SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  68
Combustibili e produzione del calore
Classificazione dei combustibili
 
Cmbustibili gassosi
Composizione chimica Il principale componente del gas naturale è il metano (CH4), la più piccola e leggera fra le molecole degli idrocarburi. Normalmente contiene anche idrocarburi gassosi più pesanti come etano (CH3CH3), propano (CH3CH2CH3) e butano (CH3CH2CH2CH3), nonché, in piccole quantità, pentano. Sono sempre presenti modeste percentuali di gas diversi dagli idrocarburi, p.es. anidride carbonica (CO2), azoto, ossigeno (in tracce), gas nobili e solfuro di idrogeno (H2S). Il solfuro d'idrogeno e il mercurio (Hg) sono considerati i contaminanti più nocivi, che devono essere rimossi prima di qualsiasi utilizzo.
Combustibili gassosi
Consumo di gas naturale
Produzione GTL Recentemente, visto il costo sempre più alto del petrolio, è diventato conveniente il processo di trasformazione del gas naturale in carburanti liquidi, principalmente (nafta e gasolio). Tale processo è chiamato GTL (Gas To Liquids) ed è basato su una tecnologia chiamata Fischer-Tropsch utilizzata dai tedeschi all'epoca della seconda guerra mondiale. I tedeschi, non avendo a disposizione giacimenti petroliferi, per alimentare la loro macchina bellica utilizzavano carbone, il quale, dopo essere stato gassificato, veniva convertito in carburante liquido. Il Processo_Fischer-Tropsch utilizza un catalizzatore a base di cobalto o di ferro per produrre condensati e cera a partire dal gas naturale opportunamente trattato.
Sicurezza del gas Al gas, in natura inodore e incolore, viene, prima di essere immesso nelle reti cittadine, miscelato deliberatamente con una miscela di sostanze odorizzanti, principalmente appartenenti a due tipologie di composti chimici (TBM o terziar-butilmercaptano) o (THT o tetraidrotiofene) con un forte e cattivo odore al fine di renderlo immediatamente riconoscibile all'olfatto e quindi evitare, a causa di inavvertibili sacche di gas, esplosioni. Nell'industria il gas metano non viene odorizzato. Nelle miniere vengono installati sensori e l'ambiente minerario è specificamente sviluppato per evitare fonti di accensione del gas (ad es. la Lampada di Davy). Il gas naturale non è di per se tossico. In taluni giacimenti, però, è disciolta nel gas naturale una certa quantità di solfuro di idrogeno, gas altamente tossico anche a bassissime concentrazioni
Impatti ambientali del gas La combustione di gas genera, anche se in misura minore rispetto agli altri combustibili fossili, gas serra che contribuiscono al surriscaldamento del pianeta. L' estrazione di gas (ma anche di petrolio) porta a una diminuzione della pressione nella riserva sotterranea. Ciò può portare ad una subsidenza del terreno che può danneggiare l' ecosistema, i corsi d' acqua, la rete idrica e fognaria e causare cedimenti nelle fondamenta degli edifici. L' estrazione e il trasporto del gas possono inoltre generare ulteriore inquinamento. Gli esperti si attendono per i prossimi anni un'impennata nell'uso di gas naturale, conseguente alla richiesta di fonti alternative al petrolio. Normalmente, gli inquinanti principali sono: anidride carbonica, monossido di carbonio, ozono, ossidi di azoto. Sono pero' assenti i seguenti inquinanti: Particolato, ossidi di zolfo, idrocarburi incombusti (benzene, ecc..).
Distribuzione geografica Il maggior giacimento di gas si trova a Groningen in Olanda, grandi riserve di gas si trovano in Siberia e in Algeria. Altre riserve di gas sono associate al petrolio nei giacimenti petroliferi diffusi nel mondo. Tuttavia per il gas vi e' il grosso problema del trasporto dello stesso dal luogo di estrazione a quello di utilizzo, e questo oggi rende problematica la commerciabilità, e quindi lo sfruttamento, di grandi volumi di gas che sarebbero estraibili e disponibili in aree logisticamente lontane dai potenziali centri di utilizzo del gas.
Liquefazione del gas
Liquefazione del gas Intorno agli anni '40 furono costruiti negli USA i primi impianti "peaksaving" il cui scopo era di produrre e stoccare GNL nei periodi di scarsa domanda di gas combustibile per poi rigassificarlo e reimmetterlo in rete nei periodi di massimo consumo. Un incidente accaduto ad un serbatoio di stoccaggio di GNL nel 1944 dovuto ad una non corretta scelta dei materiali per bassa temperatura, causò un incendio e danni rilevanti. Sebbene l'impiego di materiali come l'acciaio legato o l'alluminio risolvessero i problemi metallurgici, l'incidente bloccò di fatto lo sviluppo della tecnologia di liquefazione del GNL per circa 20 anni.
Rigasificazione L'impianto può essere off-shore o on-shore. Gli impianti off-shore sono costituiti da terminali galleggianti (Floating Regas), come l'impianto in progetto davanti a Livorno, da strutture offshore ancorate al fondo, o da vere e proprie isole artificiali (come l'impianto a largo di Porto Levante). Gli impianti on-shore sono realizzati normalmente vicino a strutture portuali, per poter usufruire del supporto tecnico e logistico. Per motivi di sicurezza sono spesso esclusi dal bacino portuale, e presentano pontili in mare aperto. Esempi di terminali on shore sono l'impianto di Panigaglia e quello in progetto a Gioia Tauro.
Combustibili liquidi
Distribuzione geografica La geografia dei delle riserve attuali di petrolio e' in evoluzione a causa dello sfruttamento e quindi esaurimento di molti giacimenti situati in aree da tempo sfruttate. Nel 2004 si e' calcolato che circa il 27% del petrolio nel mercato provenisse da aree le cui riserve petrolifere erano in diminuzione, tra queste i giacimenti statunitensi e quelli nell' offshore del Mare del Nord (in acque inglesi, olandesi e norvegesi). In altri paesi la crescita economica e' tale da trasformarli da esportatori di petrolio ad importatori, come la Cina.
Distribuzione geografica I maggiori accumuli convenzionali di petrolio (circa il 60% delle riserve mondiali) si trovano nell'area medio orientale (Arabia Saudita, Iraq, Kuwait, Iran, Siria, Emirati Arabi) e si ritiene, per le loro dimensioni che saranno gli ultimi ad esaurirsi. Altre regioni del mondo con grandi bacini petroliferi includono la Nigeria e l' offshore atlantico nigeriano ed angolano, il Venezuela e l' area del Mar Caspio. Si stima che fino ad oggi siano stati estratti complessivamente circa 900-1000 miliardi di barili, mentre le riserve ancora estraibili si aggirino sui 1000-1500 miliardi di barili. Oggi viene data importanza anche ai giacimenti di sabbie bituminose, abbondanti nello stato canadese dell' Alberta, in Sudamerica nell'area detta 'Orinoco belt".
Combustibili liquidi
Combustibili liquidi
Densità dei combustibili liquidi
Combustibili solidi
Tipi di carbone
Tipi di carbone
Esempi di miniere (a cielo aperto)
Combustibili solidi
Sottoprodotti
Sottoprodotti
Altri sottoprodotti
Apparecchi per la combustione Il bruciatore è un componente dell'impianto di combustione, in cui avviene la miscelazione di un  combustibile  ed un  comburente , e successivamente la reazione di  combustione , generalmente con produzione di  fiamma
Classificazione La classificazione dei bruciatori non è unica; esistono infatti molti criteri di classificazione, quali la potenzialità, la struttura, il tipo di combustibile utilizzato che può essere solido (carbone, eventualmente polverizzato), liquido (nafta, gasolio, kerosene ecc) o gassoso (metano, GPL ecc).  Dal punto di vista strutturale esistono in generale 2 tipi di bruciatore: - bruciatori ad aria aspirata o atmosferico o premiscelato; - bruciatori ad aria soffiata.
Classificazione I primi sono di utilizzo civile (caldaie murali, fornelli); in questo caso l'aria viene aspirata in modo naturale dal combustibile grazie ad un condotto che presenta un restringimento della sezione nel punto in cui viene immesso il combustibile, sfruttando così l'effetto Venturi. I bruciatori ad aria soffiata presentano un'immissione dell'aria di tipo forzato, grazie ad un ventilatore posto a monte del bruciatore stesso. Vengono utilizzati in tutte le applicazioni industriali (generatori di vapore, generatori di aria calda, forni industriali) e alcune civili (caldaie ad uso domestico).
Effetto Venturi
Apparecchi per la combustione
Bruciatori
Esempio di funzionamento Il funzionamento di un bruciatore deve tenere conto di alcune sicurezze, senza le quali non è possibile il funzionamento dell'impianto stesso. Se prendiamo ad esempio un bruciatore di gas, tale sicurezza viene garantita da un' elettrovalvola del gas posta sulla rampa gas posta a monte del bruciatore che, a bruciatore spento, è normalmente chiusa (deve garantire una perfetta tenuta del gas che viene verificata tramite un controllo di tenuta all'inizio o alla fine del ciclo di funzionamento del bruciatore).
Esempio di funzionamento Quando il generatore di calore dà il consenso all'accensione il motore del bruciatore,un ventilatore posto a monte del bruciatore(bruciatore aspirato) o a valle del bruciatore (bruciatore soffiato) preventila il focolare del generatore per disperdere eventuale gas residuo all'interno, dopo qualche secondo l'elettrovalvola apre immettendo gas nella camera di miscelazione del bruciatore che si andrà a miscelare insieme all'aria comburente immessa dal ventilatore.
Esempio di funzionamento Un elettrodo metallico (detto "elettrodo di accensione") viene eccitato da un trasformatore di accensione (ca. 5000-8000 Volt), creando una scintilla che innesca la combustione. Dopo alcuni secondi è importante capire se la combustione sta realmente avvenendo, ovvero se c'è fiamma. Il bruciatore è dunque dotato di un altro dispositivo che realizza dunque, il "controllo fiamma"; questo dispositivo in genere è o un secondo elettrodo metallico o una sensore ai raggi "UVS", che sentono la presenza o meno della fiamma.
Esempio di funzionamento Nel caso in cui non venga rilevata la fiamma in un tempo massimo di 10 sec, la centralina elettronica interviene immediatamente chiudendo l'elettrovalvola del gas interrompendo il funzionamento (nelle caldaie di nuova produzione la centralina tenta più accensioni prima di fermare il ciclo).
Esempio di bruciatore
Regolazione dei bruciatori
Bruciatori ad olio
Bruciatori ad olio
Bruciatori ad olio
Bruciatori olio gas
Bruciatori per solidi
Bruciatori per solidi
Bruciatori per solidi
 
 
 
Controllo della fiamma L'elettrodo metallico con riferimento di massa, sfrutta il fenomeno secondo cui durante la combustione, la fiamma si ionizza e diventa leggermente conduttiva. Di costruzione semplice, è realizzato in materiale resistente al calore (ad esempio Kantal), accoppiato a breve distanza ad esso c'è un altro elettrodo con riferimento di massa. Quando la fiamma investe l'elettrodo al quale è applicata una tensione, si crea una microcorrente misurabile (ionizzazione) verso la massa, in genere da 5 a 15 μA, interpretata dal sistema di controllo fiamma.
Altri tipi di sensore Il sensore UVS è simile al sistema a fotoresistenza (oggi in disuso perché sensibile a molte sorgenti di luce quindi influenzabile da disturbi esterni). La fotocellula UV invece è sensibile alle sole radiazioni di luce con lunghezza comprese tra 200-300 nm (nano metri), tipico della luce delle fiamme a gas. Escludendo in alcuni casi la luce solare e alcune lampade a scarica, risulta insensibile dall'infrarosso delle lampade tradizionali e alle altre luci artificiali
Sensore di fiamma
Camera di combustione
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Contenu connexe

En vedette

Enhancing the interaction space of a tabletop computing system to design pape...
Enhancing the interaction space of a tabletop computing system to design pape...Enhancing the interaction space of a tabletop computing system to design pape...
Enhancing the interaction space of a tabletop computing system to design pape...Francesco Bonadiman
 
Cbse class 12 mathematics model answers by candidates 2015
Cbse class 12 mathematics model answers by candidates 2015Cbse class 12 mathematics model answers by candidates 2015
Cbse class 12 mathematics model answers by candidates 2015Saurabh Singh Negi
 
Cbse class-12-english-elective-001-model-answers-by-candidates-2015
Cbse class-12-english-elective-001-model-answers-by-candidates-2015Cbse class-12-english-elective-001-model-answers-by-candidates-2015
Cbse class-12-english-elective-001-model-answers-by-candidates-2015Saurabh Singh Negi
 
Cbse class 10 science model answers by candidates 2015
Cbse class 10 science model answers by candidates 2015Cbse class 10 science model answers by candidates 2015
Cbse class 10 science model answers by candidates 2015Saurabh Singh Negi
 
Importancia de la electricidad en nuestras vidas
Importancia de  la electricidad en nuestras vidasImportancia de  la electricidad en nuestras vidas
Importancia de la electricidad en nuestras vidasAngie Palacio
 

En vedette (6)

Enhancing the interaction space of a tabletop computing system to design pape...
Enhancing the interaction space of a tabletop computing system to design pape...Enhancing the interaction space of a tabletop computing system to design pape...
Enhancing the interaction space of a tabletop computing system to design pape...
 
Cbse class 12 mathematics model answers by candidates 2015
Cbse class 12 mathematics model answers by candidates 2015Cbse class 12 mathematics model answers by candidates 2015
Cbse class 12 mathematics model answers by candidates 2015
 
Cbse class-12-english-elective-001-model-answers-by-candidates-2015
Cbse class-12-english-elective-001-model-answers-by-candidates-2015Cbse class-12-english-elective-001-model-answers-by-candidates-2015
Cbse class-12-english-elective-001-model-answers-by-candidates-2015
 
Cbse class 10 science model answers by candidates 2015
Cbse class 10 science model answers by candidates 2015Cbse class 10 science model answers by candidates 2015
Cbse class 10 science model answers by candidates 2015
 
Importancia de la electricidad en nuestras vidas
Importancia de  la electricidad en nuestras vidasImportancia de  la electricidad en nuestras vidas
Importancia de la electricidad en nuestras vidas
 
Libro ejerciciospowerpoint2007
Libro ejerciciospowerpoint2007Libro ejerciciospowerpoint2007
Libro ejerciciospowerpoint2007
 

Similaire à Fse 04 Lezione Combustibili E Bruciatori

Combustibili fossili
Combustibili fossiliCombustibili fossili
Combustibili fossiliDenisemarley
 
Non renewable energy sources in Italy
Non renewable energy sources in ItalyNon renewable energy sources in Italy
Non renewable energy sources in Italyecocomenius
 
Emissioni di grandi impianti di combustione.pdf
Emissioni di grandi impianti di combustione.pdfEmissioni di grandi impianti di combustione.pdf
Emissioni di grandi impianti di combustione.pdfMassimoZucchetti4
 
ModuloBase - Corso resp 12 lezione - inceneritori
ModuloBase - Corso resp   12 lezione - inceneritoriModuloBase - Corso resp   12 lezione - inceneritori
ModuloBase - Corso resp 12 lezione - inceneritoriModulobase
 
I combustibili fossili 2
I combustibili fossili 2I combustibili fossili 2
I combustibili fossili 2elisa addaris
 
Legambiente ilva ciclo 1 - Giua
Legambiente ilva ciclo 1 - GiuaLegambiente ilva ciclo 1 - Giua
Legambiente ilva ciclo 1 - Giuacorporeuscorpora
 
Edo Ronchi relazione Ilva
Edo Ronchi relazione IlvaEdo Ronchi relazione Ilva
Edo Ronchi relazione IlvaPd Massafra
 
Corso resp 12 lezione - inceneritori
Corso resp   12 lezione - inceneritoriCorso resp   12 lezione - inceneritori
Corso resp 12 lezione - inceneritoriANAPIA FSE 2010
 
I combustibili fossili 2
I combustibili fossili 2I combustibili fossili 2
I combustibili fossili 2elisa addaris
 
I combustibili fossili
I combustibili fossiliI combustibili fossili
I combustibili fossilielisa addaris
 
Studi di sistemi per la purificazione del biogas per una prossima immissione ...
Studi di sistemi per la purificazione del biogas per una prossima immissione ...Studi di sistemi per la purificazione del biogas per una prossima immissione ...
Studi di sistemi per la purificazione del biogas per una prossima immissione ...Sauro Bompani
 
Legambiente ilva ciclo spartera
Legambiente ilva ciclo sparteraLegambiente ilva ciclo spartera
Legambiente ilva ciclo sparteracorporeuscorpora
 

Similaire à Fse 04 Lezione Combustibili E Bruciatori (20)

Fonti fossili ortica
Fonti fossili orticaFonti fossili ortica
Fonti fossili ortica
 
Combustibili fossili
Combustibili fossiliCombustibili fossili
Combustibili fossili
 
Non renewable energy sources in Italy
Non renewable energy sources in ItalyNon renewable energy sources in Italy
Non renewable energy sources in Italy
 
Emissioni di grandi impianti di combustione.pdf
Emissioni di grandi impianti di combustione.pdfEmissioni di grandi impianti di combustione.pdf
Emissioni di grandi impianti di combustione.pdf
 
Fonti fossili ortica
Fonti fossili orticaFonti fossili ortica
Fonti fossili ortica
 
Gas sistemi&qualità
Gas sistemi&qualitàGas sistemi&qualità
Gas sistemi&qualità
 
I combustibili fossili
I combustibili fossiliI combustibili fossili
I combustibili fossili
 
ModuloBase - Corso resp 12 lezione - inceneritori
ModuloBase - Corso resp   12 lezione - inceneritoriModuloBase - Corso resp   12 lezione - inceneritori
ModuloBase - Corso resp 12 lezione - inceneritori
 
I combustibili fossili 2
I combustibili fossili 2I combustibili fossili 2
I combustibili fossili 2
 
Legambiente ilva ciclo 1 - Giua
Legambiente ilva ciclo 1 - GiuaLegambiente ilva ciclo 1 - Giua
Legambiente ilva ciclo 1 - Giua
 
Edo Ronchi relazione Ilva
Edo Ronchi relazione IlvaEdo Ronchi relazione Ilva
Edo Ronchi relazione Ilva
 
Presentazione
Presentazione Presentazione
Presentazione
 
Presentazione
Presentazione Presentazione
Presentazione
 
Corso resp 12 lezione - inceneritori
Corso resp   12 lezione - inceneritoriCorso resp   12 lezione - inceneritori
Corso resp 12 lezione - inceneritori
 
Depliant biomasse
Depliant biomasseDepliant biomasse
Depliant biomasse
 
I combustibili fossili 2
I combustibili fossili 2I combustibili fossili 2
I combustibili fossili 2
 
I combustibili fossili
I combustibili fossiliI combustibili fossili
I combustibili fossili
 
Studi di sistemi per la purificazione del biogas per una prossima immissione ...
Studi di sistemi per la purificazione del biogas per una prossima immissione ...Studi di sistemi per la purificazione del biogas per una prossima immissione ...
Studi di sistemi per la purificazione del biogas per una prossima immissione ...
 
Legambiente ilva ciclo spartera
Legambiente ilva ciclo sparteraLegambiente ilva ciclo spartera
Legambiente ilva ciclo spartera
 
Il petrolio
Il petrolioIl petrolio
Il petrolio
 

Plus de Luca Vecchiato

8 riepilogo con esercitazioni
8 riepilogo con esercitazioni8 riepilogo con esercitazioni
8 riepilogo con esercitazioniLuca Vecchiato
 
7 inquinamento luminoso
7 inquinamento luminoso7 inquinamento luminoso
7 inquinamento luminosoLuca Vecchiato
 
6 classificazione delle sorgenti luminose
6 classificazione delle sorgenti luminose6 classificazione delle sorgenti luminose
6 classificazione delle sorgenti luminoseLuca Vecchiato
 
5 grandezze illuminotecniche
5 grandezze illuminotecniche5 grandezze illuminotecniche
5 grandezze illuminotecnicheLuca Vecchiato
 
4 base di elettrotecnica
4 base di elettrotecnica4 base di elettrotecnica
4 base di elettrotecnicaLuca Vecchiato
 
3 benessere illuminotecnico
3 benessere illuminotecnico3 benessere illuminotecnico
3 benessere illuminotecnicoLuca Vecchiato
 
2 fisiologia della visione
2 fisiologia della visione2 fisiologia della visione
2 fisiologia della visioneLuca Vecchiato
 
19 dissipazione del calore nei led
19 dissipazione del calore nei led19 dissipazione del calore nei led
19 dissipazione del calore nei ledLuca Vecchiato
 
17 gestione del calore
17 gestione del calore17 gestione del calore
17 gestione del caloreLuca Vecchiato
 
16 esempio costruzione bp
16 esempio costruzione bp16 esempio costruzione bp
16 esempio costruzione bpLuca Vecchiato
 
14 efficienza illuminazione
14 efficienza illuminazione14 efficienza illuminazione
14 efficienza illuminazioneLuca Vecchiato
 
12 domotica e illuminazione
12 domotica e illuminazione12 domotica e illuminazione
12 domotica e illuminazioneLuca Vecchiato
 
12 illuminotecnica er p
12   illuminotecnica er p12   illuminotecnica er p
12 illuminotecnica er pLuca Vecchiato
 
11 illuminotecnica - parametri led
11   illuminotecnica - parametri led11   illuminotecnica - parametri led
11 illuminotecnica - parametri ledLuca Vecchiato
 
10 calcolo illuminotecnico
10   calcolo illuminotecnico10   calcolo illuminotecnico
10 calcolo illuminotecnicoLuca Vecchiato
 

Plus de Luca Vecchiato (20)

8 riepilogo con esercitazioni
8 riepilogo con esercitazioni8 riepilogo con esercitazioni
8 riepilogo con esercitazioni
 
7 inquinamento luminoso
7 inquinamento luminoso7 inquinamento luminoso
7 inquinamento luminoso
 
6 classificazione delle sorgenti luminose
6 classificazione delle sorgenti luminose6 classificazione delle sorgenti luminose
6 classificazione delle sorgenti luminose
 
5 grandezze illuminotecniche
5 grandezze illuminotecniche5 grandezze illuminotecniche
5 grandezze illuminotecniche
 
4 base di elettrotecnica
4 base di elettrotecnica4 base di elettrotecnica
4 base di elettrotecnica
 
3 benessere illuminotecnico
3 benessere illuminotecnico3 benessere illuminotecnico
3 benessere illuminotecnico
 
2 fisiologia della visione
2 fisiologia della visione2 fisiologia della visione
2 fisiologia della visione
 
1 fisica della luce
1 fisica della luce1 fisica della luce
1 fisica della luce
 
19 dissipazione del calore nei led
19 dissipazione del calore nei led19 dissipazione del calore nei led
19 dissipazione del calore nei led
 
18 dissipatori
18 dissipatori18 dissipatori
18 dissipatori
 
17 gestione del calore
17 gestione del calore17 gestione del calore
17 gestione del calore
 
16 esempio costruzione bp
16 esempio costruzione bp16 esempio costruzione bp
16 esempio costruzione bp
 
14 efficienza illuminazione
14 efficienza illuminazione14 efficienza illuminazione
14 efficienza illuminazione
 
13 domotica
13 domotica13 domotica
13 domotica
 
13 dali
13 dali13 dali
13 dali
 
12 domotica e illuminazione
12 domotica e illuminazione12 domotica e illuminazione
12 domotica e illuminazione
 
12 illuminotecnica er p
12   illuminotecnica er p12   illuminotecnica er p
12 illuminotecnica er p
 
11 illuminotecnica - parametri led
11   illuminotecnica - parametri led11   illuminotecnica - parametri led
11 illuminotecnica - parametri led
 
10 calcolo illuminotecnico
10   calcolo illuminotecnico10   calcolo illuminotecnico
10 calcolo illuminotecnico
 
14 pm 3pptx
14 pm 3pptx14 pm 3pptx
14 pm 3pptx
 

Fse 04 Lezione Combustibili E Bruciatori

  • 3.  
  • 5. Composizione chimica Il principale componente del gas naturale è il metano (CH4), la più piccola e leggera fra le molecole degli idrocarburi. Normalmente contiene anche idrocarburi gassosi più pesanti come etano (CH3CH3), propano (CH3CH2CH3) e butano (CH3CH2CH2CH3), nonché, in piccole quantità, pentano. Sono sempre presenti modeste percentuali di gas diversi dagli idrocarburi, p.es. anidride carbonica (CO2), azoto, ossigeno (in tracce), gas nobili e solfuro di idrogeno (H2S). Il solfuro d'idrogeno e il mercurio (Hg) sono considerati i contaminanti più nocivi, che devono essere rimossi prima di qualsiasi utilizzo.
  • 7. Consumo di gas naturale
  • 8. Produzione GTL Recentemente, visto il costo sempre più alto del petrolio, è diventato conveniente il processo di trasformazione del gas naturale in carburanti liquidi, principalmente (nafta e gasolio). Tale processo è chiamato GTL (Gas To Liquids) ed è basato su una tecnologia chiamata Fischer-Tropsch utilizzata dai tedeschi all'epoca della seconda guerra mondiale. I tedeschi, non avendo a disposizione giacimenti petroliferi, per alimentare la loro macchina bellica utilizzavano carbone, il quale, dopo essere stato gassificato, veniva convertito in carburante liquido. Il Processo_Fischer-Tropsch utilizza un catalizzatore a base di cobalto o di ferro per produrre condensati e cera a partire dal gas naturale opportunamente trattato.
  • 9. Sicurezza del gas Al gas, in natura inodore e incolore, viene, prima di essere immesso nelle reti cittadine, miscelato deliberatamente con una miscela di sostanze odorizzanti, principalmente appartenenti a due tipologie di composti chimici (TBM o terziar-butilmercaptano) o (THT o tetraidrotiofene) con un forte e cattivo odore al fine di renderlo immediatamente riconoscibile all'olfatto e quindi evitare, a causa di inavvertibili sacche di gas, esplosioni. Nell'industria il gas metano non viene odorizzato. Nelle miniere vengono installati sensori e l'ambiente minerario è specificamente sviluppato per evitare fonti di accensione del gas (ad es. la Lampada di Davy). Il gas naturale non è di per se tossico. In taluni giacimenti, però, è disciolta nel gas naturale una certa quantità di solfuro di idrogeno, gas altamente tossico anche a bassissime concentrazioni
  • 10. Impatti ambientali del gas La combustione di gas genera, anche se in misura minore rispetto agli altri combustibili fossili, gas serra che contribuiscono al surriscaldamento del pianeta. L' estrazione di gas (ma anche di petrolio) porta a una diminuzione della pressione nella riserva sotterranea. Ciò può portare ad una subsidenza del terreno che può danneggiare l' ecosistema, i corsi d' acqua, la rete idrica e fognaria e causare cedimenti nelle fondamenta degli edifici. L' estrazione e il trasporto del gas possono inoltre generare ulteriore inquinamento. Gli esperti si attendono per i prossimi anni un'impennata nell'uso di gas naturale, conseguente alla richiesta di fonti alternative al petrolio. Normalmente, gli inquinanti principali sono: anidride carbonica, monossido di carbonio, ozono, ossidi di azoto. Sono pero' assenti i seguenti inquinanti: Particolato, ossidi di zolfo, idrocarburi incombusti (benzene, ecc..).
  • 11. Distribuzione geografica Il maggior giacimento di gas si trova a Groningen in Olanda, grandi riserve di gas si trovano in Siberia e in Algeria. Altre riserve di gas sono associate al petrolio nei giacimenti petroliferi diffusi nel mondo. Tuttavia per il gas vi e' il grosso problema del trasporto dello stesso dal luogo di estrazione a quello di utilizzo, e questo oggi rende problematica la commerciabilità, e quindi lo sfruttamento, di grandi volumi di gas che sarebbero estraibili e disponibili in aree logisticamente lontane dai potenziali centri di utilizzo del gas.
  • 13. Liquefazione del gas Intorno agli anni '40 furono costruiti negli USA i primi impianti "peaksaving" il cui scopo era di produrre e stoccare GNL nei periodi di scarsa domanda di gas combustibile per poi rigassificarlo e reimmetterlo in rete nei periodi di massimo consumo. Un incidente accaduto ad un serbatoio di stoccaggio di GNL nel 1944 dovuto ad una non corretta scelta dei materiali per bassa temperatura, causò un incendio e danni rilevanti. Sebbene l'impiego di materiali come l'acciaio legato o l'alluminio risolvessero i problemi metallurgici, l'incidente bloccò di fatto lo sviluppo della tecnologia di liquefazione del GNL per circa 20 anni.
  • 14. Rigasificazione L'impianto può essere off-shore o on-shore. Gli impianti off-shore sono costituiti da terminali galleggianti (Floating Regas), come l'impianto in progetto davanti a Livorno, da strutture offshore ancorate al fondo, o da vere e proprie isole artificiali (come l'impianto a largo di Porto Levante). Gli impianti on-shore sono realizzati normalmente vicino a strutture portuali, per poter usufruire del supporto tecnico e logistico. Per motivi di sicurezza sono spesso esclusi dal bacino portuale, e presentano pontili in mare aperto. Esempi di terminali on shore sono l'impianto di Panigaglia e quello in progetto a Gioia Tauro.
  • 16. Distribuzione geografica La geografia dei delle riserve attuali di petrolio e' in evoluzione a causa dello sfruttamento e quindi esaurimento di molti giacimenti situati in aree da tempo sfruttate. Nel 2004 si e' calcolato che circa il 27% del petrolio nel mercato provenisse da aree le cui riserve petrolifere erano in diminuzione, tra queste i giacimenti statunitensi e quelli nell' offshore del Mare del Nord (in acque inglesi, olandesi e norvegesi). In altri paesi la crescita economica e' tale da trasformarli da esportatori di petrolio ad importatori, come la Cina.
  • 17. Distribuzione geografica I maggiori accumuli convenzionali di petrolio (circa il 60% delle riserve mondiali) si trovano nell'area medio orientale (Arabia Saudita, Iraq, Kuwait, Iran, Siria, Emirati Arabi) e si ritiene, per le loro dimensioni che saranno gli ultimi ad esaurirsi. Altre regioni del mondo con grandi bacini petroliferi includono la Nigeria e l' offshore atlantico nigeriano ed angolano, il Venezuela e l' area del Mar Caspio. Si stima che fino ad oggi siano stati estratti complessivamente circa 900-1000 miliardi di barili, mentre le riserve ancora estraibili si aggirino sui 1000-1500 miliardi di barili. Oggi viene data importanza anche ai giacimenti di sabbie bituminose, abbondanti nello stato canadese dell' Alberta, in Sudamerica nell'area detta 'Orinoco belt".
  • 24. Esempi di miniere (a cielo aperto)
  • 29. Apparecchi per la combustione Il bruciatore è un componente dell'impianto di combustione, in cui avviene la miscelazione di un combustibile ed un comburente , e successivamente la reazione di combustione , generalmente con produzione di fiamma
  • 30. Classificazione La classificazione dei bruciatori non è unica; esistono infatti molti criteri di classificazione, quali la potenzialità, la struttura, il tipo di combustibile utilizzato che può essere solido (carbone, eventualmente polverizzato), liquido (nafta, gasolio, kerosene ecc) o gassoso (metano, GPL ecc). Dal punto di vista strutturale esistono in generale 2 tipi di bruciatore: - bruciatori ad aria aspirata o atmosferico o premiscelato; - bruciatori ad aria soffiata.
  • 31. Classificazione I primi sono di utilizzo civile (caldaie murali, fornelli); in questo caso l'aria viene aspirata in modo naturale dal combustibile grazie ad un condotto che presenta un restringimento della sezione nel punto in cui viene immesso il combustibile, sfruttando così l'effetto Venturi. I bruciatori ad aria soffiata presentano un'immissione dell'aria di tipo forzato, grazie ad un ventilatore posto a monte del bruciatore stesso. Vengono utilizzati in tutte le applicazioni industriali (generatori di vapore, generatori di aria calda, forni industriali) e alcune civili (caldaie ad uso domestico).
  • 33. Apparecchi per la combustione
  • 35. Esempio di funzionamento Il funzionamento di un bruciatore deve tenere conto di alcune sicurezze, senza le quali non è possibile il funzionamento dell'impianto stesso. Se prendiamo ad esempio un bruciatore di gas, tale sicurezza viene garantita da un' elettrovalvola del gas posta sulla rampa gas posta a monte del bruciatore che, a bruciatore spento, è normalmente chiusa (deve garantire una perfetta tenuta del gas che viene verificata tramite un controllo di tenuta all'inizio o alla fine del ciclo di funzionamento del bruciatore).
  • 36. Esempio di funzionamento Quando il generatore di calore dà il consenso all'accensione il motore del bruciatore,un ventilatore posto a monte del bruciatore(bruciatore aspirato) o a valle del bruciatore (bruciatore soffiato) preventila il focolare del generatore per disperdere eventuale gas residuo all'interno, dopo qualche secondo l'elettrovalvola apre immettendo gas nella camera di miscelazione del bruciatore che si andrà a miscelare insieme all'aria comburente immessa dal ventilatore.
  • 37. Esempio di funzionamento Un elettrodo metallico (detto "elettrodo di accensione") viene eccitato da un trasformatore di accensione (ca. 5000-8000 Volt), creando una scintilla che innesca la combustione. Dopo alcuni secondi è importante capire se la combustione sta realmente avvenendo, ovvero se c'è fiamma. Il bruciatore è dunque dotato di un altro dispositivo che realizza dunque, il "controllo fiamma"; questo dispositivo in genere è o un secondo elettrodo metallico o una sensore ai raggi "UVS", che sentono la presenza o meno della fiamma.
  • 38. Esempio di funzionamento Nel caso in cui non venga rilevata la fiamma in un tempo massimo di 10 sec, la centralina elettronica interviene immediatamente chiudendo l'elettrovalvola del gas interrompendo il funzionamento (nelle caldaie di nuova produzione la centralina tenta più accensioni prima di fermare il ciclo).
  • 48.  
  • 49.  
  • 50.  
  • 51. Controllo della fiamma L'elettrodo metallico con riferimento di massa, sfrutta il fenomeno secondo cui durante la combustione, la fiamma si ionizza e diventa leggermente conduttiva. Di costruzione semplice, è realizzato in materiale resistente al calore (ad esempio Kantal), accoppiato a breve distanza ad esso c'è un altro elettrodo con riferimento di massa. Quando la fiamma investe l'elettrodo al quale è applicata una tensione, si crea una microcorrente misurabile (ionizzazione) verso la massa, in genere da 5 a 15 μA, interpretata dal sistema di controllo fiamma.
  • 52. Altri tipi di sensore Il sensore UVS è simile al sistema a fotoresistenza (oggi in disuso perché sensibile a molte sorgenti di luce quindi influenzabile da disturbi esterni). La fotocellula UV invece è sensibile alle sole radiazioni di luce con lunghezza comprese tra 200-300 nm (nano metri), tipico della luce delle fiamme a gas. Escludendo in alcuni casi la luce solare e alcune lampade a scarica, risulta insensibile dall'infrarosso delle lampade tradizionali e alle altre luci artificiali
  • 55.  
  • 56.  
  • 57.  
  • 58.  
  • 59.  
  • 60.  
  • 61.  
  • 62.  
  • 63.  
  • 64.  
  • 65.  
  • 66.  
  • 67.  
  • 68.