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NORDEST 2019 a cura di Annaluigia Malagnini e Vittorio Baroni
- 1. La“Capitale Europea della Cultura 2019”, un
cantiere di progetto a rete territoriale diffusa
di Annaluigia Malagnini1 e Vittorio Baroni2
Venezia ed il suo territorio circostante, ad un primo approccio sembrano vivere identità
e realtà completamente differenti.
Da un lato si riconosce la città storica che ha sempre maggiore difficoltà a convivere
con un pubblico turistico di 21 milioni di visitatori l’anno, trovandosi a dover
conciliare gli obiettivi di gestione culturale ed dell’heritage, con le ragioni
commerciali della gestione turistica.
E’ sempre più necessario riuscire a trovare quel giusto equilibrio tra turismo e
direzione del patrimonio storico artistico attraverso la gestione dei flussi turistici.
1 Annaluigia Malagnini malagninianna@virgilio.it
2 Vittorio Baroni www.studiobaroni.com
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documento sono tutelati ai sensi del Decreto Legislativo 196/2003 e Direttiva Europea 2002/58/CE.
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riferiti al Diritto d'Autore Italiano e Licenza (CC) BY-Ny 3.0 al Diritto internazionale statunitense e/o anglosassone.
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- 2. Dall’altro lato si evidenzia l’area del Nord Est dove sette province rappresentano l’8%
della popolazione ed il 9% del Pil Italiano.
Il recente studio particolareggiato dell’OCSE ci rivela che nel Veneto, nell’area
compresa tra Venezia, Padova e Treviso, si raggiungono più di 2,2 milioni di
spostamenti giornalieri per motivi di studio o di lavoro, a testimoniare il legame
esistente tra le realtà economiche dell’area.
Il territorio del Nord-Est però, a fronte di un grande sviluppo economico rappresentato
dal fenomeno dei distretti, è costretto oggi a confrontarsi con gli shock subiti
dall’impatto dell’euro, dalla competizione asiatica e dall’adeguamento alle nuove
tecnologie.
In realtà queste aree non sono disgiunte, ma interagenti e proprio attraverso l’evento
“Capitale Europea della Cultura 2019”, potrebbero trovare quel punto d’unione e
d’interforze per presentarsi compatte al contesto globale che è sempre più in
evoluzione.
Le problematiche sono solo apparentemente contrastanti, ma in realtà sono
ampiamente interconnesse per tutta l’area interessata.
L’evento “Capitale Europea della Cultura 2019”, rappresenta proprio la grande
opportunità per rinnovare il sistema territoriale, e creare occasioni di sviluppo culturale
per tutto il Nord-Est.
Sarà un motivo per rivedere la regione nel suo complesso e cercare di creare anche
attraverso le nuove tecnologie, un cluster di produzione culturale, organizzando in
modo efficiente non solo il patrimonio storico ed artistico, ma anche quello artigianale
e creativo, creando così le basi per una convivenza costruttiva.
L’emergere di un nuovo terziario innovativo e creativo, permette attraverso una
maggiore integrazione con il territorio di sviluppare la propria forza e
caratterizzazione, portando miglioramenti alla ricerca ed ad una maggiore
internazionalizzazione.
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- 3. Il turismo culturale conseguente all’evento consentirà di realizzare una riconversione
economica delle aree industriali dimesse.
Diventerà anche un valido alleato che, attraverso le entrate dirette ed indirette,
permetterà il finanziamento e la conservazione dei monumenti e dei siti heritage
creando, attraverso la collaborazione degli stakeholders chiave, le basi per un turismo
culturale sostenibile.
La consapevolezza dei benefici apportati da un simile evento ci deve far approntare un
programma che non sia una mera celebrazione del territorio.
Non si sente il bisogno di avere un altro scontato festival, ma si avverte la necessità di
creare una produzione di cultura europea nel nostro territorio che sia integrata ed
articolata nelle varie aree identificate.
Dovrà saper permettere l’attuazione di quei principi evidenziati dal Consiglio
d’Europa, che ci vedono uniti nella diversità.
Per poter raggiungere questo scopo servono degli obiettivi ben chiari e definiti che
permettano di rafforzare l’immagine territoriale consentendo la riqualificazione urbana
ed uno sviluppo turistico anche attirando investimenti pubblici e privati.
Creare le condizioni affinché il Nord-Est sia un territorio che riesca ad attirare Europei
che scelgono proprio le nostre terre perché qui riconoscono le opportunità dove vivere,
studiare, lavorare, investire.
Le statistiche e gli studi forniti dal Rapporto Palmer indicano un aumento di crescita
media nell’anno dell’evento pari ad un +11,9%.
Se applichiamo questa crescita media alla base dei pernottamenti medi nel territorio,
che ammontano a circa 83 milioni di presenze, emerge evidente l’importanza
economica dell’evento.
Non possiamo permetterci di arrivare impreparati all’appuntamento.
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- 4. Bisogna riuscire a redigere un programma ben configurato e valido, che sappia
convincere la commissione selezionatrice composta da 13 membri (di cui 6 sono dello
Stato e 7 sono stranieri), a scegliere, fra tante città candidate, proprio il nostro
territorio.
Il tempo incalza ed il nostro disegno strategico dovrà comprendere un arco temporale
di almeno 8 anni.
Lo Stato inviterà le candidature a metà 2012, ed il tempo massimo per la risposta si
esaurirà nella prima metà del 2013.
La scadenza è già alle nostre porte, pertanto non bisogna perdere tempo ed agire
accantonando per una volta, particolarismi politici e di fazione, riuscendo a creare un
fronte comune per il raggiungimento dello scopo.
www.nordest2019.eu
www.annoeuropeo.wordpress.com
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