Unlocking the Power of ChatGPT and AI in Testing - A Real-World Look, present...
Semag nr_0
1. EVENTI raccontati da chi gli EVENTI li organizza per professione
N. 0
APRILE 2012 _N. 0 _ANNO 0
Direttore Responsabile
FABIO CAROSI -
fabio.carosi@studioevento.it
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Redazione
VERONICA CASTELLANO -
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APRILE 2012_N.0_ANNO 0 Grafica e Impaginazione
ANTONELLA MARTELLUCCI -
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CARLA STOCCHI -
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8 marzo: il
racconto
Redazione
STUDIO EVENTO comunicazioni creative
Via Cavallini, 8 Rieti
dell’incendio ha ph. +39 0746 210665
una funzione
Se mag - APRILE 2012
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evocativa.
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La storia è Online e Anteprima
www.studioevento.it
tutt’altro Green economy e www.facebook.com/sevuoicambia
green marketing: il Arte e creatività
futuro futuribile. La al servizio
rincorsa al pianeta dell’emozione.
sano e salubre tra
proposte e proteste.
Passione e
professione SE S T U D
E V E N T O
comunicazioni
I O
creative
2. EDI-
Il termine comunicazione nel suo significato originale vuol dire “mettere in
comune” ossia condividere con gli altri pensieri, opinioni, esperienze, sensazioni
e sentimenti, creare con essi una relazione e quindi uno scambio. Da qui la fon-
damentale differenza fra informazione e comunicazione: la prima è acquisizione
di conoscenze riferite in modo autonomo anche inconsapevole, la seconda esige
la presenza di un’intenzione.
La Studio Evento è una agenzia di comunicazione e quindi, per quanto lapalis-
TO-
siano possa sembrare, comunica. Dico possa sembrare perché in realtà - nei
fatti - così scontato non è. Oggi da una agenzia di comunicazione la gente si
aspetta che organizzi eventi, realizzi brochure, depliant, audiovisivi, siti internet.
Mi serve un logo, un bel biglietto da visita, fate anche ufficio stampa? Stampate
manifesti? Si facciamo tutto questo e anche altro ma principalmente facciamo
comunicazione. Questo è il nostro mestiere. Diamo vita a idee, trasformiamo
RIALE
i concetti in forma o le forme in pensieri. Il problema non è - ad esempio -
realizzare un evento, un marchio, un video o un sito web, ma farlo in modo che
risponda alle reali necessità comunicative, che sappia esprimere dei valori, che
sappia trasmettere un messaggio chiaro e definito, che sappia, in sostanza,
generare interazione fra proponente e ricevente.
Se in una foresta cade un albero, genera un suono. La domanda è: quel suono
esiste se non c’è nessuno ad ascoltarlo? La nostra risposta è semplicemente no!
Ecco dunque il perché di questo magazine: far ascoltare quel suono e contribuire
di Fabio Carosi a generarne altri.
Partecipare agli eventi e comunicarli è il nostro modo di contribuire a generare
cultura, per questo motivo abbiamo deciso di viaggiare insieme agli accadimenti
e trasformare in magazine la nostra agenda di approfondimenti. Le iniziative, i
luoghi di interesse, le strutture, le associazioni, gli eventi, sono elementi legati
alla produzione della cultura e come tali noi li comunichiamo. L’impegno è legato
all’approfondimento e all’articolazione delle tematiche, agli aspetti grafici che
richiamano e sviluppano i contenuti e le situazioni. Alcuni eventi contengono
un potenziale di cultura che non deve limitarsi all’accadimento in sé ma ha il
diritto di svolgersi nel richiamo che genera un movimento intellettuale, un’idea
creativa, uno stimolo alla riflessione. Testo, immagini e grafica raccontano ed
evocano, soddisfano il piacere visivo, creano un percorso immaginario, introdu-
cono, seguono e articolano il pensiero.
La nostra intenzione è quella, dunque, di promuovere il patrimonio culturale
della città di Rieti attraverso la valorizzazione e l’approfondimento degli eventi.
Ogni riferimento abbraccia e coinvolge persone, luoghi, fatti e tematiche. Il
carattere atemporale che conferiamo a ciò che scriviamo, tramite l’approfondi-
3. IN-
mento e lo sviluppo delle tematiche, consente di usufruire del patrimonio culturale
6. PROTESTE CREATIVE
Se mag, un degli eventi e di dilatarne le possibilità di arricchimento. Il magazine diventa così
un’agenda dell’accaduto, un portfolio di contenuti, una mappa di possibilità.
contenitore di idee Ogni mese racconteremo alcuni degli eventi della città, coloro che li hanno
promossi, i luoghi in cui si sono svolti, i personaggi che hanno partecipato, 10. EMOZIONI
e di progetti aperto comunicandoli attraverso la ramificazione dei contenuti e l’ideazione della grafica.
DIMEZZATE il potere
DI-
Non possiamo e non dobbiamo permetterci di sottovalutare il peso e il potere
a chiunque voglia delle parole ma dobbiamo, al tempo stesso, avere il coraggio di mettere le nostre
risorse al servizio di tutti. Questo vuole essere il SE mag: un contenitore di idee e suadente della musica
sposarne la linea di progetti aperto a chiunque voglia sposarne la linea ispiratrice.
In questo numero zero troverete ciò che nel trascorso mese di marzo abbiamo
ispiratrice deciso di seguire, raccontare e valorizzare. Nel farlo è successo qualcosa di più:
molti dei soggetti che si sono trovati - per nostra scelta - a essere coinvolti in
12. “DOVE LE PAROLE
CE
questo nostro progetto, hanno inconsciamente e indirettamente interagito fra loro.
Alcuni hanno condiviso idee, altri cercheranno di realizzare insieme progetti che
FINISCONO, INIZIA LA
non sapevano di avere in comune. Ci dispiace solo di non aver potuto raccontare
tutto ma ci auguriamo di poterlo fare in futuro, grazie a coloro che vorranno
MUSICA” C. J. Heine
partecipare, che vorranno contribuire a portare in città il loro apporto. La strada
è lunga, inizia oggi con un numero zero in formato elettronico che si impegnerà
a raggiungere un numero il più elevato possibile di persone. E così continuerà, 16. IL MESTIERE
finché - siamo convinti presto - avrà la forza di uscire in formato cartaceo. Di forza
dovrà averne molta perché non dovrà costare un centesimo. Non può costare un DELL’ARTE
centesimo perché perderebbe in un attimo del suo significato: la cultura è un bene
troppo prezioso per avere un prezzo.
Buona lettura,
20. STORIA DELL’8
MARZO: dalla lotta
all’evocazione
28. NELLA MIA ORA DI
LIBERTÀ
31. BETTO IL
CASSONETTO
4. IN- 34. LA COMUNICAZIONE
ECOSOSTENIBILE:
DI- cambiamento in verde
CE
LE
38. GREEN FUTURE
42. LE MONTAGNE
DELLA CONDIVISIONE
BUONA U
TT
46. COMUNICAZIONE
ED EVENTI: la promo-
RA
commercializzazione
turistica
48. I LUOGHI
DELL’INCANTO
54. LA NUOVA
SOCIETÀ, QUELLA
INTEGRATA
5. PROTESTE CREATIVE
PROTESTE CREATIVE
di genere di laboratori?”. E qui Marina si illumina: “Da
Veronica Castellano
due anni siamo iscritti ai laboratori didattico-museali
cui partecipano i bambini di cinque anni. Seguono
percorsi studiati appositamente per stimolare e
sviluppare curiosità e inventiva. Osservano le opere
guidati dagli operatori del museo, si concentrano
sui visi, sui vestiti, sui colori. Poi creano, disegnano,
Le immagini dei dipinti del Calcagnadoro scorrono assemblano insieme materiali. Prendono confidenza
sullo schermo del pc, per fortuna la sala è buia così con l’arte”. La Giunta Regionale ha ridotto della
si vedono meglio. Ma non come dovrebbero. La metà i fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici
sala buia in cui siamo è la n. 9 del Museo Civico di e alle Biblioteche della Regione Lazio. Così, oggi
Rieti (Sezione Storico-Artistica), quella che ospita 04 marzo 2012, partecipiamo alla seconda giornata
i preziosi dipinti del pittore ottocentesco. Per oggi della “Festa dei Mezzi Musei del Lazio”: percorsi
dobbiamo accontentarci di vederli al pc, il museo è dimezzati, comunicazioni a metà, sale buie, opere
in protesta (creativa). Il volto della vergine dello stra- semi-coperte, stanze parzialmente accessibili.
ordinario dipinto di Luca di Tommè (1350) “Madonna L’idea di questa manifestazione è del Dott. Guido
col bambino e Santi” è coperto di carta così, spiega Accascina, direttore del Museo Modern Automata
la guida, non potete ammirare l’influenza bizantina di Montopoli, e della Dott.ssa Monica De Simone,
che si riscontra nel dipinto. Tra un corridoio e l’altro direttrice del Museo Civico di Rieti. Alla fine di
mi porgono un paio di occhiali, una lente è oscurata gennaio hanno presentato il progetto al Coordi-
da un pezzetto di carta rossa. Mentre cerco di capire namento dei Musei del Lazio, dopo un incontro
cosa c’è in una teca coperta da un velo arancione, tra direttori dei musei e associazioni culturali, che
il Dott. Palmiro Innocenzi legge alcuni passi del ha aderito con grandissimo entusiasmo. “Loro
“Il visconte dimezzato” (Italo Calvino). La sala del dimezzano i fondi, noi raddoppiamo l’impegno” ci
museo dedicata ai laboratori per ragazzi è al buio, racconta la De Simone che, con gioia, ci dedica del
peccato, i disegni dei piccoli artisti si intuiscono tempo per un’intervista: “Questa iniziativa è partita
interessanti. Vicino a noi passeggia Marina Gallotta, dal territorio reatino dove l’attenzione alla cultura è
insegnante della scuola per l’infanzia, e ci dice: molto alta. Abbiamo voluto comunicare il SISTEMA
“Se riducono drasticamente i fondi al Museo Civico come organismo e non come semplice contenitore
addio ai laboratori con i bambini”. Chiediamo: “Che di opere d’arte. La cultura, quindi anche l’arte, è un
6 7
6. DI TUTTO
SEmag investimento di lunga durata che forma il cittadino, PROTESTE CREATIVE
che lo accompagna nella sua crescita culturale.
Desideriamo essere un punto di riferimento culturale
per il territorio”. Sorride: “Almeno ci proviamo”. Ci
racconta le iniziative che animano il Museo Civico,
CONOSCIAMO
una più interessante dell’altra. Ci colpisce in modo
particolare la NOTTE AL MUSEO dove i bambini di
età compresa tra gli otto e i quattordici anni vivono
un’esperienza di familiarizzazione con l’arte: entrano
alle ore 20.00 e svolgono attività fino alle ore 01.00,
dormono al museo e, quando si svegliano, fanno co-
lazione tra le opere d’arte, infine rielaborano questa
IL PREZZO,
esperienza con loro creazioni artistiche.
La Dott.ssa De Simone ci tiene a sottolineare che
questa protesta non è “contro” qualcosa ma una
richiesta di risposte, l’espressione di una volontà
di condividere e affrontare insieme le problemati-
che legate all’aspetto culturale toccato dalla crisi
di questo tempo. Con questa protesta creativa e
DI NIENTE
i suoi percorsi dimezzati si è voluto far riflettere
sul patrimonio storico-artistico e archeologico del
nostro territorio e sulla situazione in cui versano i
beni culturali nella nostra regione. Inoltre i cittadini
sono stati sensibilizzati alle problematiche e messi
a conoscenza non solo di quanto accadrà plausibil-
CONOSCIAMO
mente alla fruizione dei beni artistici e culturali ma
soprattutto di quanto sia profondo il bisogno di co-
noscenza e scoperta. La fruizione dimezzata dell’arte
e delle sue potenzialità espressive e comunicative
è stata esperienza diretta del rapporto che ciascuno
ha con l’arte. Torneremo per la metà che ci è stata
sottratta.
IL VALORE
Entrando al Museo Civico sulla porta leggiamo: “Di
tutto conosciamo il prezzo, di niente conosciamo il
valore” (F. Nietzsche), uscendo ce lo lasciamo alle www.regione.lazio.it/musei/rieti/
www.comune.rieti.it/Cultura_eventi/museo/default.
spalle.
htm
www.modernautomatamuseum.com
F. Nietzsche www.mezzimusei.it
9
7. EMOZIONI DIMEZZATE
EMOZIONI DIMEZZATE
il potere suadente della musica
il potere suadente della musica
esistenti al mondo, quanta creatività rimarrebbe Dott.ssa Monica De Simone, con entusiasmo, rabbia
di
Veronica Castellano inespressa, quante emozioni non vissute, quanto e commozione. L’Assessore alla Cultura del Comune
dolore non goduto, quanta gioia non commossa. di Rieti, Prof. Gianfranco Formichetti, presente in
L’arte la amiamo e la viviamo per l’ingordigia di sala, ci dice: “L’impegno del Comune nel promuovere
noi, per l’amore di noi stessi. Essa va oltre la sua la cultura e le strutture che la ospitano è tanto. L’af-
bellezza estetica e sensoriale e ci spinge dentro di fluenza massiccia alla manifestazione dei Mezzi Mu-
noi, in quella interiorità che esaltiamo con lei. Con le sei conferma quanto i cittadini siano amanti dell’arte
composizioni della Celletti accordiamo sentimenti e e frequentatori dei luoghi a essa legati. Non posso
pensieri, la sua musica sembra conoscere e contene- condividere la scelta della Regione Lazio”.
Risveglia, suscita, amplifica, commemora, rievoca,
re ogni turbamento. Inattaccabile la forma di protesta, indecente il vuoto
stordisce, devia, anestetizza, ricorda. Le parole sono
Alessandra Celletti non ci concede una esecu- che lascia il silenzio. L’impossibilità espressiva
mie o le sta suonando lei? Al pianoforte Alessandra
zione completa nemmeno per il bis. Leggiamo dell’arte, ben rappresentata in questa forma di
Celletti, concerto solista per la Festa dei Mezzi Mu-
nel programma dell’evento la sua dichiarazione: protesta creativa, ci spinge a vivere un’interruzione
sei del Lazio (protesta creativa per il dimezzamento
“Aderisco convintamente a una protesta politica delle nostre emozioni. È profanata l’alchimia del
dei fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici e
fatta finalmente con poesia e creatività: l’iniziativa desiderio. Capiamo provando.
alle Biblioteche della Regione Lazio ad opera della
dei Mezzi Musei. È un modo surreale e forte di bat-
Giunta Regionale) presso Palazzo Vecchiarelli, Rieti.
tersi per richiamare l’attenzione sulle conseguenze
Capita, a volte, che qualcuno seduto in platea duran-
dolorose provocate dalla miope scelta di dimezzare
te una rappresentazione artistica inizi a chiacchie-
i fondi destinati ai Musei, agli Archivi Storici e alle
rare con il vicino. Disturba la fruizione dell’arte ma
Biblioteche della Regione Lazio. Quindi mi siederò
oltremodo lo scorrere delle emozioni, il ripercorrere
al pianoforte e suonerò le mie composizioni solo per
sentimenti vissuti, i sogni, i vuoti, i desideri. A
metà [...]”.
disturbare l’esecuzione della Celletti non è nessuno www.mezzimusei.it
“Ci ha regalato questa dolorosa esperienza” com-
dei presenti ma lei stessa: interrompe a metà i www.alessandracelletti.com
menta la Direttrice del Museo Civico di Rieti,
suoi brani lasciandoci in un silenzio devastante. Lei
smette di suonare, io smetto di scrivere.
Ascolto e penso agli artisti. L’arte muove da una
“Disturba la fruizione dell’arte ma esigenza espressiva dell’artista. L’arte, senza la
oltremodo lo scorrere delle emozio- possibilità di fruizione, perde il suo valore sociale,
ni, il ripercorrere sentimenti vissuti, la sua portata educativa, il suo impatto emotivo,
la sua missione: comunicare emozioni e generare
i sogni, i vuoti, i desideri” sensazioni. Se bruciassero metà dei pianoforti
10 11
8. L’atmo-
“DOVE LE PAROLE FINISCONO,
sfera intensa e leg-
gera ha accolto tutti in un
abbraccio discreto ma profondo.
INIZIA LA MUSICA” Dopo sei mesi riprende a Rieti
MUSICA IN OSPEDALE, il progetto
con cui l’Associazione Culturale
Christian Johann Heinrich Heine Musikologiamo porta la musica in
ospedale, al reparto di Radiote-
rapia Oncologica del San Camillo de
Lellis. Antonio Sacco, presidente
di Musikologiamo, ci racconta
il perché di questo
progetto: “Spesso il
malato perde il contatto
con la realtà, la sua vita
di diventa disagio e depressio-
Veronica Castellano
ne, perde alcune di quelle capacità che gli
permettono il fluire del tempo e delle circostanze. La musica
in ospedale è un modo per mantenere un contatto con la vita quotidiana. Rivivia-
mo le persone nel contatto con la musica”. Il 03 marzo 2012 sono ripresi i concerti in
ospedale, dopo mesi di interruzione dovuti ai lavori in corso per approntare un nuovo
macchinario per l’esame TAC (un ringraziamento particolare va all’Avv. Innocenzo
de Sanctis, Presidente della Fondazione Varrone, che, attraverso la
fondazione, ha contribuito in maniera importante all’acquisto del
“Spesso il malato perde il contatto nuovo macchinario).
con la realtà, la sua vita diventa L’appuntamento con il MUSÌ TRIO, composto da Sandro Sacco (flauto),
disagio e depressione, perde alcune Ovidio Ovidi (clarinetto) e Paolo Paniconi (pianoforte), è al reparto di
Radioterapia Oncologica. Scendiamo le scale, percorriamo corridoi, un sentiero che porta
di quelle capacità che gli permetto- da un’altra parte, in un’altra vita, quella sotterranea e nascosta, dolce e delicata, di
no il fluire del tempo e delle circo- chi vive con pacato sentimento l’altra faccia della medaglia. Ci accoglie un piccolo teatro
stanze. La musica in ospedale è un allestito nella hall del reparto. Si chiacchiera, si ride, ci si incontra, prima e dopo il concerto.
Un intervento del Dott. Prof. Mario Santarelli, primario del reparto, mette subito le cose
modo per mantenere un contatto in chiaro: “Siamo in una fase di crisi del sistema e della società ma non bisogna far calare
con la vita quotidiana. Riviviamo le l’attenzione verso i pazienti. MUSICA IN OSPEDLE riprende i suoi appuntamenti con cadenza mensile”.
persone nel contatto con la musi- Il Maestro Paniconi in sottofondo suona Lucio Dalla. Inizia il concerto.
Da Offenbach a Faurè, da Rossini a Rota, da Morricone a Shostakovich, per finire con Libertango di
ca” Piazzolla.
La musica ha da sempre un ruolo profondamente importante nell’evoluzione dell’uomo, in tutte le fasi che
9. “DOVE LE PAROLE FINISCONO, INIZIA LA MUSICA”
C.J.H. Henie
SEmag “DOVE LE PAROLE FINISCONO, INIZIA LA MUSICA”
C.J.H. Henie
accompagnano la sua vita, nel tempo quotidiano e in “Dove fiorisce il rosmarino
quello extra-ordinario.
Musikologiamo lo sa bene e lo mette in pratica.
c’è una fontana scura
Molteplici sono i progetti che hanno preso corpo in dove cammina il mio destino
questi anni, nonostante le difficoltà e lo scetticismo
che incontrarono all’inizio dell’avventura nel 2004
c’è un filo di paura
quando, al primo concerto in ospedale, in platea qual’è la direzione
c’erano tre persone. Tutt’altra storia oggi. Sala
piena. Nel tempo, grazie ai contributi economici nessuno me lo imparò
di associazioni, sponsor e privati, l’Associazione qual’è il mio vero nome
Musikologiamo ha dotato l’ospedale di strumenti
musicali, amplificatori e materiale affinché il reparto ancora non lo so
sia indipendente nel gestire con i pazienti, degenti
e non, attività legate alla musica. Nell’attesa di una
visita o di un esame perché non cimentarsi in un po’ Quando la luna perde la lana
di musica dal vivo. Questo progetto sta prendendo
corpo in una collaborazione tra il reparto di Radiote-
e il passero la strada
rapia Oncologica e Musikologiamo per consentire ai quando ogni angelo è alla
pazienti di suonare o imparare a suonare nei tempi
di attesa ospedaliera. La musica può intervenire fa-
catena
vorevolmente per creare nuovi momenti di sollievo, e ogni cane abbaia
aggregazione, sostegno, per rivisitare un concetto
di vita che necessariamente assume un’altra forma. prendi la tua tristezza in mano
Il silenzio e l’apatia che spesso avvolgono i pazienti Prossimi appuntamenti ad aprile, non solo il e soffiala nel fiume
nel tempo della malattia tendono all’isolamento concerto in ospedale ma anche un momento
della persona mentre invece sono indispensabili di incontro e confronto, nella settimana della vesti di foglie il tuo dolore
la condivisione e la comprensione. Per aiutare ad cultura (14 – 22 aprile 2012), con un convegno
sui RISVEGLI CON LA MUSICA.
e coprilo di piume”
affrontare un momento difficile caratterizzato da
una trasformazione emotiva ricca di contraddizioni
MUSICA IN OSPEDALE apporta il suo contributo. CANTO DEL SERVO PASTORE ‐ Fabrizio De Andrè www.musicainospedale.it
www.musikologiamo.it
15
10. IL MESTIERE DELL’ARTE
IL MESTIERE
DELL’ARTE
di
Impara Politiche Giovanili, e il Dott. Francesco Tancredi,
Veronica Castellano l’arte e mettila Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili, hanno
da parte. Non all’Officina tagliato il nastro e scoperto la targa dell’Offici-
dell’Arte e dei Mestieri di Rie- na dell’Arte e dei Mestieri di Rieti. Entrambi gli
ti, realizzata dall’Associazione Mu- Assessori, durante la conferenza, tenutasi nella
sikologiamo di Rieti in collaborazione sala “Broadway”, la più grande dell’Officina, hanno
con Aesop Studio di Fara Sabina. Qui l’arte è il primo passo per sottolineato più volte quanto sia importante che
crearsi un mestiere, per imparare come realizzare concretamente i sogni. Ha inaugurato questo progetto conduca i giovani verso l’apprendi-
oggi questo luogo di aggregazione, sperimentazione, conoscenza. L’Officina è il frutto del “La condivisione delle idee e delle mento pratico di un mestiere, partendo proprio dalle
lavoro e dell’impegno di chi ne ha progettato aspetti culturali, artisti e pratici vincendo quattro ragazze che qui hanno trovato occupazione.
il bando promosso dalla Regione Lazio nell’ambito dell’iniziativa “Sviluppo di una rete doti personali crea professionalità e Caterina Battistelli, Tiziana Guadagnoli, Roberta
regionale di Officine dell’Arte”. Il progetto è promosso dalla Presidenza del Consiglio quindi mestieri. L’Officina dà l’input Lucandri e Silvia Santilli esprimono il loro entusia-
dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della e i ragazzi ci mettono il sogno” smo e coinvolgimento in questo progetto che le vede
Regione Lazio, dalla Provincia di Rieti e dal Comune di Rieti. L’Officina è aperta ai giovani protagoniste su più fronti: dalla gestione logistica
e non, che desiderano scoprire l’arte mettendoci le mani: musica, danza, pittura, scultura e degli spazi ai contatti con l’esterno, dalla cura dei lo-
cinema sono le macro discipline attorno a cui stanno prendendo corpo i progetti. Il Comune di Rieti cali al supporto ai ragazzi che frequentano l’Officina.
ha messo a disposizione i locali dell’ex Centro Giovanile in Viale Maraini, 75 in cui sono state adibite La Battistelli, psicologa, ribadisce l’importanza di
quattro sale dotate di strumentazioni per le attività: batterie elettroniche e questo progetto: “è un bene della collettività, uno
acustiche, chitarre, tastiere, mixer, microfoni, impianti di registrazione, com- spazio costruttivo che diventa occasione ed esempio
puter e telecamere professionali. Due ampie terrazze e un enorme giardino per i ragazzi”.
attendono l’estate per le attività culturali all’aperto. Lo scopo principale Quello che si temeva potesse essere un tasto do-
di questo progetto è offrire ai giovani un luogo di aggregazione in lente per le attività, il centro anziani al pian terreno
nome dell’arte quale possibilità di futuro non solo per coltivare le dell’edificio, si è invece dimostrato occasione di
passioni ma anche per trasformarle in un mestiere. Docenti pro- confronto e collaborazione. Il Sig. Benito, rappre-
fessionisti tengono corsi, seminari e laboratori nei vari ambiti sentante del Centro Anziani del Comune di Rieti,
artistici e seguono i ragazzi nella realizzazione pratica si è detto estremamente felice della presenza dei
delle loro doti artistiche. giovani e si è dimostrato disponibile a offrire la
Poco dopo le 11.00 del 12 marzo 2012 la sala da ballo per accogliere le rappresentazioni
Dott.ssa Gabriella Sentinelli, Assessore artistiche prodotte dai ragazzi. Il suo augurio è che
Regionale all’Istruzione e alle per i giovani ci sia modo di esprimersi e lavorare con
16
11. IL MESTIERE DELL’ARTE SEmag IL MESTIERE DELL’ARTE
Giorgia. C’è anche Stefano Pozzovivo, storica voce di
l’arte affinché questa possa diventare parte concreta eti in questo progetto. L’Officina, dice Antonio, “deve
del loro futuro. Un grande incoraggiamento anche essere un contenitore di idee sostenuto dalle stesse
dal Dott. Fabio Carosi, direttore creativo della Studio idee”. Di collaborazione parla anche l’Assessore
Evento, ideatore dei due video di presentazione Tancredi riferendosi ai media locali coinvolti e alla
dell’Officina: “Per essere artisti non bisogna essere programmazione da fare sul territorio, a prescindere
folli né spettacolari ma normali. Se si è giovani e dal colore politico. In una breve intervista ci dice:
si sta insieme è già una forma d’arte. Pensare di “La condivisione delle idee e delle doti personali
diventare Jimy Hendrix è quello che fa diventare crea professionalità e quindi mestieri. L’Officina dà
l’arte un mestiere”. L’intervento di Antonio Sacco, l’input e i ragazzi ci mettono il sogno”.
presidente di Musikologiamo, ribadisce l’importanza Nel pomeriggio torniamo all’Officina, l’inaugura-
dell’occupazione data alle quattro ragazze dipenden- zione continua tutto il giorno con le porte aperte
ti dell’Officina, della felicità e della responsabilità agli iscritti e a chi desidera curiosare tra le sale e
che questo rappresenta per lui. Sottolinea la rete di le attrezzature. Tra i presenti il Maestro Luciano www.officinadellarterieti.it
relazioni che l’Officina ha già all’attivo con molteplici Torani, uno dei più prestigiosi tecnici del suono del www.aesopstudio.com
Associazioni e la volontà di coinvolgere la città di Ri- panorama italiano contemporaneo. Ha collaborato www.musikologiamo.it
18 19
12. STORIA DELL’8 MARZO:
DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE
Il racconto ha la forza emotiva della rievocazione. La narrazione, sottolinea la Prof.ssa Celestini, è il
Per questo ancora oggi si festeggia l’8 marzo richia- modo migliore per raccontare perché trasforma la
mandosi a un fantomatico incendio in cui persero la storia nell’esperienza di chi ascolta, in grado di sol-
vita alcune operaie in protesta rinchiuse in fabbrica lecitare altre esperienze. È necessario quindi andare
dal proprietario che voleva impedir loro di scendere oltre. Gli storici, i sociologi e gli antropologi hanno
in strada a manifestare. Questo episodio, accaduto trascurato le origini della Giornata contribuendo
probabilmente nei primi del ‘900, non trova una così al diffondersi di una identità fatua dell’8 marzo.
collocazione storica reale. Le versioni sono molte- La Gissi nel suo testo ripercorre le tappe storiche,
plici ma di nessuna si trova dimostrazione concreta. i presupposti, i temi, le relazioni e i valori legati a
Ciononostante è ancora oggi vivo il riferimento questa giornata fornendo il quadro degli accadimenti
all’incendio per rievocare il sacrificio delle donne e e delle spinte propulsive che portano ancora oggi a
festeggiarlo nella giornata dell’8 marzo. Il bisogno festeggiare. L’autrice confessa di aver rivalutato l’8
di una narrazione evocativa per questa giornata ha marzo dopo gli studi e gli approfondimenti fatti per
attraversato tutto il ‘900 resistendo ancora oggi. la stesura di questo testo. Ammettiamo anche noi di
La verità storica dell’8 marzo come Giornata avere oggi una visuale diversa di questa ricorrenza.
internazionale delle donne invece esiste ed è ricca Abbiamo letto il libro.
di accadimenti, valori, simboli che si articolano
lungo un percorso iniziato nel 1907 a Copenhagen. L’8 marzo, divenuto solo nel secondo dopoguerra un
Lo leggiamo nelle pagine del libro “Otto marzo. La appuntamento fisso per le donne italiane, affonda
Giornata internazionale delle donne in Italia” di le sue radici nella prima Conferenza internazionale
Alessandra Gissi, Edizioni Viella (2010) e lo abbiamo delle donne socialiste tenutasi a Copenhagen nel
ascoltato il 10 marzo 2012 presso la Sala Conferenze 1907, dove Clara Zetkin invitava le donne proletarie
di Palazzo Dosi di Rieti dove si è svolto un incontro di tutto il mondo a unirsi. Nel 1910 la stessa Zetkin,
dedicato alle radici storiche della Festa della donna, in occasione della seconda Conferenza internaziona-
organizzato dal Comitato Elettorale di Simone le delle donne socialiste, in cui si riuniscono donne
Petrangeli, candidato sindaco del centrosinistra per provenienti da 17 paesi, propone di istituire una
la città di Rieti. Oltre ad Alessandra Gissi, Storica manifestazione annuale relativa alle tematiche fem-
dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e minili, con particolare attenzione alla rivendicazione
Simone Petrangeli, erano presenti la Presidentes- suffragista. L’obiettivo principale e più immediato
sa della Società Italiana delle Storiche Dott.ssa era quello di ottenere il diritto di voto. Perplesse
di
Veronica Castellano Rosanna De Longis, la Prof.ssa Elisabetta Celestini e furono le reazioni. In Italia nei festeggiamenti del
l’attrice Tosca. Primo maggio 1911 compaiono i primi interventi pub-
20 21
13. STORIA DELL’8 MARZO:
DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE
SEmag STORIA DELL’8 MARZO:
DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE
“AV ANTI CON IL
blici delle donne. Il 2 marzo del 1913 “La difesa delle te le principali organizzazioni di categoria femminili. DIRITTO DI VOTO ALLE
DONNE''
lavoratrici” annunciò una manifestazione internazio- La posizione politica del nostro paese in quegli
nale femminile prevista per quel giorno in Germania, anni era poco chiara, anche il partito socialista che
Austria, Olanda, Svizzera, America e Russia, mani- voleva affrontare la questione femminile non dava
“UGUALE LAVORO,
festazione di grande rilevanza politica per saldare i segni di presa di posizione definitiva.
rapporti fra le militanti socialiste di varie nazioni e Un anno importante è il 1921 quando la scissione
per sottolineare la demarcazione fra il movimento del Partito socialista e la nascita del Partito comu-
socialista e il femminismo borghese. Il 1914 è l’anno nista mettono in risalto le questioni interne legate
UGUALE SALARIO”
del primo vero 8 marzo dove in Germania si vuole, alla Giornata: il Psi viene accusato di aver ignorato
da una parte, rendere onore alla Comune parigina le celebrazioni e le donne socialiste rispondono di
della primavera del 1871 e, dall’altra, dimostrare non averlo voluto festeggiare per non legare la cam-
“VOGLIAMO IL PANE E
che il partito socialista è in favore del suffragio pagna suffragista al movimento delle femministe
femminile. La scelta della data dell’8 marzo coincide borghesi. Le donne socialiste rivendicano l’8 marzo
con la giornata inaugurale della “Settimana rossa” legandolo indiscutibilmente alla necessità di una
LE ROSE”
della propaganda e del reclutamento del partito. Il rivoluzione socialista universale. Nel marzo dello
manifesto disegnato per l’occasione è rimasto uno stesso 1921 le donne comuniste cercano di conferire
dei più famosi: al centro campeggia una donna scal- enorme rilievo alla prima celebrazione della Giornata
za, non giovanissima (simbolo della consapevolezza internazionale delle donne, non senza una vena
“LA PIAZZA É DONNA”
degli sforzi fatti sino a quel momento), con il volto polemica nei confronti del Psi. Nel 1922 l’8 marzo
imperioso, che sventola una bandiera emblema del assume contorni completamente differenti e viene
credo comune. Il forte contrasto cromatico dato dal inglobato nella lotta contro il fascismo. La festa è
“LE MIMOSE? NO
bianco, rosso, giallo e nero è in linea con la durezza troppo giovane per ancorare alla data una ricorrenza
quasi violenta dello slogan “Avanti con il diritto e sfidare il regime per onorarla. Il regime fascista
di voto alle donne!”. L’8 marzo 1917 a Pietrogrado non trascura di dedicare alle donne una ricorrenza:
GRAZIE, PREFERIAMO
manifestano coraggiosamente le operaie chiedendo la Giornata della madre e del fanciullo, al di là della
il pane per i propri figli e il ritorno a casa dei mariti quale però rimane vivo ma silenzioso l’8 marzo della
dalle trincee. Nello stesso anno le donne socialiste lotta politica e sociale. Il 1945 è l’anno in cui ripren-
di Ginevra accostano al diritto di voto lo slogan: dono i festeggiamenti per l’8 marzo dove, a Roma,
IL FUTURO”
“Uguale lavoro, uguale salario!”. Nell’Italia dei nell’aula magna del Liceo Visconti, prendono corpo
primissimi del ‘900 ancora non si assiste ad alcuna i temi della lotta per la cacciata dei tedeschi, contro
manifestazione ma vanno consolidandosi lentamen- la fame, il freddo e la miseria, per ottenere un futuro
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14. all’insegna della libertà e del progresso. Le donne di SEmag all’insegna della dimostrazione concreta delle capa-
tutte le associazioni, di diversi fronti politici e stampi cità organizzative delle donne, delle loro attitudini
religiosi si uniscono all’insegna degli interessi imprenditoriali, di sensibilità artistica e di estese
comuni. Secondo le possibilità si festeggia in tutta capacità relazionali. Rivendicazioni e impegno si
Italia dove le donne dell’Udi (Unione donne italiane) orientano verso il diritto delle donne al lavoro con
ottengono faticosamente il permesso di avere libero la difesa dell’occupazione femminile e la parità
il pomeriggio dell’8 marzo. È stata proprio l’Udi a salariale.
conferire alla Giornata il suo senso politico, la sua Nei primi anni ’50 il riferimento alla Rivoluzione
organizzazione e la sua forza di propulsione, raggiun- russa come base della Giornata è ingombrante così
gendo 400.000 iscritte dopo un solo anno di vita. si comincia a fare richiami e riferimenti a episodi
Per le donne uno dei problemi profondi di questo verosimili legati a un movimento operaio degli Stati
tempo è la rielaborazione dell’esperienza del conflit- Uniti per poi ancorarsi definitivamente al mito delle
to e della Resistenza, il blocco insuperabile dovuto a operaie carbonizzate in una fabbrica. In questi anni il
prigionia, torture e stupri prende il volto del pudore, cuore della Festa della donna è la pace, relegando in
avallato da un contesto poco disposto all’ascolto e secondo piano i temi dell’emancipazione. Nono-
alla condivisione. La svolta decisiva arriverà solo stante ciò molte delle manifestazioni di quel tempo
negli anni ’70 quando la pubblicazione del libro hanno carattere eversivo contando arresti, morti, e
“Le donne di Ravensbrück” di Lidia Beccaria Rolfi e feriti perché affrontate e gestite come movimenti di
Anna Maria Bruzzone porta allo scoperto i temi della antagonismo politico e insubordinazione. Il benes-
deportazione femminile e della forza delle donne nel sere economico che cambia il volto dell’Italia tra il
resistere e rinascere. 1958 e il 1963 vede le donne protagoniste di questo
L’8 marzo 1946 le donne escono timidamente nuovo tempo. Anna Magnani, Gina Lollobrigida, So-
dall’accanimento della guerra, in una tappa di fia Loren e Virna Lisi sono le protagoniste, l’8 marzo,
passaggio tra il prima e il dopo, componendo e di una serie di copertine della rivista “Noi Donne”
distribuendo versi poetici insieme a un rametto che, nella seconda metà degli anni ’50, diviene un
di mimosa, pianta stagionale ed economica. Si vero e proprio rotocalco. Accanto ai temi consumi-
festeggiano la fine della guerra, la fine del fascismo, stici che caratterizzavano la Giornata si affianca un
il riaffermarsi della democrazia, il desiderio di importante risultato per le donne: nel 1960 vengono
emancipazione e di elevamento culturale e sociale eliminate le differenze retributive tra uomini e don-
della donna e il diritto al voto ottenuto nel 1945. Nel ne. Negli anni ’60 sono centrali i temi dei diritti al
1946 la Giornata internazionale delle donne riceve lavoro, della qualità di vita e della maternità per le
finalmente l’attenzione della stampa quotidiana. L’8 lavoratrici. Nella Giornata internazionale delle donne
marzo 1947 si festeggia all’insegna delle 21 donne negli anni ’70 ai temi del lavoro si affiancano quelli
elette alla Costituente, rappresentanza femminile delle politiche sociali in un distanziamento dai partiti
che, con trasversalità, cerca di coniugare diverse e dalle organizzazioni di massa per la conquista di
culture politiche e sociali. un’autonomia sia collettiva che individuale. In questi
Nel tempo la giornata conquista spazio e attenzione, anni viene messo profondamente in discussione il
connotandosi come momento di lotta e di festa rapporto tra i sessi e il femminismo contribuisce a
15. STORIA DELL’8 MARZO: STORIA DELL’8 MARZO:
DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE DALLA LOTTA ALL’EVOCAZIONE
trasformare la coscienza e la vita delle donne. Lo femminile che il giornale “L’Espresso” incornicia con nelle difficoltà di comprensione e comunicazione
slogan del tempo era: “Vogliamo il pane e le rose”. un titolo che denota un nuovo scenario: “La piazza è su più piani: credenziali educative, competenze,
Nel 1972 per la prima volta le femministe scendono donna”; nello stesso anno le confederazioni sinda- specializzazioni e occupazione femminile. Un nuovo
in piazza per celebrare la Giornata internazionale cali indicono a Milano un’ora di sciopero generale impulso verrà probabilmente dalle giovani genera-
delle donne riunendosi a Campo de’ Fiori dove, sedu- per l’occupazione femminile. Nel 1977 viene varata zioni di donne che si interrogano su come difendersi,
te per terra, cercano di trascorrere un pomeriggio la legge 903 sulla parità in materia di lavoro in cui si sia a livello collettivo che individuale, da una nuova
di confronto e condivisione. Con il volantino di quei passa dal concetto di tutela per la donna al principio ondata di discriminazione.
giorni si vuole comunicare a tutte le donne, siano del diritto di parità nel campo del lavoro. Sempre nel
esse operaie, impiegate, insegnanti, disoccupate, ‘77 l’Assemblea generale dell’Onu adotta la risolu-
casalinghe, con il riferimento al denominatore zione 32/142 che invita gli Stati membri, nel rispetto
comune dell’assoggettamento della condizione delle loro tradizioni storiche e nazionali, a indire una
femminile al predominio maschile. Appare anche “Giornata delle Nazioni Unite dei diritti delle donne
Jane Fonda inseguita dai fotografi. Nelle cronache e della pace internazionale”, occasione in cui molte
giornalistiche di quel giorno si legge che alcune nazioni scelsero l’8 marzo.
delle donne presenti abbiano aggredito gli agenti Gli anni ’80 si aprono con l’entrata del femminismo
di polizia mentre secondo “Paese Sera” sono stati cattolico nelle celebrazioni dell’8 marzo, caratteriz-
gli agenti ad aggredire le manifestanti. La reazione zato da una folla mai presente prima alle manifesta-
sociale e mediatica a una così radicale presa di zioni e agli incontri. I temi femminili si accostano a
posizione delle donne in merito ai temi di liberazione quelli universali della guerra e del disarmo. L’8 mar-
sessuale, separatismo, autocoscienza e autodeter- zo 1983 migliaia di donne manifestano davanti alla
minazione, è stata dura e di assoluta chiusura. L’8 base Nato di Comiso con lo slogan: “Le mimose?
marzo del 1974 è caratterizzato dal referendum per No grazie, preferiamo il futuro”. L’estensione della
la legge sul divorzio. Il 1975 è l’Anno internazionale comunicazione politica si apriva in quegli anni al
delle donne: le Nazioni Unite celebrano per la prima circuito internazionale, dando luogo a una coesione
volta l’8 marzo come Giornata internazionale delle mai raggiunta prima. Negli anni successivi i temi
donne. L’8 marzo 1975 predomina il tema della furono quelli dell’ecofemminismo, della transcul-
salute delle operaie con riferimento ai disturbi turalità e della critica alla globalizzazione fino ad
nervosi, alle conseguenze psicosomatiche e alle arrivare agli anni ’90, dove ha predominato il tema
malattie psichiche dovute a una mancanza di tutela delle pari opportunità.
www.unionedonne.altervista.org
della fragilità emotiva delle donne. L’ 8 marzo 1976 Nell’ultimo decennio l’8 marzo ha perso la forza
www.viella.it/libro/15
si svolge a Roma una manifestazione studentesca al propulsiva, disgregandosi nel divario generazionale, www.noidonne.org
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16. NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ
NELLA
MIA
ORA Nasini, M.A. Rotondi, S. Ferraro, G. Petrella agli
strumenti. Come fai a non diventare un delinquente
DI se ti chiami Pomponio? Cominci da piccolo: risse con
i compagni di classe, impietosi con il tuo nome, poi
LIBERTÀ
passi al furto delle merendine per vendicarti e da lì il
gioco è fatto. Un attore e quattro musicisti narrano,
rievocano, riflettono nel tempo dell’ora d’aria del
mattino. Tra una lacrima e un sorriso, come si dice
a Roma, si dipana il vissuto di un detenuto che ride,
di Cosa hanno in comune un detenuto e Leopardi, un
Veronica Castellano soffre, pensa, cela a se stesso la drammaticità
detenuto e una rock star, un detenuto e un poeta, della sua condizione per poi rivelarla e nuovamente
un politico e Picasso? Di Leopardi si dice avesse risollevarla. Lo spettacolo usa il campo neutro del
un animo turbato e per questo le sue poesie dense teatro per una critica agrodolce al sistema giuridico
di fiorente tormento, di una rock star dalla vita e penitenziario. Si comincia subito con una rifles-
sbandata che da essa tragga l’energia rock di testi e sione “pertinente” e irriverente: un detenuto costa
sound, della droga dei poeti che fosse la necessaria allo Stato circa 150,00 euro al giorno: “se me ne
“Tra una lacrima e un sorriso, come alterazione da cui potesse nascere il senso altro
e maledetto della vita, della droga dei politici che
davano pure la metà, da ‘mo che avevo smesso de
si dice a Roma, si dipana il vissuto sia quasi onesta, dal taglio che Picasso inflisse
andà a rubbà”. Da questa battuta, attraverso tutto
lo spettacolo, Pomponio alterna le sue riflessioni ai
di un detenuto che ride, soffre, pen- al suo orecchio si dedusse che fosse psicopatico, suoi sentimenti fino, in conclusione, a considerare
sa, cela a se stesso la drammaticità condizione necessaria per essere un artista straor-
dinariamente creativo. E Pomponio Zella che è tutte
la libertà dei liberi: tutte le persone libere che sono
della sua condizione per poi rivelar- queste cose insieme e molto di più? Si dice che è un
libere e non riescono a godersi un’ora libera. La
tentazione di svelare battute e contenuti è fortissima
la e nuovamente risollevarla” detenuto. tanto è denso il testo di considerazioni intelligenti
“Guardia...aria...guardia!” ed emozioni profonde. Il ritmo drammaturgico non
Il Teatro dei Condomini in Rieti è carcere per una perde un colpo. Le musiche accompagnano le parole
notte. Prigionieri emotivi dei PRESI PER CASO, e i gesti di Pellegrini, guidano tra le pareti sempre
gruppo teatrale composto per 11/14 da ex detenuti più strette della cella, nel rapporto tra il detenuto
del carcere di Rebibbia, abbiamo vissuto in cella e la moglie, nel tempo immobile del carcere, nella
con Pomponio Zella un po’ più di un’ora. “NELLA solitudine e nello svago. Ironia e amarezza, scherno
MIA ORA DI LIBERTÁ” con Giampiero Pellegrini, e affabulazione, sproloquio e poesia, cabaret e
testi e monologhi di Salvatore Ferraro, e con M.
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17. NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ SEmag
BETTO IL
CASSONETTO
drammaturgia, luce e buio, immobilità e movimento, Cassonetti di parole o parole di cassonetti? Il nuovo
di
Veronica Castellano libro per bambini di Stefano Mariantoni, BETTO IL
corpo vivo e corpo morto, silenzio e frastuono, apatia
ed emozioni, musica e monologo. Contraddizioni CASSONETTO, salta fuori da un contenitore pieno
dell’esistenza. Ogni assente è presente nell’inter- di parole abbandonate. Così l’autore e l’illustratrice
pretazione di Pellegrini e nella bravura di Ferrero, del testo, Lucia Ricciardi, raccontano la storia del
autore dello spettacolo: la moglie di Pomponio, la volume dedicato alla raccolta differenziata dei rifiuti
figlia, il padre, la madre, il giudice, le guardie, “ u urbani. Una platea di piccoli e grandi uditori ascolta
cumpare”, i compagni di prigione. Però la vita in la storia di Betto, un cassonetto stanco dei rifiuti che
carcere tutto sommato non è male, se non fosse non vogliono più convivere tutti insieme. Per Tristina
per l’inganno iniziale: nel Codice Penale c’è scritto la lattina, Marta la carta, Fantastica la bottiglia di
che la reclusione è solo una limitazione della libertà plastica e Pietro il barattolo di vetro, la conviven-
personale. I PRESI PER CASO fanno, tutti insieme, 54 za dentro un unico cassonetto è diventata ormai
anni di carcere e un’ora di spettacolo che moltiplica, un’ingiustizia così decidono di ribellarsi di fronte a
sottrae e divide le loro esperienze per 100 vite vissu- una scuola elementare. La piccola Silvia, protago-
te e 100 non vissute. Muove al riso più che al pianto nista del libro, sarà la portavoce del desiderio dei
questo carcere leggero sul palco del Teatro dei
Condomini, allenta la tensione, ammorbidisce i temi,
risalta l’ironia, incuriosisce il pensiero e, con il ritmo
giusto, accompagna, incalza e sottolinea parole e
sentimenti. Di gioia e di amarezza si ride.
www.presipercaso.it
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18. BETTO IL CASSONETTO SEmag BETTO IL CASSONETTO
materiali riciclabili di essere riutilizzati per vivere Mariantoni, insegnante e giornalista, dedica questo sempre presso la Libreria Moderna Dionisi Petrini,
nuove avventure. libro a “LA LOKOMOTIVA” ONLUS che dal 2004 è fino al 17 marzo 2012. La mostra NARRAMI UNA
Naturalmente stampato su carta riciclata, il testo impegnata nel sostegno dei progetti idrici in Africa; STORIA, curata da Barbara Pavan, offre un itinerario
è affascinante e istruttivo per grandi e piccini. la Ricciardi, grafica e illustratrice, lo dedica a Sara fantastico e fantasioso tra gli scaffali della libreria,
Divertente e incalzante la storia, splendidi i disegni, e Sofia per le quali è un diritto credere ancora in un cornice dei dipinti dedicati al mondo dei bambini di
utilissima la spiegazione delle più diffuse simbo- domani con un cielo azzurro. BETTO IL CASSONETTO Ilaria Novelli, Enrica Pizzicori e Lucia Ricciardi.
logie dedicate alla raccolta differenziata, BETTO IL è un volume in cui si intrecciano tante realtà e tanti Ilaria Novelli, stilista, costumista e performer, che
CASSONETTO ha incuriosito la platea della Libreria progetti. Vincitore del Primo Premio alla VII edizione con i suoi acrilici su tela fa vivere le monelle, bam-
Moderna Dionisi Petrini di Rieti, via Garibaldi 272, del Concorso letterario Nazionale “Onda d’Arte” – bine e ragazzine che connotano e caratterizzano le
dove si è tenuta, domenica 19 febbraio 2012, la Ceriola (Savona), è stato distribuito in alcune scuole contraddizioni e i paradossi del nostro tempo.
presentazione del libro. I disegni originali, in mostra elementari del Lazio dove ha riscontrato grande Enrica Pizzicori, illustratrice, produttrice di spettacoli
sugli scaffali, sono stati realizzati dalla Ricciardi entusiasmo tra gli alunni, già sensibili al tema della teatrali per grandi e piccini e fondatrice del Festival
su materiali alternativi ai tradizionali fogli di carta: raccolta differenziata. A Rieti è stato trasformato in del Libro di Carrara, che con la sua tecnica mista su
pezzi di legno, scatoloni e retro di poster sono stati un musical da piccoli artisti della scuola dell’infanzia tela si ispira alle fiabe e ai racconti, creando opere
il supporto per le illustrazioni. Mantengono la loro e primaria, l’incasso dell’evento, tenutosi lo scorso che armonizzano narrazione e immagini.
originalità anche nel libro dove lo sfondo delle giugno al PalaSojourner, è stato devoluto all’ALCLI, Lucia Ricciardi, grafica e illustratrice, espone dipinti
parole e dei disegni richiama la carta spiegazzata, OLTRECONFINE e UNICEF. Una parte, invece, dei di tematiche ecologiste su materiali riciclati, un
il cartone e il materiale da imballaggio. “La veste ricavati delle vendite del libro sostiene i progetti di connubio affascinante e divertente che valorizza
grafica del racconto è coerente con la storia narrata LEGAMBIENTE. Un’occasione a portata di bambino le sue opere e il libro da lei illustrato “BETTO IL
e con il messaggio che essa contiene” ci racconta per la scoperta del colorato mondo dei rifiuti, per la CASSONETTO”.
Mariantoni in una piccola intervista, “questo libro ha sensibilizzazione all’utilizzo sapiente degli oggetti e
una storia particolare, nasce da un riciclo di parole al rispetto dell’ambiente, è divenuta rete di sostegno
che dopo tanto tempo sono risaltate fuori, proprio sociale e solidale. Un format educativo straordinario.
come i rifiuti gettati nella pancia di Betto, desiderosi La presentazione del libro apre la mostra collettiva
di vivere la loro vita”. di tre illustratrici le cui opere rimarranno esposte,
“Divertente e incalzante la storia,
splendidi i disegni, utilissima la spie-
gazione delle più diffuse simbologie www.ilarianovelli.com
dedicate alla raccolta differenziata” www.enricapizzicori.it
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19. LA COMUNICAZIONE ECOSOSTENIBILE
LA COMUNICAZIONE
cambiamento in verde
“Cuore pulsante del progetto è la
ECOSOSTENIBILE: campagna di comunicazione per
sensibilizzare, informare e indirizzare
cambiamento in verde i diversi attori del mercato”
di
Veronica Castellano
“La nostra terra non ci è stata regalata dai nostri tali di prodotti di largo consumo (uso domestico
padri ma data in prestito dai nostri figli”. Questo e agroalimentare). Cuore pulsante del progetto è
antico proverbio indiano incarna bene il concetto la campagna di comunicazione per sensibilizzare,
di “ecosostenibile”, tipologia di sviluppo amante e informare e indirizzare i diversi attori del mercato:
rispettosa del pianeta di oggi e di domani. Merco- consumatori, Pubblica Amministrazione, distributori,
ledì 29 febbraio 2012 abbiamo partecipato al III° produttori.
Seminario informativo sulla sostenibilità ambientale Uno degli aspetti toccati durante il seminario
e le buone pratiche per la Pubblica Amministrazione dall’economista ambientale Dott. Silvano Falocco è
dal titolo “LA SCELTA di CONSUMARE e PRODURRE stato il GREEN MARKETING. Nato in America verso
SOSTENIBILE”, organizzato dall’Assessorato all’Am- la fine degli anni ’90 con l’obiettivo di modificare
biente e Sviluppo Sostenibile della Regione Lazio e comunicare l’orientamento all’ecosostenibilità
presso la sede Incubatore BIC Lazio di Rieti. di aziende, prodotti e processi produttivi, il Green
L’incontro è stato promosso nell’ambito del progetto Marketing ha avuto sviluppi estremamente positivi
LIFE PROMISE volto a promuovere la produzione e ma anche risvolti nebulosi: ha incentivato lo sviluppo
il consumo sostenibile per ridurre gli impatti ambien- di modalità produttive rispettose dell’ambiente e
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20. LA COMUNICAZIONE ECOSOSTENIBILE
cambiamento in verde
del consumatore (utilizzo di materiali riciclati per all’incremento della produzione e dell’uso di prodotti
gli imballi, diminuzione di immissione di gas nocivi verdi, sta dando enorme impulso al cambiamento .
durante i processi produttivi e distributivi, attenzione Il seminario di oggi, definito dal Dott. Aldo Palombo
e rispetto della natura nel reperimento delle materie (Regione Lazio – Direzione Regionale Ambiente) un
prime, utilizzo di tecniche di coltivazione integrata, “incontro concreto”, ha messo in evidenza la grande
produzione di cibi più sani e biologici) ma ha anche portata dello sviluppo dei sistemi di produzione e
innescato un meccanismo mistificatorio con il consumo ecosostenibili in termini di valore aggiunto,
quale molte aziende diffondono messaggi in difesa sia per le aziende che per i consumatori, ma ha
dell’ecosistema per pulire la propria immagine. È anche evidenziato le problematicità per gli impren-
nato così il GREEN WASHING, letteralmente “lavare ditori del territorio di entrare in possesso delle
con il verde”. Alcune aziende si sono appropriate di certificazioni verdi e sviluppare processi produttivi
identità ecosostenibili e solidali ben poco in linea ecosostenibili. Grazie alla grande disponibilità dei
con l’effettivo impatto ambientale negativo che pro- professionisti coinvolti nel progetto LIFE PROMISE,
ducono. Le informazioni oggi diffuse e la crescente una tavola rotonda verrà organizzata dalla
PROGETTO LIFE PROMISE
cultura che i consumatori hanno acquisito relativa- Dott.ssa Titta Vadalà, coordinatrice dell’Incubatore
Le attività sono coordinate dalla Regione Liguria,
mente al proprio benessere e a quello del pianeta BIC Lazio, per offrire approfondimenti e soluzioni agli
capofila di progetto, con il supporto tecnico-opera-
stanno però pian piano riducendo e indebolendo il imprenditori che ne hanno necessità.
tivo della Regione Lazio, l’agenzia regionale ERVET
green washing. A oggi, come ha evidenziato la Dott. LIFE PROMISE ha messo in atto un piano di comu-
Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del
ssa Maura Mazzei (Regione Lazio – Direzione Regio- nicazione, dialogo e confronto a tutto tondo che
Territorio, l’Associazione Nazionale delle Coopera-
nale Ambiente), i consumatori sono estremamente prende avvio e si sviluppa intorno ai protagonisti
tive di Consumatori e Confindustria Liguria, partner
consapevoli dell’importanza dell’impatto ambientale del consumo, generando un cambiamento lento ma
di progetto. Contributo finanziario LIFE+ dell’Unione
dei prodotti che acquistano e sono sempre alla profondissimo.
Europea.
ricerca di informazioni approfondite e certificazioni
Per maggiori informazioni www.lifepromise.it
riconosciute.
Il progetto LIFE PROMISE, in linea con la Strategia
BIC Lazio - Incubatore di Rieti
Europea per lo sviluppo sostenibile (2006) che ha
Responsabile Dott.ssa Titta Vadalà.
posto particolare enfasi al tema della Produzione e
Bic Lazio presente a Rieti dal 2005 con un Incubatore
Consumo Sostenibili (PCS) e con il Piano di Azione
d’imprese per sostenere il sistema imprenditoriale
Europeo su produzione e consumo sostenibili e
con interventi finalizzati all’innovazione tecnologica
politica industriale sostenibile (COM 2008/397)
e quindi alle crescita economica delle imprese locali.
che ha individuato una serie di strumenti necessari
www.biclazio.it/rieti.bic
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