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10/03/2014
OVSE: "BOLLICINE ITALIANE SULLA CRESTA DELL'ONDA, MA IL PROTAGONISTA E' IL PROSECCO CHE, PER LA PRIMA
VOLTA, SUPERA LO CHAMPAGNE (307 MILIONI DI BOT
Bollicine italiane sulla cresta dell'onda: la produzione 2013 ha toccato i 434 milioni di bottiglie, con un valore all'origine di 735 milioni di euro, pari ad una
crescita dei volumi del 9,1%, e l'export fa ancora meglio, con una crescita in doppia cifra sia delle quantità (+11,5%) che dei valori (+16%) sul 2012. A dirlo
sono i numeri definitivi dell'Ovse - Osservatorio economico italiano dei vini, che sottolinea come il mondo Prosecco (Valdobbiadene, Conegliano, Cartizze,
Asolo, Prosecco Doc, Glera) incida per due bottiglie ogni tre: 307 milioni di bottiglie contro 304, per la prima volta la piramide del Prosecco supera il mondo
dello Champagne.
--BANNER--Consumi totali stimati a 419.960.000 bottiglie, di cui 397.250.000 di bottiglie di metodo italiano e 22.710.000 di metodo tradizionale, ancora per
il 92% consumato tutto in Italia e troppo legato alla "regionalità". 277,6 milioni di bottiglie sono state stappate all'estero (in 78 Paesi) e 142,4 milioni sono
state consumate in Italia, per un giro d'affari al consumo totale stimato di 3,071 miliardi di euro. Al consumo, il valore di una bottiglia è in crescita anche del
18-20% in alcuni Paesi, a significare la crescita dell'appeal del binomio bollicine-Italia nel mondo, con una identità nazionale concentrata sulla tipologia di
vino aromatico. Il mercato italiano, invece, risulta infedele, discontinuo, e non ancora maturo: eccessivo il distacco fra produttore e consumatore, la
complessa difficoltà della domanda impone più elasticità di metodi d'offerta. Il consumo nazionale, per il terzo anno consecutivo regredisce, -8,1 milioni di
bottiglie (il 6,2% on meno del 2012) in totale, compreso 3,7 milioni di bottiglie importate (Champagne e Cava). Le bollicine nazionali hanno contribuito (per
prezzo, qualità e immagine) a sostituire i vini importati: sul 2012, il dato generale del consumo in Italia è a -1,8%, mentre il valore al consumo registra un
+0,5%. Un calo dei volumi più contenuto di quanto accaduto fra 2011 e 2012, quando si registrò un -2,7%, ma non si può parlare di inversione di tendenza.
In 3 anni l'ho.re.ca. ha fatto registrare un calo di consumi di bollicine del 11%, soprattutto per le etichette con prezzi intermedi. Tengono i marchi più noti e
di alto valore. In Gdo si riscontra una certa stabilità dei volumi, un leggero calo delle "high tags", crescono leggermente i volumi dei primi prezzi, il fatturato
tiene o cresce leggermente a seconda delle insegne. "Il mercato nazionale - spiega Giampiero Comolli, a capo dell'Osservatorio - ha bisogno di una nuova
programmazione di marketing e strategia lungo periodo: più promozione commerciale e contatto diretto con il consumatore finale per crescita dei consumi.
Il supporto conoscitivo e formativo fanno parte del mix di vendita: queste azioni devono essere più localizzate, soggettive e private, con inviti a toccare con
mano, in fase di contrazione, discontinuità".
Focus - Prosecco & Co-branding, dall'Hermitage a Google
Anche Google ha scelto il Prosecco Doc per il brindisi di presentazione della sua ultima novità legata ai Google Glass: "Swill", la prima alcohol delivery app
dedicata al mondo del bere, di scena nel quartier generale di New York, di fronte a 150 tra giornalisti delle più prestigiose testate e autorevoli trend setter
americani, accompagnata dal claim "Prosecco Doc-Italian Genio".
"Si tratta dell'ennesima operazione di co-marketing avviata dal Consorzio di tutela Prosecco doc - spiega il Presidente Stefano Zanette - Nei giorni
precedenti eravamo a Monaco organizzando degustazioni all'interno di Inhorgenta Munich, fiera dell'oro molto importante per la Germania e non solo,
capace di attirare oltre 1.000 espositori da 30 paesi di tutto il mondo. Oltre alla interessante vetrina costituita dall'evento stesso, il nostro logo compariva nel
backdrop ufficiale dell'evento al fianco di brand prestigiosi, come quello di Audi, solo per citarne uno".
Recente è anche la firma dell'accordo quinquennale con il Museo di Stato Hermitage di San Pietroburgo, in virtù del quale il Consorzio ha realizzato una
speciale bottiglia a doppio logo (Consorzio ed Hermitage) che ha portato, e sta continuando a portare, risultati molto interessanti nel marketing del
Prosecco. "Il Consorzio del Prosecco Doc, che ha come obiettivi principali la tutela e la promozione del Prosecco, è sempre più attivo nel campo della
valorizzazione del marchio, e anche i dati della produzione e dell'export di questo mese, confrontati con i dati dello stesso periodo 2013, conclude Zanette -
ci incoraggiano a perseverare nella direzione intrapresa. Con tutta probabilità, a breve, annunceremo nuove ed inedite collaborazioni".
Focus - Quando il Prosecco distribuisce lo Champagne
"Questo accordo di distribuzione parte da caratteristiche comuni, vere e proprie affinità e dimostra che non c'è guerra tra lo champagne e il prosecco, si
tratta di due tipologie di prodotto molto diverse con caratteristiche di gusto e di posizionamento differenti". Parola di Massimo Poloni, managing director
Cantine Valdo, che così commenta l'accordo siglato con il Centre vinicole Champagne Nicolas Feuillatte, per il quale l'azienda di Valdobbiadene produttrice
di prosecco diventa distributrice esclusiva sul mercato italiano della nota marca di champagne.
Nicolas Feuillatte è il primo Champagne in Francia, il terzo nelle classifiche mondiali e ha una presenza internazionale con 9,9 milioni di bottiglie vendute
nel 2013.
"L'Italia è il sesto mercato al mondo per consumi di Champagne - conclude Poloni - un prodotto che ha un fascino particolare, costruito da secoli di storia e
di lavoro, nelle vigne e in cantina, che i francesi hanno saputo proteggere, sviluppare e comunicare. Gli italiani continueranno ad apprezzare lo champagne
pur preferendo, in alcuni casi, il Prosecco".
Per approfondimenti :
www.winenews.it
Verona, 10/03/2014

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A dirlo sono i numeri definitivi dell'Ovse - Osservatorio economico italiano dei vini, che sottolinea come il mondo Prosecco (Valdobbiadene, Conegliano, Cartizze, Asolo, Prosecco Doc, Glera) incida per due bottiglie ogni tre: 307 milioni di bottiglie contro 304, per la prima volta la piramide del Prosecco supera il mondo dello Champagne. --BANNER--Consumi totali stimati a 419.960.000 bottiglie, di cui 397.250.000 di bottiglie di metodo italiano e 22.710.000 di metodo tradizionale, ancora per il 92% consumato tutto in Italia e troppo legato alla "regionalità". 277,6 milioni di bottiglie sono state stappate all'estero (in 78 Paesi) e 142,4 milioni sono state consumate in Italia, per un giro d'affari al consumo totale stimato di 3,071 miliardi di euro. Al consumo, il valore di una bottiglia è in crescita anche del 18-20% in alcuni Paesi, a significare la crescita dell'appeal del binomio bollicine-Italia nel mondo, con una identità nazionale concentrata sulla tipologia di vino aromatico. Il mercato italiano, invece, risulta infedele, discontinuo, e non ancora maturo: eccessivo il distacco fra produttore e consumatore, la complessa difficoltà della domanda impone più elasticità di metodi d'offerta. Il consumo nazionale, per il terzo anno consecutivo regredisce, -8,1 milioni di bottiglie (il 6,2% on meno del 2012) in totale, compreso 3,7 milioni di bottiglie importate (Champagne e Cava). Le bollicine nazionali hanno contribuito (per prezzo, qualità e immagine) a sostituire i vini importati: sul 2012, il dato generale del consumo in Italia è a -1,8%, mentre il valore al consumo registra un +0,5%. Un calo dei volumi più contenuto di quanto accaduto fra 2011 e 2012, quando si registrò un -2,7%, ma non si può parlare di inversione di tendenza. In 3 anni l'ho.re.ca. ha fatto registrare un calo di consumi di bollicine del 11%, soprattutto per le etichette con prezzi intermedi. Tengono i marchi più noti e di alto valore. In Gdo si riscontra una certa stabilità dei volumi, un leggero calo delle "high tags", crescono leggermente i volumi dei primi prezzi, il fatturato tiene o cresce leggermente a seconda delle insegne. "Il mercato nazionale - spiega Giampiero Comolli, a capo dell'Osservatorio - ha bisogno di una nuova programmazione di marketing e strategia lungo periodo: più promozione commerciale e contatto diretto con il consumatore finale per crescita dei consumi. Il supporto conoscitivo e formativo fanno parte del mix di vendita: queste azioni devono essere più localizzate, soggettive e private, con inviti a toccare con mano, in fase di contrazione, discontinuità". Focus - Prosecco & Co-branding, dall'Hermitage a Google Anche Google ha scelto il Prosecco Doc per il brindisi di presentazione della sua ultima novità legata ai Google Glass: "Swill", la prima alcohol delivery app dedicata al mondo del bere, di scena nel quartier generale di New York, di fronte a 150 tra giornalisti delle più prestigiose testate e autorevoli trend setter americani, accompagnata dal claim "Prosecco Doc-Italian Genio". "Si tratta dell'ennesima operazione di co-marketing avviata dal Consorzio di tutela Prosecco doc - spiega il Presidente Stefano Zanette - Nei giorni precedenti eravamo a Monaco organizzando degustazioni all'interno di Inhorgenta Munich, fiera dell'oro molto importante per la Germania e non solo, capace di attirare oltre 1.000 espositori da 30 paesi di tutto il mondo. Oltre alla interessante vetrina costituita dall'evento stesso, il nostro logo compariva nel backdrop ufficiale dell'evento al fianco di brand prestigiosi, come quello di Audi, solo per citarne uno". Recente è anche la firma dell'accordo quinquennale con il Museo di Stato Hermitage di San Pietroburgo, in virtù del quale il Consorzio ha realizzato una speciale bottiglia a doppio logo (Consorzio ed Hermitage) che ha portato, e sta continuando a portare, risultati molto interessanti nel marketing del Prosecco. "Il Consorzio del Prosecco Doc, che ha come obiettivi principali la tutela e la promozione del Prosecco, è sempre più attivo nel campo della valorizzazione del marchio, e anche i dati della produzione e dell'export di questo mese, confrontati con i dati dello stesso periodo 2013, conclude Zanette - ci incoraggiano a perseverare nella direzione intrapresa. Con tutta probabilità, a breve, annunceremo nuove ed inedite collaborazioni". Focus - Quando il Prosecco distribuisce lo Champagne "Questo accordo di distribuzione parte da caratteristiche comuni, vere e proprie affinità e dimostra che non c'è guerra tra lo champagne e il prosecco, si tratta di due tipologie di prodotto molto diverse con caratteristiche di gusto e di posizionamento differenti". Parola di Massimo Poloni, managing director Cantine Valdo, che così commenta l'accordo siglato con il Centre vinicole Champagne Nicolas Feuillatte, per il quale l'azienda di Valdobbiadene produttrice di prosecco diventa distributrice esclusiva sul mercato italiano della nota marca di champagne. Nicolas Feuillatte è il primo Champagne in Francia, il terzo nelle classifiche mondiali e ha una presenza internazionale con 9,9 milioni di bottiglie vendute nel 2013. "L'Italia è il sesto mercato al mondo per consumi di Champagne - conclude Poloni - un prodotto che ha un fascino particolare, costruito da secoli di storia e di lavoro, nelle vigne e in cantina, che i francesi hanno saputo proteggere, sviluppare e comunicare. Gli italiani continueranno ad apprezzare lo champagne pur preferendo, in alcuni casi, il Prosecco". Per approfondimenti : www.winenews.it Verona, 10/03/2014