                                  diventa disagio e depressio-
                                             Veronica Castellano
                                                                                                      ne, perde alcune di quelle capacità che gli
                                                                                           permettono il fluire del tempo e delle circostanze. La musica
                                                                               in ospedale è un modo per mantenere un contatto con la vita quotidiana. Rivivia-
                                                                            mo le persone nel contatto con la musica”. Il 03 marzo 2012 sono ripresi i concerti in
                                                                           ospedale, dopo mesi di interruzione dovuti ai lavori in corso per approntare un nuovo
                                                                          macchinario per l’esame TAC (un ringraziamento particolare va all’Avv. Innocenzo
                                                                                                de Sanctis, Presidente della Fondazione Varrone, che, attraverso la
                                                                                                 fondazione, ha contribuito in maniera importante all’acquisto del
“Spesso il malato perde il contatto                                                              nuovo macchinario).
con la realtà, la sua vita diventa                                                             L’appuntamento con il MUSÌ TRIO, composto da Sandro Sacco (flauto),
disagio e depressione, perde alcune                                                           Ovidio Ovidi (clarinetto) e Paolo Paniconi (pianoforte), è al reparto di
                                                                       Radioterapia         Oncologica. Scendiamo le scale, percorriamo corridoi, un sentiero che porta
di quelle capacità che gli permetto-                                   da un’altra           parte, in un’altra vita, quella sotterranea e nascosta, dolce e delicata, di
no il fluire del tempo e delle circo-                                 chi vive con          pacato sentimento l’altra faccia della medaglia. Ci accoglie un piccolo teatro
stanze. La musica in ospedale è un                                   allestito        nella hall del reparto. Si chiacchiera, si ride, ci si incontra, prima e dopo il concerto.
                                                                                    Un intervento del Dott. Prof. Mario Santarelli, primario del reparto, mette subito le cose
modo per mantenere un contatto                                                in chiaro: “Siamo in una fase di crisi del sistema e della società ma non bisogna far calare
con la vita quotidiana. Riviviamo le                                l’attenzione verso i pazienti. MUSICA IN OSPEDLE riprende i suoi appuntamenti con cadenza mensile”.
persone nel contatto con la musi-                                  Il Maestro Paniconi in sottofondo suona Lucio Dalla. Inizia il concerto.
                                                                   Da Offenbach a Faurè, da Rossini a Rota, da Morricone a Shostakovich, per finire con Libertango di
ca”                                                                Piazzolla.
                                                                   La musica ha da sempre un ruolo profondamente importante nell’evoluzione dell’uomo, in tutte le fasi che
“DOVE LE PAROLE FINISCONO, INIZIA LA MUSICA”
C.J.H. Henie
                                                                                                           SEmag                                                 “DOVE LE PAROLE FINISCONO, INIZIA LA MUSICA”
                                                                                                                                                                                                       C.J.H. Henie




accompagnano la sua vita, nel tempo quotidiano e in                                                                “Dove fiorisce il rosmarino
quello extra-ordinario.
Musikologiamo lo sa bene e lo mette in pratica.
                                                                                                                   c’è una fontana scura
Molteplici sono i progetti che hanno preso corpo in                                                                dove cammina il mio destino
questi anni, nonostante le difficoltà e lo scetticismo
che incontrarono all’inizio dell’avventura nel 2004
                                                                                                                   c’è un filo di paura
quando, al primo concerto in ospedale, in platea                                                                   qual’è la direzione
c’erano tre persone. Tutt’altra storia oggi. Sala
piena. Nel tempo, grazie ai contributi economici                                                                   nessuno me lo imparò
di associazioni, sponsor e privati, l’Associazione                                                                 qual’è il mio vero nome
Musikologiamo ha dotato l’ospedale di strumenti
musicali, amplificatori e materiale affinché il reparto                                                            ancora non lo so
sia indipendente nel gestire con i pazienti, degenti
e non, attività legate alla musica. Nell’attesa di una
visita o di un esame perché non cimentarsi in un po’                                                               Quando la luna perde la lana
di musica dal vivo. Questo progetto sta prendendo
corpo in una collaborazione tra il reparto di Radiote-
                                                                                                                   e il passero la strada
rapia Oncologica e Musikologiamo per consentire ai                                                                 quando ogni angelo è alla
pazienti di suonare o imparare a suonare nei tempi
di attesa ospedaliera. La musica può intervenire fa-
                                                                                                                   catena
vorevolmente per creare nuovi momenti di sollievo,                                                                 e ogni cane abbaia
aggregazione, sostegno, per rivisitare un concetto
di vita che necessariamente assume un’altra forma.                                                                 prendi la tua tristezza in mano
Il silenzio e l’apatia che spesso avvolgono i pazienti    Prossimi appuntamenti ad aprile, non solo il             e soffiala nel fiume
nel tempo della malattia tendono all’isolamento           concerto in ospedale ma anche un momento
della persona mentre invece sono indispensabili           di incontro e confronto, nella settimana della           vesti di foglie il tuo dolore
la condivisione e la comprensione. Per aiutare ad         cultura (14 – 22 aprile 2012), con un convegno
                                                          sui RISVEGLI CON LA MUSICA.
                                                                                                                   e coprilo di piume”
affrontare un momento difficile caratterizzato da
una trasformazione emotiva ricca di contraddizioni
MUSICA IN OSPEDALE apporta il suo contributo.                                                                      CANTO DEL SERVO PASTORE ‐ Fabrizio De Andrè                       www.musicainospedale.it
                                                                                                                                                                                     www.musikologiamo.it




                                                                                                                                                                                                           15
IL MESTIERE DELL’ARTE

IL MESTIERE
DELL’ARTE
      di
                                                                                                  Impara                                                             Politiche Giovanili, e il Dott. Francesco Tancredi,
           Veronica Castellano                                                              l’arte e mettila                                                         Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili, hanno
                                                                                        da parte. Non all’Officina                                                   tagliato il nastro e scoperto la targa dell’Offici-
                                                                                      dell’Arte e dei Mestieri di Rie-                                               na dell’Arte e dei Mestieri di Rieti. Entrambi gli
                                                                                   ti, realizzata dall’Associazione Mu-                                              Assessori, durante la conferenza, tenutasi nella
                                                                                 sikologiamo di Rieti in collaborazione                                              sala “Broadway”, la più grande dell’Officina, hanno
                                         con Aesop Studio                 di Fara Sabina. Qui l’arte è il primo passo per                                            sottolineato più volte quanto sia importante che
                               crearsi un mestiere, per imparare come realizzare concretamente i sogni. Ha inaugurato                                                questo progetto conduca i giovani verso l’apprendi-
                          oggi questo luogo di aggregazione, sperimentazione, conoscenza. L’Officina è il frutto del        “La condivisione delle idee e delle      mento pratico di un mestiere, partendo proprio dalle
                       lavoro e dell’impegno di chi ne ha progettato aspetti culturali, artisti e pratici vincendo                                                   quattro ragazze che qui hanno trovato occupazione.
                   il bando promosso dalla Regione Lazio nell’ambito dell’iniziativa “Sviluppo di una rete                  doti personali crea professionalità e    Caterina Battistelli, Tiziana Guadagnoli, Roberta
                regionale di Officine dell’Arte”. Il progetto è promosso dalla Presidenza del Consiglio                     quindi mestieri. L’Officina dà l’input   Lucandri e Silvia Santilli esprimono il loro entusia-
              dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della                   e i ragazzi ci mettono il sogno”         smo e coinvolgimento in questo progetto che le vede
             Regione Lazio, dalla Provincia di Rieti e dal Comune di Rieti. L’Officina è aperta ai giovani                                                           protagoniste su più fronti: dalla gestione logistica
           e non, che desiderano scoprire l’arte mettendoci le mani: musica, danza, pittura, scultura e                                                              degli spazi ai contatti con l’esterno, dalla cura dei lo-
           cinema sono le macro discipline attorno a cui stanno prendendo corpo i progetti. Il Comune di Rieti                                                       cali al supporto ai ragazzi che frequentano l’Officina.
           ha messo a disposizione i locali dell’ex Centro Giovanile in Viale Maraini, 75 in cui sono state adibite                                                  La Battistelli, psicologa, ribadisce l’importanza di
            quattro sale dotate di strumentazioni per le attività: batterie elettroniche e                                                                           questo progetto: “è un bene della collettività, uno
             acustiche, chitarre, tastiere, mixer, microfoni, impianti di registrazione, com-                                                                        spazio costruttivo che diventa occasione ed esempio
              puter e telecamere professionali. Due ampie terrazze e un enorme giardino                                                                              per i ragazzi”.
               attendono l’estate per le attività culturali all’aperto. Lo scopo principale                                                                          Quello che si temeva potesse essere un tasto do-
                 di questo progetto è offrire ai giovani un luogo di aggregazione in                                                                                 lente per le attività, il centro anziani al pian terreno
                   nome dell’arte quale possibilità di futuro non solo per coltivare le                                                                              dell’edificio, si è invece dimostrato occasione di
                     passioni ma anche per trasformarle in un mestiere. Docenti pro-                                                                                 confronto e collaborazione. Il Sig. Benito, rappre-
                        fessionisti tengono corsi, seminari e laboratori nei vari ambiti                                                                             sentante del Centro Anziani del Comune di Rieti,
                          artistici e seguono i ragazzi nella realizzazione pratica                                                                                  si è detto estremamente felice della presenza dei
                             delle loro doti artistiche.                                                                                                             giovani e si è dimostrato disponibile a offrire la
                                Poco dopo le 11.00 del 12 marzo 2012 la                                                                                              sala da ballo per accogliere le rappresentazioni
                                     Dott.ssa Gabriella Sentinelli, Assessore                                                                                        artistiche prodotte dai ragazzi. Il suo augurio è che
                                           Regionale all’Istruzione e alle                                                                                           per i giovani ci sia modo di esprimersi e lavorare con




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IL MESTIERE DELL’ARTE                                                                                                 SEmag                                                               IL MESTIERE DELL’ARTE




                                                                                                                              Giorgia. C’è anche Stefano Pozzovivo, storica voce di




l’arte affinché questa possa diventare parte concreta       eti in questo progetto. L’Officina, dice Antonio, “deve
del loro futuro. Un grande incoraggiamento anche            essere un contenitore di idee sostenuto dalle stesse
dal Dott. Fabio Carosi, direttore creativo della Studio     idee”. Di collaborazione parla anche l’Assessore
Evento, ideatore dei due video di presentazione             Tancredi riferendosi ai media locali coinvolti e alla
dell’Officina: “Per essere artisti non bisogna essere       programmazione da fare sul territorio, a prescindere
folli né spettacolari ma normali. Se si è giovani e         dal colore politico. In una breve intervista ci dice:
si sta insieme è già una forma d’arte. Pensare di           “La condivisione delle idee e delle doti personali
diventare Jimy Hendrix è quello che fa diventare            crea professionalità e quindi mestieri. L’Officina dà
l’arte un mestiere”. L’intervento di Antonio Sacco,         l’input e i ragazzi ci mettono il sogno”.
presidente di Musikologiamo, ribadisce l’importanza         Nel pomeriggio torniamo all’Officina, l’inaugura-
dell’occupazione data alle quattro ragazze dipenden-        zione continua tutto il giorno con le porte aperte
ti dell’Officina, della felicità e della responsabilità     agli iscritti e a chi desidera curiosare tra le sale e
che questo rappresenta per lui. Sottolinea la rete di       le attrezzature. Tra i presenti il Maestro Luciano                                                                        www.officinadellarterieti.it
relazioni che l’Officina ha già all’attivo con molteplici   Torani, uno dei più prestigiosi tecnici del suono del                                                                     www.aesopstudio.com
Associazioni e la volontà di coinvolgere la città di Ri-    panorama italiano contemporaneo. Ha collaborato                                                                           www.musikologiamo.it




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STORIA DELL’8 MARZO:
                                                                                                                           DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE




                                Il racconto ha la forza emotiva della rievocazione.      La narrazione, sottolinea la Prof.ssa Celestini, è il
                                Per questo ancora oggi si festeggia l’8 marzo richia-    modo migliore per raccontare perché trasforma la
                                mandosi a un fantomatico incendio in cui persero la      storia nell’esperienza di chi ascolta, in grado di sol-
                                vita alcune operaie in protesta rinchiuse in fabbrica    lecitare altre esperienze. È necessario quindi andare
                                dal proprietario che voleva impedir loro di scendere     oltre. Gli storici, i sociologi e gli antropologi hanno
                                in strada a manifestare. Questo episodio, accaduto       trascurato le origini della Giornata contribuendo
                                probabilmente nei primi del ‘900, non trova una          così al diffondersi di una identità fatua dell’8 marzo.
                                collocazione storica reale. Le versioni sono molte-      La Gissi nel suo testo ripercorre le tappe storiche,
                                plici ma di nessuna si trova dimostrazione concreta.     i presupposti, i temi, le relazioni e i valori legati a
                                Ciononostante è ancora oggi vivo il riferimento          questa giornata fornendo il quadro degli accadimenti
                                all’incendio per rievocare il sacrificio delle donne e   e delle spinte propulsive che portano ancora oggi a
                                festeggiarlo nella giornata dell’8 marzo. Il bisogno     festeggiare. L’autrice confessa di aver rivalutato l’8
                                di una narrazione evocativa per questa giornata ha       marzo dopo gli studi e gli approfondimenti fatti per
                                attraversato tutto il ‘900 resistendo ancora oggi.       la stesura di questo testo. Ammettiamo anche noi di
                                La verità storica dell’8 marzo come Giornata             avere oggi una visuale diversa di questa ricorrenza.
                                internazionale delle donne invece esiste ed è ricca      Abbiamo letto il libro.
                                di accadimenti, valori, simboli che si articolano
                                lungo un percorso iniziato nel 1907 a Copenhagen.        L’8 marzo, divenuto solo nel secondo dopoguerra un
                                Lo leggiamo nelle pagine del libro “Otto marzo. La       appuntamento fisso per le donne italiane, affonda
                                Giornata internazionale delle donne in Italia” di        le sue radici nella prima Conferenza internazionale
                                Alessandra Gissi, Edizioni Viella (2010) e lo abbiamo    delle donne socialiste tenutasi a Copenhagen nel
                                ascoltato il 10 marzo 2012 presso la Sala Conferenze     1907, dove Clara Zetkin invitava le donne proletarie
                                di Palazzo Dosi di Rieti dove si è svolto un incontro    di tutto il mondo a unirsi. Nel 1910 la stessa Zetkin,
                                dedicato alle radici storiche della Festa della donna,   in occasione della seconda Conferenza internaziona-
                                organizzato dal Comitato Elettorale di Simone            le delle donne socialiste, in cui si riuniscono donne
                                Petrangeli, candidato sindaco del centrosinistra per     provenienti da 17 paesi, propone di istituire una
                                la città di Rieti. Oltre ad Alessandra Gissi, Storica    manifestazione annuale relativa alle tematiche fem-
                                dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e      minili, con particolare attenzione alla rivendicazione
                                Simone Petrangeli, erano presenti la Presidentes-        suffragista. L’obiettivo principale e più immediato
                                sa della Società Italiana delle Storiche Dott.ssa        era quello di ottenere il diritto di voto. Perplesse
     di
          Veronica Castellano   Rosanna De Longis, la Prof.ssa Elisabetta Celestini e    furono le reazioni. In Italia nei festeggiamenti del
                                l’attrice Tosca.                                         Primo maggio 1911 compaiono i primi interventi pub-




20                                                                                                                                             21
STORIA DELL’8 MARZO:
DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE
                                                                                                                        SEmag                   STORIA DELL’8 MARZO:
                                                                                                                                                   DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE




                                                                                                                                “AV ANTI CON IL
blici delle donne. Il 2 marzo del 1913 “La difesa delle     te le principali organizzazioni di categoria femminili.             DIRITTO DI VOTO ALLE
                                                                                                                                DONNE''
lavoratrici” annunciò una manifestazione internazio-        La posizione politica del nostro paese in quegli
nale femminile prevista per quel giorno in Germania,        anni era poco chiara, anche il partito socialista che
Austria, Olanda, Svizzera, America e Russia, mani-          voleva affrontare la questione femminile non dava



                                                                                                                                “UGUALE LAVORO,
festazione di grande rilevanza politica per saldare i       segni di presa di posizione definitiva.
rapporti fra le militanti socialiste di varie nazioni e     Un anno importante è il 1921 quando la scissione
per sottolineare la demarcazione fra il movimento           del Partito socialista e la nascita del Partito comu-
socialista e il femminismo borghese. Il 1914 è l’anno       nista mettono in risalto le questioni interne legate


                                                                                                                                UGUALE SALARIO”
del primo vero 8 marzo dove in Germania si vuole,           alla Giornata: il Psi viene accusato di aver ignorato
da una parte, rendere onore alla Comune parigina            le celebrazioni e le donne socialiste rispondono di
della primavera del 1871 e, dall’altra, dimostrare          non averlo voluto festeggiare per non legare la cam-



                                                                                                                                “VOGLIAMO IL PANE E
che il partito socialista è in favore del suffragio         pagna suffragista al movimento delle femministe
femminile. La scelta della data dell’8 marzo coincide       borghesi. Le donne socialiste rivendicano l’8 marzo
con la giornata inaugurale della “Settimana rossa”          legandolo indiscutibilmente alla necessità di una



                                                                                                                                LE ROSE”
della propaganda e del reclutamento del partito. Il         rivoluzione socialista universale. Nel marzo dello
manifesto disegnato per l’occasione è rimasto uno           stesso 1921 le donne comuniste cercano di conferire
dei più famosi: al centro campeggia una donna scal-         enorme rilievo alla prima celebrazione della Giornata
za, non giovanissima (simbolo della consapevolezza          internazionale delle donne, non senza una vena


                                                                                                                                “LA PIAZZA É DONNA”
degli sforzi fatti sino a quel momento), con il volto       polemica nei confronti del Psi. Nel 1922 l’8 marzo
imperioso, che sventola una bandiera emblema del            assume contorni completamente differenti e viene
credo comune. Il forte contrasto cromatico dato dal         inglobato nella lotta contro il fascismo. La festa è



                                                                                                                                “LE MIMOSE? NO
bianco, rosso, giallo e nero è in linea con la durezza      troppo giovane per ancorare alla data una ricorrenza
quasi violenta dello slogan “Avanti con il diritto          e sfidare il regime per onorarla. Il regime fascista
di voto alle donne!”. L’8 marzo 1917 a Pietrogrado          non trascura di dedicare alle donne una ricorrenza:



                                                                                                                                GRAZIE, PREFERIAMO
manifestano coraggiosamente le operaie chiedendo            la Giornata della madre e del fanciullo, al di là della
il pane per i propri figli e il ritorno a casa dei mariti   quale però rimane vivo ma silenzioso l’8 marzo della
dalle trincee. Nello stesso anno le donne socialiste        lotta politica e sociale. Il 1945 è l’anno in cui ripren-
di Ginevra accostano al diritto di voto lo slogan:          dono i festeggiamenti per l’8 marzo dove, a Roma,


                                                                                                                                IL FUTURO”
“Uguale lavoro, uguale salario!”. Nell’Italia dei           nell’aula magna del Liceo Visconti, prendono corpo
primissimi del ‘900 ancora non si assiste ad alcuna         i temi della lotta per la cacciata dei tedeschi, contro
manifestazione ma vanno consolidandosi lentamen-            la fame, il freddo e la miseria, per ottenere un futuro




22
all’insegna della libertà e del progresso. Le donne di       SEmag   all’insegna della dimostrazione concreta delle capa-
tutte le associazioni, di diversi fronti politici e stampi           cità organizzative delle donne, delle loro attitudini
religiosi si uniscono all’insegna degli interessi                    imprenditoriali, di sensibilità artistica e di estese
comuni. Secondo le possibilità si festeggia in tutta                 capacità relazionali. Rivendicazioni e impegno si
Italia dove le donne dell’Udi (Unione donne italiane)                orientano verso il diritto delle donne al lavoro con
ottengono faticosamente il permesso di avere libero                  la difesa dell’occupazione femminile e la parità
il pomeriggio dell’8 marzo. È stata proprio l’Udi a                  salariale.
conferire alla Giornata il suo senso politico, la sua                Nei primi anni ’50 il riferimento alla Rivoluzione
organizzazione e la sua forza di propulsione, raggiun-               russa come base della Giornata è ingombrante così
gendo 400.000 iscritte dopo un solo anno di vita.                    si comincia a fare richiami e riferimenti a episodi
Per le donne uno dei problemi profondi di questo                     verosimili legati a un movimento operaio degli Stati
tempo è la rielaborazione dell’esperienza del conflit-               Uniti per poi ancorarsi definitivamente al mito delle
to e della Resistenza, il blocco insuperabile dovuto a               operaie carbonizzate in una fabbrica. In questi anni il
prigionia, torture e stupri prende il volto del pudore,              cuore della Festa della donna è la pace, relegando in
avallato da un contesto poco disposto all’ascolto e                  secondo piano i temi dell’emancipazione. Nono-
alla condivisione. La svolta decisiva arriverà solo                  stante ciò molte delle manifestazioni di quel tempo
negli anni ’70 quando la pubblicazione del libro                     hanno carattere eversivo contando arresti, morti, e
“Le donne di Ravensbrück” di Lidia Beccaria Rolfi e                  feriti perché affrontate e gestite come movimenti di
Anna Maria Bruzzone porta allo scoperto i temi della                 antagonismo politico e insubordinazione. Il benes-
deportazione femminile e della forza delle donne nel                 sere economico che cambia il volto dell’Italia tra il
resistere e rinascere.                                               1958 e il 1963 vede le donne protagoniste di questo
L’8 marzo 1946 le donne escono timidamente                           nuovo tempo. Anna Magnani, Gina Lollobrigida, So-
dall’accanimento della guerra, in una tappa di                       fia Loren e Virna Lisi sono le protagoniste, l’8 marzo,
passaggio tra il prima e il dopo, componendo e                       di una serie di copertine della rivista “Noi Donne”
distribuendo versi poetici insieme a un rametto                      che, nella seconda metà degli anni ’50, diviene un
di mimosa, pianta stagionale ed economica. Si                        vero e proprio rotocalco. Accanto ai temi consumi-
festeggiano la fine della guerra, la fine del fascismo,              stici che caratterizzavano la Giornata si affianca un
il riaffermarsi della democrazia, il desiderio di                    importante risultato per le donne: nel 1960 vengono
emancipazione e di elevamento culturale e sociale                    eliminate le differenze retributive tra uomini e don-
della donna e il diritto al voto ottenuto nel 1945. Nel              ne. Negli anni ’60 sono centrali i temi dei diritti al
1946 la Giornata internazionale delle donne riceve                   lavoro, della qualità di vita e della maternità per le
finalmente l’attenzione della stampa quotidiana. L’8                 lavoratrici. Nella Giornata internazionale delle donne
marzo 1947 si festeggia all’insegna delle 21 donne                   negli anni ’70 ai temi del lavoro si affiancano quelli
elette alla Costituente, rappresentanza femminile                    delle politiche sociali in un distanziamento dai partiti
che, con trasversalità, cerca di coniugare diverse                   e dalle organizzazioni di massa per la conquista di
culture politiche e sociali.                                         un’autonomia sia collettiva che individuale. In questi
Nel tempo la giornata conquista spazio e attenzione,                 anni viene messo profondamente in discussione il
connotandosi come momento di lotta e di festa                        rapporto tra i sessi e il femminismo contribuisce a
STORIA DELL’8 MARZO:                                                                                                                              STORIA DELL’8 MARZO:
DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE                                                                                                                           DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE




trasformare la coscienza e la vita delle donne. Lo       femminile che il giornale “L’Espresso” incornicia con      nelle difficoltà di comprensione e comunicazione
slogan del tempo era: “Vogliamo il pane e le rose”.      un titolo che denota un nuovo scenario: “La piazza è       su più piani: credenziali educative, competenze,
Nel 1972 per la prima volta le femministe scendono       donna”; nello stesso anno le confederazioni sinda-         specializzazioni e occupazione femminile. Un nuovo
in piazza per celebrare la Giornata internazionale       cali indicono a Milano un’ora di sciopero generale         impulso verrà probabilmente dalle giovani genera-
delle donne riunendosi a Campo de’ Fiori dove, sedu-     per l’occupazione femminile. Nel 1977 viene varata         zioni di donne che si interrogano su come difendersi,
te per terra, cercano di trascorrere un pomeriggio       la legge 903 sulla parità in materia di lavoro in cui si   sia a livello collettivo che individuale, da una nuova
di confronto e condivisione. Con il volantino di quei    passa dal concetto di tutela per la donna al principio     ondata di discriminazione.
giorni si vuole comunicare a tutte le donne, siano       del diritto di parità nel campo del lavoro. Sempre nel
esse operaie, impiegate, insegnanti, disoccupate,        ‘77 l’Assemblea generale dell’Onu adotta la risolu-
casalinghe, con il riferimento al denominatore           zione 32/142 che invita gli Stati membri, nel rispetto
comune dell’assoggettamento della condizione             delle loro tradizioni storiche e nazionali, a indire una
femminile al predominio maschile. Appare anche           “Giornata delle Nazioni Unite dei diritti delle donne
Jane Fonda inseguita dai fotografi. Nelle cronache       e della pace internazionale”, occasione in cui molte
giornalistiche di quel giorno si legge che alcune        nazioni scelsero l’8 marzo.
delle donne presenti abbiano aggredito gli agenti        Gli anni ’80 si aprono con l’entrata del femminismo
di polizia mentre secondo “Paese Sera” sono stati        cattolico nelle celebrazioni dell’8 marzo, caratteriz-
gli agenti ad aggredire le manifestanti. La reazione     zato da una folla mai presente prima alle manifesta-
sociale e mediatica a una così radicale presa di         zioni e agli incontri. I temi femminili si accostano a
posizione delle donne in merito ai temi di liberazione   quelli universali della guerra e del disarmo. L’8 mar-
sessuale, separatismo, autocoscienza e autodeter-        zo 1983 migliaia di donne manifestano davanti alla
minazione, è stata dura e di assoluta chiusura. L’8      base Nato di Comiso con lo slogan: “Le mimose?
marzo del 1974 è caratterizzato dal referendum per       No grazie, preferiamo il futuro”. L’estensione della
la legge sul divorzio. Il 1975 è l’Anno internazionale   comunicazione politica si apriva in quegli anni al
delle donne: le Nazioni Unite celebrano per la prima     circuito internazionale, dando luogo a una coesione
volta l’8 marzo come Giornata internazionale delle       mai raggiunta prima. Negli anni successivi i temi
donne. L’8 marzo 1975 predomina il tema della            furono quelli dell’ecofemminismo, della transcul-
salute delle operaie con riferimento ai disturbi         turalità e della critica alla globalizzazione fino ad
nervosi, alle conseguenze psicosomatiche e alle          arrivare agli anni ’90, dove ha predominato il tema
malattie psichiche dovute a una mancanza di tutela       delle pari opportunità.
                                                                                                                                         www.unionedonne.altervista.org
della fragilità emotiva delle donne. L’ 8 marzo 1976     Nell’ultimo decennio l’8 marzo ha perso la forza
                                                                                                                                         www.viella.it/libro/15
si svolge a Roma una manifestazione studentesca al       propulsiva, disgregandosi nel divario generazionale,                            www.noidonne.org




26                                                                                                                                                                       27
NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ

NELLA
MIA
ORA                                                                                                 Nasini, M.A. Rotondi, S. Ferraro, G. Petrella agli
                                                                                                    strumenti. Come fai a non diventare un delinquente
DI                                                                                                  se ti chiami Pomponio? Cominci da piccolo: risse con
                                                                                                    i compagni di classe, impietosi con il tuo nome, poi

LIBERTÀ
                                                                                                    passi al furto delle merendine per vendicarti e da lì il
                                                                                                    gioco è fatto. Un attore e quattro musicisti narrano,
                                                                                                    rievocano, riflettono nel tempo dell’ora d’aria del
                                                                                                    mattino. Tra una lacrima e un sorriso, come si dice
                                                                                                    a Roma, si dipana il vissuto di un detenuto che ride,
                 di                         Cosa hanno in comune un detenuto e Leopardi, un
                      Veronica Castellano                                                           soffre, pensa, cela a se stesso la drammaticità
                                            detenuto e una rock star, un detenuto e un poeta,       della sua condizione per poi rivelarla e nuovamente
                                            un politico e Picasso? Di Leopardi si dice avesse       risollevarla. Lo spettacolo usa il campo neutro del
                                            un animo turbato e per questo le sue poesie dense       teatro per una critica agrodolce al sistema giuridico
                                            di fiorente tormento, di una rock star dalla vita       e penitenziario. Si comincia subito con una rifles-
                                            sbandata che da essa tragga l’energia rock di testi e   sione “pertinente” e irriverente: un detenuto costa
                                            sound, della droga dei poeti che fosse la necessaria    allo Stato circa 150,00 euro al giorno: “se me ne
“Tra una lacrima e un sorriso, come         alterazione da cui potesse nascere il senso altro
                                            e maledetto della vita, della droga dei politici che
                                                                                                    davano pure la metà, da ‘mo che avevo smesso de
si dice a Roma, si dipana il vissuto        sia quasi onesta, dal taglio che Picasso inflisse
                                                                                                    andà a rubbà”. Da questa battuta, attraverso tutto
                                                                                                    lo spettacolo, Pomponio alterna le sue riflessioni ai
di un detenuto che ride, soffre, pen-       al suo orecchio si dedusse che fosse psicopatico,       suoi sentimenti fino, in conclusione, a considerare
sa, cela a se stesso la drammaticità        condizione necessaria per essere un artista straor-
                                            dinariamente creativo. E Pomponio Zella che è tutte
                                                                                                    la libertà dei liberi: tutte le persone libere che sono
della sua condizione per poi rivelar-       queste cose insieme e molto di più? Si dice che è un
                                                                                                    libere e non riescono a godersi un’ora libera. La
                                                                                                    tentazione di svelare battute e contenuti è fortissima
la e nuovamente risollevarla”               detenuto.                                               tanto è denso il testo di considerazioni intelligenti
                                            “Guardia...aria...guardia!”                             ed emozioni profonde. Il ritmo drammaturgico non
                                            Il Teatro dei Condomini in Rieti è carcere per una      perde un colpo. Le musiche accompagnano le parole
                                            notte. Prigionieri emotivi dei PRESI PER CASO,          e i gesti di Pellegrini, guidano tra le pareti sempre
                                            gruppo teatrale composto per 11/14 da ex detenuti       più strette della cella, nel rapporto tra il detenuto
                                            del carcere di Rebibbia, abbiamo vissuto in cella       e la moglie, nel tempo immobile del carcere, nella
                                            con Pomponio Zella un po’ più di un’ora. “NELLA         solitudine e nello svago. Ironia e amarezza, scherno
                                            MIA ORA DI LIBERTÁ” con Giampiero Pellegrini,           e affabulazione, sproloquio e poesia, cabaret e
                                            testi e monologhi di Salvatore Ferraro, e con M.




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NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ                                                  SEmag
                                                                                        BETTO IL
                                                                                        CASSONETTO
                           drammaturgia, luce e buio, immobilità e movimento,                                           Cassonetti di parole o parole di cassonetti? Il nuovo
                                                                                             di
                                                                                                  Veronica Castellano   libro per bambini di Stefano Mariantoni, BETTO IL
                           corpo vivo e corpo morto, silenzio e frastuono, apatia
                           ed emozioni, musica e monologo. Contraddizioni                                               CASSONETTO, salta fuori da un contenitore pieno
                           dell’esistenza. Ogni assente è presente nell’inter-                                          di parole abbandonate. Così l’autore e l’illustratrice
                           pretazione di Pellegrini e nella bravura di Ferrero,                                         del testo, Lucia Ricciardi, raccontano la storia del
                           autore dello spettacolo: la moglie di Pomponio, la                                           volume dedicato alla raccolta differenziata dei rifiuti
                           figlia, il padre, la madre, il giudice, le guardie, “ u                                      urbani. Una platea di piccoli e grandi uditori ascolta
                           cumpare”, i compagni di prigione. Però la vita in                                            la storia di Betto, un cassonetto stanco dei rifiuti che
                           carcere tutto sommato non è male, se non fosse                                               non vogliono più convivere tutti insieme. Per Tristina
                           per l’inganno iniziale: nel Codice Penale c’è scritto                                        la lattina, Marta la carta, Fantastica la bottiglia di
                           che la reclusione è solo una limitazione della libertà                                       plastica e Pietro il barattolo di vetro, la conviven-
                           personale. I PRESI PER CASO fanno, tutti insieme, 54                                         za dentro un unico cassonetto è diventata ormai
                           anni di carcere e un’ora di spettacolo che moltiplica,                                       un’ingiustizia così decidono di ribellarsi di fronte a
                           sottrae e divide le loro esperienze per 100 vite vissu-                                      una scuola elementare. La piccola Silvia, protago-
                           te e 100 non vissute. Muove al riso più che al pianto                                        nista del libro, sarà la portavoce del desiderio dei
                           questo carcere leggero sul palco del Teatro dei
                           Condomini, allenta la tensione, ammorbidisce i temi,
                           risalta l’ironia, incuriosisce il pensiero e, con il ritmo
                           giusto, accompagna, incalza e sottolinea parole e
                           sentimenti. Di gioia e di amarezza si ride.




www.presipercaso.it




                                                                                                                                                                           31
BETTO IL CASSONETTO                                                                                                           SEmag                                                                                    BETTO IL CASSONETTO




                      materiali riciclabili di essere riutilizzati per vivere    Mariantoni, insegnante e giornalista, dedica questo                                                   sempre presso la Libreria Moderna Dionisi Petrini,
                      nuove avventure.                                           libro a “LA LOKOMOTIVA” ONLUS che dal 2004 è                                                          fino al 17 marzo 2012. La mostra NARRAMI UNA
                      Naturalmente stampato su carta riciclata, il testo         impegnata nel sostegno dei progetti idrici in Africa;                                                 STORIA, curata da Barbara Pavan, offre un itinerario
                      è affascinante e istruttivo per grandi e piccini.          la Ricciardi, grafica e illustratrice, lo dedica a Sara                                               fantastico e fantasioso tra gli scaffali della libreria,
                      Divertente e incalzante la storia, splendidi i disegni,    e Sofia per le quali è un diritto credere ancora in un                                                cornice dei dipinti dedicati al mondo dei bambini di
                      utilissima la spiegazione delle più diffuse simbo-         domani con un cielo azzurro. BETTO IL CASSONETTO                                                      Ilaria Novelli, Enrica Pizzicori e Lucia Ricciardi.
                      logie dedicate alla raccolta differenziata, BETTO IL       è un volume in cui si intrecciano tante realtà e tanti                                                Ilaria Novelli, stilista, costumista e performer, che
                      CASSONETTO ha incuriosito la platea della Libreria         progetti. Vincitore del Primo Premio alla VII edizione                                                con i suoi acrilici su tela fa vivere le monelle, bam-
                      Moderna Dionisi Petrini di Rieti, via Garibaldi 272,       del Concorso letterario Nazionale “Onda d’Arte” –                                                     bine e ragazzine che connotano e caratterizzano le
                      dove si è tenuta, domenica 19 febbraio 2012, la            Ceriola (Savona), è stato distribuito in alcune scuole                                                contraddizioni e i paradossi del nostro tempo.
                      presentazione del libro. I disegni originali, in mostra    elementari del Lazio dove ha riscontrato grande                                                       Enrica Pizzicori, illustratrice, produttrice di spettacoli
                      sugli scaffali, sono stati realizzati dalla Ricciardi      entusiasmo tra gli alunni, già sensibili al tema della                                                teatrali per grandi e piccini e fondatrice del Festival
                      su materiali alternativi ai tradizionali fogli di carta:   raccolta differenziata. A Rieti è stato trasformato in                                                del Libro di Carrara, che con la sua tecnica mista su
                      pezzi di legno, scatoloni e retro di poster sono stati     un musical da piccoli artisti della scuola dell’infanzia                                              tela si ispira alle fiabe e ai racconti, creando opere
                      il supporto per le illustrazioni. Mantengono la loro       e primaria, l’incasso dell’evento, tenutosi lo scorso                                                 che armonizzano narrazione e immagini.
                      originalità anche nel libro dove lo sfondo delle           giugno al PalaSojourner, è stato devoluto all’ALCLI,                                                  Lucia Ricciardi, grafica e illustratrice, espone dipinti
                      parole e dei disegni richiama la carta spiegazzata,        OLTRECONFINE e UNICEF. Una parte, invece, dei                                                         di tematiche ecologiste su materiali riciclati, un
                      il cartone e il materiale da imballaggio. “La veste        ricavati delle vendite del libro sostiene i progetti di                                               connubio affascinante e divertente che valorizza
                      grafica del racconto è coerente con la storia narrata      LEGAMBIENTE. Un’occasione a portata di bambino                                                        le sue opere e il libro da lei illustrato “BETTO IL
                      e con il messaggio che essa contiene” ci racconta          per la scoperta del colorato mondo dei rifiuti, per la                                                CASSONETTO”.
                      Mariantoni in una piccola intervista, “questo libro ha     sensibilizzazione all’utilizzo sapiente degli oggetti e
                      una storia particolare, nasce da un riciclo di parole      al rispetto dell’ambiente, è divenuta rete di sostegno
                      che dopo tanto tempo sono risaltate fuori, proprio         sociale e solidale. Un format educativo straordinario.
                      come i rifiuti gettati nella pancia di Betto, desiderosi   La presentazione del libro apre la mostra collettiva
                      di vivere la loro vita”.                                   di tre illustratrici le cui opere rimarranno esposte,

                                                                                                                                            “Divertente e incalzante la storia,
                                                                                                                                            splendidi i disegni, utilissima la spie-
                                                                                                                                            gazione delle più diffuse simbologie                                     www.ilarianovelli.com
                                                                                                                                            dedicate alla raccolta differenziata”                                    www.enricapizzicori.it




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LA COMUNICAZIONE ECOSOSTENIBILE

LA COMUNICAZIONE
                                                                                                                                                        cambiamento in verde




                                                                                                                         “Cuore pulsante del progetto è la
ECOSOSTENIBILE:                                                                                                          campagna di comunicazione per
                                                                                                                         sensibilizzare, informare e indirizzare
cambiamento in verde                                                                                                     i diversi attori del mercato”




                                di
                                     Veronica Castellano




       “La nostra terra non ci è stata regalata dai nostri      tali di prodotti di largo consumo (uso domestico
       padri ma data in prestito dai nostri figli”. Questo      e agroalimentare). Cuore pulsante del progetto è
       antico proverbio indiano incarna bene il concetto        la campagna di comunicazione per sensibilizzare,
       di “ecosostenibile”, tipologia di sviluppo amante e      informare e indirizzare i diversi attori del mercato:
       rispettosa del pianeta di oggi e di domani. Merco-       consumatori, Pubblica Amministrazione, distributori,
       ledì 29 febbraio 2012 abbiamo partecipato al III°        produttori.
       Seminario informativo sulla sostenibilità ambientale     Uno degli aspetti toccati durante il seminario
       e le buone pratiche per la Pubblica Amministrazione      dall’economista ambientale Dott. Silvano Falocco è
       dal titolo “LA SCELTA di CONSUMARE e PRODURRE            stato il GREEN MARKETING. Nato in America verso
       SOSTENIBILE”, organizzato dall’Assessorato all’Am-       la fine degli anni ’90 con l’obiettivo di modificare
       biente e Sviluppo Sostenibile della Regione Lazio        e comunicare l’orientamento all’ecosostenibilità
       presso la sede Incubatore BIC Lazio di Rieti.            di aziende, prodotti e processi produttivi, il Green
       L’incontro è stato promosso nell’ambito del progetto     Marketing ha avuto sviluppi estremamente positivi
       LIFE PROMISE volto a promuovere la produzione e          ma anche risvolti nebulosi: ha incentivato lo sviluppo
       il consumo sostenibile per ridurre gli impatti ambien-   di modalità produttive rispettose dell’ambiente e




34                                                                                                                                                                   35
LA COMUNICAZIONE ECOSOSTENIBILE
                                                                                                                                                             cambiamento in verde




del consumatore (utilizzo di materiali riciclati per       all’incremento della produzione e dell’uso di prodotti
gli imballi, diminuzione di immissione di gas nocivi       verdi, sta dando enorme impulso al cambiamento .
durante i processi produttivi e distributivi, attenzione   Il seminario di oggi, definito dal Dott. Aldo Palombo
e rispetto della natura nel reperimento delle materie      (Regione Lazio – Direzione Regionale Ambiente) un
prime, utilizzo di tecniche di coltivazione integrata,     “incontro concreto”, ha messo in evidenza la grande
produzione di cibi più sani e biologici) ma ha anche       portata dello sviluppo dei sistemi di produzione e
innescato un meccanismo mistificatorio con il              consumo ecosostenibili in termini di valore aggiunto,
quale molte aziende diffondono messaggi in difesa          sia per le aziende che per i consumatori, ma ha
dell’ecosistema per pulire la propria immagine. È          anche evidenziato le problematicità per gli impren-
nato così il GREEN WASHING, letteralmente “lavare          ditori del territorio di entrare in possesso delle
con il verde”. Alcune aziende si sono appropriate di       certificazioni verdi e sviluppare processi produttivi
identità ecosostenibili e solidali ben poco in linea       ecosostenibili. Grazie alla grande disponibilità dei
con l’effettivo impatto ambientale negativo che pro-       professionisti coinvolti nel progetto LIFE PROMISE,
ducono. Le informazioni oggi diffuse e la crescente        una tavola rotonda verrà organizzata dalla
                                                                                                                     PROGETTO LIFE PROMISE
cultura che i consumatori hanno acquisito relativa-        Dott.ssa Titta Vadalà, coordinatrice dell’Incubatore
                                                                                                                     Le attività sono coordinate dalla Regione Liguria,
mente al proprio benessere e a quello del pianeta          BIC Lazio, per offrire approfondimenti e soluzioni agli
                                                                                                                     capofila di progetto, con il supporto tecnico-opera-
stanno però pian piano riducendo e indebolendo il          imprenditori che ne hanno necessità.
                                                                                                                     tivo della Regione Lazio, l’agenzia regionale ERVET
green washing. A oggi, come ha evidenziato la Dott.        LIFE PROMISE ha messo in atto un piano di comu-
                                                                                                                     Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del
ssa Maura Mazzei (Regione Lazio – Direzione Regio-         nicazione, dialogo e confronto a tutto tondo che
                                                                                                                     Territorio, l’Associazione Nazionale delle Coopera-
nale Ambiente), i consumatori sono estremamente            prende avvio e si sviluppa intorno ai protagonisti
                                                                                                                     tive di Consumatori e Confindustria Liguria, partner
consapevoli dell’importanza dell’impatto ambientale        del consumo, generando un cambiamento lento ma
                                                                                                                     di progetto. Contributo finanziario LIFE+ dell’Unione
dei prodotti che acquistano e sono sempre alla             profondissimo.
                                                                                                                     Europea.
ricerca di informazioni approfondite e certificazioni
                                                                                                                     Per maggiori informazioni www.lifepromise.it
riconosciute.
Il progetto LIFE PROMISE, in linea con la Strategia
                                                                                                                     BIC Lazio - Incubatore di Rieti
Europea per lo sviluppo sostenibile (2006) che ha
                                                                                                                     Responsabile Dott.ssa Titta Vadalà.
posto particolare enfasi al tema della Produzione e
                                                                                                                     Bic Lazio presente a Rieti dal 2005 con un Incubatore
Consumo Sostenibili (PCS) e con il Piano di Azione
                                                                                                                     d’imprese per sostenere il sistema imprenditoriale
Europeo su produzione e consumo sostenibili e
                                                                                                                     con interventi finalizzati all’innovazione tecnologica
politica industriale sostenibile (COM 2008/397)
                                                                                                                     e quindi alle crescita economica delle imprese locali.
che ha individuato una serie di strumenti necessari
                                                                                                                     www.biclazio.it/rieti.bic




                                                                                                                                                                          37
Semag nr_0
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Semag nr_0

  • 1. EVENTI raccontati da chi gli EVENTI li organizza per professione N. 0 APRILE 2012 _N. 0 _ANNO 0 Direttore Responsabile FABIO CAROSI - fabio.carosi@studioevento.it ph. +39 348 7167286 Redazione VERONICA CASTELLANO - veronica.castellano@studioevento.it ph. +39 331 1986569 APRILE 2012_N.0_ANNO 0 Grafica e Impaginazione ANTONELLA MARTELLUCCI - antonella.martellucci@studioevento.it ph. +39 331 1986570 Ufficio Stampa VERONICA CASTELLANO - ufficiostampa@studioevento.it ph. +39 331 1986569 Promozione e Pubblicità CARLA STOCCHI - carla.stocchi@studioevento.it ph. +39 346 4953856 8 marzo: il racconto Redazione STUDIO EVENTO comunicazioni creative Via Cavallini, 8 Rieti dell’incendio ha ph. +39 0746 210665 una funzione Se mag - APRILE 2012 fax +39 0746 211101 evocativa. info@studioevento.it La storia è Online e Anteprima www.studioevento.it tutt’altro Green economy e www.facebook.com/sevuoicambia green marketing: il Arte e creatività futuro futuribile. La al servizio rincorsa al pianeta dell’emozione. sano e salubre tra proposte e proteste. Passione e professione SE S T U D E V E N T O comunicazioni I O creative
  • 2. EDI- Il termine comunicazione nel suo significato originale vuol dire “mettere in comune” ossia condividere con gli altri pensieri, opinioni, esperienze, sensazioni e sentimenti, creare con essi una relazione e quindi uno scambio. Da qui la fon- damentale differenza fra informazione e comunicazione: la prima è acquisizione di conoscenze riferite in modo autonomo anche inconsapevole, la seconda esige la presenza di un’intenzione. La Studio Evento è una agenzia di comunicazione e quindi, per quanto lapalis- TO- siano possa sembrare, comunica. Dico possa sembrare perché in realtà - nei fatti - così scontato non è. Oggi da una agenzia di comunicazione la gente si aspetta che organizzi eventi, realizzi brochure, depliant, audiovisivi, siti internet. Mi serve un logo, un bel biglietto da visita, fate anche ufficio stampa? Stampate manifesti? Si facciamo tutto questo e anche altro ma principalmente facciamo comunicazione. Questo è il nostro mestiere. Diamo vita a idee, trasformiamo RIALE i concetti in forma o le forme in pensieri. Il problema non è - ad esempio - realizzare un evento, un marchio, un video o un sito web, ma farlo in modo che risponda alle reali necessità comunicative, che sappia esprimere dei valori, che sappia trasmettere un messaggio chiaro e definito, che sappia, in sostanza, generare interazione fra proponente e ricevente. Se in una foresta cade un albero, genera un suono. La domanda è: quel suono esiste se non c’è nessuno ad ascoltarlo? La nostra risposta è semplicemente no! Ecco dunque il perché di questo magazine: far ascoltare quel suono e contribuire di Fabio Carosi a generarne altri. Partecipare agli eventi e comunicarli è il nostro modo di contribuire a generare cultura, per questo motivo abbiamo deciso di viaggiare insieme agli accadimenti e trasformare in magazine la nostra agenda di approfondimenti. Le iniziative, i luoghi di interesse, le strutture, le associazioni, gli eventi, sono elementi legati alla produzione della cultura e come tali noi li comunichiamo. L’impegno è legato all’approfondimento e all’articolazione delle tematiche, agli aspetti grafici che richiamano e sviluppano i contenuti e le situazioni. Alcuni eventi contengono un potenziale di cultura che non deve limitarsi all’accadimento in sé ma ha il diritto di svolgersi nel richiamo che genera un movimento intellettuale, un’idea creativa, uno stimolo alla riflessione. Testo, immagini e grafica raccontano ed evocano, soddisfano il piacere visivo, creano un percorso immaginario, introdu- cono, seguono e articolano il pensiero. La nostra intenzione è quella, dunque, di promuovere il patrimonio culturale della città di Rieti attraverso la valorizzazione e l’approfondimento degli eventi. Ogni riferimento abbraccia e coinvolge persone, luoghi, fatti e tematiche. Il carattere atemporale che conferiamo a ciò che scriviamo, tramite l’approfondi-
  • 3. IN- mento e lo sviluppo delle tematiche, consente di usufruire del patrimonio culturale 6. PROTESTE CREATIVE Se mag, un degli eventi e di dilatarne le possibilità di arricchimento. Il magazine diventa così un’agenda dell’accaduto, un portfolio di contenuti, una mappa di possibilità. contenitore di idee Ogni mese racconteremo alcuni degli eventi della città, coloro che li hanno promossi, i luoghi in cui si sono svolti, i personaggi che hanno partecipato, 10. EMOZIONI e di progetti aperto comunicandoli attraverso la ramificazione dei contenuti e l’ideazione della grafica. DIMEZZATE il potere DI- Non possiamo e non dobbiamo permetterci di sottovalutare il peso e il potere a chiunque voglia delle parole ma dobbiamo, al tempo stesso, avere il coraggio di mettere le nostre risorse al servizio di tutti. Questo vuole essere il SE mag: un contenitore di idee e suadente della musica sposarne la linea di progetti aperto a chiunque voglia sposarne la linea ispiratrice. In questo numero zero troverete ciò che nel trascorso mese di marzo abbiamo ispiratrice deciso di seguire, raccontare e valorizzare. Nel farlo è successo qualcosa di più: molti dei soggetti che si sono trovati - per nostra scelta - a essere coinvolti in 12. “DOVE LE PAROLE CE questo nostro progetto, hanno inconsciamente e indirettamente interagito fra loro. Alcuni hanno condiviso idee, altri cercheranno di realizzare insieme progetti che FINISCONO, INIZIA LA non sapevano di avere in comune. Ci dispiace solo di non aver potuto raccontare tutto ma ci auguriamo di poterlo fare in futuro, grazie a coloro che vorranno MUSICA” C. J. Heine partecipare, che vorranno contribuire a portare in città il loro apporto. La strada è lunga, inizia oggi con un numero zero in formato elettronico che si impegnerà a raggiungere un numero il più elevato possibile di persone. E così continuerà, 16. IL MESTIERE finché - siamo convinti presto - avrà la forza di uscire in formato cartaceo. Di forza dovrà averne molta perché non dovrà costare un centesimo. Non può costare un DELL’ARTE centesimo perché perderebbe in un attimo del suo significato: la cultura è un bene troppo prezioso per avere un prezzo. Buona lettura, 20. STORIA DELL’8 MARZO: dalla lotta all’evocazione 28. NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ 31. BETTO IL CASSONETTO
  • 4. IN- 34. LA COMUNICAZIONE ECOSOSTENIBILE: DI- cambiamento in verde CE LE 38. GREEN FUTURE 42. LE MONTAGNE DELLA CONDIVISIONE BUONA U TT 46. COMUNICAZIONE ED EVENTI: la promo- RA commercializzazione turistica 48. I LUOGHI DELL’INCANTO 54. LA NUOVA SOCIETÀ, QUELLA INTEGRATA
  • 5. PROTESTE CREATIVE PROTESTE CREATIVE di genere di laboratori?”. E qui Marina si illumina: “Da Veronica Castellano due anni siamo iscritti ai laboratori didattico-museali cui partecipano i bambini di cinque anni. Seguono percorsi studiati appositamente per stimolare e sviluppare curiosità e inventiva. Osservano le opere guidati dagli operatori del museo, si concentrano sui visi, sui vestiti, sui colori. Poi creano, disegnano, Le immagini dei dipinti del Calcagnadoro scorrono assemblano insieme materiali. Prendono confidenza sullo schermo del pc, per fortuna la sala è buia così con l’arte”. La Giunta Regionale ha ridotto della si vedono meglio. Ma non come dovrebbero. La metà i fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici sala buia in cui siamo è la n. 9 del Museo Civico di e alle Biblioteche della Regione Lazio. Così, oggi Rieti (Sezione Storico-Artistica), quella che ospita 04 marzo 2012, partecipiamo alla seconda giornata i preziosi dipinti del pittore ottocentesco. Per oggi della “Festa dei Mezzi Musei del Lazio”: percorsi dobbiamo accontentarci di vederli al pc, il museo è dimezzati, comunicazioni a metà, sale buie, opere in protesta (creativa). Il volto della vergine dello stra- semi-coperte, stanze parzialmente accessibili. ordinario dipinto di Luca di Tommè (1350) “Madonna L’idea di questa manifestazione è del Dott. Guido col bambino e Santi” è coperto di carta così, spiega Accascina, direttore del Museo Modern Automata la guida, non potete ammirare l’influenza bizantina di Montopoli, e della Dott.ssa Monica De Simone, che si riscontra nel dipinto. Tra un corridoio e l’altro direttrice del Museo Civico di Rieti. Alla fine di mi porgono un paio di occhiali, una lente è oscurata gennaio hanno presentato il progetto al Coordi- da un pezzetto di carta rossa. Mentre cerco di capire namento dei Musei del Lazio, dopo un incontro cosa c’è in una teca coperta da un velo arancione, tra direttori dei musei e associazioni culturali, che il Dott. Palmiro Innocenzi legge alcuni passi del ha aderito con grandissimo entusiasmo. “Loro “Il visconte dimezzato” (Italo Calvino). La sala del dimezzano i fondi, noi raddoppiamo l’impegno” ci museo dedicata ai laboratori per ragazzi è al buio, racconta la De Simone che, con gioia, ci dedica del peccato, i disegni dei piccoli artisti si intuiscono tempo per un’intervista: “Questa iniziativa è partita interessanti. Vicino a noi passeggia Marina Gallotta, dal territorio reatino dove l’attenzione alla cultura è insegnante della scuola per l’infanzia, e ci dice: molto alta. Abbiamo voluto comunicare il SISTEMA “Se riducono drasticamente i fondi al Museo Civico come organismo e non come semplice contenitore addio ai laboratori con i bambini”. Chiediamo: “Che di opere d’arte. La cultura, quindi anche l’arte, è un 6 7
  • 6. DI TUTTO SEmag investimento di lunga durata che forma il cittadino, PROTESTE CREATIVE che lo accompagna nella sua crescita culturale. Desideriamo essere un punto di riferimento culturale per il territorio”. Sorride: “Almeno ci proviamo”. Ci racconta le iniziative che animano il Museo Civico, CONOSCIAMO una più interessante dell’altra. Ci colpisce in modo particolare la NOTTE AL MUSEO dove i bambini di età compresa tra gli otto e i quattordici anni vivono un’esperienza di familiarizzazione con l’arte: entrano alle ore 20.00 e svolgono attività fino alle ore 01.00, dormono al museo e, quando si svegliano, fanno co- lazione tra le opere d’arte, infine rielaborano questa IL PREZZO, esperienza con loro creazioni artistiche. La Dott.ssa De Simone ci tiene a sottolineare che questa protesta non è “contro” qualcosa ma una richiesta di risposte, l’espressione di una volontà di condividere e affrontare insieme le problemati- che legate all’aspetto culturale toccato dalla crisi di questo tempo. Con questa protesta creativa e DI NIENTE i suoi percorsi dimezzati si è voluto far riflettere sul patrimonio storico-artistico e archeologico del nostro territorio e sulla situazione in cui versano i beni culturali nella nostra regione. Inoltre i cittadini sono stati sensibilizzati alle problematiche e messi a conoscenza non solo di quanto accadrà plausibil- CONOSCIAMO mente alla fruizione dei beni artistici e culturali ma soprattutto di quanto sia profondo il bisogno di co- noscenza e scoperta. La fruizione dimezzata dell’arte e delle sue potenzialità espressive e comunicative è stata esperienza diretta del rapporto che ciascuno ha con l’arte. Torneremo per la metà che ci è stata sottratta. IL VALORE Entrando al Museo Civico sulla porta leggiamo: “Di tutto conosciamo il prezzo, di niente conosciamo il valore” (F. Nietzsche), uscendo ce lo lasciamo alle www.regione.lazio.it/musei/rieti/ www.comune.rieti.it/Cultura_eventi/museo/default. spalle. htm www.modernautomatamuseum.com F. Nietzsche www.mezzimusei.it 9
  • 7. EMOZIONI DIMEZZATE EMOZIONI DIMEZZATE il potere suadente della musica il potere suadente della musica esistenti al mondo, quanta creatività rimarrebbe Dott.ssa Monica De Simone, con entusiasmo, rabbia di Veronica Castellano inespressa, quante emozioni non vissute, quanto e commozione. L’Assessore alla Cultura del Comune dolore non goduto, quanta gioia non commossa. di Rieti, Prof. Gianfranco Formichetti, presente in L’arte la amiamo e la viviamo per l’ingordigia di sala, ci dice: “L’impegno del Comune nel promuovere noi, per l’amore di noi stessi. Essa va oltre la sua la cultura e le strutture che la ospitano è tanto. L’af- bellezza estetica e sensoriale e ci spinge dentro di fluenza massiccia alla manifestazione dei Mezzi Mu- noi, in quella interiorità che esaltiamo con lei. Con le sei conferma quanto i cittadini siano amanti dell’arte composizioni della Celletti accordiamo sentimenti e e frequentatori dei luoghi a essa legati. Non posso pensieri, la sua musica sembra conoscere e contene- condividere la scelta della Regione Lazio”. Risveglia, suscita, amplifica, commemora, rievoca, re ogni turbamento. Inattaccabile la forma di protesta, indecente il vuoto stordisce, devia, anestetizza, ricorda. Le parole sono Alessandra Celletti non ci concede una esecu- che lascia il silenzio. L’impossibilità espressiva mie o le sta suonando lei? Al pianoforte Alessandra zione completa nemmeno per il bis. Leggiamo dell’arte, ben rappresentata in questa forma di Celletti, concerto solista per la Festa dei Mezzi Mu- nel programma dell’evento la sua dichiarazione: protesta creativa, ci spinge a vivere un’interruzione sei del Lazio (protesta creativa per il dimezzamento “Aderisco convintamente a una protesta politica delle nostre emozioni. È profanata l’alchimia del dei fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici e fatta finalmente con poesia e creatività: l’iniziativa desiderio. Capiamo provando. alle Biblioteche della Regione Lazio ad opera della dei Mezzi Musei. È un modo surreale e forte di bat- Giunta Regionale) presso Palazzo Vecchiarelli, Rieti. tersi per richiamare l’attenzione sulle conseguenze Capita, a volte, che qualcuno seduto in platea duran- dolorose provocate dalla miope scelta di dimezzare te una rappresentazione artistica inizi a chiacchie- i fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici e alle rare con il vicino. Disturba la fruizione dell’arte ma Biblioteche della Regione Lazio. Quindi mi siederò oltremodo lo scorrere delle emozioni, il ripercorrere al pianoforte e suonerò le mie composizioni solo per sentimenti vissuti, i sogni, i vuoti, i desideri. A metà [...]”. disturbare l’esecuzione della Celletti non è nessuno www.mezzimusei.it “Ci ha regalato questa dolorosa esperienza” com- dei presenti ma lei stessa: interrompe a metà i www.alessandracelletti.com menta la Direttrice del Museo Civico di Rieti, suoi brani lasciandoci in un silenzio devastante. Lei smette di suonare, io smetto di scrivere. Ascolto e penso agli artisti. L’arte muove da una “Disturba la fruizione dell’arte ma esigenza espressiva dell’artista. L’arte, senza la oltremodo lo scorrere delle emozio- possibilità di fruizione, perde il suo valore sociale, ni, il ripercorrere sentimenti vissuti, la sua portata educativa, il suo impatto emotivo, la sua missione: comunicare emozioni e generare i sogni, i vuoti, i desideri” sensazioni. Se bruciassero metà dei pianoforti 10 11
  • 8. L’atmo- “DOVE LE PAROLE FINISCONO, sfera intensa e leg- gera ha accolto tutti in un abbraccio discreto ma profondo. INIZIA LA MUSICA” Dopo sei mesi riprende a Rieti MUSICA IN OSPEDALE, il progetto con cui l’Associazione Culturale Christian Johann Heinrich Heine Musikologiamo porta la musica in ospedale, al reparto di Radiote- rapia Oncologica del San Camillo de Lellis. Antonio Sacco, presidente di Musikologiamo, ci racconta il perché di questo progetto: “Spesso il malato perde il contatto con la realtà, la sua vita di diventa disagio e depressio- Veronica Castellano ne, perde alcune di quelle capacità che gli permettono il fluire del tempo e delle circostanze. La musica in ospedale è un modo per mantenere un contatto con la vita quotidiana. Rivivia- mo le persone nel contatto con la musica”. Il 03 marzo 2012 sono ripresi i concerti in ospedale, dopo mesi di interruzione dovuti ai lavori in corso per approntare un nuovo macchinario per l’esame TAC (un ringraziamento particolare va all’Avv. Innocenzo de Sanctis, Presidente della Fondazione Varrone, che, attraverso la fondazione, ha contribuito in maniera importante all’acquisto del “Spesso il malato perde il contatto nuovo macchinario). con la realtà, la sua vita diventa L’appuntamento con il MUSÌ TRIO, composto da Sandro Sacco (flauto), disagio e depressione, perde alcune Ovidio Ovidi (clarinetto) e Paolo Paniconi (pianoforte), è al reparto di Radioterapia Oncologica. Scendiamo le scale, percorriamo corridoi, un sentiero che porta di quelle capacità che gli permetto- da un’altra parte, in un’altra vita, quella sotterranea e nascosta, dolce e delicata, di no il fluire del tempo e delle circo- chi vive con pacato sentimento l’altra faccia della medaglia. Ci accoglie un piccolo teatro stanze. La musica in ospedale è un allestito nella hall del reparto. Si chiacchiera, si ride, ci si incontra, prima e dopo il concerto. Un intervento del Dott. Prof. Mario Santarelli, primario del reparto, mette subito le cose modo per mantenere un contatto in chiaro: “Siamo in una fase di crisi del sistema e della società ma non bisogna far calare con la vita quotidiana. Riviviamo le l’attenzione verso i pazienti. MUSICA IN OSPEDLE riprende i suoi appuntamenti con cadenza mensile”. persone nel contatto con la musi- Il Maestro Paniconi in sottofondo suona Lucio Dalla. Inizia il concerto. Da Offenbach a Faurè, da Rossini a Rota, da Morricone a Shostakovich, per finire con Libertango di ca” Piazzolla. La musica ha da sempre un ruolo profondamente importante nell’evoluzione dell’uomo, in tutte le fasi che
  • 9. “DOVE LE PAROLE FINISCONO, INIZIA LA MUSICA” C.J.H. Henie SEmag “DOVE LE PAROLE FINISCONO, INIZIA LA MUSICA” C.J.H. Henie accompagnano la sua vita, nel tempo quotidiano e in “Dove fiorisce il rosmarino quello extra-ordinario. Musikologiamo lo sa bene e lo mette in pratica. c’è una fontana scura Molteplici sono i progetti che hanno preso corpo in dove cammina il mio destino questi anni, nonostante le difficoltà e lo scetticismo che incontrarono all’inizio dell’avventura nel 2004 c’è un filo di paura quando, al primo concerto in ospedale, in platea qual’è la direzione c’erano tre persone. Tutt’altra storia oggi. Sala piena. Nel tempo, grazie ai contributi economici nessuno me lo imparò di associazioni, sponsor e privati, l’Associazione qual’è il mio vero nome Musikologiamo ha dotato l’ospedale di strumenti musicali, amplificatori e materiale affinché il reparto ancora non lo so sia indipendente nel gestire con i pazienti, degenti e non, attività legate alla musica. Nell’attesa di una visita o di un esame perché non cimentarsi in un po’ Quando la luna perde la lana di musica dal vivo. Questo progetto sta prendendo corpo in una collaborazione tra il reparto di Radiote- e il passero la strada rapia Oncologica e Musikologiamo per consentire ai quando ogni angelo è alla pazienti di suonare o imparare a suonare nei tempi di attesa ospedaliera. La musica può intervenire fa- catena vorevolmente per creare nuovi momenti di sollievo, e ogni cane abbaia aggregazione, sostegno, per rivisitare un concetto di vita che necessariamente assume un’altra forma. prendi la tua tristezza in mano Il silenzio e l’apatia che spesso avvolgono i pazienti Prossimi appuntamenti ad aprile, non solo il e soffiala nel fiume nel tempo della malattia tendono all’isolamento concerto in ospedale ma anche un momento della persona mentre invece sono indispensabili di incontro e confronto, nella settimana della vesti di foglie il tuo dolore la condivisione e la comprensione. Per aiutare ad cultura (14 – 22 aprile 2012), con un convegno sui RISVEGLI CON LA MUSICA. e coprilo di piume” affrontare un momento difficile caratterizzato da una trasformazione emotiva ricca di contraddizioni MUSICA IN OSPEDALE apporta il suo contributo. CANTO DEL SERVO PASTORE ‐ Fabrizio De Andrè www.musicainospedale.it www.musikologiamo.it 15
  • 10. IL MESTIERE DELL’ARTE IL MESTIERE DELL’ARTE di Impara Politiche Giovanili, e il Dott. Francesco Tancredi, Veronica Castellano l’arte e mettila Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili, hanno da parte. Non all’Officina tagliato il nastro e scoperto la targa dell’Offici- dell’Arte e dei Mestieri di Rie- na dell’Arte e dei Mestieri di Rieti. Entrambi gli ti, realizzata dall’Associazione Mu- Assessori, durante la conferenza, tenutasi nella sikologiamo di Rieti in collaborazione sala “Broadway”, la più grande dell’Officina, hanno con Aesop Studio di Fara Sabina. Qui l’arte è il primo passo per sottolineato più volte quanto sia importante che crearsi un mestiere, per imparare come realizzare concretamente i sogni. Ha inaugurato questo progetto conduca i giovani verso l’apprendi- oggi questo luogo di aggregazione, sperimentazione, conoscenza. L’Officina è il frutto del “La condivisione delle idee e delle mento pratico di un mestiere, partendo proprio dalle lavoro e dell’impegno di chi ne ha progettato aspetti culturali, artisti e pratici vincendo quattro ragazze che qui hanno trovato occupazione. il bando promosso dalla Regione Lazio nell’ambito dell’iniziativa “Sviluppo di una rete doti personali crea professionalità e Caterina Battistelli, Tiziana Guadagnoli, Roberta regionale di Officine dell’Arte”. Il progetto è promosso dalla Presidenza del Consiglio quindi mestieri. L’Officina dà l’input Lucandri e Silvia Santilli esprimono il loro entusia- dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della e i ragazzi ci mettono il sogno” smo e coinvolgimento in questo progetto che le vede Regione Lazio, dalla Provincia di Rieti e dal Comune di Rieti. L’Officina è aperta ai giovani protagoniste su più fronti: dalla gestione logistica e non, che desiderano scoprire l’arte mettendoci le mani: musica, danza, pittura, scultura e degli spazi ai contatti con l’esterno, dalla cura dei lo- cinema sono le macro discipline attorno a cui stanno prendendo corpo i progetti. Il Comune di Rieti cali al supporto ai ragazzi che frequentano l’Officina. ha messo a disposizione i locali dell’ex Centro Giovanile in Viale Maraini, 75 in cui sono state adibite La Battistelli, psicologa, ribadisce l’importanza di quattro sale dotate di strumentazioni per le attività: batterie elettroniche e questo progetto: “è un bene della collettività, uno acustiche, chitarre, tastiere, mixer, microfoni, impianti di registrazione, com- spazio costruttivo che diventa occasione ed esempio puter e telecamere professionali. Due ampie terrazze e un enorme giardino per i ragazzi”. attendono l’estate per le attività culturali all’aperto. Lo scopo principale Quello che si temeva potesse essere un tasto do- di questo progetto è offrire ai giovani un luogo di aggregazione in lente per le attività, il centro anziani al pian terreno nome dell’arte quale possibilità di futuro non solo per coltivare le dell’edificio, si è invece dimostrato occasione di passioni ma anche per trasformarle in un mestiere. Docenti pro- confronto e collaborazione. Il Sig. Benito, rappre- fessionisti tengono corsi, seminari e laboratori nei vari ambiti sentante del Centro Anziani del Comune di Rieti, artistici e seguono i ragazzi nella realizzazione pratica si è detto estremamente felice della presenza dei delle loro doti artistiche. giovani e si è dimostrato disponibile a offrire la Poco dopo le 11.00 del 12 marzo 2012 la sala da ballo per accogliere le rappresentazioni Dott.ssa Gabriella Sentinelli, Assessore artistiche prodotte dai ragazzi. Il suo augurio è che Regionale all’Istruzione e alle per i giovani ci sia modo di esprimersi e lavorare con 16
  • 11. IL MESTIERE DELL’ARTE SEmag IL MESTIERE DELL’ARTE Giorgia. C’è anche Stefano Pozzovivo, storica voce di l’arte affinché questa possa diventare parte concreta eti in questo progetto. L’Officina, dice Antonio, “deve del loro futuro. Un grande incoraggiamento anche essere un contenitore di idee sostenuto dalle stesse dal Dott. Fabio Carosi, direttore creativo della Studio idee”. Di collaborazione parla anche l’Assessore Evento, ideatore dei due video di presentazione Tancredi riferendosi ai media locali coinvolti e alla dell’Officina: “Per essere artisti non bisogna essere programmazione da fare sul territorio, a prescindere folli né spettacolari ma normali. Se si è giovani e dal colore politico. In una breve intervista ci dice: si sta insieme è già una forma d’arte. Pensare di “La condivisione delle idee e delle doti personali diventare Jimy Hendrix è quello che fa diventare crea professionalità e quindi mestieri. L’Officina dà l’arte un mestiere”. L’intervento di Antonio Sacco, l’input e i ragazzi ci mettono il sogno”. presidente di Musikologiamo, ribadisce l’importanza Nel pomeriggio torniamo all’Officina, l’inaugura- dell’occupazione data alle quattro ragazze dipenden- zione continua tutto il giorno con le porte aperte ti dell’Officina, della felicità e della responsabilità agli iscritti e a chi desidera curiosare tra le sale e che questo rappresenta per lui. Sottolinea la rete di le attrezzature. Tra i presenti il Maestro Luciano www.officinadellarterieti.it relazioni che l’Officina ha già all’attivo con molteplici Torani, uno dei più prestigiosi tecnici del suono del www.aesopstudio.com Associazioni e la volontà di coinvolgere la città di Ri- panorama italiano contemporaneo. Ha collaborato www.musikologiamo.it 18 19
  • 12. STORIA DELL’8 MARZO: DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE Il racconto ha la forza emotiva della rievocazione. La narrazione, sottolinea la Prof.ssa Celestini, è il Per questo ancora oggi si festeggia l’8 marzo richia- modo migliore per raccontare perché trasforma la mandosi a un fantomatico incendio in cui persero la storia nell’esperienza di chi ascolta, in grado di sol- vita alcune operaie in protesta rinchiuse in fabbrica lecitare altre esperienze. È necessario quindi andare dal proprietario che voleva impedir loro di scendere oltre. Gli storici, i sociologi e gli antropologi hanno in strada a manifestare. Questo episodio, accaduto trascurato le origini della Giornata contribuendo probabilmente nei primi del ‘900, non trova una così al diffondersi di una identità fatua dell’8 marzo. collocazione storica reale. Le versioni sono molte- La Gissi nel suo testo ripercorre le tappe storiche, plici ma di nessuna si trova dimostrazione concreta. i presupposti, i temi, le relazioni e i valori legati a Ciononostante è ancora oggi vivo il riferimento questa giornata fornendo il quadro degli accadimenti all’incendio per rievocare il sacrificio delle donne e e delle spinte propulsive che portano ancora oggi a festeggiarlo nella giornata dell’8 marzo. Il bisogno festeggiare. L’autrice confessa di aver rivalutato l’8 di una narrazione evocativa per questa giornata ha marzo dopo gli studi e gli approfondimenti fatti per attraversato tutto il ‘900 resistendo ancora oggi. la stesura di questo testo. Ammettiamo anche noi di La verità storica dell’8 marzo come Giornata avere oggi una visuale diversa di questa ricorrenza. internazionale delle donne invece esiste ed è ricca Abbiamo letto il libro. di accadimenti, valori, simboli che si articolano lungo un percorso iniziato nel 1907 a Copenhagen. L’8 marzo, divenuto solo nel secondo dopoguerra un Lo leggiamo nelle pagine del libro “Otto marzo. La appuntamento fisso per le donne italiane, affonda Giornata internazionale delle donne in Italia” di le sue radici nella prima Conferenza internazionale Alessandra Gissi, Edizioni Viella (2010) e lo abbiamo delle donne socialiste tenutasi a Copenhagen nel ascoltato il 10 marzo 2012 presso la Sala Conferenze 1907, dove Clara Zetkin invitava le donne proletarie di Palazzo Dosi di Rieti dove si è svolto un incontro di tutto il mondo a unirsi. Nel 1910 la stessa Zetkin, dedicato alle radici storiche della Festa della donna, in occasione della seconda Conferenza internaziona- organizzato dal Comitato Elettorale di Simone le delle donne socialiste, in cui si riuniscono donne Petrangeli, candidato sindaco del centrosinistra per provenienti da 17 paesi, propone di istituire una la città di Rieti. Oltre ad Alessandra Gissi, Storica manifestazione annuale relativa alle tematiche fem- dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e minili, con particolare attenzione alla rivendicazione Simone Petrangeli, erano presenti la Presidentes- suffragista. L’obiettivo principale e più immediato sa della Società Italiana delle Storiche Dott.ssa era quello di ottenere il diritto di voto. Perplesse di Veronica Castellano Rosanna De Longis, la Prof.ssa Elisabetta Celestini e furono le reazioni. In Italia nei festeggiamenti del l’attrice Tosca. Primo maggio 1911 compaiono i primi interventi pub- 20 21
  • 13. STORIA DELL’8 MARZO: DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE SEmag STORIA DELL’8 MARZO: DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE “AV ANTI CON IL blici delle donne. Il 2 marzo del 1913 “La difesa delle te le principali organizzazioni di categoria femminili. DIRITTO DI VOTO ALLE DONNE'' lavoratrici” annunciò una manifestazione internazio- La posizione politica del nostro paese in quegli nale femminile prevista per quel giorno in Germania, anni era poco chiara, anche il partito socialista che Austria, Olanda, Svizzera, America e Russia, mani- voleva affrontare la questione femminile non dava “UGUALE LAVORO, festazione di grande rilevanza politica per saldare i segni di presa di posizione definitiva. rapporti fra le militanti socialiste di varie nazioni e Un anno importante è il 1921 quando la scissione per sottolineare la demarcazione fra il movimento del Partito socialista e la nascita del Partito comu- socialista e il femminismo borghese. Il 1914 è l’anno nista mettono in risalto le questioni interne legate UGUALE SALARIO” del primo vero 8 marzo dove in Germania si vuole, alla Giornata: il Psi viene accusato di aver ignorato da una parte, rendere onore alla Comune parigina le celebrazioni e le donne socialiste rispondono di della primavera del 1871 e, dall’altra, dimostrare non averlo voluto festeggiare per non legare la cam- “VOGLIAMO IL PANE E che il partito socialista è in favore del suffragio pagna suffragista al movimento delle femministe femminile. La scelta della data dell’8 marzo coincide borghesi. Le donne socialiste rivendicano l’8 marzo con la giornata inaugurale della “Settimana rossa” legandolo indiscutibilmente alla necessità di una LE ROSE” della propaganda e del reclutamento del partito. Il rivoluzione socialista universale. Nel marzo dello manifesto disegnato per l’occasione è rimasto uno stesso 1921 le donne comuniste cercano di conferire dei più famosi: al centro campeggia una donna scal- enorme rilievo alla prima celebrazione della Giornata za, non giovanissima (simbolo della consapevolezza internazionale delle donne, non senza una vena “LA PIAZZA É DONNA” degli sforzi fatti sino a quel momento), con il volto polemica nei confronti del Psi. Nel 1922 l’8 marzo imperioso, che sventola una bandiera emblema del assume contorni completamente differenti e viene credo comune. Il forte contrasto cromatico dato dal inglobato nella lotta contro il fascismo. La festa è “LE MIMOSE? NO bianco, rosso, giallo e nero è in linea con la durezza troppo giovane per ancorare alla data una ricorrenza quasi violenta dello slogan “Avanti con il diritto e sfidare il regime per onorarla. Il regime fascista di voto alle donne!”. L’8 marzo 1917 a Pietrogrado non trascura di dedicare alle donne una ricorrenza: GRAZIE, PREFERIAMO manifestano coraggiosamente le operaie chiedendo la Giornata della madre e del fanciullo, al di là della il pane per i propri figli e il ritorno a casa dei mariti quale però rimane vivo ma silenzioso l’8 marzo della dalle trincee. Nello stesso anno le donne socialiste lotta politica e sociale. Il 1945 è l’anno in cui ripren- di Ginevra accostano al diritto di voto lo slogan: dono i festeggiamenti per l’8 marzo dove, a Roma, IL FUTURO” “Uguale lavoro, uguale salario!”. Nell’Italia dei nell’aula magna del Liceo Visconti, prendono corpo primissimi del ‘900 ancora non si assiste ad alcuna i temi della lotta per la cacciata dei tedeschi, contro manifestazione ma vanno consolidandosi lentamen- la fame, il freddo e la miseria, per ottenere un futuro 22
  • 14. all’insegna della libertà e del progresso. Le donne di SEmag all’insegna della dimostrazione concreta delle capa- tutte le associazioni, di diversi fronti politici e stampi cità organizzative delle donne, delle loro attitudini religiosi si uniscono all’insegna degli interessi imprenditoriali, di sensibilità artistica e di estese comuni. Secondo le possibilità si festeggia in tutta capacità relazionali. Rivendicazioni e impegno si Italia dove le donne dell’Udi (Unione donne italiane) orientano verso il diritto delle donne al lavoro con ottengono faticosamente il permesso di avere libero la difesa dell’occupazione femminile e la parità il pomeriggio dell’8 marzo. È stata proprio l’Udi a salariale. conferire alla Giornata il suo senso politico, la sua Nei primi anni ’50 il riferimento alla Rivoluzione organizzazione e la sua forza di propulsione, raggiun- russa come base della Giornata è ingombrante così gendo 400.000 iscritte dopo un solo anno di vita. si comincia a fare richiami e riferimenti a episodi Per le donne uno dei problemi profondi di questo verosimili legati a un movimento operaio degli Stati tempo è la rielaborazione dell’esperienza del conflit- Uniti per poi ancorarsi definitivamente al mito delle to e della Resistenza, il blocco insuperabile dovuto a operaie carbonizzate in una fabbrica. In questi anni il prigionia, torture e stupri prende il volto del pudore, cuore della Festa della donna è la pace, relegando in avallato da un contesto poco disposto all’ascolto e secondo piano i temi dell’emancipazione. Nono- alla condivisione. La svolta decisiva arriverà solo stante ciò molte delle manifestazioni di quel tempo negli anni ’70 quando la pubblicazione del libro hanno carattere eversivo contando arresti, morti, e “Le donne di Ravensbrück” di Lidia Beccaria Rolfi e feriti perché affrontate e gestite come movimenti di Anna Maria Bruzzone porta allo scoperto i temi della antagonismo politico e insubordinazione. Il benes- deportazione femminile e della forza delle donne nel sere economico che cambia il volto dell’Italia tra il resistere e rinascere. 1958 e il 1963 vede le donne protagoniste di questo L’8 marzo 1946 le donne escono timidamente nuovo tempo. Anna Magnani, Gina Lollobrigida, So- dall’accanimento della guerra, in una tappa di fia Loren e Virna Lisi sono le protagoniste, l’8 marzo, passaggio tra il prima e il dopo, componendo e di una serie di copertine della rivista “Noi Donne” distribuendo versi poetici insieme a un rametto che, nella seconda metà degli anni ’50, diviene un di mimosa, pianta stagionale ed economica. Si vero e proprio rotocalco. Accanto ai temi consumi- festeggiano la fine della guerra, la fine del fascismo, stici che caratterizzavano la Giornata si affianca un il riaffermarsi della democrazia, il desiderio di importante risultato per le donne: nel 1960 vengono emancipazione e di elevamento culturale e sociale eliminate le differenze retributive tra uomini e don- della donna e il diritto al voto ottenuto nel 1945. Nel ne. Negli anni ’60 sono centrali i temi dei diritti al 1946 la Giornata internazionale delle donne riceve lavoro, della qualità di vita e della maternità per le finalmente l’attenzione della stampa quotidiana. L’8 lavoratrici. Nella Giornata internazionale delle donne marzo 1947 si festeggia all’insegna delle 21 donne negli anni ’70 ai temi del lavoro si affiancano quelli elette alla Costituente, rappresentanza femminile delle politiche sociali in un distanziamento dai partiti che, con trasversalità, cerca di coniugare diverse e dalle organizzazioni di massa per la conquista di culture politiche e sociali. un’autonomia sia collettiva che individuale. In questi Nel tempo la giornata conquista spazio e attenzione, anni viene messo profondamente in discussione il connotandosi come momento di lotta e di festa rapporto tra i sessi e il femminismo contribuisce a
  • 15. STORIA DELL’8 MARZO: STORIA DELL’8 MARZO: DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE trasformare la coscienza e la vita delle donne. Lo femminile che il giornale “L’Espresso” incornicia con nelle difficoltà di comprensione e comunicazione slogan del tempo era: “Vogliamo il pane e le rose”. un titolo che denota un nuovo scenario: “La piazza è su più piani: credenziali educative, competenze, Nel 1972 per la prima volta le femministe scendono donna”; nello stesso anno le confederazioni sinda- specializzazioni e occupazione femminile. Un nuovo in piazza per celebrare la Giornata internazionale cali indicono a Milano un’ora di sciopero generale impulso verrà probabilmente dalle giovani genera- delle donne riunendosi a Campo de’ Fiori dove, sedu- per l’occupazione femminile. Nel 1977 viene varata zioni di donne che si interrogano su come difendersi, te per terra, cercano di trascorrere un pomeriggio la legge 903 sulla parità in materia di lavoro in cui si sia a livello collettivo che individuale, da una nuova di confronto e condivisione. Con il volantino di quei passa dal concetto di tutela per la donna al principio ondata di discriminazione. giorni si vuole comunicare a tutte le donne, siano del diritto di parità nel campo del lavoro. Sempre nel esse operaie, impiegate, insegnanti, disoccupate, ‘77 l’Assemblea generale dell’Onu adotta la risolu- casalinghe, con il riferimento al denominatore zione 32/142 che invita gli Stati membri, nel rispetto comune dell’assoggettamento della condizione delle loro tradizioni storiche e nazionali, a indire una femminile al predominio maschile. Appare anche “Giornata delle Nazioni Unite dei diritti delle donne Jane Fonda inseguita dai fotografi. Nelle cronache e della pace internazionale”, occasione in cui molte giornalistiche di quel giorno si legge che alcune nazioni scelsero l’8 marzo. delle donne presenti abbiano aggredito gli agenti Gli anni ’80 si aprono con l’entrata del femminismo di polizia mentre secondo “Paese Sera” sono stati cattolico nelle celebrazioni dell’8 marzo, caratteriz- gli agenti ad aggredire le manifestanti. La reazione zato da una folla mai presente prima alle manifesta- sociale e mediatica a una così radicale presa di zioni e agli incontri. I temi femminili si accostano a posizione delle donne in merito ai temi di liberazione quelli universali della guerra e del disarmo. L’8 mar- sessuale, separatismo, autocoscienza e autodeter- zo 1983 migliaia di donne manifestano davanti alla minazione, è stata dura e di assoluta chiusura. L’8 base Nato di Comiso con lo slogan: “Le mimose? marzo del 1974 è caratterizzato dal referendum per No grazie, preferiamo il futuro”. L’estensione della la legge sul divorzio. Il 1975 è l’Anno internazionale comunicazione politica si apriva in quegli anni al delle donne: le Nazioni Unite celebrano per la prima circuito internazionale, dando luogo a una coesione volta l’8 marzo come Giornata internazionale delle mai raggiunta prima. Negli anni successivi i temi donne. L’8 marzo 1975 predomina il tema della furono quelli dell’ecofemminismo, della transcul- salute delle operaie con riferimento ai disturbi turalità e della critica alla globalizzazione fino ad nervosi, alle conseguenze psicosomatiche e alle arrivare agli anni ’90, dove ha predominato il tema malattie psichiche dovute a una mancanza di tutela delle pari opportunità. www.unionedonne.altervista.org della fragilità emotiva delle donne. L’ 8 marzo 1976 Nell’ultimo decennio l’8 marzo ha perso la forza www.viella.it/libro/15 si svolge a Roma una manifestazione studentesca al propulsiva, disgregandosi nel divario generazionale, www.noidonne.org 26 27
  • 16. NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ NELLA MIA ORA Nasini, M.A. Rotondi, S. Ferraro, G. Petrella agli strumenti. Come fai a non diventare un delinquente DI se ti chiami Pomponio? Cominci da piccolo: risse con i compagni di classe, impietosi con il tuo nome, poi LIBERTÀ passi al furto delle merendine per vendicarti e da lì il gioco è fatto. Un attore e quattro musicisti narrano, rievocano, riflettono nel tempo dell’ora d’aria del mattino. Tra una lacrima e un sorriso, come si dice a Roma, si dipana il vissuto di un detenuto che ride, di Cosa hanno in comune un detenuto e Leopardi, un Veronica Castellano soffre, pensa, cela a se stesso la drammaticità detenuto e una rock star, un detenuto e un poeta, della sua condizione per poi rivelarla e nuovamente un politico e Picasso? Di Leopardi si dice avesse risollevarla. Lo spettacolo usa il campo neutro del un animo turbato e per questo le sue poesie dense teatro per una critica agrodolce al sistema giuridico di fiorente tormento, di una rock star dalla vita e penitenziario. Si comincia subito con una rifles- sbandata che da essa tragga l’energia rock di testi e sione “pertinente” e irriverente: un detenuto costa sound, della droga dei poeti che fosse la necessaria allo Stato circa 150,00 euro al giorno: “se me ne “Tra una lacrima e un sorriso, come alterazione da cui potesse nascere il senso altro e maledetto della vita, della droga dei politici che davano pure la metà, da ‘mo che avevo smesso de si dice a Roma, si dipana il vissuto sia quasi onesta, dal taglio che Picasso inflisse andà a rubbà”. Da questa battuta, attraverso tutto lo spettacolo, Pomponio alterna le sue riflessioni ai di un detenuto che ride, soffre, pen- al suo orecchio si dedusse che fosse psicopatico, suoi sentimenti fino, in conclusione, a considerare sa, cela a se stesso la drammaticità condizione necessaria per essere un artista straor- dinariamente creativo. E Pomponio Zella che è tutte la libertà dei liberi: tutte le persone libere che sono della sua condizione per poi rivelar- queste cose insieme e molto di più? Si dice che è un libere e non riescono a godersi un’ora libera. La tentazione di svelare battute e contenuti è fortissima la e nuovamente risollevarla” detenuto. tanto è denso il testo di considerazioni intelligenti “Guardia...aria...guardia!” ed emozioni profonde. Il ritmo drammaturgico non Il Teatro dei Condomini in Rieti è carcere per una perde un colpo. Le musiche accompagnano le parole notte. Prigionieri emotivi dei PRESI PER CASO, e i gesti di Pellegrini, guidano tra le pareti sempre gruppo teatrale composto per 11/14 da ex detenuti più strette della cella, nel rapporto tra il detenuto del carcere di Rebibbia, abbiamo vissuto in cella e la moglie, nel tempo immobile del carcere, nella con Pomponio Zella un po’ più di un’ora. “NELLA solitudine e nello svago. Ironia e amarezza, scherno MIA ORA DI LIBERTÁ” con Giampiero Pellegrini, e affabulazione, sproloquio e poesia, cabaret e testi e monologhi di Salvatore Ferraro, e con M. 28 29
  • 17. NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ SEmag BETTO IL CASSONETTO drammaturgia, luce e buio, immobilità e movimento, Cassonetti di parole o parole di cassonetti? Il nuovo di Veronica Castellano libro per bambini di Stefano Mariantoni, BETTO IL corpo vivo e corpo morto, silenzio e frastuono, apatia ed emozioni, musica e monologo. Contraddizioni CASSONETTO, salta fuori da un contenitore pieno dell’esistenza. Ogni assente è presente nell’inter- di parole abbandonate. Così l’autore e l’illustratrice pretazione di Pellegrini e nella bravura di Ferrero, del testo, Lucia Ricciardi, raccontano la storia del autore dello spettacolo: la moglie di Pomponio, la volume dedicato alla raccolta differenziata dei rifiuti figlia, il padre, la madre, il giudice, le guardie, “ u urbani. Una platea di piccoli e grandi uditori ascolta cumpare”, i compagni di prigione. Però la vita in la storia di Betto, un cassonetto stanco dei rifiuti che carcere tutto sommato non è male, se non fosse non vogliono più convivere tutti insieme. Per Tristina per l’inganno iniziale: nel Codice Penale c’è scritto la lattina, Marta la carta, Fantastica la bottiglia di che la reclusione è solo una limitazione della libertà plastica e Pietro il barattolo di vetro, la conviven- personale. I PRESI PER CASO fanno, tutti insieme, 54 za dentro un unico cassonetto è diventata ormai anni di carcere e un’ora di spettacolo che moltiplica, un’ingiustizia così decidono di ribellarsi di fronte a sottrae e divide le loro esperienze per 100 vite vissu- una scuola elementare. La piccola Silvia, protago- te e 100 non vissute. Muove al riso più che al pianto nista del libro, sarà la portavoce del desiderio dei questo carcere leggero sul palco del Teatro dei Condomini, allenta la tensione, ammorbidisce i temi, risalta l’ironia, incuriosisce il pensiero e, con il ritmo giusto, accompagna, incalza e sottolinea parole e sentimenti. Di gioia e di amarezza si ride. www.presipercaso.it 31
  • 18. BETTO IL CASSONETTO SEmag BETTO IL CASSONETTO materiali riciclabili di essere riutilizzati per vivere Mariantoni, insegnante e giornalista, dedica questo sempre presso la Libreria Moderna Dionisi Petrini, nuove avventure. libro a “LA LOKOMOTIVA” ONLUS che dal 2004 è fino al 17 marzo 2012. La mostra NARRAMI UNA Naturalmente stampato su carta riciclata, il testo impegnata nel sostegno dei progetti idrici in Africa; STORIA, curata da Barbara Pavan, offre un itinerario è affascinante e istruttivo per grandi e piccini. la Ricciardi, grafica e illustratrice, lo dedica a Sara fantastico e fantasioso tra gli scaffali della libreria, Divertente e incalzante la storia, splendidi i disegni, e Sofia per le quali è un diritto credere ancora in un cornice dei dipinti dedicati al mondo dei bambini di utilissima la spiegazione delle più diffuse simbo- domani con un cielo azzurro. BETTO IL CASSONETTO Ilaria Novelli, Enrica Pizzicori e Lucia Ricciardi. logie dedicate alla raccolta differenziata, BETTO IL è un volume in cui si intrecciano tante realtà e tanti Ilaria Novelli, stilista, costumista e performer, che CASSONETTO ha incuriosito la platea della Libreria progetti. Vincitore del Primo Premio alla VII edizione con i suoi acrilici su tela fa vivere le monelle, bam- Moderna Dionisi Petrini di Rieti, via Garibaldi 272, del Concorso letterario Nazionale “Onda d’Arte” – bine e ragazzine che connotano e caratterizzano le dove si è tenuta, domenica 19 febbraio 2012, la Ceriola (Savona), è stato distribuito in alcune scuole contraddizioni e i paradossi del nostro tempo. presentazione del libro. I disegni originali, in mostra elementari del Lazio dove ha riscontrato grande Enrica Pizzicori, illustratrice, produttrice di spettacoli sugli scaffali, sono stati realizzati dalla Ricciardi entusiasmo tra gli alunni, già sensibili al tema della teatrali per grandi e piccini e fondatrice del Festival su materiali alternativi ai tradizionali fogli di carta: raccolta differenziata. A Rieti è stato trasformato in del Libro di Carrara, che con la sua tecnica mista su pezzi di legno, scatoloni e retro di poster sono stati un musical da piccoli artisti della scuola dell’infanzia tela si ispira alle fiabe e ai racconti, creando opere il supporto per le illustrazioni. Mantengono la loro e primaria, l’incasso dell’evento, tenutosi lo scorso che armonizzano narrazione e immagini. originalità anche nel libro dove lo sfondo delle giugno al PalaSojourner, è stato devoluto all’ALCLI, Lucia Ricciardi, grafica e illustratrice, espone dipinti parole e dei disegni richiama la carta spiegazzata, OLTRECONFINE e UNICEF. Una parte, invece, dei di tematiche ecologiste su materiali riciclati, un il cartone e il materiale da imballaggio. “La veste ricavati delle vendite del libro sostiene i progetti di connubio affascinante e divertente che valorizza grafica del racconto è coerente con la storia narrata LEGAMBIENTE. Un’occasione a portata di bambino le sue opere e il libro da lei illustrato “BETTO IL e con il messaggio che essa contiene” ci racconta per la scoperta del colorato mondo dei rifiuti, per la CASSONETTO”. Mariantoni in una piccola intervista, “questo libro ha sensibilizzazione all’utilizzo sapiente degli oggetti e una storia particolare, nasce da un riciclo di parole al rispetto dell’ambiente, è divenuta rete di sostegno che dopo tanto tempo sono risaltate fuori, proprio sociale e solidale. Un format educativo straordinario. come i rifiuti gettati nella pancia di Betto, desiderosi La presentazione del libro apre la mostra collettiva di vivere la loro vita”. di tre illustratrici le cui opere rimarranno esposte, “Divertente e incalzante la storia, splendidi i disegni, utilissima la spie- gazione delle più diffuse simbologie www.ilarianovelli.com dedicate alla raccolta differenziata” www.enricapizzicori.it 33
  • 19. LA COMUNICAZIONE ECOSOSTENIBILE LA COMUNICAZIONE cambiamento in verde “Cuore pulsante del progetto è la ECOSOSTENIBILE: campagna di comunicazione per sensibilizzare, informare e indirizzare cambiamento in verde i diversi attori del mercato” di Veronica Castellano “La nostra terra non ci è stata regalata dai nostri tali di prodotti di largo consumo (uso domestico padri ma data in prestito dai nostri figli”. Questo e agroalimentare). Cuore pulsante del progetto è antico proverbio indiano incarna bene il concetto la campagna di comunicazione per sensibilizzare, di “ecosostenibile”, tipologia di sviluppo amante e informare e indirizzare i diversi attori del mercato: rispettosa del pianeta di oggi e di domani. Merco- consumatori, Pubblica Amministrazione, distributori, ledì 29 febbraio 2012 abbiamo partecipato al III° produttori. Seminario informativo sulla sostenibilità ambientale Uno degli aspetti toccati durante il seminario e le buone pratiche per la Pubblica Amministrazione dall’economista ambientale Dott. Silvano Falocco è dal titolo “LA SCELTA di CONSUMARE e PRODURRE stato il GREEN MARKETING. Nato in America verso SOSTENIBILE”, organizzato dall’Assessorato all’Am- la fine degli anni ’90 con l’obiettivo di modificare biente e Sviluppo Sostenibile della Regione Lazio e comunicare l’orientamento all’ecosostenibilità presso la sede Incubatore BIC Lazio di Rieti. di aziende, prodotti e processi produttivi, il Green L’incontro è stato promosso nell’ambito del progetto Marketing ha avuto sviluppi estremamente positivi LIFE PROMISE volto a promuovere la produzione e ma anche risvolti nebulosi: ha incentivato lo sviluppo il consumo sostenibile per ridurre gli impatti ambien- di modalità produttive rispettose dell’ambiente e 34 35
  • 20. LA COMUNICAZIONE ECOSOSTENIBILE cambiamento in verde del consumatore (utilizzo di materiali riciclati per all’incremento della produzione e dell’uso di prodotti gli imballi, diminuzione di immissione di gas nocivi verdi, sta dando enorme impulso al cambiamento . durante i processi produttivi e distributivi, attenzione Il seminario di oggi, definito dal Dott. Aldo Palombo e rispetto della natura nel reperimento delle materie (Regione Lazio – Direzione Regionale Ambiente) un prime, utilizzo di tecniche di coltivazione integrata, “incontro concreto”, ha messo in evidenza la grande produzione di cibi più sani e biologici) ma ha anche portata dello sviluppo dei sistemi di produzione e innescato un meccanismo mistificatorio con il consumo ecosostenibili in termini di valore aggiunto, quale molte aziende diffondono messaggi in difesa sia per le aziende che per i consumatori, ma ha dell’ecosistema per pulire la propria immagine. È anche evidenziato le problematicità per gli impren- nato così il GREEN WASHING, letteralmente “lavare ditori del territorio di entrare in possesso delle con il verde”. Alcune aziende si sono appropriate di certificazioni verdi e sviluppare processi produttivi identità ecosostenibili e solidali ben poco in linea ecosostenibili. Grazie alla grande disponibilità dei con l’effettivo impatto ambientale negativo che pro- professionisti coinvolti nel progetto LIFE PROMISE, ducono. Le informazioni oggi diffuse e la crescente una tavola rotonda verrà organizzata dalla PROGETTO LIFE PROMISE cultura che i consumatori hanno acquisito relativa- Dott.ssa Titta Vadalà, coordinatrice dell’Incubatore Le attività sono coordinate dalla Regione Liguria, mente al proprio benessere e a quello del pianeta BIC Lazio, per offrire approfondimenti e soluzioni agli capofila di progetto, con il supporto tecnico-opera- stanno però pian piano riducendo e indebolendo il imprenditori che ne hanno necessità. tivo della Regione Lazio, l’agenzia regionale ERVET green washing. A oggi, come ha evidenziato la Dott. LIFE PROMISE ha messo in atto un piano di comu- Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del ssa Maura Mazzei (Regione Lazio – Direzione Regio- nicazione, dialogo e confronto a tutto tondo che Territorio, l’Associazione Nazionale delle Coopera- nale Ambiente), i consumatori sono estremamente prende avvio e si sviluppa intorno ai protagonisti tive di Consumatori e Confindustria Liguria, partner consapevoli dell’importanza dell’impatto ambientale del consumo, generando un cambiamento lento ma di progetto. Contributo finanziario LIFE+ dell’Unione dei prodotti che acquistano e sono sempre alla profondissimo. Europea. ricerca di informazioni approfondite e certificazioni Per maggiori informazioni www.lifepromise.it riconosciute. Il progetto LIFE PROMISE, in linea con la Strategia BIC Lazio - Incubatore di Rieti Europea per lo sviluppo sostenibile (2006) che ha Responsabile Dott.ssa Titta Vadalà. posto particolare enfasi al tema della Produzione e Bic Lazio presente a Rieti dal 2005 con un Incubatore Consumo Sostenibili (PCS) e con il Piano di Azione d’imprese per sostenere il sistema imprenditoriale Europeo su produzione e consumo sostenibili e con interventi finalizzati all’innovazione tecnologica politica industriale sostenibile (COM 2008/397) e quindi alle crescita economica delle imprese locali. che ha individuato una serie di strumenti necessari www.biclazio.it/rieti.bic 37