1. Malgradoisuoimilleimpegni,ilprimocittadinorispondealnostroinvito
Treleparolechiavi:territorio,culturaevalorizzazionedell’esistente
L’intervista FacciaafacciaconlasindacodiOttaviano,l’avvocatoLucaCapasso,daunannoallaguidadelpaesedopoleelezionidelmaggio2013
«Eccocomefaròariportare
turismoesviluppoinpaese»
DALLAREDAZIONE
Luca Capasso è il sindaco di
Ottaviano dal maggio del
2013. Dopo gli studi liceali e la
laurea in Giurisprudenza, ha
iniziato la sua attività profes-
sionale di avvocato senza tra-
lasciare mai, nel corso degli
anni, l'impegno sociale e poli-
tico. La passione per la politi-
ca l'ha ereditata dal papà
Giuseppe. Una passione che
lo porta a divenire, per la
prima volta nel 2004,
Consigliere Comunale di
Ottaviano riscuotendo un otti-
mo successo in termini di
consenso. Dal 2004 al 2012
(anni in cui è stato consigliere
comunale) l'impegno nel
Civico Consesso è stato un
continuo crescendo nella pro-
fusione di iniziative nell'inte-
resse della comunità locale.
Attualmente, oltre all'incarico
di Sindaco, ricopre anche la
carica di Presidente dell' Ente
Parco Nazionale del Vesuvio.
Nonostante i suoi mille impe-
gni, il nostro primo cittadino è
riuscito a ricavarsi il tempo
necessario per venire a scuola,
rispondendo così al nostro
invito finalizzato ad ottenere
un'intervista da pubblicare sul
nostro "Cavallucci al Trotto".
Non ci resta che augurarvi…
Buona Lettura!
Sindaco, cos'è per Lei la
politica?
«La politica è una cosa bellis-
sima e può davvero aiutare a
risolvere i problemi soltanto
se fatta con responsabilità e
per il bene del proprio paese.
Se la si fa per l'interesse collet-
tivo e non per il proprio, per
l'affermazione del principio di
legalità. Sinceramente, al poli-
tico di professione non ci
credo».
Cosa ha provato all'indo-
mani della sua elezione?
«Un'emozione unica ed inde-
scrivibile. Ma, fin da subito,
anche tanta responsabilità.
Un attimo dopo le elezioni,
nel momento in cui indossi la
fascia tricolore, senti imme-
diatamente sulle spalle il peso
di un'intera popolazione».
Da piccolo, sognava già di
fare il sindaco?
«A dire il vero, no. Da piccolo
volevo fare il pompiere. Mi
sono trovato invece a fare l'av-
vocato ed oggi il sindaco».
Da appena 7 mesi Lei è
alla guida del Municipio
di Ottaviano. Come ha
trovato l'ente e quali sono
state le prime difficoltà
incontrate?
«Non è semplice costruire
sulle difficoltà. Si lavora sem-
pre in emergenza. Eppure,
qualcosa comincia a muover-
si. A Natale, per esempio,
abbiamo favorito l'organizza-
zione dei "Mercatini" grazie
ai quali siamo riusciti ad atti-
rare i turisti di Pompei che,
pertanto, sono riusciti ad
ammirare anche le nostre
bellezze artistiche e naturali.
Capolavori che vanno valo-
rizzati attraverso il coinvolgi-
mento dei Tour Operator. In
sette mesi di amministrazio-
ne, inoltre, abbiamo comple-
tato i lavori di riqualificazio-
ne in via Cesare Ottaviano
Augusto e abbiamo predispo-
sto l'iter per la realizzazione
dell'isola ecologica. Un pro-
getto, quest'ultimo, che si
pone l'obiettivo di stimolare
gli ottavianesi a fare la diffe-
renziata in modo corretto. In
questo senso, le scuole devo-
no dare esempio. Un ottima
isola ecologica certamente
potrebbe far risparmiare i cit-
tadini in termini di tasse».
Qual è l'episodio più stra-
no che Le è capitato
durante questa sua breve
esperienza da sindaco?
«Appena eletto, un giorno
sono andato a fare un giro in
paese per capire quali erano i
problemi da affrontare.
Trovai strade poco illumina-
te. Mi accorsi della presenza
di un lampione non funzio-
nante nella piazza principale
della cittadina. Mi informai
subito della situazione, chie-
dendo in particolare quanto
sarebbe costata al Comune la
sistemazione dell'impianto.
L'ufficio tecnico, sentiti gli
addetti ai lavori, mi comunicò
il dato. Era una cifra strato-
sferica. Incuriosito della cosa,
verificai personalmente la
correttezza del preventivo
rivolgendomi ad amico elet-
tricista. Ed ecco la sorpresa:
dai 15mila che mi furono
richiesti sono riuscito a risol-
vere il problema spendendo
appena 40 euro».
Lei è un uomo solo al
comando oppure preferi-
sce avvalersi di una squa-
dra di collaboratori?
«L'amministrazione è una
cosa complessa. Un sindaco
da solo non può fare nulla.
Occorre invece la collabora-
zione di una squadra formata
da consiglieri, assessori e per-
sonale di staff. Senza il loro
contributo si va al manico-
mio».
Come sono i rapporti con
i sindaci degli altri comu-
ni?
«Sono ottimi anche se, a
volte, ognuno fa gli interessi
del proprio campanile. Io,
personalmente, preferisco
collaborare con chi persegue
l'interesse collettivo».
La crisi sta mettendo in
ginocchio tante famiglie.
Quali sono le azioni del
Comune nel campo delle
politiche sociali?
«Per adesso, in favore delle
fasce deboli della popolazione
il Comune di Ottaviamo
eroga il cosiddetto "contribu-
to una tantum", destinato alle
persone più disagiate.
Purtroppo, si fa quel che si
può considerato che i fondi
sono pochi. Oltre a questo,
offriamo il pacco, soluzione
che ritengo però poco digni-
tosa per le persone. Accade
infatti che difficilmente il vero
povero vada a ritirarsi il
pacco. Purtroppo, i Comuni
non hanno bilanci così ricchi
per poter affrontare la
povertà in modo serio.
Possiamo dare solo "aiutini"
che tamponano senza risolve-
re veramente il problema.
Solo attraverso il lavoro si può
abbattere la fame e dare una
mano alle persone che versa-
no in uno stato di bisogno».
Per i Comuni quanto
sono importanti i fondi
europei?
«I fondi europei, se spesi
bene, servirebbero a tanto.
Con essi si potrebbero finan-
ziare le cosiddette opere pub-
bliche. A volte, però, queste
opere non vengono cantierate
o terminate in tempo utile. In
tal caso, l'Europa si riprende i
finanziamenti erogati. E
restano le incompiute.
Purtroppo, questa è la foto-
grafia di quanto sta avvenen-
do in Regione Campania,
dove la classe dirigente non è
stata capace in questi anni di
utilizzare il tesoretto europeo.
Un esempio? La statale 268
che se non verrà ultimata
entro il 2015, resterà così per
sempre».
Cosa pensa di fare per
riportare il turismo ad
Ottaviano?
«Rendere innanzitutto il
paese più allegro, contento e
vivace. A volte, sembra spen-
to. Ecco perché abbiamo
organizzato nelle ultime
domeniche, in piazza San
Gennarello e piazza San
Francesco, serate all'insegna
del divertimento e dell'anima-
zione. Sono convinto che, così
facendo, nel giro di un anno,
Ottaviano ritroverà la sua
"passeggiata", anche se quella
di una volta non tornerà più.
Vorrei infatti riportare indie-
tro le lancette del tempo, al
periodo in cui ad Ottaviano
venivano nel fine settimana
tutti i cittadini dei paesi limi-
trofi. Purtroppo, se c'è un'area
cantiere nel cuore pulsante
del paese, non c'è più mor-
dente. I giovani, inevitabil-
mente, cercano altrove i loro
spazi. Noi, come Comun,e
dobbiamo riportare l'attratti-
va. Se la gente ritorna ad
Ottaviano, l'imprenditore
ricomincia ad investire».
Capitolo rifiuti: cosa fate
per mantenere pulito il
paese?
«Bella domanda. Sono tante
le responsabilità per mante-
nere pulita Ottaviano.
Bisogna infatti sapere che in
sindaco è perseguibile penal-
mente se il paese è sporco.
Anche la notte giriamo per
verificare se il cittadino fa cor-
rettamente la raccolta diffe-
renziata. Ecco perché, di
tanto in tanto, vengo a scuola
a chiedervi di richiamate i
vostri genitori qualora non
effettuano una buona raccol-
ta».
Sul fronte della preven-
zione ambientale quali
iniziative state portando
avanti?
«Siamo facendo tanto in
campo ambientale cercando
innanzitutto di contrastare il
fenomeno dello sversamento
di scarti tessili ed eternit sul
territorio. Al riguardo le atti-
vità di controllo sono svolte
attraverso il coordinamento
con Polizia, Carabinieri e
Corpo Forestale dello Stato».
Il Vesuvio è un vulcano a
rischio. Le Istituzioni
come lavorano per tutela-
re i cittadini in caso di
eruzione?
«Cominciamo col dire che esi-
ste un piano d'evacuazione
che è stato aggiornato a
marzo in base alle linee guida
dettate dalla Regione. Inoltre,
sempre di recente, la Regione
Campania ha messo a dispo-
sizione finanziamenti per i
piani comunali di protezione
civile. In ogni caso, noi non ci
muoviamo da soli ma in
sinergia con gli altri 13 comu-
ni che rientrano nel territorio
del Parco del Vesuvio.
Insieme, lavoriamo all'orga-
nizzazione di una regia unica
per creare un unico piano d'e-
vacuazione altrimenti in
modo da coordinare le opera-
zioni di fuga in caso di eruzio-
ne. Ma, una cosa voglio dirla
in maniera chiara: niente
allarmismi, il Vesuvio non
scoppia. Non bolle nulla in
pentola!».
Trasporto scolastico, il
Comune come si sta atti-
vando?
«La nostra intenzione è creare
un più generale servizio di
trasporto pubblico cittadino.
Ci stiamo impegnando in tal
senso. Per farlo ci vogliono
tanti soldi. Abbiamo coinvolto
la Regione chiedendole costi
equi, al massimo al 50%.
Quello che abbiamo in testa è
un servizio rivolto non solo
per i bambini, ma anche per
gli adulti. Spero di non fare
promesse a vuoto. Ma biso-
gna comprendere che la mac-
china amministrativa non è
semplice. Ci vuole tempo. Con
l'impegno e il senso di respon-
sabilità ce la possiamo fare».
Spazi aggregativi per i più
piccini, avete in agenda
progetti del genere?
«Sì, il mio sogno è costruire
un parco giochi per i bambini.
Non sono ancora riuscito a
farlo, ma lo abbiamo proget-
tato. L'area prescelta è quella
Mercatale. In più, c'è progetto
per la costruzione di un parco
giochi ai Giardinetti Ammirati
di San Gennarello».
Qual è la sua squadra del
cuore?
«Ragazzi, che domande!
Ovvio, il Napoli».
Sindaco, ci lasci un mes-
saggio…
«Il futuro parte da voi.
L'educazione che avrete sarà
quello che sarete in futuro.
Siate bravi, studiosi e prepa-
rati. Chi ama la cultura, ama il
proprio territorio. E potrebbe
anche restarvi per poterlo svi-
luppare».
SCUOLA
CAVALLUCCIALTROTTOXII ISTITUTOCOMPRENSIVO“MIMMOBENEVENTANO”-OTTAVIANO