Cittadini digitali è il suo nuovo libro che sarà lo spunto per illustrare le nuove dinamiche della rete internet e del Web, dei fenomeni come Grillo e di democrazia partecipata.
Intervento avvenuto nell'ambito del primo Learning Meeting dal titolo Personal branding e Web opportunity svolto a Napoli il 13 marzo 2014.
http://www.wister.it/il-prossimo-wister-learning-meeting-personal-branding-e-web-opportunity-13-marzo-napoli/
3. #d2dnapoli #wister
La democrazia in provetta
•Top-down, bottom-up: la faticosa ricerca di un modello
•L’opinione elettronica
•Le forme nuove della partecipazione in Rete
«Molte delle riflessioni del passato appaiono oggi distanti dagli effettivi sviluppi
democratici della Rete. Le speranze di chi vedeva in essa uno spazio pubblico aperto e
orientato a creare una strong democracy (Barber 1984) sono rimaste a lungo prive di
riscontro empirico. Della nascita di un nuovo attore politico si parla, infatti, da molto
tempo, da quando cioè ha avuto inizio la stagione dell’e-democracy. Ma sia i partiti che i
parlamenti – depositari tradizionali della rappresentanza – si sono rivelati incapaci di
interpretare e gestire le nuove sfide della e-citizenship».
4. #d2dnapoli #wister
Istituzioni senza Rete
•Partiti senza territorio
•Parlamenti online e rappresentanza virtuale
•Il parlamento italiano approda in Rete
•Anche i parlamentari vanno online
•Ascesa e declino del governo elettronico
«Poi è arrivato l’e-government ad alimentare le aspettative di coniugare il livello
top down con quello bottom up della politica, i cittadini con i governanti. Una
stagione di forti attese ma scarsi risultati. Il desiderio di uniformare, codificare,
standardizzare subito la telematica pubblica spegnerà sul nascere la già fragile
propensione alla partecipazione. Così le reti civiche, fiore all’occhiello dei sindaci
nella prima stagione dell’elezione diretta, si sono trovate spodestate, già prima di
crescere, dalle più algide ma funzionali Città Digitali.
Ma quello che non si è ottenuto per via istituzionale è tornato a essere nuovamente
a portata di mano per via sociale, facendo una strada più lunga e tortuosa, ma, allo
stato dei fatti, più promettente».
6. #d2dnapoli #wister
La partecipazione in Rete diventa mainstream
• The information wants to be free
• La sfera pubblica si allarga
• La “Primavera Araba”: la tecnologia al servizio della
democrazia
«Il fenomeno dei social media ha assunto una dimensione numerica
impensabile nel mondo dell’e-democracy. Essi hanno reso possibile
l’organizzarsi comunicativo di una massa critica di cittadini senza precedenti e,
con la sua cifra numerica, si è fatta avanti anche la sua naturale
caratterizzazione politica.
I media sociali diventano così il contesto nel quale la politicità della Rete tende a
essere finalmente tangibile. È in questo milieu che all’animale virtuale
socializzato si riconosce la capacità di agire politicamente quale attore
individuale e collettivo, appunto lo zoon politikon di Aristotele.
Così proprio quando andava affermandosi una generale riduzione delle
aspettative circa il ruolo democratico di Internet, la storia prende invece un’altra
piega…»
7. #d2dnapoli #wister
Obama. L’organizzazione tecnologica della fiducia
• Una campagna elettorale 2.0
• La Rete al voto: il metodo Alinsky
• La micro-mobilitazione di MoveOn
• Four More Years
• Una vittoria multilevel
«Nel caso di Obama assistiamo alla costruzione di un legame fra candidato ed
elettore in Rete, che ha notevoli tratti di originalità. Sia la campagna del 2008 che
quella del 2012 evidenziano come la professionalizzazione della politica stia
valicando nuovi confini nei quali le expertise richieste hanno caratteristiche di
sofisticazione senza precedenti; e hanno dimostrato che le tecnologie possono
essere calde, anzi caldissime e che la Rete è una polis attraversata da fortissimi
legami di solidarietà, condivisione e voglia di progettualità.
Quando un candidato si appella alla Rete con onestà e trasparenza, la Rete risponde
configurandosi come corpo elettorale sì, ma anche come attore collettivo in grado di
auto-organizzarsi e agire autonomamente. Con risultati straordinari».
8. #d2dnapoli #wister
Il M5S. L’organizzazione tecnologica della sfiducia
• Un passo avanti nell’agorà
democratica
• Il centralismo cybercratico
• La contro-democrazia in movimento
• La ragione democratica
• La lobby del popolo
«Grillo nasce come contro-potere a una classe politica corrotta, rappresentata e
perpetuata da un sistema mediatico opaco e a tratti colluso. Sebbene nato dal fianco
di Grillo e della Casaleggio, il movimento si è rivelato in grado di sottrarre il
sentimento di impotenza e disillusione - largamente presente nella società – al suo
destino di ipotesi virtuale trovando una voce e un volto a mille istanze di
partecipazione. La Rete è, infatti, nel caso di Grillo la personificazione di un potere
socialmente distribuito, che non si configura solo come un corpo elettorale ma
come una comunità politica organica, che ha la consapevolezza di poter esercitare la
parola come contro-potere. Un socio-potere che, quando tecnologicamente
organizzato, può diventare una forza dirompente e configurarsi come un efficiente,
quanto spietato, tribunale del popolo».
9. #d2dnapoli #wister
Lo zoon politikon e i social media: l’unione ritrovata
«Trent’anni fa Sartori scriveva che per i greci la politicità era compresa nella
socialità. Ora, dopo secoli di separazione, i social media si prestano ad
essere il milieu nel quale la politicità e la socialità tornano a essere coniugati
insieme. È così che i partiti si sono ritrovati a spartire la politica con la
socialità diffusa perdendo, forse definitivamente, il controllo monopolistico
dello spazio pubblico a favore di un popolo nuovo che avoca a sé spazi
crescenti di autodeterminazione.
Salvo trasformare, come fa Grillo, l’interesse collettivo in un assioma
totalizzante e la nuova ricetta democratica in una mentalità dell’alveare».