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LUNGO LE STRADE DI
SAN FRANCESCO NELLE MARCHE




            Progetto interdisciplinare
    Scuola Primaria “Federico da Montefeltro”
              CLASSE IV
          Anno Scol. 2010-11
Progetto interdisciplinare
    “Lungo le strade di San Francesco nelle
                   Marche”
Storia del
Santo di
Assisi                                San
                                      Francesco
                                      nell’arte




Chiese e
luoghi
francescani
nella                                Itinerario
provincia                            francescano
di Pesaro-                           nelle Marche
Urbino
SAN FRANCESCO
CARTA D’IDENTITA’
               Patrono d'Italia
Nascita                 Assisi, 26 settembre 1182

Morte                   Assisi, 3 ottobre 1226

Venerato da             Chiesa cattolica
Canonizzazione          Assisi, 16 luglio 1228, da
                        papa Gregorio IX

Santuario principale    Basilica di San
                        Francesco d'Assisi, Assisi

Ricorrenza              4 ottobre
Attributi               Lupo, uccelli, stigmate

Patrono di              Italia, animali,
                        commercianti,
                        ecologistiLupetti/Coccine
                        lle
Itinerario francescano
     nelle MARCHE
Le testimonianze della presenza
           francescana
nella provincia di Pesaro -Urbino




                 L’itinerario francescano pesarese
                 e urbinate ripercorre
                 le sedi storiche delle grandi
                 famiglie dei Montefeltro,
                 Malatesta e Della Rovere.
                 A Pesaro le testimonianze della
                 presenza francescana
                 iniziano nella Chiesa S.
                 Francesco, oggi denominata
                 delle Grazie, dove i primi
                 francescani della
                 città accolsero l’esperienza di
                 due santi laici terziari
                 il Beato Cecco e la beata
                 Michelina da Pesaro
PESARO
•   In epoca medievale, la Chiesa di San


FANO
           Francesco era ubicata in prossimità
           del lato sud-occidentale delle ancor
           sopravvissute mura romane, ma oggi
           diventa più facile individuarla
           nell'attuale via San Francesco in
           posizione adiacente alla sede
           municipale. Il complesso
           architettonico di San Francesco,
           comprendente chiesa e convento,
           venne edificato a partire dalla metà
           del XIII secolo, come si evince dalla
           bolla papale datata 1255, nella quale
           Alessandro IV concede indulgenze a
           chi elargisce contributi finanziari per
           l'edificazione. Da questo momento
           in poi la fabbrica sarà patrocinata dai
           Malatesta fino al 1463, anno della
           perdita del loro potere sulla città
•   Come si legge nell'iscrizione latina del 1700
                  murata sotto il portico d'ingresso, il primo
MOMBAROCCIO       convento, annesso ad una piccola cappella già
                  esistente, fu fondato nell'anno 1223; la piccola
                  chiesetta preesistente si chiamava Santa Maria di
                  Scotaneto, dai molti scotani della vicina selva, e
                  probabilmente doveva trovarsi in una posizione
                  diversa da quella attuale, forse spostata più a
                  sud- est.
                  Ma fin dall'epoca romana, prima della diffusione
                  del Cristianesimo, il bosco e l'intero colle erano
                  considerati luoghi sacri dalle genti del posto. Gli
                  stessi toponimi, come "Montegiano" o "Strada di
                  Marte", riferiti il primo al borgo di case ai piedi
                  del colle ed il secondo ad un viottolo che
                  costeggia il bosco, sembrano rimandare ai culti
                  pagani di Giano e Marte.
              •   Pare che siano stati gli stessi abitanti di
                  Montegiano e Mombaroccio a fare richiesta a San
                  Francesco che in quegli anni peregrinava per
                  l'Italia per annunciare la parola di Dio, di avere
                  nel loro territorio una comunità di frati
                  francescani.
                  L'afflusso dei fedeli finì con l'imporre, a poco più
                  di un secolo di distanza, l'abbattimento della
                  chiesa e del convento primitivi e la loro
                  ricostruzione sulla sommità del colle, in una
                  posizione un po' particolare: il colle era infatti
                  tagliato a metà dalla strada che scorreva tra la
                  chiesa, nella diocesi di Fano, e il convento nella
                  diocesi di Pesaro. Ecco perché la nuova Santa
                  Maria di Scotaneto, il 21 agosto 1351, fu
                  consacrata dai vescovi di entrambe le diocesi.
                  Solo sotto il pontificato di San Pio V (1566-1572)
                  il vescovo di Fano cedette al vescovo di Pesaro la
                  chiesa.
SALTARA
          •   Convento di San Francesco in
              Rovereto, fu uno dei primi
              conventi francescani delle
              Marche, edificato nel 1215, oggi è
              utilizzato per ritiri spirituali e
              incontri culturali. La chiesa
              riedificata nel 1434 in stile
              tardogotico è ricoperta da
              preziosi affreschi: una
              Crocifissione della metà del XIV
              secolo attribuita ad Allegretto
              Nunzi, un altre Crocifissione
              datata al 1436 opera del Giovanni
              Antonio Bellinzoni
FOSSOMBRONE
              •   Sulla sommità del Colle dei
                  Cappuccini (o Colle dei Santi) a
                  m 329 di altitudine, da dove si
                  gode un ottimo panorama di
                  Fossombrone e della vallata
                  metaurense sino al mare, sorge
                  la chiesa del XVI sec. di San
                  Giovanni Battista, ora Santuario
                  del Beato Benedetto Passionei,
                  con annesso convento dei Padri
                  Francescani Cappuccini.
              •   Il Convento fu uno dei primissimi
                  dell'ordine e che ebbe in
                  Ludovico Tenaglia di
                  Fossombrone uno dei fondatori.
              •   All'interno della chiesa si
                  trovano l'altare ligneo, la tela
                  "Madonna e Santi" del pittore
                  pesarese Gaetano Bessi (1816) ed
                  il coro in noce.
              •   Di fronte si erge una grande
                  croce in traliccio di ferro, che si
                  illumina di notte ed è visibile da
                  grande distanza.
              •   Sul lato destro della chiesa,
                  vicino al presbiterio, è contenuto
                  in una nicchia un Crocifisso
                  ligneo, di probabile attribuzione
                  alla prima metà del XVII secolo.
MONDAVIO
           La tradizione vuole che la
           chiesa sia stata edificata per
           volontà di San Francesco di
           Assisi in occasione di una sua
           sosta a Mondavio nel XIII
           secolo. L’assetto attuale
           corrisponde ai rifacimenti del
           XVIII secolo, che hanno
           conservato,l’austerità e la
           sempilicità che hanno sempre
           contraddistinto gli edifici
           dell’Ordine Francescano.
           L’interno della chiesa conserva
           opere pregevoli. Tra tutte la più
           importante è una tavola
           raffigurante l’immacolata
           concezione del pittore fanese
           Giuliano Persciutti.
La Chiesa di San Francesco fu fondata nel

PERGOLA   1255 forse dai diretti discepoli di San Francesco di
          Assisi. E' l'elemento dominante del panorama di
          Pergola, si erge sul ciglio del terrazzo che
          sovrasta la confluenza del Cinisco nel Cesano
          sostenuto dalle antiche mura. La facciata ha un
          portale a sesto acuto in pietra arenaria del XIV
          secolo, la cupola e il campanile a seguito di eventi
          sismici, sono stati ricostruiti all'inizio del
          Novecento. L'interno, a croce latina, fu
          trasformato nei secoli XVII e XVIII. Custodisce
          tele di Giovanni Antonio Scaramuccia (1580-
          1650), di Giovanni Anastasi (1623-1704), di
          Lavinia Fontana (1552-1614), di Giovanni Battista
          Ragazzini, di Domenico Corvi (1721-1803), di
          Giovanni Francesco Ferri (1701-1775) e di Antonio
          Viviani detto il Sordo (1560-1620) discepolo del
          Barocci. Tra le statue in legno interessanti il San
          Nicola da Tolentino del 1685, il Cristo Morto del
          XVIII secolo e l'Immacolata Concezione del 1692
          del veneziano Jacopo Piazzetta (1640-1705).
          L'opera principale è il Crocifisso su tavola del XIV
          secolo attribuito a Mello da Gubbio. Era in questa
          chiesa un tempo un capolavoro dell'arte italiana,
          la pala della Immacolata Concezione di Carlo
          Crivelli (1430 c.-1495 c.) datata 1492, ora alla
          National Gallery di Londra. L'organo del XVII
          secolo, qui dal 1965, proviene dalla Basilica di San
          Pietro in Vaticano
CAGLI   La Chiesa di San Francesco,
        con annesso convento, fu
        edificata tra il 1234 e il 1240
        grazie alla collaborazione
        del libero Comune di Cagli e
        di illustri privati, ed è
        ritenuta dal Lombardi
        "emblema del gotico
        medioappenninico".
        Essa sorge in quello che era
        denominato Pianoro del
        Mercatale, detto anche di
        Sant'Angelo, oggi quartiere di
        San Francesco.
        Nell'imponente facciata
        principale spicca il portale del
        1348, costituito da marmi
        policromi, con arco frontale a
        tutto sesto rimarcato da una
        ghiera, che presenta nella
        strombatura pilastri
        quadrangolari di pietra
        alternati a colonne tortili e
        lanceolate.
URBINO   Risalente al XIII secolo ma sistemata
         nella forma attuale nel 1742
         dall'architetto Luigi Vanvitelli. Ha
         mantenuto della preesistente chiesa
         gotica: il campanile con la
         sottostante cappella, il nartece (il
         portico sulla facciata) e una parte di
         un affresco, raffigurante la
         crocifissione di Cristo, opera dei
         fratelli Salimbeni. La chiesa attuale è
         il "Pantheon" urbinate, perché vi
         hanno sepoltura: Federico Barocci,
         Giovanni Santi (pittore e padre di
         Raffaello Sanzio) e la moglie Magia
         Ciarla, il Beato Pelingotto, il Conte
         Antonio II da Montefeltro, Timoteo
         Viti(pittore urbinate), Federico
         Comandino (matematico),
         Bernardino Baldi (letterato),
         Antonio Galli (poeta), Marco
         Montano (poeta), Muzio Oddi
         (architetto) e tanti altri. Inoltre la
         chiesa ospita un bel quadro di
         Federico Barocci, intitolato "il
         Perdono di Assisi", collocato
         sull'altare maggiore.
URBANIA   La chiesa di San Francesco ha
          un'entrata con portico sotto il
          quale, sulla sinistra, è murato
          un portale gotico in pietra
          rosa, caratterizzato da guglie
          con motivi vegetali, già
          attribuito al giovane Lorenzo
          Ghiberti, in realtà realizzato
          in epoca precedente al
          soggiorno alla corte di Pesaro
          del fiorentino, risalente al
          1400.
          Sul lato destro si erge il
          campanile romanico della fine
          del sec. XIV.
          La chiesa fu eretta nel 1215,
          insieme al Convento dei frati
          francescani, ed è la più antica
          di Casteldurante dopo
          l'Abbazia di S. Cristoforo. Verso
          il 1550 i frati vollero rinnovare
          la loro chiesa colma di cappelle
          costruite in diverse epoche.
MERCATELLO
             Chiesa di stile gotico
             primitivo. La facciata a
             pietre pulite e a superficie
             piana sembra non aver
             subito trasformazioni
             gravi. Il rosone in
             arenaria che sovrasta il
             portale è ornata da una
             vetrata con l'emblema
             francescano. Il campanile
             è posteriore alla chiesa, le
             campane sono tre, datate
             MDLXXIIII e MDCXIII.
             L'edificio è ad una navata,
             con tetto a capriate ed
             abside quadrilatera
             ornata da uno stupendo
             arco trionfale tardo-gotico.
FRONTINO   Montefiorentino è un luogo
           storico della Terra dei Fioretti
           (così vengono chiamate le
           Marche nel linguaggio
           francescano, in quanto furono
           teatro di molti episodi de “I
           Fioretti”, testo contenuto nelle
           Fonti Francescane), in quanto è
           stato fondato dai primissimi
           compagni di San Francesco, tra
           il 1220 e il 1230, e da lì in poi
           ha visto operare generazioni di
           frati, che hanno instaurato un
           legame inossidabile con la
           gente del luogo.
Convento Frati Cappuccini ora
PIETRARUBBIA   Monastero di San Lazzaro e santa
               Maria Maddalena
               Nel territorio comunale di
               Pietrarubbia è situato anche il
               convento dei frati francescani
               minori cappuccini sorto in
               memoria del passaggio e della
               predicazione del Santo.
               Fondato nei primi del Cinquecento
               sui resti di un ricovero chiamato il
               Lazzaretto, fu quasi interamente
               ricostruito nel XVIII secolo, con
               l’aggiunta della copertura voltata e
               delle cappelle laterali, perdendosi
               così la purezza di stile che
               contraddistingueva le essenziali
               chiese francescane. La chiesa
               dunque fu consacrata nel 1731
               con l’antica dedicazione di San
               Lazzaro.
•   Solo nel 1491 il conte Giovanni,

CARPEGNA
               donando una selva non
               lontano dalla sua rocca,
               permise di fondare un
               «luoghetto» con licenza del
               vescovo Celso Mellini e una
               chiesa col titolo
               dell'Annunziata e S. Francesco.
           •   V'erano tre frati nel 1590.
           •   Ma reso pericolante da una
               frana, il conte Orazio II donò
               terreno a La Castellaccia «apud
               Castellaciam» villa Ca'
               Vagnarino, dove i frati
               possede-vano qualcosa fin dal
               1509 e poterono trasferirvisi il
               30-3-1599 col consenso del
               vescovo Sormani. Anco-ra col
               titolo della Madonna Assunta,
               che sarà anche figura del
               sigillo con-ventuale, la
               consacrazione fu però tenuta
               solo nell'ottobre del 1734 dal
               ve-scovo Calvi.
SANT’AGATA FELTRIA   •   La chiesa dei Cappuccini di
                         Sant'Agata Feltria risale al 1575;
                         fu fatta costruire da Lucrezia
                         Fregoso Vitelli e dedicata a S.
                         Antonio da Padova.
                         L'attuale facciata della chiesa è
                         stata costruita nel 1990 nel
                         tradizionale stile cappuccino.
                         All'interno si può ammirare il
                         quadro della Vergine
                         Immacolata, opera del pittore
                         Angelo Angeloni di Pennabilli
                         (1786), nota con il nome di
                         Madonna dei Cappuccini. La
                         Madonna del dipinto mosse gli
                         occhi più di una volta, a partire
                         dal settembre del 1796 fino al
                         giugno del 1850; da allora ha
                         attirato l'affetto e il culto di
                         tanti fedeli che la venerano con
                         viva fede, per i suoi numerosi
                         prodigi che susseguirono negli
                         anni.
                         Di tutti questi prodigi fu steso
                         regolare processo redatto in un
                         volume di 224 pagine e inviato a
                         Roma alla Sacra Congregazione
                         dei Riti, la quale mise il nulla
                         osta per la pubblicazione; nel
                         convento di S.Agata si trova solo
                         la copia del voume redatta nel
                         1944 da Padre Benigno.
                         Il Convento, recentemente
                         ristrutturato, è adibito a casa di
                         accoglienza di gruppi.
SAN MARINO   •   Si tratta della Chiesa piu'
                 antica di San Marino in
                 quanto costruita intorno al
                 1320. Fu realizzata da
                 Menetto e Battista da Como.
                 La facciata è stata
                 realizzata in pietra locale,
                 ha un rosone di laterizi e il
                 portico sorretto da
                 colonnine di forma
                 ottagonale come quelle del
                 convento. In base alle
                 ricostruzioni degli studiosi
                 si è potuto appurare che era
                 affrescata, in modo molto
                 semplice ma elegante la
                 luce filtrava attraverso i
                 vetri di un delicato colore
                 azzurro e poneva in risalto
                 le immagini e i colori delle
                 opere. Fu restaurata nel
                 1958 dall'architetto Gino
                 Zani. Annessa alla chiesa vi
                 è una Pinacoteca ricca di
                 oggetti sacri antichi,
                 dipinti, arredi, alcuni
                 anche molto antichi.
SAN LEO
          •   San Francesco d’Assisi dopo un
              lungo girovagare, dopo aver
              aiutato Chiara fuggita da casa a
              rivestire l’abito religioso, dopo
              aver compiuto un secondo
              viaggio verso Roma per informare
              il Pontefice Innocenzo III sugli
              sviluppi dell’Oriente e aver
              attraversato la Toscana e la
              Romagna, fermandosi ala terra,
              tutt’ora chiamata, Montefeltro,
              riuscì l’8 Maggio 1213 a farisi
              invitare al Palazzo dei Conti
              Nardini.
              In una sala al secondo piano del
              nucleo centrale di questo severo
              palazzo, San Francesco d’Assisi,
              presente per l’investitura di
              Montefeltrano II da Montefeltro a
              cavaliere, ebbe l’occasione di
              incontrare il Conte Orlando
              Cattani da Chiusi.
              Tale incontro fu suggellato da
              una predica che il Santo tenne su
              i versi di una canzone amorosa
              decantata in quel tempo:
              “Tanto è il bene che m’aspetto
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  • 2. Progetto interdisciplinare “Lungo le strade di San Francesco nelle Marche” Storia del Santo di Assisi San Francesco nell’arte Chiese e luoghi francescani nella Itinerario provincia francescano di Pesaro- nelle Marche Urbino
  • 4. CARTA D’IDENTITA’ Patrono d'Italia Nascita Assisi, 26 settembre 1182 Morte Assisi, 3 ottobre 1226 Venerato da Chiesa cattolica Canonizzazione Assisi, 16 luglio 1228, da papa Gregorio IX Santuario principale Basilica di San Francesco d'Assisi, Assisi Ricorrenza 4 ottobre Attributi Lupo, uccelli, stigmate Patrono di Italia, animali, commercianti, ecologistiLupetti/Coccine lle
  • 5. Itinerario francescano nelle MARCHE
  • 6.
  • 7. Le testimonianze della presenza francescana nella provincia di Pesaro -Urbino L’itinerario francescano pesarese e urbinate ripercorre le sedi storiche delle grandi famiglie dei Montefeltro, Malatesta e Della Rovere. A Pesaro le testimonianze della presenza francescana iniziano nella Chiesa S. Francesco, oggi denominata delle Grazie, dove i primi francescani della città accolsero l’esperienza di due santi laici terziari il Beato Cecco e la beata Michelina da Pesaro
  • 9. In epoca medievale, la Chiesa di San FANO Francesco era ubicata in prossimità del lato sud-occidentale delle ancor sopravvissute mura romane, ma oggi diventa più facile individuarla nell'attuale via San Francesco in posizione adiacente alla sede municipale. Il complesso architettonico di San Francesco, comprendente chiesa e convento, venne edificato a partire dalla metà del XIII secolo, come si evince dalla bolla papale datata 1255, nella quale Alessandro IV concede indulgenze a chi elargisce contributi finanziari per l'edificazione. Da questo momento in poi la fabbrica sarà patrocinata dai Malatesta fino al 1463, anno della perdita del loro potere sulla città
  • 10. Come si legge nell'iscrizione latina del 1700 murata sotto il portico d'ingresso, il primo MOMBAROCCIO convento, annesso ad una piccola cappella già esistente, fu fondato nell'anno 1223; la piccola chiesetta preesistente si chiamava Santa Maria di Scotaneto, dai molti scotani della vicina selva, e probabilmente doveva trovarsi in una posizione diversa da quella attuale, forse spostata più a sud- est. Ma fin dall'epoca romana, prima della diffusione del Cristianesimo, il bosco e l'intero colle erano considerati luoghi sacri dalle genti del posto. Gli stessi toponimi, come "Montegiano" o "Strada di Marte", riferiti il primo al borgo di case ai piedi del colle ed il secondo ad un viottolo che costeggia il bosco, sembrano rimandare ai culti pagani di Giano e Marte. • Pare che siano stati gli stessi abitanti di Montegiano e Mombaroccio a fare richiesta a San Francesco che in quegli anni peregrinava per l'Italia per annunciare la parola di Dio, di avere nel loro territorio una comunità di frati francescani. L'afflusso dei fedeli finì con l'imporre, a poco più di un secolo di distanza, l'abbattimento della chiesa e del convento primitivi e la loro ricostruzione sulla sommità del colle, in una posizione un po' particolare: il colle era infatti tagliato a metà dalla strada che scorreva tra la chiesa, nella diocesi di Fano, e il convento nella diocesi di Pesaro. Ecco perché la nuova Santa Maria di Scotaneto, il 21 agosto 1351, fu consacrata dai vescovi di entrambe le diocesi. Solo sotto il pontificato di San Pio V (1566-1572) il vescovo di Fano cedette al vescovo di Pesaro la chiesa.
  • 11. SALTARA • Convento di San Francesco in Rovereto, fu uno dei primi conventi francescani delle Marche, edificato nel 1215, oggi è utilizzato per ritiri spirituali e incontri culturali. La chiesa riedificata nel 1434 in stile tardogotico è ricoperta da preziosi affreschi: una Crocifissione della metà del XIV secolo attribuita ad Allegretto Nunzi, un altre Crocifissione datata al 1436 opera del Giovanni Antonio Bellinzoni
  • 12. FOSSOMBRONE • Sulla sommità del Colle dei Cappuccini (o Colle dei Santi) a m 329 di altitudine, da dove si gode un ottimo panorama di Fossombrone e della vallata metaurense sino al mare, sorge la chiesa del XVI sec. di San Giovanni Battista, ora Santuario del Beato Benedetto Passionei, con annesso convento dei Padri Francescani Cappuccini. • Il Convento fu uno dei primissimi dell'ordine e che ebbe in Ludovico Tenaglia di Fossombrone uno dei fondatori. • All'interno della chiesa si trovano l'altare ligneo, la tela "Madonna e Santi" del pittore pesarese Gaetano Bessi (1816) ed il coro in noce. • Di fronte si erge una grande croce in traliccio di ferro, che si illumina di notte ed è visibile da grande distanza. • Sul lato destro della chiesa, vicino al presbiterio, è contenuto in una nicchia un Crocifisso ligneo, di probabile attribuzione alla prima metà del XVII secolo.
  • 13. MONDAVIO La tradizione vuole che la chiesa sia stata edificata per volontà di San Francesco di Assisi in occasione di una sua sosta a Mondavio nel XIII secolo. L’assetto attuale corrisponde ai rifacimenti del XVIII secolo, che hanno conservato,l’austerità e la sempilicità che hanno sempre contraddistinto gli edifici dell’Ordine Francescano. L’interno della chiesa conserva opere pregevoli. Tra tutte la più importante è una tavola raffigurante l’immacolata concezione del pittore fanese Giuliano Persciutti.
  • 14. La Chiesa di San Francesco fu fondata nel PERGOLA 1255 forse dai diretti discepoli di San Francesco di Assisi. E' l'elemento dominante del panorama di Pergola, si erge sul ciglio del terrazzo che sovrasta la confluenza del Cinisco nel Cesano sostenuto dalle antiche mura. La facciata ha un portale a sesto acuto in pietra arenaria del XIV secolo, la cupola e il campanile a seguito di eventi sismici, sono stati ricostruiti all'inizio del Novecento. L'interno, a croce latina, fu trasformato nei secoli XVII e XVIII. Custodisce tele di Giovanni Antonio Scaramuccia (1580- 1650), di Giovanni Anastasi (1623-1704), di Lavinia Fontana (1552-1614), di Giovanni Battista Ragazzini, di Domenico Corvi (1721-1803), di Giovanni Francesco Ferri (1701-1775) e di Antonio Viviani detto il Sordo (1560-1620) discepolo del Barocci. Tra le statue in legno interessanti il San Nicola da Tolentino del 1685, il Cristo Morto del XVIII secolo e l'Immacolata Concezione del 1692 del veneziano Jacopo Piazzetta (1640-1705). L'opera principale è il Crocifisso su tavola del XIV secolo attribuito a Mello da Gubbio. Era in questa chiesa un tempo un capolavoro dell'arte italiana, la pala della Immacolata Concezione di Carlo Crivelli (1430 c.-1495 c.) datata 1492, ora alla National Gallery di Londra. L'organo del XVII secolo, qui dal 1965, proviene dalla Basilica di San Pietro in Vaticano
  • 15. CAGLI La Chiesa di San Francesco, con annesso convento, fu edificata tra il 1234 e il 1240 grazie alla collaborazione del libero Comune di Cagli e di illustri privati, ed è ritenuta dal Lombardi "emblema del gotico medioappenninico". Essa sorge in quello che era denominato Pianoro del Mercatale, detto anche di Sant'Angelo, oggi quartiere di San Francesco. Nell'imponente facciata principale spicca il portale del 1348, costituito da marmi policromi, con arco frontale a tutto sesto rimarcato da una ghiera, che presenta nella strombatura pilastri quadrangolari di pietra alternati a colonne tortili e lanceolate.
  • 16. URBINO Risalente al XIII secolo ma sistemata nella forma attuale nel 1742 dall'architetto Luigi Vanvitelli. Ha mantenuto della preesistente chiesa gotica: il campanile con la sottostante cappella, il nartece (il portico sulla facciata) e una parte di un affresco, raffigurante la crocifissione di Cristo, opera dei fratelli Salimbeni. La chiesa attuale è il "Pantheon" urbinate, perché vi hanno sepoltura: Federico Barocci, Giovanni Santi (pittore e padre di Raffaello Sanzio) e la moglie Magia Ciarla, il Beato Pelingotto, il Conte Antonio II da Montefeltro, Timoteo Viti(pittore urbinate), Federico Comandino (matematico), Bernardino Baldi (letterato), Antonio Galli (poeta), Marco Montano (poeta), Muzio Oddi (architetto) e tanti altri. Inoltre la chiesa ospita un bel quadro di Federico Barocci, intitolato "il Perdono di Assisi", collocato sull'altare maggiore.
  • 17. URBANIA La chiesa di San Francesco ha un'entrata con portico sotto il quale, sulla sinistra, è murato un portale gotico in pietra rosa, caratterizzato da guglie con motivi vegetali, già attribuito al giovane Lorenzo Ghiberti, in realtà realizzato in epoca precedente al soggiorno alla corte di Pesaro del fiorentino, risalente al 1400. Sul lato destro si erge il campanile romanico della fine del sec. XIV. La chiesa fu eretta nel 1215, insieme al Convento dei frati francescani, ed è la più antica di Casteldurante dopo l'Abbazia di S. Cristoforo. Verso il 1550 i frati vollero rinnovare la loro chiesa colma di cappelle costruite in diverse epoche.
  • 18. MERCATELLO Chiesa di stile gotico primitivo. La facciata a pietre pulite e a superficie piana sembra non aver subito trasformazioni gravi. Il rosone in arenaria che sovrasta il portale è ornata da una vetrata con l'emblema francescano. Il campanile è posteriore alla chiesa, le campane sono tre, datate MDLXXIIII e MDCXIII. L'edificio è ad una navata, con tetto a capriate ed abside quadrilatera ornata da uno stupendo arco trionfale tardo-gotico.
  • 19. FRONTINO Montefiorentino è un luogo storico della Terra dei Fioretti (così vengono chiamate le Marche nel linguaggio francescano, in quanto furono teatro di molti episodi de “I Fioretti”, testo contenuto nelle Fonti Francescane), in quanto è stato fondato dai primissimi compagni di San Francesco, tra il 1220 e il 1230, e da lì in poi ha visto operare generazioni di frati, che hanno instaurato un legame inossidabile con la gente del luogo.
  • 20. Convento Frati Cappuccini ora PIETRARUBBIA Monastero di San Lazzaro e santa Maria Maddalena Nel territorio comunale di Pietrarubbia è situato anche il convento dei frati francescani minori cappuccini sorto in memoria del passaggio e della predicazione del Santo. Fondato nei primi del Cinquecento sui resti di un ricovero chiamato il Lazzaretto, fu quasi interamente ricostruito nel XVIII secolo, con l’aggiunta della copertura voltata e delle cappelle laterali, perdendosi così la purezza di stile che contraddistingueva le essenziali chiese francescane. La chiesa dunque fu consacrata nel 1731 con l’antica dedicazione di San Lazzaro.
  • 21. Solo nel 1491 il conte Giovanni, CARPEGNA donando una selva non lontano dalla sua rocca, permise di fondare un «luoghetto» con licenza del vescovo Celso Mellini e una chiesa col titolo dell'Annunziata e S. Francesco. • V'erano tre frati nel 1590. • Ma reso pericolante da una frana, il conte Orazio II donò terreno a La Castellaccia «apud Castellaciam» villa Ca' Vagnarino, dove i frati possede-vano qualcosa fin dal 1509 e poterono trasferirvisi il 30-3-1599 col consenso del vescovo Sormani. Anco-ra col titolo della Madonna Assunta, che sarà anche figura del sigillo con-ventuale, la consacrazione fu però tenuta solo nell'ottobre del 1734 dal ve-scovo Calvi.
  • 22. SANT’AGATA FELTRIA • La chiesa dei Cappuccini di Sant'Agata Feltria risale al 1575; fu fatta costruire da Lucrezia Fregoso Vitelli e dedicata a S. Antonio da Padova. L'attuale facciata della chiesa è stata costruita nel 1990 nel tradizionale stile cappuccino. All'interno si può ammirare il quadro della Vergine Immacolata, opera del pittore Angelo Angeloni di Pennabilli (1786), nota con il nome di Madonna dei Cappuccini. La Madonna del dipinto mosse gli occhi più di una volta, a partire dal settembre del 1796 fino al giugno del 1850; da allora ha attirato l'affetto e il culto di tanti fedeli che la venerano con viva fede, per i suoi numerosi prodigi che susseguirono negli anni. Di tutti questi prodigi fu steso regolare processo redatto in un volume di 224 pagine e inviato a Roma alla Sacra Congregazione dei Riti, la quale mise il nulla osta per la pubblicazione; nel convento di S.Agata si trova solo la copia del voume redatta nel 1944 da Padre Benigno. Il Convento, recentemente ristrutturato, è adibito a casa di accoglienza di gruppi.
  • 23. SAN MARINO • Si tratta della Chiesa piu' antica di San Marino in quanto costruita intorno al 1320. Fu realizzata da Menetto e Battista da Como. La facciata è stata realizzata in pietra locale, ha un rosone di laterizi e il portico sorretto da colonnine di forma ottagonale come quelle del convento. In base alle ricostruzioni degli studiosi si è potuto appurare che era affrescata, in modo molto semplice ma elegante la luce filtrava attraverso i vetri di un delicato colore azzurro e poneva in risalto le immagini e i colori delle opere. Fu restaurata nel 1958 dall'architetto Gino Zani. Annessa alla chiesa vi è una Pinacoteca ricca di oggetti sacri antichi, dipinti, arredi, alcuni anche molto antichi.
  • 24. SAN LEO • San Francesco d’Assisi dopo un lungo girovagare, dopo aver aiutato Chiara fuggita da casa a rivestire l’abito religioso, dopo aver compiuto un secondo viaggio verso Roma per informare il Pontefice Innocenzo III sugli sviluppi dell’Oriente e aver attraversato la Toscana e la Romagna, fermandosi ala terra, tutt’ora chiamata, Montefeltro, riuscì l’8 Maggio 1213 a farisi invitare al Palazzo dei Conti Nardini. In una sala al secondo piano del nucleo centrale di questo severo palazzo, San Francesco d’Assisi, presente per l’investitura di Montefeltrano II da Montefeltro a cavaliere, ebbe l’occasione di incontrare il Conte Orlando Cattani da Chiusi. Tale incontro fu suggellato da una predica che il Santo tenne su i versi di una canzone amorosa decantata in quel tempo: “Tanto è il bene che m’aspetto ch’ogni pena m’è diletto”.