Cambiamenti climatici e salute Luca Mercalli Società Meteorologica Italiana
Analisi comunicazione terremoto L'Aquila
1. TERREMOTO IN ABRUZZOTERREMOTO IN ABRUZZO
La comunicazione del rischio ambientale sotto accusaLa comunicazione del rischio ambientale sotto accusa
Master MaCSISMaster MaCSIS
Università di Milano BicoccaUniversità di Milano Bicocca
Andrea PennisiAndrea Pennisi
2. “Non è un processo alla scienza” hanno detto quasi senza voce, per la quantità
di volte che hanno ripetuto il concetto, i familiari delle vittime del sisma, ma
“vuole essere un processo alla comunicazione”.
Nessun dubbio, naturalmente, sul fatto
che prevedere un terremoto sia
impossibile alla luce delle conoscenze
scientifiche attuali. La questione,
secondo Nature e gli esperti
internazionali ai quali ha dato spazio in un
lungo articolo, è piuttosto come debba
essere comunicato ai cittadini il rischio di
un terremoto, così come quello di altre
catastrofi naturali, come tsunami,
alluvioni e uragani. Questa vicenda
“costringerà i sismologi di tutto il mondo
a ripensare il modo in cui descrivono la
bassa probabilità di eventi ad alto
rischio”, osserva su Nature Thomas
Jordan. Comunicazioni così delicate, ha
aggiunto, “devono essere fatte bene, e
all'Aquila non è stato fatto”.
“Quantomeno c'è stato un difetto doloso di comunicazione” dice l'avvocato
Vincenzo Calderoni, difensore di parte civile, a margine dell'udienza del
processo ai sette componenti della Commissione Grandi rischi. “Qui si processa
la comunicazione - spiega Calderoni - si dice quanto sia giusto tacere e quanto
sia giusto non tacere” di fronte a eventi del genere.
Processo alla scienza?Processo alla scienza?
3. gennaio 2009:
la zona è stata oggetto di una sismicità frequente con caratteristiche di
sciame sismico con centinaia di scosse tutte di modesta entità.
30 marzo 2009:
terremoto M 4.1.
31 marzo 2009:
riunione Commissione Grandi Rischi.
6 aprile 2009:
terremoto M 5.8. (309 morti, 1600 feriti, 65000 sfollati).
settembre 2009:
presentata denuncia penale alla Procura della Rep. contro la
Commissione Grandi Rischi.
giugno 2010:
indagini chiuse dalla Procura.
25 maggio 2011:
il Tribunale dell’Aquila rinvia a giudizio 7 componenti della Commissione
Grandi Rischi per omicidio colposo, lesioni personali colpose e cooperazione nel
delitto colposo.
20 settembre 2011:
inizio processo.
24 gennaio 2012:
anche Guido Bertolaso viene indagato.
CronologiaCronologia
4. • POLITICA e AMMINISTRATORI
• PROTEZIONE CIVILE
• COMMISSIONE GRANDI RISCHI
• INGV
• SCIENZIATI SUL CAMPO
• MEDIA
• POPOLAZIONE
AttoriAttori
5. Politica Protezione civile Commissione Grandi Rischi INGV Scienziati sul campo Media Popolazione
Governo Daniela Stati
Ass. Reg. Prot. Civile
Stefania Pezzopane
Pres. Provincia dell’Aquila
Massimo Cialente
Sindaco dell’Aquila
Le Regioni predispongono i piani regionali di previsione e prevenzione dei rischi.
Le funzioni provinciali riguardano l’attuazione dei programmi e piani regionali e
la predisposizione dei piani provinciali d’emergenza.
Il Sindaco, quale ufficiale di Governo, adotta provvedimenti anche contingibili e
urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano
l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Se opportunamente informato dalla
Protezione Civile, deve adottare le misure necessarie per proteggere i cittadini.
AttoriAttori
6. COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
Non ho conoscenze tecniche, e proprio per questo facevo [agli
scienziati] domande semplici “io che devo dire ai cittadini?”. Ho
cercato (senza riuscirci) di essere mediatore tra i tecnici e la
popolazione.
QUALI INFLUENZE/RIPERCUSSIONI HA AVUTO:
Gli amministratori locali non sono riusciti a trasferire e a
“trasformare” il messaggio degli scienziati in azioni a favore
della popolazione.
Politica Protezione civile Commissione Grandi Rischi INGV Scienziati sul campo Media Popolazione
AttoriAttori
7. COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
I rappresentanti degli enti locali hanno omesso di informare
adeguatamente la cittadinanza aquilana sui contenuti di:
• “Piano di Protezione Civile Comunale”.
• “Rapporto Barberi” della Protezione Civile.
• Rapporto dell’Abruzzo Engineering.
QUALI INFLUENZE/RIPERCUSSIONI HA AVUTO:
Mancanza di prevenzione. Edifici esistenti non messi in sicurezza ed edifici
nuovi realizzati con criteri non antisismici.
Politica Protezione civile Commissione Grandi Rischi INGV Scienziati sul campo Media Popolazione
AttoriAttori
8. Politica Protezione civile Commissione Grandi Rischi INGV Scienziati sul campo Media Popolazione
Guido Bertolaso
Capo Protezione Civile
Una volta forniti tutti i dati e tutte le informazioni, la scienza della
sismologia ha esaurito la sua funzione e nel processo si innesca
l’intervento del Dipartimento della Protezione Civile, un organo del
Governo che ha il dovere di mettere a punto le azioni necessarie per
proteggere la popolazione, compresa un’eventuale evacuazione.
AttoriAttori
9. COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
“Al mio vice ho detto di fare una riunione lì all’Aquila su questa vicenda
dello sciame sismico, in modo da zittire subito qualsiasi imbecille, placare
illazioni, preoccupazioni […] a me non me ne frega niente, di modo che è
più un’operazione mediatica […] poi fatelo sapere che ci sarà questa
riunione, che non è perché siamo spaventati e preoccupati, ma è perché
vogliamo tranquillizzare la gente.”
QUALI INFLUENZE/RIPERCUSSIONI HA AVUTO:
Abbassare il livello di attenzione della popolazione.
Politica Protezione civile Commissione Grandi Rischi INGV Scienziati sul campo Media Popolazione
AttoriAttori
Telefonata del 30 marzo
2009 tra Bertolaso e Stati
10. Politica Protezione civile Commissione Grandi Rischi INGV Scienziati sul campo Media Popolazione
La Commissione Grandi Rischi è una struttura di collegamento tra la
Protezione Civile e la comunità scientifica. Svolge attività consultiva,
tecnico-scientifica e propositiva in materia di previsione e prevenzione
delle varie situazioni di rischio.
AttoriAttori
Franco Barberi: presidente vicario della Commissione Grandi Rischi;
Bernardo De Bernardinis: vicecapo del settore tecnico del Dipartimento di Protezione civile;
Enzo Boschi: presidente dell’INGV;
Gian Michele Calvi: direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.A.S.E.;
Claudio Eva: ordinario di fisica all’Università di Genova;
Mauro Dolce: direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione Civile;
Giulio Selvaggi: direttore del Centro nazionale terremoti dell’INGV
11. Politica Protezione civile Commissione Grandi Rischi INGV Scienziati sul campo Media Popolazione
AttoriAttori
COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
Le conclusioni sono generiche considerazioni (dopo la riunione) sulla
sismicità della zona e sull’opportunità di prendere precauzioni soprattutto
per le parti fragili degli edifici, ma non vengono fornite indicazioni di
comportamenti o di azioni cautelative da adottare.
COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
[Boschi] “è improbabile che ci sia a breve una scossa come quella del 1703,
pur se non si può escludere in maniera assoluta”
[Barberi] “le previsioni temporali sulle evoluzioni del sisma sono
estremamente difficili”
[Eva] “non è possibile affermare che non ci saranno terremoti […] si può
far riferimento alla conoscenza storica, da cui emerge l’elevata sismicità
del territorio”
[Calvi] “escludo l’arrivo di scosse in grado di produrre danni alle strutture”
12. COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
[De Bernardinis] “si colloca in una fenomenologia normale dal punto di
vista dei fenomeni sismici che ci si aspetta in questa tipologia di territori
[…] noi dobbiamo convivere con questo territorio che è fatto anche di
sismicità […] noi stessi dobbiamo mantenere uno stato di attenzione
senza avere uno stato d’ansia capendo esattamente che dobbiamo
affrontare determinate situazioni essendo pronti ma essendo anche
sereni di vivere la nostra vita quotidiana, sapendo che attorno e assieme
a noi c’è chi è pronto ad intervenire e pronto a dare il massimo supporto
[…] non c’è un pericolo, la comunità scientifica mi continua a confermare
che anzi è una situazione favorevole perché c’è uno scarico di energia
continua […] intanto ci facciamo un buon bicchiere di montepulciano
doc”.
QUALI INFLUENZE/RIPERCUSSIONI HA AVUTO:
Sono state comunicate alla stampa informazioni fuorvianti che hanno
indotto molte persone, alcune delle quali hanno perso la vita, a rimanere a
casa, cosa che non avrebbero fatto nel caso il messaggio fosse stato meno
rassicurante.
13. Politica Protezione civile Commissione Grandi Rischi INGV Scienziati sul campo Media Popolazione
COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
L’INGV aveva segnalato tutto
l’Abruzzo come una zona rossa
nella carta di pericolosità
sismica e la Regione aveva
classificato come zona 2, quindi
con una sismicità alta e che
richiede una particolare
attenzione soprattutto per
quanto riguarda l’edilizia
antisismica che deve essere in
grado di sopportare forti
terremoti.
AttoriAttori
14. COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
[prof Moretti] “dopo 4 mesi di scosse continue, sempre più frequenti e
sempre più forti, non si è fatto nulla per allertare la popolazione, ma, al
contrario, alle riunioni della Commissione Grandi Rischi, tanti esperti sono
stati rifiutati. “Tutta l’Italia geo-sismologica era preoccupatissima; tutti
erano col fiato sospeso per quello che stava succedendo all’Aquila”. “Ma
stiamo pazziando? Qui c’abbiamo una situazione di rischio catastrofico e
noi stiamo attenti all’ordine pubblico? Cioè noi stiamo attenti affinché la
gente non si spaventi, che tutto vada bene, andiamocene a casa, quando
qua rischiamo una catastrofe? Sarebbe stato possibile in questi 3 mesi
allertare la popolazione e prepararla al terremoto”.
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AttoriAttori
15. COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
[prof Di Iorio] “Quando una commissione di quel livello dice che non ci
sono rischi, non possiamo fare nulla, perché se provassimo ad opporci,
faremmo interruzione di pubblico servizio”.
QUALI INFLUENZE/RIPERCUSSIONI HA AVUTO:
Si sarebbe potuta preparare la popolazione con degli escamotage da
adottare in caso di sisma: esercitazioni anti-sismiche, materassi in un
locale a piano terra della casa, acqua, coperte, torce elettriche, caschi.
Conferenze cittadine??
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AttoriAttori
16. COSA E’ STATO DETTO/FATTO:
Durante il periodo dello sciame sismico, il battage di incoraggiamenti
avveniva anche attraverso una specie di tam tam mediatico: messaggi
confortanti in sovraimpressione sulle trasmissioni locali e sui giornali.
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AttoriAttori
QUALI INFLUENZE/RIPERCUSSIONI HA AVUTO:
Si è dato risalto solo a determinate dichiarazioni, e questo ha
contribuito ad abbassare il livello di attenzione della
popolazione.
17. QUALI INFLUENZE/RIPERCUSSIONI HA AVUTO:
“Mia madre diceva che gli scienziati erano i dottori della Terra. Prima della riunione
c’era apprensione, stavamo sul chi vive, poi siamo stati rassicurati e abbiamo
abbassato moltissimo il livello di guardia”
“Siamo stati rassicurati, terremoti più forti sicuramente non ci saranno, è inutile
che scappiamo a destra e sinistra. Mi ha preso pure in giro”
“Stavano tranquilli perché abitavano in un palazzo di cemento armato ed erano stati
rassicurati dai media. Rassicurazioni c’erano in continuazione, dicevano che
bisognava stare tranquilli, che lo scarico di gas non avrebbe consentito una scossa.
Parlando di esperti, mio padre si riferiva alla commissione Grandi rischi, a chi
registrava le scosse, a chi era del settore“
“Siamo stati rassicurati dalla Protezione civile e dalla Grandi rischi. Mia sorella e
mia madre mi dissero di aver sentito la Stati e Barberi in televisione che rassicuravano
sui rischi che c’erano”
"Eravamo affamati di avere notizie che non c'erano, gli esperti fecero una
prognosi fausta, normale. Aspettavamo in quei 6 mesi di scosse, che arrivasse la
parola ufficiale, per noi la Commissione Grandi Rischi era la manna per capire, la
parola ufficiale della scienza. Prima eravamo mossi dall'istinto e poi dalla ragione
e fu l'inferno“
“La Commissione ha anestetizzato la paura atavica che gli aquilani hanno da
sempre del terremoto”
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AttoriAttori
18. Massimo Cinque l’ha risparmiato il destino. Quella notte di un anno fa era in servizio nell’ospedale di
Sulmona, dove lavora da sette anni. «Alle 23,30 mi chiamò mia moglie Daniela», racconta, «mi disse che
c’era stata l’ennesima scossa e mi chiese come doveva comportarsi. Non ti preoccupare, le risposi, dormi
tranquilla. Le ripetei le parole che ci avevano detto gli esperti. Quella è l’ultima volta che l’ho sentita. Alle
3.32 fui svegliato dal terremoto, ma non mi preoccupai, non so per quale motivo. E tornai a dormire. Due
ore dopo le infermiere mi avvisarono che la televisione stava trasmettendo le immagini dell’Aquila
distrutta. A quel punto ho capito qual era la gravità, ho provato a contattare i miei, sono partito. Sulla
Statale 17, a Castelnuovo, ho avuto un brivido di fronte alla prima casa sventrata. All’Aquila ho trovato e
visto l’inferno. Della mia casa in via Campo di Fossa era rimasta solo polvere. Un palazzo sbriciolato. In
venti secondi ho perso tutto ciò che un uomo può perdere. Una moglie e una madre esemplare. Matteo e
Davide, due bimbi pieni di vita. I vigili del fuoco li hanno trovati nel lettone. Non passa giorno della mia
nuova vita senza un pensiero rivolto a loro. Un ricordo sempre vivo. Ringrazio il Signore che mi ha dato la
fortuna di averli avuti a fianco, anche se per poco. Li porto nel cuore. Come porto nel cuore i tanti che mi
hanno aiutato in questi mesi. Molti amici, i miei suoceri, mio cognato, i miei genitori. Sono stati al mio
fianco, le istituzioni no».
Qui il ricordo si fa rabbia. Massimo Cinque, a pochi giorni da questo primo anniversario, ha ricevuto una
medaglia d’oro dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Una medaglia perché il medico è tornato al lavoro
subito dopo i funerali e ha prestato la sua opera in favore delle popolazioni colpite dal terremoto. «Ho
fatto semplicemente il mio dovere», riprende Cinque, «sono un medico, faccio il pediatra, e ogni giorno
devo assumermi delle responsabilità per i miei piccoli pazienti, prendendo decisioni anche immediate.
Posso camminare sempre a testa alta, dovunque vada. Altri la testa la devono abbassare. Sì, sono critico. Il
31 marzo di un anno fa la riunione della commissione Grandi rischi si concluse in venti minuti. Come una
riunione di condominio. E senza adottare alcuna decisione. Il vicecapo della Protezione civile De
Bernardinis disse di stare tranquilli, di stare in casa e bere una buona bottiglia di vino Montepulciano.
Quelle parole sono impresse nella mia mente. Mi sono fidato, ci siamo fidati di persone che ricoprono ruoli
di grande responsabilità. Quelle parole le ho ripetute a mia moglie in quell’ultima telefonata: le ripetei di
stare tranquilla. Ci dissero che la terra più scarica energia e meglio è. Dovevano invece avvertirci che ci
trovavamo in uno stato di allerta, che i terremoti non si possono prevedere ma che non si possono
neanche escludere. Bisognava realizzare dei punti raccolta per la popolazione, perché la situazione non era
così tranquilla. Quanto è successo è vergognoso e inconcepibile. Ho dubbi atroci, mi pongo tante
domande. Perché dopo il 6 aprile tutti gli scienziati che studiano questi fenomeni hanno detto che il
terremoto dell’Aquila ha dato ampi segnali, si è fatto annunciare con grande anticipo? Questo mostro
bussava alle nostre porte da più di quattro mesi e io quella notte l’ho fatto entrare in casa mia perché
qualcuno mi aveva rassicurato. Per questo chiedo verità e giustizia. Le chiedo per mia moglie e i miei due
angeli, per tutti i 308 martiri morti quella notte. Martiri perché hanno pagato le colpe di altri.
19. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
SENTENZA del 22 ottobre 2012, giudice unico Marco Billi:
Nel documento si afferma che:
La tesi secondo la quale l’attività di riduzione del rischio
sismico consiste solo nel miglioramento delle norme
sismiche, negli interventi di consolidamento strutturale
preventivo e nella riduzione della vulnerabilità delle
strutture esistenti (“l’unica difesa dai terremoti consiste
nel rafforzare le costruzioni e migliorare le loro capacità di
resistere al terremoto”), dunque, non costituisce solo
oggetto di una eccezione difensiva ma rappresenta,
secondo gli imputati, il prevalente, se non addirittura
l’unico, strumento di mitigazione del rischio sismico.
Tale tesi difensiva appare assolutamente infondata.
In tema di valutazione e di mitigazione del rischio
sismico, l’affermazione secondo la quale “l’unica difesa
dai terremoti consiste nel rafforzare le costruzioni e
migliorare le loro capacità di resistere al terremoto”
appare tanto ovvia quanto inutile.
20. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
SENTENZA del 22 ottobre 2012, giudice unico Marco Billi:
Questo perché, continua il giudice:
I Comuni italiani, quasi tutti caratterizzati da estesi centri
storici risalenti nei secoli, richiederebbero, per rafforzare
le costruzioni esistenti e migliorare la loro capacità di
resistere al terremoto, risorse finanziarie talmente ingenti
da risultare concretamente indisponibili.
21. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
SENTENZA del 22 ottobre 2012, giudice unico Marco Billi:
A pagina 72 del documento del giudice si scrive:
Nel capo di imputazione, infatti, il P.M. non contesta agli
imputati la mancata previsione del terremoto, la mancata
evacuazione della città di L’Aquila o la mancata
promulgazione di uno stato di allarme, ma addebita agli
imputati la violazione di specifici obblighi in tema
di valutazione, previsione e prevenzione del
rischio sismico disciplinati dalla vigente normativa.
22. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
SENTENZA del 22 ottobre 2012, giudice unico Marco Billi:
Tuttavia a pagina 198 si contraddice:
Dire che in una zona sismica non si possono escludere
terremoti, significa operare una vuota tautologia, in
quanto se una zona non fosse interessata da
terremoti non sarebbe definita sismica.
23. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
SENTENZA del 22 ottobre 2012, giudice unico Marco Billi:
Più esplicitamente a pagina 246 il giudice scrive che:
le conoscenze e i dati (gli indicatori di rischio che
verranno di seguito esaminati) a disposizione degli
imputati a L’Aquila il 31.3.09 permettevano
certamente di poter formulare una fondata
valutazione di prevedibilità del rischio.
mentre a pagina 248:
la previsione del rischio è invece la formulazione di un
giudizio, di una valutazione prognostica, circa la
realizzazione in concreto di una situazione potenziale e
circa quelle che potranno essere le possibili conseguenze
dannose derivanti da un accadimento non
prevedibile quale il terremoto.
24. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
SENTENZA del 22 ottobre 2012, giudice unico Marco Billi:
6 anni di reclusione per omicidio colposo per tutti e sette gli imputati.
Perché tra i sette imputati non si è fatta nessuna distinzione di ruoli?
•Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi rischi
•Bernardo De Bernardinis, vicecapo del settore tecnico del Dipartimento di
Protezione civile
•Enzo Boschi, allora presidente dell’INGV
•Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto
CASE
•Claudio Eva, ordinario di fisica all’Università di Genova
•Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico del Dipartimento della
Protezione civile
•Giulio Selvaggi, allora direttore del Centro nazionale terremoti dell’INGV.
25. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
SENTENZA del 22 ottobre 2012, giudice unico Marco Billi:
• Per dimostrare la colpevolezza degli imputati i pubblici ministeri sono
entrati nel merito di lavori scientifici estremamente complessi, senza
avvalersi di adeguata consulenza sismologica.
• La mancata analisi delle responsabilità istituzionali, politiche,
amministrative, sia al livello centrale che locale.
26. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
Supponiamo che fosse possibile (cosa che non è e forse non sarà mai) prevedere i
terremoti con esattezza a distanza di pochi giorni o ore dal loro verificarsi,
individuando ora, luogo e intensità precise. Saremmo probabilmente in grado di
salvare molte vite umane (purché capaci di implementare piani di evacuazione
efficaci!), e questo sarebbe un risultato indiscutibilmente inestimabile. Tuttavia il
terremoto farebbe comunque il suo corso distruggendo case, fabbriche, scuole,
monumenti… così come è stato all’Aquila. Ricordiamo che, oltre alle 309 vittime,
65.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case. Ricordiamo che ancora
oggi la città è devastata: non solo il centro storico non è stato ricostruito ma
nemmeno il tessuto sociale ed economico.
Nessuna fantascientifica capacità di previsione potrebbe mai evitare questa
distruzione. Il terremoto è un evento incontrollabile.
27. Processo Commissione Grandi RischiProcesso Commissione Grandi Rischi
Morte e distruzione si possono evitare, e si sarebbero potuti evitare anche
all’Aquila. Gli strumenti e le conoscenze sufficienti sono a disposizione da
molto tempo.
•Mappa di pericolosità sismica
•Rinnovamento del patrimonio edilizio italiano
•Aumento dei fondi delle amministrazioni pubbliche
28.
29. Processo Bertolaso-StatiProcesso Bertolaso-Stati
Il 30 gennaio lo stesso pm Fabio Picuti chiede l’archiviazione dell’inchiesta a
carico dell’ex capo della Protezione Civile Bertolaso e di Daniela Stati (ex
Assessore regionale abruzzese alla Protezione Civile).
Guido Bertolaso e Stati erano indagati per omicidio colposo e lesioni in un
filone di indagini parallelo a quello del processo ai sismologi.
Dato che le motivazioni della sentenza del giudice Marco Billi sono basate in
buona parte sul fatto che i partecipanti si sarebbero prestati a un’operazione
mediatica architettata proprio da Bertolaso, ci si chiede allora dove stia
(almeno) la coerenza.
30. Processo Casa dello StudenteProcesso Casa dello Studente
Condanna degli imputati Bernardino Pace, Pietro Centofanti, Tancredi
Rossicone, progettisti, alla pena di 4 anni di reclusione, e dell'imputato
tecnico dell'Adsu Pietro Sebastiani a 2 anni e 6 mesi.
Assolti invece gli altri imputati Luca D'Innocenzo (presidente Adsu), Luca
Valente (direttore Adsu), Massimiliano Andreassi e Carlo Giovani.
Non luogo a procedere per Giorgio Gaudiano e Walter Navarra.
I condannati per la giustizia di primo grado hanno mal progettato e mal
ristrutturato la casa dello studente nei lavori eseguiti nel 2000,
sottovalutando la pericolosità della stessa. Ovvero gli imputati sono colpevoli
di condotta omissiva, avendo aumentato il carico della struttura senza aver
predisposto un nuovo collaudo statico e un proporzionale adeguamento
sismico.
31. La comunicazione del rischioLa comunicazione del rischio
VALUTAZIONE
DEL RISCHIO
COMUNICAZIONE
DEL RISCHIO
METODI DI COMPORTAMENTO:
Andare in sala stampa e dire a chiare lettere: c’è il rischio, sia pure basso,
che lo sciame sismico annunci una forte scossa. Noi non solo non sappiamo
se la grande scossa si verificherà, ma neppure entro quando dovremo
attenderla. Sulla base di questi dati scegliete come meglio comportarvi.
Capacità
statistica ma non
deterministica di
previsione
Merito
Metodo
Democrazia del
rischio
Struttura professionale di
comunicazione del rischio e di studio
della comunicazione del rischio
Compartecipazione
alle scelte
Prevenzione!
Evacuazione??
Costruzione
Informazione
32. Partecipazione cittadina - 1Partecipazione cittadina - 1
Laboratorio Città concretamente propone:
attraverso il confronto con altre realtà nazionali, modelli di cittadinanza attiva e di
processi partecipativi continuativi per:
− la creazione di presidi territoriali auto-gestiti (di consorzi/aggregati, di comitati
territoriali spontanei, di coordinamenti di quartiere, di associazioni locali, ecc.).
− la redazione di un regolamento comunale per la partecipazione.
di ragionare insieme sull’istituzione e sulla gestione di sportelli
formativi/informativi per:
− promuovere luoghi di ascolto e monitoraggio dei bisogni del territorio.
− sollecitare risposte politico-istituzionali adeguate e tempestive ai bisogni del
territorio.
con gli insegnanti e le istituzioni educative, di promuovere scenari formativi
innovativi per:
− favorire la formazione degli insegnanti sui temi della partecipazione e della
cittadinanza attiva.
− sperimentare forme di cittadinanza attiva e responsabile fra i giovani.
Laboratorio Città, inoltre, auspica:
che altre proposte concrete vengano elaborate dai partecipanti nel corso degli
incontri.
che i candidati e le forze politiche che si confronteranno nelle prossime elezioni,
facciano proprie e inseriscano nei programmi elettorali le proposte elaborate.
33. Partecipazione cittadina - 2Partecipazione cittadina - 2
BORGHI ATTIVI: DECIDERE INSIEME IL FUTURO DEI NOSTRI PAESI
Fontecchio, Pescomaggiore, Santa Maria del Ponte, Fano Adriano, Civitella
Casanova: in cinque comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, i cittadini
parteciperanno direttamente a decidere il futuro del proprio paese, realizzando
uno “Statuto Partecipato del Paese”.
Questo è il progetto “Borghi Attivi” che chiede a tutti gli abitanti di raccontare la
propria terra, le sue bellezze e le sue brutture, la sua storia, la sua campagna, le
sue case antiche e moderne, i suoi monti e le sue valli, i suoi ricordi.
Dal racconto della nostra vita e della nostra storia si partirà per decidere insieme
quale futuro abbiamo in mente e come ci piacerebbe che fosse il nostro paese tra
dieci anni.
COME FAREMO:
Si parte dal chiedere a tutti gli abitanti cosa pensano del paese.
Ci saranno assemblee pubbliche, lavoro con le scuole, interviste, feste, mostre
fotografiche, passeggiate guidate dagli abitanti e tante altre attività divertenti e
alla portata di tutti.
Grazie a tutte queste informazioni, scriveremo insieme una serie di regole e di
idee per il futuro del nostro paese che poi – approvate dal Consiglio Comunale –
diventeranno parte del Piano di Ricostruzione dopo-terremoto e in qualche caso
anche del nuovo piano regolatore.
34. Partecipazione cittadina - 3Partecipazione cittadina - 3
Come nasce il progetto EVA
Una parte di residenti e di oriundi, già prima del terremoto, aveva dato vita al
Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore, per migliorare la qualità della vita e
recuperare l’abitato storico con campagne di informazione, attivando processi
partecipativi ed avviando microprogetti nel campo dell’agricoltura, del turismo e
della convivialità artistica.
Dopo il sei aprile il Comitato ha deciso, coerentemente con il proprio obiettivo
diventato emergenza, di realizzare un villaggio autocostruito e autofinanziato per
consentire a più famiglie possibili di Pescomaggiore di restare a vivere nel loro
paese.
Eva e le case di paglia
Su progetto degli architetti Paolo Robazza e Fabrizio Savini del BAG studio mobile
e con l’assistenza tecnica di Caleb Murray Burdeau, esperto in bioarchitettura, si è
deciso di realizzare, su terreni concessi in comodato da alcuni compaesani a poche
centinaia di metri dal paese, un villaggio di bilocali e trilocali low cost ed a minimo
impatto ambientale nel rispetto delle vigenti norme anti-sismiche ed edilizie.
La tecnologia costruttiva prevede l´utilizzo di una struttura in legno portante e
tamponatura in balle di paglia. La modularità delle strutture agevola la loro
riproducibilità.
Il coinvolgimento dei futuri abitanti nella progettazione e nella costruzione è la
condizione per assicurare l’alta qualità degli spazi, il risparmio economico ed un
forte legame fra gli abitanti stessi e la loro casa-villaggio.
35. “Strategie di prevenzione
più efficaci farebbero non
solo risparmiare decine di
miliardi di dollari ma
salverebbero decine di
migliaia di vite. Costruire una
cultura della prevenzione
non è facile. Mentre i costi
della prevenzione debbono
essere pagati nel presente, i
suoi benefici si avvertono in
un futuro distante. Per di
più, i benefici non sono
tangibili: ESSI SONO I
DISASTRI CHE NON SONO
ACCADUTI.”
- Kofi Annan -