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Lezione 10
Le strutture organizzative di base
   (Cap. 10, pp. 277-283 e pp. 299-309 – Tomasi, 2006)



  Università degli studi di Trieste
         A.A. 2010/2011
     Docente Antongiulio Bua
          mail: antongiulio(dot)bua(at)gmail(dot)com
Contenuti

1.   La progettazione del sistema organizzativo

2.   I principi guida    dietro   le   scelte   di
     organizzazione

3.   La scelta della struttura organizzativa di
     base
1. La progettazione dell’assetto
                       organizzativo

•   Obiettivo: configurazione dell’organismo personale e dei meccanismi di
    allineamento dei comportamenti dei singoli/dei gruppi ai fini dell’impresa

•   Le scelte riguardano:
     – condizioni di efficacia
         • Persone, compiti e carichi di lavoro, obiettivi e risorse, retribuzioni
         • Modalità     tecniche   e     procedure     da      adottare/seguire      e
            autonomia/discrezionalità decisionale
         • Tipologie e flessibilità dei meccanismi di integrazione                   e
            coordinamento

     – condizioni di varietà/variabilità
        • Elementi di razionalità limitata delle scelte
        • Distanza tra elementi formali ed elementi sostanziali
        • Asset di esperienza a disposizione e le diverse situazioni raggiunte
          (path dependence)
2. I principi guida dietro
          le scelte di organizzazione

1. Il principio di coerenza dinamica: non esistono
   soluzioni organizzative ottime e valide in ogni
   circostanza, ma occorre adottare una prospettiva
   contingency

2. Il principio di orientamento alle persone e ai
   gruppi di persone: occorre coniugare l’efficienza
   aziendale con la soddisfazione delle persone, non è
   possibile una mutua esclusione delle due finalità
3. La scelta della
        struttura organizzativa di base

• L’output delle scelte organizzative individua       la
  configurazione delle variabili organizzative:
   – la struttura organizzativa
      • struttura organizzativa di base
      • struttura delle singole unità organizzative

   – i sistemi operativi
       • sistemi di pianificazione strategica
       • sistemi di programmazione e controllo
       • sistemi di gestione del personale
       • sistemi informativi
La struttura organizzativa

1.      …indica i rapporti di dipendenza
     formale, compresi il numero di livelli
     gerarchici e lo span of control di manager e
     supervisori

2.      …identifica il raggruppamento di
     individui in unità organizzative nella
     totalità dell’organizzazione

3.    …implica la progettazione di sistemi che
     assicurino una comunicazione e un
     coordinamento efficaci e l’integrazione
     degli sforzi fra le unità organizzative
Organigramma e job description

         Organigramma: lo schema di “chi fa che cosa”
    con indicazione dei compiti degli organi in estrema sintesi

                                                Signor X
                                         Direttore commerciale


                                      Signor Y                Signor Z               Signor K
                                  Resp. vendite Italia   Resp. vendite estero     Resp. pubblicità


            Resp. Nord   Resp. Centro Sud     Amm.ne vendite         Segretaria


Job Description: documento che definisce le aspettative aziendali rispetto alle attività e alle
       responsabilità che descrivono il contributo atteso dal titolare della posizione
In sintesi …

• Progettare una struttura organizzativa significa
  decidere come:
   – dividere il lavoro, ossia ripartire le operazioni
     (coordinazioni, processi,...) tra le unità organizzative
   – coordinare il lavoro, ossia “legare” tra di loro le
     varie unità in modo che procedano in modo
     coordinato

• E’ sempre possibile adottare contemporaneamente più
  criteri di divisione e coordinamento del lavoro
Le strutture organizzative di base

Tre tipi fondamentali:
• Struttura elementare
• Struttura funzionale
• Struttura divisionale


La scelta dipende dalle caratteristiche dell’azienda e
dai criteri privilegiati di divisione e di coordinamento
del lavoro
La struttura elementare

                                                                             Organo di governo
                          Direttore Generale                                    economico e
                                                                                 direzione

                                               segreteria



                                                                               Organi operativi

   lavorazione          lavorazione         lavorazione          lavorazione


Caratteristiche aziendali:
• impresa di piccole (piccolissime) dimensioni e combinazioni produttive semplici
• un solo prodotto (o una linea di prodotti molto omogenea) destinato a un solo mercato

Criterio di divisione e coordinamento del lavoro:
le posizioni, ossia l’omogeneità dei compiti e delle responsabilità assegnate alle varie persone che
ricoprono le diverse posizioni
La struttura elementare
• Caratteristiche
   – elevato ACCENTRAMENTO
   – limitata FORMALIZZAZIONE
   – coordinamento mediante SUPERVISIONE
   – stile di direzione AUTORITARIO-PATERNALISTA
   – strategia ‘emergente’
• Principali vantaggi
   – FLESSIBILITA’ (di breve periodo)
   – caratteri del PROCESSO DECISIONALE (risposta strategica che
     conosce le caratteristiche operative)
   – bassi costi di struttura
   – rapporti interpersonali
• Principali limiti
   – FLESSIBILITA’ (di lungo periodo - scarsa capacità di
     sorveglianza dell’ambiente)
   – caratteri del PROCESSO DECISIONALE (accumulo di problemi
     non risolti)
   – sbilanciamento operativo
La struttura funzionale
                                                                                      Organo di governo
                                  Direttore Generale                                     economico e
                                                                                          direzione

                                                          E.D.P.                        Organi di staff




                                                                                       Organi direttivi di
           produzione            marketing                R&D            finanza           funzione




                                                                                       Organi operativi
stabilim. 1           stabilim. 2

Caratteristiche aziendali:
impresa di medie dimensioni e combinazioni produttive relativamente semplici; un solo prodotto (o una
linea di prodotti molto omogenea) destinato a un solo mercato

Criterio di divisione e coordinamento del lavoro:
le funzioni, ossia l’omogeneità delle tecniche caratteristiche
La struttura funzionale
•   Caratteristiche
     – criterio di raggruppamento per INPUT
     – tendenziale ACCENTRAMENTO
     – SPECIALIZZAZIONE FUNZIONALE
     – coordinamento mediante STANDARD
•   Principali Vantaggi
     – elevata EFFICIENZA
     – ECONOMIE di SCALA
     – ECONOMIE di APPRENDIMENTO
•   Principali Limiti
     – CHIAREZZA nei rapporti tra organi
     – SCARSA ELASTICITA’ / FLESSIBILITA’
     – COMUNICAZIONE
     – COORDINAMENTO INTERFUNZIONALE
        (diversità di obiettivi e orientamenti)


                                                  Conflitti interfunzionali
I conflitti interfunzionali

                                                   Marketing                                Produzione

                                           L’obiettivo operativo è la                 L’obiettivo operativo è
        Conflitto di obiettivi             soddisfazione dei clienti                l’efficienza di produzione



             Aree di conflitto                 Commento tipico                           Commento tipico

                                                                                “La linea di prodotto è troppo ampia,
1. Ampiezza della linea di prodotto    “I nostri clienti ci chiedono varietà”     si ottengono solo cicli brevi, non
                                                                                              economici”
                                                                                    “Cambiamenti di design non
2. Introduzione di nuovi prodotti     “I nuovi prodotti sono la nostra linfa”      necessari sono eccessivamente
                                                                                               costosi”
                                        “Abbiamo bisogno di risposte più        “Abbiamo bisogno da parte dei clienti
3. Programmazione della produzione       rapide, i lead time sono troppo        di impegni realistici che non cambino
                                                      lunghi”                              come il vento”
                                       “Perché non abbiamo mai il giusto          “Non ci possiamo permettere di
4. Distribuzione fisica                   merchandise in magazzino?”                mantenere scorte enormi”

                                        “Perché non possiamo avere una            “Perché dobbiamo sempre offrire
5. Qualità                             qualità ragionevole a prezzi bassi?”        opzioni troppo costose e poche
                                                                                        opzioni economiche?”
La struttura divisionale
                                             Direttore Generale                                       Organo di governo
                                                                                                    economico e direzione


                                                                 E.D.P.                                 Organi di staff




                                                                                                       Organi direttivi di
                                                                                                           divisione
                  ASA 1                  ASA 2                  ASA 3                   ASA 4




                                                                                                       Organi operativi
   Produzione             Marketing

Caratteristiche aziendali:
• impresa di medio/grandi dimensioni e combinazioni produttive relativamente complesse
• più prodotti (o linee di prodotti disomogenee) destinati a specifici mercati

Criterio di divisione e coordinamento del lavoro:
le combinazioni parziali (prodotti-mercati), ossia la disomogeneità degli aspetti tecnici e commerciali caratteristici
di ciascuna combinazione parziale (strategia di diversificazione non correlata)
La specializzazione in base all’output
             Area Strategica d’Affari (ASA)

• prodotto (linea di prodotti)




• area geografica
• mercato



    Criterio che esprime la maggior diversità!
La struttura divisionale
•   Caratteristiche
     – criterio di raggruppamento per OUTPUT
     – DIVISIONI = centri di PROFITTO
     – rilevante peso degli organi di STAFF
     – coordinamento mediante STANDARD
•   Principali Vantaggi
     – ADEGUATEZZA a strategie di DIVERSIFICAZIONE
     – elevata FLESSIBILITA’
     – RISORSE ‘DEDICATE’
     – SVILUPPO di CAPACITA’ IMPRENDITORIALI
•   Principali limiti
     – scarsa EFFICIENZA
     – elevata CONFLITTUALITA’
     – elevato FABBISOGNO di COORDINAMENTO
     – ENFASI su risultati di BREVE PERIODO
Struttura divisionale
                  Esempio: Microsoft


• Vista dall’esterno sembrava che la Microsoft si muovesse alla
  velocità della luce, ma all’interno c’erano molte lamentele
  perché le cose procedevano troppo lentamente.

• Gli alti dirigenti, quindi, hanno creato otto nuove divisioni
  per poter reagire più efficacemente ai rapidi
  cambiamenti del settore. Ciò che ha reso veramente
  rivoluzionaria la nuova struttura è il fatto che i capi delle
  otto divisioni viene data la libertà e l’autorità per gestire il
  business e spendere i propri budget nel modo che ritengono
  più opportuno, a patto che raggiungano gli obiettivi di
  fatturato e profitto. Un manager ha dichiarato che si sente
  “come se stessi gestendo una mia piccola azienda”.
Funzionale o divisionale? (1/4)

1.       Verifica del livello di DISOMOGENEITA’ delle
         varie attività funzionali tra le diverse ASA
     –     Disomogeneità alta  Struttura Divisionale
     –     Disomogeneità bassa  Struttura Funzionale

2.       Verificare le potenziali ECONOMIE DI SCALA
         nelle ASA con bassa disomogeneità
     −     Economie di scala scarse  Struttura Divisionale
     −     Economie di scala significative  Struttura
           Funzionale
Funzionale o divisionale? (2/4)



              ASA       SI    Struttura
         disomogenee?        Divisionale


                NO



          Economie      NO    Struttura
          di scala?          Divisionale


                SI


           Struttura
          Funzionale
Funzionale o divisionale? (3/4)

3.   Verificare la necessità di avere ottimi professionisti
     o di focalizzazione sul business

     Necessità di specialisti iper sofisticati?
     - SI  Struttura Funzionale
     - NO  Struttura Divisionale

4.   Verificare il livello di INTERDIPENDENZA tra le
     funzioni

     - Forti interdipendenze  Struttura Divisionale
     - Basse interdipendenze  Struttura Funzionale
Funzionale o divisionale? (4/4)

                DG                                   DG



    A           B            C           1           2            3



1   2   3   1   2    3   1   2   3   A   B   C   A   B    C   A   B   C




        STRUTTURA FUNZIONALE             STRUTTURA DIVISIONALE

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Corso oa lezione 10 - strutture di base

  • 1. Lezione 10 Le strutture organizzative di base (Cap. 10, pp. 277-283 e pp. 299-309 – Tomasi, 2006) Università degli studi di Trieste A.A. 2010/2011 Docente Antongiulio Bua mail: antongiulio(dot)bua(at)gmail(dot)com
  • 2. Contenuti 1. La progettazione del sistema organizzativo 2. I principi guida dietro le scelte di organizzazione 3. La scelta della struttura organizzativa di base
  • 3. 1. La progettazione dell’assetto organizzativo • Obiettivo: configurazione dell’organismo personale e dei meccanismi di allineamento dei comportamenti dei singoli/dei gruppi ai fini dell’impresa • Le scelte riguardano: – condizioni di efficacia • Persone, compiti e carichi di lavoro, obiettivi e risorse, retribuzioni • Modalità tecniche e procedure da adottare/seguire e autonomia/discrezionalità decisionale • Tipologie e flessibilità dei meccanismi di integrazione e coordinamento – condizioni di varietà/variabilità • Elementi di razionalità limitata delle scelte • Distanza tra elementi formali ed elementi sostanziali • Asset di esperienza a disposizione e le diverse situazioni raggiunte (path dependence)
  • 4. 2. I principi guida dietro le scelte di organizzazione 1. Il principio di coerenza dinamica: non esistono soluzioni organizzative ottime e valide in ogni circostanza, ma occorre adottare una prospettiva contingency 2. Il principio di orientamento alle persone e ai gruppi di persone: occorre coniugare l’efficienza aziendale con la soddisfazione delle persone, non è possibile una mutua esclusione delle due finalità
  • 5. 3. La scelta della struttura organizzativa di base • L’output delle scelte organizzative individua la configurazione delle variabili organizzative: – la struttura organizzativa • struttura organizzativa di base • struttura delle singole unità organizzative – i sistemi operativi • sistemi di pianificazione strategica • sistemi di programmazione e controllo • sistemi di gestione del personale • sistemi informativi
  • 6. La struttura organizzativa 1. …indica i rapporti di dipendenza formale, compresi il numero di livelli gerarchici e lo span of control di manager e supervisori 2. …identifica il raggruppamento di individui in unità organizzative nella totalità dell’organizzazione 3. …implica la progettazione di sistemi che assicurino una comunicazione e un coordinamento efficaci e l’integrazione degli sforzi fra le unità organizzative
  • 7. Organigramma e job description Organigramma: lo schema di “chi fa che cosa” con indicazione dei compiti degli organi in estrema sintesi Signor X Direttore commerciale Signor Y Signor Z Signor K Resp. vendite Italia Resp. vendite estero Resp. pubblicità Resp. Nord Resp. Centro Sud Amm.ne vendite Segretaria Job Description: documento che definisce le aspettative aziendali rispetto alle attività e alle responsabilità che descrivono il contributo atteso dal titolare della posizione
  • 8. In sintesi … • Progettare una struttura organizzativa significa decidere come: – dividere il lavoro, ossia ripartire le operazioni (coordinazioni, processi,...) tra le unità organizzative – coordinare il lavoro, ossia “legare” tra di loro le varie unità in modo che procedano in modo coordinato • E’ sempre possibile adottare contemporaneamente più criteri di divisione e coordinamento del lavoro
  • 9. Le strutture organizzative di base Tre tipi fondamentali: • Struttura elementare • Struttura funzionale • Struttura divisionale La scelta dipende dalle caratteristiche dell’azienda e dai criteri privilegiati di divisione e di coordinamento del lavoro
  • 10. La struttura elementare Organo di governo Direttore Generale economico e direzione segreteria Organi operativi lavorazione lavorazione lavorazione lavorazione Caratteristiche aziendali: • impresa di piccole (piccolissime) dimensioni e combinazioni produttive semplici • un solo prodotto (o una linea di prodotti molto omogenea) destinato a un solo mercato Criterio di divisione e coordinamento del lavoro: le posizioni, ossia l’omogeneità dei compiti e delle responsabilità assegnate alle varie persone che ricoprono le diverse posizioni
  • 11. La struttura elementare • Caratteristiche – elevato ACCENTRAMENTO – limitata FORMALIZZAZIONE – coordinamento mediante SUPERVISIONE – stile di direzione AUTORITARIO-PATERNALISTA – strategia ‘emergente’ • Principali vantaggi – FLESSIBILITA’ (di breve periodo) – caratteri del PROCESSO DECISIONALE (risposta strategica che conosce le caratteristiche operative) – bassi costi di struttura – rapporti interpersonali • Principali limiti – FLESSIBILITA’ (di lungo periodo - scarsa capacità di sorveglianza dell’ambiente) – caratteri del PROCESSO DECISIONALE (accumulo di problemi non risolti) – sbilanciamento operativo
  • 12. La struttura funzionale Organo di governo Direttore Generale economico e direzione E.D.P. Organi di staff Organi direttivi di produzione marketing R&D finanza funzione Organi operativi stabilim. 1 stabilim. 2 Caratteristiche aziendali: impresa di medie dimensioni e combinazioni produttive relativamente semplici; un solo prodotto (o una linea di prodotti molto omogenea) destinato a un solo mercato Criterio di divisione e coordinamento del lavoro: le funzioni, ossia l’omogeneità delle tecniche caratteristiche
  • 13. La struttura funzionale • Caratteristiche – criterio di raggruppamento per INPUT – tendenziale ACCENTRAMENTO – SPECIALIZZAZIONE FUNZIONALE – coordinamento mediante STANDARD • Principali Vantaggi – elevata EFFICIENZA – ECONOMIE di SCALA – ECONOMIE di APPRENDIMENTO • Principali Limiti – CHIAREZZA nei rapporti tra organi – SCARSA ELASTICITA’ / FLESSIBILITA’ – COMUNICAZIONE – COORDINAMENTO INTERFUNZIONALE (diversità di obiettivi e orientamenti) Conflitti interfunzionali
  • 14. I conflitti interfunzionali Marketing Produzione L’obiettivo operativo è la L’obiettivo operativo è Conflitto di obiettivi soddisfazione dei clienti l’efficienza di produzione Aree di conflitto Commento tipico Commento tipico “La linea di prodotto è troppo ampia, 1. Ampiezza della linea di prodotto “I nostri clienti ci chiedono varietà” si ottengono solo cicli brevi, non economici” “Cambiamenti di design non 2. Introduzione di nuovi prodotti “I nuovi prodotti sono la nostra linfa” necessari sono eccessivamente costosi” “Abbiamo bisogno di risposte più “Abbiamo bisogno da parte dei clienti 3. Programmazione della produzione rapide, i lead time sono troppo di impegni realistici che non cambino lunghi” come il vento” “Perché non abbiamo mai il giusto “Non ci possiamo permettere di 4. Distribuzione fisica merchandise in magazzino?” mantenere scorte enormi” “Perché non possiamo avere una “Perché dobbiamo sempre offrire 5. Qualità qualità ragionevole a prezzi bassi?” opzioni troppo costose e poche opzioni economiche?”
  • 15. La struttura divisionale Direttore Generale Organo di governo economico e direzione E.D.P. Organi di staff Organi direttivi di divisione ASA 1 ASA 2 ASA 3 ASA 4 Organi operativi Produzione Marketing Caratteristiche aziendali: • impresa di medio/grandi dimensioni e combinazioni produttive relativamente complesse • più prodotti (o linee di prodotti disomogenee) destinati a specifici mercati Criterio di divisione e coordinamento del lavoro: le combinazioni parziali (prodotti-mercati), ossia la disomogeneità degli aspetti tecnici e commerciali caratteristici di ciascuna combinazione parziale (strategia di diversificazione non correlata)
  • 16. La specializzazione in base all’output Area Strategica d’Affari (ASA) • prodotto (linea di prodotti) • area geografica • mercato  Criterio che esprime la maggior diversità!
  • 17. La struttura divisionale • Caratteristiche – criterio di raggruppamento per OUTPUT – DIVISIONI = centri di PROFITTO – rilevante peso degli organi di STAFF – coordinamento mediante STANDARD • Principali Vantaggi – ADEGUATEZZA a strategie di DIVERSIFICAZIONE – elevata FLESSIBILITA’ – RISORSE ‘DEDICATE’ – SVILUPPO di CAPACITA’ IMPRENDITORIALI • Principali limiti – scarsa EFFICIENZA – elevata CONFLITTUALITA’ – elevato FABBISOGNO di COORDINAMENTO – ENFASI su risultati di BREVE PERIODO
  • 18. Struttura divisionale Esempio: Microsoft • Vista dall’esterno sembrava che la Microsoft si muovesse alla velocità della luce, ma all’interno c’erano molte lamentele perché le cose procedevano troppo lentamente. • Gli alti dirigenti, quindi, hanno creato otto nuove divisioni per poter reagire più efficacemente ai rapidi cambiamenti del settore. Ciò che ha reso veramente rivoluzionaria la nuova struttura è il fatto che i capi delle otto divisioni viene data la libertà e l’autorità per gestire il business e spendere i propri budget nel modo che ritengono più opportuno, a patto che raggiungano gli obiettivi di fatturato e profitto. Un manager ha dichiarato che si sente “come se stessi gestendo una mia piccola azienda”.
  • 19. Funzionale o divisionale? (1/4) 1. Verifica del livello di DISOMOGENEITA’ delle varie attività funzionali tra le diverse ASA – Disomogeneità alta  Struttura Divisionale – Disomogeneità bassa  Struttura Funzionale 2. Verificare le potenziali ECONOMIE DI SCALA nelle ASA con bassa disomogeneità − Economie di scala scarse  Struttura Divisionale − Economie di scala significative  Struttura Funzionale
  • 20. Funzionale o divisionale? (2/4) ASA SI Struttura disomogenee? Divisionale NO Economie NO Struttura di scala? Divisionale SI Struttura Funzionale
  • 21. Funzionale o divisionale? (3/4) 3. Verificare la necessità di avere ottimi professionisti o di focalizzazione sul business Necessità di specialisti iper sofisticati? - SI  Struttura Funzionale - NO  Struttura Divisionale 4. Verificare il livello di INTERDIPENDENZA tra le funzioni - Forti interdipendenze  Struttura Divisionale - Basse interdipendenze  Struttura Funzionale
  • 22. Funzionale o divisionale? (4/4) DG DG A B C 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 A B C A B C A B C STRUTTURA FUNZIONALE STRUTTURA DIVISIONALE