1. Imprenditoria (Gruppo I) La figura dell’imprenditore nella teoria economica : Berta G. (2004) – L’imprenditore. Un enigma tra economia e storia Cap I – Enterpreneur/Employer. Culture economiche a confronto. Cap II – L’imprenditorialità come vocazione e come destino. Cap III – L’America e l’avvento della società manageriale. Malerba F. (2000) – Economia dell’innovazione Colombatto E. (2001) – Dall’impresa dei neoclassici all’imprenditore di Kizner Pontarollo E. (2003) – I recenti sviluppi della teoria economica in materia di imprenditorialità. Nuove imprese e nuovi imprenditori : Brugnoli C. (1990) – L’imprenditorialità per lo sviluppo di nuove aziende. Cap II – Il ruolo delle precedenti esperienze di lavoro nella formazione imprenditoriale Cap III – Il profilo dell’imprenditore. Pontarollo E. (2002) – Incubatori, spin-off e nuova imprenditoria.
2. Di cosa parliamo …? Dall’imprenditore neoclassico ai recenti sviluppi della teoria imprenditoriale passando attraverso la Scuola austriaca e la Teoria manageriale (Edoardo-Luca- Alessandro-Margherita) Nuovi imprenditori e nuova imprenditorialità: ricerche socio psicologiche e il processo di spin-off caso Romano S.p.A. (Silvia&Silvia)
3. Enterpreneur / Employer. Due culture economiche a confronto L’imprenditorialità come vocazione e come destino Berta G. (2004)
25. Alcuni contributi recenti Hart (1995): analizza il comportamento dell’imprenditore in condizione di incertezza e, relativamente a queste condizioni sostiene che la dimensione ottima d’impresa varia all’aumentare/diminuire di questi costi. La figura dell’imprenditore nella recente letteratura neoclassica non è quella dell’innovatore, ma quella di un negoziatore Walrasiano che scambia i diritti di proprietà della propria impresa con quelli di altre e gli incrementi di benessere avvengono grazie a: Scambio efficiente Impiego ottimo dei fattori produttivi dati Miglioramento dell’assegnazione dei diritti di proprietà fra le imprese Efficace sistema di incentivi e monitoraggio interno DERIVANO DALLA TEORIA NEOCLASSICA TRADIZIONALE Baudry (1999): ci parla dei limiti di questa analisi (approccio/letteratura neo-istituzionalista) sostenendo che l’impresa in questa letteratura è considerata come un insieme di contratti, i quali sono incompleti a causa dei costi di informazione e dell’incertezza. Questo porta a comportamenti opportunistici che vengono ridotti poi attraverso un processo dinamico (incerto) e interazioni con l’esterno.
26. Tutti imprenditori senza profitti? CONCLUSIONI SULL’EQUILIBRIO CONCORRENZIALE NEOCLASSICO: Tutti possono essere imprenditori perché tutti possono disporre degli elementi necessari per operare. Nuove imprese nuovi incentivi appropriati. Profitti duraturi sintomo di anomalia perché l’equilibrio concorrenziale neoclassico non li prevede. Contesto neoclassico : profitti sono un’appropriazione indebita e il loro perdurare significa: no equilibrio concorrenziale, fallimento del mercato, Comportamenti strategici inefficienti necessità di intervento pubblico per riequilibrare la situazione. Critiche di alcuni economisti (da Von Mises a Kirzner) :l’intervento pubblico non sempre persegue il benessere collettivo, spesso persegue il proprio o quello di ristretti gruppi a danno dell’interesse generale. Sotto il profilo positivo , la scuola austriaca mette in discussione il concetto neoclassico di economia di mercato ( Von Mises: è l’analisi della possibilità, in condizioni di incertezza,di allentare i vincoli e accrescere la soddisfazione dei consumatori). Anche le considerazioni degli altri economisti “austriaci” non escludono la presenza pubblica. Conclusione : non c’è mai equilibrio, il mercato è un susseguirsi di successi e insuccessi
27. Verso un nuovo paradigma di ricerca Kirzner nelle sue opere valorizza vivacità e apertura mentale dell’individuo (consumatore o imprenditore) e nelle sue doti di ALERTNESS ripone le opportunità di progresso. Vivacità nel progresso concetto di Humboldt di due secoli prima (precursore), anche se per quest’ ultimo alla vivacità intellettuale va abbinato un altro importante fattore: lo spirito imprenditoriale . Spirito imprenditoriale: caratterizza però coloro che sono in possesso di altri fattori produttivi, si esclude che possa esistere la figura di imprenditore che, pur dotato di vivacità ed esposto a sollecitazioni esterne, sia sprovvisto delle altre risorse necessarie. ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI Meriti della scuola austriaca : ha scardinato la concezione perfettista e meccanicistica dell’economia neoclassica e ha proposto una visione dell’economia come analisi delle condizioni che consentono alla produzione e al benessere degli individui di crescere. Alla luce dei contributi austriaci e kirzneriano : profitto d’impresa diventa non più un’anomalia ma l’essenza della concorrenza (se le attese di profitto si azzerano finiscono gli stimoli alla scoperta e all’innovazione stagnazione dei classici).
28. I recenti sviluppi della teoria economica in materia d’imprenditorialità Pontarollo E. (2003)
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35. Dove si insegna l’imprenditorialità? Enterpreneurship and family enterprise Leading edge enterpreneurship Management and Enterpreneurship Enterpreneurship and Innovation Program Enterpreneurship and family business
36. Nuove imprese e nuovi imprenditori “ L’imprenditoria per lo sviluppo di nuove aziende” Brugnoli C. (1990) “ Incubatori, spin-off e nuova imprenditoria” Pontarollo E.(2002)
41. Percezione del controllo CONTROLLO INTERNO (Rotter) Capacità di concorrere attivamente alla realizzazione del risultato intervenendo sulle condizioni esterne
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47. Età ETA’ 30 45 Capacità di avviare un’impresa Grado di libertà da altri impegni Livello di interesse necessario
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51. Stimoli positivi DESIDERABILITA’ Contatto con l’imprenditore cambiamento scala dei valori FATTIBILITA’ Partecipazione ad attività di successo percezione possibilità di farcela Importanza della responsabilizzazione del dipendente STIMOLI POSITIVI
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55. Durata e numerosità delle precedenti esperienze DURATA ESPERIENZE NUMERO ESPERIENZE NO! Concreta correlazione !!Eccezione!! Le precedenti esperienze devono essere sufficientemente lunghe per acquisire un certo know-how trasferibile nella nuova attività da intraprendere!