1. METODI, STRATEGIE E STRUMENTI PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA DEGLI ALUNNI CON D.S.A. ISTITUTO COMPRENSIVO RHO 13 FEBBRAIO 2009 Attilio Milo – insegnante di Scuola Secondaria di I grado – formatore AID
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3. L’alunno dislessico spesso si confonde con gli altri alunni con scarso rendimento. per avere un rendimento solo accettabile, deve utilizzare una gran quantità di ENERGIA e di TEMPO Ma esiste una grossa differenza A causa della non acquisizione degli automatismi di lettura, scrittura e calcolo,
4. La diagnosi permette di capire finalmente che cosa sta succedendo ed evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino ("non impara perché non si impegna") e l'attribuire la causa a problemi psicologici Più tardi la difficoltà del bambino viene riconosciuta, più si complica il problema.
5. Quando la diagnosi è fatta si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso Oppure, più semplicemente, diverse strategie di insegnamento
6. I dislessici hanno un diverso modo di imparare, ma comunque imparano . Gli insegnanti devono trovare diversi stili di insegnamento per adattarsi ai diversi stili di apprendimento
14. Leggere ad alta voce un testo è un processo automatico di transcodifica che oggi può essere svolto facilmente da un computer. Questi programmi, che si avvalgono di sintesi vocale , non sono in grado di comprendere ciò che leggono, ma trasformano un compito di lettura in un compito di ascolto. Questa trasformazione è di grande utilità per il dislessico che così può ascoltare un testo, ripetendo l’operazione tutte le volte che gli è necessario. Blah, Blah,.. Blah, blah
15. DAL TESTO ANALOGICO A QUELLO DIGITALE SOFTWARE OCR TRASFORMA IMMAGINE DIGITALE IN TESTO DIGITALE SCANSIONE IMMAGINE SOFTWARE CON SINTESI VOCALE “ LEGGE” IL TESTO
17. IL LAVORO SAREBBE SICURAMENTE MINORE SE TUTTI I TESTI FOSSERO GI À IN FORMATO DIGITALE! QUALCOSA SI STA MUOVENDO MOLTE CASE EDITRICI FORNISCONO ANCHE IL CD DEL LIBRO DI TESTO www.aiditalia.org/it/biblioteca_digitale_aid.html
18. ESEMPI di sintesi vocale C.A.R.LO. Mobile C omunicazione A lternativa R iabilitazione LO gopedica SOFTWARE COMMERCIALE
20. Analoga facilitazione è costituita dall’impiego della videoscrittura che produce due effetti vantaggiosi per il dislessico: da un lato lo assiste segnalandogli gli errori e dall’altro gli consente di rileggere il testo da lui stesso prodotto. Quest’ultima esperienza, che per un normolettore sembra scontata, in quanto connessa con l’attività di produzione del testo scritto, è invece preclusa al dislessico che in genere non è in grado di rileggere nemmeno le parole scritte con la propria grafia.
21. L’utilizzo del computer aumenta il livello di autonomia del bambino dislessico e gli consente di studiare come gli altri, senza necessariamente dipendere da un lettore. L’uso degli strumenti compensativi deve essere costante , altrimenti finisce per essere un ostacolo, piuttosto che una facilitazione.
22. A scuola tutti questi strumenti sono entrati ormai da qualche “anno” Eppure molti insegnanti non sembrano essersene accorti Hanno difficoltà ad avvicinarsi al “nuovo”
24. La maggior parte di coloro che la storia ha classificato come “ geni ” ha utilizzato tecniche grafiche di rappresentazione della conoscenza e di organizzazione del pensiero. Per esempio, nei suoi appunti, Leonardo Da Vinci dava la prevalenza ai disegni piuttosto che alle parole.
25. Molto spesso negli appunti egli usava anche codici, simboli, liste, numeri, ma sempre a corredo delle immagini che occupavano la gran parte del foglio.
26. ” Ho in testa quello che voglio dire, ma non so come dirlo!” “ ho tante idee in testa …” “ cosa devo dire prima e cosa dopo? ...mi sono perso!” BISOGNA USARE UNA MAPPA PER AIUTARLO AD ORIENTARSI Quando l’alunno dice
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29. Ecco perché una mappa mentale può tornare utile: permette alla mente di lavorare senza sforzo, attraverso l’uso di parole-chiave, simboli, di note esplicative contenenti testo scritto e soprattutto attraverso l'uso di immagini . Proprio queste ultime sono un valido strumento per la memoria poiché è noto che la nostra memoria immagazzina la maggior parte delle informazioni tramite immagini. Per esperienza comune risulta molto più facile ricordare i concetti che riusciamo ad associare a delle immagini.
30. Le mappe e gli stili di apprendimento dei dislessici L’organizzazione dei concetti è indipendente dalla struttura grammaticale e sintattica della frase I concetti sono rappresentati con immagini, colori, parole chiave (mappe mentali) o frasi minime (mappe concettuali)
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36. L’uso delle mappe migliora: • La comprensione del testo • Il vocabolario e l’esposizione • La memorizzazione • Il recupero delle informazioni • La memorizzazione di termini scientifici • La produzione del testo • L’apprendimento di una lingua straniera • La capacità di prendere appunti
37. Difficoltà di lettura per disgrafia, errori ortografici, disorganizzazione spaziale Non è possibile riorganizzare o espandere i concetti Non è possibile cambiare presentazione LIMITI DELLE MAPPE FATTE A MANO
38. Un software invece • Non presenta limiti di spazio • Strumenti accessori: immagini, controllo ortografico, sintesi vocale, links • Funzioni di importazione / esportazione • Favorisce l’autonomia SUPERMAPPE www.anastasis.it
39. E' stupefacente come la mente riesca a ricostruire il significato delle parole e delle frasi contenute in un paragrafo apparentemente senza senso.
40. TEST DI LETTURA STRATEGICA Sceodno una rcrecia sovtla in una uviniserta' iatilana, non ha ipmotrzana in qalue odrnie le ltetree snoo dsioptse in una proala, l'ucina csoa ipmotratne e' che la pmira e l'utlmia ltereta sanio al psoto gustio. Il rseto puo' esrese una talote cnfosounie ed esrese acnroa cmpolteanemte cmprosneilibe. Qeutso prehce' non lgegamio ongi sniolga ltertea ma la praloa nlela sua itnezreza.
41. Ne consegue che è possibile adottare tecniche di lettura veloce e di LETTURA STRATEGICA , senza pregiudicare affatto la comprensione, ma anzi migliorando insieme comprensione e concentrazione durante la lettura. “ Un testo scritto non è soltanto un insieme di parole, frasi, paragrafi, capitoli, ma costituisce anche uno stimolo visivo” (da “La Lettura Strategica”, Mondadori Informatica, Milano, Marzo 1990)
44. Alcuni alunni evidenziano specifiche difficoltà anche nella soluzione di problemi aritmetici, ma questa particolare disabilità nel problem solving non è una caratteristica specifica della discalculia. La ricerca della soluzione richiede una capacità cognitiva più generale, oltre alla conoscenza del sistema dei numeri e del calcolo. I PROBLEMI
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46. Per risolvere questo problema il bambino deve decidere che bisogna fare una sottrazione, e questo è sicuramente interfacciato con l'intelligenza. Proviamo con un esempio: PROBLEMA Avevo un tot di € (10), vedo un paio di scarpe che costano un tot (5), le compro, quanto mi resta? Ma quella è la parte alta della matematica.
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48. Sarebbe meglio inoltre che per decidere che 10 meno 5 fa 5, io non debba fare tanti calcoli, ma che apra un magazzino che si chiama MAGAZZINO DEI FATTI ARITMETICI, di lunga memoria, dove i calcoli più semplici e di maggior frequenza entrano, e lì rimangono in attesa di venire richiamati dalla mente. Sarebbe inoltre meglio che a questo punto il bambino decidesse l'algoritmo delle operazioni, e cioè che la sottrazione è un tipo di algoritmo, diverso dall'algoritmo della moltiplicazione, etc. E' questa la parte che non funziona nei bambini discalculici.
49. In linea generale, il problema fondamentale della discalculia evolutiva, come di altri disturbi specifici dell’apprendimento, riguarda dapprima l’ acquisizione e quindi l’ automatizzazione delle conoscenze e dei processi basilari, inerenti al sistema dei numeri e del calcolo. Nella pratica si suggerisce di agire su un doppio binario: COSA FARE?
50. a) la presentazione del concetto sotto vari formati, che si aggancino all’esperienza concreta, quotidiana, b) la ripetizione dell’esercizio per consolidare la conoscenza appresa. Proprio in riferimento alla necessità di integrare questi due requisiti, l’uso del computer acquista un ruolo strategico, sia come presentatore “amichevole” e “interattivo” dei concetti da apprendere, sia come presentatore “instancabile” di situazioni ed esercizi, con l’indubbio vantaggio di fornire un feedback immediato ma non giudicante, della prestazione dell’alunno.
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52. Di un rotolo di spago una commessa per confezionare pacchi ne utilizza i 3/10 al mattino e i 7/20 al pomeriggio. Di un rotolo identico una seconda commessa ne utilizza 1/10 al mattino e 7/15 al pomeriggio. Quale commessa ha utilizzato più spago e quanto in più dell’altra?
53. A B C AB = 25 cm CA = 12 cm Trova X X <------ Eccolo qui!
56. PROVVEDIMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI NOTE EMANATE DAL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE Nota prot. 4099 - 5 ottobre 2004 “ Dislessia e DSA: strumenti compensativi emisure dispensative ” Nota prot. n. 26/A4 - 5 gennaio 2005 “ Iniziative relative alla dislessia – diagnosi specialistica ” O.M. n. 30-prot.2724 del 10 marzo 2008 (esame di Stato) Art 12.7 La Commissione terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati affetti da dislessia , sia in sede di predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre due prove scritte, prevedendo anche la possibilità di riservare alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari. Al candidato sarà consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno.
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59. Quindi i DSA NON sono una disabilità ma un diverso modo di apprendere
60. La realtà è che il dislessico apprende in un altro modo spesso SORPRENDENTE