1. LUNGO LE STRADE DI
SAN FRANCESCO NELLE MARCHE
Progetto interdisciplinare
Scuola Primaria “Federico da Montefeltro”
CLASSE IV
Anno Scol. 2010-11
2. Progetto interdisciplinare
“Lungo le strade di San Francesco nelle
Marche”
Storia del
Santo di
Assisi San
Francesco
nell’arte
Chiese e
luoghi
francescani
nella Itinerario
provincia francescano
di Pesaro- nelle Marche
Urbino
4. CARTA D’IDENTITA’
Patrono d'Italia
Nascita Assisi, 26 settembre 1182
Morte Assisi, 3 ottobre 1226
Venerato da Chiesa cattolica
Canonizzazione Assisi, 16 luglio 1228, da
papa Gregorio IX
Santuario principale Basilica di San
Francesco d'Assisi, Assisi
Ricorrenza 4 ottobre
Attributi Lupo, uccelli, stigmate
Patrono di Italia, animali,
commercianti,
ecologistiLupetti/Coccine
lle
7. Le testimonianze della presenza
francescana
nella provincia di Pesaro -Urbino
L’itinerario francescano pesarese
e urbinate ripercorre
le sedi storiche delle grandi
famiglie dei Montefeltro,
Malatesta e Della Rovere.
A Pesaro le testimonianze della
presenza francescana
iniziano nella Chiesa S.
Francesco, oggi denominata
delle Grazie, dove i primi
francescani della
città accolsero l’esperienza di
due santi laici terziari
il Beato Cecco e la beata
Michelina da Pesaro
9. • In epoca medievale, la Chiesa di San
FANO
Francesco era ubicata in prossimità
del lato sud-occidentale delle ancor
sopravvissute mura romane, ma oggi
diventa più facile individuarla
nell'attuale via San Francesco in
posizione adiacente alla sede
municipale. Il complesso
architettonico di San Francesco,
comprendente chiesa e convento,
venne edificato a partire dalla metà
del XIII secolo, come si evince dalla
bolla papale datata 1255, nella quale
Alessandro IV concede indulgenze a
chi elargisce contributi finanziari per
l'edificazione. Da questo momento
in poi la fabbrica sarà patrocinata dai
Malatesta fino al 1463, anno della
perdita del loro potere sulla città
10. • Come si legge nell'iscrizione latina del 1700
murata sotto il portico d'ingresso, il primo
MOMBAROCCIO convento, annesso ad una piccola cappella già
esistente, fu fondato nell'anno 1223; la piccola
chiesetta preesistente si chiamava Santa Maria di
Scotaneto, dai molti scotani della vicina selva, e
probabilmente doveva trovarsi in una posizione
diversa da quella attuale, forse spostata più a
sud- est.
Ma fin dall'epoca romana, prima della diffusione
del Cristianesimo, il bosco e l'intero colle erano
considerati luoghi sacri dalle genti del posto. Gli
stessi toponimi, come "Montegiano" o "Strada di
Marte", riferiti il primo al borgo di case ai piedi
del colle ed il secondo ad un viottolo che
costeggia il bosco, sembrano rimandare ai culti
pagani di Giano e Marte.
• Pare che siano stati gli stessi abitanti di
Montegiano e Mombaroccio a fare richiesta a San
Francesco che in quegli anni peregrinava per
l'Italia per annunciare la parola di Dio, di avere
nel loro territorio una comunità di frati
francescani.
L'afflusso dei fedeli finì con l'imporre, a poco più
di un secolo di distanza, l'abbattimento della
chiesa e del convento primitivi e la loro
ricostruzione sulla sommità del colle, in una
posizione un po' particolare: il colle era infatti
tagliato a metà dalla strada che scorreva tra la
chiesa, nella diocesi di Fano, e il convento nella
diocesi di Pesaro. Ecco perché la nuova Santa
Maria di Scotaneto, il 21 agosto 1351, fu
consacrata dai vescovi di entrambe le diocesi.
Solo sotto il pontificato di San Pio V (1566-1572)
il vescovo di Fano cedette al vescovo di Pesaro la
chiesa.
11. SALTARA
• Convento di San Francesco in
Rovereto, fu uno dei primi
conventi francescani delle
Marche, edificato nel 1215, oggi è
utilizzato per ritiri spirituali e
incontri culturali. La chiesa
riedificata nel 1434 in stile
tardogotico è ricoperta da
preziosi affreschi: una
Crocifissione della metà del XIV
secolo attribuita ad Allegretto
Nunzi, un altre Crocifissione
datata al 1436 opera del Giovanni
Antonio Bellinzoni
12. FOSSOMBRONE
• Sulla sommità del Colle dei
Cappuccini (o Colle dei Santi) a
m 329 di altitudine, da dove si
gode un ottimo panorama di
Fossombrone e della vallata
metaurense sino al mare, sorge
la chiesa del XVI sec. di San
Giovanni Battista, ora Santuario
del Beato Benedetto Passionei,
con annesso convento dei Padri
Francescani Cappuccini.
• Il Convento fu uno dei primissimi
dell'ordine e che ebbe in
Ludovico Tenaglia di
Fossombrone uno dei fondatori.
• All'interno della chiesa si
trovano l'altare ligneo, la tela
"Madonna e Santi" del pittore
pesarese Gaetano Bessi (1816) ed
il coro in noce.
• Di fronte si erge una grande
croce in traliccio di ferro, che si
illumina di notte ed è visibile da
grande distanza.
• Sul lato destro della chiesa,
vicino al presbiterio, è contenuto
in una nicchia un Crocifisso
ligneo, di probabile attribuzione
alla prima metà del XVII secolo.
13. MONDAVIO
La tradizione vuole che la
chiesa sia stata edificata per
volontà di San Francesco di
Assisi in occasione di una sua
sosta a Mondavio nel XIII
secolo. L’assetto attuale
corrisponde ai rifacimenti del
XVIII secolo, che hanno
conservato,l’austerità e la
sempilicità che hanno sempre
contraddistinto gli edifici
dell’Ordine Francescano.
L’interno della chiesa conserva
opere pregevoli. Tra tutte la più
importante è una tavola
raffigurante l’immacolata
concezione del pittore fanese
Giuliano Persciutti.
14. La Chiesa di San Francesco fu fondata nel
PERGOLA 1255 forse dai diretti discepoli di San Francesco di
Assisi. E' l'elemento dominante del panorama di
Pergola, si erge sul ciglio del terrazzo che
sovrasta la confluenza del Cinisco nel Cesano
sostenuto dalle antiche mura. La facciata ha un
portale a sesto acuto in pietra arenaria del XIV
secolo, la cupola e il campanile a seguito di eventi
sismici, sono stati ricostruiti all'inizio del
Novecento. L'interno, a croce latina, fu
trasformato nei secoli XVII e XVIII. Custodisce
tele di Giovanni Antonio Scaramuccia (1580-
1650), di Giovanni Anastasi (1623-1704), di
Lavinia Fontana (1552-1614), di Giovanni Battista
Ragazzini, di Domenico Corvi (1721-1803), di
Giovanni Francesco Ferri (1701-1775) e di Antonio
Viviani detto il Sordo (1560-1620) discepolo del
Barocci. Tra le statue in legno interessanti il San
Nicola da Tolentino del 1685, il Cristo Morto del
XVIII secolo e l'Immacolata Concezione del 1692
del veneziano Jacopo Piazzetta (1640-1705).
L'opera principale è il Crocifisso su tavola del XIV
secolo attribuito a Mello da Gubbio. Era in questa
chiesa un tempo un capolavoro dell'arte italiana,
la pala della Immacolata Concezione di Carlo
Crivelli (1430 c.-1495 c.) datata 1492, ora alla
National Gallery di Londra. L'organo del XVII
secolo, qui dal 1965, proviene dalla Basilica di San
Pietro in Vaticano
15. CAGLI La Chiesa di San Francesco,
con annesso convento, fu
edificata tra il 1234 e il 1240
grazie alla collaborazione
del libero Comune di Cagli e
di illustri privati, ed è
ritenuta dal Lombardi
"emblema del gotico
medioappenninico".
Essa sorge in quello che era
denominato Pianoro del
Mercatale, detto anche di
Sant'Angelo, oggi quartiere di
San Francesco.
Nell'imponente facciata
principale spicca il portale del
1348, costituito da marmi
policromi, con arco frontale a
tutto sesto rimarcato da una
ghiera, che presenta nella
strombatura pilastri
quadrangolari di pietra
alternati a colonne tortili e
lanceolate.
16. URBINO Risalente al XIII secolo ma sistemata
nella forma attuale nel 1742
dall'architetto Luigi Vanvitelli. Ha
mantenuto della preesistente chiesa
gotica: il campanile con la
sottostante cappella, il nartece (il
portico sulla facciata) e una parte di
un affresco, raffigurante la
crocifissione di Cristo, opera dei
fratelli Salimbeni. La chiesa attuale è
il "Pantheon" urbinate, perché vi
hanno sepoltura: Federico Barocci,
Giovanni Santi (pittore e padre di
Raffaello Sanzio) e la moglie Magia
Ciarla, il Beato Pelingotto, il Conte
Antonio II da Montefeltro, Timoteo
Viti(pittore urbinate), Federico
Comandino (matematico),
Bernardino Baldi (letterato),
Antonio Galli (poeta), Marco
Montano (poeta), Muzio Oddi
(architetto) e tanti altri. Inoltre la
chiesa ospita un bel quadro di
Federico Barocci, intitolato "il
Perdono di Assisi", collocato
sull'altare maggiore.
17. URBANIA La chiesa di San Francesco ha
un'entrata con portico sotto il
quale, sulla sinistra, è murato
un portale gotico in pietra
rosa, caratterizzato da guglie
con motivi vegetali, già
attribuito al giovane Lorenzo
Ghiberti, in realtà realizzato
in epoca precedente al
soggiorno alla corte di Pesaro
del fiorentino, risalente al
1400.
Sul lato destro si erge il
campanile romanico della fine
del sec. XIV.
La chiesa fu eretta nel 1215,
insieme al Convento dei frati
francescani, ed è la più antica
di Casteldurante dopo
l'Abbazia di S. Cristoforo. Verso
il 1550 i frati vollero rinnovare
la loro chiesa colma di cappelle
costruite in diverse epoche.
18. MERCATELLO
Chiesa di stile gotico
primitivo. La facciata a
pietre pulite e a superficie
piana sembra non aver
subito trasformazioni
gravi. Il rosone in
arenaria che sovrasta il
portale è ornata da una
vetrata con l'emblema
francescano. Il campanile
è posteriore alla chiesa, le
campane sono tre, datate
MDLXXIIII e MDCXIII.
L'edificio è ad una navata,
con tetto a capriate ed
abside quadrilatera
ornata da uno stupendo
arco trionfale tardo-gotico.
19. FRONTINO Montefiorentino è un luogo
storico della Terra dei Fioretti
(così vengono chiamate le
Marche nel linguaggio
francescano, in quanto furono
teatro di molti episodi de “I
Fioretti”, testo contenuto nelle
Fonti Francescane), in quanto è
stato fondato dai primissimi
compagni di San Francesco, tra
il 1220 e il 1230, e da lì in poi
ha visto operare generazioni di
frati, che hanno instaurato un
legame inossidabile con la
gente del luogo.
20. Convento Frati Cappuccini ora
PIETRARUBBIA Monastero di San Lazzaro e santa
Maria Maddalena
Nel territorio comunale di
Pietrarubbia è situato anche il
convento dei frati francescani
minori cappuccini sorto in
memoria del passaggio e della
predicazione del Santo.
Fondato nei primi del Cinquecento
sui resti di un ricovero chiamato il
Lazzaretto, fu quasi interamente
ricostruito nel XVIII secolo, con
l’aggiunta della copertura voltata e
delle cappelle laterali, perdendosi
così la purezza di stile che
contraddistingueva le essenziali
chiese francescane. La chiesa
dunque fu consacrata nel 1731
con l’antica dedicazione di San
Lazzaro.
21. • Solo nel 1491 il conte Giovanni,
CARPEGNA
donando una selva non
lontano dalla sua rocca,
permise di fondare un
«luoghetto» con licenza del
vescovo Celso Mellini e una
chiesa col titolo
dell'Annunziata e S. Francesco.
• V'erano tre frati nel 1590.
• Ma reso pericolante da una
frana, il conte Orazio II donò
terreno a La Castellaccia «apud
Castellaciam» villa Ca'
Vagnarino, dove i frati
possede-vano qualcosa fin dal
1509 e poterono trasferirvisi il
30-3-1599 col consenso del
vescovo Sormani. Anco-ra col
titolo della Madonna Assunta,
che sarà anche figura del
sigillo con-ventuale, la
consacrazione fu però tenuta
solo nell'ottobre del 1734 dal
ve-scovo Calvi.
22. SANT’AGATA FELTRIA • La chiesa dei Cappuccini di
Sant'Agata Feltria risale al 1575;
fu fatta costruire da Lucrezia
Fregoso Vitelli e dedicata a S.
Antonio da Padova.
L'attuale facciata della chiesa è
stata costruita nel 1990 nel
tradizionale stile cappuccino.
All'interno si può ammirare il
quadro della Vergine
Immacolata, opera del pittore
Angelo Angeloni di Pennabilli
(1786), nota con il nome di
Madonna dei Cappuccini. La
Madonna del dipinto mosse gli
occhi più di una volta, a partire
dal settembre del 1796 fino al
giugno del 1850; da allora ha
attirato l'affetto e il culto di
tanti fedeli che la venerano con
viva fede, per i suoi numerosi
prodigi che susseguirono negli
anni.
Di tutti questi prodigi fu steso
regolare processo redatto in un
volume di 224 pagine e inviato a
Roma alla Sacra Congregazione
dei Riti, la quale mise il nulla
osta per la pubblicazione; nel
convento di S.Agata si trova solo
la copia del voume redatta nel
1944 da Padre Benigno.
Il Convento, recentemente
ristrutturato, è adibito a casa di
accoglienza di gruppi.
23. SAN MARINO • Si tratta della Chiesa piu'
antica di San Marino in
quanto costruita intorno al
1320. Fu realizzata da
Menetto e Battista da Como.
La facciata è stata
realizzata in pietra locale,
ha un rosone di laterizi e il
portico sorretto da
colonnine di forma
ottagonale come quelle del
convento. In base alle
ricostruzioni degli studiosi
si è potuto appurare che era
affrescata, in modo molto
semplice ma elegante la
luce filtrava attraverso i
vetri di un delicato colore
azzurro e poneva in risalto
le immagini e i colori delle
opere. Fu restaurata nel
1958 dall'architetto Gino
Zani. Annessa alla chiesa vi
è una Pinacoteca ricca di
oggetti sacri antichi,
dipinti, arredi, alcuni
anche molto antichi.
24. SAN LEO
• San Francesco d’Assisi dopo un
lungo girovagare, dopo aver
aiutato Chiara fuggita da casa a
rivestire l’abito religioso, dopo
aver compiuto un secondo
viaggio verso Roma per informare
il Pontefice Innocenzo III sugli
sviluppi dell’Oriente e aver
attraversato la Toscana e la
Romagna, fermandosi ala terra,
tutt’ora chiamata, Montefeltro,
riuscì l’8 Maggio 1213 a farisi
invitare al Palazzo dei Conti
Nardini.
In una sala al secondo piano del
nucleo centrale di questo severo
palazzo, San Francesco d’Assisi,
presente per l’investitura di
Montefeltrano II da Montefeltro a
cavaliere, ebbe l’occasione di
incontrare il Conte Orlando
Cattani da Chiusi.
Tale incontro fu suggellato da
una predica che il Santo tenne su
i versi di una canzone amorosa
decantata in quel tempo:
“Tanto è il bene che m’aspetto
ch’ogni pena m’è diletto”.