Una timeline raccontata: la storia cellulare

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La storia cellulare
La formulazione della teoria cellulare, uno dei più importanti pilastri della biologia
moderna, è caratterizzata da una storia che viaggia lungo i secoli. L’idea che ogni
essere vivente derivi da un altro essere vivente non è sempre stata così scontata. La
teoria della generazione spontanea o abiogenesi, secondo cui un organismo vivente
può derivare da materia inanimata, sopravvisse per più di 2000 anni: già nel IV secolo
a.C., infatti, Aristotele propose questa tesi per spiegare l’origine di alcuni organismi.
Con l’arrivo della rivoluzione scientifica, però, i suoi sostenitori furono costretti ad
affrontare la questione attraverso un approccio di tipo scientifico, scontrandosi con le
evidenze fornite da una nuova tecnica in evoluzione, quella dei microscopi. Dall'origine
del termine "cellula" fino alla nascita della "biogenesi", diversi scienziati hanno
concentrato le proprie riflessioni sulla verifica della teoria della generazione spontanea:
malgrado ciò, nel XVIII secolo la convinzione che gli esseri viventi originassero da
materia inanimata faticava a tramontare. Esperimenti cruciali, come quello di
Spallanzani e di Pasteur, hanno definitivamente confutato l’abiogenesi contribuendo
alla formulazione della moderna teoria cellulare, la quale si basa su questi principi: -
Tutti gli esseri viventi sono formati da una o più cellule; - Le cellule possono avere
origine solo da altre cellule; - Le cellule sono la sede di tutti processi energetici e
reazioni di sintesi che avvengono negli esseri viventi; - Le cellule contengono
l’informazione genetica che viene trasmessa da ogni cellula madre a ogni cellula figlia.
BENVENUTA "CELLULA"
8 Jun 1660 - 5 Aug 1660
Robert Hooke, fisico, matematico e naturalista inglese, conia il termine
"cellula". Usando un rudimentale microscopio, scopre che il sughero della
corteccia degli alberi è formato da piccole cavità: le chiama "cells" perchè gli
ricordano le celle dei monaci nei monasteri.
REDI E LA PUTREFAZIONE DELLA CARNE
8 Jun 1668
REDI E LA PUTREFAZIONE DELLA CARNE Francesco Redi, medico italiano,
compie un semplice esperimento che contribuirà a confutare la teoria della
generazione spontanea. In particolare, si dedica al processo di putrefazione
della carne, da cui si generano piccoli organismi viventi visibili a occhio nudo.
Redi pone della carne in diversi barattoli, alcuni dei quali vengono lasciati
aperti, e dimostra che solo in quest'ultimi si ha la formazione di larve di
mosche. Nei barattoli chiusi ermeticamente, malgrado la putrefazione della
carne, non si sviluppano larve, proprio perchè le mosche non possono
accedervi.

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LEEUWENHOEK SCOPRE I BATTERI
29 Sep 1675
Anton van Leeuwenhoek, scienziato olandese, costruisce un microscopio con
lenti capaci di ingrandire 270 volte un oggetto. Grazie a questo strumento,
osserva l'acqua di uno stagno e il liquido seminale. Scopre, così, l'esistenza di
microrganismi, che chiama "animalcula". Purtroppo, questa scoperta rimane
incompresa fino agli studi di Koch oltre la metà del 1800.
LE ZUPPE DI NEEDHAM
8 Jun 1745 - 1 Jun 1750
John Tuberville Needham, naturalista inglese e sacerdote cattolico, avvalora la
tesi della generazione spontanea dimostrando la crescita di miscorganismi in
infusioni di carne o vegetali. In uno dei suoi esperimenti, fa bollire diverse
zuppe per alcuni minuti e le versa in ampolle che poi chiude con tappi di
sughero: ciò che osserva è la crescita di microrganismi. Da qui, elabora la tesi
secondo cui esiste una "forza vegetativa", intrinseca della materia organica,
responsabile della generazione spontanea: questa teoria fu appoggiata dal
naturalista francese Buffon ma, in seguito, confutata dall'italiano Spallanzani.
SPALLANZANI E L'ERRORE DI NEEDHAM
1 Jun 1776 - 15 Sep 1781
Lazzaro Spallanzani, naturalista italiano, confuta i risultati ottenuti da Needham, conducendo lo
stesso esperimento ma con alcune varianti. Fa bollire le zuppe per lungo tempo e le versa in
ampolle che poi sigilla con la fiamma. Questo particolare fa sì che nessun microrganismo possa
crescere al loro interno; l'errore di Needham consisteva, infatti, nell'aver sigillato le ampolle con
tappi di sughero, non sufficienti ad evitare l'entrata di microrganismi. In seguito all'esperimento
di Spallanzani, Needham afferma che l'ebollizione prolungata e la chiusura delle ampolle
hanno, rispettivamente, ucciso ed impedito l'entrata di ciò che egli chiamava "forza vegetativa".
Malgrado in questi anni diversi scienziati compiono esperimenti a discredito della generazione
spontanea, questa teoria fatica a tramontare.
IL NUCLEO DI BROWN
8 Jun 1831
Robert Brown, botanico inglese, scopre che all'interno della cellula vi è un
nucleo. Osservando particolari cellule vegetali, nota la presenza di una piccola
struttura sferica, pari a circa un decimo del volume totale. Brown è noto

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soprattutto per il fenomeno fisico di movimento delle particelle, detto appunto
"moto browniano".
E TEORIA CELLULARE FU...
8 Jun 1838 - 8 Jun 1839
Matthias J. Schleiden, botanico tedesco noto per la pubblicazione di un articolo considerato
l'atto di nascita della teoria cellulare, e Theodor Schwann, citologo tedesco famoso per la
scoperta delle omonime cellule nervose, formulano la teoria cellulare. I principi su cui si fonda
sono tre: - Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule; - La cellula è l'unità morfologica e
funzionale degli esseri viventi, nonchè il più semplice livello di organizzazione; - Ogni cellula
deriva da una cellula preesistente.
OMNIS CELLULA E CELLULA
8 Jun 1858
Rudolf Virchow, scienziato tedesco, afferma nella sua pubblicazione
Cellularpathologie che ogni cellula deriva da una cellula preesistente:
«Quando una cellula esiste, ci dev’essere stata una cellula preesistente,
proprio come un animale si origina solo da un animale e una pianta si origina
solo da una pianta». La nota formula "omnis cellula e cellula" attribuita a
Virchow è stata, in realtà, coniata dallo scienziato francese François Vincent
Raspail.
LA VITTORIA DI PASTEUR
8 Jun 1861
Louis Pasteur, chimico francese, invalida definitivamente la teoria della
generazione spontanea. Compie un esperimento usando due tipi di recipienti a
forma di pallone: uno avente l'imboccatura normale e l'altro con l'imboccatura
ripiegata ad S. Pasteur versa lo stesso infuso all'interno dei due recipienti, non
sigillandoli, e in seguito li scalda per un lungo tempo. In questo modo, i
microrganismi vengono uccisi ma, essendo i recipienti aperti, era possibile
l'entrata di altri. Pasteur nota che nel recipiente con collo a S l'infuso rimane
limpido: i microrganismi trasportati dall'aria rimangono, infatti, intrappolati nelle
gocce di acqua formatesi nella curva del collo durante l'ebollizione. Nel
recipiente con collo normale, invece, l'infuso diventa torbido. Con questo
esperimento Pasteur dimostra che i microrganismi non si sviluppano mai a
partire dalla materia inanimata.