SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  14
Télécharger pour lire hors ligne
Definizioni delle fasi di non possesso palla
Per dare continuità al programma della scorsa settimana parliamo della tecnica applicata nelle
fasi di non possesso palla:
                                  Tecnica applicata individuale difensiva


   Presa di posizione o piazzamento
   Marcamento o controllo dell’avversario
   Intercettamento
   Contrasto
   Temporeggiamento


Presa di posizione o piazzamento: consiste nell’assumere un atteggiamento tale da tenere conto della
porta, del proprio avversario e del settore del campo in cui si trova il pallone.
Più l’azione avversaria si avvicina alla propria porta, il piazzamento di ogni difensore deve essere tale da
proteggere la propria porta. Il difendente più vicino alla palla deve ostacolare o ritardare l’azione, e di
conseguenza gli altri difensori potranno assumere la posizione tale da porre l’avversario sull’esterno,
a parte qualche eccezione, da analizzare.
Uno degli errori più frequenti che i difensori possono commettere è quello di farsi sorprendere dal proprio
diretto avversario, in posizione regolare, alle proprie spalle venendo a mancare ai principi del
posizionamento.
Il difensore deve sempre trovarsi in una posizione tale da vedere contemporaneamente il pallone e la
posizione del suo diretto avversario per non farsi sorprendere e prendere alla sprovvista.


Controllo o marcamento: Sicuramente è collegata alla presa di posizione l’azione di marcamento. Il
saper marcare un avversario significa avere la massima attenzione sui movimenti mantenendo nei suoi
confronti una distanza e posizione opportuna per impedirne e limitare la sua azione offensiva tramite un
contrasto o anticipo.
Per quanta riguarda la distanza da tenere dall’avversario dipende da più fattori.
Dipende dalle caratteristiche del difensore e dell’attaccante avversario, se il difensore è più rapido
dell’attaccante è possibile una marcatura stretta, mentre se chi difende è meno rapido e meno veloce è
opportuna una marcatura più allentata. Contro un avversario dotato tecnicamente e preferibile una
marcatura stretta.
La distanza inoltre può dipendere anche dalla posizione della palla, più questa è lontana dalla propria
porta, più allentata sarà la marcatura (anche se su respinta della squadra avversaria è opportuno non far
ricevere il pallone all’attaccante) mentre se il pallone si avvicina alla propria porta, sempre più stretto
sarà il marcamento. E’ molto importante non dare la possibilità all’attaccante in possesso di palla
di girarsi e dirigersi verso il centro del campo o in direzione della porta.
L’Intercettamento: La conseguenza della presa di posizione, per intercettamento si intende quando un
difensore interrompe un’azione offensiva dell’avversario andando ad agire direttamente sul pallone,
e sicuramente il più efficace è senz’altro l’anticipo dell’avversario che si appresta a ricevere il pallone.
Questo comporta al difensore una marcatura adeguata, una perfetta scelta di tempo, intuito e capacità di
scatto. Questo da la possibilità alla propria squadra di sorprendere l’avversario e di ripartire in
contropiede.

Il Contrasto: Non sempre il difensore può recuperare la palla tramite l’intercetto, molto spesso deve
cercare il recupero tramite un contrasto, che consiste nel togliere all’avversario il pallone mentre ne è in
possesso. Un buon difensore non perde mai un contrasto, dove la scelta di tempo e fondamentale nel
scegliere l’attimo che l’avversario perde il controllo della palla.
E’ consigliabile quando si viene puntati palla al piede da un avversario, cercare in un primo momento di
rallentare la sua azione con una finta d’intervento, non distogliere gli occhi dal pallone e in un secondo
tempo di andare a decifrare cosa possa fare il nostro diretto avversario, tenendo presente le caratteristiche
del nostro avversario ci potranno aiutare ad attuare le scelte più opportune.


Per il buon esito del contrasto ci sono dei principi:
   La forza del piede che effettua il contrasto deve essere diretta al centro del pallone
   Al momento del contrasto con l’avversario, tutto il peso del corpo deve essere ben distribuito sia sul
    piede portante sia su quello che va direttamente a fare il contrasto, mantenendo il più possibile il
    controllo dell’equilibrio dovuto agli appoggi e alla decisione nel portare l’azione
   Agire con la massima decisione e determinazione
   Essere rapidi nell’entrare in contrasto e altrettanto nell’uscita dello stesso.

Temporeggiamento: L’azione di un difensore non è sempre finalizzata a conquistare la palla tramite un
intercettamento o contrasto, a volte è più opportuno temporeggiare e fare perdere tempo all’azione
offensiva dell’attacco avversario.
Questo succede quando ci si trova a affrontare una situazione di inferiorità numerica, con l’azione di
temporeggiamento, si può rallentare per fare rientrare i propri compagni nelle proprie posizioni di
copertura.
Oppure quando si affronta un’avversario abile nel dribbling e non avendo molte possibilità di riuscita
dell’intervento e opportuno temporeggiare attendendo un suo controllo maldestro oppure un raddoppio di
marcatura di un compagno.
Come regola generale un difensore non deve mai farsi superare prima che alle sue spalle si sia completata
l’organizzazione difensiva.
Questi movimenti e comportamenti coordinati in linea generale, si basano sulle seguenti azioni principali:
copertura, scambio di marcatura, raddoppio della marcatura, diagonale difensiva, pressing
e tattica del fuorigioco.
Copertura
Questa azione difensiva, coordinata da due o più difensori, si verifica quando si sta entrando in contrasto
con un avversario per impossessarsi del pallone o si cerca comunque di disturbare l’azione di
quest’ultimo. Nel proseguimento dell’azione è necessario che ci sia alle spalle dei duellanti un compagno
pronto ad intervenire. Lo scopo dell’azione di sostegno alle spalle del difensore è quello di ridurre tempo
e spazio all’attaccante qualora riuscisse a superare il suo diretto avversario. Oltretutto chi fa azione di
copertura deve tenere conto della distanza da osservare per poter intervenire in seconda battuta, questa
decisione è determinata dalle caratteristiche fisiche e tecniche del giocatore in possesso di palla. La
distanza sarà ravvicinata se ci si accorge che l’attaccante cerca sempre di superare il diretto avversario in
dribbling viceversa sarà più lontana se questi è più rapido e scattante e ha la capacità di superare
l’avversario in velocità. Inoltre deve trovare la corretta disposizione, a secondo della posizione del campo
dove avviene la copertura, dando dei suggerimenti al comportamento del compagno che sta fronteggiando
l’attaccante, guidandolo, se deve obbligare l’avversario ad andare in una posizione tale da renderlo
innocuo (sul fondo, esterno, interno, non farlo girare ecc..)



Scambio di marcatura
Questa azione combinata da almeno due giocatori ha lo scopo di ridare equilibrio al reparto difensivo che
in qualche modo può avere perso, tramite un’azione d’inganno, o a corse d’incrocio da parte degli
attaccanti avversari. Per esempio uno scambio tipico che avviene è quello tra il libero e il marcatore
(2 centrali) quando quest’ultimo viene scavalcato da un rilancio lungo costringendo il libero ad andare a
sostituire, con un’azione di contenimento, il difensore che in quel caso andrà a riprendere posizione
sostituendo il libero nell’azione di copertura.



Raddoppio della marcatura
Può essere effettuata da parte dei difensori come dai centrocampisti e degli attaccanti.
Questa di solito viene effettuata sulle fasce laterali dove gli spazi sono da considerarsi più stretti, oppure
da una adeguata organizzazione di squadra che permetta di avere una dislocazione dei giocatori tale da
non avere troppo spazio tra un giocatore e un altro e tra reparti (squadra corta)
Nel raddoppio non sempre chi affronta l’avversario deve conquistare la palla ma il più delle volte è
sufficiente costringere l’avversario a prendere decisioni come un dribbling o un controllo sotto pressione
tali da permettere al compagno in raddoppio di riconquistare la palla.
Diagonale difensiva
E’ un’azione difensiva collettiva di copertura che è tipica di una difesa che attua un marcamento a zona.
Questa tipo di accorgimento tattico permette di avere una certa copertura del lato debole di una difesa che
viene attaccata sulle fasce laterali, da parte del terzino laterale opposto, da dove viene portata l’offensiva.
Si possono considerare varie diagonali difensive: nel caso di una difesa schierata con 4 difensori le
opportunità di dare copertura tramite diagonali difensive ne consideriamo tre:
Difesa su 4 linee: il terzino pressa la zona della palla mentre gli altri difensori formano delle linee per
coprirlo sostenendosi vicendevolmente ( questo modo ha poi difficoltà nel fuorigioco)
Difesa su 3 linee: i tre giocatori in prossimità del portatore di palla (lato forte) si dispongono in
diagonale, dove uno pressa mentre gli altri si schierano in aiuto sostegno (copertura) e il compagno posto
dalla parte opposta (lato debole) si colloca sulla seconda linea pronto a non farsi sorprendere alle spalle.
Difesa su 2 linee: il terzino di fascia pressa la zona della palla, mentre gli altri si dispongono su di
un’unica linea, mentre al portiere si richiede di ricoprire in questo caso la funzione di libero



Pressing
Questo atteggiamento tattico consiste nel pressare, incalzare e aggredire un avversario in possesso di
palla, sia per recuperarla (passare da fase difensiva a quella offensiva) sia per non far ragionare e
costringerlo a decidere in fretta (togliere tempo e spazio)
E necessario che, oltre ad aggredire il portatore, siano aggrediti gli eventuali appoggi vicini. A tale scopo
questa azione di disturbo deve essere coordinata collettivamente tra i vari reparti e sono necessari spazi
limitati, per cui non sarà possibile attuarlo quando le distanze tra compagni di squadra e tra reparti siano
ampie perché, in questo modo, si darebbe la possibilità all’avversario di organizzare un’uscita agevole
dell’azione di pressing. Dato il grande dispendio di energie da parte della squadra per attuare tale azione
difensiva, è impossibile praticare il pressing per tutta la gara ma solo saltuariamente in certe circostanze e
in alcune zone del campo prestabilite.
A secondo della zona del campo che si esegue l’azione di pressing viene distinto in tre tipi:
   pressing ultra offensivo
   pressing offensivo
   pressing difensivo


Pressing ultra offensivo: prende in considerazione l’azione di disturbo degli attaccanti, con lo scopo di
impedire che il gioco venga costruito dalle retrovie con libertà. Nel caso in cui venisse conquistato il
possesso del pallone, ci si troverebbe in una zona molto favorevole per una conclusione a rete. Questo
però presenta anche risvolti negativi se invece gli avversari eludono il pressing e rilancerebbero subito
l’azione offensiva negli spazi che si sono creati alle spalle del proprio reparto difensivo, che è venuto alto.
Pressing offensivo: e attuabile contro squadre di uguale valore tecnico tattico, che nel caso di successo si
ha il tempo necessario per attuare una controffensiva.


Pressing difensivo: è spesso abbinato alla trappola del fuorigioco proprio perché la zona dove si esegue è
molto a ridosso della propria porta e si rende quasi necessario nel caso in cui si verificasse una inferiorità
numerica in quella determinata zona del campo.


In qualunque zona del campo si voglia applicare il pressing si deve tenere conto di alcuni principi per
poterlo applicare:
   su di un arresto difettoso o in conseguenza ad un passaggio impreciso
   su un pallone vagante aereo
   su di una rimessa laterale all’altezza dell’area di rigore avversaria quando un avversario sta per
    ricevere la palla in posizione sfavorevole rispetto alla porta (spalle girate)




Tattica del fuorigioco
La tattica del fuorigioco può essere talvolta un’arma rischiosa, sia per la mal interpretazione da parte dei
difensori nell’attuare questo tipo di azione difensiva, sia per la difficoltà dell’arbitro e dei suoi
collaboratori nel riscontrare il fallo. E per mio modo di vedere un’arma che va usata solo nei casi estremi
di necessità; quando per esempio si è in inferiorità numerica rispetto all’attacco avversario, oppure nei
casi dove è più facilmente interpretabile; ad esempio nel caso in cui è l’attaccante con un movimento in
verticale verso la porta, ad andare in posizione di fuorigioco.
E naturale che è più facile applicarla in una difesa schierata a zona piuttosto che nel marcamento a uomo,
e consigliabile inoltre non attuare questa tattica quando, su una respinta della palla fuori dalla propria area
di rigore, essa cade sulle fasce laterali, perché da questa zona è più semplice, da parte della squadra
avversaria, superare tale dispositivo. Nella tattica del fuorigioco è molto importante il ruolo del portiere,
dal momento che la retroguardia decide l’attuazione del fuorigioco, non deve più rimanere in porta, ma
leggere la situazione che si sta verificando e assumere una posizione avanzata tale da poter intervenire per
rimediare ad eventuali errori.
La marcatura a uomo o a zona
In questi ultimi anni si gioca, prevalentemente, schierando le proprie squadre a zona, questo però non
comporta che non si debba saper marcare a uomo.
Anzi a mio giudizio, prima bisogna saper marcare ad uomo, per poi marcare a zona, dove nella propria
zona di competenza si deve marcare ad uomo.


Dal punto di vista tattico, il marcamento può essere- ad uomo - a zona - a specchio - a uomo nella zona.
Nel marcamento a uomo al difensore viene assegnato un avversario che va seguito in ogni parte del
campo egli si sposti. In quello a zona invece il difensore è responsabile di una zona del campo marcando,
di volta in volta, l’avversario chi vi si trova ad attaccare. In quello a specchio il difensore attende
l’avversario diretto nella propria zona difensiva, muovendosi sul campo orizzontalmente come
l’avversario per poi stringere la marcatura quando questi avanza nella fase offensiva.
Nel marcamento a uomo nella zona, il difensore marca l’uomo e copre la zona.
E’ un grandissimo errore identificare il marcamento a uomo con il controllo ravvicinato dell’avversario,
cosi come il marcamento a zona con il controllo a distanza.


Per quanto riguarda il comportamento del singolo giocatore in fase difensiva nel confronto del diretto
avversario, esso va analizzato nelle seguenti azioni difensive:


LA DIFESA INDIVIDUALE AD UOMO
    I principi di una difesa ad uomo sono l’avversario, la porta e la palla dove:
      Ogni difensore e accoppiato con un avversario
      Esiste un “libero” di copertura
      Ogni giocatore e responsabile e consapevole del proprio ruolo
      Gli avversari possono essere marcati secondo le loro caratteristiche individuali
      E’ adattabile ad ogni tipo di attacco (personalizzata)
      Permette correzioni e aggiustamenti (cambio di marcatura)


I compiti del difensore
     Deve assumere, rispetto al proprio avversario, una posizione tale da consentire un intervento efficace
      (contrasto, intercetto) nel caso in cui questi riceva palla
     Deve sentire la porta dietro di sé senza la necessità di guardarla
     Deve essere in grado in qualsiasi momento, di avere sempre sotto controllo sia la palla sia l’avversario
     Deve saper dare copertura e protezione (uomo, porta e palla)
Le caratteristiche del libero


Il giocatore schierato in questo ruolo deve possedere spiccate doti di intuizione, intelligenza tattica e
senso di posizione e come difensore deve:
   Preoccuparsi del movimento del pallone
   Intervenire in seconda battuta (raddoppio) sull’avversario che ha superato il proprio marcatore
   Respingere o far suo ogni pallone che superando lo sbarramento difensivo, giunga in zona pericolosa
   Guidare ”a voce” i compagni di reparto ( entra, chiudi, non fare fallo, non farlo girare, andiamo su)


Vantaggi della difesa ad uomo
   Ogni giocatore conduce le proprie azioni difensive secondo il proprio giudizio
   Non è necessario un accordo tattico collettivo
   Gli attaccanti avversari hanno molta difficoltà nell’impossessarsi della palla e di trasmetterla con
    tranquillità, poiché continuamente pressati
   Con questo atteggiamento difensivo in pratica si possono annullare le maggior potenziali tecniche
    individuali dell’avversario
   E’ di semplice applicazione con giocatori portati alla distruzione del gioco avversario


Svantaggi della difesa ad uomo
   I movimenti di corsa dei difensori devono dipendere dai movimenti degli avversari
   Si creano spazi incontrollati in seguito a corse di deviazione, allontanamento ed incroci da parte degli
    avversari
   Il controllo stretto dell’avversario non da equilibrio
   L’intervento fallito può dare origine a situazioni pericolose nella propria porta
   Lo spostamento dei marcatori costringe il “libero” a spostarsi continuamente per le chiusure
   I difensori abili nel gioco aereo possono essere portati fuori area per cui il libero si può trovare in
    spazi ampi


Motivi per praticare la difesa a uomo


   I propri giocatori sono più forti dell’avversario sul piano fisico tattico
   I difensori non sono sufficientemente abili nella coordinazione delle azioni difensive
    (scalate, scambi di marcatura)
   Il livello tecnico dell’avversario può essere superiore alla media, di conseguenza è opportuno
    un’attenzione particolare nella marcatura (trequartista)
Come attaccare la difesa ad uomo
   Creare spazi incontrollati (movimenti continui degli attaccanti)
   Saper dribblare il diretto avversario
   Utilizzare dei blocchi e veli
   Eseguire dei movimenti di corse incrociate


LA DIFESA A ZONA
I principi della difesa a zona sono la palla, la porta, il proprio compagno e l’avversario dove ogni
difensore ha compiti ben precisi nella propria zona di competenza. E un atteggiamento che richiede una
grande organizzazione collettiva. L’attuazione della zona ha di conseguenza diversi aspetti:
azione ritardatrice, pressing e diagonali difensive.
Azione ritardatrice:
   Attacco e copertura dell’avversario in possesso di palla
   Bloccare il gioco per favorire il rientro dei reparti
   Impedire al proprio superamento mediante un dribbling
   Impedire i servizi in profondità
   Impedire all’avversario di orientarsi sul movimento di corsa degli avversari


Pressing:
   Circondare lo spazio agli avversari vicini alla fonte di gioco, porsi in anticipo su di essi
   Andare a circondare sui probabili appoggi con un’azione coordinata da parte di tutta la squadra


Diagonali:
   Controllo della zona e sorveglianza degli avversari momentaneamente lontani dall’azione di gioco
    assumendo un atteggiamento di attesa che può essere di anticipo e nello stesso tempo di copertura


Vantaggi della difesa a zona
   I difensori non sono obbligati a seguire costantemente un avversario ma c’è una continua
    collaborazione tra essi, risultando un dispendio di energie fisiche minori rispetto ad una difesa a uomo
   Facilità nei raddoppi
   Costante compattezza di squadra, distanze sempre proporzionate sia tra singoli giocatori che tra
    reparti
   C’è sempre copertura (diagonali difensive)
   Nel momento della riconquista della palla c’è un coinvolgimento collettivo nella manovra d’attacco
   Gli attaccanti pericolosi e abili tecnicamente vengono controllati collettivamente
   Superiorità numerica in prossimità della zona dove si svolge un’azione
Svantaggi della difesa a zona
   Difficoltà nei passaggi di marcatura (scalare)
   Necessità di movimenti combinati tra tutti i reparti
   Possibili errori di diagonali
   Cambi di gioco improvvisi
   Verticalizazioni del gioco
   Attaccare il giocatore avversario in possesso da palla
   Cross dalla linea di fondo e palla tagliate in diagonale in area
   Scarsa rapidità nei difensori centrali
Motivi per praticare la difesa a zona
   La squadra avversaria possiede dribblatori molto abili nel 1 > 1
   Gli attaccanti avversari sono più rapidi dei difensori
   La propria squadra non riesce a reggere il ritmo dell’avversario
   Si hanno difensori con spiccato senso tattico ma mediocri nel 1 > 1
   Si ha in genere una squadra che vuole imporre il proprio gioco e quindi votata all’attacco


COSA CAMBIA PER I GIOCATORI
Nella difesa ad uomo
   Portiere: Nessun compito specifico viene assegnato, tranne che guidare la difesa ad una attenta
    marcatura
   Libero: gioca più staccato dai marcatori, deve essere essenziale, dando copertura nei raddoppi e
    chiudendo gli spazi creati
   Difensori: giocano in marcatura su di un avversario predestinato non lasciando spazio e raggio
    d’azione all’attaccante
   Centrocampisti: possono avere consegne difensive o offensive secondo le loro possibilità e gli
    avversari
   Attaccanti: possono avere qualche problema di collaborazione da parte dei centrocampisti, per cui si
    ricerca più giocata individuale che la partecipazione collettiva


Nella difesa a zona
   Portiere: deve saper giocare lontano dalla linea di porta, avendo la funzione da secondo libero
   Libero: un centrale, gioca più vicino alla sua difesa con possibilità di interscambio con il compagno
    di reparto, gli si richiede inoltre più partecipazione al gioco e di essere rapido e veloce
   Difensori: più lontano dagli avversari, ma più attenti alla zona, avendo la possibilità di partecipare
    alla manovra. Capacità di collaborazione tra compagni di reparto e tra i reparti stessi
   Centrocampisti: più attenti alle zone e alle distanze tra reparti, saper occupare gli spazi e saperli
    creare
   Attaccanti: non sono isolati avendo sempre la partecipazione dei compagni a sostegno della loro
    azione offensiva, creando spazi i loro inserimenti, con la ricerca di un’azione collettiva


In conclusione per una marcatura efficace, oltre ai principi fino qui descritti, ci sono dei fattori da
prendere in considerazione che andiamo ad analizzare:


   L’avversario e più veloce o più lento ?
   In che parte del campo sto affrontando il mio avversario ?
   In che posizione è la palla, coperta o scoperta ?
   Chi è in possesso palla ha caratteristiche tecniche da poter suggerire un passaggio filtrante ?
   Come sono disposti i miei compagni ? Possono dare collaborazione ?
   Il mio avversario è destro o sinistro ?
   Quando riceve palla a spalle girate che preferenze ha nel girarsi ?
   Si appoggia e usa le mani per proteggere la palla ?
   E’ bravo nel gioco aereo ?
   Preferisce andare sul 1° o sul 2° palo ?
   Quale finta o dribbling preferisce fare ?
   Il suo controllo di palla è sempre efficace ?
   Preferisce partecipare alla costruzione del gioco oppure cerca sempre la profondità ?
   E’ un cascatore ?
   Ha qualche suo compagno con cui partecipa di più al gioco ?
   Su palle inattive che posizioni assume, e che tipo di collaborazione ha da parte dei suoi compagni ?
    (blocchi, veli, tagli 1° palo o 2° palo)


Come si può notare il difensore è e deve essere un giocatore che pensa continuamente, non può vivere
la partita istintivamente, ma deve continuamente analizzare, di volta in volta, le situazioni di gioco e le
caratteristiche dell’avversario da affrontare e non essere solo un distruttore di gioco.
Questo compito è senz’altro più facilitato in un modulo che preveda una marcatura ad uomo, meno nella
mista, molto di più nella zona.
Per il semplice motivo che devi affrontare quasi esclusivamente un solo avversario, nella mista si ha più
collaborazione da parte dei compagni, ma si hanno due o tre avversari che possono avvicendarsi
nell’essere marcati, per cui si devono avere più caratteristiche, nella zona è possibile che gli attaccanti da
affrontare possano cambiare continuamente, avendo anche la possibilità di scegliere quale difensore o
quale zona attaccare.
ALCUNI CONCETTI BASILARI PER LA
                       FASE DIFENSIVA
1 > 1 Difendente non si presenta mai dritto ma sul fianco, deve rallentare l’avversario senza farsi saltare,
      se sta accorciando la marcatura deve fare velocità per avvicinarsi e poi rallentare per non essere
      saltato con un solo tocco.
      Se avviene lateralmente, si deve cercare di mandare l’avversario all’esterno, se centralmente lo si
      deve mandare sul piede meno abile e verso il compagno

2 > 2 Stesso concetto per chi attacca la palla, che lo manda verso il compagno, il quale deve dare
      copertura alle spalle a chi attacca la palla senza perdere di vista l’altro avversario. Se l’avversario
      senza palla va oltre la linea della stessa entrambi attaccano il possessore in modo che questi se
      passa lo manda in fuorigioco o è costretto a tenerla con molte probabilità di perderla.
      Con la sovrapposizione ci si deve scambiare l’avversario e con un retro passaggio si deve scappare
      indietro




        attacco e copertura                movimento copertura                scappo con palla indietro
                                             sovrapposizione

3>3      Stessi concetti del 2 >2, uno attacca il possessore di palla e gli altri chiudono in copertura dietro
4>4
La linea a 4 difensiva permette di difendere con una miglior copertura, se l’attacco è laterale con una
diagonale difensiva adeguata a 3 linee e se è centrale con il concetto sopra descritto, uscita a copertura,
mai sulla stessa linea difensiva. Sullo scorrimento da una fascia all’altra si deve accorciare sull’esterno
in modo che quando questi riceva palla si possa intervenire senza dar lui la possibilità di girarsi.

Diagonali difensive:




                       lato opposto                            scorrimento da un lato all’altro
Quando la linea difensiva e schierata centralmente e nel modo giusto, uscita e copertura, la palla non deve
mai passare tra 2 difensori, deve andare lateralmente, cosi si avrà sempre potere di opposizione


       si esterno                                                                          no interno




Quando un esterno esce con la palla al piede, i restanti 3 giocatori di reparto devono scorrere verso lo
stesso per dare copertura ad una eventuale perdita del possesso palla, possibilmente su 3 linee.




Quando stiamo attaccando i difensori devono accorciare in avanti verso gli avversari che si trovano
davanti a loro e potrebbero ricevere palla da una eventuale respinta difensiva avversaria. Cosi facendo,
di conseguenza anche i centrocampisti scalano in avanti e avremo una squadra corta con spazi ristretti.
Da palla indietro laterale dell’avversario, dal fondo al limite dell’area, e sempre lo stesso giocatore
esterno (terzino) che deve andare ad attaccare la palla in velocità, i suoi compagni di reparto dovranno
salire con lui cercando di alzare la linea, il portiere attento si deve anch’egli alzare.
Attenti agli inserimenti da dietro




Nella situazione che il terzino esterno si sia fatto saltare e l’avversario è al cross, il primo difensore di
parte deve posizionarsi sul primo palo per non fare passare una traiettoria bassa e far si che l’avversario
non possa giocare d’anticipo, mentre i restanti difensori devono marcare gli avversari più vicini alla porta
preoccupandosi della traiettoria alta e marcando uno spazio molto più ristretto (la porta)




                                      INSERIMENTI DEI MEDIANI

Quando esce il terzino per affrontare l’avversario esternamente, nei tempi adeguati, deve esserci la giusta
marcatura sulle punte restanti, il primo marca la profondità, e gli altri marcano internamente lasciando
libero il giocatore più lontano. Se il terzino e impegnato nella marcatura, o arriva il mediano o il centrale
di parte in questo caso il mediano va sulla linea dei difensori.




                                                                                           eventuale
Nella successione della fase difensiva si inseriscono 2 mediani centrali che non giocano mai sulla stessa
linea, stesso concetto difesa, poi i 2 esterni di centrocampo, che stringono gli spazi entrando nel campo e
le 2 punte che persa palla devono rientrare e vedere sempre i difensori avversari, mai sopra la linea della
palla.


Da un rinvio difensivo la linea difensiva sale sino a che la palla vola per poi adeguarsi alle situazioni:
palla coperta o palla scoperta, se coperta continua ad avanzare, se scoperta si ferma, si posiziona sul
fianco adeguato e pronta a scappare all’indietro per prendere tutti gli eventuali inserimenti che partono da
lontano (non in fuorigioco) per poi ritornare in avanti se non c’è stato il passaggio in profondità.


Nelle situazioni di inferiorità numerica non si deve mai andare ad attaccare la palla, ma si deve rallentare
l’avversario, restringere gli spazi, se si riesce indirizzando l’avversario, dando modo ai propri compagni
di rientrare sotto la linea della palla. Situazioni che non siano a ridosso dell’area di rigore


Colpi di testa difensivi entro l’area di rigore, se sul primo palo si deve cercare il rinvio laterale dalla parte
che arriva il pallone, se centrale si cerca il rinvio laterale lungo e alto e se sul secondo palo si deve
spizzicare o allungare la traiettoria all’indietro.

Contenu connexe

Tendances

Johan CRUYFF: My Philosophy in 14 concepts
Johan CRUYFF: My Philosophy in 14 conceptsJohan CRUYFF: My Philosophy in 14 concepts
Johan CRUYFF: My Philosophy in 14 concepts
Fundação Real Madrid
 
Massimo lucchesi ofensywne i defensywne możliwości taktyczne gry w systemac...
Massimo lucchesi   ofensywne i defensywne możliwości taktyczne gry w systemac...Massimo lucchesi   ofensywne i defensywne możliwości taktyczne gry w systemac...
Massimo lucchesi ofensywne i defensywne możliwości taktyczne gry w systemac...
Wojciech Makowski
 
Chelsea FC (Development Booklet)
Chelsea FC (Development Booklet)Chelsea FC (Development Booklet)
Chelsea FC (Development Booklet)
Matthew Pearson
 
Didattica della difesa a zona
Didattica della difesa a zonaDidattica della difesa a zona
Didattica della difesa a zona
Ricardo Luiz Pace
 

Tendances (20)

Scheda integrativa al lavoro settimanale per l'allenamento dei dilettanti velini
Scheda integrativa al lavoro settimanale per l'allenamento dei dilettanti veliniScheda integrativa al lavoro settimanale per l'allenamento dei dilettanti velini
Scheda integrativa al lavoro settimanale per l'allenamento dei dilettanti velini
 
Schede da lucarelli allenamento calcio dilettanti
Schede da lucarelli allenamento calcio dilettantiSchede da lucarelli allenamento calcio dilettanti
Schede da lucarelli allenamento calcio dilettanti
 
Johan CRUYFF: My Philosophy in 14 concepts
Johan CRUYFF: My Philosophy in 14 conceptsJohan CRUYFF: My Philosophy in 14 concepts
Johan CRUYFF: My Philosophy in 14 concepts
 
Scheda juniores programmazione allenamento
Scheda juniores programmazione allenamentoScheda juniores programmazione allenamento
Scheda juniores programmazione allenamento
 
Scheda allenamento scuola calcio
Scheda allenamento scuola calcioScheda allenamento scuola calcio
Scheda allenamento scuola calcio
 
Massimo lucchesi ofensywne i defensywne możliwości taktyczne gry w systemac...
Massimo lucchesi   ofensywne i defensywne możliwości taktyczne gry w systemac...Massimo lucchesi   ofensywne i defensywne możliwości taktyczne gry w systemac...
Massimo lucchesi ofensywne i defensywne możliwości taktyczne gry w systemac...
 
Unai Emerys Secrets.pdf
Unai Emerys Secrets.pdfUnai Emerys Secrets.pdf
Unai Emerys Secrets.pdf
 
Training session: zonal defending, postional attack and counterataack
Training session: zonal defending,  postional attack and counterataackTraining session: zonal defending,  postional attack and counterataack
Training session: zonal defending, postional attack and counterataack
 
Rondos - Up Back Through
Rondos - Up Back ThroughRondos - Up Back Through
Rondos - Up Back Through
 
Rondos - Up Back Through + Progressions 1 + 2
Rondos - Up Back Through + Progressions 1 + 2Rondos - Up Back Through + Progressions 1 + 2
Rondos - Up Back Through + Progressions 1 + 2
 
Valencia - 3x5x2
Valencia - 3x5x2Valencia - 3x5x2
Valencia - 3x5x2
 
Tecnica e programmazione dell'allenamento da 12 a 16 anni Faucher
Tecnica e programmazione dell'allenamento da 12 a 16 anni FaucherTecnica e programmazione dell'allenamento da 12 a 16 anni Faucher
Tecnica e programmazione dell'allenamento da 12 a 16 anni Faucher
 
Real madrid-attacking-session-practice-4of4
Real madrid-attacking-session-practice-4of4Real madrid-attacking-session-practice-4of4
Real madrid-attacking-session-practice-4of4
 
Chelsea FC (Development Booklet)
Chelsea FC (Development Booklet)Chelsea FC (Development Booklet)
Chelsea FC (Development Booklet)
 
Didattica della difesa a zona
Didattica della difesa a zonaDidattica della difesa a zona
Didattica della difesa a zona
 
Guida del pallone e dribbling nello spazio
Guida del pallone e dribbling nello spazioGuida del pallone e dribbling nello spazio
Guida del pallone e dribbling nello spazio
 
Esercitazione ripartenze calcio gioco triangolazioni cross viviani
Esercitazione ripartenze calcio gioco triangolazioni cross vivianiEsercitazione ripartenze calcio gioco triangolazioni cross viviani
Esercitazione ripartenze calcio gioco triangolazioni cross viviani
 
Schede modulazione giovanissimi mazzantini
Schede modulazione giovanissimi mazzantiniSchede modulazione giovanissimi mazzantini
Schede modulazione giovanissimi mazzantini
 
L'eserciziario di coach calcio trasmissione palla
L'eserciziario di coach calcio   trasmissione pallaL'eserciziario di coach calcio   trasmissione palla
L'eserciziario di coach calcio trasmissione palla
 
24 finalizaziones-1-4-2-3-1
24 finalizaziones-1-4-2-3-124 finalizaziones-1-4-2-3-1
24 finalizaziones-1-4-2-3-1
 

Similaire à Marcatura ad uomo e fase difensiva

Gli appunti del mister numero 2
Gli appunti del mister numero 2Gli appunti del mister numero 2
Gli appunti del mister numero 2
Ricardo Luiz Pace
 
Pallanuoto criteri difensivi delle squadre italiane
Pallanuoto   criteri difensivi delle squadre italianePallanuoto   criteri difensivi delle squadre italiane
Pallanuoto criteri difensivi delle squadre italiane
Edoardo Osti
 
Gli appunti del mister numero 3
Gli appunti del mister numero 3Gli appunti del mister numero 3
Gli appunti del mister numero 3
Ricardo Luiz Pace
 

Similaire à Marcatura ad uomo e fase difensiva (20)

02 Il Fallo Tattico
02 Il Fallo Tattico02 Il Fallo Tattico
02 Il Fallo Tattico
 
Gli appunti del mister numero 2
Gli appunti del mister numero 2Gli appunti del mister numero 2
Gli appunti del mister numero 2
 
Pagine da difesa calcio linea a 4
Pagine da difesa calcio linea a 4Pagine da difesa calcio linea a 4
Pagine da difesa calcio linea a 4
 
Pallanuoto criteri difensivi delle squadre italiane
Pallanuoto   criteri difensivi delle squadre italianePallanuoto   criteri difensivi delle squadre italiane
Pallanuoto criteri difensivi delle squadre italiane
 
Gli appunti del mister numero 3
Gli appunti del mister numero 3Gli appunti del mister numero 3
Gli appunti del mister numero 3
 
Pagine da 250 esercizi allenamento tattico Doucet
Pagine da 250 esercizi allenamento tattico DoucetPagine da 250 esercizi allenamento tattico Doucet
Pagine da 250 esercizi allenamento tattico Doucet
 
Pagine da 160 esercizi calcio Doucet
Pagine da 160 esercizi calcio DoucetPagine da 160 esercizi calcio Doucet
Pagine da 160 esercizi calcio Doucet
 
Pagine da mercier capire praticare calcio
Pagine da mercier capire praticare calcioPagine da mercier capire praticare calcio
Pagine da mercier capire praticare calcio
 
Pagine da caballero evoluzione ottimale calciatore
Pagine da caballero evoluzione ottimale calciatorePagine da caballero evoluzione ottimale calciatore
Pagine da caballero evoluzione ottimale calciatore
 
Pagine da calcio a 5 la difesa
Pagine da calcio a 5 la difesaPagine da calcio a 5 la difesa
Pagine da calcio a 5 la difesa
 
Pagine da bangsbo calcio tecniche tattiche
Pagine da bangsbo calcio tecniche tattichePagine da bangsbo calcio tecniche tattiche
Pagine da bangsbo calcio tecniche tattiche
 
1 contro 4 + portiere – 1 vs 4 + goalkeeper
1 contro 4 + portiere – 1 vs 4 + goalkeeper1 contro 4 + portiere – 1 vs 4 + goalkeeper
1 contro 4 + portiere – 1 vs 4 + goalkeeper
 
Difendese su attaccante lanciato a rete e su contropiede
Difendese su attaccante lanciato a rete e su contropiedeDifendese su attaccante lanciato a rete e su contropiede
Difendese su attaccante lanciato a rete e su contropiede
 
I segreti del Napoli di Mazzarri
I segreti del Napoli di MazzarriI segreti del Napoli di Mazzarri
I segreti del Napoli di Mazzarri
 
3° lavoro - Palle da fermo
3° lavoro - Palle da fermo3° lavoro - Palle da fermo
3° lavoro - Palle da fermo
 
433 attacco cap1 chincoli
433 attacco cap1 chincoli433 attacco cap1 chincoli
433 attacco cap1 chincoli
 
Fondamentali
FondamentaliFondamentali
Fondamentali
 
FC BAYERN MUNCHEN : Osservazione tattica della squadra avversaria (Metodo 5x5
FC BAYERN MUNCHEN : Osservazione tattica della squadra avversaria (Metodo 5x5FC BAYERN MUNCHEN : Osservazione tattica della squadra avversaria (Metodo 5x5
FC BAYERN MUNCHEN : Osservazione tattica della squadra avversaria (Metodo 5x5
 
Slide
SlideSlide
Slide
 
Pagine da facchettin regole pallavolo
Pagine da facchettin regole pallavoloPagine da facchettin regole pallavolo
Pagine da facchettin regole pallavolo
 

Marcatura ad uomo e fase difensiva

  • 1. Definizioni delle fasi di non possesso palla Per dare continuità al programma della scorsa settimana parliamo della tecnica applicata nelle fasi di non possesso palla: Tecnica applicata individuale difensiva  Presa di posizione o piazzamento  Marcamento o controllo dell’avversario  Intercettamento  Contrasto  Temporeggiamento Presa di posizione o piazzamento: consiste nell’assumere un atteggiamento tale da tenere conto della porta, del proprio avversario e del settore del campo in cui si trova il pallone. Più l’azione avversaria si avvicina alla propria porta, il piazzamento di ogni difensore deve essere tale da proteggere la propria porta. Il difendente più vicino alla palla deve ostacolare o ritardare l’azione, e di conseguenza gli altri difensori potranno assumere la posizione tale da porre l’avversario sull’esterno, a parte qualche eccezione, da analizzare. Uno degli errori più frequenti che i difensori possono commettere è quello di farsi sorprendere dal proprio diretto avversario, in posizione regolare, alle proprie spalle venendo a mancare ai principi del posizionamento. Il difensore deve sempre trovarsi in una posizione tale da vedere contemporaneamente il pallone e la posizione del suo diretto avversario per non farsi sorprendere e prendere alla sprovvista. Controllo o marcamento: Sicuramente è collegata alla presa di posizione l’azione di marcamento. Il saper marcare un avversario significa avere la massima attenzione sui movimenti mantenendo nei suoi confronti una distanza e posizione opportuna per impedirne e limitare la sua azione offensiva tramite un contrasto o anticipo. Per quanta riguarda la distanza da tenere dall’avversario dipende da più fattori. Dipende dalle caratteristiche del difensore e dell’attaccante avversario, se il difensore è più rapido dell’attaccante è possibile una marcatura stretta, mentre se chi difende è meno rapido e meno veloce è opportuna una marcatura più allentata. Contro un avversario dotato tecnicamente e preferibile una marcatura stretta. La distanza inoltre può dipendere anche dalla posizione della palla, più questa è lontana dalla propria porta, più allentata sarà la marcatura (anche se su respinta della squadra avversaria è opportuno non far ricevere il pallone all’attaccante) mentre se il pallone si avvicina alla propria porta, sempre più stretto sarà il marcamento. E’ molto importante non dare la possibilità all’attaccante in possesso di palla di girarsi e dirigersi verso il centro del campo o in direzione della porta.
  • 2. L’Intercettamento: La conseguenza della presa di posizione, per intercettamento si intende quando un difensore interrompe un’azione offensiva dell’avversario andando ad agire direttamente sul pallone, e sicuramente il più efficace è senz’altro l’anticipo dell’avversario che si appresta a ricevere il pallone. Questo comporta al difensore una marcatura adeguata, una perfetta scelta di tempo, intuito e capacità di scatto. Questo da la possibilità alla propria squadra di sorprendere l’avversario e di ripartire in contropiede. Il Contrasto: Non sempre il difensore può recuperare la palla tramite l’intercetto, molto spesso deve cercare il recupero tramite un contrasto, che consiste nel togliere all’avversario il pallone mentre ne è in possesso. Un buon difensore non perde mai un contrasto, dove la scelta di tempo e fondamentale nel scegliere l’attimo che l’avversario perde il controllo della palla. E’ consigliabile quando si viene puntati palla al piede da un avversario, cercare in un primo momento di rallentare la sua azione con una finta d’intervento, non distogliere gli occhi dal pallone e in un secondo tempo di andare a decifrare cosa possa fare il nostro diretto avversario, tenendo presente le caratteristiche del nostro avversario ci potranno aiutare ad attuare le scelte più opportune. Per il buon esito del contrasto ci sono dei principi:  La forza del piede che effettua il contrasto deve essere diretta al centro del pallone  Al momento del contrasto con l’avversario, tutto il peso del corpo deve essere ben distribuito sia sul piede portante sia su quello che va direttamente a fare il contrasto, mantenendo il più possibile il controllo dell’equilibrio dovuto agli appoggi e alla decisione nel portare l’azione  Agire con la massima decisione e determinazione  Essere rapidi nell’entrare in contrasto e altrettanto nell’uscita dello stesso. Temporeggiamento: L’azione di un difensore non è sempre finalizzata a conquistare la palla tramite un intercettamento o contrasto, a volte è più opportuno temporeggiare e fare perdere tempo all’azione offensiva dell’attacco avversario. Questo succede quando ci si trova a affrontare una situazione di inferiorità numerica, con l’azione di temporeggiamento, si può rallentare per fare rientrare i propri compagni nelle proprie posizioni di copertura. Oppure quando si affronta un’avversario abile nel dribbling e non avendo molte possibilità di riuscita dell’intervento e opportuno temporeggiare attendendo un suo controllo maldestro oppure un raddoppio di marcatura di un compagno. Come regola generale un difensore non deve mai farsi superare prima che alle sue spalle si sia completata l’organizzazione difensiva. Questi movimenti e comportamenti coordinati in linea generale, si basano sulle seguenti azioni principali: copertura, scambio di marcatura, raddoppio della marcatura, diagonale difensiva, pressing e tattica del fuorigioco.
  • 3. Copertura Questa azione difensiva, coordinata da due o più difensori, si verifica quando si sta entrando in contrasto con un avversario per impossessarsi del pallone o si cerca comunque di disturbare l’azione di quest’ultimo. Nel proseguimento dell’azione è necessario che ci sia alle spalle dei duellanti un compagno pronto ad intervenire. Lo scopo dell’azione di sostegno alle spalle del difensore è quello di ridurre tempo e spazio all’attaccante qualora riuscisse a superare il suo diretto avversario. Oltretutto chi fa azione di copertura deve tenere conto della distanza da osservare per poter intervenire in seconda battuta, questa decisione è determinata dalle caratteristiche fisiche e tecniche del giocatore in possesso di palla. La distanza sarà ravvicinata se ci si accorge che l’attaccante cerca sempre di superare il diretto avversario in dribbling viceversa sarà più lontana se questi è più rapido e scattante e ha la capacità di superare l’avversario in velocità. Inoltre deve trovare la corretta disposizione, a secondo della posizione del campo dove avviene la copertura, dando dei suggerimenti al comportamento del compagno che sta fronteggiando l’attaccante, guidandolo, se deve obbligare l’avversario ad andare in una posizione tale da renderlo innocuo (sul fondo, esterno, interno, non farlo girare ecc..) Scambio di marcatura Questa azione combinata da almeno due giocatori ha lo scopo di ridare equilibrio al reparto difensivo che in qualche modo può avere perso, tramite un’azione d’inganno, o a corse d’incrocio da parte degli attaccanti avversari. Per esempio uno scambio tipico che avviene è quello tra il libero e il marcatore (2 centrali) quando quest’ultimo viene scavalcato da un rilancio lungo costringendo il libero ad andare a sostituire, con un’azione di contenimento, il difensore che in quel caso andrà a riprendere posizione sostituendo il libero nell’azione di copertura. Raddoppio della marcatura Può essere effettuata da parte dei difensori come dai centrocampisti e degli attaccanti. Questa di solito viene effettuata sulle fasce laterali dove gli spazi sono da considerarsi più stretti, oppure da una adeguata organizzazione di squadra che permetta di avere una dislocazione dei giocatori tale da non avere troppo spazio tra un giocatore e un altro e tra reparti (squadra corta) Nel raddoppio non sempre chi affronta l’avversario deve conquistare la palla ma il più delle volte è sufficiente costringere l’avversario a prendere decisioni come un dribbling o un controllo sotto pressione tali da permettere al compagno in raddoppio di riconquistare la palla.
  • 4. Diagonale difensiva E’ un’azione difensiva collettiva di copertura che è tipica di una difesa che attua un marcamento a zona. Questa tipo di accorgimento tattico permette di avere una certa copertura del lato debole di una difesa che viene attaccata sulle fasce laterali, da parte del terzino laterale opposto, da dove viene portata l’offensiva. Si possono considerare varie diagonali difensive: nel caso di una difesa schierata con 4 difensori le opportunità di dare copertura tramite diagonali difensive ne consideriamo tre: Difesa su 4 linee: il terzino pressa la zona della palla mentre gli altri difensori formano delle linee per coprirlo sostenendosi vicendevolmente ( questo modo ha poi difficoltà nel fuorigioco) Difesa su 3 linee: i tre giocatori in prossimità del portatore di palla (lato forte) si dispongono in diagonale, dove uno pressa mentre gli altri si schierano in aiuto sostegno (copertura) e il compagno posto dalla parte opposta (lato debole) si colloca sulla seconda linea pronto a non farsi sorprendere alle spalle. Difesa su 2 linee: il terzino di fascia pressa la zona della palla, mentre gli altri si dispongono su di un’unica linea, mentre al portiere si richiede di ricoprire in questo caso la funzione di libero Pressing Questo atteggiamento tattico consiste nel pressare, incalzare e aggredire un avversario in possesso di palla, sia per recuperarla (passare da fase difensiva a quella offensiva) sia per non far ragionare e costringerlo a decidere in fretta (togliere tempo e spazio) E necessario che, oltre ad aggredire il portatore, siano aggrediti gli eventuali appoggi vicini. A tale scopo questa azione di disturbo deve essere coordinata collettivamente tra i vari reparti e sono necessari spazi limitati, per cui non sarà possibile attuarlo quando le distanze tra compagni di squadra e tra reparti siano ampie perché, in questo modo, si darebbe la possibilità all’avversario di organizzare un’uscita agevole dell’azione di pressing. Dato il grande dispendio di energie da parte della squadra per attuare tale azione difensiva, è impossibile praticare il pressing per tutta la gara ma solo saltuariamente in certe circostanze e in alcune zone del campo prestabilite. A secondo della zona del campo che si esegue l’azione di pressing viene distinto in tre tipi:  pressing ultra offensivo  pressing offensivo  pressing difensivo Pressing ultra offensivo: prende in considerazione l’azione di disturbo degli attaccanti, con lo scopo di impedire che il gioco venga costruito dalle retrovie con libertà. Nel caso in cui venisse conquistato il possesso del pallone, ci si troverebbe in una zona molto favorevole per una conclusione a rete. Questo però presenta anche risvolti negativi se invece gli avversari eludono il pressing e rilancerebbero subito l’azione offensiva negli spazi che si sono creati alle spalle del proprio reparto difensivo, che è venuto alto.
  • 5. Pressing offensivo: e attuabile contro squadre di uguale valore tecnico tattico, che nel caso di successo si ha il tempo necessario per attuare una controffensiva. Pressing difensivo: è spesso abbinato alla trappola del fuorigioco proprio perché la zona dove si esegue è molto a ridosso della propria porta e si rende quasi necessario nel caso in cui si verificasse una inferiorità numerica in quella determinata zona del campo. In qualunque zona del campo si voglia applicare il pressing si deve tenere conto di alcuni principi per poterlo applicare:  su di un arresto difettoso o in conseguenza ad un passaggio impreciso  su un pallone vagante aereo  su di una rimessa laterale all’altezza dell’area di rigore avversaria quando un avversario sta per ricevere la palla in posizione sfavorevole rispetto alla porta (spalle girate) Tattica del fuorigioco La tattica del fuorigioco può essere talvolta un’arma rischiosa, sia per la mal interpretazione da parte dei difensori nell’attuare questo tipo di azione difensiva, sia per la difficoltà dell’arbitro e dei suoi collaboratori nel riscontrare il fallo. E per mio modo di vedere un’arma che va usata solo nei casi estremi di necessità; quando per esempio si è in inferiorità numerica rispetto all’attacco avversario, oppure nei casi dove è più facilmente interpretabile; ad esempio nel caso in cui è l’attaccante con un movimento in verticale verso la porta, ad andare in posizione di fuorigioco. E naturale che è più facile applicarla in una difesa schierata a zona piuttosto che nel marcamento a uomo, e consigliabile inoltre non attuare questa tattica quando, su una respinta della palla fuori dalla propria area di rigore, essa cade sulle fasce laterali, perché da questa zona è più semplice, da parte della squadra avversaria, superare tale dispositivo. Nella tattica del fuorigioco è molto importante il ruolo del portiere, dal momento che la retroguardia decide l’attuazione del fuorigioco, non deve più rimanere in porta, ma leggere la situazione che si sta verificando e assumere una posizione avanzata tale da poter intervenire per rimediare ad eventuali errori.
  • 6. La marcatura a uomo o a zona In questi ultimi anni si gioca, prevalentemente, schierando le proprie squadre a zona, questo però non comporta che non si debba saper marcare a uomo. Anzi a mio giudizio, prima bisogna saper marcare ad uomo, per poi marcare a zona, dove nella propria zona di competenza si deve marcare ad uomo. Dal punto di vista tattico, il marcamento può essere- ad uomo - a zona - a specchio - a uomo nella zona. Nel marcamento a uomo al difensore viene assegnato un avversario che va seguito in ogni parte del campo egli si sposti. In quello a zona invece il difensore è responsabile di una zona del campo marcando, di volta in volta, l’avversario chi vi si trova ad attaccare. In quello a specchio il difensore attende l’avversario diretto nella propria zona difensiva, muovendosi sul campo orizzontalmente come l’avversario per poi stringere la marcatura quando questi avanza nella fase offensiva. Nel marcamento a uomo nella zona, il difensore marca l’uomo e copre la zona. E’ un grandissimo errore identificare il marcamento a uomo con il controllo ravvicinato dell’avversario, cosi come il marcamento a zona con il controllo a distanza. Per quanto riguarda il comportamento del singolo giocatore in fase difensiva nel confronto del diretto avversario, esso va analizzato nelle seguenti azioni difensive: LA DIFESA INDIVIDUALE AD UOMO I principi di una difesa ad uomo sono l’avversario, la porta e la palla dove:  Ogni difensore e accoppiato con un avversario  Esiste un “libero” di copertura  Ogni giocatore e responsabile e consapevole del proprio ruolo  Gli avversari possono essere marcati secondo le loro caratteristiche individuali  E’ adattabile ad ogni tipo di attacco (personalizzata)  Permette correzioni e aggiustamenti (cambio di marcatura) I compiti del difensore  Deve assumere, rispetto al proprio avversario, una posizione tale da consentire un intervento efficace (contrasto, intercetto) nel caso in cui questi riceva palla  Deve sentire la porta dietro di sé senza la necessità di guardarla  Deve essere in grado in qualsiasi momento, di avere sempre sotto controllo sia la palla sia l’avversario  Deve saper dare copertura e protezione (uomo, porta e palla)
  • 7. Le caratteristiche del libero Il giocatore schierato in questo ruolo deve possedere spiccate doti di intuizione, intelligenza tattica e senso di posizione e come difensore deve:  Preoccuparsi del movimento del pallone  Intervenire in seconda battuta (raddoppio) sull’avversario che ha superato il proprio marcatore  Respingere o far suo ogni pallone che superando lo sbarramento difensivo, giunga in zona pericolosa  Guidare ”a voce” i compagni di reparto ( entra, chiudi, non fare fallo, non farlo girare, andiamo su) Vantaggi della difesa ad uomo  Ogni giocatore conduce le proprie azioni difensive secondo il proprio giudizio  Non è necessario un accordo tattico collettivo  Gli attaccanti avversari hanno molta difficoltà nell’impossessarsi della palla e di trasmetterla con tranquillità, poiché continuamente pressati  Con questo atteggiamento difensivo in pratica si possono annullare le maggior potenziali tecniche individuali dell’avversario  E’ di semplice applicazione con giocatori portati alla distruzione del gioco avversario Svantaggi della difesa ad uomo  I movimenti di corsa dei difensori devono dipendere dai movimenti degli avversari  Si creano spazi incontrollati in seguito a corse di deviazione, allontanamento ed incroci da parte degli avversari  Il controllo stretto dell’avversario non da equilibrio  L’intervento fallito può dare origine a situazioni pericolose nella propria porta  Lo spostamento dei marcatori costringe il “libero” a spostarsi continuamente per le chiusure  I difensori abili nel gioco aereo possono essere portati fuori area per cui il libero si può trovare in spazi ampi Motivi per praticare la difesa a uomo  I propri giocatori sono più forti dell’avversario sul piano fisico tattico  I difensori non sono sufficientemente abili nella coordinazione delle azioni difensive (scalate, scambi di marcatura)  Il livello tecnico dell’avversario può essere superiore alla media, di conseguenza è opportuno un’attenzione particolare nella marcatura (trequartista)
  • 8. Come attaccare la difesa ad uomo  Creare spazi incontrollati (movimenti continui degli attaccanti)  Saper dribblare il diretto avversario  Utilizzare dei blocchi e veli  Eseguire dei movimenti di corse incrociate LA DIFESA A ZONA I principi della difesa a zona sono la palla, la porta, il proprio compagno e l’avversario dove ogni difensore ha compiti ben precisi nella propria zona di competenza. E un atteggiamento che richiede una grande organizzazione collettiva. L’attuazione della zona ha di conseguenza diversi aspetti: azione ritardatrice, pressing e diagonali difensive. Azione ritardatrice:  Attacco e copertura dell’avversario in possesso di palla  Bloccare il gioco per favorire il rientro dei reparti  Impedire al proprio superamento mediante un dribbling  Impedire i servizi in profondità  Impedire all’avversario di orientarsi sul movimento di corsa degli avversari Pressing:  Circondare lo spazio agli avversari vicini alla fonte di gioco, porsi in anticipo su di essi  Andare a circondare sui probabili appoggi con un’azione coordinata da parte di tutta la squadra Diagonali:  Controllo della zona e sorveglianza degli avversari momentaneamente lontani dall’azione di gioco assumendo un atteggiamento di attesa che può essere di anticipo e nello stesso tempo di copertura Vantaggi della difesa a zona  I difensori non sono obbligati a seguire costantemente un avversario ma c’è una continua collaborazione tra essi, risultando un dispendio di energie fisiche minori rispetto ad una difesa a uomo  Facilità nei raddoppi  Costante compattezza di squadra, distanze sempre proporzionate sia tra singoli giocatori che tra reparti  C’è sempre copertura (diagonali difensive)  Nel momento della riconquista della palla c’è un coinvolgimento collettivo nella manovra d’attacco  Gli attaccanti pericolosi e abili tecnicamente vengono controllati collettivamente  Superiorità numerica in prossimità della zona dove si svolge un’azione
  • 9. Svantaggi della difesa a zona  Difficoltà nei passaggi di marcatura (scalare)  Necessità di movimenti combinati tra tutti i reparti  Possibili errori di diagonali  Cambi di gioco improvvisi  Verticalizazioni del gioco  Attaccare il giocatore avversario in possesso da palla  Cross dalla linea di fondo e palla tagliate in diagonale in area  Scarsa rapidità nei difensori centrali Motivi per praticare la difesa a zona  La squadra avversaria possiede dribblatori molto abili nel 1 > 1  Gli attaccanti avversari sono più rapidi dei difensori  La propria squadra non riesce a reggere il ritmo dell’avversario  Si hanno difensori con spiccato senso tattico ma mediocri nel 1 > 1  Si ha in genere una squadra che vuole imporre il proprio gioco e quindi votata all’attacco COSA CAMBIA PER I GIOCATORI Nella difesa ad uomo  Portiere: Nessun compito specifico viene assegnato, tranne che guidare la difesa ad una attenta marcatura  Libero: gioca più staccato dai marcatori, deve essere essenziale, dando copertura nei raddoppi e chiudendo gli spazi creati  Difensori: giocano in marcatura su di un avversario predestinato non lasciando spazio e raggio d’azione all’attaccante  Centrocampisti: possono avere consegne difensive o offensive secondo le loro possibilità e gli avversari  Attaccanti: possono avere qualche problema di collaborazione da parte dei centrocampisti, per cui si ricerca più giocata individuale che la partecipazione collettiva Nella difesa a zona  Portiere: deve saper giocare lontano dalla linea di porta, avendo la funzione da secondo libero  Libero: un centrale, gioca più vicino alla sua difesa con possibilità di interscambio con il compagno di reparto, gli si richiede inoltre più partecipazione al gioco e di essere rapido e veloce  Difensori: più lontano dagli avversari, ma più attenti alla zona, avendo la possibilità di partecipare alla manovra. Capacità di collaborazione tra compagni di reparto e tra i reparti stessi
  • 10. Centrocampisti: più attenti alle zone e alle distanze tra reparti, saper occupare gli spazi e saperli creare  Attaccanti: non sono isolati avendo sempre la partecipazione dei compagni a sostegno della loro azione offensiva, creando spazi i loro inserimenti, con la ricerca di un’azione collettiva In conclusione per una marcatura efficace, oltre ai principi fino qui descritti, ci sono dei fattori da prendere in considerazione che andiamo ad analizzare:  L’avversario e più veloce o più lento ?  In che parte del campo sto affrontando il mio avversario ?  In che posizione è la palla, coperta o scoperta ?  Chi è in possesso palla ha caratteristiche tecniche da poter suggerire un passaggio filtrante ?  Come sono disposti i miei compagni ? Possono dare collaborazione ?  Il mio avversario è destro o sinistro ?  Quando riceve palla a spalle girate che preferenze ha nel girarsi ?  Si appoggia e usa le mani per proteggere la palla ?  E’ bravo nel gioco aereo ?  Preferisce andare sul 1° o sul 2° palo ?  Quale finta o dribbling preferisce fare ?  Il suo controllo di palla è sempre efficace ?  Preferisce partecipare alla costruzione del gioco oppure cerca sempre la profondità ?  E’ un cascatore ?  Ha qualche suo compagno con cui partecipa di più al gioco ?  Su palle inattive che posizioni assume, e che tipo di collaborazione ha da parte dei suoi compagni ? (blocchi, veli, tagli 1° palo o 2° palo) Come si può notare il difensore è e deve essere un giocatore che pensa continuamente, non può vivere la partita istintivamente, ma deve continuamente analizzare, di volta in volta, le situazioni di gioco e le caratteristiche dell’avversario da affrontare e non essere solo un distruttore di gioco. Questo compito è senz’altro più facilitato in un modulo che preveda una marcatura ad uomo, meno nella mista, molto di più nella zona. Per il semplice motivo che devi affrontare quasi esclusivamente un solo avversario, nella mista si ha più collaborazione da parte dei compagni, ma si hanno due o tre avversari che possono avvicendarsi nell’essere marcati, per cui si devono avere più caratteristiche, nella zona è possibile che gli attaccanti da affrontare possano cambiare continuamente, avendo anche la possibilità di scegliere quale difensore o quale zona attaccare.
  • 11. ALCUNI CONCETTI BASILARI PER LA FASE DIFENSIVA 1 > 1 Difendente non si presenta mai dritto ma sul fianco, deve rallentare l’avversario senza farsi saltare, se sta accorciando la marcatura deve fare velocità per avvicinarsi e poi rallentare per non essere saltato con un solo tocco. Se avviene lateralmente, si deve cercare di mandare l’avversario all’esterno, se centralmente lo si deve mandare sul piede meno abile e verso il compagno 2 > 2 Stesso concetto per chi attacca la palla, che lo manda verso il compagno, il quale deve dare copertura alle spalle a chi attacca la palla senza perdere di vista l’altro avversario. Se l’avversario senza palla va oltre la linea della stessa entrambi attaccano il possessore in modo che questi se passa lo manda in fuorigioco o è costretto a tenerla con molte probabilità di perderla. Con la sovrapposizione ci si deve scambiare l’avversario e con un retro passaggio si deve scappare indietro attacco e copertura movimento copertura scappo con palla indietro sovrapposizione 3>3 Stessi concetti del 2 >2, uno attacca il possessore di palla e gli altri chiudono in copertura dietro 4>4 La linea a 4 difensiva permette di difendere con una miglior copertura, se l’attacco è laterale con una diagonale difensiva adeguata a 3 linee e se è centrale con il concetto sopra descritto, uscita a copertura, mai sulla stessa linea difensiva. Sullo scorrimento da una fascia all’altra si deve accorciare sull’esterno in modo che quando questi riceva palla si possa intervenire senza dar lui la possibilità di girarsi. Diagonali difensive: lato opposto scorrimento da un lato all’altro
  • 12. Quando la linea difensiva e schierata centralmente e nel modo giusto, uscita e copertura, la palla non deve mai passare tra 2 difensori, deve andare lateralmente, cosi si avrà sempre potere di opposizione si esterno no interno Quando un esterno esce con la palla al piede, i restanti 3 giocatori di reparto devono scorrere verso lo stesso per dare copertura ad una eventuale perdita del possesso palla, possibilmente su 3 linee. Quando stiamo attaccando i difensori devono accorciare in avanti verso gli avversari che si trovano davanti a loro e potrebbero ricevere palla da una eventuale respinta difensiva avversaria. Cosi facendo, di conseguenza anche i centrocampisti scalano in avanti e avremo una squadra corta con spazi ristretti.
  • 13. Da palla indietro laterale dell’avversario, dal fondo al limite dell’area, e sempre lo stesso giocatore esterno (terzino) che deve andare ad attaccare la palla in velocità, i suoi compagni di reparto dovranno salire con lui cercando di alzare la linea, il portiere attento si deve anch’egli alzare. Attenti agli inserimenti da dietro Nella situazione che il terzino esterno si sia fatto saltare e l’avversario è al cross, il primo difensore di parte deve posizionarsi sul primo palo per non fare passare una traiettoria bassa e far si che l’avversario non possa giocare d’anticipo, mentre i restanti difensori devono marcare gli avversari più vicini alla porta preoccupandosi della traiettoria alta e marcando uno spazio molto più ristretto (la porta) INSERIMENTI DEI MEDIANI Quando esce il terzino per affrontare l’avversario esternamente, nei tempi adeguati, deve esserci la giusta marcatura sulle punte restanti, il primo marca la profondità, e gli altri marcano internamente lasciando libero il giocatore più lontano. Se il terzino e impegnato nella marcatura, o arriva il mediano o il centrale di parte in questo caso il mediano va sulla linea dei difensori. eventuale
  • 14. Nella successione della fase difensiva si inseriscono 2 mediani centrali che non giocano mai sulla stessa linea, stesso concetto difesa, poi i 2 esterni di centrocampo, che stringono gli spazi entrando nel campo e le 2 punte che persa palla devono rientrare e vedere sempre i difensori avversari, mai sopra la linea della palla. Da un rinvio difensivo la linea difensiva sale sino a che la palla vola per poi adeguarsi alle situazioni: palla coperta o palla scoperta, se coperta continua ad avanzare, se scoperta si ferma, si posiziona sul fianco adeguato e pronta a scappare all’indietro per prendere tutti gli eventuali inserimenti che partono da lontano (non in fuorigioco) per poi ritornare in avanti se non c’è stato il passaggio in profondità. Nelle situazioni di inferiorità numerica non si deve mai andare ad attaccare la palla, ma si deve rallentare l’avversario, restringere gli spazi, se si riesce indirizzando l’avversario, dando modo ai propri compagni di rientrare sotto la linea della palla. Situazioni che non siano a ridosso dell’area di rigore Colpi di testa difensivi entro l’area di rigore, se sul primo palo si deve cercare il rinvio laterale dalla parte che arriva il pallone, se centrale si cerca il rinvio laterale lungo e alto e se sul secondo palo si deve spizzicare o allungare la traiettoria all’indietro.