1. Andrea Atzori
http://www.novambiente.it/ 25/06/2014
Le Scienze – Giugno 2014
La temperatura globale cresce più lentamente rispetto al passato,
ma nel nostro futuro c’e’ sempre una crisi climatica
Michael E. Mann
http://en.wikipedia.org/wiki/Michael_E._Mann
2. La drammatica situazione del riscaldamento globale ha catturato l’attenzione del mondo nel
2001, quando l’IPCC pubblicò un grafico, realizzato da me e dai miei colleghi, poi diventato
famoso con il nome di “mazza (o bastone) da hockey”.
Nel rapporto del 2013 l’IPCC ha elaborato ulteriormente il grafico, ricostruendo la situazione
all’indietro nel tempo e concludendo che il riscaldamento attuale è probabilmente un
fenomeno da considerarsi unico rispetto ai 1.400 anni che ci hanno preceduto.
In era preindustriale il livello di CO2 era 280 ppm. Gli scienziati prevedono che il raddoppio si
raggiungerà verso fine secolo.
La maggior parte dei ricercatori concorda che un aumento di 2 gradi rispetto alla temperatura
preindustriale influenzerebbe in modo negativo tutti i settori industriali.
3. ECS: Equilibrium Climate Sensitivity ( sensitività climatica all’equilibrio).
Ho scoperto che con un ECS di 3 gradi la terra sorpasserà la soglia critica di riscaldamento –
pari a 2 gradi – nel 2036, tra soli 22 anni. Quando ho considerato un valore di ECS più basso,
2,5 gradi, il pianeta supererà la soglia nel 2046.
Un ECS pari a 3 gradi significa che se vogliamo limitare in modo permanente il riscaldamento
globale al di sotto di 2 gradi dobbiamo mantenere le concentrazioni di CO2 ben al di sotto del
doppio rispetto ai livelli preindustriali, attorno ai 450 ppm.
Siamo sulla buona strada per superare questi limiti.
Nel 2013, per la prima volta nella storia dei dati registrati, e forse per la prima volta in milioni
di anni secondo le prove geologiche, la concentrazione di CO2 ha toccato brevemente le 400
ppm.